ilTorinese

Quei “rivoluzionari” dei Macchiaioli!

In mostra al Forte di Bard ottanta capolavori dei pittori ottocenteschi della “macchia”, ribelli ad ogni accademico formalismo Fino al 6 giugno. Bard (Aosta)

In piedi dietro un malandato muricciolo, su cui siede un omino con cappello e un ragazzo se ne sta sdraiato a pancia in giù, quattro giovani soldati in divisa osservano il mare e le vele (due belle grandi in primo piano e una appena accennata in lontananza) che danzano nell’aria pungolate dal vento.

In cielo i grigi ghirigori delle nuvole, specchiate nell’azzurro del mare appena increspato dal moto morbido delle onde e in primo piano il blu e il rosso accesi degli abiti militari. Macchie di colore repentine ma vigorose e composite definiscono un paesaggio particolarmente amato dall’artista. “Reclute sul mare” è un suggestivo dipinto a olio su tela, senza data ma probabilmente realizzato a inoltrata metà Ottocento, da Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), fra i massimi esponenti del movimento artistico dei “Macchiaioli”, che letteralmente rivoluzionò la storia della pittura italiana del XIX secolo.

Su quella tela, in cui il racconto è vigorosamente creato “en plein air” dal contrasto acceso di luci e ombre, su cui poco o nulla agisce l’incisività del segno grafico, Fattori riuscì mirabilmente, in un solo colpo, a celebrare i temi a lui più cari: il mare “che amo – scriveva lui stesso – perché nato in città di mare” e i soggetti militari legati a quel patriottismo risorgimentale proprio dell’epoca e che ritroviamo in altre sue opere. Come in quelle di altri artisti ottocenteschi, in particolare toscani, ribelli come lui all’“inerzia formale” delle Accademie e passati alla storia con il nome di “Macchiaioli”, cui il “Forte di Bard”, oggi il più importante Polo culturale delle Alpi occidentali, dedica un’importante retrospettiva dal titolo “I Macchiaioli.

Una rivoluzione en plein air” ospitata, all’interno delle “Cannoniere”, fino al prossimo 6 giugno. Curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da “ViDi” (Visit Different) in collaborazione con il “Forte di Bard”, la mostra presenta ottanta opere che perfettamente testimoniano l’evoluzione di un movimento nato a Firenze nella seconda metà dell’Ottocento (1855-1867) da parte di giovani artisti che, soliti a riunirsi nelle sale del celebre “Caffè Michelangiolo”, diedero vita ad una corrente fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. I “Macchiaioli”. Ribelli giurati al sistema accademico, votati al verismo più immediato e alla ricerca della luce come macchia di colore – accostato, distinto o sovrapposto – e così definiti per la prima volta in un articolo della “Gazzetta del Popolo” del 1862 in occasione di un’esposizione fiorentina, ma con significato tutt’altro che benevolo, che tuttavia il gruppo decise di adottare senza problemi, in quanto incarnava alla perfezione la filososofia delle loro opere.

“Questa mostra – spiega il direttore del Forte, Maria Cristina Ronc- offre molti spunti per rileggere la storia risorgimentale e quegli anni complessi. Il Forte di Bard, infatti, non è ‘solo’ un luogo espositivo ma prima ancora un edificio storico e come tale in questa occasione, più che in altre, amplia e dialoga con l’esposizione dei Macchiaioli e con le vite e le opere di questi pittori soldati”. Il tutto in un ampio percorso storico-artistico che prende avvio dalle opere del livornese pittore-soldato Serafino de Tivoli, formazione neoclassica ma, negli anni di maggior fervore artistico, precursore della rivoluzione macchiaiola, per giungere alle espressioni più mature della “Macchia” con Silvestro Lega (sua la solida immagine de “L’Etrusca”) e Telemaco Signorini, autore di una “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone di potente, lirica intimità.

