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Grande successo per la 74° Fiera Nazionale del Peperone

È stata una dieci giorni di ottimi risultati la 74° edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola che anche quest’anno si conferma una delle più grandi e qualificate nel settore dell’enogastronomia e la più grande, in Italia, dedicata a un prodotto agricolo.

Dall’1 al 10 settembre 2023 nell’area espositiva di oltre 10mila metri quadrati, con 8 piazze dedicate, di cui 6 enogastronomiche, 2.500 posti e sedere e oltre 200 espositori, si è stimata un’affluenza di 300.000 visitatori e di 25.000 spettatori agli eventi de Il Foro Festival. La giornata più affollata è stata quella del Peperone Day di domenica 3 settembre che, tra i numerosi eventi, ha proposto la Festa di Re Peperone e La Bela Povronera con la partecipazione di oltre 300 personaggi in maschera provenienti da diverse regioni.

Il sito internet www.fieradelpeperone.it, completamente rinnovato e arricchito di contenuti, ha registrato 130.000 visualizzazioni nel solo mese di agosto con 47.000 visitatori unici. Per ciò che riguarda i social network della Fiera e del Foro Festival, le pagine Facebook hanno registrato una copertura di 700.000 persone, con un incremento del 35 % rispetto allo stesso periodo del 2022, e i profili Instagram di 140.000 persone, con un incremento dell’850 % rispetto allo scorso anno.

 

Il Foro Festival, la manifestazione collaterale che si è svolta nella grande arena all’interno del Foro Boario di piazza Italia, ha ospitato concerti e spettacoli di tutti i generi e per tutte le fasce d’età. È stato registrato il sold out per lo spettacolo di Enrico Brignano di sabato 2 settembre e del Teenage Dream Party di venerdì 8 settembre, il live show dedicato alle colonne sonore di High School Musical, Camp Rock, Hanna Montana che ha fatto cantare e ballare 4.500 giovanissimi.

Piazza Sant’Agostino è stata trasformata nel Salotto della Fiera con una buona e costante affluenza di pubblico per i numerosi appuntamenti di talk e cooking show guidati da Tinto – al secolo Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo attualmente impegnato nella trasmissione “Camper in viaggio” su Rai 1, l’attrice Elena Galliano, Paolo Massobrio – giornalista ed esperto enogastronomico, Renata Cantamessa alias Fata Zucchina – giornalista e divulgatrice agroalimentare, Simona Riccio – Agrifood & Organic Specialist e Rossana Turina – imprenditrice agricola e di turismo rurale. Nelle seconde parti di tutte le serate si sono alternati spettacoli musicali, comici, di cabaret con, tra gli altri, Gianluca Impastato, Mirko Casadei POPular Folk Orchestra, Beppe Braida e Davide D’Urso.

Numerose le visite ai musei carmagnolesi e alle mostre allestite per l’occasione. A Palazzo Lomellini, che ospita fino al 29 ottobre la mostra “Antonio Carena. Il fenomeno della quintessenza”, la prima retrospettiva, dopo la morte, del pittore rivolese che ha inondato di cieli i palazzi di mezza Europa, ha registrato oltre 3000 visitatori.

Sono stati venduti circa 120.000 kg di peperoni nei 34 stand allestiti all’interno della Fiera, con prezzi dai 2,50 ai 4,00 € al kg per i più pregiati.  La produzione nell’intero territorio comunale si aggira tra i 40.000 e i 50.000 quintali su 100 ettari.

La Piazza dei Sapori, la grande piazza Mazzini che come di consueto viene trasformata in un ampio ristorante all’aperto durante la Fiera, è stata il cuore pulsante dell’offerta gastronomica, affollata incessantemente da numerosi visitatori sin dalle 18:00 nei giorni feriali e dalle 10:00 durante i fine settimana. Ottima risposta di visitatori anche nei giardini Unità d’Italia che hanno ospitato la novità della cucina regionale pugliese.

Nei due fine settimana è stato molto apprezzato e visitato il mercato di Campagna Amica della Coldiretti, che la Fiera propone ogni anno con l’intento di valorizzare le produzioni orticole del territorio.

