ilTorinese

Peperone in digitale alla Fiera di Carmagnola

Simona Riccio conduce 20 incontri digitali direttamente dal set televisivo della Fiera nazionale del Peperone di Carmagnola.

Mai come quest’anno l’intera filiera agroalimentare si è contraddistinta nel dare un servizio fondamentale ed essenziale in maniera continuativa a tutta la popolazione italiana.
Ma la verità è che lo fa 365 giorni all’anno, da sempre. Ecco il motivo per il quale credo che sia necessario metterla al centro della nostra attenzione raccontandola attraverso le parole degli stessi attori della filiera per fare crescere la consapevolezza del ruolo strategico che ha l’agricoltura. Un ruolo importante nella valorizzazione delle nostre identità e tipicità, che rappresentano un pezzo fondamentale della storia e della cultura del nostro Paese. L’agricoltura è il nostro fiore all’occhiello e merita di essere comunicata, valorizzata, tutelata e diffusa in maniera corretta, innovativa, trasparente ed attraverso i mezzi di comunicazione più idonei per raggiungere il maggior numero di persone. Nei panel delle fasce orarie 18.40 e 19.20 dal 28 agosto al 6 settembre, racconteremo la filiera agroalimentare “Dalla terra alla tavola” direttamente dalla voce degli attori di filiera con Experience e Storytelling veri e vedremo quali sono le opportunità che il web ed i social network offrono in ottica di informazione e sviluppo di business. 20 incontri dedicati al l’Agrifood che, con il sigillo finale del Ministro Teresa Bellanova, cercano di mettere al centro il settore agroalimentare.
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I graditi ospiti di questa sezione saranno:
Gianluca Cornelio Meglio – Direttore Generale del Caat Centro Agroalimentare Torino
Stefano Cavaglià – Presidente dell’Associazione Piemontese Grossisti Ortofrutticoli
Alessio Frugoni – specializzato in realizzazione e gestione siti web e in e-commerce
Linda Carobbi – corporate director di Fresh Fruit and Vegetable Vertical Market della Savino Del Bene SpA
Nuccia Alboni – Responsabile Marketing Ortonatura Melanzì
Maria Pia Paolillo – Responsabile Amministrativa e socia dall’azienda Paolillo, nonché ideatrice della linea cosmetica naturale Foen
Rossana Turina – Produttrice Agricola e ideatrice del format #aspassoconme
Carola Gullino – Amministratore e Resp. Marketing della Gullino Group, azienda piemontese specializzata nella produzione e commercializzazione di kiwi.
Paola di Giambattista – The healthy food specialist – chef nutraceutico
Special Guest:
Giorgio De Ponti – Professor of design Politecnico di Milano
Onorevole Maria Chiara Gadda – prima firmataria della Norma antispreco alimentare
Alessandra Ravaioli – Presidente Associazione Donne dell’ortofrutta
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LA FIERA DIGITALE ANDRÀ IN ONDA TUTTI I GIORNI
– su

https://www.facebook.com/fiera.peperone/

dal lunedì al venerdì dalle 17:45 alle 22:00, i sabati e le domeniche dalle ore 11:30 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 22:30
– sul canale televisivo ddt 114 di GRP dalle ore 18:30 alle 21:30

L’AGRICOLTURA AL CENTRO
è il titolo dei numerosi incontri a cura di

Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e Social Media Marketing Manager CAAT Scpa
Alle ore 18.40 e 19.20
dal 28 agosto al 6 settembre

Coronavirus, contagi in crescita. Sono 88 in più

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

 

26.658 PAZIENTI GUARITI E 520 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.658 (+22) rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3322 (+3) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2528 (+3) Cuneo, 2382 (+1) Novara, 13.695 (+10) Torino, 1122 (+3) Vercelli, 983 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 179 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 520 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4144

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1834 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 32.603 (+ 88 rispetto a ieri, di cui 55 asintomatici. Degli 88 casi, 37 screening, 41 contatti di caso, 10 con indagine in corso. I casi importati sono 34 su 88) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4158 Alessandria, 1916 Asti, 1072 Biella, 3075 Cuneo, 2972 Novara, 16.282 Torino, 1501 Vercelli, 1176 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 281 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 170 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 78 (- 5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1197

I tamponi diagnostici finora processati sono 574.815 di cui 319.239risultati negativi

Denunciato ristoratore, sequestrato mezzo quintale di carne in cattivo stato

Nella mattinata di ieri, gli agenti del commissariato Barriera Nizza, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e dell’ASLTO1-S.I.A.N. e VETERINARIA, hanno controllato un esercizio commerciale in via Genova 23/E.

