ilTorinese

Incendio in via Fabrizi, quattro intossicati

Un incendio è divampato in via Nicola Fabrizi, a Torino, in un appartamento  al secondo piano di un palazzo di quattro piani. I Vigili del fuoco  sono giunti sul posto con diverse squadre e  numerosi uomini che hanno azionato le  autoscale. L’edificio è stato evacuato e  quattro persone sono rimaste intossicate, ma non vi sono feriti.

Tredici appuntamenti per “Alpignano Live” 

Parte la rassegna estiva “Alpignano Live”, che consta di tredici appuntamenti gratuiti con musica, spettacoli di cabaret, street food, concerti e spettacoli teatrali dal 12 giugno al 17 luglio.

La rassegna è organizzata dall’ufficio eventi del Comune di Alpignano, in collaborazione con l’associazione Commercianti e Artigiani e la Pro Loco.

Dal 12 al 15 giugno avrà luogo lo street food ‘Viva la Puglia’, in piazza Unità d’Italia dalle 10 alle 24, con prodotti tipici, laboratori, balli e musica fokloristica.

Il 13 giugno in piazza Unità d’Italia si terrà Millenium 90 s 2000. Si canteranno e balleranno insieme tutte le hit più forti degli anni Novanta e Duemila, da Max Pezzali agli Eiffel 65, da GIgi D’Agostino a Vasco Rossi, con animazione e spettacoli di luci.

Il 26 giugno in piazza Berlinguer si terrà  ENSI live w/BIG jOE, freestyler d’eccellenza.

Il 28 giugno, in via Arnò 33,  andrà in scena la pièce “Stai calma” di e con Giorgia Goldini , che narrerà la fallimentare comica storia di una donna che vive tra ansie e strane ricette.

Sarà presente lo stand dell’associazione ASLAN.

Il 3 luglio prossimo, in piazzale Via Costa, la Susanna Rock Band  Summer live 2025 presenterà il proprio pop rock dal taglio internazionale,  con inediti e cover.

Il 4 luglio, in via Arnò 33, andrà in scena “Porca Miseria”, scritto da Valentina Diana e interpretato da Gianni Bissaca. Sarà presente lo stand dell’associazione Au.Di.Do.

Il 5 luglio, alle ore 16, nel Salone Cruto di via Matteotti 2 si terrà una performance e laboratorio della luce e dell’ombra a cura di Controluce Teatro d’Ombre.

Il 10 luglio, in via Valdellatorre, Standing ovation del tributo a Vasco e l’estrazione della lotteria dell’estate.

In via Arnò 33 tappa del festival Teatro a Pedali con la pièce “Mi abbatto e sono felice” della compagnia Mulino ad Arte. Sarà presente lo stand dell’Associazione Bastardini OVS ETS. Infine il 17 luglio, in piazza dei Caduti, vi sarà la Shary Band con il tributo ufficiale europeo alla Disco Music e le Premiazioni  delle eccellenze Alpignanesi.

“La rassegna  di quest’anno – afferma l’assessore agli Eventi Davide Montagono – dedica spazio alla musica Alpignanese, dal grande ritorno di Ensi, freestyler d’eccellenza, al Susanna Rock Band e Sucker Punk.

Ad accompagnare le notti d’estate, come sempre, ci sarà lo street food e il mercatino di commercianti e hobbisti  con il supporto dell’associazione commercianti. La serata conclusiva vedrà esibirsi la rinomata Shary Band con il tributo europeo alla dance music”.

Mara Martellotta

Anas: partenze intensificate. Come evitare disagi sulla rete stradale

Con l’aumento delle temperature e l’affacciarsi dell’estate si intensificano le partenze nei fine settimana per le prime vacanze. Lungo la rete Anas per il secondo fine settimana di giugno è atteso traffico in aumento: spostamenti in crescita dai grandi centri urbani in tutta Italia verso le località di villeggiatura, di mare al sud e di montagna a nord e verso i confini di Stato.

“Anas – ha dichiarato l’Amministratore delegato, Claudio Andrea Gemme – è impegnata a semplificare la gestione del traffico attraverso l’ottimizzazione della distribuzione dei cantieri per completarli, laddove possibile, prima dell’esodo estivo che si intensificherà a partire dall’ultima settimana di luglio. L’obiettivo è dare ai cittadini strade ancora più sicure e con migliori tempi di percorrenza”.

Per consentire la fluidità del traffico Anas (Gruppo FS Italiane) garantirà presìdi di personale sull’intera rete stradale e autostradale, in particolar modo in corrispondenza dei cantieri inamovibili.

