redazione il torinese

Res publica: il potere dei cittadini

Cosa manca al nostro tempo dell’effimero? Forse un paradigma interpretativo, ancorato alla memoria del passato ma capace di orientare il futuro. Perché la storia non è un fluire incessante: se si trovano adeguati strumenti di lettura, noteremo l’esistenza di avvenimenti che offrono occasioni per riflettere sulla vita collettiva. La cassetta degli attrezzi la mettono a disposizione i classici, libri che  non offrono soluzioni semplificate, ma ripropongono antichi dilemmi, non presentano un’immagine unilaterale ed edulcorata dell’uomo e del mondo, ma danno da pensare. Da questa idea nasce il Festival del Classico, dal 18 al 21 ottobre a Torino, quattro giorni di lezioni, dialoghi, letture, dispute dialettiche, presentazione di libri, spettacoli teatrali, alimentati dalle parole della letteratura e della filosofia, sullo sfondo della storia.

 

Il Festival del Classico affronta alcune grandi questioni del pensiero occidentale come i problemi e gli interrogativi della giustizia nati nelle antinomie tragiche, la ricchezza e gli insegnamenti dei miti, la nascita della visione scientifica del mondo, la crisi della polis, il concetto di colpa e di responsabilità, l’antico dilemma tra morale e politica. È una rassegna sulla classicità, quindi, dedicata ai grandi temi della Res publica per riannodare i fili della memoria e, nel dar voce ai testi fondamentali per renderli di nuovo vivi e vitali in un confronto aperto con la cultura e la società odierna. È un calendario di incontri con grandi voci per far incontrare i temi del passato e i dilemmi attuali, non solo per valorizzare il nostro patrimonio di tradizioni e di idee ma anche per rilanciare la ricerca di buoni modelli e di buone pratiche per il presente.

 

Quattro giorni in cui filologi, latinisti, storici, ma anche giornalisti, scrittori e giuristi, si incontrano al Circolo dei lettori (via Bogino, 9) e in altri luoghi della città, come l’aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi, 9), la Sala Plebisciti del Museo Nazionale del Risorgimento (via Accademia delle Scienze, 5), la Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze (via Accademia delle Scienze, 6), le OGR – Officine Grandi Riparazioni (Corso Castelfidardo, 22), il Teatro Carignano (Piazza Carignano, 6), per aprire la cassetta degli attrezzi che i classici ci donano, «libri che – secondo Italo Calvino – quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti».

Sono coinvolti anche gli studenti e studentesse delle scuole e dell’Università di Torino intornei di disputa classica, realizzati in collaborazione con Rete Nazionale dei Licei Classici e USR Piemonte. Durante i giorni del festival, 18, 19 e 20 ottobre, nella sala dei mappamondi dell’Accademia delle Scienze, prende il via il Torneo di disputa classica. Antiche lezioni per moderni dilemmi, in cui, alla maniera dei paesi anglosassoni, due squadre di studenti delle scuole superiori di Piemonte e Valle d’Aosta si sfidano in una competizione retorica strutturata in termini sportivi, cercando ciascuna di fare trionfare la propria verità. Obiettivo è convincere i giudici della bontà delle loro ragioni su temi del mondo antico suscettibili di ricadute culturali nel mondo moderno. È un progetto a cura di Elisabetta Berardi, Marcella Guglielmo e Massimo Manca, realizzato in collaborazione con Accademia delle Scienze, Dibattito e Cittadinanza – Rete del Piemonte, Rete Nazionale dei Licei Classici e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. La prima semifinale è giovedì 18, ore 15.30, introduce Paola Mastrocola, scrittrice, segue venerdì 19, ore 16 la seconda semifinale, introduce Matteo Nucci, scrittore e infine sabato 20, ore 10.30 la finale, introduce Andrea Marcolongo, scrittrice.

Festival del Classico è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori, diretta daMaurizia Rebola, presidente onorario del festival Luciano Canfora, curatori Ugo Cardinale e Massimo Arcangeli. La Nike di Samotracia che compare nella cover è un’opera di Ugo Nespolo. Festival del Classico è realizzato con il sostegno diFondazione CRT, con il patrocinio di Città di Torino, Università degli Studi di Torino, in collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Accademia delle Scienze, Dibattito e Cittadinanza – Rete del Piemonte, Rete Nazionale dei Licei Classici e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Partner QC Terme Torino. Media partner La Stampa e Rai Radio3.

