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Italia: dal Rinascimento allo sbando

Lo scorso sabato sera sera, in diretta sulla televisione Al Jazeera, senza interpreti a sfalsarne o semplificarne il contenuto, ho ascoltato integralmente il discorso del Primo Ministro inglese, colui che presiede il Consiglio dei Ministri della nazione che ha votato per la cosiddetta Brexit.
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In altre parole, ho ascoltato dal vivo il Presidente del governo di un popolo che ha scelto di togliersi dalla dittatura economica della cosiddetta Unione Europea,  mai permettendo ad altri di togliere al proprio Paese l’uso e la produzione di propria moneta nazionale:  un Paese, in altre parole, che non ha permesso ad altri di stabilire, al di fuori dei propri confini, la propria politica socio-economica, al fine di salvaguardare il più possibile gli interessi del proprio ambiente e dei propri connazionali.
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Inter alia, è necessario notare come, fra gli anni 50 e 90 dello scorso secolo, fu proprio la Gran Bretagna a generosamente votare più volte a favore della ex nemica Germania per far cancellare ai tedeschi, da parte della comunità internazionale, quasi tutto l’enorme ammontare di debito pubblico teutonico accumulato dai tempi delle guerre mondiali e della ricostruzione: fatto che ora la Germania tende ovviamente a dimenticare, spalleggiata dai piccoli Paesi come il paradiso fiscale olandese, mentre la germano-centrica Unione Europea costringe nazioni come la Grecia (e presto l’Italia, grazie alla farsa dei Fondi di “recupero”) ad una mortale austerità, saccheggiandone i beni più preziosi (marchi, aziende, porti, industrie strategiche).
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Ovviamente la nostra televisione di Stato (quella che fa pagare la tassa sulla TV e poi comunque inonda di pubblicità, diretta e subliminale, le proprie trasmissioni già pagate dal canone dei cittadini) tale discorso del Primo Ministro britannico, in diretta internazionale, non lo ha assolutamente mandato in onda:  fra una pubblicità e l’altra, fra una marchetta commerciale ed una partitica, è meglio inebetire gli italiani con quiz registrati, tele-novele pseudo-romantiche, giornalisti inviati da direttori di rete (rispettivamente tesserati od in quota ad un preciso blocco partitico) incaricati, parlando talvolta linguaggi misto-confusi da monaco dolciniano del film il “Nome della Rosa”, di citare cifre e numeri sulla pandemia insieme a locali pseudo-esperti in virologia.
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Per inciso, in merito a questi ultimi, mi ricordo un tale (laureatosi non so dove e non so con quale votazione) che a fine gennaio 2020, in diretta serale su noto rotocalco televisivo con conduttore pagato circa 2 milioni di euro all’anno e comica che vuole far ridere dicendo crescenti volgarità, pronunciò solenne la frase “rischio di contagio da coronavirus: zero!” accompagnando il numero con braccio enfatico; mentre ora (dimenticando la responsabilità deontologica di tali affermazioni totalmente errate) quotidianamente lo stesso pseudo-esperto enfatizza il numero di contagiati e di morti e contribuisci ad una gestione irresponsabile della pandemia.
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Tornando all’altra sera, è stato interessante ascoltare in diretta da Londra lo spettinato biondo Primo Ministro, nel suo discorso in londinese stretto e pragmatico, senza filtri di interpreti più o meno improvvisati o controllati dalla TV di regime.
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Egli ha riassunto, in modo serio e sintetico, le motivazioni tecnico-scientifiche sulla imminente scelta governativa, con dettagli presentati a suo fianco da scienziati di consolidata esperienza, in modo altrettanto professionale;   illustrate sempre dal vivo, le conclusioni si sono basate su proiezioni statistiche ottenute da dati oggettivi che solo un approccio intellettualmente onesto alla inconfutabilita’ della vera scienza può permettere di interpretare in modo corretto.
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Al termine di questa conferenza stampa, avendo prima ammesso i propri errori di qualche mese fa, il capo del Governo inglese (con pacata determinazione e senza banalmente leggere testi scritti da altri) ha spiegato a giornalisti e popolo britannico le motivazioni che hanno convinto il governo a proporre (sottolineo, “PROPORRE” ) un piano di confinamento razionale (“lockdown” – cerco di parlare e scrivere sempre in italiano, quando sono in Italia) entro questo giovedì prossimo, PREVIA discussione ed eventuale approvazione del Parlamento, ad inizio settimana.
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Se non sbaglio, nel Bel Paese i cosiddetti DPCM non vengono sottoposti allo stesso vaglio delle nostre preposte istituzioni cosiddette democratiche, quando si decide che il virus al ristorante durante i pranzi probabilmente non lo si prende, così come non lo si prenda ammassati sui mezzi pubblici e sulle scale dei metrò, mentre  Palazzo Chigi è certo che il contagio scatti seduti nei ristoranti a cena.
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Riassumendo, nonostante ormai io lavori e viva spesso all’estero, fa male vedere il degrado del Paese in cui sono nato, dove chiaramente Governo e democrazia sono allo sbando: una nazione, che fu patria del Rinascimento, dove ora scienza, etica e conoscenza non fanno più parte di una politica la cui “p” è davvero troppo spesso minuscola.
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Napoli (Fi): “Caro Salvini, basta gridare ‘al lupo’”

