RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 80

ANIMALI NEI CIRCHI, LAV IN PIAZZA

A TORINO SABATO 3 E DOMENICA 4 DICEMBRE PER SOSTENERE IL DISEGNO DI LEGGE DEL CAMBIAMENTO Dopo la campagna dello scorso anno “Al circo con animali non daremo un euro”, a dicembre la LAV tornerà in piazza con una grande mobilitazione per sostenere il Disegno di Legge del Governo sulla disciplina dello spettacolo, che prevede la graduale dismissione degli animali nei circhi, il cui esame inizia giovedì 3 novembre in Commissione Cultura al Senato. Il 3 e 4 dicembre saremo nelle principali città d’Italia con una petizione dal messaggio chiaro e semplice, ZOO LEONE“UN BEL PASSO AVANTI”: la fine dell’utilizzo degli animali in tutti i circhi italiani. Sono sempre di più i Paesi, in Europa e nel mondo, che hanno già vietato o posto serie limitazioni all’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli (18 gli stati Membri dell’UE che lo hanno bandito, in modo totale o parziale). A Torino puoi firmare presso i tavoli LAV allestiti in Via Roma n°7 angolo Piazza Castello dalle ore 10,00 alle ore 18,00. Anche in Italia il vento sta cambiando: il Rapporto Eurispes 2016 rivela che il numero di chi vorrebbe abolire la pratica di utilizzare animali nei circhi è aumentato dal 68,3% al 71,4% in un solo anno, segno di una crescente sensibilità del pubblico e di una maggiore informazione sulle condizioni degli animali nei circhi. Tutto questo è senza dubbio il risultato di molte inchieste e campagne di sensibilizzazione condotte dalle associazioni animaliste, LAV in primis, supportate anche dalla recente posizione assunta dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE) – che attraverso oggettive e qualificate argomentazioni scientifiche, ha chiesto “di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte” – nonché dalle numerose condanne a carico di circhi, disposte dai Tribunali nel corso degli ultimi anni. Soltanto nel 2016 sono stati ben cinque i casi di circhi condannati in vari gradi di giudizio, per reati che vanno alla detenzione di animali incompatibile con le loro naturali necessità, al maltrattamento.

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Queste condanne, insieme ai recenti orientamenti dell’opinione pubblica, rappresentano segnali inequivocabili di un nuovo corso nella giurisprudenza e di una mutata condizione culturale, cui le Istituzioni stanno mostrando di voler attribuire significato, introducendo proposte di modifica delle leggi vigenti. Il Disegno di Legge di riforma del settore dello spettacolo, infatti, nella sua formulazione iniziale includeva anche una disposizione per la progressiva chiusura dei circhi con animali. Questa disposizione allo stato attuale è stata stralciata dal testo del DDL, ma il Governo ha preannunciato di voler mantenere la natura di collegato, anche per le disposizioni stralciate. Noi chiediamo che questo impegno venga mantenuto e: 1. che venga adottata una nuova norma nazionale che preveda la graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nei circhi; 2. la garanzia che gli animali attualmente utilizzati nei circhi siano ricollocati in strutture autorizzate con finalità di Centri di recupero, in grado di garantirne il miglior mantenimento, senza alcun utilizzo in spettacoli; 3. il sostegno alle attività circensi realizzate senza l’uso di animali. Lo scenario nazionale e quello internazionale sono decisamente favorevoli alla fine del circo con animali, un obiettivo perseguito da tempo, che oggi può finalmente realizzarsi. Diventa anche tu parte del cambiamento, sostieni la nostra campagna per un circo senza animali: ti aspettiamo sabato 3 e domenica 4 dicembre nelle principali città d’Italia. Scopri tutte le piazze su www.lav.it LAV di Torino.

FDI: DOPO GLI ARRESTI ALL’ ASILO OCCUPATO, SGOMBERO IMMEDIATO DEL CENTRO SOCIALE

ANARCHICI: ALESSI-MARRONE-DI LORENZO: STOP AMBIGUITÀ DI CSX E GRILLINI!

