ilTorinese

Il linguaggio fotografico di Paolo Siccardi

 

L’ Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino, ha recentemente ospitato un interessante incontro con il fotoreporter Paolo Siccardi. L’evento, promosso dalla sezione ANPI Eusebio Giambone, ha spaziato sull’ormai quarantennale esperienza del reporter torinese che va dalle lotte sociali all’occupazione sovietica dell’ Afghanistan nel 1986 ai conflitti locali nel continente centroamericano, alla prima guerra del Golfo e alla disgregazione della Jugoslavia, fino alle realtà dell’Africa, del medio Oriente e dell’Ucraina. Lungo un percorso professionale che si snoda ininterrottamente per decenni Paolo Siccardi ha costruito il suo linguaggio fotografico con cui leggere e interpretare la realtà. Un linguaggio diventato racconto di una lunga esperienza di fotografo dai teatri di guerra alle rotte dei migranti. Il suo è un percorso umano e professionale che viaggia tra memoria, immagini e le storie raccolte nelle zone di guerra più calde del mondo, e che si riconosce da un obiettivo sempre al servizio di quell’umanità fatta di singole persone sovente dimenticate dalla cronaca e cancellate dalla storia. Fedele ai principi resi noti da due grandi fotografi come Henry Cartier-Bresson ( “Quello che un buon fotografo deve cercare di  è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”) e Robert Capa (“Se le tue foto non sono abbastanza buone è perché non sei abbastanza vicino”) ha sempre operato affinché i suoi scatti riuscissero a fissare l’eternità in un attimo, conservando immagini ed emozioni prima che scompaiano. La sua storia, raccontata in modo coinvolgente, parte dall’esperienza di fotoreporter free-lance impegnato nel sociale che fissò con i suoi scatti la cronaca degli anni Ottanta nella sua città, documentando la Torino delle lotte operaie e alla prova dei primi processi per terrorismo per poi allargarsi ai teatri internazionali. Tra i suoi lavori più significativi quello sul conflitto in Afghanistan, dall’occupazione sovietica nel 1986 fino alla missione Isaf nel 2009. Nel 1987 segue la rivoluzione Sandinista e i guerriglieri Contras alla frontiera con l’Honduras.

È in Giordania il 17 gennaio, giorno in cui scoppia la Prima Guerra del Golfo. Per dieci anni documenta i conflitti nell’ex-Jugoslavia e i cambiamenti geo-politici nell’area balcanica (realizza alcuni servizi sui ragazzi di strada in Romania e le rivolte popolari in Albania). Fotografa nelle realtà più calde del Medio Oriente, dalla Siria all’Alto Golan al confine con Israele, nei territori occupati e a Gaza. Documenta la condizione infantile in Bielorussia e gli effetti del disastro nucleare di Chernobyl. In Africa realizza alcuni servizi sui conflitti e le emergenze umanitarie in Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Togo e Sud Sudan. Nel 2012 è in Siria durante l’assedio di Aleppo. Nel 2015 ha iniziato a documentare l’esodo delle popolazioni in fuga verso l’Europa attraverso la Western Balkan Route e dallo stesso anno segue il conflitto ucraino del Donbass. Vincitore del premio giornalistico nazionale Reportages di guerra 2002, promosso dalla Fondazione Antonio Russo e dall’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo, espone nel 2017 con altri 12 reporter alla mostra Exodos alla quale viene conferita nel 2018 la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Nel 2018 espone con Roberto Travan nella mostra Arma il prossimo tuo, con i testi di Domenico Quirico, al museo Nazionale del Risorgimento italiano e successivamente in diverse città italiane. Nel 2023 la mostra delle sue foto “La lunga notte di Sarajevo”, organizzata da La Porta di Vetro nel Mastio della Cittadella di Torino, raccoglie un notevole successo. Le sue pubblicazioni più note sono Una guerra alla finestra. Ex-Jugoslavia: il dramma della gente e Balcani oltre il confine oltre alle foto e alla prefazione di Requiem per la Bosnia, reportage di Barbara Castellaro.