Fra i consigli non richiesti, poiché ne riceve moltissimi richiesti dai suoi consulenti, mi permetto di suggerirne uno a Matteo Salvini: basta gridare al lupo, al lupo …

basta chiedere dimissioni di ministri, ieri Azzolina, oggi Lamorgese, l’altro ieri Bonafede, quando a non funzionare è il governo nel suo complesso. Vogliamo mica fare fessi gli italiani illudendoli che tolta Azzolina o un altro ministro all’improvviso il governo si mette a correre e a decidere quello che non sa o non vuol decidere?

 I cittadini hanno la testa altrove. Salvini e con lui tutto il centrodestra dovrebbero capirlo qui e subito. Non ci sono posti nelle terapie intensive, i Pronto soccorso sono dei lazzaretti, con malati positivi stipati alla bell’e meglio. Il centrodestra non può romper le scatole a chi sta in pena per la salute propria o dei propri cari. Lasciamo che sia Conte, con la sua retorica scarica, a incaricarsi di molestare i nostri concittadini. Se ci fosse in Italia un centrodestra europeo, non ideologizzato, dovrebbe incalzare Conte ogni minuto e ogni giorno e rinfacciargli di non aver preso il Mes. Se ci fosse un centrodestra europeo … forse non saremmo arrivati a tanto.

on. Osvaldo Napoli,  direttivo di Forza Italia alla Camera

Fusione Gattinara e Lenta, verso il referendum?

Si farà il referendum per la fusione tra i comuni di Gattinara e Lenta in un’unica entità comunale previsto originariamente per l’8 e 9 novembre ?