Il Ristorante della Fiera – allestito nel Salone Fieristico di viale Garibaldi grazie al sostegno di BTM (Banca Territori del Monviso), Pasta Berruto e Hydra – ha registrato il sold out in per tutti i 10 menù proposti. Tra le cene, giovedì 7 settembre si è svolta la cena benefica “Insieme per la Ricerca” a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro onlus. Ottimo successo anche per Bimbi in Fiera nei Giardini del Castello con tanti bambini e famiglie che hanno visitato l’area con gli animali di Natural Farm e assistito agli spettacoli di magia, clowneria e fantasia coordinati dal Folletto Piluca’x.

Oltre 100 volontari hanno dato il loro contributo tra servizi di croce rossa, presidi alle mostre, al punto informazioni e ai punti di accesso, supporto organizzativo per viabilità, parcheggi ed eventi.

Questo il commento del sindaco Ivana Gaveglio“Desidero ringraziare di cuore tutte le numerose persone che a vario titolo hanno partecipato alla realizzazione di questa eccezionale edizione della Fiera. Tra le importanti novità voglio evidenziare quelle relative alla sostenibilità. Essere maggiormente consapevoli dell’impatto sul territorio è stato uno degli obiettivi di questa edizione. Sono state attivate misure di compensazione delle emissioni di Co2, calcolate attraverso uno studio certificato, con piantumazione di alberi e progetti ambientali che attiveremo sul territorio. Abbiamo continuato a fornire migliaia di doggy bag, implementato l’utilizzo di piatti e posate compostabili e sono state ulteriormente implementate le azioni e le aree dedicate alla raccolta differenziata. Un obiettivo importante è quello di continuare su questa strada e ridurre ulteriormente la produzione di rifiuti”.

La 74esima edizione della Fiera del Peperone è un progetto promosso dalla Città di Carmagnola e prodotta, per la prima volta, da Puro Stile Italiano e Fondazione Reverse.

Main Sponsor: BTM – Banca Territori del Monviso, Pasta Berruto, ECS

Sponsor: Reale Mutua Assicurazioni, Coldiretti, Hydra, E.ON, Di Vita, Valmora, Molino Chiavazza, Molecola, Studio Sinergia, Bennet

Charity Partner, per il quinto anno, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Ancora una volta a sostegno dell’Istituto di Candiolo IRCCS per finanziare le migliori tecnologie e contribuire alla sconfitta del cancro.

In fiamme chiosco – bar di piazza Galimberti

E’ stato danneggiato da un incendio il chiosco – bar di  piazza Galimberti angolo via Tunisi a Torino. I maggiori danni si sono verificati ai bagni e alla serranda. Le fiamme si sono alzate nella notte Prontamente intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Torino Lingotto e gli agenti delle volanti della polizia che stanno indagando per risalire all’origine del rogo.

Gallo (Pd): “Mai più tagli alla sanità”

 “ IL CENTRODESTRA ALLUNGA I TEMPI PER LA DISCUSSIONE DELLA MIA PROPOSTA DI LEGGE. POTENZIARE LA SANITA’ NON INTERESSA A CIRIO”

11 settembre 2023 – “In IV Commissione, oggi, sono state svolte le prime determinazioni della mia proposta di legge al Parlamento con la quale il Partito Democratico vuole dire basta ai tagli alla sanità, chiedendo che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5% del PIL dell’anno precedente, al netto del tasso di inflazione annuale, e sia adeguato all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione, un vincolo che dovrebbe entrare in Costituzione esattamente come il pareggio di Bilancio” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo, primo firmatario della proposta.

“Mi stupisce – prosegue il Presidente Gallo – che la mia proposta di accelerare l’approvazione di un provvedimento tanto importante per il sistema sanitario, evitando le audizioni o limitandole a due settimane per poterlo portare in aula a ottobre, in tempo per la discussione della Legge nazionale di Bilancio, sia stata respinta dalla maggioranza di centrodestra. Si tratta di una decisione assurda e mi domando che cosa si nasconda dietro a tutto questo. Si allungano le consultazioni, portandole a 3 settimane per audire soggetti che di fatto hanno già espresso un parere positivo sull’incremento delle risorse sanitarie? O piuttosto si prende tempo perché è il centrodestra a non essere d’accordo?”

“Ripropongo la sfida che avevo lanciato al Presidente Cirio: colga il valore di questa proposta e la sostenga! Ha più volte ribadito la necessità di potenziare la sanità: dobbiamo dedurre che sono solo parole al vento?” conclude il Consigliere Pd.