Marco Travaglini

Le opposizioni in Regione: “Istruzione in Piemonte: grosse falle”

 “Dai nidi al diritto allo studio universitario, l’assessora batta un colpo. Anzi due”

19 maggio 2025 – Il quadro emerso dalle Commissioni che si sono svolte oggi in Consiglio Regionale lascia poco spazio alle giustificazioni. Sul diritto allo studio universitario, IRES Piemonte ha presentato dei dati allarmanti rispetto al numero di persone che avrebbero diritto alla borsa di studio e ai servizi EDISU e che per vari motivi, tra cui la mancanza di comunicazione, non presentano nemmeno domanda.

Secondo la ricerca fatta nelle scuole secondarie di secondo grado, meno del 9% degli intervistati conosce l’ente che eroga le borse di studio. Non solo: solo il 6% conosce i requisiti per ottenere la borsa.

A fronte di questi dati non solo l’Assessora Chiorino non intende aumentare le risorse, ma addirittura il consigliere Ricca in accordo con la Giunta stessa, pensa di ridurli in modo significativo destinandoli “solo ai piemontesi”. Sempre l’Ente di ricerca, ci suggerisce che con una migliore comunicazione degli interventi si potrebbe ottenere un impatto nettamente positivo delle iscrizioni universitarie, riducendo l’abbandono degli studi ed investendo sul futuro del Piemonte.

Non si manifesta più rosea la situazione dei nidi: l’associazione U-Nidi ha esposto in commissione le difficoltà nel mantenere vivi i servizi per l’infanzia erogati alle comunità. La legge regionale n.30 approvata nel 2023, infatti, potrebbe risolvere i loro problemi se solo si procedesse a definire le modalità per l’accreditamento, rendendo così attuativa la legge stessa. Non essere riusciti a dare attuazione alla legge a due anni di distanza è del tutto imbarazzante.

Gianna PENTENERO – Presidente del Gruppo Pd 

Sarah DISABATO – Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle

Alice RAVINALE – Presidente del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra

Vittoria NALLO – Presidente del Gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte

A Torino il racconto dei 40 anni di attività giornalistica di Emilio Buttaro

Il giornalista Emilio Buttaro racconterà i suoi quattro decenni di interviste ai giganti dello spettacolo e dello sport il prossimo 22 maggio a Torino. L’iniziativa dal titolo “Incontri speciali in 40 anni di Bel Paese” è organizzata dalla Società Dante Alighieri del capoluogo piemontese.

“Racconterò le mie interviste sempre con grande umiltà e tanto entusiasmo – ha spiegato Buttaro – così come è avvenuto di recente in alcune località italiane ma soprattutto all’estero ed in particolare in Francia, in Grecia, in Danimarca, in Svizzera, negli Stati Uniti, in Spagna, in Polonia e nelle scorse settimane in Ungheria. Sarà davvero un grande onore presentare la mia iniziativa in una città dal fascino eterno come Torino”.

Tra aneddoti e retroscena, Buttaro racconterà i suoi innumerevoli incontri che ha definito come compagni di viaggio meravigliosi. Da Mike Bongiorno a Luciano Pavarotti, da Fabrizio De André ad Adriano Celentano ed ancora da Roberto Benigni a Rita Pavone, da Raffaella Carrà a Sylvester Stallone passando per icone dello sport come Gianni Rivera, Gigi Riva, Felice Gimondi, Paolo Rossi, Gigi Buffon, Francesco Totti fino agli immortali Pelè e Maradona. A fare da sfondo c’è l’Italia che cambia nel corso degli anni, così come cambia il modo di fare giornalismo, ma soprattutto c’è il racconto personale, c’è il dietro le quinte delle interviste, le emozioni che il giornalista ha provato in occasione di tanti incontri speciali e poi l’entusiasmo rimasto sempre intatto nel tempo.

L’incontro si svolgerà presso la sede della Società Dante Alighieri in Via Cesare Battisti 17 ed inizierà alle ore 18,00.

Nel 2023 Buttaro ha ricevuto il “Premio Giornalistico AIAE New York” al Consolato Italiano di New York per il suo impegno dedicato agli italiani all’estero. Di recente è stato premiato a Madrid da “La Voce d’Italia”, autorevole testata per gli italiani nel mondo con la seguente motivazione: “In riconoscimento per il suo impegno giornalistico e la passione con cui contribuisce a rafforzare i legami tra l’Italia e le nostre comunità”

L’incontro del 22 maggio sarà moderato dal Presidente della Società Dante Alighieri – Comitato di Torino, dott. Giovanni Saccani.

