ilTorinese

Torino e la crisi di governo: poche certezze nei partiti

Crisi di governo, si accettano scommesse sugli esiti
finali. Partiamo dalle poche certezze. Non c’ è più l’infallibilità del Capitano Matteo Salvini.
Secondo, i pentastellati eredi della italiana filosofia
popolana: Francia o Spagna purchè se magna. Terzo,
Matteo Renzi si farà un suo partito. È solo una
questione di tempo. Frustrate le speranze sui poteri
demiurgici del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. Ci sono dei limiti ai suoi poteri. E lui è molto ma
molto adirato. Per tanti osservatori è possibile  il governo
tra Pd e 5stelle. Continuo nell’ essere perplesso, ma
ciò che è inverosimile ed accade diventa reale e
molte sono le cose inverosimili che sono accadute.
Persino un torinese come il professore Andrea Giorgis
potrebbe fare il Ministro. Vista così, buona cosa. Si
continuano ad accettare scommesse. Chiamparino pare non essere disposto a un ruolo di governo. Altalenante il
grafico degli scommettitori.
Zingaretti che scrive di suo pugno: proficuo
il confronto con Di Maio. E Giggino: mai al
governo senza Conte.
Qualcosa non torna. I più inossidabili sono  i pentastellati
torinesi. Chiaretta (Appendino) è mitica: viva il governo
Conte con il PD, così non mi faranno più opposizione
in Comune. Bella Lei. E i No Tav d’accordissimo sull’accordo. Basta che il PD dica di essere contro la Tav.
Precisamente non si inventano proprio tutto
loro. L’onorevole Stefano Lepri è il primo che sostiene:
si può fare, ovviamente dopo l’accordo romano.
Lui è cattodem di stretta osservanza renziana e sodale
ed ispiratore della Canalis vice segretaria regionale
pd del Piemonte.
Matteo Renzi ha già sentenziato : niente accordi con
Di Maio?  Me ne vado. Ergo un’ altra occasione per il PD
per dividersi. Continuando, la pregiudiziale di Zingaretti di un
governo senza Conte. Pregiudiziale di Di Maio:
governo insieme se c’ è Conte. Logica conseguenza:
nessun governo. Ma si sa che ultimamente la logica
difetta nel nostro Paese. Ritorna in auge la possibilità
di elezioni anticipate. Ma nessuno (tranne la Meloni) le
vuole davvero. In verità  non stiamo
facendo una bella figura. E più il tempo passa e più
si ingarbuglia la situazione. A meno che …. Ma non
è possibile, non è concepibile… Un governo
Conte bis con Di Maio vice e Salvini vice del vice.
Ma non hanno irrimediabilmente bisticciato, e allora?
Si bisticcia e poi si fa pace. Avevano detto: mai più
insieme al governo.  Nella vita come in politica
mai dire mai. Mi sembrano tutti dei novelli Zeno Cosini
protagonista del romanzo la Coscienza di Zeno di Italo
Svevo. Chiede di sposarsi con l’ amata Ada. Bella e
con tre sorelle, ma innamorata di un altro. Non si dà
per vinto e chiede alle altre due sorelle di sposarlo. Al
loro rifiuto ripiega su Augusta, la più brutta ma l’ unica
disponibile. Un gioco al ribasso.
Un brutto gioco al ribasso . Un dannoso gioco al
ribasso. Si accettano scommesse sulla soluzione di
questa crisi.

Patrizio Tosetto

Bethaz, il trionfo dell’esperienza

55 anni e non sentirli. Marco Bethaz, a una settimana dal suo compleanno, si è anticipato un bellissimo regalo facendo sua la sesta edizione del Gran Paradiso Raidlight Ultra Trail, tappa del Trail Tour della Valle d’Aosta.