Attraversa i binari: investito da un treno sulla linea ferroviaria Chivasso-Aosta

Sulla  linea  ferroviaria Chivasso-Aosta la circolazione è stata sospesa per l’’investimento – che non ha causato la morte – di una persona tra Ivrea e Montalto Dora.  Si tratta di un anziano che ha attraversato i binari. Ora è ricoverato in ospedale. Sul posto la polizia ferroviaria  e i soccorsi medici. Sono possibili ritardi sui treni regionali.

Un grande Airshow a Torino con le Frecce Tricolori per il Centenario dell’Aeronautica Militare

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Sabato 16 e domenica 17 settembre l’Aeroclub Torino ospiterà all’aeroporto di Torino Aeritalia un grande Airshow per celebrare il Centenario dell’Aeronautica Militare Italiana.

È passato un secolo dal 1923, l’anno in cui la Regia Aeronautica veniva costituita come Forza Armata autonoma, oggi Aeronautica Militare Italiana.

Clou dell’evento sarà lo show della Pattuglia Acrobatica Nazionale (le Frecce Tricolori) che chiude l’Airshow domenica 17 settembre, nel pomeriggio.

“Siamo orgogliosi di ospitare un evento di tale portata – ha sottolineato il presidente dell’Aeroclub Torino, Alberto Bannino – e di offrire al pubblico questo Airshow, che sarà sicuramente entusiasmante ed emozionante, con tanti aerei e piloti acrobatici, elicotteri, alianti, paracadutisti e tute alari, e con il gran finale delle Frecce Tricolori, che si esibirà in uno uno spettacolo aereo di 24 minuti, che torna ad essere proposto dopo 35 anni sulla terraferma, e non solo sul mare, e ha la sua “prima” proprio a Torino”.

Le Frecce Tricolori sono la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) dell’Aeronautica Militare Italiana e costituiscono il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Sono nate nel 1961. Dal 1982 utilizzano come velivolo gli Aermacchi MB.339 A/PAN MLU e hanno la loro sede operativa presso l’Aeroporto di Rivolto (Udine). Contano dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, e sono la pattuglia acrobatica più numerosa. Il ricco ed emozionante programma di volo, con ben 18 figure e della durata di 24 minuti, l’ha resa la pattuglia acrobatica più famosa e riconosciuta come la miglior al mondo.

Ma il pubblico non rimarrà a bocca aperta solo per le mitiche Frecce Tricolori.

Sono tantissime le esibizioni che coinvolgeranno il pubblico dalle 11 alle 17, di sabato 16 e domenica 17 settembre (in entrambe le giornate apertura dei cancelli alle 9).

Sabato 16 settembre, alle 10,30, il via alla due giorni di spettacolo avverrà con la Cerimonia di Apertura, alla presenze delle autorità istituzionali e con un breve momento musicale bandistico.

Tra i protagonisti dell’Airshow si esibiranno, tra gli altri, il monoposto CAP 231, aereo molto amato tra i piloti acrobatici e uno dei pochi acrobatici interamente costruito in legno, longherone compreso. Per gli appassionati di aerei militari si potranno vedere in volo il celebre jet jugoslavo da addestramento dei tempi della “Guerra Fredda”, Galeb “23191” YU-YAH, simile al nostro Aermacchi MB 326, anch’esso protagonista dell’Airshow. L’Aermacchi MB-326 rappresenta non solo il primo aviogetto militare, progettato e fabbricato dall’industria aeronautica italiana a fine anni Cinquanta, ma anche il più grande successo commerciale della stessa.

Agli albori del volo, negli anni Venti del secolo scorso, proprio quando in Italia si creava la Regia Aeronautica, i pionieri del cielo si cimentavano in temerarie esibizioni sulle ali dei loro velivoli in volo. Danielle e suo marito Emiliano, coppia di svizzeri del team Stearman, ricreeranno le atmosfere d’antan di quella romantica epoca con le loro performance da Wingwalker.

E poi gli elicotteri, il volo a vela, i paracadutisti e le performance degli acrobati volanti con le tute alari, le cosiddette “Wingsuit”.

Prenotazione necessaria per accedere all’area spettatori

Per accedere all’area spettatori nelle due giornate dell’Airshow è  obbligatoria la prenotazione sul sito dell’Aeroclub Torino https://eventi.aeroclubtorino.it sul quale è possibile scegliere tra varie proposte d’ingresso, consultare le informazioni sugli accessi, sui parcheggi e sui divieti imposti dalla normativa corrente sui grandi eventi.

