RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 82

Appendino: "Le nostre proposte per l'economia"

APPENDINO 2Nel nostro programma abbiamo inserito proposte concrete per far ripartire l’economia di Torino. 

È nostra intenzione rilanciare la grande tradizione produttiva e il segnale politico che abbiamo voluto mandare è stato chiaro riunendo in un solo assessorato tutte le attività produttive dell’agricoltura, alla manifattura, al turismo, dai servizi al commercio.” Ha commentato Chiara Appendino in riferimento ai dati della Camera di Commercio di Torino presentati da Vincenzo Ilotte. “Vorrei ricordare alcune proposte concrete: per l’agricoltura la ricostituzione della commissione agricoltura (Torino è la seconda città della provincia di Torino per numero di aziende agricole), il fondo da 5 milioni di Euro dai tagli agli sprechi della politica per inserire i giovani nelle PMI assistendole nel ricambio generazionale, la riorganizzazione del Comune per garantire la sburocratizzazione, maggiore attrattività dei fondi europei.

Inoltre la città va riaperta al merito dopo 20 anni di governo delle stesse persone. Gli assessorimole angela esterni scelti per merito e competenza sono una prima risposta e tale modello sarà applicato anche alle aziende partecipate nelle quali saranno inseriti nel sistema di governance giovani professionisti e imprenditori per garantire quel ricambio che manca da troppi anni. In relazione al TAV, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha parlato nel suo libro di un “investimento fuori scala e inutile, soldi impiegati male”. Sempre Renzi: “Prima lo Stato uscirà dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e si concentrerà sulla manutenzione delle scuole e delle strade, più facile sarà per noi riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E anche, en passant, creare posti di lavoro più stabili”. Ancora Appendino:”Considero irresponsabile, invece, chi ha lasciato indietro una larga fetta di popolazione facendo sì che aumentasse il divario sociale e la povertà.  Dobbiamo tornare a mettere al centro le esigenze delle persone che sono state lasciate indietro in questi anni”.

SAITTA: "SULLE MOLINETTE QUALCUNO FA SCIACALLAGGIO"

molinetteIn questi giorni qualcuno sta cercando di spaventare gli abitanti della zona delle Molinette diffondendo una grande falsità: dicono che con la realizzazione del Parco della Salute, le Molinette e gli altri ospedali (S. Anna, Regina Margherita, CTO), verranno chiusi.

Occorre essere molto chiari: il Parco della Salute che sorgerà nell’are ex Fiat Avio (quindi a poca distanza dalle attuali Molinette e in una zona ben servita dai mezzi pubblici), ospiterà un nuovo e moderno ospedale con 1.040 posti letto dove si concentreranno le alte complessità oggi presenti alle Molinette, Regina Margherita S. Anna e CTO, ma non solo: il nuovo Parco della Salute diventerà polo universitario, della ricerca e della didattica ed incubatore d’impresa per il settore collegato alla medicina.

L’edificio dell’attuale CTO, ristrutturato e ammodernato, sarà un importante ospedale con più 500 posti letto e garantirà tutti i servizi ospedalieri: medicina, chirurgia, anestesia, rianimazione, ortopedia, ostetricia, pediatria, cardiologia, terapia intensiva, neurologia, psichiatria, oncologia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, e naturalmente il Pronto Soccorso, oltre ai servizi come radiologia, ecografia, laboratori, ecc.

Quindi il territorio intorno alle attuali Molinette non sarà certo abbandonato, ma potrà contare su una grande struttura ospedaliera all’avanguardia in grado di offrire all’utenza migliori servizi sanitari rispetto a quelli che oggi sono dislocati nei diversi ospedali.

Grazie a Piero Fassino, che sin dall’inizio ha sostenuto il progetto della Regione, nei prossimi anni sarà avviata un’importante riqualificazione della struttura delle Molinette, il che vorrà dire rendere migliore il quartiere e tutta l’area intorno a piazza Carducci e il lungo Po.

È grave, quindi, che qualcuno strumentalizzi le preoccupazioni dei cittadini e diffonda allarmi infondati utilizzando i giorni della campagna  elettorale per eleggere il Sindaco della città.