Il portacolori della Technos Medica Inrun si è esaltato in una giornata di sole e caldo tipicamente estivo, forte anche in alta montagna (il tracciato era tutto disegnato oltre i 1.500 metri di altitudine), comandando la gara per tutti i 45,3 km del percorso (dislivello generale 3.341 metri) fino al traguardo tagliato dopo 5h35’11”. Bethaz, che nella sua Val d’Aosta era stato già quarto lo scorso 20 luglio all’Ultramarathon du Fallére, ha preceduto di 3’54” il britannico Colin Thornton, che sta ormai diventando cliente abituale dei grandi eventi di ultra trail italiani e che era già stato terzo lo scorso anno al Gran Trail Courmayeur. Terza piazza in condominio per Erik Bochicchio (Team Nolimits) e Nicola Poggi (Sisport) a 10’51”.

Fra le donne continua a collezionare successi di grande spessore nel Nord-Ovest alpino Tatiana Locatelli (Team Trail) che dopo le vittorie al Cervino XTrail 2017 e Monte Rosa Walser dello scorso anno mette il suo nome in un altro prestigioso albo d’oro in 6h56’00”, staccando di 42’27” Monica Francesca D’Urso, quest’anno già sul podio a Le Porte di Pietra e Gran Trail Rensen, terza posizione per Eleonora Serafin (Team Baroli Climb) a 1h15’35”.

Nel Gran Paradiso Trail, 26 km per 1,.819 metri, acuto di Federico Mattia De Guio, che ha coperto la distanza in 2h57’53” infliggendo 7’36” a Thierry Brunier e 7’57” a Elwis Pieiller. A Stefania Canale la gara femminile in 3h32’26” con 25’30” su Fabiana Guidorizzi e 34’24” sulla grande favorita della vigilia, Lisa Borzani incorsa in problemi fisici già nelle prime fasi della gara. La capitana azzurra come suo costume non ha voluto però mollare, raggiungendo il traguardo per poi infilarsi in infermeria dove le è stato posto del ghiaccio sulle ginocchia.
Nel complesso dei due tracciati gli organizzatori hanno raggiunto il limite massimo di 250 partecipanti per quella che si è rivelata essere una vera giornata di festa, alla quale hanno validamente contribuito guardie forestali, guardie di finanza e guardiaparco che hanno gestito validamente i tracciati nella loro interezza. Importante anche il contributo dei due rifugi Chabod e Vittorio Emanuele, veri e propri snodi del percorso, come anche del Comune di Valsavarenche e dell’Hotel Parco Nazionale Gran Paradiso, che hanno validamente supportato gli organizzatori dell’Association Sportive Corps Forestier de la Vallée d’Aoste, pronti a rilanciare la sfida per il 2021 per dedicarsi il prossimo anno al ritorno del Vertical.

Re Peperone aiuta la ricerca sul cancro

Dal 30 agosto all’8 settembre 2019 a Carmagnola (TO)
www.fieradelpeperone.it

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS sarà presente alla 70^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola. Il Direttore Scientifico dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, Prof. Anna Sapino, verrà intervistata da Tinto, presentatore di Rai 2, domenica 1 settembre alle ore 20,45 in Piazza Sant’Agostino. Per tutta la durata della manifestazione, presso i punti info, verrà divulgato materiale informativo della Fondazione.


La 70^ Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, in programma dal 30 agosto all’8 settembre 2019, quest’anno si impegna in maniera decisa anche nel campo della salute, avviando un’importante collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS.

In tutti i giorni della Fiera, nei punti info, sarà possibile trovare materiale della Fondazione che allestirà anche un suo stand venerdì 6 settembre. Domenica 1 settembre i ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, attraverso l’utilizzo di microscopi, daranno una dimostrazione del lavoro che svolgono quotidianamente all’interno dei loro laboratori. La sera, la Prof. Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, verrà intervistata in Piazza Sant’Agostino, alle ore 20.45, dal conduttore televisivo Tinto di Rai 2 nel corso del format “Le interviste di TINTO: dimmi cos’hai nel frigo e ti dirò chi sei”.