L’Airshow avrà un’impronta Green. L’invito al pubblico è di raggiungere l’aeroporto di Torino Aeritalia comodamente con la metropolitana, scendendo alle fermate Marche, Paradiso o Fermi. Per chi volesse venire con la propria auto, si informa che non sarà consentito né percorrere, né parcheggiare nelle strade limitrofe all’aeroporto, ma sarà obbligatorio lasciare la propria autovettura o motocicletta nei parcheggi dedicati della Pellerina e del centro commerciale La Certosa di Collegno e proseguire con le navette – appositamente predisposte – da Gtt Torino, usufruendone con i consueti titoli di viaggio dei mezzi pubblici Gtt.

Le navette Gtt partiranno da corso Appio Claudio all’angolo con corso Lecce, a Torino e dal centro commerciale La Certosa di Collegno, con tappa intermedia al parco Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’angolo con viale Certosa, a Collegno.

Sarà disponibile un parcheggio disabili gratuito su strada Vicinale della Berlia, chiusa al traffico ed accessibile solo da via della Pellerina alle auto munite di contrassegno disabili.

Sarà possibile parcheggiare le biciclette su corso Marche, in uno spazio ad hoc riservato.

L’ingresso ai cancelli avverrà attraverso il QR code di prenotazione. Al pubblico verrà consegnato un contrassegno adesivo indicante il settore di appartenenza tra gli otto grandi settori previsti. Per assicurare un deflusso regolare alla fine dello spettacolo delle Frecce Tricolori, si potrà assistere ad un intrattenimento musicale con un Dj Set.

Numerose postazioni di ristoro – di vendita di cibo e bevande – saranno dislocate in vari punti dell’area riservata al pubblico, per tutta la durata della manifestazione nelle due giornate.

Per accrediti stampa e fotografi, scrivere esclusivamente a comunicazioni@aeroclubtorino.it

Sabato 16 il concerto dei Pink Sound

Una parentesi di intrattenimento caratterizzerà la serata di sabato 16 settembre, quando alle 21,30 si esibiranno sul palco dell’aeroporto Torino Aeritalia-Aeroclub Torino la tribute band dei Pink Floyd “Pink Sound”, in occasione di un’altro anniversario, i cinquant’anni anni del mitico album “The Dark Side Of The Moon”. Con i “Pink Sound” ci saranno sul palco due ospiti d’eccezione, occasione unica e imperdibile per i fan dei Pink Floyd: canteranno le due coriste originali della band di Waters-Gilmour-Wright-Mason, Durga McBroom e Machan Taylor.

Il costo del biglietto del concerto è di 15 euro. Prenotazione e biglietti sempre su https://eventi.aeroclubtorino.it

L’area dell’Aeroclub dove si terrà il concerto è vocata ad ospitare grandi eventi, sullo stile del Campo Volo di Reggio Emilia, che ha ospitato negli ultimi due anni artisti del calibro di Ligabue, Laura Pasini e Zucchero. Lo show tributo di “The Dark Side Of The Moon” vuole essere un banco di prova per proporre a livello nazionale e internazionale lo spazio per grandi eventi musicali.

Aggiornamenti sui social e sul sito www.aeroclubtorino.it

Avetta (Pd): “Scuola Ala di Stura, merito del sindaco Garbano”

“Il presidente di Finpiemonte Michele Vietti ha definito la nuova scuola di Ala di Stura un “monumento alla vita”. È una considerazione condivisibile e molto esaustiva. Perché sintetizza con estrema efficacia il significato di tutte le politiche pubbliche finalizzate a favorire la residenzialità in montagna. Chi sceglie di vivere nelle ‘terre alte’ ha qualche diritto in più, perché rappresenta un presidio utile a sé e a tutte le comunità di pianura. È giusto che le istituzioni ne tengano conto. Lo Stato ha finanziato il progetto ma il merito di questo successo è tutto del sindaco Mauro Garbano, della sua determinazione e del lavoro della sua squadra. Ho fatto il sindaco del mio piccolo comune e so bene che sono sempre gli amministratori locali a fare la differenza per le loro comunità. Questa mattina erano in tanti al fianco del sindaco Garbano e questa coesione è una grande potenzialità per il futuro di terre straordinariamente belle come le valli di Lanzo. Ora mi attendo che anche la Regione faccia la sua parte per sostenere il Comune di Ala di Stura, la dirigente scolastica e le insegnanti nella gestione della nuova scuola, perché investire in istruzione  significa mettere a disposizione strumenti efficaci ai giovani che diventeranno cittadini più maturi, più responsabili e più consapevoli“: lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd), che ha presenziato ad Ala di Stura all’inaugurazione della scuola primaria ristrutturata.

