ilTorinese

Pasquetta in cascina

Per il quarto anno consecutivo, la Pasquetta si è trasformata in un’occasione per camminare in compagnia e mantenere un equilibrio fisico dopo i giorni di festa. Cammini Divini, in collaborazione con la cascina Paola di Coniolo, hanno così organizzato questo evento naturalistico e paesaggistico senza dimenticare l’aspetto della degustazione dei prodotti locali di propria produzione, dai vini ai dolci a base di nocciola del Piemonte. Il gruppo variopinto di escursionisti provenienti dal casalese, ma anche dal novese, torinese, vercellese e alessandrino, sono partiti poco dopo le 15, e dopo essere usciti dalla cascina ospitante si sono diretti alla chiesa di San Clemente al Torcello, ormai abbandonata e immersa nella vegetazione. Dopo una breve pausa per ammirare i panorami sul territorio del casalese, si è proseguito fino ad arrivare alle prime case di Rolasco, per  poi andare oltre lungo una facile strada bianca in cima a una collina, da cui la vista spaziava a 360⁰ dalle colline del Monferrato alla pianura del vercellese. Si è proseguito poi tra i verdi prati, da cui spuntavano numerose orchidee selvatiche, presso cui ci si è potuti fermare per scattare qualche foto ricordo. Iniziava quindi una discesa presso uno stretto e tortuoso sentiero in mezzo alla fitta vegetazione, che ha riportato il gruppo a fondo valle, nei pressi dell’impianto di motocross. L’escursione è terminata con il ritorno il cascina, dove ad attendere i partecipanti c’era una giovane equipe di collaboratori che aveva approntato l’area ristoro e che dava inizio agli assaggi di vini Barbera e Merlot rigorosamente della casa, e altri prodotti locali accompagnati dai dolci costituiti dalle nocciole dell’azienda agricola Paola, terminando in bellezza la giornata di Pasquetta all’insegna del sole e dell’allegria.

Mara Martellotta

Carceri, Grimaldi (AVS): Garante detenuti di Ast sia rimossa da incarico

“Una garante dei detenuti che si augura il loro suicidio rimpiangendo la pena di morte e definisce i migranti ciarpame dovrebbe essere immediatamente rimossa dall’incarico. Come è possibile che questa persona sia stata nominata dal Consiglio Comunale di Asti per un ruolo di delicata attenzione ai diritti umani? Con quali logiche è avvenuta la nomina?” – lo chiede il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