Numerose le carenze in campo igienico-sanitario emerse durante il controllo. Nei locali della cucina, gli operatori hanno trovato due congelatori stipati di alimenti, privi di etichettatura ed in cattivo stato di conservazione. Numerose confezioni di carne di bovino, maiale, pollo, pesce e zampe di gallina erano ricoperte di ghiaccio, alcune contenute in buste non idonee al loro mantenimento, altre prive di involucro e direttamente esposte al contatto con le pareti del macchinario.

Nelle celle frigorifere posizionate nella zona di preparazione del sushi, personale della ASL Veterinaria ha riscontrato la presenza di pesce e prodotti di vario tipo mal conservati, a causa della temperatura impostata nel sistema di refrigerazione, oltre alla scarsa igiene presente al loro interno.

Al termine degli accertamenti, sono stati sequestrati circa 50 kg di alimenti, tra cui circa 29 kg di prodotti congelati e 21 kg tra quelli sistemati nelle celle frigorifere.

Inoltre, dopo aver riscontrato diverse anomalie come la mancata esposizione della licenza di somministrazione, la presenza di due congelatori senza termometro a lettura esterna e la mancata tracciabilità dei prodotti, al titolare dell’esercizio è stata comminata la sanzione amministrativa di 3400 euro.

Oltre 3200 euro di sanzioni sono state elevate da personale dell’ASL-S.I.A.N. dopo aver appurato l’inadeguatezza del manuale di autocontrollo (HACCP) e l’inidoneità dello spogliatoio dei dipendenti, intimando l’immediata chiusura dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti.

L’esercente, un cittadino cinese di 44 anni, è stato denunciato per la cattiva conservazione del cibo.

Salvini a Valenza

Riceviamo e pubblichiamo/ Matteo Salvini e Riccardo Molinari mercoledì 2 settembre a Valenza a sostegno del candidato sindaco Maurizio Oddone

 

Attesa a Valenza  per l’arrivo del Senatore Matteo Salvini.  Il Segretario Federale della Lega, accompagnato dall’Onorevole Riccardo Molinari, Segretario in Piemonte e Presidente dei Deputati della Lega, sarà mercoledì 2 settembre alle ore 12 in Piazza Gramsci, a sostenere la candidatura a sindaco della ‘città dell’oro’ di Maurizio Oddone, capogruppo della Lega in comune, e candidato unitario di tutto il centro destra.

 

“Matteo Salvini ha da sempre una straordinaria attenzione per la nostra provincia – sottolinea l’on. Molinari –, l’Alessandrino è ormai davvero una delle sue roccaforti. Da noi è sempre stato accolto trionfalmente da militanti ed elettori,  e quest’anno l’attesa, dopo i mesi terribili del Covid 19, e la manifesta incapacità del Governo Pd 5 Stelle di affrontare in maniera credibile l’emergenza economica, è ancora più forte. Il Governo di fatto sta impedendo lo svolgimento di una vera campagna elettorale, consapevole di quanto la Lega sia partito di popolo,  e di piazza. Ma nonostante questo percepiamo un sostegno forte e crescente, e la voglia degli italiani di reagire, e di archiviare al più presto la fallimentare esperienza dell’Esecutivo Pd 5 Stelle”.

