ilTorinese

In un libro tutto sulla Ceramica di Castellamonte

Sergio Bartoli: “La ceramica di Castellamonte non è solo un materiale artigianale, ma una vera eccellenza del nostro territorio, che merita di essere sostenuta e promossa con orgoglio”

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Nei giorni scorsi a Vidracco si è tenuta la presentazione del libro dedicato alla Ceramica di Castellamonte.
Il volume di Sandra Barozzi e Maurizio Bertodatto, edizioni Pedrini, documenta i percorsi intrapresi, nello scorrere del tempo, passato-moderno-attuale, della ceramica di Castellamonte e del Canavese con i suoi Artiei. Una ricerca storica documentata in sintesi ma con precisione che vuole legittimare un fare concreto che parte dalla ceramica, dai suoi oggetti e soggetti che vengono condivisi e comprovati.
Zolle di terra rossa che si alternano ad altre di terra bianca, una ricchezza geologica che ha creato un’identità del territorio oggi certificata come eccellenza dall’AiCC. Nel libro, le interviste a 11 fra titolari di aziende e 32 artisti-designer, dove si evidenzia un ricco dialogo tra tradizione e contemporaneità. Le testimonianze sono accumunate per la passione verso questo materiale straordinario e certificano contributi differenti perseguiti anche con nuove pratiche e strategie.
Alla presentazione ha partecipato, con le autorità locali,  il consigliere regionale Sergio Bartoli, presidente della Commissione Ambiente.
“Desidero ringraziare gli autori, gli artisti, i sindaci, gli amministratori presenti e le forze dell’ordine per il loro contributo a questo evento. Un pensiero speciale va agli artisti – ha detto Bartoli – che con la loro maestria ci hanno mostrato la bellezza di quest’arte. È stato particolarmente emozionante vedere la creazione di un’opera in ceramica dal vivo.
La ceramica di Castellamonte non è solo un materiale artigianale, ma una vera eccellenza del nostro territorio, che merita di essere sostenuta e promossa con orgoglio”.

Enrica Tesio si racconta

L’incontro a Torino Spiritualità 2024

Enrica Tesio- classe 1978 scrittrice, pubblicitaria e mamma di tre figli- è una delle voci torinesi più affermate nel panorama della letteratura contemporanea degli ultimi anni. Ironica, moderna e sempre pronta a scherzare su se stessa e sul suo stare al mondo.
Inizia con un blog e nel 2015 pubblica il suo libro d’esordio – La verità, vi spiego, sull’amore- senza mai fermarsi fino ad arrivare al 2023 anno in cui esce il suo ultimo romanzo – I sorrisi non fanno rumore.
Ospite sul palco dell’ edizione 2024 di Torino Spiritualità, la Tesio ha discusso il tema dell’ errore con l’autore Enrico Gagliano.
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“Torino Spiritualità”  è un momento di condivisione e riflessione per la nostra città. Cosa rappresenta per te questa kermesse?
È uno dei festival che ho sempre vissuto da spettatrice e, in passato, sono stata a numerosi incontri. Mi domandavo perché non mi chiamassero ma probabilmente, in qualità di grande “sbagliante”, hanno atteso il momento in cui il tema fosse quello dell’ “errore” per coinvolgermi e sono molto contenta di prenderne parte. Inoltre penso che la tematica della “spiritualità” sia molto attuale. In particolare, quando si sbagli qualcosa, quello diventa uno dei più importanti momenti in cui fermarsi e riflettere. Per queste ragioni trovo questo evento molto contemporaneo.
Oggi quanto è ancora molto difficile “permettersi di sbagliare”?
Secondo me, sempre meno. Essendo nata nel 1978 e vivendo in una generazione di mezzo, su di noi è sentita molto di più  una certa pressione sociale. Noi dovevamo un po’ “spaccare il mondo” a suon di creatività e stravaganza. Avevamo meno possibilità di sbagliare di quanto ci sia oggi e l’idea comune era quello del “se vuoi, puoi”. Ma tutto ciò si è rivelato pericoloso perché, molti di quelli che volevano fare un certo tipo di lavoro, hanno dovuto ripiegare su altro. In questo abbiamo fallito.
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Tu, però, sembri essere l’eccezione.
Io sono stata fortunata, ma ho sempre mantenuto due lavori. Sono entrata nel mondo della pubblicità molto presto e ho avuto la possibilità di avere ancora un contratto vero e non ho mai ceduto, dopo aver intrapreso la carriera di scrittrice, all’idea di vivere esclusivamente di scrittura. Il lavoro non può essere solo passione, perché  come in amore, se fosse solo quello diventerebbe pericoloso e doloroso.
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Fin dal tuo primo libro, un tema a te molto caro è stato quello della maternità. In quell’ambito è possibile classificarsi come vincenti o perdenti?
Per me dobbiamo uscire da qualsiasi bilancio si possa fare: prima di tutto non può essere considerata come “vincente” o ” perdente” la scelta di avere figli o non averne. Credo che, come sempre nella vita, ci siano dei momenti in cui pensi di aver capito e di essere al massimo delle tue capacità e altri in cui sei a terra. Per questo è sbagliato fare bilanci: vinci nel momento in cui ci sei e vivi.
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Valeria Rombolá 