Uncem: “La scuola di montagna non è la scuola di città”

La scuola di montagna è peculiare, diversa, viva. Lo diciamo sempre e lo ribadiamo oggi alla partenza dell’anno scolastico in Piemonte. Senza retorica. Salvare le scuole, salva il paese. Ma affinché paesi e scuole si salvino, occorre intraprendere strade nuove. Che sono diverse da quelle del passato. Non solo edifici ristrutturati – molto belli quelli di Torre Pellice ed Ala di Stura per dirne due, o quello in partenza come asilo nido a Val di Chy – non solo aule spazi più belli. Che sono necessari a portare nuovi modelli di didattica, verso un patto educativo che riguarda i nostri Enti locali, il terzo settore, le imprese, tutti i cittadini. Sulla didattica, vogliamo studiare esempi alpini europei, di altri Paesi, essere noi modello, per capire insieme come si può innovare. Si parla molto di scuola senza voti, senza zaino, senza compiti… tutto bello e moderno probabilmente. Ma nella scuola di montagna, sempre più unita tra diversi paesi, sempre più di valle, serve un metodo specifico che vorremmo studiare con Ministero, Regione, Indire, Dirigenti e Insegnanti. Ci crediamo e vorremmo trovare specificità ordinaria, per i paesi che insieme si muovono e che determinano il futuro delle valli, con studenti, con una sinergie con le famiglie che hanno non solo nuovi efficaci servizi, meno dispersivi degli attuali, ma anche un protagonismo nel patto educativo che Uncem da sempre vuole costruire”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

Motociclista torinese muore nello scontro con un’auto, donna ferita al Cto

Ieri pomeriggio nel cuneese è morto un motociclista torinese, Alex Avezzano di 24 anni, diRivoli. L’incidente si è verificato Melle dove il centauro  ha perso la vita nello scontro con un’automobile. Una donna  è stata trasportata al  CTO di Torino in elisoccorso. È intubata e ha riportato diversi traumi.

L’isola del libro – Speciale Jane Birkin

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Tutto è già stato detto e scritto sull’icona Jane Birkin, trovata morta all’alba del 16 luglio nella sua casa parigina dall’infermiera che l’assisteva. Aveva 76 anni ed era malata da tempo, combatteva dal 1998 contro la leucemia e a complicarle l’esistenza era subentrato nel 2021 un’ictus.

Era bellissima, anche negli ultimi tempi, sebbene gonfia per i farmaci; con quel sorriso unico intriso di vita, dolore, fragilità, sensibilità oltre misura. Un volto indimenticabile e un fascino che arrivava dritto da dentro, con tutta la vita macinata; tra successi, amori totalizzanti destinati a finire, il suicidio della primogenita, e tantissimo altro ancora.

Diventata famosa con la scandalosa canzone “Je t’aime…moi non plus” che Serge Gainsbourg aveva scritto per l’amore precedente Brigitte Bardot, poi l’aveva fatta interpretare dalla giovanissima Jane. Ma non si ricorda mai abbastanza che lei aveva

-di suo- talento da vendere. E’ stata modella, cantante, attrice; ha lavorato con grandissimi registi, come Antonioni, Agnès Varda, Godard, Tavernier. Sempre capace di intensità coinvolgente racchiusa in un semplice sguardo.

Non è stata solo l’esile ragazza che girava con l’enorme cesta di paglia in ogni stagione, e neppure solo la suggeritrice della famosa Birkin di Hermes, tutt’oggi un autentico investimento.

Se si vuole cercare di capire più a fondo questa incredibile donna, la strada maestra è leggere i suoi diari. Ha iniziato a scriverli a 11 anni e li ha chiusi per sempre nel 2013, schiantata dal dolore per la morte della figlia Kate Berry; volata dal quarto piano della sua casa parigina, a 46 anni, dopo una vita appesantita dall’uso di droghe e male di vivere.