 

Molinari dedica poi una riflessione specifica a Valenza: “Questa è terra di imprese, di artigiani, di partite iva che il Governo ha dimenticato sia nell’emergenza Covid, sia nei provvedimenti successivi. ci auguriamo quindi che da Valenza arrivi un segnale forte e chiaro contro un governo senza visione economica, che sta buttando miliardi e ipotecando il futuro delle prossime generazioni in bonus ‘a pioggia’ inutili, senza avere la minima idea di come sostenere chi produce ricchezza e reddito”.

 

 

Il comizio elettorale del Senatore Salvini e dell’Onorevole Molinari vedrà la partecipazione, oltre che del candidato sindaco del centro destra a Valenza Maurizio Oddone, dei  candidati delle liste della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia.

 

L’appuntamento, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti Covid 19, è per mercoledì 2 settembre alle ore 12 in Piazza Gramsci a Valenza.

 

Difficile essere quel che non si è. La lezione di Pavese

Accadde in agosto 

LA MORTE DI CESARE PAVESE, 27 AGOSTO 1950

E Cesare perduto nella pioggia sta aspettando da
tre ore il suo amore, la ballerina. Quel Cesare è Cesare Pavese, studente liceale innamorato della cantante di avanspettacolo.

Sfido molti torinesi nel conoscere
il Cinema Alcione. Corso Regina angolo Porta Palazzo.

Oltre il film l’ avanspettacolo. Siamo tra le due guerre.

Un altro mondo. E il suo ritorno dal confino, accolto
dal suo Amico Sturani a Porta Nuova. “Come sta?”
“Si è sposata”. La donna dalla voce rauca.

Per coprire lei aveva fatto il confino in Calabria.
Non aveva avuto la forza fino in fondo preferendo
nascondersi e non fare il partigiano. Rimediando una sberla da mamma Pajetta che non gli aveva perdonato la sua vilta’ . Il figlio Gaspare ucciso a 17 anni, spronato da Pavese, diventato partigiano. O il suo ultimo amore per l’ attrice americana. Delusione cocente e preludio al suicidio. Con le donne non ha pace. Alla giovane Fernanda Pivano propone di sposarlo, senza successo. Cesare non è solo frustrazione, è anche ricerca della libertà.

Tesi di laurea su  Walt Whitman in una università
fascistizzata che considerava la letteratura americana una sottospecie.

Laureato a pieni voti. Si capisce la formazione
etica di Augusto Monti al liceo Massimo d’ Azeglio.
Infaticabile direttore letterario della casa Editrice
Einaudi. La spola tra Torino e Roma con Giulio
Einaudi che non lo pagava. Inventore dell’io narrante, immedesimarsi nel raccontare.

Conoscitore della psicologia femminile come in “Tra donne sole”. Dove chi racconta é una donna. Meticoloso. Sveglia alle 5 e tre ore di scrittura. Poi dalle 8, 30 in via Biancamano fino alle 10 di sera.

Altro pregio di Cesare: grande camminatore.
Conosceva tutte le vie di Torino e le sue colline.

Iscritto al Pci per 5 anni. Suicidandosi aveva messo
sul tavolino in bella mostra le 5 tessere. Lui che
diceva: non andiamo verso il popolo, noi siamo il
popolo. Lui che non aveva avuto la forza e il coraggio di essere partigiano ed in fondo si era fatto il confino solo per amore di una donna che non lo aveva amato.

Lui che si portava dietro il rimorso di quelle non
scelte. Davide Lajolo racconta di quella prima lunga
e notturna passeggiata per le colline torinesi. Partiti
da Corso Valdocco sede dell’ Unità.

Lapidario, Cesare: sono una vigna troppo concimata. 37 anni e l’ euforia della liberazione azzerata. Gli anni del dopoguerra estremamente prolifici.

I suoi romanzi tradotti in tutte le lingue,
persino in giapponese. Vuol significare una
universalità nel suo scrivere. Non doveva essere
semplice portare le colline di Langa e le quadrate
strade sabaude oltre gli oceani. Lui ci è riuscito.
Ci è riuscito, ma sempre con questo suo male di
vivere. Tutti ma proprio tutti della mia generazione l’hanno amato. E probabilmente Umberto Eco è stato con lui ingeneroso. Ha sostenuto: chi non ha amato Pavese in adolescenza o da liceale?