Per celebrare gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo la Regione Piemonte, insieme al Museo diffuso della Resistenza, agli Istituti storici della Resistenza in Piemonte e a La Stampa, lancia “Memorie di Pietra – 80 anni dopo, 80 luoghi della Resistenza in Piemonte”: una pubblicazione che sarà distribuita gratuitamente il 25 aprile in edicola, e in abbonamento, con il quotidiano La Stampa.
Il libro sarà presentato in anteprima  giovedì 24, alle 17, al Circolo dei Lettori – in via Bogino 9 a Torino – dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal direttore de La Stampa Andrea Malaguti, con la partecipazione del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, del vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti, di Oscar Farinetti e di Sara Bonaparte, Chiara Bellagamba, Gabriele Calabrese ed Edoardo Bodda, studenti del Liceo Regina Margherita e vincitori del concorso di Storia contemporanea del Consiglio regionale.
“Memorie di pietra” racconta 80 luoghi significativi della Resistenza in Piemonte attraverso un percorso, geografico e storico che recensendo lapidi, memoriali e stele, ripercorre le tappe più significative della lotta di Liberazione e del sacrificio dei partigiani.
“Abbiamo voluto questo libro perché, nel celebrare gli 80 anni della festa che segna la nascita dell’Italia, così come la conosciamo oggi, devono essere forti in tutti noi il dovere e la responsabilità della memoria – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Il libro vuol essere una guida e una bussola sulle strade e tra le tappe della Liberazione per accompagnarci alla scoperta e riscoperta delle nostre radici e del valore immenso della nostra democrazia che dobbiamo difendere ogni giorno insegnando alle nuove generazioni che finché sulla tomba di un partigiano ci sarà un fiore fresco, o un’aiuola curata, vorrà dire che avremo a cuore il nostro Paese, la nostra comunità e saremo in grado di difendere la nostra libertà nel futuro”.
“Per la comunità piemontese la lotta resistenziale da sempre riveste un significato particolare: non ci fu parte del nostro suolo, valle, collina, borgata o frazione in cui non sono state scritte pagine di sofferenza e coraggio. Non c’è famiglia che non sia stata attraversata dalle vicende di quel periodo della nostra Storia. Sono così tanti i luoghi della Memoria, che l’intero Piemonte può essere considerato un museo della Resistenza “a cielo aperto”. Lo dimostrano gli 80 tra cippi, lapidi e pietre di inciampo che sono raccolti in questo volume. Se non vogliamo che i nostri luoghi della Memoria, dai sacrari delle stragi alla più sperduta lapide, si riducano con il tempo ad essere teatri di commemorazioni ufficiali sempre meno partecipati, allora dobbiamo continuare a portare avanti con determinazione un impegno non solo istituzionale, ma anche culturale ed educativo, rendendo protagonisti i giovani e adoperando linguaggi adatti ai nuovi tempi. Solo così potremo coltivare e tramandare alle generazioni di domani una Memoria che sia solida come la pietra e al contemporaneo vivida e feconda. Il 25 aprile, la Resistenza, la Liberazione, hanno un carattere universale. È la festa di tutte le forze democratiche del nostro Paese. Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani”, dichiarano il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco e il vicepresidente Domenico Ravetti.
il presidente del Museo diffuso, Daniele Jalla commenta: “Il volume è frutto della stretta collaborazione tra il Museo e gli Istituti storici della Resistenza cui si deve la scelta delle 80 “memorie di pietra”, la stesura dei testi di presentazione di ognuna di esse. Il professor Claudio Dellavalle, già presidente di Istoreto, ha curato le introduzioni di carattere storico; il Museo ha coordinato la redazione del volume e la produzione degli apparati. Per tutti è stato il positivo banco di prova di un’intesa a più lungo termine in vista della creazione del Museo regionale diffuso della Resistenza”.

Al teatro Juvarra un viaggio musicale con Loris Gallo e la sua orchestra

 Nel cuore del Piemonte attraverso le canzoni più  belle e toccanti che hanno segnato la cultura popolare regionale

Domenica 27 aprile, alle ore 17, il teatro Juvarra di Torino ospiterà “Loris Gallo incontra Gipo Farassino” , un viaggio musicale nel cuore del Piemonte attraverso le canzoni più belle e toccanti, interpretate nella lingua piemontese da un personaggio molto popolare che, con la sua orchestra, si è esibito in ogni angolo della nostra regione raggiungendo migliaia di persone.

Un concerto voluto per far rivivere la tradizione della musica d’autore piemontese; le canzoni di Mario Piovano, Beppe ëd Mocalè, Roberto Balocco e ovviamente Gipo Farassino saranno il cuore del concerto ospitato al teatro Juvarra e faranno rivivere atmosfere divertenti e, al contempo, romantiche. Loris Gallo è uno dei maggiori rappresentanti della musica popolare piemontese e con la sua grande orchestra farà rivivere un repertorio dedicato alla tradizione  piemontese colmo di emozioni, ricordi e divertimento.

“Esibirmi in un teatro torinese è un sogno che si avvera!… e che Teatro” racconta con un pizzico di emozione Loris Gallo – Sarà un momento di condivisione, emozione e festa, in cui passato e futuro si incontreranno sulle note di un patrimonio musicale che non deve andare perduto. Invito gli anziani a lasciarsi avvolgere dalla nostalgia per rivivere i ricordi di un tempo, cullati dalle melodie che hanno accompagnato la loro giovinezza. E al contempo invito i giovani a scoprire il fascino della lingua e della cultura piemontese, venendo a conoscere attraverso la musica le radici della nostra terra e delle nostre tradizioni”.

