ilTorinese

Investita sulle strisce da 84enne: ragazza gravissima

Grave incidente a Intra (VCO) dove una donna di 30 anni è stata investita sulle strisce pedonali da un Apecar guidato da un anziano di 84 anni. La giovane ha riportato gravissime ferite. È stata portata in ospedale da un’ambulanza.  La polizia locale sta verificando  la dinamica dell’incidente.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Barola al Palazzo Paleologo di Trino

Si inaugurerà il 22 Agosto, ore 18,  a Trino presso il Palazzo Paleologo la mostra di Pio Carlo Barola. Barola si è diplomato in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino sotto la guida del maestro Piero Martina e in Incisione con Francesco Franco e Vincenzo Gatti. Ha insegnato “Discipline Pittoriche” presso il Liceo Artistico “Luigi Canina” di Casale Monferrato e in seguito “Disegno Grafico Pubblicitario” e Discipline Pittoriche” al Liceo Artistico “Angelo Morbelli” dell’Istituto Superiore Statale “Leardi”. Verranno esposte trenta opere pittoriche e 20 opere grafiche realizzate soprattutto in linoleografia tra gli anni ’80 e ’90. Il critico Aldo Spinardi così scriveva nel 1978: “Anche i paesaggi di Pio Carlo Barola sembrano costituiti da onde successive e così i laghi, le colline, i cieli che si chiudono all’orizzonte. Ma non è facile scoprire paesaggi senza il suo fiore preferito, la rosa, senza gli spiritelli verdi che sembrano voler abbandonare la terra per salire verso il cielo, senza le sue fanciulle, che con le loro zone soleggiate, luminose e le zone più scure, ombreggiate, richiamano il profilo delle colline: la terra è madre, su di essa si riflettono i raggi del sole, su di essa cadono le ombre, ora a significare la pace di cui hanno bisogno gli uomini, ora a suggerire un desiderio di intimità.

Rai: Sanremo, il Regolamento del 75° Festival

 

 

Carlo Conti, nella sua qualità di direttore artistico e conduttore, ricomincia da quattro dopo i suoi 3 Festival vincenti (edizioni 2015/2016/2017).

Il Regolamento della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo – che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dall’11 al 15 febbraio 2025 – è da oggi on line.

 

Queste le principali novità del Festival targato Conti:

  • il ritorno delle Nuove Proposte: 4 artisti in gara che si contenderanno il titolo;
  • 24 il numero dei Big;
  • le votazioni della serata delle “Cover” (in cui i Campioni in gara saranno chiamati a re-interpretare un brano scelto dal repertorio italiano o internazionale) non influiranno sulla vittoria finale del Festival, determinando solo la Cover vincitrice;
  • nella serata finale, quando si riapriranno le votazioni sui 5 finalisti, non saranno azzerati i voti ottenuti dai 5 cantanti fino a quel momento, ma l’ultima sessione di voti andrà ad aggiungersi a quelli ottenuti durante le serate precedenti (esclusa solo la serata Cover);
  •  confermata la Giuria delle Radio.

 

Passando all’analisi delle singole serate, nella prima (il martedì) si esibiranno i 24 Campioni in gara e le canzoni verranno votate dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.

 

Durante la seconda serata (il mercoledì) si esibiranno 12 Campioni, che saranno votati dal pubblico – attraverso il Televoto – e dalla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50%.

Per le Nuove Proposte, si affronteranno 2 artisti in una prima semifinale, giudicati invece dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, determinando così il primo finalista.

 

Identico il meccanismo e lo svolgimento della terza serata (il giovedì), in cui avrà luogo anche la seconda semifinale tra le altre 2 Nuove Proposte, individuando così il secondo “giovane finalista”.

 

La quarta serata (il venerdì) sarà dedicata alle “Cover”: i cantanti in gara, affiancati da un artista Ospite, re-interpreteranno una canzone edita, tratta dal repertorio italiano ed internazionale.

Le cover saranno valutate da tutte e tre le giurie: Televoto del pubblico, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e Giuria delle Radio. I tre sistemi di votazione avranno un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%, dando luogo ad una autonoma classifica di Serata dei 24 Artisti. Il primo classificato sarà il vincitore della Serata delle Cover.