Da vedere è anche il ritratto pieno di bellezza, amore e malinconia, racchiuso nel docu-film girato dalla figlia Charlotte Gainsbourg dal titolo “Jane by Charlotte”

Jane Birkin era nata a Londra il 14 dicembre 1946, figlia di un ufficiale della Marina britannica, (c’è chi sostiene che fosse un uomo dei servizi segreti di Sua Maestà); rampolla dell’establishment anglosassone, ma mossa da un dirompente desiderio di libertà. Ribelle di buona famiglia e rimasta comunque sempre legatissima ai genitori.

Ha inanellato tre matrimoni e da ognuno è nata una figlia. Dal grande compositore John Barry ha avuto Kate. Poi Serge Gainsbourg padre di Charlotte e infine il regista Jacques Doillon col quale ha messo al mondo Lou.

La sua vita affettiva sembra quasi condannata a storie in cui la tendenza era annullarsi per chi amava. Diventerà icona della Swinging London dopo aver recitato nel 1966 in “Blow up” di Antonioni, e sarà solo l’inizio dell’ inarrestabile ascesa.

 

Jane Birkin “Munkey Diaries. Diario 1957-1982” -Edizioni Clichy- euro 19,00

Jane ha solo 11 anni quando inizia ad affidare i suoi pensieri e il racconto delle sue esperienze alle pagine del diario, rivolgendosi a Munkey; uno scimmiotto di peluche vestito da fantino regalatole dallo zio e dal quale tenderà a non separarsi più….fino a….

Sono i resoconti di una bambina, figlia dell’attrice Jude Campbell e di David Birkin, comandante della Royal Navy, e ci portano dritti nel suo mondo, la quotidianità in famiglia e con i coetanei.

Poi le prime esperienze lavorative, dalle piccole parti in “Blow Up” di Michelangelo Antonioni e “La piscina” con Romy Schneider e Alain Delon. Nel diario racconta le sue giornate sui set, al cospetto di attori e attrici di grande valore come Vanessa Redgrave.

C’è la storia d’amore con il compositore John Barry che sposa a soli 18 anni nel 1865, piena di aspettative e sogni che si sfilacciano presto in disinteresse da parte di lui, sempre troppo preso da se stesso, la sua arte, le sue priorità. Nel diario Jane rivela tutto il doloroso sentire con un uomo che la considerava un’appendice. E la nascita della figlia Kate acuirà ancor più il senso di solitudine.

La relazione diventa turbolenta, costellata di litigi, tradimenti di lui, indifferenza alternata ad aggressività. La misura è colma nel 1967 quando scopre che il marito era a Roma col cattivo gusto di soggiornare nello stesso hotel del loro viaggio di nozze, ma con un’altra donna. Stanca di soffrire, trova il coraggio e decide che le loro strade devono separarsi; prende la figlia di soli tre mesi e plana a Parigi dove diventerà la più inglese delle francesi.

La svolta della sua vita è l’incontro con Serge Gainsbourg, che all’inizio le appare ostico e arrogante. Tutto cambia quando penetra dietro la scorza più dura dell’uomo, durante una cena da Regine; ed è subito passione.

L’Olimpo si apre con “Je t’aime …moi non plus”, che Serge Gainsbourg aveva scritto per la compagna Brigitte Bardot, e poi l’aveva cantata invece con la giovanissima Jane: viso pulito e lontana migliaia di anni luce dal divismo. La coppia fa scandalo ed esplode in tutto il suo glamour.

Jane diventa icona di seduzione e stile, modello per intere generazioni. Jane e Serge sono la coppia erotica per eccellenza e segnano un’epoca. Sarà un amore travolgente e grandissimo, lungo 12 anni, ma in realtà mai finito. Passione e intesa tra alti e bassi, genialità e alcol, viaggi e momenti meravigliosi, ma anche urla e schiaffi.

Anche in questo caso Jane affida alle pagine del suo diario il racconto di come lei tendesse ad annullarsi per l’altro. Dipendente in modo disperato da un artista sempre sull’orlo del burrone; lei lo aspetta, vive per lui, piega la sua volontà davanti a quella dell’artista narcisista e tormentato. Da loro nasce Charlotte, e qui sono i raccontati i primi anni di questa talentuosa bambina. Gainsbourg sarà comunque un padre amorevole anche nei confronti di Kate che vive con loro.

