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Il bollettino Covid di mercoledì 13 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.064 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 148 dopo test antigenico), pari all’5,8% dei 18.427tamponi eseguiti, di cui 9.717 antigenici. Dei 1.064 nuovi casi gli asintomatici sono 451, pari al 42,4%

I casi sono così ripartiti: 211 screening, 593 contatti di caso, 260 con indagine in corso; per ambito: 74 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 52 scolastico, 938 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 213.477, così suddivisi su base provinciale: 18.989 Alessandria, 11.039 Asti, 7.417 Biella, 29.612 Cuneo, 16.665 Novara, 111.287 Torino, 8.118 Vercelli, 7.514 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.109 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.727 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 172 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2605 (48 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.983

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.176.681 (+ 18.427 rispetto a ieri), di cui 960.508 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.278

Sono 41 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.278 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.264 Alessandria, 532 Asti, 348 Biella, 949 Cuneo, 687 Novara, 3.769 Torino, 388 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

190.439 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 190.439 (+ 1.033 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.494 Alessandria, 9.406 Asti,6.541Biella, 26.506 Cuneo, 14.846 Novara, 100.447 Torino, 7.159 Vercelli, 6.489 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1001 extraregione e 1.550 in fase di definizione.

In Piemonte arrivano 40 mila vaccini a settimana

“Ogni settimana arrivano in Piemonte 40 mila vaccini che vengono somministrati nei 28 punti di erogazione. Si stima che il personale che dovrà essere vaccinato nella prima fase (medici, anziani Rsa, personale medico) in Piemonte sia potenzialmente di 195.441 persone”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa, richiesta dalle minoranze, sulla prima fase della vaccinazione svolta in Quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco.

“La seconda fase – ha anticipato– vedrà arrivare in Piemonte un migliaio tra medici e infermieri scelti tra i tremila medici e i dodicimila infermieri che la Struttura commissariale per l’emergenza assumerà per destinarli alle regioni. Per raggiungere nel più breve tempo possibile l’immunità di gregge verranno coinvolti anche i medici di base, i pediatri e i farmacisti”.

L’accantonamento di vaccini per garantire l’avvio della seconda iniezione si attesta ora, in Piemonte, sul 20% di quelli ricevuti come misura prudenziale.

“Con l’articolo 5 del Decreto legge 1 del 5 gennaio scorso – ha osservato l’assessore – è stato finalmente risolto il problema del consenso informato al vaccino da parte degli ospiti delle Rsa incapaci di manifestare la propria volontà e privi di amministratori di sostegno grazie al coinvolgimento delle direzioni sanitarie delle strutture”.

“La platea dei vaccinandi – ha aggiunto l’assessore Icardi – è stata ampliata per analogia ai sanitari, ai medici di base e alle professionalità collegate in qualche modo alle strutture ospedaliere e sanitarie anche del comparto privato”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, Carlo Riva Vercellotti (Fi), Domenico RossiMauro SalizzoniDaniele Valle (Pd), Gianluca Gavazza (Lega), Sarah Disabato (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Al termine della comunicazione si è svolto il dibattito generale sul Disegno di legge per i ristori alle Rsa. Relatore di maggioranza del provvedimento in Aula sarà Sara Zambaia (Lega) e di minoranza saranno Monica Canalis (Pd), Grimaldi (Luv) e Sean Sacco (M5s)

 Arrestato parcheggiatore abusivo in piazza Arbarello

Fermato dagli agenti del Commissariato Centro

Sabato pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro hanno arrestato per tentata estorsione un parcheggiatore abusivo.  I poliziotti sono intervenuti dopo essere stati contattati da una coppia che aveva parcheggiato l’autovettura in Piazza Arbarello e che era stata prima insultata e poi minacciata da un trentanovenne italiano che aveva chiesto loro denaro per parcheggiare. Le vittime si erano allontanate e avevano chiamato la polizia. Al loro arrivo, gli agenti hanno rintracciato in zona il parcheggiatore abusivo, con a carico precedenti polizia, e lo hanno arrestato I poliziotti hanno anche sequestrato il denaro contante in suo possesso.