Particolare attenzione è rivolta verso la Sicilia lungo l’Autostrada 19 “Palermo – Catania”, oggetto di importanti lavori infrastrutturali. Domenica 15 giugno è previsto un intenso flusso di veicoli in rientro verso Palermo. Le criticità maggiori sono attese a partire dalle ore 15:00 fino a tarda serata, quando il traffico proveniente da Catania e diretto a Palermo potrebbe generare rallentamenti e code prolungate, specialmente nel tratto interessato dai lavori fra Altavilla e Casteldaccia.

Anas metterà a disposizione personale aggiuntivo per fluidificare il traffico e assistere gli utenti.

Nel resto dell’Italia gli itinerari interessati sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, lungo l’arco alpino, e in uscita dai centri urbani.  Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

L’intensificazione della circolazione potrà riguardare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; la SS 131 Carlo Felice in Sardegna; la  SS 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).    

     

Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.    

La presenza su strada di Anas è di circa 2.500 risorse in turnazione, costituite da personale tecnico e di esercizio, oltre al personale delle Sale Operative Territoriali e della Sala Situazioni Nazionale che assicurano il monitoraggio del traffico in tempo reale h 24.

cs

Insolito solstizio d’estate per  ‘L’invisibile’ di Debora Bocchiardo

Sabato 21 giugno, alle ore 17, sarà un solstizio d’estate diverso  tra sapori e profumi e letture presso l’azienda agricola Caretto di San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, in strada per Ciconio, per un appuntamento tra letteratura e natura, alla riscoperta dei sapori e dei profumi e per parlare del libro di Debora Bocchiardo dal titolo ‘L’invisibile’ ( edizioni Pedrini), riscoprendo il potere terapeutico della scrittura.

Scrivere diventa un modo per filtrare e vedere il mondo con altri occhi. Si trasforma in un sistema per elaborare ricordi, sensazioni, per scrivere meglio  ma anche per ricominciare a sentire veramente la vita intorno a sé. Parlando della sensorialità, si vedrà  come i sensi sono importanti per il nostro benessere, per vivere meglio e in modo più consapevole, ma anche per scrivere  meglio, in modo più  coinvolgente.

Si tratterà di un vero e proprio Solstizio letterario a cui l’azienda di Loridae Roberta Caretto invita tutti coloro che amano la scrittura e la natura.

Questa azienda agricola è  collocata a Cascina Caretto, nel cuore del verde del Canavese, a San Giorgio Canavese. Sin dall’Ottocento la cascina è stata il fulcro delle attività aziendali, trasmettendo il sapere contadino di generazione in generazione. La famiglia Caretto ha sempre mantenuto un forte legame con il territorio,  continuando a coltivarlo con onestà e devozione. Il passaggio generazionale da Domenico a Loris Caretto, avvenuto nel 2004, ha confermato l’impegno della famiglia nel proseguire l’attività con serietà, credendo molto nella tipicità dei prodotti locali, ampliando la struttura aziendale e i vigneti coltivati.

Mara  Martellotta

In spiaggia con il relitto: un piemontese a Marina di Massa

Un lettore del “Torinese” in vacanza ci scrive:
La chiamano la piccola “Concordia” di Marina di Massa, molto più piccola per fortuna della maledetta Costa Concordia del Giglio del gennaio 2012 e soprattutto senza morti né feriti. Ma guarda caso, invece di allontanare turisti e villeggianti, ora che inizia la stagione balneare, richiama “folle” di curiosi con tanto di macchine fotografiche con teleobiettivo. Accade, come detto, a Marina di Massa, sul litorale toscano, porta d’ingresso per la Versilia, ma il relitto di quella nave potrebbe trovarsi anche sulla Riviera ligure o altrove. Cosa è accaduto? La “Guang Rong”, grande nave cargo lunga 100 metri e carica di detriti del celebre marmo bianco delle cave di Carrara, lo scorso 28 gennaio, a causa di una terribile tempesta si schiantò contro il pontile turistico, simbolo del lungomare della cittadina.
La rotonda, che caratterizzava la parte finale del pontile, è crollata in mare distrutta dall’impatto con la nave che è ancora lì, incagliata, e chissà per quanto tempo ancora. Nessun ferito, equipaggio in salvo, rischio inquinamento evitato grazie al tempestivo svuotamento dei serbatoi ad opera dei sommozzatori intervenuti subito in condizioni atmosferiche orrende per la mareggiata, le onde alte e il vento fortissimo. Sta di fatto che oggi c’è addirittura qualcuno che chiede una stanza d’albergo con “vista nave” e sul lungomare gli artisti di strada dipingono la nave schiantatasi contro il pontile. Le spiagge di Marina di Massa e dintorni sono comunque salve, le prenotazioni fioccano lo stesso, relitto o non relitto. basta che ci sia il sole e il mare sia pulito, la nave non dà noia. La stagione è tutt’altro che compromessa per la felicità di ristoratori, gestori d’alberghi e stabilimenti balneari. Chi dovrà impegnarsi un po’ di più saranno i bagnini per tenere lontani i curiosi dal relitto posto sotto sequestro dalla Procura di Massa.                Nanni Milani