 

GIORNATA INAUGURALE

 

A Gian Luigi Beccaria, linguista e critico letterario, è affidata la prima lezione del festival,giovedì 18, ore 17 al Circolo dei lettori. È Qualcosa è cambiato. Continuità e durata dei classici nel mestiere di scrivere, dedicata a quanto le scritture del passato influenzino quelle di oggi. Infatti, nei libri del presente – che siano romanzi, saggi o poesie – il classico vive e ritorna, come ispirazione e monito. Ma come avviene questo movimento? Qualcosa, adesso, è cambiato. Fino non molto tempo fa, le novità di rilievo si affermavano secondo una continuità con ciò che è stato, ne sono testimoni autori come Leopardi, Carducci, Pascoli e ancora Ungaretti, Pavese, Fenoglio. E adesso? È ancora così?

 

Lo stesso giorno, giovedì 18, ma alle ore 18.30, si entra nel vivo con un dialogo tra due intellettuali d’eccezione. A confrontarsi, all’aula magna della Cavallerizza Reale, sono il giornalista Paolo Mieli e il filologo Luciano Canfora, in Viviamo nel dopo Pericle? Dilemmi della politica, sul difficile rapporto tra la morale e l’arte di governare. Infatti «finché fu Pericle a capo del partito democratico la vita politica fu piuttosto onesta, scomparso lui, andò via via peggiorando»: questa la diagnosi di Aristotele, e già di Tucidide, secondo cui la forza dell’ateniese era proprio l’incorruttibilità. Cosa succede oggi? Pericle è davvero scomparso?

 

PROGRAMMA

 

Il Festival del Classico prosegue alle ore 21 di giovedì 18 con Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca, al Circolo dei lettori, spettacolo a cura diCompagnia Vetrano Randisi con la drammaturgia del latinista Ivano Dionigi. Divergono su tutto: cosmo, lingua, amore, religione, morte, politica, progresso. Ma entrambi tentano, con la sola ragione, l’assalto al cielo: Lucrezio per affrontare ed eliminare Dio, Seneca per avvicinarsi e rendersi simile a lui. Inutile chiedere loro pace, perché sono naturaliterantagonisti.

 

Venerdì 19 ottobre, cinque importanti occasioni di approfondimento, a partire dalle ore 11al Circolo dei lettori con I classici hanno un futuro? Riflessioni sulla strada del tempo, dialogo tra Luciano Canfora, storico del mondo antico e filologo dell’Università di Bari,Ivano Dionigi, latinista, professore ordinario di letteratura latina dell’Università di Bologna, e Lucio Russo, fisico, filologo e storico della scienza dell’Università di Roma Tor Vergata. Il mondo classico, fatto di ragione ed equilibrio, cos’ha in comune con questo mondo che delegittima ogni limite? Atene e Roma cosa dicono all’Europa, meta dell’arrivo di nuovi popoli che ne accelera il tramonto? Le parole dei classici come interessano l’uomo tecnologico che, frastornato dall’immensa rete dello spazio, ha smarrito la strada del tempo? L’incontro è aperto anche alle scuole superiori.

 

Quale forma di governo può assicurare la giustizia nello Stato?  È il confronto traMauro Bonazzi, docente di storia della filosofia antica presso l’Università di Utrecht,Giuseppe Cambiano, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa e Salvatore Veca, filosofo all’Università di Pavia, alle ore 17.30 nella Sala plebisciti del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Si è sempre guardato alle esperienze della politica e della giustizia antica di Greci e Romani, analizzando somiglianze e differenze rispetto alla situazione del proprio tempo, alla ricerca di nozioni riproducibili. Perché i corsi e ricorsi della storia, anche nell’organizzazione e gestione della vita condivisa, siano di insegnamento. ModeraMassimo Mori, filosofo dell’Università di Torino.

 

Segue, alle ore 18 al Circolo dei lettori, la presentazione Perché la cultura classica(Mondadori) con l’autore Lucio Russo, fisico, filologo e storico della scienza dell’Università di Roma e Sandro Graffi, fisico e matematico dell’Università di Bologna. Perché uno storico della scienza, docente di calcolo delle probabilità, promuove la difesa degli studi umanistici? All’idea che la definizione stessa di cultura non possa separare i campi del sapere si accompagna una proposta: la cultura classica, rivisitata, può riavere quel ruolo unificante svolto in passato e per cui non si è mai trovato un valido sostituto. È il primo incontro diClassica: i libri al festival, rassegna che porta al festival le novità editoriali legate al mondo degli antichi.