Agenzie di viaggio in piazza: “Siamo al collasso”

Manifestazione di protesta a Roma, a piazza del Popolo, delle agenzie di viaggio italiane, piegate dalla crisi causata dal Covid

Martedì 12 gennaio scorso a Roma si sono date appuntamento le agenzie di viaggio da tutta Italia per protestare contro la situazione di collasso lavorativo causata dal Covid.
Lo slogan degli agenti di viaggio, riunite in piazza del Popolo, è stato “nonsmetteremodiviaggiare”. Sotto questo slogan hanno manifestato gli agenti di viaggio rappresentanti da MAAVI, Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio italiane, accanto alla FIAVET Lazio, tour operator commerciali e altri rappresentanti.

Il turismo in Italia, secondo la fotografia precedente l’era Covid, vantava tredicimila aziende, ottantamila occupati e un fatturato annuo intorno ai venti miliardi.
La manifestazione si è svolta con una buona partecipazione da parte dei rappresentanti del settore, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dal Piemonte. Diverse le richieste avanzate da parte dei manifestanti, tra cui la redistribuzione dei fondi rimasti dal primo fondo perduto del febbraio/luglio 2020, con la quale si richiede inoltre la revisione per le fatturazioni con incremento della base di calcolo al 70 per cento almeno rispetto al 15 per cento medio considerato; la riapertura della presentazione delle domande per almeno 48 ore per i soggetti che non siano ancora riusciti a depositare istanza, a causa di errori commessi dai consulenti.

Si richiedono inoltre un incremento del fondo perduto con estensione dal primo agosto 2020 al 31 marzo 2021, per un importo di 650 milioni di euro, e la revisione dei criteri di calcolo del fondo perduto con valutazione del 15 per cento su 74 ter e 90% su intermediari e corrispettivi; l’anno fiscale bianco per tutto il 2020 e il primo semestre del 2021; il credito di imposta per gli affitti fino a giugno 2021; la detassazione delle vacanze, che sostituisca il bonus vacanze; il sostegno economico alla persona titolare di impresa per almeno sei mesi; la cassa integrazione in deroga fino a giugno 2021; il sostegno economico a partire IVA, commerciali, consulenti e startup per il periodo di fermo, e l’apertura di corridoi turistici sulla scia di quanto attuato da altri Paesi europei.
Secondo quanto indicato dal Presidente di MAAVI (Movimento Autonomo Agenzie di viaggio italiane) Enrica Montanucci, sarebbero 120 mila i posti di lavoro a rischio nel settore del turismo e delle agenzie di viaggio. “Molti di noi – spiega la Presidente di MAAVI – non hanno ancora avuto accesso al fondo perduto, c’è chi ha denunciato . Aprire comporta dei costi, non vi sono clienti e non è possibile vendere nulla. Durante le festività di Natale le uniche prenotazioni sono avvenute tramite piattaforme online”.

Mara Martellotta

Allasia: “Vicinanza a Lia Tagliacozzo per le minacce subite”

Il presidente dell’assemblea regionale Stefano Allasia è intervenuto  sulla vicenda delle minacce antisemite alla giornalista Lia Tagliacozzo: 

Come presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione esprimo  profonda e sincera solidarietà alla giornalista Lia Tagliacozzo, oggetto di minacce durante la presentazione on line del libro suo libro ‘La generazione del Deserto’ organizzata dall’Istoreto e dal centro studi ebraici di Torino. Mi auguro che siano al più presto individuati i responsabili di questa ignobile e vigliacca aggressione che condanno con forzaNon possiamo più tollerare nessuna forma di antisemitismo, quelle scritte sono una vergogna e un’offesa per tutti.

Pd, piccole e grandi manovre per le comunali di Torino

Eccolo lì il mitico ed inarrivabile Chiampa.