Tinto, al secolo Nicola Prudente, dal 2003 conduce il programma Decanter su Radio2 insieme a Federico Quaranta, è stato per diversi anni nel cast fisso de “La prova del cuoco” su Rai 1 e dal 2015 conduce il programma di Rai 2 “Frigo” dal quale prendono ispirazione le interviste che realizzerà sul grande palco della Fiera, il 30 agosto ad Arturo Brachetti e nei giorni seguenti con altri ospiti.

Anna Sapino, Anatomo Patologa, Professore ordinario della Facoltà di Medicina di Torino, lavora presso l’Istituto di Candiolo – IRCCS dal luglio 2015, come responsabile dell’Unità di Anatomia Patologica. Proviene da un’esperienza trentennale alle Molinette di Torino, dove era Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e vicedirettore alla ricerca del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università. Da lei dipendono 250 persone – fra medici, biologi, biotecnologi, bioinformatici, ingegneri informatici e 17 laboratori.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro è stata costituita per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un polo oncologico, l’ Istituto di Candiolo – IRCCS, capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti le migliori risorse umane e tecnologiche oggi disponibili.
L’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo – IRCCS è oggi una realtà viva ed operante: 56.500 mq complessivi, di cui 47.962 mq destinati alla clinica e 8.538 mq destinati alla ricerca. Unico Centro realizzato esclusivamente attraverso donazioni di cittadini ed enti privati, è dotato della tecnologia più all’ avanguardia per la diagnosi e la cura.
Vi lavorano oltre cinquecento persone tra medici, ricercatori, infermieri e tecnici. E’ anche l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Piemonte (IRCCS), riconosciuto dal Ministero della Salute, a testimonianza delle importanti scoperte fatte a Candiolo e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali.

È possibile effettuare una donazione a favore della Fondazione attraverso www.fprconlus.it 

Napoli (FI): “Mattarella è il faro nella nebbia”

La sensibilità istituzionale e il senso vivo dei doveri verso il Paese fanno del presidente Mattarella l’unico faro che squarcia le nebbie che avvolgono la scena politica. Con lo stile non banalmente notarile che gli è proprio, Mattarella ha registrato tutte le possibili interlocuzioni avviate dai partiti senza preclusioni verso nessuna di esse.

Saggiamente ha accordato ancora qualche giorno ai gruppi parlamentari per valutazioni più approfondite, ma a tutti ha ricordato le urgenze dell’Italia, gli impegni nelle istituzioni europee e la necessità di affrontare l’emergenza economica. Grazie, presidente Mattarella, per assolvere al suo ufficio con lo stile, la sobrietà e la determinazione, tutte qualità che rassicurano gli italiani.

On. Osvaldo Napoli (Forza Italia)

Tenta di incendiare il pronto soccorso

Dal Piemonte

E’ stata una notte davvero ‘di fuoco’ e non nel senso figurato del termine quella tra venerdì e sabato, per il posto di pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. Infatti i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casale Monferrato hanno arrestato un 41enne di Coniolo, con precedenti penali, perché ritenuto responsabile di incendio doloso di edifici pubblici, interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.

L’uomo, verso le ore 21:30 del 23 agosto, contattava il numero di emergenza 112, dichiarando di trovarsi all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Casale Monferrato e di avere una bomba. Immediatamente, la locale Centrale Operativa dei Carabinieri allertava le pattuglie, inviandole sul posto.

Nel frattempo, trovandosi in evidente stato di alterazione psico-fisica, il soggetto – già noto al personale sanitario – veniva accompagnato in una stanza destinata allo svolgimento delle visite, all’interno della quale erano presenti barelle e materiale medico: lì, senza alcun motivo, M.C. incendiava le poltrone, utilizzando un liquido infiammabile per la disinfezione delle mani, quindi si dava alla fuga, dirigendosi verso il centro della città.

L’incendio era prontamente spento dal personale sanitario mediante l’uso degli estintori e i degenti venivano precauzionalmente trasferiti in un altro reparto, in attesa del ripristino del Pronto Soccorso.

La Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato reindirizzava le pattuglie in circuito, facendole convergere in città per le ricerche dell’uomo, individuato poco dopo in Corso Valentino e arrestato.

Al termine degli accertamenti di rito, il 41enne veniva condotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima davant al  Tribunale di Vercelli.

Massimo Iaretti

Bom dia !!!

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Il saluto consiste in un atto rappresentato da un gesto, accompagnato nella maggior parte delle volte da parole o frasi che si scambiano con una o più persone quando si incontrano o quando si prende commiato da loro, per fini personali o professionali, manifestando sentimenti di simpatia, affetto, rispetto, devozione o sottomissione.

Nell’antica Roma la “salutatio matutina” rappresentava il saluto che i clienti porgevano al proprio patrono accompagnato dalle parole “Ave Domine, Ave Rex”.

Ai nostri giorni il saluto rappresenta ormai una forma di cortesia, sebbene tuttavia l’origine rimanga sempre religiosa.

Del saluto in senso stretto bisogna distinguere quindi la forma ed il contenuto. La forma è spesso una formula, mentre il contenuto è spesso un augurio (vedasi il buongiorno che in greco significa “sii lieto”).  Altre tipologie di saluto riprendono le origini di carattere religioso come, per esempio, il francese “adieu”, l’inglese “good-bye” (contrazione dell’espressione piùestesa “God be with you”) o l’ancora più diretto spagnolo “vaya con Dios” che, al suo interno, comprende una moltitudine di auguri di buon auspicio, quali “vai con Dio, Dio sia con te, buona fortuna”.

I brasiliani sono noti per essere un popolo particolarmente socievole ed estroverso ed il momento del saluto ad una persona rappresenta una parte fondamentale della vita sociale a cui viene data molta importanza, prova ne è il fatto che vengano differenziate tre forme di saluto da usare in specifiche fasce orarie.

Il saluto in Brasile si distingue in tre formule: bom dia, boa tarde e boa noite. “Bom dia” rappresenta l’equivalente del nostro buongiorno e va usato fino alle ore 12; dalle 12 fino alle 18, invece, si usa il “boa tarde” ovvero il nostro buon pomeriggio, da noi poco usato, dopo le 18 libero uso dell’espressione “boa noite”, che noi utilizziamo solo per accommiatarci e come augurio prima di andare a letto, in Brasile invece si usa anche quando la sera si arriva e ci si incontra. L’espressione “boa noite” coincide, circa, con il calar della sera ed, essendo il Brasile un paese tropicale, l’alba compare molto presto, i bambini ed i ragazzi entrano a scuola alle 7.30 di mattina circa, mentre il buio della sera arriva approssimativamente alle 18 sia d’estate che d’inverno.

La bellezza ed il fascino del saluto “Bom Dia!”, però, lo si può capire solo se lo si vive. L’espressione, il sentimento ma, soprattutto, lo spirito con cui vengono dette queste due semplici parole, il sorriso che le accompagna, gli occhi che brillano e che sorridono, ma soprattutto lo scambio di battute successive che suonano così: Bom dia ! Tudo bem? tudo bem e você? tudo bem tudo bem….. – Buongiorno! tutto bene? tutto bene e tu? Tutto bene tutto bene……… rappresenta l’essenza dello spirito brasiliano. Per loro va sempre tutto bene, raramente sentirete qualcuno che vi risponderà che va male o che non va proprio, si potranno lamentare per qualcosa che non va molto bene ma poi vi diranno che grazie a Dio gli va ancora tutto bene. E queste sono le risposte che vi darà chiunque indipendentemente da sesso età o estrazione sociale. E stiamo parlando di un Paese che, secondo i dati 2016 del Fondo Monetario Internazionale ha un PIL pro capite di 9.821,41 USD, contro i 14.467 USD della vicina Argentina, i 31.984 USD dell’Italia o i 44.550 USD della trainante Germania. Alla luce di questi dati si può capire che i brasiliani avrebbero tutti i motivi del caso per lamentarsi.