Il Rafa Nadal academy padel tour fa tappa al Palavillage

 

23-25 maggio, Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

Dal 23 al 25 maggio, il Palavillage di Grugliasco (TO) sarà il cuore pulsante del padel italiano, ospitando una delle tappe del Rafa Nadal Academy Padel Tour by Heliocare. Un evento che porta nel torinese tre giorni di sport, passione e divertimento con il miglior padel a squadre.

Il torneo prevede categorie maschile e femminile, con un massimo di 16 squadre da 6 giocatori ciascuna, pronte a sfidarsi sui campi del Palavillage. Ogni partecipante riceverà un welcome pack esclusivo con maglietta ufficiale Nike RNA Padel Tour, accessori Babolat e prodotti Heliocare e NDL.

 

Oltre a essere sede di eventi di alto livello, Palavillage conferma il suo impegno concreto nella promozione del padel a tutte le età, a livello italiano e internazionale. Grazie alla sua scuola giovanile, la più grande d’Italia, e a programmi dedicati agli adulti di ogni livello, il centro sportivo torinese lavora ogni giorno per far crescere questo sport, creando occasioni di aggregazione, formazione e competizione per tutti.

 

Info e iscrizioni:
Palavillage — Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO). www.palavillage.com

Mail segreteria@palavillage.com | tel. 011 1947 5700
Prezzo: 30€/giocatore

 

Campionato Nazionale di nuoto CSI: ValleBelbo Sport nona

 Nella classifica di società con 27 medaglie

L’Aeropittura di Michele Falanga, un originalissimo artista che reclama una scoperta

Alla Galleria Pirra, una mostra curiosa e imperdibile

È il risultato di una ricerca improvvisa e di un innamoramento da parte di Daniela Pirra, dei successivi colloqui con uno dei bisnipoti, Daniele (settembre 2024), e di un viaggio con un aereo che di lì a pochi giorni partiva per Catania, la scoperta di Michele Falanga (1865 – 1937), di origini calabre ma trasferitosi a Messina per insanabili rapporti con il padre. Una vita trascorsa in gran parte nel grande laboratorio di pellami e scarpe, attraversata drammaticamente soprattutto dal terremoto del 1908 nella città siciliana, evento dal quale Falanga uscì vivo (sepolto sotto le macerie ma portato in salvo da un amico) ma perse due dei suoi figli: da quell’evento significativo e distruttivo gli nacque una complessa concezione della vita e del destino, il desiderio a dedicarsi alla scrittura prima attraverso testi in prosa e poesia e alla pittura poi, immersa in quella corrente del Futurismo che in Sicilia conosce le prove di Pippo Rizzo e Giulio D’Anna. Dagli anni Venti, con bozzetti, disegni, progetti e opere pittoriche s’addentra sempre maggiormente all’interno di quel mondo, inteso anche come “forma di testimonianza storica”, apprezzando nella corrente anche “una rivoluzione tecnologica e una nuova visione del mondo, dove velocità, dinamismo e potenza si fondono con una ricerca estetica che celebra sia la modernità che l’eredità del passato”, ha sottolineato Tommaso Polleschi nella presentazione alla mostra che la Galleria Pirra offre nei propri spazi sino al 6 luglio prossimo.

È in primo luogo un sobrio quanto perfetto “artigiano” Falanga, capace di posare la sua pittura su mezzi inusitati: non tele e non tavole, ma la semplicità di un mezzo altrettanto importante, la carta di giornale, in gran parte quegli stessi fogli di quotidiano che ogni mattina possono essere passati sotto la sua mattutina lettura (si va dal 1910 al 1935). Altri capitati nel suo studio chissà come. Metodicamente come con un estro pieno d’invenzioni, Falanga dà luogo ad aerei futuristi, ad architetture monumentali (vede Messina risorgere a poco a poco dalle macerie e tutti i suoi moderni cambiamenti) e a paesaggi siciliani, coglie tutto il movimento in queste nuove quanto innovative forme a cui dava vita per un divertimento e una necessità personali, per donarle agli amici, senza mai il pensiero di una vendita. Una produzione rara (in totale circa 150 soggetti), che d’improvviso prende giusto valore e che, dopo le recenti presenze in mostre a Lecco e Como, è ospitata con due esemplari nella mostra intorno al “Mondo Futurista” curata al Castello di Desenzano del Garda da Giordano Bruno Guerri e Matteo Vanzan, visitabile sino al prossimo 26 ottobre, accanto a Balla e Boccioni, a Plinio Nomellini e a Italo Fasulo e a Cesare Andreoni, agli scritti di Marinetti.