Primo trapianto in Italia di blocco cuore-fegato salva giovane donna affetta da grave cardiopatia

Primo trapianto in Italia di blocco cuore-fegato salva giovane donna affetta da grave cardiopatia congenita e conseguente malattia epatica, presso l’ospedale Molinette di Torino Nei giorni scorsi, per la prima volta in Italia, è stato eseguito il trapianto di un blocco multiorgano cuore-fegato, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. A ricevere questo prezioso dono una donna di 38 anni proveniente da Roma, affetta da una grave cardiopatia congenita, che era stata già più volte operata al cuore. La malattia cardiaca malformativa (sottoposta ad indagini emodinamiche dal cardiologo pediatrico dottor Giuseppe Annoni dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino) le aveva causato nel tempo un danno sempre più severo anche al fegato (diagnosticato e curato dall’epatologa dottoressa Silvia Martini dell’ospedale Molinette). Per la gravità delle sue condizioni, la paziente era stata iscritta nella lista nazionale dei trapianti urgenti, gestita dal Centro Nazionale Trapianti (diretto dal dottor Giuseppe Feltrin), in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal dottor Federico Genzano), che ha permesso di trovare un donatore idoneo per entrambi gli organi in poco tempo. L’eccezionalità dell’intervento, attentamente pianificato dall’équipe multidisciplinare trapianti di Torino, è stata quella di aver mantenuto la normale connessione del cuore con il fegato, trapiantando il blocco come un solo organo. Questo tipo di trapianto permette di minimizzare i tempi di sofferenza ischemica degli organi prima di essere trapiantati, offrendo così una migliore ripresa della loro funzione subito dopo il trapianto. A fronte di questi vantaggi, è stata però necessaria una perfetta collaborazione e sincronizzazione dei diversi specialisti coinvolti. Una vera e propria miracolosa maratona. Mentre l’équipe prelievo cuore e l’équipe prelievo fegato lavoravano fianco a fianco nella sede del donatore nella vicina Lombardia, a Torino un’altra doppia équipe, formata sempre da cardiochirurghi ed epatochirurghi, preparava la paziente a ricevere il blocco cuore-fegato. Il professor Mauro Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette), coadiuvato dal dottor Carlo Pace Napoleone (Direttore Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita), dal professor Massimo Boffini e dalla dottoressa Erika Simonato, isolava ed asportava il cuore malato, mentre, in contemporanea, il professor Renato Romagnoli (Direttore Dipartimento Trapianti e Chirurgia Trapianto Fegato dell’ospedale Molinette) con il dottor Paolo Strignano rimuovevano il fegato, con il supporto anestesiologico del dottor Alberto Orsello, della dottoressa Francesca Momigliano (della Rianimazione 1 diretta dal professor Luca Brazzi) e del dottor Angelo Panio (della Rianimazione 2 diretta dal dottor Roberto Balagna). Quando il campo operatorio è stato liberato per l’impianto e mentre la paziente era mantenuta in vita grazie alla circolazione extracorporea assicurata dalla macchina cuore-polmoni, il blocco cuore-fegato (prelevato dal dottor Giacomo Maraschioni della Cardiochirurgia e dal dottor Damiano Patrono della Chirurgia Trapianto Fegato) è arrivato in sala operatoria per essere trapiantato. I cardiochirurghi e gli epatochirurghi hanno eseguito contemporaneamente i collegamenti vascolari e, una volta ripristinata la circolazione nel blocco multiorgano, sia il cuore sia il fegato hanno immediatamente ripreso a funzionare. La procedura chirurgica è durata oltre dodici ore e si è conclusa con successo. Attualmente la paziente è sveglia, lucida e respira autonomamente, ricoverata presso la Terapia Intensiva della Cardiochirurgia (coordinata dalla dottoressa Anna Trompeo) per la prosecuzione delle cure, in attesa di essere trasferita in reparto di degenza. Senza dubbio da ricordare anche le numerose unità di sangue che sono state utilizzate per permettere questa impresa. Tutto grazie ai donatori della Banca del Sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Marco Lorenzi). L’intervento è stato appena presentato in anteprima durante le 36me Giornate Cardiologiche Torinesi. “Questo trapianto innovativo conferma l’eccellenza a livello internazionale della nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria. La consolidata collaborazione e coordinazione dei vari programmi di trapianto di organo attivi in Azienda, già abituati ad eseguire trapianti combinati in sequenza, ha permesso di raggiungere questo nuovo ed importante traguardo per una cura sempre più efficace di pazienti gravemente malati. Tutto ciò, sempre grazie alla donazione degli organi e del sangue, necessari per eseguire questi straordinari interventi” commenta il dottor Giovanni La Valle (Direttore Generale della Città della Salute di Torino)