Sempre nella quarta serata, si svolgerà la finale per la categoria Nuove Proposte fra i due contendenti qualificatisi nelle serate precedenti. Le 2 canzoni/artisti saranno votate dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, sempre con peso rispettivamente del 34, 33 e 33% sul risultato complessivo della votazione.

 

Nella finalissima della quinta serata (il sabato) verranno dapprima eseguite nuovamente le 24 canzoni in gara, che saranno votate dalle 3 Giurie ancora una volta con un peso di Televoto 34%, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web 33 e Giuria delle Radio 33%.

 

Il risultato di questa votazione sarà sommato a quello delle votazioni nella Prima Serata e al risultato congiunto delle votazioni nella Seconda e Terza Serata, al fine di determinare una media percentuale delle votazioni e quindi una classifica delle 24 canzoni/Artisti in gara.

Le canzoni/Artisti nelle prime 5 posizioni in classifica verranno comunicate senza ordine di piazzamento.

Dopodiché, riproposizione delle 5 canzoni finaliste e nuova votazione – con stesse modalità per le tre Giurie. Il risultato di questa nuova votazione in Serata sarà sommato al risultato complessivo delle precedenti votazioni (Prima Serata, Seconda e Terza Serata, Quinta Serata), così come risultante nella classifica generale parziale stilata in Serata, al fine di determinare una nuova media percentuale delle votazioni riferite alle 5 canzoni/Artisti e quindi una classifica finale delle stesse 5 canzoni/Artisti, così da incoronare il vincitore della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana.

 

Queste alcune delle più rilevanti novità del regolamento di Carlo Conti, che non cambia la sua filosofia: la musica, le canzoni al centro dello spettacolo e la ricerca di talenti, in un dinamico e divertente show televisivo.

 

Lo slogan dei festival di Carlo resta lo stesso: TUTTI CANTANO SANREMO!

Fondazione Crt risponde alle richieste del ministero

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Il Consiglio di Indirizzo di Fondazione CRT, riunitosi in data odierna, ha approvato alla presenza del notaio Remo Morone il documento finale contenente le risposte alle misure richieste lo scorso 23 luglio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Il documento, – si legge nella nota della Fondazione – che raccoglie le proposte di modifiche dello statuto e dei regolamenti, è stato approvato a seguito di un lavoro intenso condotto nelle ultime settimane dalla Fondazione CRT e nei prossimi giorni, rispettando quindi il termine ultimo prescritto per il 22 agosto 2024, sarà inviato e sottoposto al vaglio dell’Authority.

 

La presidente, Anna Maria Poggi, che ha aperto il Consiglio ringraziando il segretario generale, il vicesegretario generale e la struttura per il lavoro e l’impegno profuso in questo particolare momento ha commentato che “quello odierno è un passaggio importante per Fondazione CRT che spero sia il preludio di una nuova fase per l’Ente”.

 

“Abbiamo operato con senso di responsabilità mostrando anche la solidità dell’ente e la coesione all’interno degli organi sociali”, ha aggiunto.

 

“Spero – ha proseguito Poggi – che le modifiche che abbiamo proposto incontrino l’approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza, con la quale il dialogo è stato e sarà continuo e proficuo. Resteremo in ogni caso a disposizione per recepire eventuali ulteriori richieste di precisazione”.

Carcere, solidarietà dei Radicali agli agenti

“Il carcere di Torino, come gran parte degli istituti penitenziari italiani, è una polveriera.

Lo ripetiamo da anni e lo abbiamo riscontrato in tutte le nostre visite di agosto. Pochi giorni fa siamo stati al carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino: la situazione è drammatica. Le celle sono in condizioni precarie, le strutture fatiscenti e piene di infiltrazioni, l’emergenza psichiatrica evidente. Il tentativo di linciaggio avvenuto ieri nei confronti dei componenti del consiglio di disciplina è, purtroppo, il risultato dell’incapacità del Governo di comprendere la gravità della situazione e a gire per arginare una situazione fuori controllo.

