ilTorinese

Bilanci Città della Salute, chiusa l’inchiesta: 16 rinvii a giudizio

 

In 16 tra gli ex manager di Città della Salute andranno a processo per truffa e falso ideologico in atto pubblico. È stata infatti chiusa l’inchiesta su 10  anni di presunte irregolarità come ticket e risarcimenti non incassati, oltre a bilanci truccati per decine di milioni di euro. La gestione dell’intramoenia sarebbe stata impiegata per “aggiustare” il rendiconto della Città della Salute. Gli inquirenti hanno preso in esame il decennio 2013-2023.

 

“Tuttadritta”… e di corsa

Presentata a Torino la XX edizione della “Tuttadritta”, fiore all’occhiello di “Turin Marathon”

Domenica 11 maggio

Non c’è pace per i Lovers RunningLovers “di fede” e “Lovers” di diletto. Che sono tanti, ma proprio tanti. In Italia se ne calcolano circa 8milioni fra i 16 e i 69 anni. E, anche se statistiche assolutamente certe non ne esistono, Torino (secondo recenti dati  del “CONI” e dell’app “MapMyRun”) risulta essere al terzo posto per praticanti e appassionati, dopo Milano, al gradino più alto del podio, e Roma. Ebbene per tutti, sotto la Mole, a non dare felicemente tregua a chi non ce la fa proprio a non correre, ci pensa come sempre e ancora una volta “Base Running”, l’“Associazione Sportiva Dilettantistica” con sede in corso Cairoli, fondata nel 2007 da Alessandro Giannone (già nazionale ed atleta professionista) con l’obiettivo di dare vita ad attività ed eventi capaci di diventare veri e propri ‘punti di riferimento’ per tutti i più incalliti aficionados della “corsa”.

E allora eccoci di nuovo al dunque. Avanti un’altra! Non ancora spentisi gli echi della “Mezza” e della “Dieci” di Torino tenutesi domenica 13 aprile, eccoti spiattellata fresca fresca la “Tuttadritta”, presentata alla “Cascina Marchesa” e in programma per la prossima domenica 11 maggio. Giunta ormai alla sua XX edizione, la corsa è la 10Km “più performante del running italiano e ‘fiore all’occhiello’ della ‘Turin Marathon’”, oltre ad essere considerata, proprio sulla distanza dei 10Km, la “gara più veloce d’Europa”.

Patrocinato dalla Città di Torino, di Nichelino e dalla Regione Piemonte, l’evento è decisamente “unico” nel suo genere per (lo dice lo stesso titolo!) la “linearità” del suo percorso, che, con partenza quest’anno da Piazza Solferino, scorre veloce su Corso Re umberto e Unione Sovietica a Torino e viale Torino a Nichelino per arrivare nel maestoso ghiaiato della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi dando così la possibilità ad agonisti e amatori, salutisti e semplici appassionati dello sport all’aria aperta di correre tutti insieme, in una giornata all’insegna dello sport e del divertimento. E in omaggio all’arte, all’architettura e all’antica storia sabauda, se si pensa che gran parte del tracciato scorre su quello pensato nel lontano 1792 da Filippo Juvarra per collegare (non “pedibus calcantibus” ma in “real carrozza”“Palazzo Reale” alla “Residenza di campagna” dei Savoia.

Quest’anno, il record da battere è ancora quello del keniano Douglas Kipserem che ha corso la distanza in 28’ e 30” nell’edizione del 2016. Nello stesso anno Kipserem si laureava “Campione d’Africa” sui 5000m a Durban, Sud Africa con il tempo di 13’ 13” e 35.

“E’ un onore ed un grande impegno – dice Alessandro Giannone, presidente di ‘Base Running’ – tenere alto il blasone di una delle più belle gare ideate da Luigi Chiabrera, patron della ‘Turin Marathon’”.