L’interrogativo è d’obbligo alla luce dell’evoluzione in aumento dell’emergenza sanitaria derivante dall’epidemia di Coronavirus. Le probabilità che la consultazione referendaria, che ha un carattere meramente consultivo lasciando la decisione finale al voto del Consiglio Regionale, si tenga sono in diminuzione ma ad oggi non vi è alcuna indicazione in merito pervenuta dal governo regionale o dalla Prefettura di Vercelli. Intanto sei consiglieri comunali di Gattinara – Lara Filiberti, Mauriello Negro, Iolanda Russo, Veronica Biondi, Luisa Cerri, Francesco Patriarca – e tre di Lenta – Beatrice Fontana, Sergio Mombellardi, Roberto Cremante – oltre ad un ex consigliere comunale di Gattinara hanno richiesto in una lettera lo spostamento della consultazione referendaria.  Sull’argomento torna anche il Movimento Progetto Piemonte – MPP. Spiega  Massimo Iaretti (nella foto), presidente del Movimento Progetto Piemonte e consigliere comunale a Villamiroglio: “L’auspicio è che, come abbiamo chiesto oltre un anno fa, la Regione Piemonte metta finalmente mano all’iter legislativo per le fusioni di Comuni, andando a modificare la legge che prevede la sola natura consultiva del passaggio referendario, andando in questo modo a dare voce all’effettiva volontà dei cittadini. Non è solo la questione di Gattinara e di Lenta ma in questo modo si eviterebbero fusioni fredde, volute dall’alto come è avvenuto nel caso di Lu e Cuccaro Monferrato, di Gattico e Veruno, di Cassano Spinola e Gavazzana. Presto formalizzeremo questa richiesta con una lettera al presidente della Regione, al vice presidente ed assessore agli enti locali, al presidente del Consiglio regionale”.

Arturo Zanni

Cultura, Grimaldi (LUV): “la ‘spettacolare assenza’ della Giunta regionale”

“Serve un reddito di quarantena per cultura e associazionismo: senza l’intero settore sarà spazzato via”.

“Sono stati i primi a chiudere a febbraio, molti non hanno fatto in tempo a riaprire, e ora sono di nuovo chiusi a causa del vertiginoso aumento dei contagi: per la cultura, per i circoli e gli spazi culturali e teatrali no profit serve assolutamente un reddito di quarantena, capace di sostenere il reddito delle famiglie che lavorano in questo campo e garantire che per loro, dopo la pandemia, ci sarà ancora un futuro” – sono le parole di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, intervenuto alla manifestazione “l’assenza spettacolare” convocata dai sindacati e partecipata dai lavoratori del mondo dello spettacolo.

“Ma qui l’unica ‘assenza spettacolare’ è quella della Giunta Cirio, che già durante la prima ondata ha affrontato con poca serietà il tema della tutela dei 20mila lavoratori piemontesi di questo: solo dopo un lungo braccio di ferro con Lega e soci – ricorda Grimaldi – siamo riusciti ad approvare il mio emendamento al ‘Bonus Piemonte’ che estendeva i benefici economici anche ai Circoli iscritti ai registri APS e alle Società di Mutuo Soccorso. Ma la Regione ignorò una buona fetta dei molti lavoratori della cultura e di coloro che rendono possibile realizzare gli spettacoli dal vivo – prosegue Grimaldi – per esempio, fuori dall’emergenza non ha ancora assegnato i fondi annuali ordinari per soggetti della cultura e per i festival”.

“La pandemia ha portato in superficie le fragilità di un settore, quello di spettacolo, arte e cultura, in cui la precarietà e la frammentazione dei trattamenti contrattuali e tutele è presente da sempre. Dobbiamo essere in grado di garantire a tutte e tutti di superare questa situazione, ma anche di rendere il lavoro culturale in modo che diventi sostenibile per i professionisti a emergenza finita” – commenta Francesca Druetti, portavoce di Possibile.

“Il coprifuoco è una misura molto discutibile che in altri Paesi non ha avuto gli effetti sperati e che lo stesso Governo italiano non ha ritenuto di dover prendere in considerazione – commenta Grimaldi – ma è chiaro che l’impianto del DPCM precluda al mondo della cultura e dello spettacolo la possibilità di lavorare. Il pericolo sanitario che si porta dietro l’aumento esponenziale dei contagi è un fatto, pertanto dobbiamo fermare immediatamente questa curva impazzita – prosegue Grimaldi – ma ci tormentano anche le macerie che troveremo dopo che la seconda ondata si ritirerà. Per questo motivo crediamo sia assolutamente necessario sostenere subito sia i singoli lavoratori che i circoli e i luoghi della cultura piemontesi: per i primi occorre istituire un reddito di quarantena e un sistema di ammortizzatori sociali strutturali – prosegue Grimaldi – per la seconda categoria occorre che città e regione si adoperino per riaprire i termini e semplificare le procedure di accesso al “Bonus Piemonte” per circoli APS, per l’esonero dal pagamento dei canoni delle concessioni e locazioni da corrispondere agli enti pubblici, per il ristoro dei canoni di affitto da corrispondere ai privati e per l’annullamento dei versamenti TARI”.