L’orchestra di Loris Gallo dal 15 maggio del ’99 si esibisce sui palchi,  piemontesi e non solo, passando dal liscio al melodico, dal revival alla dance. Una parte del repertorio consueto è  dedicato alla tradizione piemontese eseguendo alcune chicche di brani umoristici, allo scopo di far ballare e divertire anche chi ballerino tenace non è.  In questo caso il repertorio sarà composto per omaggiare appositamente Gipo Farassino e i grandi chansonnier piemontesi.

Teatro Juvarra, via Juvarra 13

Info: www.teatrojuvarra.it

Mara Martellotta

Prevenzione di piazza, visite ed esami gratuiti al Villaggio della Salute di Borgaro 

Il 18 maggio, a partire dalle 9.30, Bergamo Torinese ospiterà la terza edizione della Giornata della Prevenzione per la tutela della Salute, dove sarà possibile effettuare visite ed esami medici per l’intera giornata. L’evento è promosso dalla pubblica assistenza ANPAS Croce Verde di Torino sezione di Borgaro- Caselle, dal Comune di Borgaro Torinese da medici e infermieri dell’azienda Sanitaria locale di Cirié, Chivasso e Ivrea, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dei controlli periodici e della diagnosi precoce per la prevenzione di malattie e tumori. A riguardo, nella giornata della prevenzione 2023, sono stati eseguite 384 esami, saliti a 501 nell’edizione del 2024. Complessivamente, nelle due edizioni precedenti, sono stati riscontrati 75 casi da sottoporre ad approfondimenti diagnostici. Per le visite gratuite dermatologiche, urologiche, spirometriche e senologiche è necessario prenotarsi via mail all’indirizzo giornatadellaprevenzione@croceverde.org. L’accesso sarà libero per le visite cardiologiche con elettrocardiogramma per lo screening ematico cardiovascolare e per il controllo della prevenzione del glaucoma.

“Molte persone convivono con patologie croniche senza saperlo – spiega Stefano Dinatale, medico di medicina generale di ASL To 4 , che valuta l’iniziativa della Giornata della Prevenzione come rivolta a persone che si considerano in buona salute – il diabete, ad esempio, può restare silente a lungo, così come l’ipertensione. Ecco perché è fondamentale sottoporsi a controlli periodici, anche quando ci si sente bene. Eventi come il Villaggio della Salute offrono esami gratuiti per diffondere la cultura della prevenzione. Occorre imparare a prendersi cura di sé anche attraverso corretti stili di vita, alimentazione sana, attività fisica e stop alle cattive abitudini. Durante le scorse edizioni della Giornata della Prevenzione sono stati scoperti casi di persone ignare del loro problema di salute che, grazie alla diagnosi precoce, hanno potuto intervenire subito migliorando la loro qualità di vita. Non sottovalutiamo i piccoli segnali quali difficoltà a salire le scale, risvegli notturni e affaticamento. Possono essere campanelli d’allarme. Partecipare a queste iniziative è un gesto di responsabilità e un’occasione per conoscere da vicino il mondo del volontariato sanitario come quello della Croce Verde, fatto da persone che donano il proprio tempo per il bene della comunità”.

Mara Martellotta

Istruzione e formazione tecnica superiore, la Regione stanzia 2,5 milioni

Il vicepresidente della Regione Piemonte Chiorino: “Rispondiamo con questi corsi alle reali esigenze del tessuto economico piemontese, per favorire un sempre più rapido inserimento lavorativo”

La Regione ha approvato i corsi IFTS per l’anno 2025. 2,5 milioni sono le risorse del Fondo Sociale Europeo stanziate per sostenere la formazione tecnica superiore, progettata in collaborazione con le aziende del territorio, per rispondere in modo adeguato ai fabbisogni professionali.

Che cosa sono

I percorsi IFTS sono corsi programmati dalle Regioni, interamente gratuiti, finanziati con il Fondo Sociale Europeo, progettati e realizzati da partenariati costituiti da istituti scolastici autonomi di secondo grado, agenzie di formazione professionale accreditate, università e imprese.