Una curiosità! Dopo l’edizione della “Va Lentino” 2023 e 2024 viene riproposto, anche per la “Tuttadritta”, uno “Speed Contest” dedicato alle aziende. Vi possono aderire società e soggetti commerciali di ogni natura e tipo. E’ necessario iscrivere almeno 5 unità perché sarà la somma dei primi 5 tempi individuali a determinare la classifica aziendale finale. Ad essere premiate saranno le prime tre aziende più veloci e le prime tre con il numero più alto di partecipanti.

Questo il programma:

Sabato 10 maggio

  1. 10 – 19“Race Village”in Piazza Solferino. Consegna Pettorali e pacchi gara.

Domenica 11 maggio

  1. 9 – Start“TUTTADRITTA”
  2. 10,30 –Premiazionepresso la “Palazzina di Caccia” di Stupinigi.

ISCRIZIONI – PREZZI

“TUTTADRITTA”: 20Euro

INFO E ISCRIZIONI

www.tuttadritta.it

Tel. 011/ 812 77 45

g.m.

Nelle foto: Immagine di repertorio e Alessandro Giannone, presidente “Base Running”

Sovraindebitamento in Piemonte, l’identikit del profilo a rischio

Secondo Finsight, l’Osservatorio di Go Bravo sull’indebitamento: torinese, uomo, sposato, cinquantenne, con un debito medio di 29mila euro

 

 In un momento storico in cui, secondo il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, più della metà degli italiani fa fatica ad arrivare a fine mese (57,4%), il fenomeno del sovraindebitamento sta diventando sempre più attuale, anche in Piemonte. Ma qual è l’identikit della persona sovraindebitata nella regione? Torinese, uomo, sposato, di 50 anni, con un debito medio di circa 28mila euro, pari al livello nazionale di 28mila euro. È quanto emerge da Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati.

L’analisi, basata su un ampio campione di oltre 8.000 italiani (di cui oltre 600 piemontesi) che hanno incontrato difficoltà nel ripagare i propri debiti (prestiti personali, carta di credito, fido), vede una netta prevalenza maschile, con il prestito personale che si conferma la forma di debito più diffusa.

Qual è il profilo della persona sovraindebitata in Piemonte?

Dall’indagine emerge come il fenomeno riguardi soprattutto gli uomini sui 50 anni, il più delle volte sposati e con un debito medio pari a circa 28mila euro. Circa di 1 su 5 (22%) ha inoltre un debito superiore a 40mila euro. Il 66% è uomo mentre le donne rappresentano, invece, il 34%.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 48% delle persone sovraindebitate ha un diploma di liceo, mentre il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado. Il 27% del campione ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano il 7%.  In generale, si osserva una correlazione tra il livello di istruzione e il grado di indebitamento, con quest’ultimo che tende ad aumentare al crescere del titolo di studio. Chi ha completato il ciclo di istruzione primaria (scuola elementare) è indebitato di 17mila euro, chi ha la licenza media e chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria superiore presenta un debito medio di 27mila euro, mentre il debito medio dei laureati è il più alto (32mila euro).

Quali sono le differenze a livello di città piemontesi e territoriale?

Passando alle differenze geografiche tra città, in cima alla classifica delle città con il debito medio più alto troviamo Novara (circa 31mila euro), Biella (30mila euro), Vercelli e Torino (entrambe circa 29mila euro). Seguono Alessandria (28mila euro) e Cuneo (27mila euro). In fondo, invece, Verbano-Cusio-Ossola e Asti (più di 26mila euro ciascuna).

Per quanto riguarda, invece, il numero di casi di sovraindebitamento, si rileva una netta prevalenza di casi nelle città più popolose: Torino guida la classifica con il 45% dei casi, seguita da Alessandria e Cuneo (entrambe al 12%).