Didattica digitale, Costanzo (M5S): “Più fondi alle scuole torinesi”

 “Nel Decreto Ristori, approvato in Consiglio dei Ministri, sono stati stanziati ulteriori 85 milioni di euro per la didattica digitale integrata, che permetteranno a stretto giro l’acquisto di oltre 200mila nuovi dispositivi e oltre 100mila strumenti per le connessioni. 

Inoltre, grazie ad un decreto firmato dalla Ministra Azzolina, sarà possibile concedere alle scuole secondarie di secondo grado ulteriori 3,6 milioni di euro, per garantire la connessione e, quindi, la didattica digitale integrata a studentesse e studenti che ne fossero ancora privi” dichiara in una nota Jessica Costanzo deputata torinese in Commissione Lavoro.
“E’ pari a 228.174,00 € la somma totale che arriverà alle scuole piemontesi, di cui 106.587,00 € per Torino e Provincia che servirà a garantire la connessione, quindi, la didattica digitale integrata, a studentesse e studenti che ne fossero ancora privi” continua.

Meritocrazia Italia interviene sui disordini di Torino

Lettera Aperta

alla c.a. del Signor Prefetto di Torino, Claudio Palomba

e p.c. al Signor Ministro agli Interni della Repubblica Italiana, Luciana Lamorgese

Nella serata di  lunedì 26 ottobre a Torino si è tenuta una manifestazione di protesta contro le ultime disposizioni governative di limitazione degli orari degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona, ampiamente annunciata dai media locali.
Gli accadimenti correlati sconfortano. È cronaca che le vetrine del centro sono state sfondate e saccheggiate, inadeguato l’intervento delle forze dell’ordine. Le notizie  raccontano di 11 persone fermate e 7 denunciate a piede libero, fra le quali una minorenne.
Nel disorientamento generale, vale chiedersi se i responsabili siano i “soliti noti” oppure no. E se si può davvero contare su una tutela pronta dinanzi a tanta efferatezza. Non è chiaro se la manifestazione annunciata fosse stata autorizzata e se indagini sono ancora in corso.
Non si può restare meri spettatori dell’accaduto.
La protesta di commercianti e tassisti, pacifica e circoscritta in area contenuta, non ha nulla a che vedere con scassi, furti e atti vandalici ai, danni di palazzi e pertinenze di pregio. Stupisce il numero ridotto di fermi a fronte della clamorosità dell’episodio.
Questo aspetto non è di poco conto: lascia temere per future prossime manifestazioni violente se non addirittura a saccheggi organizzati.
Se a Napoli si parla di eventi manipolati dalla camorra, a Torino cosa si può credere?

Magliano: “Vista Red non per fare cassa ma per ridurre gli incidenti”

È dimostrato, per esempio da uno studio campionato a Toronto (Canada), che la tecnologia countdown contribuisce, presso gli incroci più pericolosi, a far diminuire il numero di incidenti.
Se, introducendo sul territorio cittadino nuovi sistemi Vista Red (se ne prevedono altri tre entro la fine dell’anno), l’Amministrazione, come la Giunta ha più volte affermato, si pone a sua volta il fine di ridurre gli incidenti (e non l’obiettivo, come si suol dire, di “fare cassa”), prenda seriamente in considerazione, come da me più volte richiesto, di associare i Vista Red a un display digitale con il conto alla rovescia laddove la normativa lo consenta. Con l’introduzione del sistema countdown saranno premiati i comportamenti virtuosi e si ridurrà il numero di brusche frenate.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Panza (Lega): “Chiuse le stazioni sciistiche, morte dell’economia alpina”

“Il nuovo Dpcm firmato dal primo ministro Conte, senza la possibilità di confronto con le Regioni che si erano opposte, stronca le “attività non essenziali”, che così vengono definite, ma che sono parte integrante della produzione di reddito del nostro paese ”  dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile del Dipartimento aree montane della Lega.