Il contenuto dei percorsi formativi fornisce agli allievi un’elevata specializzazione nei campi del disegno e della progettazione industriale, del marketing di prodotti del territorio, dell’amministrazione aziendale economico-finanziaria, della programmazione della produzione e della logistica, dell’informatica medica, delle tecniche innovative per l’edilizia, delle tecniche di allestimento scenico, delle tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del Made in Italy, delle tecniche di installazione e manutenzione di impianti civili e industriali, della progettazione e gestione di database.

Che cosa offrono

Dopo il superamento di una verifica finale, lo studente di un percorso IFTS consegue un certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale.
Ogni percorso è strutturato in stretta correlazione con le imprese dei settori produttivi di riferimento. Per almeno la metà del monte ore complessivo, gli studenti sono seguiti da docenti esperti provenienti dal mondo del lavoro.
Gli studenti sono inseriti in alternanza scuola-lavoro con la possibilità di essere assunti dalle aziende con contratto di apprendistato.

Chi può iscriversi

Ai corsi IFTS possono iscriversi i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o diploma professionale di tecnico. E’ ammessa la partecipazione anche a coloro che sono in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nonché a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accertamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il possesso di competenze viene accertato dall’Ente che gestisce il percorso.

Il percorso

Per accedere ai corsi IFTS, è previsto un test di ammissione. I corsi durano 800 ore, distribuite in un anno, articolato di norma su due semestri. Sono distinti in attività teorica, pratica e di laboratorio. Almeno il 30% del monte ore complessivo deve essere svolto in azienda, attraverso stage anche all’estero.

Chiorino: “Modello virtuoso di formazione mirata”

“Con i corsi IFTS offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – dichiara Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione della Regione Piemonte –. È un modello virtuoso di formazione mirata, che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.

I corsi 2025 sono in partenza: per tutte le informazioni relative all’iscrizione è necessario rivolgersi agli enti formativi che li attivano.

L’elenco è pubblicato sul sito web della Regione alla pagina

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/formazione-professionale/opportunita-formative/percorsi-istruzione-formazione-tecnica-superiore-gli-ifts

TAG Art Night, sabato 10 maggio dalle ore 19 alle ore 23

Nel mese torinese dedicato alla fotografia, l’associazione culturale no profit TAG Torino Art Galleries, si unisce all’intensa programmazione cittadina dedicata alla fotografia, in concomitanza con il festival Exposed e alla fiera The Phair. La programmazione delle gallerie associate a TAG sarà dedicata in larga parte al mezzo fotografico indagato in tutte le sue sfaccettature e possibilità attraverso mostre personali e collettive che presenteranno capolavori del Novecento e ricerche contemporanee. Ciò avverrà nel Gallery Weekend, in cui è prevista la nuova edizione della Gallery Art Night, la notte delle Gallerie TAG, sabato 10 maggio 2025 dalla ore 19 alle 23.

Si tratta di un evento collettivo e condiviso delle gallerie associate che fornirà agli appassionati di accedere liberamente in orari serali, al fine di incrementare la capacità inclusiva e l’accoglienza delle gallerie. L’evento offrirà così un libero percorso di mostre in giro per la città, ben evidente sul sito di TAG, www.artgalleries.it, realizzato grazie al sostegno della Fondazione per l’Arte moderna e contemporanea CRT, unico ente sostenitore fin dalla prima edizione. Nella stessa settimana TAG propone le “TAG Art Coffee Breakfast”. I visitatori potranno recarsi alle gallerie aderenti venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 maggio, dalle ore 10 alle 12, ed essere accolti dalle “Colazioni con l’arte”. L’ingresso a tutti gli eventi di TAG è gratuito.

