Con una bomboletta spray ha spruzzato, senza alcun motivo, una sostanza urticante nel dehors di un bar di piazza Martiri, a Novara. C’è stato un fuggi fuggi di clienti in un parco vicino. Il giovane, di origini marocchine, è stato denunciato dalla polizia per getto pericoloso di cose e porto d’armi e oggetti atti ad offendere. Gli e’ stato intimato l’allontanamento dai locali pubblici per due anni.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Opere irrigue, proroga domande contributi
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha prorogato dal 31 luglio al 31 ottobre 2022 la presentazione delle domande per la concessione di contributi a copertura delle spese di progettazione di infrastrutture irrigue e di bonifica destinate destinate all’approvvigionamento e gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche
Il bando regionale, che ha una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni e 450 mila euro, è rivolto ai consorzi di bonifica, ai consorzi di irrigazione e agli enti irrigui gestori di canali appartenenti al demanio o alla patrimonio regionale.
La dotazione finanziaria verrà ripartita equamente, ed in proporzione del contributo richiesto, tra i beneficiari fino ad un massimo di 150.000 euro. E’ inoltre ammessa la presentazione di un progetto da un soggetto capofila rappresentante di più consorzi di irrigazione gestori di comprensorio.
Per l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte la proroga si rende necessaria per valutare anche nuove strategie maturate a seguito dell’attuale emergenza idrica, riconosciuta a livello regionale e nazionale, che ha determinato situazioni di grave deficit idrico e di conseguenza ha messo in difficoltà i consorzi stessi che sono impegnati nel garantire una maggiore e più costante disponibilità dell’acqua, essenziale per l’irrigazione in agricoltura.
Il link al bando https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/contributi-spese-progettazione-infrastrutture-irrigue-eo-bonifica
Le elezioni aspettando Godot
Nelle scorse settimane lungo la strada vicinale che costeggia la Roggia Molinara a Vercelli, vennero trovate otto carcasse di cani in avanzato stato di decomposizione. Il Corpo di Polizia Locale, ha identificato quale possibile autore dei fatti, un cittadino italiano, di anni 47, non più residente in Vercelli. Dopo il ritrovamento di ulteriori quattordici carcasse di cani ed una di gatto, abbandonate all’interno di un altro corso d’acqua, operatori del Corpo di Polizia Locale hanno eseguito una perquisizione domiciliare dell’abitazione già residenza del soggetto e nel cui giardino sono state trovate altre ventitré carcasse di cani in avanzato stato di decomposizione, alcune riposte in sacchi neri, altre in una scatola portaoggetti in plastica, verosimilmente già pronte per essere dipoi abbandonati presso ignote località. L’uomo era stato probabilmente incaricato della cremazione degli animali.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Un genitore di 40 anni di Grugliasco, svaligiava gli appartamenti quando i proprietari erano in vacanza e si faceva accompagnare dal figlio 15enne, istruito sulle tecniche di scasso. Secondo quanto scrive La Stampa, i due sono stati scoperti dai carabinieri in un alloggio vuoto a Collegno. In manette il padre, mentre il figlio è stato denunciato.
“Ridurre le diseguaglianze e migliorare il tenore di vita del 40% della popolazione che non è in grado di risparmiare . Il prossimo Governo a ogni fine anno rendiconti di quanto le diseguaglianze sono diminuite”
Nel mese di Luglio 2022 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 111,4 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +7,2% rispetto al mese di Luglio 2021 (tasso tendenziale).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +8,3% su luglio 2021. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +1,1% rispetto al mese di giugno 2022 e +8,4% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,1% sul mese precedente e +2,8% rispetto a luglio 2021.
Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,1% su base congiunturale e +9,8% su base tendenziale.
I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:
Beni Alimentari -0,2% sul mese precedente e +8,5% sull’anno precedente,
Beni Energetici +0,5% sul mese precedente e +39,0% sull’anno precedente,
Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,
Altri Beni +0,1% sul mese precedente e +3,0% sull’ anno precedente.
Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +1,1% su base congiunturale e +3,3% su base tendenziale. Sono state riscontrate le seguenti variazioni:
Servizi relativi all’Abitazione +0,4% sul mese precedente e +1,3% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni -0,1% sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente,
Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +1,0% sul mese precedente e +3,8% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +3,9% sul mese precedente e +11,0% sull’anno precedente,
Servizi vari +0,3% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente.
L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,8% rispetto al mese precedente e +4,0% rispetto all’anno precedente.
L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT. I dati relativi al mese di luglio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/
Marco Aceto
Uomo prende il sole in mutande davanti alla Comau
Nei giorni scorsi un uomo che indossava solo le mutande si è coricato a prendere il sole davanti allo stabilimento Comau in corso Allamano a Grugliasco. Sono intervenuti gli agenti della polizia locale, a seguito delle segnalazioni pervenute. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli. E’ una persona con problemi psichiatrici ma dimostratasi collaborativa con gli agenti. L’uomo è stato raggiunto dai familiari e per lui non ci sono state conseguenze.
Muore per un malore mentre pedala in bici
Un pensionato 65enne ex impiegato di Borgaro Torinese, è deceduto per un malore mentre pedalava sulla sua bicicletta sulla strada provinciale 2 a San Maurizio Canavese. Il corpo è stato visto da diversi automobilisti che hanno chiamato i soccorsi e i carabinieri. Ma non è stato possibile salvarlo.
Inospitali, misteriose. Luoghi paurosi da evitare. In passato le montagne non furono ritenute abitabili oltre certi limiti.
Lo storico romano Tacito le definì “Infames frigoribus Alpes”, considerando le Alpi un ostacolo al commercio e al passaggio degli eserciti. Ne passò del tempo fino ad arrivare a poco prima dell’anno Mille quando, nell’Alto Vallese, nel territorio dell’attuale Svizzera, iniziò la colonizzazione delle alte quote, la conquista della montagna da parte del contadino medioevale nel periodo in cui tutti aspettavano la fine del mondo.
Protagonisti principali furono i Walser ( il nome deriva da una contrazione di Walliser, vallesano ) discendenti di un popolo alemanno penetrato nell’alto medioevo a ridosso delle Alpi centrali. Acclimatati alle grandi altitudini dell’alto Vallese, a partire dalla seconda metà del XIII secolo i Walser colonizzarono le zone più elevate delle Alpi e in particolare le valli intorno al Monte Rosa, dando vita alle comunità di Alagna, Gressoney, Issime, Rimella, Rima, Macugnaga e Ornavasso. Un’altra spinta migratoria portò, attraverso il passo del Gries, alla conquista della Val Formazza, dalla quale dove fu poi raggiunto Bosco Gurin, nell’elvetico Canton Ticino. Questi coloni, arroccati e isolati nell’ambiente aspro e poco ospitale dell’alta montagna, programmarono e realizzarono una vasta opera di bonifica di quelle zone a quei tempi perlopiù disabitate, creando villaggi autosufficienti in grado di sopravvivere ai rigori di lunghi inverni. Le esperienze precedenti nell’alta valle del Rodano furono senz’altro d’aiuto ai nuovi colonizzatori che dovettero affrontare nuovi problemi d’adattamento, il clima rigido, le frequenti valanghe e la necessità di realizzare un’autosufficienza agricola. L’allevamento del bestiame, unica risorsa possibile, richiese opere di disboscamento, la costruzione di baite, strade, trasformando i boschi in pascoli; tutto ciò richiese l’invenzione di tecniche e strumenti di lavoro da adattare a quell’ambiente.