Lapidario e sintetico: se avessimo ascoltato i sondaggi non avrebbero presentato Castellani Sindaco. Effettivamente lui  ed Enrico Salza si erano incaponiti, vincendo e iniziando una stagione di trent’anni fa. Nella prima repubblica sinistra e Fiat erano cani e gatti , nella seconda una coppia perfetta. Sicuramente qualche continuismo c’è.
Castellani Prof al Politecnico. Lo Russo ordinario al … Politecnico. Ora tutti gli uffici regionali non parlano d’altro. Mauro Salizzoni si è fatto beccare nel mandare letteralmente a stendere il suo ( ex ) amico ( presumo) Sergio Chiamparino. Un’amicizia di oltre 50 anni. Dai tempi della sezione universitaria del PCI. I bene informati raccontano di cene a casa di Salizzoni dove il Chiampa lo esortava nel mollare. Niente, anzi, come si è visto il mago dei trapianti non molla di un millimetro. Dalla sua il popolo, sinistra sbrindellata e un pezzo di sinistra pd. L’angelo custode di Salizzoni è Bruno Zucca ex comunisti italiani  e soprattutto amico e segretario particolare di Stara ai tempi della lista Bresso. Politicamente caduto su un taglierba. Ma ora è chiaro che il mentore, anzi la mentore è Anna Rossomando. Dunque? Salizzoni non è fuori gioco, ma la strada è in salita per lui. Vero che il Pd non esiste, ma esistono quelli del PD e in particolare i capataz del PD locale. Tradotto: Mauro Laus sempre a disposizione, continua il suo sodalizio con Piero Fassino da una vita a favore di Lo Russo. Scatenata la famiglia Gallo. Nuovo acquisto è Davide Gariglio, fortissimo a Moncalieri e Nichelino con ramificazioni nel capoluogo. Lepri dice di non mollare il suo candidato. Ma precisa che se non ci saranno le primarie la sua preferenza andrà a Lo Russo. Ed i civici? Anche qui totale divisione. Sindacato? Ha già i suoi problemi fin sopra i capelli. Vista così potrebbe essere il momento del centro destra con una sola condizione: chi guida dovrebbe essere un locale. Anche qui dolori, dolori. L’unico che vuole la Porchietto è Berlusca già impegnato nel contenere Salvini e Meloni. Il tutto condito dal possibile rinvio ad ottobre delle amministrative. Insomma non ci resta che piangere. Per chi è vincente si accettano scommesse. Un po’ tutti con le stesse possibilità. Vedremo.

Occorre una svolta

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Le vicende che ruotano su una possibile crisi di governo e che hanno in Matteo Renzi il suo protagonista, possono suscitare giudizi differenti:

le elezioni anticipate in queste condizioni sono indubbiamente un azzardo da non prendere alla leggera,  anche se Renzi ha il merito di aver sollevato nel governo Conte questioni molto serie rispetto ai grandi pasticci e ai gravi errori di Conte e dei suoi ministri. Non so quale esito avrà nelle prossime ore lo sbocco della crisi di fiducia nei confronti di Conte che si è indiscutibilmente ed assolutamente rivelato inadeguato. Non riesco più neppure a immaginare in che modo riusciremo a superare la crisi pandemica e la crisi economica in cui siamo impantanati, perché  siamo sempre più riducendoci al lumicino. Non abbiamo neppure i vaccini necessari. Questa è la verità incontrovertibile. Ma resta all’ordine del giorno il problema di non lasciare il paese in mano a questo miscuglio di forze politiche irresponsabili e di politicanti mediocri Siamo di fronte al peggiore governo della storia repubblicana. Non è un giudizio ideologico, è un dato di fatto. La politica non può’ rimanere senza prospettive di cambiamento democratico.  E’ necessario incominciare a pensare ad un’alternativa seria che trovi il suo asse portante nelle forze moderate, le uniche che abbiano saputo governare l’Italia. I moderati hanno sempre avuto un ruolo determinante nella democrazia italiana. Occorre una grande coalizione che vada oltre le sigle e i simboli attuali e superi anche un’opposizione che si è rivelata inetta nel suo Trumpismo goliardico e velleitario che involontariamente fa il gioco di Conte. Occorre una grande mobilitazione antipopulista e democratica che faccia ritrovare il valore del Parlamento e la sua centralità. Cattolici e laici , liberali e socialisti devono tornare ad essere la forza trainante. Al di là di Renzi e della inopportunità di elezioni politiche a breve, occorre una svolta rispetto a politici che hanno gravissime responsabilità sia sotto il profilo politico sia sotto quello sanitario. Se l’Italia è destinata ad essere soggetta al governo Conte e ai partiti che lo sostengono fino al 2023, siamo fritti. Molta gente non tollera più la situazione ed è pronta a scatenare la protesta di piazza di cui parlava questa estate. Bisogna dirlo con chiarezza. Ogni prospettiva di speranza oggi è finita. Non dimentichiamolo mai. C’è anche una brutta aria di conformismo che può preludere ad un regime, una prospettiva da non escludere a priori specie in contesti drammatici come gli attuali.