A seguire le opere del veronese Vincenzo Cabianca, del fiorentino pittore – patriota e docente di italiano Raffaello Sernesi e del pisano Odoardo Borrani, fino alla poetica “Scena romantica” di Cristiano Banti, in cui permangono allusive tracce della formazione scolastica ricevuta all’Accademia di Belle Arti di Siena. E infine i dipinti a tema storico, con i soldati di Giovanni Fattori; toccante anche il suo “Soldato che legge una lettera al campo” del 1874. Così come quelli firmati dai protagonisti del gruppo dopo gli anni Sessanta, quando “la ricerca macchiaiola perde l’asprezza delle prime prove e acquisisce uno stile più disteso, aperto alla più pacata tendenza naturalista che andava diffondendosi in Europa”. A chiudere la mostra, una riflessione sull’eredità lasciata dalla pittura di “Macchia”.

Gianni Milani

“I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air”
Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Valle d’Aosta; tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it
Fino al 6 giugno
Orari: mart. – ven. 10/18; sab., dom. e festivi 10/19 (Date e orari potranno subire variazioni sulla base  delle eventuali chiusure disposte nell’ambito della classificazione dell’indice di rischio delle regioni stabilito dalle autorità di governo)

 

Nelle foto

– Giovanni Fattori: “Reclute al mare”, olio su tela, collezione privata, courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano
– Silvestro Lega: “L’Etrusca”, olio su  tavola, collezione privata,courtesy Galleria San Barnaba, Milano
– Telemaco Signorini: “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone, collezione privata
– Cristiano Banti: “Scena romantica”, olio su tavola, collezione  privata

Il peso del Piemonte

Sulla nomina dei sottosegretari una sola certezza: Torino ed il Piemonte non contano più nulla e del resto, purtroppo non è una novità.

Ma che rabbia,  tanta rabbia. Abbiamo fatto l’Italia e l’Italia si è letteralmente scordata di noi. Comunque le nostre precise responsabilità ce le abbiamo. Credo che sia la prima volta.  Mai così in basso. Con una incompetente come la Castelli che per la terza volta viene riconfermata,  e un competente ed affidabile come Andrea Giorgis che non viene riconfermato. Speriamo ( almeno) che qualcosa riesca a fare Gilberto Pichetto. Ex repubblicano,  biellese doc che personalmente conosciamo ed apprezziamo. Da più di 35 anni in politica e sicuramente persona capace.
Auguri per il suo lavoro. Per il resto che sconsolazione.  Italia Viva si è tirata fuori dal cosiddetto  manuale Cencelli. Leu con il suo solito capolavoro ha eletto il gruppettaro Fratoianni che ha votato contro. Il pd locale….
Stendiamo un velo pietoso e i leghisti contano zero,  men che zero. Matteo Salvini docet punto e basta. Poi chiamalo stupido,  su 39 sottosegretari 9 sono suoi e Zingaretti si ferma a 6. Oramai lo danno tutti come prossimo ad aprire un agriturismo in Lazio.
Ma poi,  scusate,  chi è causa del suo male pianga se stesso.  Come la vicenda delle infrastrutture in Piemonte. Presi in giro da più di 10 anni e nessuno che ha banfato. Tav totalmente ferma e non per quei quattro untorelli di quartordine che con il solito passamontagna si dilettano nel lanciare molotov. Ma non sono politici.  Sindacati e datori di lavoro che stanno a guardare. Ogni tanto qualche apparente protesta,  sceneggiate per auto legittimarsi  e continuare nel prendere stipendi. Anche loro,  non si sono stancati di essere presi in giro? Anche loro,  non hanno dei figli che vorrebbero studiare e lavorare nella loro natia Torino?
Continuo ad essere preoccupato che la massa di soldi che arriverà in Italia,  andrà in tutta Italia,  tranne che nella nostra città , come nella nostra Regione. Invecchiamo senza dare un futuro ai nostri figli. Porcaccia la miseria,  ma cosa aspettiamo ad alzare la voce? Francamente non me ne capacito.
Sull’insieme dei sottosegretari,  caro Mario Draghi fai tu. Anche se ( di fatto ) qualcosa non torna. Come la Bergonzoni sottosegretaria alla cultura.  Ha rivendicato orgogliosamente che sono 4 anni che non legge un libro. Con tutto il rispetto dovuto,  cosa c’entra con la cultura ? Per giunta la Cultura con la C maiuscola. Mistero.  Per il resto non possiamo manco dirci delusi.
Non avevo aspettative e su questo “siamo stati accontetati”. In molti sostengono che non si può e non si deve giudicare questo governo con le categorie di una volta. Possibile,  magari probabile . Ma il manuale Cencelli non è stato scritto da un Grillino 6 mesi fa. Scritto da Cencelli (Democristiano) più di 60 anni fa.  Con il piccolo dettaglio che la ripartizione dei Ministeri era proporzionale al peso elettorale e delle tessere . In una fase in cui i partiti esistevano e nel limite del lecito democraticamente definito. Ora , mi sembra,  che ripetendosi,  è semplicemente una brutta copia di quello che è stato. Ieri ero moderatamente pessimista. Ora sono decisamente pessimista,  ma non rassegnato. Qualcosa  ci inventeremo per far sentire la nostra voce.