PROVINCIA MEDIA DI DEBITO  PERCENTUALI CASI
Novara                            30.995 € 13%
Biella                            30.281 € 4%
Vercelli                            29.516 € 4%
Torino                            28.605 € 45%
Alessandria                            28.385 € 12%
Cuneo                            27.367 € 12%
Verbano-Cusio-Ossola                            26.422 € 3%
Asti                            26.127 € 7%

Il commento di Go Bravo

“L’analisi condotta attraverso Finsight, il nostro Osservatorio, evidenzia un potenziale allarme, quello del sovraindebitamento. Si tratta di un fenomeno in crescita e che coinvolge fasce di popolazione sempre più ampie anche in Piemonte, rendendo necessarie azioni di supporto verso chi si trova in difficoltà – dichiara Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia. In questo contesto, il ruolo di Go Bravo è fondamentale nel fornire soluzioni concrete e nell’aiutare le persone a ristrutturare i propri debiti e a ritrovare la stabilità economica. Forti degli oltre 15 anni di esperienza su diversi mercati, ci impegniamo ogni giorno per offrire supporto e strumenti efficaci per uscire dal sovraindebitamento. Ma si può fare ancora di più. Un elemento chiave per contrastare questo fenomeno è l’educazione finanziaria, che aiuta a prevenire situazioni critiche e a promuovere una gestione più consapevole del credito.”

Go Bravo è un’azienda leader nel settore della gestione e ristrutturazione del debito personale, il cui obiettivo è offrire una seconda opportunità a chi si trova in difficoltà finanziaria. Grazie a un programma personalizzato di estinzione dei debiti, Go Bravo aiuta privati e famiglie a negoziare le proprie posizioni debitorie, riducendo l’importo complessivo e garantendo soluzioni sostenibili nel lungo periodo. Con oltre 15 anni di esperienza e una presenza consolidata in sei sedi tra Europa e America Latina, Go Bravo ha già aiutato più di 500.000 persone a riprendere il controllo della propria situazione economica. Solo in Italia, l’azienda ha gestito oltre 12.000 clienti, portando a termine più di 6.000 negoziazioni e contribuendo all’estinzione di oltre 60 milioni di euro di debiti.

 cs

Littizzetto, testimonial della campagna di donazione degli organi

Ospite all’Anagrafe Centrale di Torino

 

“Un atto di generosità gratuito”: così Luciana Littizzetto ha definito la scelta di donare gli organi. Un messaggio forte e sentito che l’attrice e comica torinese ieri mattina ha voluto portare in prima persona all’Anagrafe Centrale di Torino, dove – accompagnata dall’assessore Francesco Tresso – ha incontrato le persone in attesa del rilascio della carta d’identità. Un momento importante, in cui ogni cittadino maggiorenne può esprimere la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti dopo la morte.

L’impegno della Littizzetto su questo tema nasce anche da un’esperienza personale, come ha raccontato lei stessa: “Tutto è cominciato con una cara amica, in attesa di un trapianto di fegato. Ho vissuto con lei gli anni difficili, e quando finalmente è avvenuto il trapianto e lei è stata meglio abbiamo subito deciso di impegnarci per sensibilizzare le persone sull’importanza di questo gesto. Da lì è nato lo spot che ha iniziato a circolare on line e sui social e che oggi viene trasmesso anche nelle anagrafi”. Dall’11 aprile, Giornata Nazionale per la Donazione degli organi, il video della campagna promossa da AITF (Associazione Italiana Donatori di Fegato) è infatti in loop sugli schermi degli uffici anagrafici torinesi. Con il suo consueto humour e con un linguaggio diretto, Littizzetto invita i cittadini a “Dichiararsi Donatore di Organi”, sottolineando l’importanza di compiere una scelta consapevole e di grande valore.

“Ringrazio la Città di Torino per questa collaborazione – ha aggiunto l’attrice torinese – oggi è un’ulteriore conferma del valore di questo progetto. Sono felice di essere qui, nel luogo in cui ciascuno di noi può decidere se esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi. Capisco che il pensiero della morte faccia paura, spesso non ci si esprime e semplicemente si rimanda la scelta, perché non è una priorità in quel momento. Ma per chi ha vissuto certe esperienze, posso dire con forza che invece si tratta di una scelta importantissima. Prendersi questa responsabilità in vita, inoltre, significa anche non lasciare questo peso a chi resta”.