 

Seneca, un filosofo al governo. Tra otium e negotium è la lezione del latinista Ivano Dionigi, venerdì 19 ottobre, ore 18.30 al Circolo dei lettori (via Bogino, 9), intorno alla figura di un uomo fra i più influenti del suo tempo. Si tratta di Seneca che cerca ostinatamente il potere per tutta la vita, per poi rinnegarlo: quando la collaborazione con Nerone diventa impossibile, non solo chiede di ritirarsi a vita privata ma scrive anche De otio, in cui, dopo aver predicato e praticato l’impegno politico, sceglie ed elogia l’otium, che ritiene scelta obbligata per il filosofo, e per tutti.

 

Conclude la giornata di lavori lo scrittore Alessandro Baricco alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, con La giustizia secondo Tucidide alle ore 21, una lettura dal dialogo fra i Melii e gli Ateniesi. Parla di una guerra di 2.500 fa, ma sul tavolo delle trattative ci sono le stesse cose di cui si potrebbe discutere ancora oggi: «Che giustizia c’è se uno dei due è fortissimo? Se c’è uno dei due che tiene l’altro sotto la minaccia di un’arma, è possibile parlare di diritto, doveri e giustizia?». Ingresso libero su prenotazione a org.it/education, i possessori di Carta Plus possono prenotare direttamente al Circolo dei lettori. 

 

Sabato 20 ottobre, ore 10 si apre con Enea e l’Eneide, il laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni a cura di Merende Selvagge. A partire dall’edizione La Frontiera Junior, i dodici libri del poema virgiliano riprendono vita attraverso le parole di Carola Susani e le immagini di Rita Petruccioli, che ci fanno ripercorrere le peregrinazioni di Enea, eroe bello e responsabile. Media partner Giovani Genitori. (Ingresso € 5, prenotazione obbligatoria 011 4326827 | info@circololettori.it, una piccola merenda conclude il laboratorio)

 

Segue, al Circolo dei lettori, ore 11, il secondo incontro di Classica: i libri al festival #2.Nicola Gardini, latinista e docente all’Università di Oxford, presenta Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo (Garzanti). Il latino – dei grandi autori ma anche quello quotidiano spesso usato in maniera inconsapevole – è un tesoro di significati che ci sfida a entrare in dialogo con il passato, e quindi a conoscere meglio noi stessi. Dimostrandoci che il nostro mondo continua a svilupparsi a partire da antichissime radici che sarebbe impossibile, e sbagliato, ostinarsi a ignorare.

 

Alle ore 11.30, sempre al Circolo dei lettori, continua Classica: i libri al festival #3 conFederico Condello, docente di Filologia greco-latina e Letteratura e tradizione classica all’Università Alma Mater di Bologna e il nuovo saggio La scuola giusta (Mondadori), eGiuseppina Magnaldi, latinista dell’Università di Torino. Il liceo classico è stato, per tradizione, la scuola della classe dirigente italiana e, anche per questo, oggetto di dileggio. In realtà questi studi – di storia, filosofia, logica, matematica, traduzione, sono un esercizio mentale completo in grado di mobilitare contemporaneamente capacità analitica e intuizione.

 

A partire da Giustizia e mito (il Mulino) saggio di Marta Cartabia, giudice costituzionale eLuciano Violante, il dialogo di Classica: i libri al festival #4 modera Gustavo Zagrebelsky, alle ore 12, Circolo dei lettori. Nella società di oggi riaffiorano dilemmi del diritto già raccontati nei miti: coscienza individuale vs ragion di stato (Antigone), verità storica vs verità soggettiva (Edipo), legge vs sua opposizione (Creonte). Per quanto emancipata dal primitivo nucleo vendicativo e amministrata con molte garanzie, la giustizia infatti non risana mai del tutto i conti, né per le vittime né per i carnefici. 

 

Classica: i libri al festival #5 continua alle ore 15 al Circolo dei lettori con Ulisse. L’ultimo degli eroi (Einaudi) incontro con l’autore Giulio Guidorizzi, grecista e filologo dell’Università di Torino. Ha espugnato Troia, affrontato tempeste, Ciclopi, Sirene e maghe, vagato per mare anni prima di tornare finalmente a casa. Ma il mito, come la storia, ha sempre un altro lato: l’Odissea è il romanzo originario della letteratura occidentale e Ulisse il primo vero personaggio moderno.