Il Trail delle Colline ricorda Fabio Santa con una borsa di studio

L’eco-camminata solidale “Un passo verso l’inclusione” sosterrà il progetto in ricordo dell’ingegnere chivassese tragicamente scomparso l’anno scorso

Si avvicina sempre più la sesta edizione del Trail delle Colline, una delle manifestazioni sportive più partecipate di tutto il Chivassese. Domenica 6 ottobre l’evento di trail running con partenza da Chivasso e arrivo in frazione San Genesio a Castagneto Po presenterà diverse novità di rilievo, tra cui la partnership con Red Bull Italia, ma i punti di forza resteranno i medesimi di sempre.

Sin dalla prima edizione il segreto del TdC, valevole come Memorial Marino Borca e Pierangelo Berruti, è insito nella formula dell’evento, adatta sia agli agonisti che competono per un posto sul podio sia agli amanti della natura che intendono vivere una giornata immersi nel verde. Ogni anno il divertimento è assicurato grazie alle 3 gare competitive in programma, a cui si affianca la tradizionale eco-camminata solidale.

La sfida più dura e adrenalinica è senza alcun dubbioil trail competitivo da 28 chilometri, il TdC Lungo, con dislivello positivo di 1450 metri. Emozioni a non finire per il doppio appuntamento competitivo sulla distanza dei 15 chilometri, con dislivello positivo di 800 metri: stiamo parlando del TdC Corto e del TdC Dog, l’entusiasmante corsa con il proprio miglior amico a quattro zampe che di anno in anno sta crescendo di interesse.

L’appuntamento che richiama in ogni edizione il maggior numero di partecipanti è però l’eco-camminata solidale di 7 chilometri, con dislivello positivo di 300 metri. ASD Hope Running APS e Associazione Amici dei Vigili del Fuoco Volontari di Chivasso Onlus, le due realtà che organizzano congiuntamente il Trail delle Colline, da sempre puntano con forza sull’aspetto sociale di questa manifestazione che coniuga sport, amore per la natura, divertimento, salute e solidarietà.

Ogni anno sono diverse le nobili cause sposate dal Comitato Organizzatore, che stavolta ha fatto ancora di più. Nel maggio 2023 la scomparsa di Fabio Santa non ha lasciato indifferente la comunità chivassese e gli stessi organizzatori del Trail delle Colline, visto che l’ingegnere originario di Castelrosso in più occasioni aveva preso parte alla manifestazione. Da qui, di comune accordo con la famiglia e gli amici di Fabio, l’idea di dare vita al 1° Memorial Fabio Santa – “Un passo verso l’inclusione”, che da un lato ha come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza su tematiche importanti quali il sostegno reciproco, la fratellanza, la solidarietà e l’inclusione, appunto, e dall’altro sostenere il progetto di istituire una borsa di studio in ricordo dello stesso Fabio. Il ricavato dell’eco-camminata andrà a sostenere quest’importante causa, contribuendo così a onorare il ricordo di un amico della Hope Running e del Trail delle Colline.

Giovanni Mirabella, presidente del Comitato Organizzatore del TdC è orgoglioso di tenere in vita il ricordo di Fabio Santa e ha come obiettivo quello di portare avanti questo progetto nel corso degli anni: “Siamo felici e onorati di aver istituito il 1° Memorial Fabio Santa e ringraziamo la moglie Paola e il figlio Matteo, oltre agli amici più cari, per il supporto dato. Ci hanno assicurato la loro presenza domenica 6 ottobre e invitiamo tutti i chivassesi e non solo ad iscriversi all’edizione 2024 del Trail delle Colline sia per vivere una giornata di sport e divertimento sia per contribuire alla realizzazione di questo progetto a cui teniamo davvero tanto. Da sempre mettiamo il cuore nell’organizzazione

 

di questa manifestazione sportiva che è il nostro fiore all’occhiello, ma quest’anno abbiamo una motivazione ulteriore che ci spinge ed è il voler ricordare Fabio nel migliore dei modi, con il sorriso che ci avrebbe regalato lui alla partenza”.

Ecco tutte le quote di iscrizione per l’edizione 2024 e le rispettive scadenze:

– Dal 2 settembre al 29 settembre

TdC Lungo: 35,00 euro

TdC Corto/TdC Dog: 25,00 euro

Eco Camminata: 15,00 euro

– Dal 30 settembre al 5 ottobre

TdC Lungo: 38,00 euro

TdC Corto/TdC Dog: 28,00 euro

Eco Camminata: 18,00 euro

C’è anche la possibilità di acquistare a 8,00 euro un voucher (pasta + bibita + dolce al cucchiaio) per prendere parte al party finale.