L’assessore Tresso ha aggiunto: “Donare è un atto di responsabilità, parte di un processo culturale che dobbiamo contribuire ad attivare. Con un semplice gesto possiamo salvare una vita. Per questo stiamo formando il personale dell’Anagrafe, affinché ponga la domanda nella maniera più adeguata nel momento del rilascio del documento di identità. Stiamo anche predisponendo nuovo materiale informativo, collaborando con tutte le associazioni impegnate sul tema. Inoltre, stiamo lavorando a un protocollo di intesa con la Città della Salute, che coinvolgerà tutte le realtà attive nella promozione della cultura della donazione”.

Il Comune promuove il commercio di prossimità per lo sviluppo economico e sociale della città

La Giunta comunale di Torino ha approvato  una delibera proposta dall’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino, con cui la Città conferma la propria volontà di mantenere l’iscrizione del Distretto del Commercio nell’Elenco regionale. Nella stessa seduta è stato approvato anche il nuovo schema di Protocollo di Intesa, che sarà sottoscritto con i partner di primo livello: Ascom Confcommercio Torino e Provincia e Confesercenti Torino e Provincia.

Attraverso questa decisione, l’Amministrazione e i soggetti coinvolti ribadiscono la volontà di sostenere il commercio di prossimità e di contribuire allo sviluppo economico e sociale della città. Il Distretto del Commercio di Torino è infatti un’area pilota per l’adozione di strumenti e metodologie innovative, mirate a rafforzare il tessuto commerciale e valorizzare l’identità urbana. L’area interessata include un ampio settore centrale, delimitato da arterie cittadine come Murazzi del Po, Via Ormea, Corso Sommeiller, Corso Castelfidardo e Lungo Dora Agrigento.

Il rilancio del commercio locale è sicuramente una delle nostre priorità – spiega l’assessore Paolo Chiavarino – i negozi di vicinato sono infatti un elemento fondamentale della nostra città perché contribuiscono all’identità dei quartieri, li mantengono vivi e offrono la possibilità di socializzare oltre a risultare un importante presidio per la sicurezza del territorio. Quanto approvato oggi – sottolinea l’assessore – sancisce la prosecuzione del nostro impegno nel sostegno all’economia di prossimità, sia per quanto riguarda zone commerciali più centrali che in periferia, dove stiamo lanciando il bando per le imprese finanziato nel quadro del PN Metro Plus. L’obiettivo ora è di avviare un dialogo con la Regione per allargare il numero dei Distretti del Commercio sul territorio cittadino, arrivando almeno a tre.

I Distretti del Commercio, istituiti dalla Regione Piemonte nel novembre 2020 in risposta alla crisi economica post-pandemica, sono raccolti in un apposito registro e soggetti a verifica triennale dei risultati e dei requisiti.

Per Torino, l’istituzione di un Distretto ha rappresentato una leva strategica per sperimentare nuove modalità di valorizzazione territoriale, puntando sul commercio come strumento di coesione e identità locale.

Nel corso del primo triennio di attività, il Comune ha promosso numerose iniziative, tra cui campagne rivolte a cittadini e turisti per incentivare l’acquisto nei negozi di vicinato e nei mercati rionali. Queste azioni sono state supportate da strumenti digitali come un sito web, una piattaforma web-gis, l’app TorinoMercati e una pagina Instagram dedicata. La campagna “Torino Compra Vicino”, che include anche il progetto EPIC dedicato ai locali storici, innovativi e di eccellenza, è una delle principali iniziative promosse.

A ciò si aggiungono progetti di marketing territoriale – come guide turistiche, merchandising e calendari legati a Porta Palazzo – e iniziative di animazione urbana, tra cui il Villaggio di Natale in piazza Solferino, spettacoli circensi nei mercati e concerti all’aperto. Infine, grazie ai fondi del programma PINQuA, sono stati avviati lavori di riqualificazione in alcuni mercati storici, come Porta Palazzo, dove – con il contributo della Camera di Commercio – sono stati sostituiti i vecchi banchi in legno del settore ortofrutta con nuove strutture in alluminio, più funzionali e facili da rimuovere a fine giornata.