Patrizio Tosetto

Universiadi a Torino, una candidatura forte

Quindici giorni di evento, più di 1500 associazioni studentesche internazionali e 3000 Università collegate alla Federazione internazionale sport universitario (Fisu) coinvolte, 1,5 milioni di studenti raggiunti, 120 milioni di visualizzazioni web. 280 milioni di euro sul territorio.

Sono alcuni dei numeri contenuti nel dossier per la candidatura di Torino a sede delle Universiadi 2025, presentati dal presidente e dal direttore del Cus Torino, Riccardo D’Elicio e Andrea Ippolito, in un’audizione della sesta Commissione della Regione  presieduta da Paolo Bongioanni.

“Una grande opportunità di rilancio per Torino e un’occasione unica per promuovere gli Atenei piemontesi a livello internazionale – hanno detto i vertici del Cus -, in linea con il miliardo di investimento che la città farà nei prossimi anni proprio in ambito universitario, con Città della Salute, Città delle Scienze a Grugliasco, Masterplan Politecnico.
“La manifestazione – hanno aggiunto – lascerà un’eredità infrastrutturale di oltre 1700 posti letto grazie alla riconversione dei villaggi destinati agli atleti in residenze universitarie, che andranno a compensare di circa la metà l’attuale carenza di posti letto dell’Ente per il diritto allo studio universitario”.
Sarà un’Universiade degli studenti, con una forte componente operativa universitaria e studentesca e gli Atenei che finanzieranno e gestiranno direttamente il progetto culturale, ma anche un’Universiade sostenibile, nelle due accezioni di sostenibilità ambientale, in collaborazione con i green office degli Atenei e sostenibilità economica, attraverso un processo di revisione dei budget prima e di controllo di gestione dopo.
Sul capitolo costi si è parlato di circa 125 milioni di euro, di cui 40 in spesa corrente (28 dal governo, il resto dalle istituzioni locali) e 85 in conto capitale per la costruzione delle residenze, con ricadute dirette e indirette stimate per oltre 280 milioni.
I tempi per presentare la proposta sono stretti, il responso è infatti previsto per fine maggio e prima di allora bisognerà dare garanzie sulla copertura economica: “Per questo – ha detto D’Elicio –  è fondamentale che Regione e Governo sostengano la candidatura con atti formali”.

I consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Daniele Valle e Diego Sarno (Pd) hanno posto una serie di domande per approfondire la questione il ruolo del Consiglio regionale a supporto della candidatura.

Wonder Talk a sostegno di Fondazione Paideia

Appuntamento sabato 27 febbraio 2021 dalle ore 15 alle 18 in diretta streaming

Torino, 24 febbraio 2021. La comunicazione è dialogo e i dialoghi sono parole meravigliose che ci mettono in connessione con gli altri. Nasce con questo intento l’iniziativa Wonder Talk organizzata dallo studio Zandegù; un pomeriggio di parole sulla comunicazione con Chiara Gandolfi, Luisa Carrada e Stefano Guerrera a sostegno dei progetti di Fondazione Paideia. L’appuntamento è sabato 27 febbraio dalle 15 alle 18 in diretta streaming.