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Con gli arresti di questa mattina è ormai chiaro che, con un’aggressività ancora peggiore rispetto agli altri centri sociali, l’occupazione anarchica dell’ex asilo costituisce un corpo estraneo al quartiere di Borgo Dora, utilizzato come covo da delinquenti che non trovano migliore reazione ai giusti arresti che li colpiscono che intimidire pubblici ufficiali e mettere a ferro e fuoco le strade circostanti. E’ altrettanto chiaro, purtroppo, che il centrosinistra al governo della Circoscrizione 7 continua a cercare un ingiustificabile dialogo con questi acclarati esponenti dell’anti-Stato, annunciando addirittura in una delibera l’apertura alla regolarizzazione degli anarchici occupanti a sfregio della dura battaglia delle Forze dell’Ordine contro questo gruppo criminale: lo sgombero e’ un atto ormai imperativo e indifferibile, esigeremo in tal senso un impegno del Comune a chiederlo e della Prefettura ad autorizzarlo, in modo da restituire ai cittadini un importante immobile ora in mano a criminali.>> annuncia Patrizia Alessi, Capigruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7.
Aggiungono Maurizio Marrone e Pietro Di Lorenzo della Giunta Ombra comunale <<Perché all’impegno della Magistratura e delle Forze di Polizia nel contrasto della pericolosità sociale di questi anarco-insurrezionalisti fa eco l’assoluta indifferenza dell’Amministrazione comunale proprietaria dell’ex asilo occupato nel richiederne lo sgombero e restituirlo alla collettività dei residenti onesti del quartiere? Era già stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale una nostra mozione che impegnava la Giunta comunale alla riassegnazione o vendita degli immobili comunali occupati dagli antagonisti, ma ora che la Procura e la Questura cercano di ripristinare la legalità e lo Stato dentro quegli edifici solo il Comune rimarrà indietro, peraltro senza nemmeno più l’alibi dell’ordine pubblico?>> Conclude Alessi <<È importante Agire subito, questo chiediamo all’Amministrazione Comunale prima che gli anarchici sfoghino la loro sete di vendetta sul quartiere Aurora, rischio già attuale questa sera quando gli antagonisti si raduneranno proprio all’Asilo>>.

No Tav, Locatelli: “Ingiustizia è stata fatta”

tav 222Ezio Locatelli segretario provinciale Prc di Torino ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Il maxiprocesso d’appello ai 47 NoTav per le proteste del 27 giugno e 3 luglio 2011 si è chiuso con 38 condanne e decine di anni di carcere. Ingiustizia è stata fatta. Non è possibile continuare a trattare il Movimento NoTav alla stregua di un movimento criminale. Sappiamo, in Valsusa la democrazia è stata sospesa da tempo. Come recita la sentenza del Tribunale dei Popoli sono stati violati diritti fondamentali – la libertà di opinione, espressione, manifestazione e circolazione – come conseguenza della strategia della criminalizzazione della protesta. La repressione non fermerà la lotta contro la realizzazione di un’opera inutile e distruttiva, contro il vergognoso spreco di denaro pubblico alla faccia delle reali emergenze sociali e ambientali di questo nostro Paese.

(foto: il Torinese)

RADICALI, LEGGE ELETTORALE REGIONALE: A QUASI DUE ANNI DALLA NOSTRA PETIZIONE NULLA DI FATTO

PER L’ UNINOMINALE MAGGIORITARIO NESSUNA AUDIZIONE IN COMMISSIONE E NESSUNA INTENZIONE SERIA DI RIFORMA

AGLIETTA RADICALI

In seguito alla riapertura del dibattito sulla modifica della legge elettorale nazionale, il cosiddetto “Italicum”, i Radicali dell’Associazione Adelaide Aglietta tornano all’attacco per chiedere che venga calendarizzata in Consiglio regionale la modifica della legge elettorale piemontese, che abbia come perni della riforma l’abolizione del listino e l’introduzione di un sistema uninominale e maggioritario ad un turno, dividendo la Regione in tanti collegi quanti sono gli eletti.

I Radicali, insieme ad altri esponenti della politica regionale e delle amministrazioni locali, hanno presentato ormai quasi due anni fa una petizione in Consiglio regionale in tal senso, senza ottenere alcuna audizione dalla Commissione competente.