 

L’ora dei miti. Prometeo contro il potere degli dei arriva alle ore 16. Il laboratorio a cura di Progetto Odeon è per i bambini dai 5 agli 10 anni al Circolo dei lettori. Il mito di «colui che riflette prima» è lo spunto per affrontare temi come l’amicizia, lo scontro con un potere superiore, la libertà. A partire da una narrazione teatralizzata, i bambini si immergono, attraverso il gioco, nelle affascinanti vicende del primo Robin Hood ante litteram. (Ingresso € 5, prenotazione obbligatoria 011 4326827 | info@circololettori.it, una piccola merenda conclude il laboratorio)

 

Classica: i libri al festival #6 è con Arcipelago (Einaudi), nuovo saggio di Giorgio Ieranò, docente di Letteratura greca all’Università di Trento, e Olimpia Imperio, docente di italianistica all’Università di Bari, ore 16 al Circolo dei lettori. Il diario di viaggio nel tempo e nello spazio racconta l’intreccio di mito e realtà, storia e leggenda, che da sempre caratterizza l’Egeo. Mare mitologico di prodigi, paesaggio di labirinti e di colossi, di vulcani e di palazzi, ospita terre sacre, accoglie luoghi arcani e da millenni è anche scenario della grande storia europea.

 

La lezione di Piero Boitani, filologo, critico letterario della Sapienza di Roma, è alle ore 16.30 al Circolo dei lettori, si intitola Usare clemenza ai sottomessi, schiacciare i superbi. Roma, l’impero e l’anti-impero. La frase con cui Anchise indica a Enea il compito fondamentale della futura Roma è una costante della politica romana per circa mille anni: da una parte, la strategia di inclusione e assimilazione (e di tolleranza), dall’altra, la conquista, o la repressione, nei confronti di coloro che non si sottomettono. Ma cosa pensano di tutto questo i “superbi”, i ribelli?

 

Sabato 20 ottobre, ore 17, protagonista è Eva Cantarella con il nuovo saggio, presentato in anteprima, Gli amori degli altri (La nave di Teseo), inserito nella rassegna interna al festival, Classica: i libri al festival #7, all’Aula Magna, Cavallerizza Reale. Storica dell’antichità e del diritto antico presso l’Università di Milano è stata global professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo L’amore è un dio. Il sesso e la polis e L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana, entrambi per Feltrinelli. In libreria dal 31 ottobre, il saggio in discussione racconta trenta storie d’amore diversissime tra loro, da Zeus, il primo molestatore seriale della storia Occidentale a Cesare, il marito di tutte le moglie e la moglie di tutti i mariti.

 

Segue alle ore 18.30 al Circolo dei lettori (via Bogino 9) Parole antiche nella Costituzione italiana. Etimologia e significati, lezione di Gianmaria Ajani, rettore Università di Torino,Luciano Canfora, filologo e Giovanni Maria Flick, giurista, modera Giuseppe Laterza, editore. Le leggi sono incastri di parole così potenti da organizzare la vita dei popoli. Responsabili della convivenza degli uomini, accolgono e sfidano il tempo: conseguenza delle esperienze di ieri, devono saper gestire il presente con un occhio sempre attento ai cambiamenti. Quelle fondanti sono antiche, ma non passate.

 

Conclude la serata la lezione del grande Roberto Vecchioni, sabato 20, ore 21 all’Aula Magna, Cavallerizza Reale (via Verdi 9), che prima di dedicarsi alla musica, è stato assistente di storia delle religioni all’Università Cattolica di Milano dove si è laureato nel 1968, proseguendo poi per trent’anni la sua attività di insegnante di greco, latino, italiano e storia nei licei classici.

 

Maurizio Bettini è la prima voce di domenica 21, ore 11, al Teatro Carignano (piazza Carignano 6), con Narrare il mondo classico. Il racconto dei miti tra Atene e Roma, lezione del classicista e scrittore, docente di filologia classica Università di Berkeley e all’Università di Siena dove ha fondato il Centro Antropologia e Mondo antico. Da oltre duemila anni i miti continuano a porre interrogativi. Sono solo narrazioni affascinanti, talora bizzarre, oppure celano verità profonde e inaudite rivelazioni? Vanno conosciuti perché innanzitutto tramandano regole e significati di una cultura, e mettono a nudo le passioni, i dilemmi e le inquietudini della modernità.

 

Segue, sempre al Teatro Carignano, la lectio conclusiva del filologo Luciano Canfora,Antica e moderna res publica, percorso fra leggi e norme, visioni della collettività e dell’uomo, a partire dalla Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte, dall’Epitafio di Pericle e da Le Supplici di Euripide, utili da (ri)leggere perché molto più contemporanee di quanto erroneamente si possa pensare.

 

Festival del Classico è anche un viaggio ad Atene, Il fascino dell’eternità, dall’11 al 14 aprile 2019 con lo scrittore Matteo Nucci, che al mondo antico ha dedicato i suoi studi e incentrato reportage, saggi e romanzi (come Le lacrime degli eroi, Einaudi). In programma anche gli incontri con lo scrittore Petros Markaris e l’artista Mary Zygouri (info circololettori.it).