L’espressione “Bom dia, tudo bem?” rappresenta non solo una reale forma di augurio ed interessamento su come stiano il proprio interlocutore, la sua famiglia, su come vada il lavoro, o un pretesto per fermarsi scambiare due chiacchiere e ringraziare Dio che le cose vadano ancora bene. Ma questa domanda viene rivolta a chiunque si incontri per strada, dal portinaio al giornalaio, dal tassista al netturbino, dal cameriere al venditore ambulante.

 

Nonostante il nostro animo sabato un po’ introverso non mi resta che augurarvi quindi buongiorno, scusate…Bom dia!

 

Emanuele Farina Sansonedal Brasile

 

Arrestato ladro con il busto in auto e le gambe fuori dal finestrino

I poliziotti del Commissariato “Centro”, in servizio di volante, lo hanno notato, nel primo pomeriggio di giovedì, mentre transitavano in Lungo Dora Napoli. Era evidente che stesse rubando qualcosa, si trovava con le gambe a penzoloni ed il busto all’interno dell’autovettura in sosta. L’uomo, un cittadino romeno di 26 anni con precedenti di Polizia, ha prelevato un borsello dal veicolo e si è messo in fuga in direzione piazza Borgo Dora. Durante l’inseguimento il ragazzo ha tentato di buttare la refurtiva all’interno di alcuni bidoni dell’immondizia, ma è stato fermato ed arrestato. Gli agenti hanno restituito la borsa al legittimo proprietario accorso sul posto.

 

La polizia indaga sul proiettile spedito al professore che sperimenta sui macachi

La polizia indaga sul proiettile spedito in una busta, con una lettera anonima di minacce al professore Marco Tamietto, ricercatore dell’università di Torino, titolare di una sperimentazione sui macachi finalizzata  al recupero della vista nei pazienti ciechi. La busta è giunta  in Ateneo ed è stata aperta dai colleghi di Tamietto. All’interno il messaggio: “Non sei un ricercatore, sei un assassino. Colpiremo duro te e la tua famiglia”.  Sul caso indaga la polizia. L’anno scorso il ricercatore era stato aggredito e contro le sue sperimentazioni sono state inviate al Ministero della salute 350 mila firme in una petizione che chiede di non permettere la ricerca sui macachi.

Finge di pagare il conto al bar e aggredisce poliziotto per fuggire

Gli agenti del Commissariato “Madonna di Campagna” hanno identificato 75 persone e controllato 4 esercizi commerciali.

Hanno proceduto all’arresto di un cittadino del Ghana per resistenza, lesioni a Pubblico Ufficiale e danneggiamento. Verso le 23, in piazza Villari, all’interno di un locale commerciale lo straniero, irregolare sul Territorio Nazionale, sprovvisto di documenti, ha comunicato ai poliziotti il suo nominativo, segnandolo su un foglio di carta, che dagli accertamenti effettuati è risultato falso. Dopo aver comunicato al 54enne che sarebbe dovuto rientrare con i poliziotti in Questura, al fine di accertare la sua posizione sul Territorio Nazionale, lo stesso ha voluto saldare il conto al bar. Peccato che si trattava soltanto di un tentativo di fuga. Dopo aver pagato la merce consumata ha aggredito il poliziotto che lo aveva accompagnato alla cassa: lo ha spintonato con forza colpendolo al torace e facendogli perdere l’equilibrio. In questo modo si è guadagnato alcuni metri di vantaggio. L’uomo è stato fermato, non con poca fatica, dagli altri operatori accorsi in strada. Il cinquantaquattrenne ha opposto resistenza anche agli altri agenti intervenuti, causando policontusioni ed escoriazioni multiple alla mano di uno e un trauma ad una spalla e una contusione al ginocchio ad un altro.

All’interno di quel bar, su 17 persone identificate,  8 risultavano avere a carico precedenti di Polizia.