Tre ore di evento dedicate alla comunicazione che avranno come focus tre topic: la personalità, la chiarezza e la community. Interverranno rispettivamente la verbal designer Chiara Gandolfi che progetta l’identità dei brand dal punto di vista del linguaggio, a partire da nome, payoff, testi e tono di voce. Gandolfi incoraggia le aziende a essere eccezionali e a dimostrarlo. A riconoscere la propria diversità, valorizzarla, esprimerla con forza e farla diventare il motivo potente per cui le persone le scelgono, i competitor le stimano (o non le sopportano), i clienti tornano e comprano ancora.
Approfondisce il tema della chiarezza la business writer Luisa Carrada. che offre alle organizzazioni la tecnologia più antica e potente, quella che non cambia mai, si adatta a tutti i dispositivi, è leggerissima e sempre con noi: le parole.
In tema community interviene infine Stefano Guerrera, content creator, influencer, esperto di comunicazione web e social media manager.

Marianna Martino, titolare di Zandegù, modera l’incontro e alla fine di ogni intervento ci sarà spazio per le domande in chat.

“Noi di Zandegù abbiamo conosciuto Paideia nel 2017 e abbiamo potuto apprezzare da vicino il loro impegno quotidiano e la passione che mettono nella cura delle famiglie e dei bambini che seguono. Sono attenti e generosi e il loro lavoro è importantissimo. Nel nostro piccolo vogliamo dare una mano ai bambini con disabilità e alle loro famiglie: l’attenzione ai bisogni di tutti passa anche da una buona comunicazione e Wonder Talk vuole essere un momento di incontro aperto e generoso, che fa del bene” dichiara Marianna Martino, titolare di Zandegù

“Siamo grati a Zandegù – racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia – perché da anni sono al nostro fianco con la loro energia e creatività: un evento saltato per l’emergenza sanitaria, come l’asta benefica tradizionalmente organizzata a Natale, ha portato a ideare un nuovo evento, con l’obiettivo di sostenere i bambini con disabilità e le famiglie che incontriamo ogni giorno. Grazie a tutto il team e agli speaker coinvolti per la loro vicinanza e generosità”.

Un evento che fa del bene
Wonder Talk costa 15€ a persona (per partecipare a tutti e 3 i talk) e tutti i proventi dell’evento di beneficenza Wonder Talk andranno a sostegno delle attività di Fondazione Paideia, onlus di Torino che, dal 1993, si occupa di bambini con disabilità e delle loro famiglie. Il 2020, con la pandemia, è stato un anno che ha impattato in modo drammatico sulla vita di molte famiglie con bambini disabili: Paideia è al loro fianco per offrire sostegno economico, supporto psicologico, attività di terapia e tutto ciò di cui i bambini, ma anche i loro genitori, fratelli e sorelle, hanno più bisogno.

Iscrizioni
Per partecipare è necessario avere un account Facebook (la diretta sarà trasmessa su un gruppo chiuso, una volta confermata l’iscrizione verrà inviato il link per partecipare).
Non ci sono limiti di posti. Una volta confermata l’iscrizione e il pagamento, verrà inviata un’e-mail con tutti i dettagli per partecipare alla diretta.
Maggiori informazioni sull’evento: https://zandegu.it/prodotto/wonder-talk/

Zandegù è uno studio di Torino che, dal 2012, si occupa di formazione su comunicazione e marketing e lo fa per freelance, piccole ditte, artigiani, professionisti e aziende. I corsi, gli ebook e le consulenze mixano teoria e pratica e forniscono strumenti concreti da applicare al lavoro. Per le attività si avvalgono di una rete affidabile di professionisti del settore, coinvolgendo docenti e autori, per offrire una conoscenza multivoce e a 360° del mondo della comunicazione online.

Ciao, siamo Marianna e Marco.