In manette la banda dei furti in collina

Sono finiti in manette  tre cittadini di origine albanese ritenuti responsabili di una decina i furti  compiuti nei mesi scorsi tra Rivoli, Alpignano e Druento. Rubavano denaro dalle case. In una occasione sarebbero stati sottratti anche lingotti e monete d’oro. I carabinieri di Chieri  hanno bloccato e sottoposto in stato di fermo un 33enne, a capo della banda, che stava organizzando la fuga in Albania, un cinquantaduenne e  il terzo componente è stato raggiunto dalla misura mentre era in carcere al  “Lorusso e Cotugno” , da cui aveva il permesso di uscire per andare a lavorare in cantieri edili.

Franzo Grande Stevens, oltre gli stilemi del secolo breve

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Franzo Grande Stevens è stato mio amico per molti anni. Con il suocero Paolo Greco fu tra i primi soci del Centro “Pannunzio” nel 1968.
Tra noi ci fu un rapporto anche legato al museo del Risorgimento di cui fu presidente. Era un anglo-napoletano naturalizzato torinese. Era orgoglioso di quello Stevens aggiunto al cognome Grande perché collegato al colonnello inglese che durante la guerra parlava da Radio Londra.
Venne anche al ricordo di Pannunzio tenuto da Indro Montanelli al Consiglio Regionale del Piemonte e mi disse con sincerità di aver superato i “pregiudizi giacobini” che lo portavano a considerare Montanelli un reazionario. A quell’incontro partecipò anche Galante Garrone che fu citato da Montanelli. Era un altro mondo, il 1988.
Poi arrivò Tangentopoli e nel ‘94 Berlusconi e la sconfitta imprevista della gioiosa macchina da guerra. Fino ad allora Grande era repubblicano anche se vantava un’amicizia con Parri. Fu persino candidato repubblicano al Senato del PRI . Primo escluso dopo Visentini, fu sacrificato per far posto alla Camera a Luigi Firpo che era già stato bocciato una prima volta proprio al Senato. Gli diedi una mano nella campagna elettorale e Franzo apprezzò il mio aiuto.  La Fiat era impegnata per Susanna Agnelli e non sostenne abbastanza l’avvocato dell’avvocato.  In effetti la nostra amicizia cominciò a vacillare fino ad annullarsi quando io nel 1994 mi rifiutai di firmare un appello a sostegno dei “progressisti”. Non ero un berlusconiano, ma la gioiosa macchina da guerra egemonizzata dai comunisti mi dava fastidio. Da quella volta i nostri rapporti si raffreddarono e finirono qualche anno dopo quando non fu solidale con me in un momento difficile. Ci incontrammo in modo freddo ad una mostra su Calamandrei promossa dal Centro Pannunzio. Ciò che causò la fine dei nostri rapporti fu il Premio Pannunzio a Giampaolo Pansa. Lo ritenne quasi uno sgarbo personale e dal tu passò al lei. L’avvocato Ferreri e il notaio Marocco in quello stesso periodo mi chiamarono per fondare insieme l’associazione cavalieri di Gran Croce. Nel 1999 il presidente Scalfaro mi aveva infatti nominato cavaliere di gran croce, il più giovane d’Italia e anche quella nomina diede fastidio a molti del salotto torinese radical-chic.
Certo Grande Stevens è stato un grande avvocato a cui guardare come ad esempio anche morale, malgrado le ombre gettate su di lui dalla figlia di Agnelli. Lo ricordo come una figura importante della storia torinese, ma non mi sento di dire di più. Certi atteggiamenti politici mi sembrarono fuori dal suo stile misurato, quasi anglosassone o, se napoletano, improntato a Croce delle cui figlie fummo entrambi amici. L’ambiente giacobino torinese lo venera, ma forse la sua figura va oltre gli stilemi ideologici stereotipati del secolo breve. Anzi, ne sono convinto perché Grande era molto al disopra di quello che Scelba chiamava il culturame.