“Bianco al Femminile”. In mostra sei secoli di autentici capolavori tessili

Appartenenti alle Collezioni di “Palazzo Madama”

Fino al 2 febbraio 2026

Occasione contingente, il riallestimento della “Sala Tessuti”. Da questa pratica incombenza, nasce una mostra di notevole valore culturale, storico e didattico che racconta, attraverso sei secoli di altissima arte tessile una storia che passa per ricami minuti e intricati e preziosi merletti, arrivando al più iconico degli abiti femminili di colore bianco, il colore naturale della seta e del lino: l’abito da sposa. Si presenta così la mostra dal titolo (non per nulla) di “Bianco al Femminile” curata da Paola Ruffino e allestita nella “Sala Tessuti” di “Palazzo Madama” fino a lunedì 2 febbraio 2026. In rassegna, trovano adeguato spazio cinquanta manufatti tessili, appartenenti alle Collezioni del Palazzo che fu “Casa dei secoli” per Guido Gozzano, di cui sei restaurati per questa precisa occasione e quattordici esposti per la prima volta: autentici capolavori nati dal sorprendente lavoro (più che artigianale) passato, per tradizioni secolari, attraverso “mani femminili” che hanno operato con minuta diligenza sul “ricamo in lino medievale”, così come sulla lavorazione dei “merletti ad ago” o “a fuselli” o ancora sul “ricamo in bianco su bianco”. Donne artigiane, donne artiste, donne “autrici, creatrici, nonché raffinate fruitrici e committenti di tessuti e accessori di moda”. Comune fil rouge, per tutte, il colore bianco, colore “in stretta connessione, materiale e simbolica, proprio con la donna”. E che trova il suo massimo apice in Francia e in Europa, sul finire del XVIII secolo, complice il fascino esercitato dalla statuaria greca e romana su una moda che guarda, affascinata non poco, all’antico. “Le giovani – si legge in nota – adottano semplici abiti ‘en-chemise’, trattenuti in vita da una fusciacca; il modello del ‘cingulum’ delle donne romane sposate, portato alto sotto al seno, dà avvio ad una moda che durerà per trent’anni. I tessuti preferiti sono mussole di cotone, garze di seta, rasi leggeri, bianchi o a disegni minuti, come le porcellane dei servizi da tè”.

Dal XIV – XV secolo fino al Novecento (dietro l’angolo) l’iter espositivo prende avvio dai primi “ricami dei monasteri femminili”, in particolare di area tedesca e della regione del lago di Costanza (lavorati su tela di lino naturale e poi diffusisi, per la povertà dei materiali e per la facilità di esecuzione, anche in ambito domestico – laico, per la decorazione di tovaglie e cuscini) per poi passare a documentare la lavorazione del “merletto” nell’Europa del XVI e XVII secolo che vide protagonisti i lini bianchissimi e la straordinaria abilità delle “merlettaie veneziane e fiamminghe”. In rassegna una scelta di bordi e accessori in pizzo italiani e belgi illustra gli eccezionali risultati decorativi di quest’arte “esclusivamente femminile”, che nel Settecento superò gli stretti confini della casa o del convento e si organizzò in “manifatture”. E proprio l’inizio della “produzione meccanizzata” causò, nel XIX secolo, la perdita di quell’insostituibile virtuosismo nell’arte manuale del “merletto”, che riemerse invece nel ricamo in filo bianco sulle sottili “tele batista” (in trama fatta con filati di titolo sottile) e sulle “mussole” dei “fazzoletti femminili”. Quattro splendidi esemplari illustrano l’alta raffinatezza raggiunta da questi accessori, decorati con un lavoro a ricamo che restò sempre un’attività soltanto al femminile, anche quando esercitata a livello professionale.

L’esposizione si conclude nel XX secolo con uno dei temi che più vedono uniti la donna e il colore bianco nella nostra tradizione, l’ “abito da sposa”, con un abito del 1970, corto, accompagnato non dal velo ma da una avveniristica cagoule (cappuccio), scelta non scontata “che ribadisce la forza e la persistenza del rapporto tra l’immagine della donna e il candore del bianco”.