Condanniamo fermamente ogni forma di violenza. Durante la nostra visita al carcere di Torino, abbiamo chiesto ai detenuti di mantenere la calma e di portare avanti le proteste in modo pacifico.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla direttrice e agli agenti costretti ogni giorno a lavorare in un clima inaccettabile. Di fronte a questo dramma quotidiano, il Governo chiude gli occhi e prende tempo. Nulla su provvedimenti immediati, come amnistia e indulto, nulla di concreto sul medio e lungo periodo. Solo inutili e dannosi spot”.

Lo dichiara in una nota Filippo Blengino-Tesoriere Radicali Italiani

“Nuovi episodi violenti nel carcere di Torino”

“La sfrontatezza, il menefreghismo, il mancato rispetto delle regole minime ed il senso di impunità di cui sono convinti di godere taluni detenuti del carcere di Torino sono tali che assistiamo ogni giorno a incredibili e gravi episodi di violenza tanto che ci chiediamo cosa ci stiamo a fare in carcere a prendere ogni giorno sputi, insulti, minacce e parolacce se il primo a non tutelarci è quello Stato che noi rappresentiamo nelle galere regionali e della Nazione…”. E’ sconfortato Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, nel raccontare quel che è avvenuto nelle ultime ore nel carcere torinese, dove un detenuto straniero ha persino scagliato una scrivania contro un direttore penitenziario ed un educatore, tentando di aggredirli. “Questa volta i fatti sono avvenuti durante lo svolgimento dei consigli di disciplina nei confronti dei detenuti resisi protagonisti di fatti contrari alle regole dell’Istituto. Due ristretti, un brasiliano che era stato scoperto a produrre alcolici in cella facendo macerare della frutta in un secchio e un senegalese a cui era stato elevato rapporto disciplinare per altri motivi sono stati convocati nella giornata di ieri per la valutazione dei singoli casi da parte del consiglio di disciplina, presieduto dal direttore di una delle Case Circondariali della Regione. Il primo detenuto di cui è stata valutata la posizione è stato il brasiliano il quale, dopo esser stato informato della sanzione comminatagli, uscendo dalla stanza ha proferito insulti e minacce nei confronti del direttore“, spiega il sindacalista. Il quale evidenzia che “mentre veniva fatto risalire al piano detentivo, il detenuto senegalese è stato fatto accedere nell’Ufficio entro il quale era costituito il consiglio di disciplina e, durante il giudizio, il soggetto ha dato in escandescenza danneggiando gli arredi dell’ufficio, insultando l’educatore ed il direttore per poi tentare di colpirli spingendo con forza una scrivania. Immediatamente è’ intervenuto il personale di Polizia Penitenziaria che ha riaccompagnato il detenuto in cella, tuttavia, nel tragitto, una volta giunto presso la rotonda del piano terra ha ripreso la sua furia danneggiando gli arredi presenti e urlando insulti ed improperi contro i presenti.  Avvertiti i rumori di oggetti rotti e grida provenienti dai piani sottostanti, il brasiliano appena giudicato dal consiglio di disciplina e rientrato in cella, ha quindi chiesto di scendere con la scusa di volersi recare in palestra. Una volta giunto a piano terra, ha iniziato a dare manforte all’altro detenuto riuscendo ad entrare nuovamente nell’ufficio comando, ove erano ancora presenti i componenti del consiglio di disciplina, riuscendo poi ad afferrare una sedia e scagliarla contro i presenti. Immediatamente, il personale di polizia penitenziaria è intervenuto per allontanare i due facinorosi e proteggere il direttore, l’educatore e gli altri presenti”. 

“Così non si può più lavorare”, denuncia Santilli. “Quel che è accaduto evidenzia ancora una volta come dentro le carceri del nostro Paese, ma in particolare nella Casa Circondariale di Torino, siano saltati completamente tutti gli schemi e in alcuni detenuti non siano presenti anche solo il più pallido bagliore delle elementari regole di educazione e viver civile. Basta, basta, basta!!! Chissà se ora che il destinatario delle violenze dei detenuti è stato un Direttore di carcere, anziché il solito appartenente alla Polizia Penitenziaria, la sensibilità delle istituzioni sarà sfiorata dal senso di pericolosità e precarietà che quotidianamente si respira in carcere”.