Eclettico e fantasioso, nei quotidiani e nei settimanali come La Stampa (la Cronaca Cittadina del 28 settembre 1933 mostra un’illustrazione di Felice Vellan circa l’imminente inaugurazione del Monumento all’Arma dei Carabinieri nella parte esterna dei Giardini Reali) e La Gazzetta del Popolo (in una prima pagine del 28 febbraio 1935 s’allineano “La potenza dell’Italia caposaldo della pace europea”, “Il fraterno omaggio alla giovinezza grigioverde” che si deve “alle gloriose memorie delle Ardenne e di Verdun” e “Il saluto del popolo di Messina al vessillo e alle truppe partenti”, secondo la grammatica altisonante dell’epoca), Le peti journal (che il 5 novembre 1926 ci informa, allo stesso tempo, in prima pagina, di una turista americana a Parigi vittima del furto di una borsa contenenti valori per 300 mila franchi suddivisi tra gioielli e denaro e dello scoppio di una mina che ha ucciso cinquanta minatori) e L’Avvenire d’Italia (ai primi di gennaio 1909, squilla il titolo “Sulle ruine bagnate di pianto”), La Domenica del Corriere (Beltrame raffigura “La conquista della Libia: ricognizione pacifica all’interno per amicarsi le popolazioni e riconoscere i luoghi”) e testate dell’isola (“Il luminoso sorriso di una bella bocca è sempre elemento primo di bellezza, vanto di chi usa la classica Pasta Dentificia Erba”, recita una pubblicità) come su cartine dell’Africa Orientale di cui esistono tre soli esemplari: è su questi “supporti” che Falanga opera. Aerei soprattutto, che si alzano tra le nubi o sorvolano campi disseminati d’alberi dalle ricche chiome verdi, magari occasioni per una pubblicità di un amaro o di una marca di calze, diversamente colorati a pastello, che si mescolano a onde azzurre più o meno alte, degne del miglior Hokusai, e poi vulcani e ponti e bianche costruzioni che sono di volta in volta chiese grandiose e palazzi che potremmo trovare all’Eur di Roma, agglomerati urbani, la scenografia di certe piazze e le architetture piacentiniane, un veliero e le stilizzate figure di coraggiosi carabinieri, ancora aerei rossi e verdi a mescolarsi, tra le colonne del “Nuovo Giornale”, ai “Nuovi prezzi della Rinascente”: tecnica mista e collage impressi sulle pagine del 30 maggio 1927.

Originalissimo (si veda anche quel collage firmato e apposto sul coperchio di una piccola valigia, molto in “area dada”), curioso e inaspettato, l’omaggio a Falanga è la scoperta di un passato che con ogni probabilità reclama ancora studi e occasioni maggiori, di una modernità e di un’estetica estremamente vivaci, di una figura che nel dinamismo e nelle nuove sperimentazioni esprime tutta se stessa. È la conferma di certi azzardi che i galleristi devono osare e costruire, dell’offerta che può essere artisticamente data al visitatore non frettoloso e in cerca ancora una volta di quella novità che mai ci si aspetterebbe.

Elio Rabbione

Nelle immagini: di Michele Falanga, “Aeropittura su pagina de La Stampa del 1910 (1933-1937), tecnica mista, 43×59 cm; Aeropittura su pagine de La Stampa del 1933 (1933.1937), tecnica mista, 86×59 cm (da notare in alto a sinistra un’illustRazione di Felice Vellan dell’imminente inaugurazione del monumento all’arma dei Carabinieri nella parte esterna dei Giardini Reali); Aeropittura – Crociera aerea del 1933 (1935-1937), tecnica mista su pagine della Gazzetta del Popolo del 1935, 86×60,5 cm.