Dichiarazione dei Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Silvja Manzi e Laura Botti,:

“Essendo giunti a metà legislatura crediamo non ci sia più tempo da perdere. Occorre subito incardinare la riforma del sistema elettorale regionale per ricostruire il cordone ombelicale tra elettori ed eletti. Oggi solo una percentuale assai ridotta di elettori, con la sciagura delle preferenze, seleziona chi deve rappresentare tutti. Noi chiediamo collegi uninominali per dare a tutti la possibilità di scegliere innanzitutto le persone e ridare dignità a territori che oggi non sono rappresentati. Sembra che solo l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) lo abbia compreso appieno mentre i partiti tacciono o, peggio, difendono il sistema proporzionale e delle preferenze che rappresenta il peggiore dei modi per selezionare la classe dirigente. Mentre finalmente a livello nazionale si parla di collegi uninominali, qui tutto tace; e il tempo che passa segna la volontà di non riformare nulla. Noi a questa inerzia non ci stiamo e per questo chiediamo nuovamente di essere auditi in Commissione”.

Torino in piazza per il #StopCETAday

In concomitanza con molte piazze italiane ed europee, anche Torino ha manifestato per opporsi agli accordi di libero scambio, nemici delle persone e del pianeta, il 5 novembre 2016 sotto il grattacielo di Intesa Sanpaolo. Abbiamo ribadito il nostro no all’accordo UE-Canada, il cavallo di Troia del TTIP. Oltre ad essere altrettanto pericoloso, il CETA apre le porte dell’Europa a più di 40 mila multinazionali statunitensi con una sede in territorio canadese.

ttip

Dopo accelerazioni e brusche frenate, Bruxelles e Ottawa sono sicure di firmare il trattato entro l’11 novembre 2016. Poi toccherà al Parlamento Europeo ratificare, e infine ai governi nazionali. Ma a quel punto, il CETA sarà già per buona parte in vigore a causa dell’applicazione provvisoria, proposta dalla Commissione UE e avallata dai capi di Stato. Riteniamo inaccettabile scavalcare i parlamenti nazionali su materie di tale importanza per la vita dei cittadini. Non condividiamo l’impostazione dei grandi accordi commerciali, costruiti su misura per il grande business a discapito dei diritti e dei beni comuni.

RADICALI, SITUAZIONE CARCERI: A IVREA TENSIONE SOPRA IL LIVELLO DI GUARDIA

CARCERE SBARREI Radicali dell’Associazione Aglietta nei giorni scorsi sono stati contattati da famigliari di uno dei detenuti del carcere di Ivrea; in seguito alla segnalazione gli stessi famigliari sono stati invitati a contattare il Garante dei detenuti regionale.

Essendo venuti a conoscenza della lettera che il detenuto Matteo Palo ha inviato – sottolineando di parlare a nome di un nutrito gruppo di carcerati della quarta sezione detentiva del carcere di Ivrea – con minuziose accuse che descrivono violenze e violazione dei diritti umani, i Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Silvja Manzi e Laura Botti hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Le denunce contenute nella lettera del detenuto sono circostanziate e gravissime; il fatto che contengano nomi e cognomi dei protagonisti rende la vicenda ancora più inquietante. Inutile dire che su quanto è accaduto e sta accadendo occorre fare luce, senza alcuna reticenza, per evidenziare se le accuse corrispondano al vero e quale sia la realtà dei fatti. Ciò che è assolutamente certo è tuttavia lo stato di alta tensione che si respira nella struttura detentiva di Ivrea da qualche tempo a questa parte, come si evince da tutti i resoconti giornalistici e dalle dichiarazioni di chi è direttamente coinvolto nella vicenda. Per evitare che la situazione degeneri in modo irreparabile chiediamo che la polizia penitenziaria e la direzione del carcere collaborino in modo stretto con il Garante dei detenuti regionale, figura che noi Radicali abbiamo fortemente voluto proprio per tutelare i diritti dei detenuti.

Non vi è dubbio che questo è un ulteriore campanello d’allarme sulle difficoltà delle carceri italiane (e piemontesi) e sulla necessità impellente che a queste difficoltà si metta mano in modo organico e coraggioso. Da anni i Radicali chiedono una riforma della politica carceraria e della giustizia italiana che comporti anche l’approvazione di un provvedimento di amnistia, condizione di partenza per riportare nell’alveo della legalità l’universo carcerario. Su questo il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, in occasione del Giubileo dei carcerati, ha organizzato una marcia a Roma per il prossimo 6 novembre, intitolata a Papa Francesco e Marco Pannella”.