Al Teatro Juvarra questa sera la Nazionale Italiana di Magia in uno straordinario show

Sabato 14 giugno alle 21, il Circolo Amici della Magia è lieto di ospitare al Teatro Juvarra, in via Juvarra 13, a Torino, lo spettacolo “ITA Team Magic Show”, uno show variegato che porta in scena i 12 finalisti della Nazionale Italiana di Magia, per testare live con il pubblico i numeri che gareggeranno ai prossimi campionati di illusionismo FISM ITALY 2025 WORLD CHAMPIONSHIP OF MAGIC 2025.

Un’occasione unica per ammirare gli artisti che si sono classificati per rappresentare il nostro Paese nella più prestigiosa competizione magica al mondo, che si terrà a Torino dal 14 al 19 luglio prossimi. Tra gli altri, in scena i torinesi Filiberto Selvi, Niccolò Fontana e Piero Venesia, cresciuti artisticamente nei locali del Circolo Amici della Magia di Torino, ma la squadra si compone anche di artisti provenienti da tutta Italia, che si esibiranno in questa serata unica. Tra loro Nick Blaze, Mario Bove, Christopher Castellini, Tiziano Cellai, Francesco Della Bona, I Disguido, Francesco Fontanelli, Raffaele Scircoli e Starman, che spaziano dalla manipolazione alla cartomagia, dal mentalismo alla magia di scena, toccando un po’ tutti i linguaggi e le branche che compongono lo sfaccettato universo dell’illusionismo.

Il Circolo Amici della Magia di Torino è stato fondato nel 1971, ed è un’Associazione Culturale no profit che si prefigge di conservare e divulgare la cultura dell’Arte Magica. Culla di artisti nazionali e internazionali, tra cui Alexander, Arturo Brachetti, Marco Aimone e il giovane Luca Bono. Oggi è una delle realtà magiche più prestigiose e attive al mondo dopo i circoli di Hollywood e Londra.

Info: visitare il sito amicidellamagia.net

Mara Martellotta

Sale operatorie multimediali al CTO 

 