 

Informazioni

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

I possessori della Carta Plus del Circolo dei lettori possono prenotare il posto in sala (011 4326827 | info@circololettori.it).

 

 

circololettori.it

Lavoro: digitalizzazione nel settore elettrico

Presentata a Roma  la  ricerca del Politecnico di Torino che evidenzia come il processo di digitalizzazione modifica e modificherà lo scenario lavorativo futuro

Meno attività manuali, un maggior sforzo cognitivo, attività di programmazione, controllo e capacità di lettura e di interpretazione dei software sono alcune delle conseguenze e dei cambiamenti che i nuovi ruoli come i “data scientist” e i responsabili della “cyber security” stanno apportando all’ambiente lavorativo, modificando anche i profili professionali e i percorsi di formazione continua e professionale. In particolare nel settore elettrico l’evoluzione digitale dell’organizzazione si sta manifestando con anticipo rispetto ad altri comparti industriali. Ed è proprio in questo contesto che si sviluppa la ricerca del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Torino presentata oggi a Roma nel corso dell’incontro “Dagli elettroni ai bit”; condotto dal professorPaolo Neirotti, lo studio indaga la Quarta Rivoluzione Industriale e gli effetti delle tecnologie digitali sulla struttura del settore elettrico, sui profili occupazionali e sulle necessità di aggiornare i sistemi di gestione del personale.

La ricerca ha infatti evidenziato alcuni elementi di quelle che potranno essere le configurazioni organizzative del futuro, delineando cinque caratteristiche dello scenario, che influiranno – e già ora influiscono – su come cambierà il lavoro, ponendo una serie di implicazioni di intervento sui sistemi di gestione del personale. In primo luogo,  grazie all’Internet of Things, centrali termo elettriche, impianti eolici e fotovoltaici, reti di trasmissione e distribuzione dove l’energia elettrica viene consumata possono essere monitorati e controllati con maggior precisione e tempestività: questa maggiore intelligenza nelle “macchine” coinvolte nel ciclo di generazione, trasmissione, distribuzione e consumo dell’energia elettrica fa sì che i dati sul funzionamento di impianti elettrici possano essere gestiti e controllati da soggetti distinti da quelli che posseggono e utilizzano gli impianti. Sempre legata all’intelligenza delle macchine, in seconda battuta, si sottolinea l’integrazione sempre più stretta tra lavoratore e sistema digitale; al contrario di quello che a volte si teme, la risorsa umana non viene marginalizzata, ma il ruolo dell’operatore diventa più importante dovendo controllare l’esattezza e la precisione dell’algoritmo: si diminuisce così l’attività manuale e si richiede un maggior  sforzo cognitivo da applicare ad attività di programmazione e controllo, evitando mansioni che possono essere rischiose per salute e sicurezza. La terza caratteristica riguarda la prospettiva “data driven” del lavoro: avendo a disposizione dati, statistiche e informazioni passate gli errori e i comportamenti sbagliati vengono bloccati sul nascere a favore della sicurezza del lavoratore. Quarta, la creazione di nuove élite professionali, come data scientist e responsabili di cyber security, a cui più che una specializzazione industriale ne è richiesta una molto elevata su algoritmi e nuove tecnologie. Infine,  contrariamente alla posizione per cui l’innovazione favorisce la distruzione dei posti di lavoro aumentando il divario nelle retribuzioni dei lavoratori tra alta e bassa qualificazione, le imprese in grado di applicare i nuovi paradigmi tecnologici registrano esattamente la tendenza opposta: c’è coesistenza tra specialisti tecnici e lavoratori dove la maggior complessità del lavoro, grazie alla centralità del riconoscimento di merito e competenze,favorisce retribuzioni elevatePresentando questi risultati Paolo Neirotti ha dichiarato che “la ricerca evidenzia chiaramente che l’equazione “più robot uguale a meno lavoro” sia riduttiva – spiega Paolo Neirotti –  L’equazione non riconosce la necessità valida per molte imprese di rivedere i sistemi di gestione del personale. La maggior partecipazione di operai all’innovazione e la loro maggiore integrazione con professioni tecniche richiede che i sistemi di retribuzione riconoscano, dandone più peso, merito e crescita delle competenze. Inoltre, servono approcci per fare di formazione continua e professionale processi sistematici e ripetitivi in grado di creare e far evolvere le competenze necessarie per applicare le tecnologie digitali a lavori operativi tradizionali”.