Il Comitato regionale “SCELGO NO”

La sinistra del Partito Democratico in Piemonte organizza i Comitati per il No al referendum costituzionale, per dare voce e rappresentanza a tutti gli elettori, militanti, simpatizzanti del Pd e del centro-sinistra, in particolare a quel ‘popolo senza partito’ formato da oltre 4 milioni di elettori di sinistra, donne e uomini che non votano più Pd, perché in questi ultimi anni lo hanno visto trasformarsi in un ‘partito senza popolo’.

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Il Comitato regionale “SCELGO NO” si riunisce presso la SOMS (Società di Mutuo Soccorso) E. De Amicis, in corso Casale 134, a Torino (scelgonopiemonte@gmail.com),e si farà promotore di dibattiti, iniziative e volantinaggi a sostegno del “NO” al referendum costituzionale del 4 dicembre. Il Presidente nazionale è  l’avvocato e prof. Guido Calvi, il portavoce è Stefano Schwartz.

 

In queste settimane sono già stati aperti oltre 20 Comitati in tutto il Piemonte: nelle 8 Città capoluogo di Provincia (Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli) e in numerosi grandi e piccoli Comuni tra i quali Rivoli, Grugliasco, Settimo Torinese, Beinasco, Ivrea, Tortona, Acqui Terme, ecc., e in diverse Circoscrizioni di Torino (la 2, la 4, la 5 e la 6).  Altri Comitati verranno aperti nei prossimi giorni.

 

“SCELGO NO” perché la riforma costituzionale è una riforma pasticciata, confusa e ambigua che cambierebbe in peggio il Paese.

Un NO ragionato per un Paese che riflette

Un NO deciso, per un Paese che decide

Un NO semplice, per non complicare tutto

Votare NO è una scelta saggia, rigorosa, equilibrata e che consente di prevedere

un futuro migliore per le nuove generazioni.

 

scelgonopiemonte@gmail.com

www.scelgono.it

Locatelli (Prc-Se): “basta impunità. Giustizia per i morti di amianto”

TRIBUNALE 1Una delegazione di Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio, tenutosi davanti al Palazzo di Giustizia di Torino, in occasione della prima udienza preliminare del processo Eternit bis. Tra gli altri era presente Ezio Locatelli della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista che ha dichiarato:“Ci sono migliaia di famigliari di lavoratori e cittadini uccisi dall’amianto che aspettano ancora giustizia dopo il vergognoso proscioglimento in Cassazione per intervenuta prescrizione del reato di disastro colposo di Stephan Schmidheiny, magnate svizzero di Eternit”. Il proscioglimento era intervenuto dopo la condanna a 18 anni di reclusione da parte della Corte d’Appello. Ora riparte un nuovo dibattimento processuale sulla base del reato di omicidio colposo perpetrato nei confronti di 258 persone morte di amianto.“Non è pensabile – ha detto ancora Locatelli – che si ripeta la vergogna di una assoluzione o di una dichiarazione di impunità nei confronti di chi si è macchiato di migliaia di morti, di chi ha fatto un mucchio di soldi sulla pelle dei lavoratori. Per questo siamo qui a fianco dei famigliari delle vittime e lo saremo fintanto che non sarà loro resa giustizia”.

3^ Maratonina della Felicità: le iscrizioni sono ufficialmente aperte

 

maratTorino: ad un mese esatto dalla terza edizione della Maratonina della Felicità, che si terrà Domenica 20 novembre con partenza dal Parco Colletta, via Ragazzoni, il sodalizio organizzativo PRO.CIVI.CO.S. onlus e l’Associazione La Via della Felicità Italia, con il Patrocinio della Regione Piemonte e della Circoscrizione 7 di Torino, annunciano l’apertura ufficiale delle iscrizioni. 

L’evento sportivo, fortemente voluto dall’ultra-maratoneta Simone Leo – che il mese scorso ha portato a termine la massacrante Spartathlon di 246 km – ha finalità di pubblica utilità.

Infatti il percorso principale di 21 km vuole evidenziare i caleidoscopici aspetti della periferia torinese ed è scandito da 21 messaggi di buon senso tratti dal codice morale scritto da L. Ron Hubbard quale risposta al crescente e generalizzato stato di degrado sociale e ambientale nelle metropoli e non solo.