 

 

Jane Birkin “Post-Scriptum. Diario 1982-2013” -Edizioni Clichy- euro 19,00

 

C’è continuità con la precedente in questa sezione di scritti dove Jane mette a fuoco il lavoro, i viaggi, le aspettative, le difficoltà di essere madre.

Quando Charlotte è adolescente, Jane non ce la fa più a sopportare Serge, sempre più ubriaco, sporco, autodistruttivo, quasi irriconoscibile. Lo lascia, anche se mai del tutto.

A soffrire per questa separazione è soprattutto Kate che all’epoca aveva16 anni e inizia a drogarsi. La vita familiare è costellata di litigate, Kate non rispetta nulla e nessuno, svaligia gli armadi griffati materni ed è in perenne rotta di collisione con Jane. Segue la disintossicazione, ma lo spettro della droga segnerà la vita di Kate, fotografa di successo, compagna di un tossico e madre di Roman.

Poi la Birkin si innamora del regista Jacques Dillon col quale va a vivere nel 1980 e nascerà Lou; molte pagine del diario raccontano l’amore infinito di Jane per la nuova creatura. Ma anche stavolta c’è il disperato dissolversi nell’altro, l’ennesimo compagno tossico che dopo la fiammata iniziale perde interesse….e Jane ancora una volta dovrà raccogliere i frantumi di un’unione folle e sbilanciata. Fatica a restare a galla; si ancora più che mai alle tre figlie che grondano talento e diventano fotografe, attrici e cantanti. Ognuna a modo suo alla ricerca di uno spazio significativo nella vita.

Vengono poi gli anni terribili dei lutti.

La Birkin non ha mai abbandonato del tutto l’uomo della sua vita, Serge Gainsbourg, che precipita inarrestabile verso il baratro; la salute minata dagli eccessi, dall’alcol e da un tumore. Lei lo accudisce come una madre e quando lui muore nel 1991, Jane fa scivolare nella sua bara Munkey.

A pochi giorni di distanza muore anche il padre e lei fa lo spola tra Londra e Parigi, tra un funerale e l’altro, dovendo fare i conti con la devastante perdita dei due uomini che sono stati colonne portanti del suo cuore.

Ma il colpo forse più duro, non metabolizzabile, è quello della morte della primogenita Kate, che non ha mai sconfitto i suoi demoni e a 46 anni, nel 2013, vola dal quarto piano della sua casa parigina, lasciando aperto il dubbio sulla sua misteriosa morte, probabilmente cercata

Da allora i diari tacciono per sempre.

 

 

Jane Birkin “Oh scusa dormivi” -Barbès Editore- euro 14,00

Questo è il dialogo di una coppia in crisi. Una scena di vita, diventata anche una commedia teatrale autobiografica di Jane Birkin in Francia negli anni 90, poi un film per la televisione diretto dall’autrice.

Protagonisti sono un artista già affermato e una giovane attrice, bella quanto insicura e fragile. In queste pagine si assiste al racconto-dialogo che ha luogo durante una notte in cui lei sveglia il compagno e si inerpica sul difficile sentiero in cui a suon di domande tenta disperatamente di fare il punto della situazione, della loro storia.

Momento sbagliato per interrompere il sonno di lui e subissarlo di dubbi, domande complicate e risposte dolorose in cui c’è l’ansia per il tempo che scorre troppo veloce, il disinteresse e la noiosa mortale abitudine.

Sono una coppia apparentemente consolidata; ma dietro l’apparenza si sono aperte crepe importanti, la crisi è in pieno atto e sviscerare ogni pensiero aprirà ancora di più il solco profondo che li sta dividendo. Lei è rosa dai dubbi e dalle incertezze sul loro legame e annaspa alla disperata ricerca di conferme. Adotta più strategie, dai ricordi del passato alle minacce sul futuro.

Ma finisce per schiantarsi contro il muro del fastidio di chi vorrebbe solo dormire e non ha alcuna intenzione di analizzare la storia che si sta sfilacciando. Impossibile rinsaldare un rapporto che ormai sembra avere fatto il suo tempo.

 

 

Jennifer Radulović “Gainsbourg Scandale” -Edizioni Paginauno- euro 23,00

 

Per capire più a fondo l’esistenza di Jane Birkin aiuta questa splendida biografia del suo compagno storico Serge Gainsbourg, scritta dalla storica Jennifer Radulović. Storia della vita di un “poeta” geniale e maledetto che si legge come un romanzo e ripercorre la parabola del mito ribelle e provocatore, nato nel 1928 a Parigi e morto nel 19991.