“Il giornale di tutti” a Montaldo Torinese

La Democrazia regge se vi è un sistema di informazione libera, accessibile a tutti, il cui
prioritario obiettivo sia la crescita civile e sociale della società di cui tutti facciamo parte.
L’informazione è sempre stata il cuore nevralgico della società; prima attraverso il giornale
e la radio, poi il primo epocale cambiamento prodotto dalla televisione. In questi ultimi
decenni, la tecnologia ha ulteriormente modificato le condizioni di mantenere veritiera
l’informazione che viene prodotta. L’intelligenza artificiale minerà sempre più la verità
giornalistica.
Questi sono alcuni dei temi che verranno discussi sabato 24 maggio alle 10 nella Sala
Conferenze del Comune di Montaldo Torinese in Via Trinità 17. L’incontro, organizzato
dalla Biblioteca Civica G. Pavesio aderente al sistema bibliotecario SBAM, verrà
protagonista il vice direttore de La Stampa Gianni Armand-Pilon in dialogo con la
professoressa Valeria Martano, presidente dell’Associazione V.I.T.A. Vivere il Tumore
Attivamente.
In apertura dell’incontro vi sarà il saluto del Sindaco di Montaldo Torinese Sergio Gaiotti

Rivoli: la Lega presenta due mozioni per sicurezza e legalità urbana

Due mozioni mirate a migliorare concretamente la vivibilità della città, mettendo al centro sicurezza, legalità e attenzione al cittadino.
La prima proposta riguarda la realizzazione di un percorso pedonale sicuro tra la SS25 del Moncenisio e il supermercato Conad. Oggi, per raggiungere l’area commerciale, i cittadini sono costretti ad attraversare tratti stradali pericolosi, spesso senza alcuna protezione. “Chiediamo un intervento semplice ma fondamentale – spiega la consigliera comunale Laura Adduce – per garantire l’incolumità di pedoni, anziani e famiglie che quotidianamente si muovono in quella zona. Un collegamento pedonale sicuro è una questione di buon senso.”
La seconda mozione mira al ripristino della legalità nella sosta lungo viale Partigiani d’Italia, una delle arterie più frequentate di Rivoli. “La situazione è fuori controllo: auto parcheggiate ovunque, su marciapiedi, in doppia fila, persino sugli attraversamenti pedonali – prosegue Adduce –. Serve un piano di intervento immediato, con controlli più serrati e misure efficaci per riportare decoro e sicurezza.”
Con queste due proposte, la Lega conferma il proprio impegno costante per una città più ordinata, attenta ai bisogni reali e rispettosa delle regole. “La buona politica parte dalle piccole cose, quelle che toccano la vita quotidiana dei cittadini. Noi continueremo a dare voce a queste esigenze in ogni sede istituzionale”, conclude Adduce.

Oltre 1200 studenti all’Arena Piemonte

Oltre 1.200 studenti, 28 eventi, 50 relatori e una presenza costante su temi cruciali per il presente e il futuro della società. Il Consiglio regionale del Piemonte ha partecipato da protagonista alla 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, portando al centro del dibattito pubblico gli scenari della trasformazione digitale e di quella ecologica, i diritti umani, la prevenzione e il contrasto di crimini e violenza di genere, l’educazione al rispetto dell’altro, anche attraverso la tecnologia, la conoscenza della Storia per costruire una cittadinanza più consapevole.

Gli incontri hanno visto la presenza delle istituzioni, delle forze armate, di università e associazioni, scrittrici e scrittori amati dal grande pubblico, giovani content creator.
L’intitolazione della Piazza dei Diritti Umani alle vittime della libertà di pensiero, di chi nel mondo subisce minacce, censure e spesso condanne perché esprime le proprie idee, è stata uno dei momenti centrali dell’Arena Piemonte. Un’iniziativa che il Consiglio porta avanti da diversi anni per celebrare e ricordare chi ha dedicato la vita alle battaglie per il riconoscimento di quei diritti.

La tecnologia e le sfide introdotte dall’Intelligenza artificiale e dalla transizione digitale sono state, inoltre, il filo conduttore del confronto in diversi eventi. La Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali ha affrontato il tema della cyber sicurezza e si è chiusa con l’impegno a condividere i risultati dei nuovi programmi sperimentali per incrociare i dati e mettere in comune le esperienze.

Ufficio Stampa CRP

Moncalieri in vino

 

 

Moncalieri si prepara ad accogliere la quarta edizione della Enoweek con un intero weekend dedicato al vino e alla cultura enogastronomica italiana: due giornate per assaporare oltre 200 etichette da tutta Italia. 