È bene aver chiaro invece che non realizzare il Parco della Salute metterebbe a rischio il futuro delle Molinette: lo ha ricordato bene in questi giorni un luminare come il prof. Salizzoni. Le Molinette oggi sono un ospedale vecchio e non fare niente vorrebbe dire condannarlo a un ineluttabile declino, alla chiusura di reparti e servizi, alla fuga dei professionisti più qualificati e dei pazienti. E aumenterebbe ancor di più il numero dei piemontesi, che non trovando risposte sanitarie adeguate, si andrebbero a far curare altrove, in Lombardia come in Veneto, mentre noi vogliamo che i nostri pazienti possano essere curati bene qui da noi. Ecco perché lavoriamo per collocare le eccellenze in una nuova struttura moderna e tecnologicamente avanzata e per riqualificare l’offerta sanitaria alla popolazione.

Con Sergio Chiamparino e Piero Fassino abbiamo deciso di affrontare con determinazione questa sfida, per realizzare a Torino una grande infrastruttura sanitaria e non solo, in grado di reggere il passo con quella che sorgerà a Milano nell’area dell’Expo. L’edilizia sanitaria è materia di competenza della Regione e non ci faremo bloccare da chi non vuole fare nulla o da chi si illude di tornare a progetti vecchi, superati e che ci farebbero perdere i finanziamenti nazionali. 

Antonio Saitta

Assessore regionale alla sanità

(foto: il Torinese)

Scrive il Comitato per l'Oftalmico: "evitare la chiusura"

Ci teniamo a chiarire che dalla costituzione ad oggi il nostro comitato è stato, e continuerà ad essere, apolitico e apartitico
 
Caro Direttore,
 

OFTALMICO TORINOil Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale Oftalmico è stato costituito da cittadini liberi ed indipendenti con l’unico obiettivo di evitare la chiusura di un nosocomio funzionante ed operativo.

Il nostro fine, ovvero la salvezza dell’Oftalmico, si scontra ovviamente con la politica: siamo infatti consapevoli che oltre alle 80 mila firme di torinesi, e non, che con noi dicono no alla chiusura dell’ospedale, serva anche l’impegno dei consiglieri regionali e comunali, nonché del presidente della Regione e del Sindaco di Torino.

Ci teniamo a chiarire che dalla costituzione ad oggi il nostro comitato è stato, e continuerà ad essere, apolitico e apartitico.

Per questo la costituzione di una lista elettorale facente riferimento a noi è stata una vera sorpresa. Lo stesso stupore arriva dal leggere su vari siti e gruppi social che il nostro Comitato sostiene più liste o candidati al Comune di Torino.

Nulla di tutto questo è più falso. La battaglia per la salvezza di un ospedale non ha colori politici o di bandiera ma solo la volontà di tutelare il diritto alla salute dei piemontesi e di tutti i cittadini italiani.

Con questa premessa ci teniamo a sottolineare che il nostro Comitato sostiene sì l’impegno di tutte le persone che portano avanti la nostra battaglia, ma NON è in alcun modo collegato ad alcuna lista elettorale, né intende schierarsi con alcuna parte o candidatura politica.

Questo significa che riconosciamo che in questi anni al nostro fianco vi sono state vari rappresentanti della politica torinese e piemontesi, come Laura Cavallari e Gian Luca Vignale, facenti riferimento a Forza Italia e Stefania Batzella per il Movimento 5 Stelle, Roberto Rosso e Alberto Morano.

A loro rivolgiamo il nostro ringraziamento nella speranza che vogliano continuare la loro attività a sostegno dell’ospedale.

Guarderemo con viva attesa il risultato delle prossime elezioni comunali sperando che possano essere elette persone che nei prossimi cinque anni vogliano abbracciare la nostra causa e continuare con noi l’impegno contro la chiusura dell’ospedale.

Auguriamo quindi buona fortuna a tutti i candidati sperando che con la presente finalmente si faccia chiarezza sulla nostra apoliticità e sull’uso fin qui strumentale ed elettorale che è stato fatto del nostro lavoro, ultimo tra tutti l’evento culturale di pittura ‘I nostri occhi sono colori’ organizzato il 2 giugno in corso Palestro e che vuole essere un grande momento di sensibilizzazione sul tema e nulla ha a che fare con campagne elettorali o promozioni politiche.

Con la preghiera di pubblicazione, porgiamo cordiali saluti,

Pier Carlo Perruquet e Pino Del Campo

presidente e vicepresidente del Comitato per la salvaguardia dell’ospedale Oftalmico.