Tutte le info relative al 6° Trail delle Colline le potete trovare a questi link:

• Sito web ufficiale www.traildellecolline.it

Iscrizioni https://iscrizioni.wedosport.net/iscrizione.cfm?gara=56494

• Facebook:  www.facebook.com/traildellecolline

• Instagram: www.instagram.com/tdc_trail_delle_colline

• Come donare: www.hoperunning.com/sostienici

• 5×1000: codice fiscale Hope Running n° 91032000019

A Torino sfilano i levrieri

Oggi a Torino, la Great Global Greyhound Walk che vede sfilare un’ottantina di levrieri. 

È partita dalla Nuova Zelanda quando da noi era mezzzanotte ovvero alle h9 del mattino, mentre a Torino l’appuntamento era alle 10.30 in Piazza Maria Teresa. Si tratta di una passeggiata che ha per protagonisti i levrieri provenienti da Spagna e Irlanda.

A organizzare l’evento è l’Associazione Levrieri Piemonte OdV che da quattro anni fa arrivare in Italia Galgo e Greyhound, cani estremamente agili, dolci e silenziosi. Eppure questi animali hanno alle spalle storie di soprusi e violenza.

Verdina arriva da Uelva, Spagna. È stata ceduta da un galghero, chi alleva e caccia con i galgos. Non era spaventata dagli umani ma era terrorizzata dagli altri cani. Nota, è un altro levriero che l’ha aiutata a socializzare. Nota arriva sempre da Uelva grazie alla cessione di un galghero e quando è arrivata diffidava dalle persone. Ha ancora i segni di quella che forse era una museruola in ferro. 

Sissi invece arriva da Castelvetrano tramite l’Enpa di Palermo. La sua mamma era incinta di lei ed è stata salvata dalla strada. Dopo un anno di canile Sissi è arrivata nella sua nuova famiglia in Piemonte ma ancora oggi è molto paurosa proprio per l’esperienza vissuta.

Quesa e Moka invece arrivano dalla Spagna. Sono state salvate da morte certa. A Quesa hanno sparato perché era scappata. Moka veniva usata per cacciare, quando si è rotta una zampa non serviva più e l’anno portata in una perrera, come vengono chiamati i canili in Spagna. In questi luoghi i cani hanno dalla settimana ai 90 giorni di vita. Se nessuno li salva vengono uccisi. 

“I galghero, allevatori di questi cani, non vogliono farli salvare perché per loro ucciderli secondo tradizione è propiziatorio per la stagione a venire“ racconta Marco che da anni accoglie e salva Galgo, questo il nome in spagnolo dei levrieri. 

Chrissy arriva dall’Irlanda. È arrivata il 13 aprile di quest’anno. Timida e spaventata mostra ferite e cicatrici. Del suo passato si sa poco ma è probabile che facesse le corse. Il dramma di questi cani è che pur diventando campioni, una volta smesso di gareggiare vengono soppressi. 

Barbara ha adottato Cilla che arriva dall’Irlanda e Grant che invece arriva dalla Spagna. Cilla aveva la rogna, era denutrita e aveva con sé tre cuccioli. Di Grant non si sa molto ma le cicatrici anche su di lui sono ben visibili. 

Quello che colpisce di questi cani è la tranquillità e l’eleganza con cui passeggiano, non lasciamo trasparire emozioni, si lasciano accarezzare e convivono perfettamente con le altre razze. Eppure i loro occhi raccontano storie terribile. 

Simona Ballarini, presidente di Levrieri Piemonte, dedica tutto il suo tempo libero e anche risorse economiche al recupero di questi animali. “Dal 2020 abbiamo salvato e fatto adottare più di 500 levrieri tra greyhound e galgo” ha raccontato. “Per adottare è necessario conoscere le caratteristiche di questa razza ma non servono spazi particolari. Tutti possono adottare questi cani che sono docili e silenziosi. E se non ve la sentite di adottare potete far parte di un madrinaggio. Ossia si finanzia il salvataggio di un cane sino a quando non verrà adottato da una famiglia. Bastano pochi euro al mese.“ 

Se volete fare una donazione o adottare un levriero che verrà consegnato vaccinato e microchippato, potete consultare il sito web www.levrieripiemonte.it o scrivere a levrieripiemonterescue@gmail.com 

Lori Barozzino

Torino Spiritualità 2024: ma io, dove ho sbagliato? Enrica Tesio e Enrico Gagliano a confronto