Nel corso dell’attività di controllo, durante le verifiche ad altri 2 locali commerciali, situati uno in corso Brin e l’altro in via Orvieto, i cani poliziotto hanno rinvenuto sostanza stupefacente. Nello specifico, nelle piazzette antistanti i locali, sono stati rinvenuti diversi grammi di hashish e marijuana sequestrati a carico di ignoti. Inoltre due persone sono state sanzionate amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente ed un un cittadino nigeriano di 41 anni, è stato arrestato per un Ordine di Carcerazione.

 

Mercoledì sera invece, gli agenti del Commissariato “Barriera Milano” hanno identificato 36 persone e controllato 4 esercizi commerciali. Hanno arrestato un 31enne del Senegal per detenzione di sostanza stupefacente, violenza a Pubblico Ufficiale e lesioni e 2 cittadini senegalesi, rispettivamente di 41 e 45 anni, sono stati espulsi. Nel pomeriggio, in via Desana, i poliziotti hanno notato il senegalese di 31 anni, irregolare sul Territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, aggirarsi con fare sospetto.  Alla vista degli agenti si è portato alla bocca diverse dosi di crack senza incartamento e le ha masticate per poi sputarne l’impasto in faccia ad un poliziotto nel tentativo di guadagnarsi la fuga. L’uomo ha inoltre provato più volte a divincolarsi tentando di colpire gli operatori con calci e pugni.

Nel medesimo contesto sono stati sequestrati a carico di ignoti circa 10 grammi di marijuana, celata nell’area verde a ridosso della zona pedonale di corso Palermo, e 16 dosi di cocaina, nascoste dentro la buca delle lettere di uno stabile situato sullo stesso corso.

In via Leinì, all’interno di un ristorante senegalese, personale dell’ASL ha constatato l’assenza delle normali condizioni di igiene e per questo motivo ha vietato l’utilizzo della cucina impedendo così la somministrazione di cibi e bevande e consentendo la sola vendita di prodotti confezionati.

 

 

Natura e storia al parco Sigurtà

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Viaggio in Italia

Valeggio sul Mincio è un comune della Provincia di Verona, posto al confine con quella di Mantova. Una sua frazione, Borghetto, con il mulino ad acqua ed il maestoso ponte sul Mincio, si può fregiare di essere uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’, ma non è l’unica attrazione turistica di questo comune.

C’è anche il Parco Sigurtà che prende il nome dall’industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà il quale lo acquistò nella primavera del 1941, terreno dal passato glorioso ormai decaduto.

Il parco ha origine da ‘brolo cinto de muro’, luogo dove dimoravano le famiglie patrizie con il loro servitori.

Tra le proprietà di erano succedute  la famiglia patrizia Contarini, i Giarienti, i Maffi. E proprio nel 1792 vi soggiornò, ospite del marchese Antonio Maffei il poeta Ippolito Pindemonte. Una figlia del marchese, sposando il conte Filippo Nuvoloni lo portò in dote a questa famiglia. Tra gli ospiti nel diciannovesimo secolo ebbe anche due imperatori, Francesco Giuseppe Asburgo d’Austria e Napoleone III di Francia. Ma fu con il dottor Sigurtà che iniziò la sua riqualificazione, grazie – tra l’altro – ad una multa di 15 lire con cui scoprì un antico diritto di prelevare le acque dal fiume Mincio, che ea stato dimenticato dai precedenti proprietari. Grazie a tale captazione l’irrigazione ha portato ad una trasformazione radicale in un parco naturalistico di sessanta ettari, premiato come il secondo parco più bello d’Europa nel 2015 ed il più bello d’Italia nel 2015, oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale e nazionale.

Il parco giardino Sigurtà ospita innumerevoli attrazioni naturalistiche e storiche: nei mesi di marzo e aprile si possono ammirare un milione di tulipani, che rappresentano la fioritura più importante in Italia e la più ricca del Sud Europa; il viale delle rose, che da maggio a settembre accoglie 30.000 rose rifiorenti; uno straordinario labirinto, diciotto specchi d’acqua, dove tra giugno e luglio fioriscono le piante acquatiche, e immensi prati verdi.