La selezione di tessuti è accostata nell’allestimento a diverse “opere di arte applicata”, fra cui miniature, incisioni, porcellane e legature provenienti dalle Collezioni del “Museo”. 

In occasione del nuovo allestimento delle Collezioni Tessili, “Palazzo Madama” propone, inoltre, un laboratorio di cucitura in forma meditativa” a cura di Rita Hokai Piana nelle giornate di sabato 15 e 22 marzo, 5 12 aprile,  dalle ore 10 alle ore 13. Tutte le info su: www.palazzomadamatorino.it

Gianni Milani

“Bianco al Femminile”

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino al 2 febbraio 2026

Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; mart. chiuso

 

Nelle foto: “Sala Tessuti” (Ph. Studio Gonella); Caracò, Italia 1750-60; Corpetto, Germania sud-occidentale, 1750-75

Bilancio positivo per la missione piemontese a Doha

Si conclude la missione istituzionale a Doha, in Qatar, del sindaco Stefano Lo Russo insieme con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati.
In agenda ieri l’incontro con il ministro della Municipalità di Doha Abdullah bin Hamad Al Attiyah. Nel corso del colloquio, incentrato sui temi connessi ai servizi pubblici ambientali, è nata la proposta da parte del Ministro di un patto di cooperazione internazionale tra Città metropolitana, Città di Torino, Politecnico e Municipalità di Doha che si concentri in modo particolare sul ciclo dei rifiuti. Un tema rispetto alla quale la delegazione torinese si è detta disponibile a lavorare già nelle prossime settimane, mettendo in campo collaborazioni accademiche ma anche buone pratiche già avviate grazie al know-how delle aziende municipalizzate e delle società di servizi pubblici locali.
 “Questa missione – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – ha gettato le basi per rafforzare i rapporti tra Torino e il Doha, nel quadro di un più ampio dialogo tra il nostro Paese e il Qatar e di una cooperazione internazionale che favorisca non solo gli scambi culturali, ma anche economici e industriali, promuovendo progetti di sviluppo condiviso, formazione accademica e ricerca, rafforzando la vocazione universitaria della nostra città. Siamo sempre più convinti che il dialogo internazionale e lo scambio di buone pratiche rappresentino una risorsa preziosa: costruire ponti tra città significa investire nel futuro”.
Protagonisti della giornata anche le possibili sinergie per l’alta formazione universitaria, uno degli obiettivi strategici della missione, e lo sport.
La delegazione ha visitato inoltre il complesso sportivo Aspire Zone. Costruito in occasione dei Giochi olimpici asiatici del 2006, il complesso ospita al suo interno il Khalifa International Stadium, l’Aspetar, il primo ospedale della regione specializzato in ortopedia e medicina dello sport, centro medico Fifa di eccellenza, e l’Aspire Academy, il cui obiettivo è scoprire e allenare nuovi atleti. Un incontro strategico per avviare relazioni internazionali con l’obiettivo, per il Politecnico, di sviluppare e consolidare nuovi progetti all’avanguardia sullo sport nel panorama universitario europeo, sulla scia dell’intesa di collaborazione, siglata nei mesi scorsi, con l’Università dell’Uzbekistan. Un lavoro che è parte del progetto di sviluppo di un Centro di Ateneo, a valenza interdipartimentale e internazionale, su “Ingegnerie e Architetture per lo Sport”, in grado di mettere a sistema i saperi già presenti: dalla scienza dei materiali alla bioingegneria ai data analytics per misurare e supportare le performance degli atleti, fino agli interventi nelle grandi infrastrutture dedicate agli sport, come palazzetti e stadi.
“La collaborazione con il nostro sistema universitario è la cifra dei nostri incontri a Doha. La visita all’Aspetar, che da vent’anni è diretto da un piemontese, Cristiano Eirale, e che la scorsa settimana è stato visitato anche dal ministro della Salute del governo italiano Schillaci, è stata infatti l’occasione per stringere relazioni con questa realtà di primissimo piano a livello mondiale – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –  Sia a livello nazionale, sia a livello regionale per noi è strategico potenziare le convergenze con l’Aspetar anche in virtù dei nuovi corsi dedicati allo sport su cui sta investendo il Politecnico di Torino”.
“Lo scambio con realtà così consolidate nel settore, come il centro Aspetar, che abbiamo avuto occasione di visitare – spiega il rettore Stefano Corgnati – permetterà al Politecnico di Torino di creare percorsi formativi focalizzati sulle ingegnerie e sulle architetture per lo sport, includendo il Qatar tra le destinazioni di studio e di ricerca e dando quindi ai suoi studenti e dottorandi l’opportunità di fare un’esperienza formativa multidisciplinare e di grande respiro internazionale”.
E sempre la collaborazione in campo accademico è stata al centro dell’incontro con i rappresentanti della Hamad Bin Khalifa University e della Qatar Foundation. Durante l’incontro si è condiviso un modello di collaborazione congiunta con la costituzione di tre gruppi di lavoro sui seguenti temi di interesse reciproco: la definizione di progetti comuni di ricerca, l’erogazione di percorsi didattici sui temi dell’ambiente e dell’energia e un programma di mobilità di studenti. Avviato anche il confronto su come cooperare all’iniziativa della “Education City”, creato dalla Qatar Foundation, che raggruppa in un’unica area le principali università qatarine e alcune università straniere sia attraverso l’erogazione di specifici corsi di studio sia attraverso veri e proprio istituti di formazione e ricerca insediati al suo interno. Proprio la “Città dell’Educazione” di Doha è stata argomento dell’incontro avvenuto ieri con la Sheikha Mozah Bint Nasser Al Missned, principale ispiratrice del progetto, che riveste un importante ruolo negli investimenti del Paese e ha mostrato particolare attenzione ai temi dell’educazione e dell’alta formazione.
cs