Sono state inaugurate le nuove sale operatorie multimediali blocco Nord dell’ospedale CTO della Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS), frutto di una collaborazione sinergica tra Azienda CDSS, Università degli Studi di Torino e donazioni. Erano presenti Federico Riboldi, Thomas Schael, Paola Cassoni, Giuseppe Massazza e Alessandra D’Alfonso.
Il CTO è da sempre il Centro di riferimento regionale per l’alta complessità di cura ortopedica e riabilitativa della regione Piemonte. Il cuore pulsante dell’ospedale, il blocco operatorio, è stato oggetto di un importante ammodernamento tecnologico e digitale.
Lo aveva programmato Thomas Schael confermando  gli impegni presi con la Direzione Sanitaria di Presidio (diretta dalla dottoressa Alessandra D’Alfonso) ed il Dipartimento di Ortopedia, Traumatologia e Riabilitazione (diretto dal professor Giuseppe Massazza). Come anticipato dopo poche settimane dal suo insediamento, queste sale operatorie utilizzate a pieno regime saranno fondamentali per permettere, come previsto dalle norme nazionali, il rientro a breve in intramoenia tra le mure ospedaliere delle attività chirurgiche, che nel passato si svolgevano o in intramoenia allargata o in extramoenia, come peraltro segnalato dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino. Tutto ciò sempre nel rispetto dell’attività ospedaliera istituzionale, che anch’essa potrà beneficiare di questo nuovo blocco operatorio di tre sale per poter cominciare a smaltire le liste d’attesa.
“Considero molto significativa l’inaugurazione di queste sale operatorie dell’ospedale CTO perchè il primo vero step dei miei primi tre mesi da Commissario. Questo è l’inizio di un nuovo progetto che permetterà ai nostri professionisti ed ai pazienti di poter usufruire di un nuovo blocco operatorio che concilia l’assistenza alla formazione, ma soprattutto permetterà di rafforzare l’attività chirurgica in campo traumatologico ed ortopedico per limitare le liste d’attesa e per poter cominciare a far rientrare in intramoenia tutta una serie di attività che finora erano effettuate all’esterno” dichiara Thomas Schael (Commissario CDSS).
L’ammodernamento del blocco delle tre sale operatorie è consistito nella sostituzione dell’impianto illuminante, lampade scialitiche gemellari a led e n. 2 pensili (uno lato anestesia e uno lato chirurgo) di ultima generazione che consentono il posizionamento delle cupole in ogni posizione nello spazio, grazie agli snodi di tipo “libero” (rotazione di 360), con predisposizione per accogliere una telecamera.
Il completo rinnovamento tecnologico è stato realizzato in piena aderenza con le più recenti disposizioni normative e regole tecniche e strutturali applicabili, migliorando altresì una più libera gestione degli spazi di sala.
Gli impianti tecnologici a servizio delle tre sale, pre-sale e corridoi del Blocco operatorio sono stati rinnovati intervenendo sugli impianti elettrici, di illuminazione, gas medicali, antincendio e di ventilazione meccanica.
Nuovi rivestimenti e finiture hanno permesso l’inaugurazione di sale operatorie moderne ed altamente performanti, all’altezza della complessità degli interventi operatori eseguiti al CTO.
L’installazione è stata possibile attraverso la realizzazione di un complesso sistema strutturale di ancoraggio alle strutture portanti in cemento armato esistenti, costituito da nervature in acciaio a limitato spessore, preceduto da un accurato intervento di messa in sicurezza dei solai esistenti in laterocemento risalenti all’epoca di costruzione dell’edificio.
Le Unità di Trattamento dell’Aria a servizio delle sale sono state potenziate attraverso l’installazione di nuovi scambiatori energetici acqua-aria opportunamente dimensionati per affrontare le nuove temperature ambientali estive sempre più severe e torride per effetto del cambiamento climatico. L’importo totale dell’opera interamente finanziato con fondi aziendali, compreso di fornitura e installazioni, è stato di circa 440.000 euro.
L’Università degli Studi di Torino ha affiancato questi interventi di ammodernamento con l’integrazione di moduli digitali che consentiranno di rendere queste sale operatorie multimediali e collegarle con l’Aula magna del CTO, garantendo così la possibilità di integrare la clinica e la didattica.
Il CTO, sede di tre Scuole di specialità in Medicina del lavoro, Ortopedia e Traumatologia e di Medicina Fisica e Riabilitazione, ovvero del corso di Laurea in Fisioterapia numericamente più importante in Italia con i suoi nuovi 100 posti, dovrà garantire una didattica integrata con spazi rinnovati e tecnologicamente all’avanguardia.
Per tale motivo, in accordo con la Direzione, l’Università degli Studi di Torino ha già investito in infrastrutture, cavi in fibre ottiche ed apparati di networking.
La rete che interconnette le 120 sedi dell’Ateneo che garantisce elevati standard di potenza, affidabilità, gestione e riservatezza del dato e continuità operativa è amministrata esclusivamente da personale interno alla Direzione Sistemi Informativi di Ateneo.
L’opera finanziata dall’Università di Torino renderà le sale operatorie ambienti di didattica avanzata in grado di supportare strumenti di realtà immersiva capaci di gestire produzione, condivisione di contenuti multimediali, per i quali sono allo studio progetti specifici ad alto contenuto tecnologico.
100 mila euro sono già stati investiti a tal fine da parte dell’Università di Torino per garantire l’ammodernamento digitale.
In ultimo il progetto sale operatorie integrato con la didattica e la crescita professionale delle nuove generazioni ha attratto Fondazioni.
La Fondazione per la ricerca sui tumori muscoloscheletrici e rari ha deciso di sostenere con una significativa donazione l’impegno dell’ospedale CTO nella realizzazione di sale multimediali, tecnologicamente all’avanguardia con lo specifico obiettivo di favorire la formazione delle nuove generazioni.
“L’ammodernamento tecnologico e l’investimento nelle infrastrutture è uno dei principali obiettivi che abbiamo indicato ai direttori generali. I validi professionisti che operano nelle nostre strutture pubbliche devono essere messi nella condizione di lavorare al meglio. Il Cto è una di queste strutture di riconosciuta eccellenza non solo regionale e quindi è davvero una buona notizia oggi inaugurare le nuove sale operatorie multimediali” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“La sinergia con l’Università di Torino nella realtà della Città della Salute e della Scienza si concretizza oggi in un’altra delle molte azioni che hanno permesso nel tempo di agevolare l’ottimizzazione dell’attività assistenziale con il valore aggiunto delle mission di ricerca e di formazione, proprie dell’Ateneo. L’adeguamento infrastrutturale e l’innovazione tecnologica sono elementi ineludibili per rendere i percorsi assistenziali sempre più performanti e sostenibili, garantendo contestualmente una formazione di nuovi professionisti adeguata alla continua evoluzione degli standard di cura” commenta Paola Cassoni (Direttrice della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino).