Senza dimenticare il Castelletto, commissionato dal marchese Antonio Maffei, e in passato antica sala d’armi, oggi invece luogo dove sono conservate le memorie storiche, letterarie e scientifiche della famiglia Sigurtà: qui infatti sono ricordati gli scienziati e i premi Nobel, ospiti in passato del parco: Selman A. Waksman (Premio Nobel nel 1952 e scopritore della Streptomicina), Alexander Fleming (Premio Nobel nel 1945 e scopritore della penicillina), Gerhard Domagk (premio Nobel nel 1939 e scopritore dei sulfamidici), Konrad Lorenz (premio Nobel nel 1973 e fondatore dell’etologia) e Albert B. Sabin (scopritore del vaccino orale contro la poliomielite).

Altri incanti ricchi di storia e fascino sono l’Eremo (un tempietto in stile neogotico), la Meridiana Orizzontale (che sorge sul belvedere di Giulietta e Romeo), la Grande Quercia (l’albero più antico del parco con i suoi 4 secoli d’età), il monumento in bronzo dedicato a Carlo Sigurtà, la Pietra della giovinezza, il Cimitero dei cani ecc.

Il parco è stato scelto tra le location che rappresentano l’Italia durante Expo 2015 all’interno del Progetto Panorama in piazza Gae Aulenti (Milano).

I suoi cancelli vennero aperti per la prima volta al pubblico dal dottor Sigurtà, sempre molto attento alla sua riservatezza,  il 19 marzo del 1978

Oggi i figli di Enzo, Giuseppe e Magda, continuano con passione a preservare e a far conoscere il Parco, proseguendo il lavoro svolto dai predecessori.

Negli anni il Parco Sigurtà ha accolto così milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo ed è diventato la meta ideale dove concedersi una giornata di relax e divertimento, grazie alla ricchezza botanica e floreale e al variegato calendario eventi per grandi e piccoli.

Pertanto, come è stato anticipato una visita al Parco offre moltissimi i punti di interesse da non perdere in questa oasi verde, che si estende su due colline: dal celebre Viale delle Rose al Labirinto, un percorso tra 1500 piante di tasso che si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati, dal Grande Tappeto Erboso alla Fattoria Didattica, dimora di tanti simpatici animali, dal Castelletto, in passato luogo di incontro di scienziati e premi Nobel, alla Grande Quercia, senza dimenticare la Panchina degli Innamorati, novità della stagione 2018.

LA MAGIA DEGLI ALBERI AL PARCO

Il Parco Giardino Sigurtà ospita innumerevoli alberi, presenze silenziose che popolano boschi e prati, tra cui la Grande Quercia, che si erge maestosa nelle vicinanze del Labirinto: un esemplare che ha più di 4 secoli e che colpisce per la perfetta armonia tra il tronco (6 metri di circonferenza) e la chioma (120 metri di circonferenza).

E poi: la collezione di bossi più ricca al mondo, con 40.000 piante, migliaia di cipressi, 500 pini, 1.000 abeti, oltre 2.000 carpini, 500 vecchi pioppi, 50 faggi di differenti varietà, un centinaio di lecci, numerose piante di olivo, 20 magnolie, diversi bagolari spaccasassi (di cui un esemplare di oltre due secoli), centinaia di betulle, pfitzeriane e querce, 40 piante officinali nel Giardino a loro dedicato, centinaia di aceri giapponesi. Le zone boschive accolgono, invece, il sottobosco di felci, mughetti e differenti tipologie di edera, mentre le erbacee perenni si presentano in grandi masse.

 

LE FIORITURE STAGIONALI

Le straordinarie fioriture, che si susseguono nel corso delle stagioni del Parco Sigurtà, sono un imperdibile incontro di profumi e colori:

– si inizia con centinaia di crocus dalle tonalità azzurro, bianco, giallo, lilla e viola;

– a marzo ed aprile, invece, avviene Tulipanomania, la fioritura di oltre un milione di tulipani che con giacinti, muscari e narcisi colora per più di 60 giorni i manti erbosi del Parco; è la fioritura più importante in Italia e la seconda a livello europeo.

