CRONACA- Pagina 863

Furti di rame, 22 ditte ispezionate

2 indagati, 84 persone controllate, 22 ditte ispezionate dislocate sul territorio, 4 servizi di controllo lungo linea e su strada, 35 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta impiegati. Questo il bilancio della nona operazione “Oro Rosso”, organizzata dal Servizio Polizia Ferroviaria in ambito nazionale, dedicata al contrasto dei furti di rame, spesso causa di interruzioni della circolazione ferroviaria, sia lungo le tratte ferroviarie che insistono sul territorio di competenza, sia presso le strutture specializzate nel trasporto e smaltimento dei rifiuti metallici.

 

In particolare, a Torino, la squadra amministrativa compartimentale ha denunciato l’amministratore di una ditta di recupero metalli della provincia per ricettazione, dove sono stati rinvenuti 486 kg di trecce di rame sguainato e 97 kg di trecce di rame stagnato, di cui non ha esibito documentazione che ne chiarisse la provenienza. L’amministratore di un’altra ditta è stato indagato per gestione non autorizzata di circa 1,4 tonnellate di rifiuti composti da rame, bronzo e ottone. 15.083 l’importo delle sanzioni amministrative elevate per irregolarità nella gestione della documentazione ambientale.

In manette per falsa identità

Sudamericano arrestato per falsa attestazione

 

La scorsa domenica gli agenti del commissariato San Paolo hanno controllato 4 cittadini sudamericani nei pressi di corso Racconigi. Chiesti loro i documenti, tre ottemperano nell’immediato alla richiesta dei poliziotti, il quarto, dopo un attimo di esitazione, fornisce la patente di guida. Gli operatori notano che i dati anagrafici riportati sono gli stessi indicati sul permesso di soggiorno fornito precedentemente da uno dei 3 stranieri mentre la foto raffigura il soggetto controllato in quel momento. Questi asserisce trattarsi di un errore di stampa dell’ente che ha rilasciato il documento.

L’uomo viene accompagnato presso gli uffici del commissariato per ulteriori accertamenti, dove emergono i reali dati anagrafici, associati a numerosi precedenti di Polizia ed una inottemperanza all’ordine di abbandonare il territorio Nazionale. Scattate le manette per falsa attestazione.

Esercitazione del Corpo Volontario Antincendi Boschivi

Sabato a Casalborgone si è svolta una esercitazione del ‘Distretto 91’ del Corpo Volontario Antincendi Boschivi  con le squadre di Aramengo, Casalborgone, Castagneto Po e Pino Torinese oltre ad quella di Aib Valcerrina Aldo Visco. Obiettivo era quello di approfondire le conoscenze tecniche e di utilizzo delle attrezzature in dotazione al Corpo ed alle squadre.

Massimo Iaretti

Furto di volanti d’auto Arrestati tre giovani

Nella notte di mercoledì, intorno alle 4.30, gli agenti della Squadra Volante intervengono in corso Cosenza per la segnalazione di un furto in atto su un’auto. Il richiedente segnala l’auto con la quale i ladri sono fuggiti. I poliziotti intercettano e fermano il veicolo con tre a persone a bordo all’incrocio con corso Giambone. Nel corso della perquisizione gli agenti trovano nel bagagliaio due volanti di autovetture della stessa casa automobilistica di quella oggetto del furto segnalato. Uno dei due, infatti, apparteneva proprio all’auto depredata. Gli agenti appureranno poi che il secondo volante era stato razziato da un’auto in sosta in corso Trapani.

Nel corso delle ricerche, i poliziotti verificano anche che una terza auto della stessa marca era stata razziata nella notte in via Ventimiglia del suo sterzo. In questo caso il volante era stato trovato nascosto in una siepe della via. Tutta la refurtiva rinvenuta è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.

Le tre persone fermate, due cittadini rumeni e un albanese, di età compresa tra i 18 e i 20 anni, sono stati arrestati per furto in concorso e denunciati in stato di libertà per ricettazione.

Vede riflesso sul computer l’uomo che lo vuole sgozzare e si salva

Si è salvato  perché, mentre stava scrivendo al computer  ha visto sullo schermo l’immagine riflessa dell’ aggressore, che con un coltello  voleva sgozzarlo. Vedendolo la vittima è riuscita a tirargli una gomitata e a salvarsi. L’aggredito era finito in ospedale  sanguinante, con un taglio all’altezza della giugulare, prognosi di sessanta giorni. Termina ora con la condanna a tre anni e un mese di reclusione per tentato omicidio, il processo con rito abbreviato nei confronti di un uomo italiano di 55 anni, detenuto al carcere Lorusso e Cutugno dall’epoca del delitto: il 7 maggio scorso. Il gup ha stabilito il pagamento di cinquemila euro di provvisionale. Resta un mistero l’origine del movente. La vittima è un sessantenne  sposato con una donna che aveva avuto una relazione  con l’imputato e che il giorno del delitto era in ospedale per un problema al cuore. Nella casa della coppia, che da alcuni mesi ospitava l’imputato, c’erano solo il marito della donna e l’amico della moglie. La pm che ha svolto l’indagine riuscendo a ricostruire la dinamica  del tentato omicidio, ha sottolineato il «rapporto particolare» esistente tra i tre adulti (marito, moglie e amico). Ha precisato che non è stato possibile conoscere la natura intensa  della relazione, forse legata al movente del tentato omicidio.