Quest’anno si aggiunge la collaborazione con l’ASD Walking che seguirà la parte dedicata agli appassionati della camminata sul medesimo percorso di 21 km che prende però il nome di “Fitwalking dei Tre Fiumi”.

Gli organizzatori tengono a precisare che la Maratonina della Felicità non è una gara bensì una “ludico-motoria”, ossia non ci sono classifiche di categoria né cronometraggio. E’ pertanto da considerarsi una mattinata di allenamento organizzato e condiviso con l’offerta di numerosi servizi.

Sono previsti altri due percorsi di 10 e 5 km per coinvolgere tutti, incluse le famiglie con bambini e anche chi per la prima volta desideri sperimentare o avvicinarsi al podismo o alla camminata sportiva.

Una manifestazione di sport popolare con quote di iscrizione popolari il cui eventuale ricavato andrà interamente devoluto per sostenere le attività di prevenzione, formazione e soccorso di protezione civile dell’associazione PRO.CIVI.CO.S.

APPENDINO FIRMA IL PROGETTO DI LEGGE PER LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS

 

Hanno annunciato la loro firma anche i presidenti della Regione e del Consiglio regionale del Piemonte, Sergio Chiamparino e Mauro Laus

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Chiara Appendino, Sindaca di Torino, ha sottoscritto il progetto di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della Cannabis, promosso dal Comitato Legalizziamo! su iniziativa di Radicali Italiani eAssociazione Luca Coscioni. Ad autenticare la firma della Sindaca il Consigliere comunale del PD Mimmo Carretta.

La firma arriva dopo che la maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali della città di Torino – e la quasi totalità dei consiglieri 5Stelle – aveva sottoscritto la proposta di legge nei giorni scorsi.

 

Dichiarazione dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Laura Botti e Silvja Manzi:

 

«Torino è sempre stata all’avanguardia sulla proposta di legalizzazione delle droghe leggere e oggi la Sindaca di Torino e la maggioranza del Consiglio comunale non fanno che ribadire questa capacità di guardare avanti, con ragionevolezza e senza ipocrisie. 

La legalizzazione delle droghe leggere rappresenta un modo concreto per togliere ossigeno alla criminalità organizzata e alle mafie; ormai questa consapevolezza è diffusa tra la cittadinanza – come dimostrano le file ai nostri tavoli di raccolta firme – nonché tra molti magistrati e forze di polizia che si rendono conto di come la cosiddetta guerra alla droga non abbia prodotto alcun effetto benefico e anzi abbia marginalizzato una parte importante della popolazione. Da stime ufficiali ogni anno 4 milioni di italiani fanno uso di Cannabis. Chiunque comprende che di fronte a questi numeri definire proibita una sostanza è ridicolo; la stessa Direzione Investigativa Antimafia (DIA) denuncia il fallimento del proibizionismo. Come sempre occorre regolamentare, legalizzare il mercato per meglio controllare. 

Proprio dei giorni scorsi è la notizia dell’apertura anche a Parigi di “stanze di consumo controllato”, strutture ormai presenti in molti Paesi e che noi radicali abbiamo cominciato a chiedere di sperimentare qui a Torino già nel 1996.

La Sindaca Chiara Appendino con la sua firma dà slancio all’ultima settimana di raccolta firme: occorrono 50.000 firme per presentare in Parlamento il progetto di legge di iniziativa popolare e siamo a un passo dall’obiettivo. A ciascuno la scelta di mettere la testa sotto la sabbia, come in questi oltre 40 anni di proibizionismo cieco, o di alzarla e guardare in faccia il problema per governarlo. 

Ci hanno già annunciato l’adesione al progetto di legge popolare Sergio Chiamparinopresidente della Regione Piemonte, e Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale Piemonte, le cui firme raccoglieremo nei prossimi giorni.

Domenica 23 chiuderemo la raccolta firme qui a Torino con un grande evento organizzato con il Coordinamento Piemontese Unitario per la Legalizzazione della Canapa e il Medical Cannabis Club, l’appuntamento è dalle ore 15 in piazza Castello/via Garibaldi

Tutte le info sulla campagna Legalizziamo! e sulla proposta di legge popolare qui: www.legalizziamo.it