Nucleare: Fregolent (Iv), sul deposito piu’ tempo a Comuni

“Con l’approvazione del Milleproroghe i comuni avranno maggiori strumenti per salvaguardare i loro territori dalla presenza potenzialmente dannosa del deposito nazionale di scorie radioattive.
Nel provvedimento è stato infatti inserito un emendamento, sostenuto da Italia Viva, che consente agli enti locali maggior tempo per coinvolgere le comunità e depositare memorie, osservazioni, pareri ed istanze sui siti individuati da Sogin”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Iv della Commissione Ambiente della Camera, sul testo approvato oggi, martedì 23 febbraio, dall’Aula di Montecitorio.
“Con questo atto si ripara parzialmente ad una scelta sbagliata dello scorso Governo da subito criticata da Italia Viva che aveva portato ad individuare zone ricche di prodotti agricoli di qualità, parchi naturali o beni Unesco: le modalità ed i criteri per individuare i siti erano infatti opachi, insensati e soprattutto in netta contrapposizione con le indicazioni dell’Ispra. Mi auguro che il nuovo esecutivo voglia ora rivedere complessivamente tali parametri ed instaurare una concertazione seria e credibile con i territori interessati: confido nelle competenze, nella professionalità e nella capacità di ascolto del neo Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani”: conclude Silvia Fregolent.

Arti performative, il coordinamento raddoppia

A un mese dalla presentazione al Cineteatro Baretti, tantissime le richieste di adesione arrivate al nuovo coordinamento delle arti performative di Torino che vede salire a 55 il numero di associazioni e compagnie teatrali aderenti. Venerdì 26 febbraio il primo webinar in collaborazione con Torino Arti Performative

 

 Prosegue e si rafforza la rete dello spettacolo dal vivo a Torino. Ventinove nuove realtà – fra associazioni, compagnie e singoli professionisti – hanno deciso di unirsi a C.Ar.Pe., entrando a far parte del Coordinamento torinese che mette in sinergia la galassia delle realtà che promuovono le Arti Performative sul territorio, un solido gruppo informale nato spontaneamente nella primavera del 2020, composto da soggetti professionali, eterogeni tra di loro, tutti operanti nello spettacolo dal vivo: spazi teatrali, compagnie di produzione, associazioni di danza e formazione, festival, stagioni, singoli professionisti e presidi culturali di prossimità.

Raddoppia e sale a 55 il numero totale dei membri che, nell’ultimo mese, si sono incontrati online regolarmente per progettare e realizzarle nuove attività in calendario. Dal confronto è emersa l’urgenza di dedicare le energie, in questa prima fase, alla formazione interna per dare a tutti i membri le informazioni e gli strumenti necessari per affrontare i prossimi mesi, decisivi per chi opera nello spettacolo dal vivo. Ne è nato quindi un ciclo di webinar formativi, gratuiti per coloro che hanno aderito al Coordinamento, in collaborazione con i professionisti del settore, per favorire il trasferimento delle competenze e agevolare l’aggiornamento in vista delle nuove erogazioni del Fondo Unico per lo Spettacolo, della riforma del Terzo Settore e dei continui aggiornamenti normativi dovuti al perdurare dell’emergenza sanitaria.

Si parte venerdì 26 febbraio con un incontro sulle Nuove Istanze al FUS, il Fondo Unico per lo Spettacolo erogato dal Ministero a sostegno del settore, in scadenza il prossimo 25 marzo. Il webinar, organizzato in collaborazione con T.A.P. – Torino Arti Performative – ha lo scopo di affrontare criticità e dubbi sul bando ministeriale, fornendo alle compagnie validi strumenti per orientarsi nella compilazione delle pratiche e per capire in che modo soddisfare al meglio i criteri di accesso a questo importante finanziamento.

Il secondo appuntamento, previsto per martedì 9 marzo e condotto da Carlo Mazzini, consulente sulla legislazione e sulla fiscalità degli enti non profit (Quinonprofit.it), sarà dedicato a una formazione puntuale sulla riforma del Terzo settore e alle nuove ottemperanze amministrative che riguarderanno, a partire dal 31 marzo prossimo, tutte le imprese culturali.

Il terzo appuntamento è in programma giovedì 11 marzo: nel corso della mattinata Alberto Cuttica, esperto di fundraising, racconterà come rendere efficaci le attività di pianificazione e raccolta fondi, illustrando strategie, obiettivi e metodi per raggiungere al meglio gli obiettivi. Sempre Alberto Cuttica, nel quarto incontro in programma il 1° aprile, farà chiarezza sui tipi di attività possibili per mettere in atto campagne di crowdfunding produttive.