Il risultato ottenuto permise una forma d’agricoltura e di sopravvivenza dell’uomo ad alte quote. I prodotti del loro lavoro erano soprattutto di tipo caseario: latte, burro e formaggio, provenienti dagli allevamenti bovini degli alpeggi. Il clima ebbe un’importanza decisiva. Negli insediamenti Walser più elevati si registrava un clima secco, con brevi piogge annuali nella stagione estiva. Con l’eccezione della val Formazza dove le precipitazioni sono sempre state più abbondanti ma ben ripartite. In ragione dell’umidità e dell’altitudine i coloni stabilivano se e cosa coltivare. Gli alpeggi della Val Formazza, costruiti quasi tutti tra il XIII e il XV secolo, nacquero per il bisogno, avvertito in tutta Europa, di ampliare i raccolti e i terreni coltivabili. Venne così realizzata la alpwirtschaft, un’economia che traeva la sua forza dall’unione tra agricoltura e allevamento. Era un modello sbilanciato, poiché le coltivazioni si riducevano allo sfalcio e a tre tipi di colture: patata (introdotta a partire dal XVII secolo), segale e canapa. Infatti, era l’allevamento la risorsa primaria del piccolo popolo delle Alpi. Il ritmo delle stagioni regolava l’attività. Nella stagione fredda, la stabulazione invernale avveniva nelle stalle dei villaggi di fondovalle, dove le bestie erano alimentate con il fieno accumulato durante l’estate (fino a ottocento metri d’altitudine). In primavera, allo spuntare delle prime erbe, e in autunno il bestiame veniva fatto salire sui corti maggengali, ricoveri tra gli ottocento e i duemila metri. Infine, gli alpeggi: il bestiame vi pascolava senza doversi nutrire di fieno, tra il 24 giugno (festa di S.Giovanni) e l’8 settembre (natività di Maria), a circa duemila metri.
I giorni della benedizione dell’alpe e della pesatura del latte erano considerati momenti di grande festa, alla quale partecipavano tutti i proprietari del bestiame. La discesa dagli alpeggi era accompagnata da una grande festa popolare: S. Michele, momento di fiera del bestiame e commercio dei prodotti caseari. La casata (raccolta e conduzione del bestiame all’alpeggio) era organizzata in modo comunitario; la pesatura del latte avveniva una o due volte, in prevalenza il giorno di S. Giacomo, il 25 luglio. Latte e formaggio erano beni importantissimi, a volte necessari per pagare le rate d’affitto. All’inizio dell’autunno i montanari riprendevano le loro abituali occupazioni dopo le necessarie interruzioni imposte dalla fienagione estiva e dall’alpeggio; tutti tornavano alle mansioni della vita contadina con campi da arare e bestiame da accudire nelle stalle. Si dividevano il formaggio prodotto in montagna oppure approfittavano di una precoce nevicata per salire ai maggenghi a recuperare il fieno raccolto in estate; andavano nei boschi a procurarsi la legna per l’inverno o da usare come materiale da costruzione. Quando il fiato gelido dell’inverno bussava alle loro porte avevano ormai accumulato abbastanza provviste; quindi, ci si poteva dedicare alla raccolta delle foglie secche, per l’imbottitura dei paglierini, o delle pigne, un altro ottimo combustibile. Ma la grande risorsa dei Walser era il formaggio d’alpe che, oltre al consumo interno, trasportato attraverso i valichi, era venduto nelle fiere, soprattutto dopo il ‘500.
L’antica tecnica di produrre formaggio grasso insieme al burro smisero di usarla e cominciarono a mettere in pratica una fabbricazione del formaggio con il latte intero, ottenendo così un impasto più pregiato. La qualità del formaggio d’alpe diventava ancor più pregiata quanto più la formazione erbosa era nutriente e densa per il bestiame. La vegetazione degli alti pascoli gode di una luce fortissima e della concimazione effettuata dalla neve disciolta, fiorendo all’inizio dell’estate e conservando aromi e sapori molto pronunciati; le specie vegetali più frequenti in quei pascoli sono ancor oggi la genziana, l’aglio alpino, la rosa alpina, il troglio, l’erba del cervo, l’erba mottolina ( o mutellina). E’, infatti, dall’unione di tutte queste specie che nascono formaggi straordinari come il Bettelmatt, prodotto proprio in Formazza. Un formaggio a pasta semicotta o cotta davvero eccellente quanto raro, dal gusto davvero unico e prezioso. La sua consistenza è compatta, morbida in gioventù, dura se stagionato e il suo sapore , che gli esperti definiscono “dolce e untuoso, con note erbacee e vegetali evidenti”, l’ha fatto e lo fa apprezzare ai palati più esigenti. E anche questa è una delle eredità del piccolo popolo, degli straordinari montanari Walser.
Marco Travaglini