Pasquetta in cascina

Per il quarto anno consecutivo, la Pasquetta si è trasformata in un’occasione per camminare in compagnia e mantenere un equilibrio fisico dopo i giorni di festa. Cammini Divini, in collaborazione con la cascina Paola di Coniolo, hanno così organizzato questo evento naturalistico e paesaggistico senza dimenticare l’aspetto della degustazione dei prodotti locali di propria produzione, dai vini ai dolci a base di nocciola del Piemonte. Il gruppo variopinto di escursionisti provenienti dal casalese, ma anche dal novese, torinese, vercellese e alessandrino, sono partiti poco dopo le 15, e dopo essere usciti dalla cascina ospitante si sono diretti alla chiesa di San Clemente al Torcello, ormai abbandonata e immersa nella vegetazione. Dopo una breve pausa per ammirare i panorami sul territorio del casalese, si è proseguito fino ad arrivare alle prime case di Rolasco, per  poi andare oltre lungo una facile strada bianca in cima a una collina, da cui la vista spaziava a 360⁰ dalle colline del Monferrato alla pianura del vercellese. Si è proseguito poi tra i verdi prati, da cui spuntavano numerose orchidee selvatiche, presso cui ci si è potuti fermare per scattare qualche foto ricordo. Iniziava quindi una discesa presso uno stretto e tortuoso sentiero in mezzo alla fitta vegetazione, che ha riportato il gruppo a fondo valle, nei pressi dell’impianto di motocross. L’escursione è terminata con il ritorno il cascina, dove ad attendere i partecipanti c’era una giovane equipe di collaboratori che aveva approntato l’area ristoro e che dava inizio agli assaggi di vini Barbera e Merlot rigorosamente della casa, e altri prodotti locali accompagnati dai dolci costituiti dalle nocciole dell’azienda agricola Paola, terminando in bellezza la giornata di Pasquetta all’insegna del sole e dell’allegria.