 

(foto: il Torinese)

Neve in montagna e fresco in pianura

E’ in arrivo la prima neve sulle cime piemontesi oltre i 2mila metri. La causa è la perturbazione in discesa  dalla penisola scandinava sul mar Mediterraneo, che porta condizioni di instabilità. Temporali anche intensi in pianura: l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha emesso infatti ieri lo stato di allerta gialla. Martedì il cielo sarà comunque in prevalenza sereno. Previsto un generale calo delle temperature con possibilità di  neve a quote più basse.

 

(fota Antonio Coluccia)

DONNE ASPERGER DIMENTICATE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’autobiografia di successo francese,  da tre anni sul podio dei libri più letti, arriva in Italia

Molte donne non sanno di avere la Sindrome di Asperger, una forma leggera di autismo che le costringe, per esempio, a una vita carica di ansie, di abitudini difficili da modificare e di difficoltà nel socializzare.  Molte donne non sanno di essere Asperger perché diagnosticare la sindrome tra il genere femminile è complesso: capaci di adattarsi e di nascondere i loro problemi, non sempre riescono a comprendere il reale motivo delle loro fatiche quotidiane: le sottovalutano e la società le ignora.

 

MARGUERITE, 27 ANNI, SCOPRE DI ESSERE ASPERGER

La difficoltà di diagnosi si traduce spesso con la scoperta della Sindrome solo in età adulta. Come nel caso di Marguerite, impiegata in una importante multinazionale e che tenta inutilmente di condurre una vita normale: ha un fidanzato e degli amici ma preferisce non uscire o passare i pomeriggi da sola nel parco. Arriverà per lei il momento di affrontare i suoi problemi e scoprirà di non essere “fuori di testa”, come spesso viene definita. Comprenderà di avere semplicemente un modo differente di approcciarsi con il mondo. Per lei inizierà finalmente una nuova vita.

IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO

A raccontare la storia di Marguerite è Julie Dachez, con una graphic novel che prende ispirazione dal proprio vissuto personale e con le illustrazioni della talentuosa Mademoiselle Caroline.

Il risultato è “La differenza invisibile” (Edizioni Lswr), un lavoro autobiografico da tre anni in classifica tra i libri più letti della Francia. Adesso la graphic novel arriva nelle librerie italiane non solo per spiegare cos’è l’Asperger. L’obiettivo è anche mostrare come sia difficile diagnosticare la Sindrome tra le donne e incoraggiarle a cercare un perché ai loro problemi quotidiani.

PERCHE’ LE DONNE ASPERGER SONO INVISIBILI?

“Le persone di sesso femminile sono difficili da diagnosticare a causa della scarsa conoscenza delle loro caratteristiche specifiche, che non si presentano esattamente come quelle dei maschi, più ampiamente descritte e più agevolmente riconoscibili. Inoltre riescono ad adattarsi e a mimetizzarsi grazie alle loro maggiori capacità di empatia emotiva e cognitiva. Ciò le rende invisibili” scrivono nella prefazione del volume Carole Tardif, docente di psicologia dello sviluppo tipico e atipico, e Bruno Gepner, psicologo e psichiatra per bambini e adulti Asperger.
Altre donne asperger, invece, sono invisibili perché non riescono ad adattarsi. Preferiscono restare sole per non esporsi allo sguardo altrui, alla frustrazione e alla sofferenza. Per questo motivo la graphic novel La differenza invisibile è un contributo molto utile: spiega per la prima volta e in maniera efficace e divertente l’invisibilità delle donne aspie”.

“LA VOSTRA DIFFERENZA NON E’ UN PROBLEMA”

“La vostra differenza non è un problema ma la soluzione, perché siete un antidoto alla nostra società, malata di normalità – dice l’autrice Dachez – Ricordate che in voi non c’è niente da guarire, niente da cambiare. Il vostro ruolo non è di rientrare in uno stampo, ma di aiutare gli altri, tutti quanti, a uscire da quello in cui sono costretti. Accogliendo la vostra identità profonda, riconciliandovi con la vostra unicità, diventate un esempio da seguire”.