Formalmente un grande scrittore.

Sui contenuti, provinciale, e amato
quando si era giovani. Tanto giovani. Ingeneroso
ma concreto giudizio.

In Cesare Pavese qualcosa di radicalmente
incompiuto. Attorniato da intellettuali come Massimo Mila azionista e partigiano. Sopraffatto dal doloreper la morte di Leone Ginzburg, con la
sua imperizia ed impreparazione aveva trovato la
morte sulle montagne del Pinerolese. O
Bolaffi giovanissimo partigiano e dopo adepto della
casa Editrice Einaudi.

Pavese si era costruito dei raffronti da dove ne è uscito sconfitto. Come l’ incontro con il suo ultimo amore sul set di Riso Amaro. Anche qui sconfitto nel confronto con Raf Vallone. Partigiano, affermato giocatore dicalcio. Giornalista dell’ Unità, dunque comunista. In Pavese, diciamocela fino in fondo, ci si riconosce in questo eterno cercare di essere e poi arrendersi a quello che realmente si è.

Gli ardenti ardori giovanili, quando il dover cambiare il mondo era un imperativo categorico. Ma chi nasce tondo non muore quadrato. Il suicidio ha fatto il resto.

Ha suggellato tragicamente questa sua impotenza
esistenziale. Questa sua, in fondo, incapacità
di vivere. Ottimo romanziere. Qualche dubbio
sull’ essere un esempio. Un punto di riferimento
esistenziale. Ha saputo rappresentare in mondo
che non c’ è più e soprattutto che non può e (forse)
che non deve ritornare.

 

Patrizio Tosetto

Chiodi e assi di legno

FRECCIATE  Chiaretta, la sindaca, è inarrivabile. Dopo 4 anni promessa mantenuta: rasi al suolo i campi abusivi di via Germagnano. 900 Rom prendono una buona uscita per abbandonare il campo che avevano abusivamente occupato. Che cosa ne faranno? Semplice. Compreranno chiodi e assi di legno per costruire baracche abusive in piazza d‘Armi per andarci a vivere. Se questo non è essere dei geni. I cittadini di Mirafiori e Santa Rita, questi sì regolari e non abusivi, ringraziano vivamente.

L’arciere

No al moralismo populista

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / La questione del referendum sul taglio dei parlamentari è questione squisitamente politica, con risvolti chiaramente costituzionali.

La coscienza non c’entra nulla e il Pd, che si è convertito di recente al  sì al taglio, non può contemporaneamente dirsi per il sì e lasciar liberi i suoi elettori.

 

Un partito politico, specie un partito che afffonda le sue radici nel vecchio PCI,  non può, su una questione del genere, oscillare per motivi di governo e di trasformismo.  E questo vale  anche per il centro-destra che pavidamente ha votato la legge e oggi riscopre in parte le ragioni del no. Guardando ai parlamentari attuali, esclusi pochissimi, verrebbe voglia di mandarli a casa con un taglio che impedisca  a molti di tornare. Ma chi ci dà la garanzia che verranno ricandidati i migliori? Nessuno, perché i parlamentari restano designati dai partiti e messi in ordine di preferenza. Il ritorno alla preferenza nessuno lo vuole. Il risparmio rappresentato dal taglio è minimo, semmai bisognerebbe tagliare l’indennità e abolire i rimborsi spesa. In ogni caso il taglio riduce la rappresentatività del Parlamento sia in sede territoriale sia in rapporto alle minoranze. Non sono un fanatico del no, ma non riesco a capire i partiti politici che si schierano e poi danno libertà agli elettori. Amalia Guglielminetti parlava di vergini folli, adesso si potrebbe parlare, come ha detto un’amica giornalista, di vergini incinte. La politica appare davvero finita e quindi la stessa democrazia è in crisi. I referendum non ammettono il ni, bisogna scegliere. Neppure su divorzio ed aborto, dove era  realmente in gioco la coscienza dei credenti e  la laicità dello Stato, vennero fatte scelte ambigue, forse obbligati da Pannella che era il leone che ruggiva in difesa dei referendum. In ogni caso va respinto il populismo moralistico di stampo qualunquistico che da Giannini a Stella confondono  la  Politica con la casta. L’unica cosa giusta della legge sul taglio  è  quella di contenere i senatori a vita in carica e non consentire ad ogni presidente di nominare senatori che possono alterare le maggioranze  parlamentari in modo penoso con senatori a vita che sorreggevano il governo Prodi. La legge avrebbe dovuto abolire e non ridurre i parlamentari eletti all’estero, un’esperienza non riuscita, anche se apparentemente giusta. I parlamentari venuti dall’estero si sono rivelati trasformisti e mediocri. In ogni caso chi non paga le tasse in Italia non deve poter votare. La legge del taglio è errata e demagogica. La cultura liberale non può non schierarsi con chiarezza per il No