Referendum: sì, no, boh?

Si sono tenuti la settimana scorsa i referendum (anche se al plurale sarebbe meglio dire referenda) su cinque temi.

Io mi reco alle urne dal 1981 quando fummo chiamati ad esprimerci, come ora, su 5 referendum che videro un’affluenza di oltre il 79% degli aventi diritto.

Nel corso degli anni, l’istituto referendario è stato più volte utilizzato per i temi più svariati; partendo dal 1946, che vide vincere la scelta repubblicana, ebbero notevole eco quello del 1974 sul divorzio, del 1978 (in particolare quello sul finanziamento pubblico dei partiti) e via così con il nucleare, l’aborto, il porto d’armi, l’ergastolo e via dicendo.

Ad ogni referendum, però, l’affluenza è diminuita (tranne un picco positivo nel 2011) a dimostrazione che l’istituto referendario non è probabilmente più idoneo a raccogliere la volontà dei cittadini.

Quest’ultimo ha poi dimostrato diverse pecche: gli organizzatori sono gli stessi che avevano approvato la legge della quale hanno chiesto l’abrogazione, i comitati promotori hanno fatto pochissima propaganda, specie sui tabelloni fuori dai seggi, cosicché moltissime persone ignoravano che si tenessero i referendum.

Sicuramente a favore dell’astensionismo ha giocato il cambiamento da certificato elettorale consegnato a casa a tessera elettorale, perché il primo comunicava inequivocabilmente che si tenesse una qualche forma di elezione, quando, dove, ecc.

Inoltre, spesso il referendum pone quesiti decisamente riservati ad un pubblico di esperti o, quantomeno, di persone con cultura medio-alta, per cui il quesito può non essere compreso correttamente e la scelta essere dettata dall’ ignoranza circa il quesito posto.

In quest’ultimo caso, poi, è saltato subito agli occhi che il referendum poteva essere l’unica forma per modificare la legge, stante che il Governo gode di ottima salute e le possibilità che i promotori possano un domani salire al Governo e, ipso facto, modificare la legge risultano essere bassissime.

All’indomani della debacle di questi referendum molti si sono posti la domanda se questo istituto sia ancora valido, se realmente possa rappresentare la volontà popolare in un periodo storico in cui le percentuali di elettori degli anni ’60 e ’70 sono solo un lontano ricordo.

Consideriamo che un referendum ha dei costi folli: parliamo di poco più di 88 milioni di euro solo per l’emolumento dei componenti dei seggi, ai quali vanno aggiunti gli straordinari di tutti i dipendenti comunali (i Municipi effettuano apertura straordinaria dal sabato al lunedì) e di quelli dei Tribunali, la stampa delle schede, la realizzazione delle urne, l’illuminazione continua dei seggi (di notte la luce deve restare accesa per sicurezza) giungendo così a oltre 350 milioni di euro.

Qualcuno parla di democrazia ma, stante che non viviamo in una dittatura, è il Parlamento, eletto dai cittadini, che eventualmente modifica le leggi o ne approva di nuove abrogative di quelle precedenti.

Se il popolo decide di eleggere chi non intende modificare le leggi vigenti, va da sé che un eventuale referendum ha scarse probabilità di riuscita.

Qualcuno, nella settimana appena trascorsa, ha avanzato l’ipotesi di addebitare i costi dei referendum ai comitati referendari; è evidente che, nella stragrande maggioranza dei casi, nessuno potrebbe affrontare quei costi vanificando, dunque, ogni tentativo di modifica della legislazione vigente tramite referendum.

Quel che preoccupa, però, è la scarsa partecipazione che accompagna le consultazioni, non solo referendarie: gli elettori danno per scontato l’insuccesso, sono disillusi dalla politica o non sono interessati da quei quesiti?

Fatto sta che quei 350 milioni avrebbero potuto essere impiegati per la sanità, la sicurezza sul lavoro, l’istruzione, l’occupazione o per chissà cosa.

Se aumentassimo il nostro senso civico? Se evitassimo di promulgare leggi che dopo pochi anni necessitano di essere sottoposte a referendum perché palesemente frutto di incapacità governativa o dell’entusiasmo del momento?

Sergio Motta