“Ci chiediamo quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere l’assegnazione di un Comandante alla Casa Circondariale di Torino”, conclude Santilli, “perché non è assolutamente normale che un carcere da 1400 detenuti, in cui sono presenti tutti i circuiti penitenziari dell’Ordinamento e complesso come nessun altro nel Paese, sia da mesi senza un Comandante. A Torino serve un Comandante d’esperienza che abbia una visione d’insieme sulla complessità della gestione delle detenzioni! Ci vuole una presa di coscienza e un cambio di marcia che garantisca sicurezza dentro e fuori le mura detentive o presto l’ondata di violenza sarà incontenibile e non si potrà dire che il Sappe non l’aveva detto!”.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “ormai, episodi come questi, in quasi tutti i penitenziari del Piemonte sono all’ordine del giorno tanto da non fare più né notizia sull’opinione pubblica e, cosa ancor peggio, da considerare il quanto non più fatti di una sbalorditiva gravità, ma quasi come ordinaria amministrazione. È seria preoccupazione, da parte del personale di Polizia Penitenziaria, che se l’andamento di violenza, che sta caratterizzando questo periodo storico, che non trova eguali negli ultimi 20anni, a dover garantire la sicurezza e legalità all’interno degli Istituti Penitenziaria, dovrà essere chiamato l’Esercito e ciò per la semplice conseguenza dell’alto numero di feriti che si registrano tra il personale del Corpo di polizia penitenziaria“.

“Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria: il tracollo del sistema è dietro l’angolo”, conclude Capece: ““servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”.

Rapine nelle ville, individuati presunti ladri

I Carabinieri di Alba hanno condotto le indagini sulle rapine in villa che si sono concluse con l’individuazione degli ultimi due indagati, ritenuti complici dei soggetti che lo scorso 4 giugno erano stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare. I delitti contestati sono rapina aggravata in concorso e lesioni, e si riferiscono a due gravi fatti di cronaca verificatisi a Montegrosso d’Asti nel 2021 e a Govone nel 2023 quando vennero rapinate le ville di alcuni anziani del luogo.

Juventus – Como, il tris di Thiago Motta

La Juventus di Thiago Motta stravince per  3-0 contro il Como. Al  23′, Mbangula segna la prima rete. Poi  palo di Vlahovic al 43′, ma Weah tira contro la traversa e va oltre la linea di porta. Nella ripresa Vlahovic fa tris di testa, gol annullato per fuorigioco di Cambiaso a inizio azione.  Al 91′ ecco il tris di Cambiaso. In chiusura esordio  per Douglas Luiz, che nel recupero manca di poco il quarto gol bianconero.

“Allarme ragno violino”: ma il comunicato ASL è falso

Un comunicato su presunte segnalazioni di presenza del «ragno violino» nelle zone periferiche di Novara è apparso sui social con gli accorgimenti da adottare  in caso di morso dell’insetto. Peccato che il comunicato non sia stato diffuso dall’Asl di Novara, ma sia un falso. La smentita è arrivata da ASL e Comune di Novara.

Nuova legislatura regionale, le priorità da affrontare. Intervista a Sergio Bartoli

 

Sergio Bartoli, neo consigliere regionale della Lista Cirio, è stato eletto presidente della V Commissione Ambiente dell’Assemblea regionale Piemontese. Lo abbiamo incontrato per fare il punto sulle iniziative della legislatura appena iniziata.

La nuova legislatura presenta importanti sfide per il Piemonte. Quali sono i temi principali da affrontare?

Molte sono le opportunità di sviluppo ma tante sono anche le criticità da affrontare che riguardano il territorio di una regione come la nostra alle prese con il costante invecchiamento della popolazione e con problemi che spaziano dall’occupazione al rilancio dell’economia. Sicuramente il lavoro, in particolare per i giovani dovrà essere al centro dell’attività del Consiglio e della Giunta. La sanità, che assorbe gran parte del bilancio regionale, sulla quale già la precedente giunta Cirio ha lavorato nell’ottica di ridurre le liste d’attesa e migliorare i servizi sui territori. I trasporti, visto che ci sono molte strade pericolose e nuove opere viarie da realizzare. E l’ambiente, di cui ci occuperemo in V Commissione, oggi prioritario anche perché collegato al tema del cambiamento climatico e di conseguenza alla nostra vita e al futuro del pianeta.