 

Apertura al pubblico:

sabato 24 con orario 14-21; domenica 25 con orario 11-21

L’iniziativa si inserisce all’interno di una visione strategica di valorizzazione territoriale promossa dalla Città all’interno del palinsesto eventi di Visit Moncalieri, in un percorso che punta a esaltare le eccellenze gastronomiche della città e della regione. Un progetto culturale e turistico che, attraverso eventi diffusi e collaborazioni virtuose, intende rafforzare l’identità del territorio e promuoverne la ricchezza produttiva e artigianale.

 

Il cuore della manifestazione è la Fiera dei Vini, in programma sabato 24 maggio dalle ore 14 alle 21 e domenica 25 maggio dalle 11 alle 21, dove cantine provenienti da tutta Italia racconteranno per le vie del centro storico i loro vini e le loro storie.

 

L’accesso alla fiera è libero e il pubblico potrà assaggiare tutte le bottiglie presenti presso gli stand acquistando il pacchetto degustazione (al costo di 15€ in prevendita online, 20€ sul posto), che include: calice ufficiale, taschina porta-bicchiere e degustazioni illimitate. Inoltre, sarà possibile acquistare direttamente dai produttori le bottiglie ai prezzi in cantina, per portare a casa, oltre ai ricordi delle storie che si celano dietro un bicchiere di vino, anche le proprie etichette preferite.

 

Ad arricchire il palinsesto di eccellenze gastronomiche della manifestazione, domenica 25 maggio, Slow Food Torino e Piemonte presentano il Mercato della Terra: un’opportunità per incontrare piccoli produttori locali e scoprire eccellenze agroalimentari selezionate. E poi ancora grazie al ristorante la Cadrega e Borgiattino formaggi potrete degustare le loro specialità.

Due giorni, più di 200 etichette da tutta Italia, produttori e produttrici da incontrare, musica, laboratori e una selezione di eccellenze enogastronomiche del territorio.

 

La enoweek diffusa prosegue tutta la settimana e prevede un ricco programma di masterclass e cene.

Da mercoledì 21 e fino a venerdì 23 maggio (dalle 18.30 alle 20) la Sala Antica del Consiglio Comunale (ingresso da Piazza Vittorio Emanuele II) ospiterà tre degustazioni guidate, abbinate a tapas tradizionali moncalieresi. La partecipazione alle Masterclass è gratuita con accredito obbligatorio. A seguire il programma:

 

Mercoledì 21 maggio – Un’isola nell’isola: I vini dell’Etna con CasaCoS

L’Etna, con i suoi oltre 3300 metri, è il vulcano attivo più imponente d’Europa e un territorio unico per biodiversità e cultura. CasaCoS da sempre unisce le realtà etnee che condividono pratiche agricole sostenibili, portando il “brand Etna” anche fuori dalla Sicilia, come in questa degustazione: conosceremo il  Catarratto di Cantine Scudero; l’Etna Rosso di Vini Cannavò, l’Etna Bianco Cuore di Marchesa e lo Spumante Etna Doc Millesimato di Tenute La Greca; il tutto accompagnato da tapas piemontesi a cura della Pro Loco di Moncalieri.

 

Giovedì 22 maggio – Il Lambrusco incontra i salumi di Moncalieri

Una masterclass dedicata all’incontro tra due eccellenze gastronomiche: i lambruschi emiliani, frizzanti e conviviali, si sposano con i salumi tipici di Moncalieri. Un abbinamento che celebra l’equilibrio enogastronomico tra gusto e territorio. Partendo da Sorbara con i vini dei Fratelli Bellei, passando da Cantina Santa Croce,  e La Vie di Modena.

 

Venerdì 23 maggio – Un viaggio alla scoperta dei vini rosati

L’ultima masterclass della settimana è tutta dedicata ai rosati italiani. Un percorso tra vitigni autoctoni di diverse regioni, per esplorarne la freschezza, la versatilità e l’eleganza: si incomincia con il lago di Garda e  Corte Sant’Alda, passando dal chiaretto della cantina di La Tore di Viatosto, e poi il lazio con Casale del Giglio e il Salento con Palama.

 

I momenti di esplorazione del vino e dei suoi abbinamenti proseguono nei ristoranti di Moncalieri venerdì 23 e sabato 24 maggio. Le cene diffuse nelle osterie e nei ristoranti della città con menù speciali e degustazioni guidate in compagnia delle cantine sono infatti un’altra faccia di Moncalieri in Vino: un’occasione unica per scoprire nuove cantine e la filosofia degli chef della città.