“Torino spiritualità” ritorna a Torino dal 25 al 29 settembre con tante conferenze e  riflessioni nelle ultime giornate d’estate per “non rinunciare a farsi domande e cercare, lontano dalla frenesia di tutti i giorni”.
Un luogo in cui, grazie all’esperienza e alla conoscenza di personaggi più o meno noti, è possibile approfondire il significato profondo del nostro essere e del nostro tempo attraverso voci ed esperienze condivise.
Nella serata del 26 settembre, tra le molto occasioni di confronto, il palco del Teatro Gobetti di Torino ha ospitato Enrica Tesio e Enrico Galiano che insieme hanno discusso e riflettuto sul tema dell’errore.
 Il titolo emblematico- “Ma io, dove ho sbagliato?” – ha dato il via ad un confronto onesto e profondo tra i due autori che hanno entrambi a cuore questa tematica.
Sull’ errore, Enrica racconta di aver vissuto il suo lavoro come quell’ “ansia costante di essere sempre creativi e questo  mette una pressione pazzesca alle persone. L’ errore sta nell’idea della passione del lavoro che debba essere sempre una fiamma ardente sempre, ma il lavoro è mestiere e non può essere solo passione”.
Mentre  Enrico ha riflettuto sulle origini di questa antica emozione constatando che l’errore genera naturalmente paura. Ma dietro questo concetto c’è una spiegazione che già i greci avevano scandagliato illustrando che ” Phobos è la divinizzazione della paura e dello spavento. Ma questo potente Dio è figlio di Ares (dio della guerra)  e Afrodite(dea dell’ amore).  Raccontandoti una storia, viene spiegato un’emozione. Quando senti la paura si sbagliare, è un segno: devi combattere per inseguire ciò che ami. Devi attraversa il vuoto e vincere la paura”.
Ancora Enrica, parlando della difficoltà di scegliere e sbagliare, dice ” ho sempre vissuto in positivo perché l’errore o la scelta giusta si svela solo nel lungo periodo. In realtà entrambe le strade generano una perdita. È importante capire che “crescere è imparare a deludere”.
Chiude Enrico con una profonda riflessione sulle imperfezioni che caratterizzano tutti noi e che  ci rendono però unici “anche quando perdi una persona amata alla fine ti mancano proprio le sue imperfezioni. I difetti sono un dono che rende quel rapporto unico e insostenibile”.
I due scrittori hanno entrambi sottolineato l’importanza di scendere dalla nave su cui  ci rifugiamo per non affrontare le difficoltà e iniziare a vivere veramente nelle nostre molteplici contraddizioni che sono quelle ci rendono maledettamente umani.
VALERIA ROMBOLA’

Usic Piemonte e Valle D’Aosta e Fdkm, una giornata per dire No alla violenza contro le donne

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Una iniziativa davvero utile e lodevole quella tenutasi sabato mattina 28 settembre a partire dalle 8,45 presso la palestra della scuola Borione a Gassino Torinese.

 

Si dibatte tanto (giustamente) sulla violenza contro le donne ma alla teoria bisogna aggiungere la pratica. Così hanno fatto l’Unione Sindacale Carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta e Fdkm proponendo un corso di difesa gratuita alla cui presentazione erano presenti numerosi partecipanti.

L’iniziativa di sabato è stata presentata dal  Segretario Generale Regionale Usic del Piemonte e Valle d’Aosta Dott. Leonardo Silvestri. Tra le autorità presenti l’on. Daniela Ruffino, il consigliere regionale Sergio Bartoli presidente della Commissione Ambiente, il sindaco di Gassino Christian Corrado, l’assessore comunale allo sport Vito Santoliquido, la consigliera metropolitana Clara Marta che ha raccontato la sua vicenda personale di stalking subitanei mesi scorsi. E’ intervenuta anche la  psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Patrizia Multari.

Esperti di difesa personale come il Maestro Massimiliano Marsala e atlete di alto livello come Alessia Regis, Giorgia Fabbri e Ludovica Lentini, hanno insegnato le tecniche essenziali per proteggerti e aumentare la   sicurezza, con nozioni di Krav Maga e difesa personale, Tecniche di Judo e Karate.

La sicurezza  una priorità e insieme possiamo fare la differenza. Sia per chi è  principiante sia per chi ha già esperienza, questo evento gratuito è stata l’occasione perfetta per imparare e crescere in un ambiente positivo e di supporto. Saranno organizzati eventi analoghi anche nei prossimi mesi.

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GALLERIA FOTOGRAFICA

Al via Expocasa 2024: un viaggio nell’arredo, tra design, arte e sostenibilità

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Inaugurata la 61ª edizione di Expocasa, che si svolgerà fino al 6 ottobre nei 20.000 metri quadri dell’Oval Lingotto di Torino. Con 250 marchi rappresentati, nel segno della creatività, dell’innovazione e della funzionalità, la manifestazione si rinnova con focus dedicati al  design contemporaneo e al vintage, la selezione di 10 designer under 35, il nuovo progetto “Piano Terra” dedicato alla sostenibilitàmostre, oltre al ricco palinsesto di workshop e un inedito Expocasa off.