 

scrivere a quaglieni@gmail.com

Se il pubblico fischia

FRECCIATE  «Non adeguato alla popolazione». È la motivazione con la quale il Comune di Massa Martana in provincia di Perugia ha deciso di non far andare in scena  la rappresentazione di Mistero Buffo di Dario Fo, per la regia di Eugenio Allegri e con Matthias Martelli sul palco, per il festival «Notti in massa».  Un divieto crea una notizia e suscita proteste. Meglio, dal nostro punto di vista, lasciare la libertà di scelta al pubblico. E meglio, secondo noi, se il pubblico fischia.

L’arciere

Morti i genitori ma i figli mandano avanti l’azienda

Silco, l’azienda gestita dai figli dopo la tragica scomparsa dei genitori


Alberto, architetto, e Davide, psicoanalista: “Non abbiamo voluto farci da parte”

Il primo novembre 2018 Miriam e Beppe Rosso, titolari dell’azienda Silco a Rivalta di Torino, morivano a Lillianes, in Valle d’Aosta, nella loro auto investita da un albero caduto all’improvviso sulla strada per Gressoney.

È stato un evento drammatico che ha cambiato radicalmente le vite dei due figli, Alberto (46 anni, architetto) e Davide (48 anni, psicoanalista) che hanno dovuto decidere, ancora scossi dal dolore per la perdita dei genitori, come proseguire l’attività della Silco, un’azienda solida (2,5 milioni di euro di fatturato e 8 collaboratori), operante nel campo del trattamento superficiale dei metalli, con un’ottima clientela e una reputazione positiva conquistata negli anni grazie al lavoro quotidiano dei coniugi Rosso. «Siamo stati catapultati – dicono Alberto e Davide – nel complesso processo del passaggio generazionale di un’impresa, tra commercialisti, notai e tutta l’ordinaria amministrazione, senza che questo delicato percorso fosse stato minimamente pianificato».

La decisione di Alberto e Davide è stata quella di impegnarsi in prima persona nella gestione dell’azienda, comprimendo gli impegni delle rispettive professioni. «Non abbiamo voluto farci da parte – spiegano – non solo per rispetto ai nostri genitori ma soprattutto per salvaguardare il lavoro dei nostri collaboratori; esistono valori etici sui quali i nostri genitori hanno fondato il loro impegno». I fratelli, anche in virtù delle rispettive competenze, si sono ripartiti i compiti: Alberto maggiormente impegnato verso l’esterno a mantenere i rapporti commerciali, Davide più concentrato sull’organizzazione interna. In questo modo è stata salvaguardata l’operatività dell’azienda, senza alcuna interruzione, continuando a servire con puntualità la clientela.

«I momenti difficili – continuano Alberto e Davide – non sono mancati, viste anche le drammatiche conseguenze del COVID, e non mancheranno; abbiamo dovuto imparare in fretta, ma siamo stati aiutati dalla capacità dei nostri collaboratori, dall’ottima intesa con le case mandanti che rappresentiamo e soprattutto dall’ingresso in consiglio di amministrazione di nostro zio Giancarlo Cortassa, che forte della sua esperienza e capacità commerciale ci è di grande supporto nella nostra attività quotidiana».