Come scrive nell’incipit la Radulović «Questa è la storia d’amore di un uomo alluvionato nell’anima». Una frase in cui c’è tutto il destino di Gainsbourg, ritenuto il compositore più prolifico e intrigante del XX secolo; colui che ha saputo trasformare l’Amore – per la bellezza e l’arte- nella sua musa, ragione di vita, vocazione e condanna che alla fine lo consegnerà alla solitudine. Amante del lusso, di belle donne, sigarette Gitanes, degli eccessi – primo fra tutti l’alcol- attratto dall’oscurità e tormentato.

Qui viene ripercorsa l’intera sua vita a partire dalla nascita a Pigalle dal russo ebreo nato a Costantinopoli Joseph Ginsburg; pianista di discreto talento, emigrato a Parigi nel 1921 con la moglie Olga di due anni più grande di lui. Amano entrambi la musica che è la fonte di sostentamento della famiglia, allietata dalla nascita di 3 figli.

Il 2 aprile 1928 viene al mondo il gracile Lucien Ginsburg, il futuro Serge Gainsbourg. Il libro narra la sua infanzia tra Pigalle e la guerra, poi l’accademia di pittura e l’esplodere della vocazione musicale.

Gli esordi nei piano bar turistici, in seguito i primi album e via via verso un crescente successo, le sue canzoni interpretate da donne famose, tra le quali Brigitte Bardot con la quale imbastì anche una complicata relazione sentimentale di 3 mesi intensissimi.

Una vita densa di avvenimenti quella di Serge Gainsbourg, provocatore capace di rompere gli schemi e scandalizzare. Un genio, autore di oltre 1400 canzoni che vanno dalla musica classica al jazz, dal rock al reggae. Capace di spaziare brillantemente dalla creatività del musicista a quella del paroliere, divo, attore, regista, personaggio televisivo, pittore e romanziere.

Sul versante della vita privata ha collezionato due matrimoni e due figli prima di incontrare la musa per eccellenza, Jane Birkin; conosciuta nel 1968 sul set di “Slogan”. Il primo approccio non è dei migliori, lui caustico e arrogante. Poi la scintilla scocca una sera improvvisamente: lui 40enne di successo e Jane 21enne che nel breve arco di una notte scopre l’anima dell’uomo che diventerà l’amore della sua vita.

Nonostante i 19 anni di differenza l’unione inizia totalizzante e saranno la coppia più in vista, non solo in Francia; insieme per 12 anni, nella casa che Gainsbourg aveva acquistato nel 1967 in piena liaison con la Bardot, al 5 bis di Rue deVerneul. Dall’erotica “Je t’aime ….moi non plus” che canteranno insieme, i due raggiungono il successo planetario.

Il libro racconta molto del privato di un uomo che farà da padre alla figlia di primo letto della compagna e impazzirà d’amore quando nasce Charlotte. Poi la sua anima tormentata e l’alcolismo allontaneranno la Birkin che inutilmente tentava di salvarlo; quando puzzava di alcol, non si lavava e diventava insopportabile. Ma anche dopo la separazione e altri amori il loro legame resterà unico, indissolubile.

A tenerli uniti c’è pure la figlia Charlotte, il cui Dna gronda del talento dei genitori; basti ricordare che a soli 14 anni debutta nel cinema e vince il prestigiosissimo premo César.

La corsa verso la morte di Serge è inarrestabile, e Jane deve arrendersi alla sua auto-distruttività. Gainsbourg morirà il 2 febbraio 1991 – un mese esatto prima di compiere 63 anni- stroncato da un arresto cardiaco nel suo letto, da solo, nella casa che lo aveva visto felice con la sua musa. La sua salute era minata da tempo, condannato da un cancro in metastasi.

Jane nella bara del suo grande amore mette Munkey, dal quale non si era mai separata, perché accompagni Serge nel viaggio nell’al di là. Poi lo seppellisce nel cimitero di Montparnasse, tra il lutto generale e l’encomio del Presidente della Repubblica Francese François Mitterand che lo definisce uno dei più grandi artisti del paese.

Ma poiché la vita può essere assurdamente spietata, Jane, che all’epoca ha 45 anni, lo stesso giorno del funerale di Serge perde il padre a Londra, e subito riparte per salutare l’altro protagonista della sua esistenza.