 

 Si è aperta ieri la 61ª edizione di Expocasa, manifestazione dedicata al mondo dell’arredamento e delle ristrutturazioni. Organizzata da GL events Italia, fino al 6 ottobre Expocasa occupa i 20.000 metri quadri dell’Oval Lingotto Fiere di Torino. A tagliare il nastro l’amministratore delegato di GL events ItaliaGabor Ganczer, con Andrea Tronzano, assessore regionale allo Sviluppo delle Attività Produttive, Paolo Chiavarino, assessore al Commercio della Città di Torino, e i rappresentanti dei principali partner della manifestazione, tra cui: Federalberghi Torino, CPD Consulta per le persone in difficoltà, CNA Torino, Casartigiani, Confartigianato Torino, Quooker, Scuola Master – Politecnico di Torino, Associazione Balon, Graphic Days.

«Anno dopo anno Expocasa si conferma un punto di riferimento per chi ama la casa e il design. Il nostro impegno è di creare un’esperienza che non sia solo espositiva, ma che favorisca l’incontro tra nuove idee e soluzioni pratiche offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire nuove tendenze e di immaginare uno stile di vita più consapevole e rispettoso dell’ambiente – ha dichiarato Gàbor Ganczer -. In questa edizione diamo ampio spazio al vintage, alla creatività di giovani designer e all’esperienza di grandi marchi, toccando anche temi cruciali come la sostenibilità». E in tema di sostenibilità Expocasa, prima fiera, ha avviato il nuovo progetto “Piano Terra” (in collaborazione con zeroCO2), attraverso il quale ha creato una foresta in Guatemala, la cui estensione corrisponde ai 10.000 metri quadri senza moquette nei corridoi della manifestazione.

«Expocasa è particolarmente importante anche per gli artigiani, che rappresentano un rilevante tessuto economico del nostro territorio. Con il supporto della Regione Piemonte sono numerosi gli artigiani che scelgono questa fiera, che si distingue per la sua offerta in termini di opportunità di business e di visibilità» ha commentato l’assessore Tronzano.

«Ringrazio GL events Italia e Gabor Ganczer per aver portato avanti questo appuntamento storico, evolvendolo e mantenendone sempre alto il livello. Un salone tra i più apprezzati in Italia e un vero punto di riferimento nel nord ovest. Un evento di successo con importanti ricadute economiche sul territorio» ha affermato l’assessore Chiavarino.

Il salone ha preso il via con il dibattito “Slow life, slow kitchen. Per una nuova etica dell’abitare“, che ha visto l’intervento di Giampaolo Allocco, designer pluripremiato in Italia e all’estero, di Walter Nicolino, Coordinatore del Dipartimento di interior design di IAAD. Un viaggio dalla produzione artigianale alla fabbricazione digitale e sostenibile, per dimostrare quanto il design di prodotto sia intrinsecamente legato alla storia umana e al nostro sviluppo. Una riflessione sul design che non è solo gesto estetico, ma anche il risultato di ragionamento funzionale. Un dibattito su come la nostra vita sia circondata da prodotti che testimoniano il nostro tempo. E un’analisi, in particolare, sulla cucina, non più una stanza da tenere nascosta, separata da altri spazi, ma un luogo sociale che rispecchia il desiderio di condividere la preparazione di un pasto anche con gli ospiti.

 

L’opening è stata anche l’occasione per presentare i 10 designer under 35, provenienti da tutta Italia, selezionati dalla Design call lanciata per la prima volta da Expocasa, scegliendo come elementi distintivi per la candidatura i criteri di accessibilità, sostenibilità, territorialità, innovazione e funzionalità.

Comune denominatore di alcuni oggetti selezionati è la multifunzionalità. È il caso di Go Cart, il coffee table che si trasforma in seduta; Seven Chair, la sedia che è anche servo muto; Valeria, lo stendino che diventa un cesto; U, il candelabro che diventa posacenere, porta incenso e altro ancora. Grande attenzione alla luceNam-Emotional Lighting, lampada che si attiva con diverse modalità di illuminazione attraverso il soffio; Virgola, lampada portatile realizzabile in diversi materiali e colori; O-MUV, lampada da comodino che si compone di due corpi luminosi, il primo emana luce neutra, il secondo luce UV che combinata con vernice fotoluminescente crea percorsi illuminati notturni. Protagonisti anche l’up-cycling con X-BENCH panca flessibile e solida creata attraverso un processo che valorizza i rifiuti attraverso il design; la pulizia, con Inlet, dispositivo che consente un’efficiente e rapida pulizia delle ruote prima che le biciclette entrino in casa; i complementi d’arredo con Joinest, sviluppo di una piccola serie di elementi.

I 10 oggetti sono esposti nell’area Design Call al Salone, che attraverso questa iniziativa vuole ricordare come, nella continua evoluzione dell’arredamento, il design consenta di esplorare e interpretare nuove tendenze e come in questo processo sia centrale il ruolo dei giovani che, spesso più inclini a pensare fuori dagli schemi, portano nuove idee e soluzioni creative.