 

I vantaggi fiscali al tempo della pandemia

I Decreti in tempi di Covid-19: agevolazioni e altre opportunità fiscali per gli imprenditori, il tema della web conference promossa il 14 gennaio dal CDVM in collaborazione con lo studio legale Lexchance

Proseguono anche nel nuovo anno le web conference promosse dal CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino), presieduto dal dottor Antonio De Carolis, in collaborazione con lo studio legale e fiscale torinese “Lexchance tax & legal“, con sede anche a Roma, impegnato nella consulenza legale, tributaria e nei servizi professionali alle imprese.

L’approccio dello studio risulta multidisciplinare e consente di supportare le esigenze specifiche dei clienti (dalle grandi aziende alle piccole e medie imprese), che gli richiedono una consulenza strategica.

Il primo appuntamento, in programma giovedì 14 gennaio prossimo alle 18, riguarda la tematica inerente “I vantaggi fiscali al tempo della pandemia”, della quale si desidera fornire ai partecipanti la conoscenza degli strumenti per orientarsi tra le numerose agevolazioni previste dai nuovi decreti degli ultimi mesi. Verranno trattati i Decreti Ristori, sia per quanto concerne i contributi a fondo perduto, lecategorie interessate (codici ATECO), la determinazione dell’importo spettante e le modalità di accredito; il fondo perequativo per il 2021 e altre novità sui contributi a fondo perduto; gli ammortizzatori sociali; l’esonero contributivo per imprese che rinunciano agli ammortizzatori. Verranno inoltreforniti brevi cenni sui reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

Altri aspetti del tema che verranno esaminati saranno ilcredito d’imposta delle locazioni e affitti; le proroghe neiversamenti e accertamenti, e brevi cenni sui reati tributari. Un’altra tematica che verrà affrontata durante la web conference sarà la Legge di Stabilità, nei suoi aspetti delcredito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, del credito d’imposta “ricerca e sviluppo”; degli incentivi per le nuove assunzioni; del baratto finanziario 4.0; verrà trattato anche il tema del rinvio della copertura delle perdite 2020 e verranno forniti brevi cenni sul reato di false comunicazioni sociali.

In conclusione verranno esaminati altri decreti previsti e tracciata una possibile evoluzione nel prossimo futuro.

Mara Martellotta 

“Nuovo tentativo di sdoganare gli OGM”

 

Dopo il voto al Senato un vasto fronte di associazioni si mobilita in vista del voto del 13 gennaio in Commissione Agricoltura della Camera.

 

«Caro direttore, l’approvazione dei decreti sulle New Breeding Techniques (Nbt) costituirebbe un grave attacco alla nostra filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini, nonché la violazione della sentenza della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi Ogm».

 

È atteso per il 13 gennaio il parere della Commissione Agricoltura della Camera dei 4 decreti proposti dal Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, riorganizza il sistema sementiero nazionale, apre la strada alla diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) e dei cosiddetti “nuovi” Ogm (ottenuti tramite le New Breeding Techniques – Nbt).

 

Già lo scorso 28 dicembre, in sordina e con una seduta a ranghi ridotti per le festività, la Commissione Agricoltura del Senato ha espresso parere favorevole sui 4 decreti, che permettono di fatto la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le “nuove tecniche di miglioramento genetico” (Nbt) che, come ha confermato la sentenza del 2018 della Corte Europea di Giustizia, sono a tutti gli effetti Ogm e come tali devono sottostare alle normative europee esistenti in materia.

 

Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la stessa decisione di quella del Senato, Dop, Igp, vini di qualità, produzione biologica, prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di genome editing (Nbt) che non saranno etichettati come Ogm e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori. Ne risulterà che coloro che vorranno prodotti “Gmo-free” garantiti, per esempio nell’export, rifiuteranno anche i prodotti etichettati come “non-Ogm” per mancanza di certezze. Chi pagherà i danni? Di fatto, con questi decreti, le sanzioni per il rilascio ambientale di Ogm sono esigue e, oltre a non avere funzione deterrente, aprono alla possibilità immediata di sperimentazione in pieno campo.