Tra queste attività “non essenziali” rientrano anche gli impianti sciistici. Non si scierà quindi sulle Alpi e la stagione sciistica appena iniziata rischia di essere stroncata sul nascere. Il blocco di piste da sci e impianti di risalita per i non agonisti rischia di mettere in ginocchio le già fragili economie di molte vallate alpine; un provvedimento nato forse dalle immagini provenienti dal primo giorno di apertura delle piste da sci di Cervinia con assembramenti – all’aperto, con mascherina e misurazione della temperatura -, inferiori a quelli che quotidianamente si trovano ad affrontare i fruitori dei mezzi di trasporto pubblici.
Svizzera, Francia e Austria, pur con tutte le restrizioni anti-coronavirus hanno mantenuto l’apertura degli impianti: mettiamo a punto qualunque protocollo voglia il governo – continua Panza – ma prevediamo l’apertura per salvare la stagione invernale, un giro d’affari che pesa 11mld e circa l’11% del Pil generato dal comparto turismo, nonché posti di lavoro diretti e d’indotto.
I dati delle associazioni di categoria Fedrefuni e Anef parlano di 15.000 impiegati direttamente nel settore, di cui un terzo fissi ovvero non stagionali e di un indotto calcolato in 150.000 posti di lavoro nel settore degli impianti sciistici tra maestri di sci, ristoratori ecc.; di questo indotto possiamo stimare che circa l’80% sia composto da stagionali, che erano già stagionali dall’estate scorsa in cui hanno lavorato poco – se hanno lavorato –  e che si apprestano ad affrontare un’altra stagione senza coperture economiche di nessun tipo, con in più, per i ristoratori, l’aggravio di tutte le limitazioni  del caso.

Il covid e la inadeguatezza della politica in Italia e altrove

Fascisti e antagonisti uniti nella lotta. Gli immancabili ultras della Juve o del Toro ed il gioco è fatto.  Presi d’assalto i negozi di via Roma. Saranno contenti loro. In questo caso non vale il detto “contenti loro contenti tutti”. Decisamente il contrario: se loro non sono in galera noi siamo preoccupati ed arrabbiati.

Chiarissimo che da Napoli a Torino i violenti vogliono solo una cosa: soltanto Il sindaco di Napoli De Magistris straparla. Da magistrato non ne ha azzeccata una, come da Sindaco, del resto. Grande sponsor di Potere al Popolo, non a caso. Veramente hanno stufato tutti.  Lo scontro tra Regione e Governo e non è una novità. Giggino è  il piu’ inetto Ministro degli Esteri dall’Unità in poi. Per lui i pescatori di Mazzara del Vallo se la sono cercata con i Tunisini. Mi sa che ogni tanto Zingaretti un piccolo pianto se lo fa.  Ora tutti nel dire che avevano previsto il ritorno della pandemia e se siamo a questo punto è colpa dell’altro. Gli ospedali in tutta Italia tremano, in particolare quelli al Sud.  La trasmissione Report al lunedì lancia i suoi strali sulla Lombardia lasciando intendere che il vero uomo di potere è Giorgetti che manda in giro a fare i comizi Matteo Salvini.   Vedremo gli sviluppi, anche delle inchieste. Dopo più di trent’anni la Sanità ripasserà allo Stato? Anche qui vedremo, ma si prevedono tempi direi decennali. Decennio in più o decennio in meno. Encomiabile il medico di base. Molti se ne sbattono. Parli con il popolo ed e questo che ti dice. Ho cercato di parlare con il mio medico.  Manco ci sono riuscito.  Accidenti questo Covid, picchia duro. L’ elenco di chi sta male è lunghissimo. La nostra classe politica è basita. Verissimo. Perché quella di altri paesi com’ è? Basita pure altrove. Trump straparla e gli fa eco Boris Johnson.  La Merkel è chiaramente stanca e Macron non sa che pesci prendere con il pusillanime turco Erdogan che lancia la sua guerra santa contro gli infedeli con i soldi del’ Europa, dunque anche nostri. E Giggino che fa? Nulla , tipico da parte sua.  Basta, veramente basta.  Non regge più la solfa: pensate se questa crisi fosse stata gestita dalle destra. Non è dato sapere, comunque ad oggi abbiamo a che fare con questi incapaci. Vedremo gli sviluppi se rimarremo quel tanto pimpanti fino all’arrivo dei soldi dell’Europa tra 9 mesi.  Ovviamente se tutto va bene.  Per parte mia continuo ad essere pessimista e prevenuto. Dai, Conte, smentiscimi ti prego.  Ultima cosa: magari ero distratto ma non non ho ancora visto e dunque letto il piano industriale, almeno una bozza del piano industriale dell’Italia. Vedo solo che tutti ne vogliono un pezzo senza metterci del loro.  In fondo questa è  anche l’Italia.
Patrizio Tosetto