 

L’Oval per 9 giorni è il punto di riferimento per chi è in cerca di idee, supporto tecnico, preventivi, consigli, soluzioni personalizzate. Luci, colori, proposte di arredo, soluzioni green, sostenibilità, decluttering, restauro, finiture incentivi per le strutture ricettive: sono alcuni dei temi che verranno approfonditi nel ricco palinsesto di appuntamenti ospitati da Expocasa.

Il salone si conferma espressione dell’amore per la propria abitazione, della passione per il bello, della curiosità per nuove soluzioni tecniche grazie ai 150 espositori, in rappresentanza di circa 250 brand. Le loro proposte vanno dal classico al contemporaneo, dall’eclettico al minimalista, con un occhio di riguardo al vintage e al modernariato, che trova spazio in un’area dedicata, in risposta a una delle tendenze più attuali nel mondo dell’arredo: l’incontro armonioso tra il fascino del passato e la funzionalità del presente.

E se l’interior design cerca sempre più di unire l’eleganza retrò con linee moderne e materiali innovativi, non secondaria è la tendenza a catapultare l’arte nell’ambiente domestico, una inclinazione che il Salone racconta attraverso la mostra “l’arte a casa tua” che propone attraverso la pittura, la scultura, la fotografia e le installazioni di 11 artisti emergenti.

 

Cento metri quadrati sono dedicati alla Design Square, un concept espositivo che presenta brand innovativi presenti per la prima volta ad Expocasa. Qui la passione per il bello prende vita attraverso il design esplosivo di grandi brand come Kriptonite (presentato da Linea Nuova) e Rochebobois, dando vita a un’esperienza immersiva che unisce estetica e praticità, per il piacere degli appassionati e dei professionisti del settore. A completare l’offerta espositiva anche “Insulti Luminosi”, brand di complemento d’arredo molto popolare sui social media, che propone frasi ironiche utilizzate come corpi illuminanti.

La passione per l’ambiente domestico trova espressione anche nell’inedito poster che l’artista britannico Anthony Burrill dedica all’eventoI am happy here, e che dà il titolo alla mostra allestita qui da Graphic Days, sintesi del piacere di visitare l’evento, di essere a Torino, di poter scegliere in un unico luogo tutte le soluzioni di arredo per la casa e di essere felici nella propria abitazione.

 

Una passione condivisa dai tanti partner di Expocasa, come Quooker, che oltre a presentare il suo innovativo rubinetto, mette a disposizione del salone una parte del proprio stand come area lounge e inoltre funge da punto d’acqua per i visitatori. Ma anche dalla Scuola Master del Politecnico di Torino che all’interno di un atelier ha sviluppato un caso di studio sul tema “immaginare il futuro di Expocasa”: le idee e le tavole progettuali degli studenti sono in mostra presso l’area POLITO. E ancora dall’Associazione Balon che organizza alcuni workshop dedicati al piccolo restauro, da CNA Torino, Casartigiani e Confartigianato Torino, che gestiscono la mostra “bellezze artigiane”, da Federalberghi Torino e CPD Consulta per le persone in difficoltà che hanno collaborato nella messa a punto di due percorsi, dedicati rispettivamente al contract e al design inclusivo.

Per la prima volta, inoltre, il design del Salone varca anche i confini dell’Oval con Expocasa Off: un programma di appuntamenti negli showroom degli espositori partecipanti. Il 3 ottobre dalle 19 alle 20.30 La Natura è di Casa (via Cernaia 24/c Torino) ospita “Colora il tuo benessere”, dove presenta la novità Varier 2024 Variable Monochrome in un contesto di benessere psicofisico: la forma e la funzione ergonomica per il corpo e i benefici del colore per la mente. Il 4 ottobre dalle 18 alle 21 Magica Mobili (via Monte Novegno 30/e Torino) propone cucine, la nuova collezione di arredo bagno e i divani di Franco Ferri. L’incontro sarà animato dal Quooking Show dello Chef Marcello Ferrarini, che preparerà piatti sfiziosi con il sistema Quooker, il rubinetto che consente di ottenere acqua bollente a 100 °C, refrigerata naturale e frizzante, sempre filtrata direttamente dal rubinetto.

 

Expocasa è organizzata da GL events Italia con il patrocinio di Regione PiemonteCittà di TorinoCamera di commercio di Torino e Ascom. Partner Expocasa 2024.

Le anime di Expocasa

  • Area arredo e complemento, con cucine, living, camere da letto, camerette, bagno e benessere, falegnameria.
  • Area vintage per stimolare il gusto del pubblico di Expocasa, in una ricerca continua del bello attraverso contrasti originali tra l’antiquariato, il modernariato, il design ed il nuovo all’interno del proprio spazio abitativo. Per dare vita a spazi che evocano un senso di familiarità, ma con una funzionalità e un’estetica aggiornata.
  • Design square, un volume di 100 metri quadrati con un allestimento total black che all’interno propone una selezione di brand esclusivi.
  • Area tecnicasa, con artigianato, domotica, pavimentazioni, materiali e finiture, serramenti, climatizzazione, sicurezza, ristrutturazioni. Due sezioni che si intersecano con percorsi dedicati all’accessibilità.