 

Mercoledì  21 maggio dalle 19 alle 23 al Ristorante Al 48 i piatti tipici della cucina piemontese e le pizze cotte nel tradizionale forno a legna incontrano i vini di Cantine Oddero, una storica cantina delle Langhe. (011 6056810)

Giovedì 22 maggio alle 20 l’Osteria La Cadrega in concomitanza con l’iniziativa #PiacereRoero, ospiterà l’Azienda Agricola Careglio, con un menù speciale in abbinamento ai vini della cantina roerina. Menù a 18€ + 6€ a calice. (011 19764794)

E poi ancora sempre Giovedì dalle 19 alle 23 da Vin Bistrot una serata per andare alla scoperta dei vini de La Zerba in abbinamento ai piatti gourmet e a chilometro zero di Vin Bistrot, per un abbinamento gustoso e territoriale. (3917601868)

Venerdì 23 maggio dalle 19:30 alle 22:30 Ca’ Mia – Casa Albano presenta una serata speciale dove i sapori della cucina italiana tradizionale di Ca’ Mia – Casa Albano verranno abbinati alle etichette della Cantina Ca’ Viola, che produce i vini caratteristici della Langa del Barolo. (011 6472808)

 

Cantine presenti (elenco in continuo aggiornamento) 

 

L’AUTIN: tra le colline ai piedi del Monviso, a Barge, la Cantina L’Autin racconta il volto autentico del Pinerolese con vini biologici che nascono da vitigni locali e da un forte legame con il territorio.

 

LA ZERBA: è una cantina biologica situata a Tassarolo, nel cuore della denominazione del Gavi DOCG, e adotta una filosofia che privilegia il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione dei vitigni autoctoni.

 

CASA SETARO: è una cantina situata alle pendici del Vesuvio, nel Parco Nazionale del Vesuvio, in Provincia di Napoli, con una produzione che valorizza i vitigni autoctoni campani, e le caratteristiche tipiche del loro territorio.

 

VILLA FELICE: nel cuore delle colline di Cassine, in provincia di Alessandria, Villa Felice è una cantina che unisce tradizione e innovazione nella produzione di vini piemontesi di qualità.

 

TENUTA SAN BERNARDO: immersa nel paesaggio collinare del Basso Monferrato alessandrino, Tenuta San Bernardo è una cantina che coltiva la vite con rispetto per la natura e la tradizione.

 

CANTINA CESTE, storica cantina di Govone, situata in un territorio dove Langhe, Roero e Monferrato si intersecano per dare origini ai grandi vini della tradizione. Da alcuni anni è anche una delle realtà vitivinicole più all’avanguardia per la produzione di vini PIWI.

 

CANTINA ORIOLO: nel suggestivo paesaggio delle Langhe, Cantina Oriolo è una realtà che produce vini di qualità, frutto di una viticoltura attenta e rispettosa dell’ambiente.

 

LA CARDINALA, a pochi passi da Torino, Podere La Cardinala è una cantina che unisce la passione per la viticoltura alla valorizzazione del territorio di Moncalieri. Con una produzione attenta e sostenibile, l’azienda offre vini che raccontano storie di famiglia e tradizione.

 

TENUTA ROLETTO: è una storica cantina situata a Cuceglio, nel Canavese, una zona rinomata per la produzione dell’Erbaluce. Con una lunga tradizione vitivinicola, l’azienda si distingue per la produzione di vini che valorizzano i vitigni autoctoni piemontesi.

 

POGGIO LE COSTE: è una cantina situata sulle colline vicine alla cittadina di Asti, dove la viticoltura si fonde con la bellezza del paesaggio. L’azienda produce vini che riflettono l’autenticità del territorio.

 

CASCINA GIOVINALE: nel cuore della zona del Nizza DOCG, Cascina Giovinale è una cantina che celebra la Barbera in tutte le sue sfumature. Con metodi di vinificazione che rispettano la tradizione, l’azienda offre vini che esprimono l’identità e la ricchezza del Monferrato.

 

CASCINA BOSCHETTO: situata tra le selvagge colline dell’Alta Langa, Cascina Boschetto è una realtà a conduzione familiare che produce vini verticali e identitari, espressione di terroir affascinante e stratificato.