Un biglietto nella bottiglia, nel grande mare della sinistra… da una tra i suoi tanti orfani

Credo che a questo punto l’unico sentimento che può provare una persona che si è sempre reputata di sinistra sia un’immensa INCAZZATURA.
Come diamine è possibile che le prime manifestazioni CONTRO un assurdo DPCM siano più o meno palesemente organizzate dalla dx estrema ed inneggiate su facebook da NO MASK o cialtroni simili? 

Addirittura pubblicate con font e caratteri inequivocabili!

Si DOVEVA E POTEVA scendere in piazza, dalla parte giusta, con chi ha il diritto di protestare ma in modo PACIFICO evitando i disastri annunciati fatti in centro stasera.
Fa ridere sentire amici disorientati sui social o in imbarazzo nel raccontare di aver fatto dei km per partecipare ed essersi resi conto di essere dalla parte opposta delle barricate.

Partendo con il presupposto che nessuno dice che le restrizioni di questi tempi non siano necessarie, si presumerebbe che siano frutto di studi e meditazioni accurate, e che quindi siano all’insegna del BUONSENSO e dell’ EQUITÀ, eppure pare che le nuove e continue invenzioni NEI DPCM siano frutto di ragionamenti che potrebbero essere partoriti sotto la doccia la mattina dopo una sbronza!
Purtroppo però non è una barzelletta e di buonsenso e soprattutto di equità non c’è più nulla negli annunci/show a reti unificate di CONTE.

Allora le domande, i dubbi e le inquietudini sorgono spontanee.
Non eravamo noi quelli contro i pieni poteri a Salvini?
Dopo aver avuto 4 mesi a disposizione senza riuscire a predisporre evidentemente NULLA di sensato il minimo sarebbe esigere ragionevolmente delle spiegazioni sulle scelte SCELLERATE odierne.

Come si fa dopo 4 mesi di immobilismo ad accettare il concetto di COPRIFUOCO, premettendo che la maggior parte di noi alle 21,30 dorme profondamente, come si fa ad accettare supinamente che chi si è dimostrato così INCAPACE in questi mesi ci imponga un concetto così profondo?
Che determini e decida sul futuro e la vita di alcune categorie e generazioni?

Com’è possibile che noi l’altra sera non fossimo i PRIMI a scendere in piazza per una giustissima manifestazione di SOLIDARIETA’ e protesta a tutela delle P IVA massacrate e non supportate?
Com’è possibile che le associazioni di categoria siano così autoreferenziali da non TUTELARE più le categorie che rappresentano?

Come abbiamo potuto lasciare questa piazza a gruppi di dx che altro non fanno che strumentalizzare il dolore di molte persone che stanno perdendo tutto?