Continuano inoltre per C.Ar.Pe i momenti di dialogo e confronto con l’Amministrazione cittadina, e i progetti per sviluppare e valorizzare l’eterogeneità, l’ampiezza e le competenze che sempre di più stanno emergendo come identità del coordinamento: in cantiere la mappa degli spazi e dei professionisti dello spettacolo presenti a Torino, destinata ai cittadini e alle istituzioni, e una Banca del tempo e dei servizi per mettere in rete risorse e competenze degli aderenti.

Mondiali di calcio nel Qatar: uno scandalo mondiale

Nella pagina dedicata agli sport locali apriamo una piccola finestra sul calcio mondiale, sui Mondiali di calcio che nel 2022 si giocheranno nel Qatar.

Una finestra piccola ma scandalosa e terribilmente tragica. Sembra impossibile ma per organizzare un torneo mondiale di calcio quasi 7000 lavoratori sono già morti. Sono così tanti, e forse i numeri veri sono ancora più alti, i lavoratori migranti provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka deceduti nel piccolo e ricchissimo Qatar dall’assegnazione nel dicembre 2010 dei Mondiali di calcio 2022.
I dati emergono da un’inchiesta del Guardian che getta inquietanti ombre sul Paese arabo dell’emiro qatarino Hamad al Thani già al centro in passato di polemiche per incidenti sul lavoro, situazioni di vera e propria schiavitù in cui vengono tenuti i lavoratori e di mancato pagamento degli stipendi. Da parecchi mesi gli operai non ricevono compensi in un clima di brutale sfruttamento. Le statistiche potrebbero essere ben superiori perché non sono stati ancora conteggiati i decessi degli ultimi mesi dello scorso anno. Molti lavoratori, in gran parte giovani, si sono suicidati, altri sono morti nei dormitori collassati per troppo lavoro, altri ancora si sono schiantati a terra volando dai ponteggi di cantieri e infrastrutture allestite per preparare la rassegna iridata prevista per il prossimo anno. La pandemia da Covid ha aggravato ulteriormente la situazione. Il mondo del pallone continuerà a far finta di niente? I mondiali di calcio si giocheranno d’inverno nel Qatar sul Golfo Persico dove sarebbe impossibile giocare d’estate con temperature molto elevate. Mai nella sua storia un Mondiale di calcio si è disputato nei mesi invernali e di conseguenza tutti i campionati di calcio saranno sospesi già nel mese di ottobre, in Europa, in Asia e nell’America del sud.
Filippo Re

A Porta nuova denunciato per lesioni a pubblico ufficiale

Un ventiquattrenne guineano è stato denunciato dagli operatori Polfer in servizio nella stazione di Torino Porta Nuova, per resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni aggravate da futili motivi.

Durante il quotidiano servizio di vigilanza in ambito ferroviario, gli agenti sono stati attirati dalle urla di un uomo che stava discutendo animatamente con personale addetto alla controlleria dei titoli di viaggio del trasporto urbano, nelle adiacenze della stazione. Cercando di riportare la calma, i poliziotti hanno proceduto al controllo dell’uomo che da subito si è mostrato aggressivo e non collaborativo. Dopo molteplici tentativi il reo nel consegnare un documento identificativo ha dato improvvisamente in escandescenza, spintonando gli agenti, dimenandosi e graffiando il volto di uno degli operatori polfer, nel tentativo di non farsi accompagnare negli uffici di polizia per gli accertamenti.

Dopo averlo bloccato gli agenti lo hanno accompagnato in ufficio e denunciato per resistenza e lesioni aggravate dall’essere commesse ai danni di un pubblico ufficiale e dai futili motivi.

 

Exodos supera i 100 mila visitatori, in 35 “tappe”   

Dal 26 febbraio al 28 marzo nuova esposizione della mostra sulle rotte migratorie, di 12 fotoreporter e videomaker

L’inaugurazione venerdì 26 febbraio, alle ore 17, al Ricetto per l’Arte di Almese (To)