Sit-in davanti al Comune contro il progetto del Michelotti

“PROFONDO ROSSO PER IL MICHELOTTI: A TORINO L’AMMINISTRAZIONE INSISTE PER L’AGGIUDICAZIONE TRENTENNALE “AL BUIO”, SENZA VERIFICARE I CONTI 2015 DI ZOOM”

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Giovedì 10 dicembre 2015 il Comune di Torino ha assegnato provvisoriamente “per trent’anni” l’area del Parco Michelotti a Zoom Torino Spa, società che gestisce il sedicente bioparco di Cumiana, a tutti gli effetti uno zoo. Il bando per la concessione del Michelotti, una volta scartatati dal Comune i progetti precedenti, è stato così specifico da rendere Zoom l’unico soggetto adatto a proporre un progetto compatibile. Nella riunione di Sesta Commissione del 4 febbraio 2016, Zoom Torino Spa ha esposto quelle che, a suo dire, sarebbero le ricadute positive sulla città per via dalla presenza del nuovo bioparco, più volte definito “zoo” dallo stesso rappresentante di Zoom, con animali imprigionati da barriere invisibili: per i rappresentanti del Coordinamento No Zoo presenti, nonché per diversi consiglieri, si è trattato di dati e prospettive fantasiosi, adatti a riempire le slides, ma privi di qualunque concretezza. Per questo il Coordinamento No Zoo tramite i propri contabili ha esaminato i bilanci depositati e relativi allegati degli esercizi 2011, 2012, 1013, 2014 della società che dovrebbe gestire la succursale torinese di Zoom: ne è emersa una situazione che ha ampie probabilità di trasformare il progetto nell’ennesima incompiuta.

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Davanti alla Commissione del 4 febbraio avevamo informato l’Assessore Lavolta dei dati rilevati riferiti cumulativamente alla Spa ed srl: 5 milioni di perdite in quattro anni e 16 milioni di indebitamento al 31 dicembre 2014. Per questo motivo abbiamo chiesto all’Assessore che non si procedesse ad alcuna aggiudicazione definitiva prima di aver valutato i bilanci approvati relativi al 2015 , il cui termine di deposito scadrà fra circa tre mesi, ma ci è stato risposto che la volontà politica è quella di aggiudicare a Zoom ugualmente, come se la solvibilità dell’aggiudicatario fosse un elemento secondario in un progetto che presuppone iniezioni per 15 milioni di euro. «E questo sarebbe un piano sicuro? Tutt’altro. Denunciamo ancora una volta tutte le criticità del progetto di privatizzazione di Parco Michelotti finalizzato alla costruzione di un nuovo zoo – dichiarano i rappresentanti del Coordinamento – e chiediamo a gran voce che ci si fermi prima che sia troppo tardi».

zoo3Le criticità del progetto di affidamento a Zoom Torino Spa del Parco Michelotti sono molteplici: • quelle contabili, relative ai fantomatici 15 milioni di euro che Zoom (Spa + Srl), società in profondo rosso, sostiene di volere/dovere investire: 7 milioni traendoli da fonti interne (soci) e 8 milioni traendoli da non meglio precisate fonti esterne (terzi) • quelle etiche, legate alla realizzazione di un nuovo luogo di detenzione di animali, in una logica di sfruttamento delle altre specie oggi inaccettabile; • quelle legate all’impatto paesaggistico, urbanistico, ambientale e sociale che comporterebbe la privatizzazione di un parco storico, di cui per anni i cittadini non hanno potuto usufruire e che andrebbe restituito integralmente alla città. Per questo lunedì 22 febbraio, dalle ore 16.30 alle 18.30, il Coordinamento No Zoo scenderà nuovamente in piazza con un sit-in di fronte al Municipio, informando la cittadinanza sullo scarsissimo livello di avvedutezza e prudenza con cui l’Amministrazione intende affidare i propri beni comuni, che è già assai preoccupante che il Comune non sappia gestire direttamente.

Anche Rifondazione a SvegliatiItalia

famiglia corteo svegliaitaliaIl Partito della Rifondazione Comunista Torino ha aderito  e partecipato  alla mobilitazione nazionale promossa dalle associazioni GLBT sabato 23 gennaio

 

“ E’ORA DI ESSERE CIVILI.. #SVEGLIATIITALIA” è lo slogan delle iniziative  organizzate in tutte le principali città italiane, chiedendo al Parlamento di legiferare affinchè venga riconosciuta la piena dignità e pieni diritti alle coppie dello stesso sesso. E’ fondamentale garantire pari diritti all’autodeterminazione, alla salute, alla genitorialità, libertà di orientamento sessuale e di genere. Siamo rimasti l’unico paese dell’Europa occidentale a non riconoscere le unioni omosessuali. Occorre un’ inversione di tendenza a livello istituzionale.

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