“L’associazione TAG – sostiene la Presidente Elisabetta Chiono – è lieta di prendere parte al mese della fotografia con iniziative che coinvolgono le gallerie associate, che esplorano in particolare il mezzo fotografico. La nostra città ha un’importante tradizione legata alla fotografia, e nuovamente accoglieremo il pubblico in occasione della Notte Bianca di sabato 10 maggio e delle Colazioni in galleria. Inizia in questa prima parte dell’anno la pianificazione  dedicata ai 25 anni dell’associazione. TAG, fondata nel 2000, riunisce 17 gallerie d’arte torinesi con l’obiettivo di favorire la crescita culturale del territorio e della comunità locale attraverso l’arte. Fin dalla sua costituzione, TAG si è posta come interlocutore privilegiato per gli enti locali, collaborando attivamente alle loro iniziative e sviluppando progetti autonomi volti a coinvolgere il pubblico di appassionati e le nuove generazioni.

Per maggiori informazioni sulle gallerie associate a TAG, consultare il sito www.torinoartgalleries.it

Mara Martellotta

Gianfelice Facchetti racconta il suo Grande Torino

Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Superga, Gianfelice Facchetti, il figlio di Giacinto Facchetti, considerato uno dei più forti giocatori italiani della storia, porta al teatro Superga di Nichelino il suo racconto sul Grande Torino, scritto con il giornalista Marco Bonetto. Sul palco, insieme all’attore, scrittore e regista teatrale, gli Slide Pistons, cioè Raffaele Kohler alla tromba, Luciano Macchia al trombone e Francesco Moglia al banjo.

Dopo “Eravamo quasi in cielo” e “La tribù del calcio”, Gianfelice Facchetti chiude la su trilogia dedicata allo sport più popolare al mondo con un racconto teatrale che arriva dopo un podcast realizzato per Rai Play Sound.

Cosa c’è nella valigia di un calciatore che torna da una lunga trasferta o da una sfida memorabile ? Quali oggetti, quali cose si conservano sul fondo della borsa? Ci saranno scarpe, indumenti da gioco, una tuta, calzettoni, una fascia da capitano; ci sarà una maglia scambiata con un avversario, mappe per visitare la città dove si è stati, souvenir da portare a chi è rimasto a casa ad aspettare, artigianato locale, una bambola, un barattolo di canfora per ungere i muscoli. Nelle valigie recuperate dai rottami del velivolo Fiat G 212, che il 4 maggio 1949 si schiantò su Superga, erano presenti tutte queste cose, ma anche molto di più. C’erano i sogni ritrovati di una generazione e di un Paese intero, il nostro, che a quella squadra si era aggrappato come si fa con qualcosa di salvifico quando tutto si sta deteriorando.

Immaginiamo che quel giorno del 1949 non sia accaduto nulla, nessuna tragedia, spostiamo indietro il calendario e sfogliamo l’album dei ricordi: prima cartolina, seconda, terza, fino a ritrovare le radici e i protagonisti di una pagina storica rimasta incollata agli occhi della memoria. Nomi, cognomi, luoghi, date. Il Grande Torino era una cartolina da un Paese diverso, da un luogo in cui le valigie della gente non contenevano nulla, erano state svuotate dalla guerra, povere e da riempire ancora di tutto, di necessità, di rivalsa, di sogni e di vita.

La favola tragica dei ragazzi in maglia granata parla dei sogni infranti di una generazione che, dopo la seconda guerra mondiale, si era rimboccata le maniche e aveva cercato di riprendersi la vita in mille maniere diverse. Una di queste è stata sicuramente lo sport. Prima il ciclismo, poi il calcio, grazie a quel Torino che tutti amavano, da nord a sud. C’era fame di vita e fiducia in qualcosa da cui cominciare a ricostruire, sete di rivincite, vittorie e orgoglio calpestato da troppo tempo. In un quadro rassegnato, fu lo sport a fornire qualche appiglio al Paese intero. Per questo, quando il cielo inghiottì gli Invincibili granata, venne giù tutto; fu un lutto così potente da cancellare ogni slancio di avvenire per tanti italiani. Ricordarlo vuol dire rinnovare i fili del tempo e restituirci un frammento di ciò che siamo stati e che, in qualche maniera, vorremmo un po’ tornare a essere.