Lei è stato per anni sindaco di Ozegna. La Regione si impegnerà per i numerosissimi Comuni del Piemonte?
Per la mia esperienza posso dire che mi dedicherò personalmente in Consiglio regionale a valorizzare il ruolo dei Comuni nella società e nel tessuto economico piemontese. Per anni sono stato sindaco, e un sindaco – in particolare in un piccolo comune – è il primo cittadino nel vero senso della parola: deve essere primo nell’affrontare e possibilmente risolvere i problemi, primo nel prendere di petto le emergenze, primo nel capire la propria gente.

In sintesi il sindaco deve essere un uomo del fare?

Certo, infatti la comunità locale necessita di interventi che vanno al di là delle competenze ufficiali attribuite a un primo cittadino. Così il sindaco si trasforma spesso in una figura a metà tra il volontario e lo psicologo: anche la capacità di dialogo e di ascolto con le persone, saper dire una buona parola a chi è in difficoltà sono aspetti fondamentali di “valore umano aggiunto” nel rapporto tra sindaco e cittadini.

Che sensazione ha in questo suo nuovo ruolo regionale?
Mi avvicino con emozione al Consiglio regionale, istituzione prestigiosa, il Parlamento del Piemonte. Ma sono convinto che a questo prestigio istituzionale si debba accompagnare la capacità e la volontà del Consiglio e dei consiglieri (perché alla fine sono sempre le persone che fanno la differenza ) di agire nel concreto a favore della comunità piemontese.

In chiusura di intervista abbiamo chiesto a Bartoli cosa si aspettano sindaci e Comuni dalla Regione e dalle istituzioni in generale. Ecco alcuni temi da affrontare che ci ha elencato il presidente della V Commissione:

– lo spopolamento dei piccoli comuni che è un problema nazionale: sono il 70% dei comuni italiani, coprono il 56% della superficie italiana, ci abitano 10,5 milioni di persone. Il Piemonte è la seconda regione italiana per numero di Comuni: 1180. Dobbiamo attivarci anche nella nostra regione per combattere il disagio demografico ed economico, la desertificazione commerciale dei centri minori.

– Per garantire un futuro ai piccoli Comuni (in particolare quelle di aree marginali come la montagna) dobbiamo essere capaci di sfruttare pienamente le opportunità finanziarie del Pnrr. Perchè ciò avvenga non sono solo necessarie visione strategica e capacità organizzativa, ma bisogna disporre di figure essenziali come quella dei segretari comunali, dei quali oggi c’è carenza: e anche di questo tema la Regione si dovrà occupare in sinergia con il Governo.

– Dobbiamo poi puntare sulle opportunità residenziali, turistiche e agricole (patrimonio storico, paesaggio e prodotti agroalimentari), che se valorizzate, potrebbero dare nuovo futuro ai territori, recuperare le case vuote, gli edifici storici e le aree agricole.

– Inoltre vi sono problemi legati all’ assetto idrogeologico e alla messa in sicurezza del territorio sempre più fragile e a rischio. Preoccupa il cambiamento climatico che rappresenta una delle sfide più urgenti per i Comuni con le ricadute su cicli di acqua e rifiuti, risparmio energetico, rinnovabili, prevenzione del dissesto, agricoltura.

– Non dimentichiamo, infine, che i territori devono essere connessi tra loro anche dal punto di vista delle comunicazioni: bisogna quindi attivarsi per la piena copertura dei segnali TV e per la telefonia mobile.

La Regione deve quindi aiutare i Sindaci – anche grazie ad adeguate risorse finanziarie – a rendere i Comuni più forti, migliorando i servizi come la sanità e le scuole, per affrontare efficacemente la crisi ambientale e la crisi demografica, promuovere il diritto al lavoro, rendere concrete nuove prospettive di sviluppo.