– a fine aprile migliaia di iris tinteggiano di arancione, giallo e viola il Viale delle Fontanelle e la Passeggiata Panoramica, che regala una vista mozzafiato sulla Valle del Mincio;

– maggio è il mese per eccellenza dedicato alla rosa e il Viale delle Rose fino a settembre accoglie 30.000 esemplari antichi in due varietà (Queen Elizabeth e Hybrid Polyanta & Floribunda);

– senza dimenticare le piante annuali, che sbocciano da maggio ad ottobre, lungo il Viale delle Aiuole Fiorite e in altri punti del Parco: 30 varietà di dalie e centinaia di begonie, canna indica (qui al Giardino sono presenti 9 varietà, in particolare quella tigrata), impatiens, sunpatiens, coleus, zinnia e tagete.

– protagonisti dell’estate sono gli hemerocallis, i girasoli e le centinaia ninfee rustiche (diurne) e tropicali (che possono essere notturne o diurne), i cui petali vanno dal rosa pallido, al rosa intenso, dal rosso al ciclamino, insieme al bianco e al giallo. Queste piante acquatiche con fior di loto, ibischi d’acqua, papiri e falsi papiri colorano ed impreziosiscono i 18 laghetti del Giardino.

– gli aster o settembrini a fine estate creano un magico contrasto con il verde del Grande Tappeto Erboso, la distesa più vasta di tutto il Parco, grazie alle loro tonalità che vanno dall’azzurro al viola.

 

UN RICCO CALENDARIO EVENTI PER IL PUBBLICO

Il Parco Giardino Sigurtà è un fantastico teatro naturale per tantissimi eventi gratuiti, di vario genere e per tutte le età.

Ad esempio, ci sarà una manifestazione dedicata al Magico Mondo del Cosplay domenica 1 settembre (la moda giapponese di travestirsi come i personaggi della fantasia e dei cartoni animati)

MODI DIFFERENTI PER LA VISITA

Esistono diverse modalità per non perdersi nemmeno uno dei tesori del Parco Sigurtà:

– a piedi, per un’immersione a 360 gradi nella natura.

in bicicletta: con la propria o noleggiandola al servizio renting interno al Parco (il parco sorge a 2 km dalla ciclabile Mantova – Peschiera d/G). Dal 2018 sono disponibili le biciclette elettriche (firmate Atala) destinate alle famiglie con bambini piccoli (sono dotate di seggiolini) e ai meno giovani: l’occasione per ammirare le bellezze del Parco in tutta comodità. Nelle vicinanze dell’entrata si trova un punto di ricarica gratuito per le biciclette elettriche.

– a bordo dello shuttle elettrico, per una visita guidata alla scoperta della storia e delle caratteristiche del Giardino.

–  con i golf-cart elettrici che permettono una comoda visita personalizzata.

– con il trenino panoramico, che segue l’Itinerario degli Incanti lungo 6 km e che consente di cogliere la vastità del Giardino.

– per una visita virtuale sono disponibili due applicazioni gratuite: una volta a far scoprire il Parco con tutte le informazioni, le news e gli eventi, mentre Yubi – The Game permette di mettersi alla prova in una coinvolgente caccia al tesoro nel Parco. Per info: http://www.sigurta.it/app-parco-giardino-sigurta

 

Il Parco Giardino Sigurtà nel 2019 è aperto dall’8 marzo sino al 10 novembre 2019, tutti i giorni, festivi inclusi, con orario continuato dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00). Marzo, ottobre e novembre dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.00).

Per informazioni sul Parco Giardino Sigurtà: www.sigurta.it

Si ringrazia per questo articolo la cortese collaborazione dell’ufficio stampa nella persona di Roberta Gueli.

 

Massimo Iaretti