 

AZIENDA AGRICOLA BARISONE SIMONE: nel cuore del Gavi DOCG, l’Azienda Agricola Barisone Simone è una realtà a conduzione familiare che produce vini autentici, espressione del territorio alessandrino, con una passione tramandata di generazione in generazione.

 

QUILA: fondata a Neive nel 2019, Quila è una cantina biologica che unisce sperimentazione e riscoperta delle varietà autoctone piemontesi, come il Moretto, un’antica varietà di Nebbiolo quasi scomparsa, e la Favorita.

 

TAVERNA: con una storia che inizia negli anni ’30, Taverna è una cantina familiare situata a Nieve che ha saputo evolversi nel tempo, producendo i vini caratteristici di questo rinomato territorio di Langa.

 

PASQUERO BRUNO: nelle terre del Roero, a Vezza D’Alba, la cantina coltiva e produce grandi vini della tradizione roerina con attenzione e qualità

 

Produttori Mercato della Terra Slow Food

 

ROERO VERO: situata vicino ad Alba tra le affascinanti colline del Roero, patrimonio dell’Unesco, l’azienda nasce dalla passione per le tradizioni della zona con l’obiettivo di trarre dalla terra i migliori frutti. I prodotti principali sono: nocciole e ortaggi e a questi si aggiunge una selezione di mieli vari, che racchiudono nei loro profumi e aromi quello che solo la natura del territorio può dare.

 

SOCIETÀ AGRICOLA HOBBY: nel 2021 l’azienda agricola avvia il progetto “Che Fermento!”, una rete di persone appassionate e competenti impegnate nella valorizzazione di prodotti della terra sicuri, gustose e salutari, e nello studio dei legami tra vitalità del suolo, proprietà degli ortaggi fermentati e salute del microbioma umano.

 

AZIENDA AGRICOLA VALMASTALLONE: una piccola realtà dove natura incontaminata e tradizione si intrecciano per dar vita a prodotti autentici a base di zafferano e trasformati.

 

CASCINA RUBINA: sotto la guida di Paolo Gariglio, la Cascina Rubina continua il suo processo evolutivo orientato a migliorare la produzione e la sostenibilità ambientale. L’azienda agricola nasce con l’obiettivo di riprendere tutti i prodotti che erano stati abbandonati ricoltivando la più vasta varietà di frutta e ortaggi .

 

BORGIATTINO: Luciano Guidotti e Roberto Borgiattino conducono i clienti alla scoperta del meraviglioso mondo del formaggio, insegnando a distinguerne le varie tipologie e presentandone le caratteristiche attraverso storie, aneddoti e leggende: per avvicinarsi ai prodotti della tradizione da un punto di vista diverso e gustoso!

 

CASETTA DI PROSPERO: questa attività nasce dalla tradizione contadina del comune di Palmoli con l’orgoglio di far conoscere e condividere i prodotti del territorio producendo olio EVO biologico.

 

AZIENDA AGRICOLA MORRE MASSIMO: il territorio del piccolo Comune di Caraglio, nella zona pedemontana della Valle Grana, è da sempre particolarmente vocato per la coltivazione dell’aglio. La semina avviene in autunno e l’aglio è coltivato secondo tecniche tradizionali.

L’aglio storico di Caraglio offre profumi e aromi delicati, che si ritrovano anche al palato. La persistenza gustativa lo rende un ingrediente ideale per alcune preparazioni tipiche!

 

LA PEYRO: Franco è il volto dell’Azienda Agricola La Peyro e si dedica alle  produzione di piccoli frutti e varietà tipiche della montagna da cui produce marmellate, succhi di mele, mirtilli e tanto altro, con originalità e cercando il modo per rendere sempre più gustosi i prodotti della montagna.

 

CASCINA LOSETTA: situata a Luserna San Giovanni, è un’azienda agricola specializzata nella produzione di uova fresche da galline allevate all’aperto. Le uova, genuine e di alta qualità, provengono da un’alimentazione naturale e da un ambiente rispettoso del benessere animale. L’azienda promuove un’agricoltura sostenibile e locale, attenta alla salute e alla tradizione.

 

I pacchetti degustazione sono già disponibili:

Scopri tutti i dettagli su: https://www.moncalierinvino.it/

 

Evento organizzato da Klug APS all’interno del palinsesto di Visit Moncalieri, in collaborazione con Slow Food Condotta di Torino e Slow Food Piemonte.