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IL LIBRO

La differenza invisibile
di Julie Dachez, Mademoiselle Caroline – Edizioni Lswr
200 pagine a colori, cartonato, 19,5 x 25,5 cm

Isbn: 9788868956004
Prezzo: 24.90 euro

Luci che accecano, realtà invisibili

lunedì 8 ottobreDiego Bianchi a Torino

martedì 16 ottobreFederico Rampini a Cuneo

mercoledì 31 ottobreFabio Viola a Torino

giovedì 22 novembreGad Lerner e Igiaba Scego a Torino

 

 

Tra ottobre e novembre 2018, Torino e Cuneo ospitano la rassegna Spotlight. Luci che accecano, realtà invisibili, un ciclo di incontri che anticipa i temi della sesta edizione di Biennale Democrazia dal titolo Visibile Invisibile, in programma a Torino dal 27 al 31 marzo 2019. I quattro incontri – con Diego Bianchi, Federico Rampini, Fabio Viola, Gad Lerner e Igiaba Scego – intendono offrire un’occasione di riflessione sul paradosso di una società, come la nostra, che seppure “ad alta visibilità” si ritrova contornata da fenomeni che i riflettori della comunicazione lasciano invece in ombra, rendendoli opachi alla vista e alla comprensione. Bianchi esplorerà quindi il potere delle immagini; Rampini racconterà, mappandole, le trasformazioni del nostro mondo; Viola svelerà le nuove applicazioni della cultura del gioco, tra finzione e realtà; infine, a ottant’anni dalle leggi razziali, Gad Lerner e Igiaba Scego dialogheranno sulle forme contemporanee del rigetto dell’altro. Le sedi degli incontri torinesi, realizzati assieme a 900Giovani, lo Young Board del Polo del ‘900, saranno la Sala ‘900 del Polo e l’Aula Magna della Cavallerizza Reale; l’incontro cuneese avrà invece luogo al Teatro Toselli, con la preziosa collaborazione della Città di CuneoTutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti. La rassegna è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e dal Polo del ‘900, in collaborazione con Fondazione Artea e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. L’iniziativa è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica, e vede Intesa Sanpaolo come main partner. Spotlight gode inoltre del patrocinio dell’Università degli Studi di TorinoSpotlight non è solo un ciclo di incontri: il progetto prevede infatti anche il rafforzamento delle attività di formazione svolte da Biennale nelle scuole superiori di Torino e, da quest’anno, anche di Cuneo, grazie alla collaborazione con il CeSPeC – Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo

 

(foto: archivio il Torinese)

Ottobre al Museo del Cinema

TUTTE LE DOMENICHE E FESTIVI | Mole Antonelliana
ORE 11 –  GIOCHI E RACCONTI PRIMA DEI LUMIÈRE Visita guidata  per bambini e famiglie 


Dal teatro d’ombre ai primi disegni animati in un racconto che si sviluppa attraverso la scoperta dei giochi ottici e degli spettacoli che hanno preceduto  la nascita del cinema.
Durata: 1h
Costo visita: € 5 a partecipante  + Ingresso ridotto
Destinatari: famiglie e bambini a partire dai 4 anni.

ORE 16  – ALLA SCOPERTA DEL MUSEO Visita guidata 
Per conoscere il Museo e le sue meraviglie, dal teatro d’ombre ai fratelli Lumière, fino ai grandi protagonisti della storia del cinema.
Costo: € 6 a partecipante  + Ingresso ridotto
Durata: 1h30′ 
Destinatari: per tutti
Prenotazione consigliata – online su www.ticketlandia.com a questo LINK  
Info: 011 8138 564-5 – prenotazioni@museocinema.it

TUTTI I SABATI | Mole Antonelliana
Ore 11
– Bebè al Museo – Giochi con la luce sul tappeto magico! – Visita guidata
Visita animata per i più piccini: Un percorso di visita a misura di bebè alla scoperta della luce e delle ombre, dei giochi ottici e delle immagini in movimento, progettato per suscitare l’interesse, l’interazione attiva e la curiosità.
Costo: € 5 + ingresso museo ridotto

Per genitori e bimbi dai 18 mesi ai 3 anni – durata 1 ora
Prenotazione obbligatoria 011 8138 564-5 – prenotazioni@museocinema.it
Per i gruppi è possibile concordare altre date contattando l’uff prenotazioni del Museo del Cinema

#Naticonlacultura

 

 

 

 

Torinese affoga in mare sotto gli occhi della fidanzata

E’ morto a 43 anni, Flavio Taricco, di Sciolze, mentre era in mare con la fidanzata a Portopalo, in Sicilia. Stavano facendo il bagno con le  maschere da snorkeling ma lui all’improvviso è scomparso in acqua. La donna ha chiesto aiuto ad alcuni pescatori  che sono andati a cercarlo con le barche. E’ stato trovato tra gli scogli e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.