 

In realtà, ci sarebbe l’obbligo di adeguare la normativa soltanto se si prevedesse di accettare la coltivazione di varietà Ogm, cosa che la legislazione italiana attuale esclude esplicitamente. Scelta che si estende alle nuove tecniche di correzione del genoma, in inglese genome editing, grazie alla sentenza esecutiva della Corte europea di Giustizia che nel 2018 ha stabilito che «Gli organismi ottenuti mediante tecniche o metodi di mutagenesi devono essere considerati come Ogm ai sensi dell’articolo 2, punto 2, della direttiva 2001/18…». La definizione di Ogm nel Protocollo di Cartagena – lo stesso che introduce il Principio di precauzione garante della tutela della nostra salute, del nostro ambiente e della biodiversità – si basa su chiari e inconfutabili criteri. Tutte le nuove tecniche di genome editing prevedono l’introduzione di segmenti di genoma e producono organismi modificati che soddisfano tali criteri. Tuttavia, queste tecniche comportano spesso anche mutazioni indesiderate (off target), rese sempre più evidenti e documentate dalla letteratura scientifica. Infine, i protocolli di genome editing coinvolgono normalmente le stesse tecniche base dei “vecchi” Ogm, responsabili di delezioni e riarrangiamenti non voluti.

 

È grave inoltre che – surrettiziamente e alla chetichella – i decreti proposti aboliscano, insieme al diritto alla risemina, i diritti propri del sistema sementiero contadino, violando così l’articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’alimentazione e l’agricoltura (ITPGRFA). L’articolo stabilisce che «nessuna disposizione del presente articolo comporta una limitazione del diritto degli agricoltori di conservare, utilizzare, scambiare e vendere sementi o materiale di moltiplicazione».

 

Per tutti questi motivi un fronte sempre più ampio di associazioni ambientaliste, organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina, e associazioni di consumatori, denuncia il tentativo del Governo di aprire a nuovi e vecchi Ogm solo per favorire un ristrettissimo numero di imprese, la maggior parte grandi multinazionali, che vogliono ottenere il controllo delle filiere agroalimentari ed intendono mettere agricoltori e consumatori davanti al fatto compiuto, con prodotti brevettati, non tracciabili e privi di certezze qualitative, violando il Principio di precauzione posto a garanzia della salute, dell’ambiente e della biodiversità, per di più in assenza di qualunque analisi d’impatto sul sistema agricolo nazionale.

 

In vista del voto della Commissione agricoltura della Camera le Associazioni lanciano un appello ai decisori politici: «da due decenni siamo mobilitati per tenere i nostri campi liberi da Ogm, mantenere in capo alle aziende la possibilità di produrre le proprie sementi e dare impulso al nostro sistema agricolo. Contrasteremo in ogni sede anche questo maldestro e subdolo attacco alla nostra filiera agroalimentare, la cui competitività deriva da ciò che la biodiversità coltivata è in grado di esprimere; chiediamo l’immediata esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla natura Ogm dei mutanti Nbt ed il pieno rispetto del Trattato sulle risorse genetiche (ITPGRFA) e ci appelliamo ai deputati della Commissione Agricoltura affinché si esprimano contro i decreti, in quanto privi di qualsiasi reale o urgente motivazione. La discussione su scelte strategiche come quelle sugli Ogm e Nbt deve incardinarsi su tavoli trasparenti e partecipati, e al riparo dalle ingerenze delle lobby biotech».

 

Comunicato stampa per conto di: Acu; Aiab; Altragricoltura Bio; Ari; Ass. Agr. Biodinamica; Civiltà Contadina; Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Égalité; European Consumers; European Coordination Via Campesina; Fair Watch; FederBio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf.

La polizia scopre laboratorio della droga

Gli agenti del Commissariato Barriera Milano, hanno fermato per un controllo un uomo a bordo di una bici appena uscito da uno stabile di via Cuneo.

 

Non appena i poliziotti scendono dall’auto, il ciclista scaraventa la bicicletta in direzione della volante e si dà alla fuga. Inseguito dai poliziotti, il fuggitivo riesce a darsi alla fuga nel corso della quale però getta per terra un busta.

Dopo averla recuperata gli agenti appurano che all’interno ci sono 260 grammi di cocaina e un mazzo di chiavi. Grazie a queste ultime, gli agenti perquisiscono l’alloggio di via Cuneo al cui interno, oltre al necessario per il confezionamento delle dosi, rinvengono nascosto nel forno un chilo di eroina e altri 125 grammi di cocaina.

Sono in corso le ricerche per individuare l’uomo datosi alla fuga, al momento denunciato in stato di irreperibilità.