Oggi, a quasi due anni dal tragico incidente di Lillianes, Silco continua a essere un punto di riferimento per il settore del trattamento metalli, dalla sabbiatura al lavaggio, con un catalogo di centinaia di prodotti, in vendita anche online sulla piattaforma di e-commerce. Un’azienda fondata da Miriam e Beppe Rosso negli anni Settanta e oggi condotta con la stessa passione e dedizione dai figli Alberto e Davide, con l’obiettivo di assicurarle un prospero futuro.

Scuola, la Regione attacca il Governo: “non ha rispetto per studenti, insegnanti e famiglie”

Dai massimi sistemi fino alla mossa della disperazione, l’allargamento della definizione di «congiunto» per consentire di ridurre, all’atto pratico, il distanziamento sugli scuolabus: l’Esecutivo, a poche settimane dall’inizio delle lezioni, continua a non avere le idee chiare e a non dare risposte. L’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino denuncia la totale inadeguatezza e la mancanza di rispetto verso studenti, personale scolastico e famiglie.

Sarebbe dovuta essere la riunione decisiva, quella in cui il governo avrebbe dovuto comunicare alle Regioni tutte le direttive ufficiali per la riapertura delle scuole, prevista per il 14 settembre. E invece, anche questa volta, dall’Esecutivo non sono arrivate risposte, ma soltanto altri dubbi e rimandi. E il tempo stringe sempre di più.

“Il fatto che più inquieta è che, dalle parti di Palazzo Chigi, pare che davvero regni ancora la confusione più totale. A partire dal riparto dei docenti e del personale, passando per i banchi – diventati ormai il tormentone di questa estate – fino alle criticità del trasporto scolastico”, dice l’assessore.
Tema sul quale l’assessore regionale all’istruzione ha sottolineato che si è giunti al paradosso, proponendo non soluzioni efficaci, ma a una proposta dal sapore di «mossa della disperazione», avanzata dal ministro dei Trasporti: “abbiamo il problema di garantire il distanziamento sugli scuolabus? Semplice, aggiriamolo estendendo agli studenti la definizione di «congiunti» e così tiriamo una riga sull’inconveniente”.

Una riga, ma con la matita blu, la vorrebbe marcare l’assessore regionale all’Istruzione, che attacca duramente l’atteggiamento del governo e chiede risposte immediate. L’esponente della giunta regionale del Piemonte reputa infatti quella del governo “una politica che, oltre a confermare la più totale inadeguatezza e approssimazione, rappresenta una mancanza di rispetto verso tutti: dalle istituzioni agli studenti, dalle famiglie a tutto il personale scolastico, fino ai sindaci, in prima linea per provare a mettere una pezza alle lacune romane.”

Per l’assessore  “sono ormai trascorsi troppi mesi per poter giustificare una tale mancanza di progettualità, considerando che la scuola dovrebbe essere al primo posto dell’agenda del governo rappresentando il futuro dei nostri figli e, di conseguenza, della nostra Nazione.

E invece si continua a brancolare nel buio, con linee guida confuse e non praticabili come quelle relative alle misure in caso di contagi sospetti – troppo macchinose e che rischiano di inchiodare l’intero sistema – e come l’assenza di soluzioni definitive per il personale”.
L’assessore regionale chiede ” soluzioni per le mamme e i papà che lavorano e che hanno drammaticamente bisogno di certezze, per la gestione dei pre e dei post scuola e per il trasporto scolastico, che deve essere organizzato in modo da tutelare anche le famiglie più numerose che hanno figli che frequenteranno corsi con orari differenti fra loro”.

L’assessore conclude auspicando che il governo” la smetta di ascoltare tutti, tranne le Regioni, che si attivi con immediatezza per individuare, una volta per tutte, soluzioni efficaci per garantire, il prossimo 14 settembre, un inizio di anno scolastico ordinato, sicuro ed evitando di penalizzare, in particolare modo, oltre a tutti i soggetti coinvolti, i nostri figli, che sono stati già privati troppo a lungo di un’adeguata modalità di istruzione e che rappresentano il futuro della nostra Italia”.