Ronaldo denunciato per abusi da una donna

Cristiano Ronaldo è accusato di violenza sessuale da una donna che avrebbe ricevuto 375 mila dollari in cambio del silenzio. Lei è Kathryn Mayorga, di 34 anni, che ha presentato una denuncia civile presso una corte del Nevada. La notizia è uscita su Wall Street Journal e  Cnn. I fatti risalirebbero al 2009 quando la giovane – così almeno lei sostiene – sarebbe stata aggredita dal calciatore in una camera di albergo a Las Vegas. Cr7 dopo l’aggressione si sarebbe scusato. Ma sui social Ronaldo scrive: “Vogliono solo farsi pubblicità attraverso il mio nome per acquisire fama. Ma è parte del mio lavoro. Sono un uomo felice, è tutto a posto”.

 

(foto Claudio Benedetto)

Il gioiello del Guarini restituito ai torinesi

Da oggi è nuovamente accessibile al pubblico nel percorso di visita dei Musei Reali di Torino la Cappella della Sindone, architettura barocca di Guarino Guarini. Il taglio del nastro è stato fatto dal Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, accompagnato dalla Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella, dai rappresentanti degli Enti locali, il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la Sindaca di Torino Chiara Appendino, dall’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, dagli sponsor e partner del progetto.

All’indomani del tragico incendio dell’11 aprile 1997 la struttura riportava danni tali che sembrava destinata all’implosione. La riapertura costituisce dunque una scommessa che pareva impossibile e che ora è stata vinta, ottenuta grazie alla determinazione e al lavoro che ha impegnato centinaia di persone in un delicatissimo restauro lungo vent’anni. Il grande cantiere architettonico e strutturale è giunto al termine dopo un intervento che ha riguardato l’intero edificio, con la sostituzione di oltre 1400 elementi di marmo, il consolidamento e l’integrazione materica di 4000 componenti, l’inserimento di nuove catene in acciaio inox a supporto di quelle storiche, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e, in ultimo, l’inserimento degli impianti di illuminazione, di sicurezza e speciali. Un cantiere unico al mondo, che testimonia l’eccellenza e la capacità italiana nel reagire a un evento disastroso attraverso la ricerca, la progettazione, l’impegno congiunto di competenze diversificate e l’unione di risorse pubbliche e private.  Il progetto è stato impostato e coordinato, fin dalle sue fasi iniziali, dagli uffici periferici del MiBAC – Soprintendenza e Direzione regionale .

Il restauro è stato finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali con il sostegno di Compagnia di San Paolo, della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino, di Performance in Lighting e Iren Spa.  L’obiettivo principale è stato raggiunto con la restituzione della cupola al panorama della città e con la riapertura del monumento al pubblico, che entra finalmente all’interno del percorso dei Musei Reali, di cui è parte integrante anche a livello strutturale. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi con il restauro dell’altare, ora possibile grazie al definitivo smontaggio dell’impalcatura interna. Il pubblico potrà ammirare la Cappella della Sindone da venerdì 28 a domenica 30 settembre al prezzo speciale di 3 Euro. Da martedì 2 ottobre l’accesso sarà compreso nel biglietto dei Musei Reali.

(foto: Daniele Bottallo)

Raccolta rifiuti “porta a porta” in zona Lingotto-Filadelfia

È ufficialmente partita la campagna di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del servizio di raccolta differenziatadomiciliare“porta a porta”nella zona Lingotto – Filadelfia

L’ulteriore estensione del “porta a porta” nell’area compresa tra corso Unione Sovietica, Corso Sebastopoli e corso Traiano interesserà circa 37 mila torinesi, portando complessivamente Torino a una quota di oltre 500 mila cittadini serviti dal sistema di raccolta domiciliare.  Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. In questi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat, materiale informativo dedicato. A seguire, dal mese di ottobre e a fine dicembre, operatori autorizzati e muniti di apposito documento e pettorina di riconoscimento consegneranno casa per casa lo “starter kit”, composto da una biopattumiera, sacchetti compostabili per la raccolta dell’organico, sacchi per gli imballaggi in plastica, calendario dei passaggi settimanali e materiale informativo sul nuovo sistema di raccolta. In concomitanza con l’attività informativa verso utenti e attività non domestiche, Amiat inizierà anche a consegnare i cassonetti previsti per la raccolta differenziata domiciliare, che verranno posizionati negli appositi spazi interni dei condomini, già individuati durante la precedente fase di progettazione. Per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati durante il passaggio il ritiro dello starter kit, saranno attivati anche 2 punti info distributivi, dal 15 novembre al 22 dicembre 2018 e dal 10 al 26 gennaio 2019, presso la sede della Circoscrizione 8 in Corso Corsica 55 e presso il centro di raccolta Amiat di via Zini 139.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.