In quattro anni, oltre centomila visitatori in 35 esposizioni, tra cui quella del settembre 2018 al Parlamento Europeo: questi i numeri della mostra Exodos| Exit – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione, che  da venerdì 26 febbraio sino a domenica 28 marzo si potrà visitare al Ricetto per l’Arte di Almese (To), in Borgata San Mauro.
L’esposizione numero 36, voluta dal Comune di Almese con l’Associazione culturale Cumalè, è patrocinata da Regione Piemonte e Unione Montana Valle Susa. Realizzata dall’associazione Allievi del Master in Giornalismo Giorgio Bocca e dalla Regione Piemonte, affronta il tema osservandolo da tre diversi punti di vista: quelli dell’esperienza e della narrazione internazionale, del sistema di accoglienza e degli strumenti di inclusione della Regione Piemonte.
L’inaugurazione avverrà venerdì 26 febbraio, alle ore 17, nella struttura medievale che ospita la mostra. Per l’allestimento di Exodos è stato scelto un percorso tematico, per guidare il pubblico nei vari momenti che scandiscono la quotidianità di chi dalla propria terra intraprende il cammino con l’obiettivo di raggiungere un mondo migliore. Nell’itinerario espositivo, l’attenzione è rivolta alle fasi salienti di questi viaggi: il “Mare”, trampolino e naufragio verso il miraggio di un nuovo mondo; la “Strada”, attraverso i campi, i fiumi, le lande desolate delle terre di nessuno; l’arrivo davanti alle “Barriere”, fatte di reti, muri, confini; i “Campi”, luoghi di attesa, di riposo, di speranza, di paura; “Incontri” tra società, turisti e migranti.
Sono immagini e video realizzati da dieci fotoreporter (Mauro Donato, che nel marzo 2018 venne arrestato in Serbia per un equivoco e poi rilasciato; Marco Alpozzi, Max Ferrero, Mirko Isaia, Giulio Lapone, Matteo Montaldo, Giorgio Perottino, Andreja Restek, Paolo Siccardi e Stefano Stranges) e due videomaker indipendenti torinesi (Stefano Bertolino e Cosimo Caridi) tra il 2014 e il 2016 in alcuni dei momenti e dei luoghi più drammatici dell’emergenza profughi, come le isole di Lesbo e Kos, la frontiera di Idomeni, la giungla di Calais, ma anche i Balzi Rossi vicino a Ventimiglia o il mare al largo di Lampedusa. Si sono poi aggiunte immagini di Stefano Tallia, Stefano Rogliatti, Carolina Lucchesini e Simona Carnino.
«Questa mostra, in cui crediamo molto, rinnova l’interesse del pubblico per un tema contemporaneo molto dibattuto ed analizzato: quello delle migrazioni – afferma l’assessore regionale all’Immigrazione, Fabrizio Ricca -. Siamo felici che oggi questi scatti continuino a interessate il pubblico e a porre domande su un argomento tanto complesso».
Per il suo valore culturale e di sensibilizzazione, la mostra Exodos ha ottenuto l’apprezzamento e il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, ed il patrocinio dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Gli orari di apertura, in situazione di zona gialla, saranno di mercoledì dalle 10 alle 12,30 e di venerdì dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18 (lunedì, martedì e giovedì su prenotazione). In altro caso, dal lunedì dal venerdì su prenotazione; sabato dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Info: Associazione Culturale Cumalè, cell. 328-9161589; cumale.ass@gmail.com

Aveva infranto il vetro dell’auto di un lavoratore in pausa pranzo

Ha approfittato della momentanea assenza del proprietario dell’auto, allontanatosi per consumare il pranzo lo scorso lunedì in centro città.

Dopo aver atteso che la vittima scomparisse dalla visuale, dopo aver girato lungo la via, il reo ha infranto il finestrino anteriore destro della macchina con una candela di accensione, allettato da una sacca lasciata sul sedile. L’uomo, infatti, un cinquantaseienne italiano con pregiudizi di polizia, e pregiudicato per reati di natura predatoria, fa uso saltuario di stupefacenti e fare piccoli furti è per lui un mezzo per procurarsi denaro.

Un passante che transitava nei Giardini Reali ha notato la scena e ha avvisato il Numero Unico di emergenza, facendo sì che nell’arco di pochissimi minuti intervenisse una Volante del Comm.to Dora Vanchiglia sul luogo. Gli agenti hanno rintracciato il ladro e lo hanno fermavato, riuscendo anche a recuperare l’intera refurtiva che sarebbe successivamente stata riconsegnata all’ignaro proprietario.