Info: teatro Superga, via Superga 44, Nichelino

biglietteria@teatrosuperga.it – 011 6279789 – orari: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19

Gian Giacomo Della Porta

Negli stadi un minuto di silenzio per papa Francesco

Il Toro vince 2-0, Juve sconfitta 1-0

Un minuto di silenzio e applausi sulle immagini di Papa Francesco trasmesse sui maxi schermi degli stadi. La Serie onora Papa Francesco  prima delle quattro partite posticipate oggi per la morte del Santo Padre.

Parma-Juventus 1-0
Genoa-Lazio 0-2
Cagliari-Fiorentina 1-2
Torino-Udinese 2-0 (foto G. Daghero)

UniTo al voto per il rinnovo del Rettore

Per l’Università di Torino é arrivato il momento di eleggere il suo nuovo Magnifico Rettore, un  evento significativo che può influenzare i molteplici e variegati aspetti della vita accademica e amministrativa dell’Ateneo ma che rappresenta anche una sfida tra candidati le cui derivazioni – scientifiche e umanistiche – sono portatrici inevitabilmente di sensibilità e orientamenti diversi in un contesto accademico che con i suoi 27 Dipartimenti appare molto complesso e sempre più articolato.
Le elezioni per il nuovo Rettore, indette dal Prorettore vicario Pier Giuseppe Monateri per il sessennio 2025-2031, si svolgeranno nel  2025 e vedono scendere in lizza tre candidati: Raffaele Caterina, già direttore del Dipartimento di Giurisprudenza che ha scelto Paola Sacchi, dal Dipartimento di Veterinaria, come prorettrice; Cristina Prandi, attuale vicerettrice per la ricerca scientifica, che ha individuato come prorettore lo storico Gianluca Cuniberti e Laura Scomparin Docente di giurisprudenza e vicerettrice uscente, che propone quale prorettore Luca Brazzi , direttore della scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione e terapia intensiva.
In un momento in cui tutte le Università italiane sono chiamate a rispondere a sfide globali sempre più pressanti, la scelta del nuovo rettore sarà cruciale per il futuro della comunità accademica e studentesca torinese e fondamentale per orientare nei prossimi anni le scelte dell’Ateneo che non possono prescindere da una maggiore efficienza organizzativa e dall’impulso che verrà dato allo sviluppo della didattica e della ricerca.
I temi che riflettono questa crucialità sono al centro dei programmi elettorali, dei confronti e delle assemblee che coinvolgeranno i candidati prima del voto di maggio 2025: Riforma della governance dell’Ateneo con la proposta di riscrittura dello Statuto per snellire le procedure decisionali, ridefinire compiti di Senato e Consiglio di Amministrazione potenziando contestualmente gli strumenti di partecipazione collegiale; apertura e mantenimento di canali di confronto e dialogo regolari e costruttivi con le rappresentanze degli studenti anche alla luce delle recenti difficoltà manifestate nella gestione delle occupazioni di alcune sedi universitarie, nel rispetto del diritto di protesta e delle regole di convivenza della comunità studentesca; promozione di misure di contrasto a molestie e discriminazioni, volte a garantire un ambiente di studio e lavoro più sicuro; sviluppo dei progetti di intervento edilizio e tecnologico – Città delle Scienze e Parco della Salute in primis – intesi a rafforzare l’attrattività dell’Ateneo e le collaborazioni con gli ospedali e i centri di ricerca presenti sul territorio cittadino.
Suggestioni, Prospettive, problemi e, forse anche suggestioni, che riflettono comunque la volontà diffusa di rimodellare l’Università di Torino come spazio inclusivo, trasparente e soprattutto determinato a proseguire nella sua traiettoria di innovazione e modernità. E in tal senso la partecipazione consapevole della comunità accademica sarà fondamentale per scegliere la visione che si riterrà più solida e coerente con i valori e i fondamenti iscritti nel patrimonio genetico di un Ateneo plurisecolare.

Francesca Berutti