 

 Da ricordare

  • L’ingresso è gratuito, previo accredito online
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A Torino, si inaugura la seconda edizione della “Scuola di Noir”

A “Scuola di Noir” con “Distretto 011”

Con gli scrittori Giorgio Ballario e Massimo Tallone

Martedì 1° ottobre

Il nome è facile da ricordare, per chi “naviga” a pieni giri e gongola dal piacere nel seguire film e serie televisive poliziesche (un bel po’ anche made in Italy) o nell’immergersi in pagine di libri “gialli”, dai più classici ai più contemporanei e più decisamente “noir”: “Distretto 011”. Nome pienamente azzeccato per una “Scuola di noir”, come quella di Torino, diretta dal giornalista – scrittore Giorgio Ballario (papà della “serie coloniale” del maggiore Morosini e oggi direttore artistico del Festival “Bardonoir” di Bardonecchia) e dallo scrittore nonché docente di “scrittura creativa” Massimo Tallone. Scuola che, realizzata in collaborazione con “Capricorno Edizioni”, “ha l’obiettivo di formare autori in grado scrivere come i grandi maestri del ‘noir’ e del ‘giallo’, confezionando romanzi solidi e credibili, con una ‘suspense’ tesa e un possente lavoro di scavo”.

Ebbene, la “buona nuova” per tutti gli amanti del genere è che la seconda edizione della “Scuola di noir” sarà inaugurata martedì prossimo 1° ottobre, alle ore 18,30, presso la sede di “Capricorno Edizioni” (corso Francia, 325) con una “lectio” di Ballario e Tallone dal titolo curioso “Il cane e il tartufo: dove sono le storie noir”.

L’ingresso è libero ma è obbligatoria la prenotazione scrivendo a: distretto011@edizionidelcapricorno.com

Il programma di questa edizione, rivolta sempre agli aspiranti scrittori, agli esordienti e a tutti gli appassionati di “letteratura noir” (e non), prevede  13 lezioni che si svolgeranno presso la sede di “Capricorno Edizioni”, sempre al martedì, dalle 18,30 alle 21,30. Gli incontri con i docenti – e che docenti! – ospiti (Alessandro Perissinotto, Maurizio Blini e Luca Crovi) si terranno il sabato mattina, in date da definirsi. Il corso sarà in presenza, ma fruibile anche online  (le lezioni si potranno seguire in diretta oppure in differita). Saranno fornite dispense tematiche e ciascun partecipante porterà a termine lastesura di un racconto “noir” o “giallo” che sarà valutato dal “Comitato Editoriale” della “Casa Editrice”.

Il costo del corso è di 750 Euro (+Iva).

Per info: tel. 011/3853656 odistretto011@edizionidelcapricorno.com o www.edizionidelcapricorno.it/scuola-di-noir/

“Questa scuola – spiega Massimo Tallonevuole essere una palestra, dove si impara a maneggiare gli attrezzi del mestiere e a governare le tecniche di scrittura, a partire dal soggetto e dal ‘plot’, che dovranno essere sviluppati via via nel progetto, nella traccia, nella trama, nell’ambientazione, nella stesura e nella revisione, ma anche un trampolino, perché non ci limiteremo a trasmettere nozioni, ma inviteremo i nostri studenti a buttarsi di testa nell’agone narrativo. La lezione che apre la Scuola ha come titolo ‘il cane e il tartufo’, perché il crimine non devi cercarlo come il cane cerca il tartufo, ma devi farti tartufo tu, cioè devi trovare la parte oscura di te, la tua ombra”.

E aggiunge Giorgio Ballario: “Il compito dell’aspirante scrittore è mettersi nei panni dell’investigatore o del criminale, quindi imparare a vedere il mondo secondo una particolare ottica. Bisogna saper guardare oltre, saper pensare male e confrontarsi con i pensieri più torbidi. La prima indagine è quella su noi stessi. Per questo una scuola di noir è utile anche nella nostra quotidianità, perché aiuta a diventare un po’ più disincantati e un po’ più consapevoli. Durante le nostre lezioni ci saranno numerosi esercizi pratici ma ci soffermeremo anche sulla storia del “poliziesco”, su come questo genere si è evoluto, mettendo a confronto i differenti stili di grandi autori come Jim Thompson, Ruth Rendell, Patricia Highsmith, Simenon, Vázquez Montalbán, Izzo, Ellroy, Scerbanenco e Lucarelli”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Immagine guida “Scuola di noir”

–       Giorgio Ballario

–       Massimo Tallone (ph. Testa)