Mara Martellotta

Carceri, Grimaldi (AVS): Garante detenuti di Ast sia rimossa da incarico

“Una garante dei detenuti che si augura il loro suicidio rimpiangendo la pena di morte e definisce i migranti ciarpame dovrebbe essere immediatamente rimossa dall’incarico. Come è possibile che questa persona sia stata nominata dal Consiglio Comunale di Asti per un ruolo di delicata attenzione ai diritti umani? Con quali logiche è avvenuta la nomina?” – lo chiede il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

Per celebrare gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo la Regione Piemonte, insieme al Museo diffuso della Resistenza, agli Istituti storici della Resistenza in Piemonte e a La Stampa, lancia “Memorie di Pietra – 80 anni dopo, 80 luoghi della Resistenza in Piemonte”: una pubblicazione che sarà distribuita gratuitamente il 25 aprile in edicola, e in abbonamento, con il quotidiano La Stampa.
Il libro sarà presentato in anteprima  giovedì 24, alle 17, al Circolo dei Lettori – in via Bogino 9 a Torino – dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal direttore de La Stampa Andrea Malaguti, con la partecipazione del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, del vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti, di Oscar Farinetti e di Sara Bonaparte, Chiara Bellagamba, Gabriele Calabrese ed Edoardo Bodda, studenti del Liceo Regina Margherita e vincitori del concorso di Storia contemporanea del Consiglio regionale.
“Memorie di pietra” racconta 80 luoghi significativi della Resistenza in Piemonte attraverso un percorso, geografico e storico che recensendo lapidi, memoriali e stele, ripercorre le tappe più significative della lotta di Liberazione e del sacrificio dei partigiani.
“Abbiamo voluto questo libro perché, nel celebrare gli 80 anni della festa che segna la nascita dell’Italia, così come la conosciamo oggi, devono essere forti in tutti noi il dovere e la responsabilità della memoria – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Il libro vuol essere una guida e una bussola sulle strade e tra le tappe della Liberazione per accompagnarci alla scoperta e riscoperta delle nostre radici e del valore immenso della nostra democrazia che dobbiamo difendere ogni giorno insegnando alle nuove generazioni che finché sulla tomba di un partigiano ci sarà un fiore fresco, o un’aiuola curata, vorrà dire che avremo a cuore il nostro Paese, la nostra comunità e saremo in grado di difendere la nostra libertà nel futuro”.
“Per la comunità piemontese la lotta resistenziale da sempre riveste un significato particolare: non ci fu parte del nostro suolo, valle, collina, borgata o frazione in cui non sono state scritte pagine di sofferenza e coraggio. Non c’è famiglia che non sia stata attraversata dalle vicende di quel periodo della nostra Storia. Sono così tanti i luoghi della Memoria, che l’intero Piemonte può essere considerato un museo della Resistenza “a cielo aperto”. Lo dimostrano gli 80 tra cippi, lapidi e pietre di inciampo che sono raccolti in questo volume. Se non vogliamo che i nostri luoghi della Memoria, dai sacrari delle stragi alla più sperduta lapide, si riducano con il tempo ad essere teatri di commemorazioni ufficiali sempre meno partecipati, allora dobbiamo continuare a portare avanti con determinazione un impegno non solo istituzionale, ma anche culturale ed educativo, rendendo protagonisti i giovani e adoperando linguaggi adatti ai nuovi tempi. Solo così potremo coltivare e tramandare alle generazioni di domani una Memoria che sia solida come la pietra e al contemporaneo vivida e feconda. Il 25 aprile, la Resistenza, la Liberazione, hanno un carattere universale. È la festa di tutte le forze democratiche del nostro Paese. Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani”, dichiarano il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco e il vicepresidente Domenico Ravetti.
il presidente del Museo diffuso, Daniele Jalla commenta: “Il volume è frutto della stretta collaborazione tra il Museo e gli Istituti storici della Resistenza cui si deve la scelta delle 80 “memorie di pietra”, la stesura dei testi di presentazione di ognuna di esse. Il professor Claudio Dellavalle, già presidente di Istoreto, ha curato le introduzioni di carattere storico; il Museo ha coordinato la redazione del volume e la produzione degli apparati. Per tutti è stato il positivo banco di prova di un’intesa a più lungo termine in vista della creazione del Museo regionale diffuso della Resistenza”.