Vandalizzata la lapide dedicata a Mario Soldati

Mario Soldati,  scrittore, regista e sceneggiatore torinese si tuffò – giovanissimo – nel Po in piena cent’anni fa, ai Murazzi, per salvare un coetaneo. Gesto che gli valse la medaglia d’argento al valore civile, ricordato da una lapide posta tempo fa dal Centro Pannunzio e dalla Città. Nei giorni scorsi adesivi e scritte murali vergate da chi sicuramente  neppure sa chi fosse Soldati, hanno deturpato la targa marmorea. L’atto vandalico è stato ignorato dalle istituzioni locali. C’è almeno da augurarsi che il Comune intervenga per restituire dignità alla lapide e, con essa, alla memoria di un grande torinese.

Hashish e marijuana, ritiro a domicilio

Arrestato ventiquattrenne italiano dagli agenti delle Pegaso

L’indagine è partita dai riscontri emersi da alcune chat telefoniche: gli indizi raccolti dagli investigatori delle Pegaso dell’UPG hanno condotto ad un appartamento di corso Francia utilizzato da un ventiquattrenne. Il giovane è un soggetto noto nei quartieri San Donato e San Paolo per rifornire di quantitativi rilevanti di cannabinoidi i suoi coetanei; questi ultimi dovevano recarsi sotto casa sua, dopo averlo preliminarmente contattato utilizzando esclusivamente applicazioni di messaggistica istantanea, con cancellazione del testo in un tempo ben determinato. Una volta sotto casa, il pusher verificava visivamente dalla finestra che l’acquirente fosse da solo e soltanto allora apriva il portone dello stabile. Pertanto, anticipando le sue mosse, i poliziotti, lo scorso venerdì sera, hanno fatto ingresso nello stabile individuato, con l’intenzione di attendere l’inquilino sospetto, del quale, però, non era noto l’appartamento occupato. Attorno alle 21.45, un soggetto corrispondente al sospettato faceva ingresso nel palazzo e prendeva l’ascensore, fermandosi ad un piano alto. Qui veniva fermato dai poliziotti  e, nonostante avesse in mano un mazzo di chiavi per aprire la porta dell’alloggio di fronte, negava di abitare in quel palazzo. La perquisizione dell’alloggio portava al rinvenimento di diversi contenitori trasparenti contenenti marijuana ed hashish, complessivamente oltre 100 grammi, oltre a tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi. I poliziotti appuravano che il giovane aveva a disposizione due smartphone.  Uno di essi veniva utilizzato per fornire connessione all’altro (hot spot) in modo tale da non essere intercettato quando utilizzava la rete internet per comunicare in merito alla compravendita dello stupefacente. Il giovane è stato arrestato per detenzione  ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Assembramento irresponsabile e pericoloso in via delle Rosine

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Quaglieni

Per entrare alla discoteca di via delle Rosine ieri sera alle 22,30 c’era una coda incredibile di gente in attesa di entrare in un locale con una capienza quasi sicuramente molto inferiore. C’è da domandarsi se la Questura di Torino non abbia visto questo colossale, pericolosissimo assembramento. C’erano per strada perfino dei giovani sdraiati per terra con evidenti malesseri, forse dovuti all’alcool ingurgitato per non ipotizzare l’uso di droghe.  Uno spettacolo ripugnante e inquietante che può ricacciare indietro Torino dopo quasi due anni di pandemia. Sono rigorosi sui luoghi della cultura, ma sui luoghi del divertimento fatuo e inutile si consentono trasgressioni incredibili ai piacioni delle notti subalpine.

Occorre severità e decisione senza cedimenti e concessioni. Questi spettacoli offendono il sacrificio di chi è stato in casa per mesi. E‘ un affronto agli anziani rimessi in pericolo da episodi che andavano prevenuti e perseguiti. Non è possibile che in piazza Vittorio mi chiedano giustamente il Green pass per cenare, ma poi, per recuperare l’auto, mi debba immischiare in una situazione di pericolo di questo tipo. Se esiste un giudice a Torino e non solo a Berlino, è indispensabile un intervento durissimo. Per salvare la salute e la vita delle persone. Mi auguro che non si tratti di una festa di chiusura della campagna elettorale perché mi rifiuto di credere a tanta irresponsabilità.

I bagni del parcheggio sotterraneo: un pessimo biglietto da visita per la città

Un lettore ci segnala il degrado dei bagni del parcheggio sotterraneo dell’ACI, sotto piazza San Carlo, il salotto della città.

Quei servizi igienici rappresentano per molti turisti e visitatori il primo approccio con Torino. Se consideriamo l’elevato numero di persone che posteggia l’auto proprio lì’ sotto, l’immagine che la città ne ricava non è delle migliori. Ci auguriamo che “chi di competenza” intervenga.

Presidio di lavoratori no green pass davanti ad Avio Aero

Sono diverse decine i  lavoratori privi di certificazione, gli esponenti del movimento ‘La Variante Torinese’ e di Si Cobas trovatisi questa mattina all’alba davanti ai cancelli della Avio Aero  a Rivalta, all’entrata del primo turno, per organizzare un presidio contro il green pass in azienda.

Altri presidi si terranno alla Pirelli di Settimo Torinese, all’Iveco di Torino e alla Gallina di La Loggia.

Affissi striscioni con le scritte:  “No al ricatto Green Pass nei luoghi di lavoro”  “Il lavoro è un diritto: tamponi gratis”.