Questo DPCM COLPISCE solo alcune categorie, in modo gratuito , il senso di responsabilità che si percepisce dietro a questi annunci televisivi è INESISTENTE, e la dimostrazione insindacabile della pochezza dei contenuti è data dal fatto che alla destra del CONTE segga un ex GF 1,Tutor, bodyguard, dama di compagnia, Esimio Sig. Casalino.
Hanno avuto 4 mesi per organizzare aree apposite , prendere soldi del RECOVERI, del MES , per assumere medici, , impostare una rete organizzativa efficiente, creare ospedali SOLO per COVID ed altri COVID FREE, utilizzare strutture come alberghi (vuoti) per creare zone protette che permettano ai milioni di malati NON Covid di avere le CURE che invece gli saranno NEGATE come nella prima ondata di questo insulso virus.
Invece non è successo nulla, non è stato prevenuto nulla di ciò che ci sta capitando ora e di ciò che ancora dovremo passare, anzi, abbiamo visto Ministri spendere milioni per acquistare dei BANCHI dimostrando di essere totalmente allo sbando.

E’ assurdo che ieri sera sia sceso in piazza il popolo incitato dalla destra estrema, e che la sinistra sta a casa a guardare NETFLIX.
Due sconfitte in una.

Ho sentito tante persone (perlopiù dipendenti pubblici, o di grandi aziende che non rischiano di chiudere) esser quasi lieti per l’avvento del prossimo lockdown, pronti a scherzare sul lievito e le ricette da inventare, persone che sostengono che un ristorante, che magari paga affitti alti per avere una buona posizione, sia giusto che CHIUDA poiché non attività fondamentale.
Ho letto post ASSURDI sul fatto che i commercianti dichiarassero poco fatturato ed ora dicano di guadagnare più di 600 euro al mese.
Ma è possibile NON AVERE ALCUNA EMPATIA se ci si trova in una situazione privilegiata?

Mi chiedo come sia possibile che la destra PER PRIMA si sia schierata con le persone che stanno fallendo e che vivono la vita VERA senza privilegi e con tutte le criticità di questo periodo.

Ma non eravamo NOI quelli della giustizia sociale?
Ma non eravamo NOI quelli delle piazze?
Quelli che sfilavano ed erano solidali nei confronti del più debole prima di tutto?
Com’è possibile che le piccole P IVA , gli artigiani, i commercianti, i professionisti, i tirocinanti, gli stagionali , gli artisti siano stati completamente dimenticati?

Il grido di dolore delle P IVA e dei precari che abbiamo visto riversati nelle strade italiane DEVE essere ascoltato dalla politica e da tutti noi, NON dev’essere oscurato dalle assurde violenze che si sono verificate nelle piazze di ieri, anzi dovrebbero essere valorizzate in un contesto più appropriato e meritevole che la sinistra storicamente rappresentava ed il cui ruolo dovrebbe rivendicare nuovamente!

La cosa peggiore è che gli italiani sono stati divisi in due FAZIONI, i TUTELATI ed i NON TUTELATI, credo che i primi abbiano il dovere di rendersi conto e cercare di aiutare i secondi, la sinistra , quella di cui mi parlava mia madre da piccola aveva questo ruolo, ma stasera ed in molte occasioni non lo ha più dimostrato; è colpevole questo poltrire, ieri sera in piazza avremmo dovuto esserci noi,  con categorie e fasce più deboli, uniti con simboli di partito e di categorie, in questo modo ovviamente non ci sarebbero stati neppure i disordini che abbiamo visto.

Invece abbiamo perso un’altra OCCASIONE per non lasciare strumentalizzare a forze estremiste e molto lontane dalla nostra etica una protesta ragionevole, ma soprattutto perso un’altra occasione per FARE LA COSA GIUSTA e far sentire un fremito della nostra esistenza.

Lucrezia Eleonora Bono