ilTorinese

Abusivo davanti al Regina Margherita minaccia automobilista e pretende il “pizzo”

Nel pomeriggio di giovedì  i carabinieri della Stazione Torino Borgata Lingotto hanno arrestato un tunisino di 63 anni per tentata estorsione.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio, è stato bloccato nei pressi del parcheggio dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, luogo ove sono frequenti le segnalazioni di parcheggiatori abusivi da parte di malati, parenti e semplici cittadini. Per questo motivo l’area è particolarmente vigilata dagli uomini dell’Arma e proprio durante uno dei frequenti passaggi, una pattuglia è stata richiamata da una giovane donna che gesticolando richiedeva aiuto. I militari hanno raccolto le prime dichiarazioni della vittima che, intimidita dall’aggressione verbale subita ma determinata a denunciare, ha raccontato di essere stata avvicinata da un uomo che le aveva chiesto con insistenza il pagamento dello stallo per il parcheggio e, al diniego, l’aveva minacciata di danneggiarle il veicolo per poi allontanarsi alla vista dei carabinieri. Grazie alla descrizione fornita, è stato prontamente individuato e bloccato mentre si trovava in una zona attigua al parcheggio con fare apparentemente indifferente.

Caos in Via Gorizia, Grimaldi (LUV): “sembrava la notte della Taranta”

 “altro che disguido informatico, due soli centri a Torino sono troppo pochi”

“La buona notizia è che presto molti insegnanti forse usciranno dall’anno peggiore della loro vita, la notizia brutta è che, per farlo, sono costretti ancora a passare per situazioni come quella di via Gorizia: per evitarlo servivano un centro a Circoscrizione o almeno uno per quadrante, come avevamo suggerito.
Due soli centri per le vaccinazioni in una città di 900 mila abitanti sono una barzelletta: proveranno a dare la colpa al sistema informatico ma la responsabilità è solo di chi ha pensato questa follia. Si cerca in tutti i modi di evitare assembramenti ma i vertici della Regione hanno trasformato il centro di via Gorizia nella ‘notte della Taranta’.
Speriamo che sia chiaro a tutti la necessità di un salto di qualità, altrimenti non vedremo la fine di quest’incubo prima del prossimo anno” – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in regione alle lunghe file all’Asl di via Gorizia.

Una tavola rotonda sulla diagnosi delle neoplasie

“LA MEDICINA DI PRECISIONE AL TEMPO DEL COVID, IL PIEMONTE CORRE”

TAVOLA ROTONDA SULLA PRECOCE DIAGNOSI MOLECOLARE DELLE MALATTIE NEOPLASTICHE, LE TERAPIE PERSONALIZZATE E LA COSTITUZIONE IN PIEMONTE DEL MOLECOLAR TUMOR BOARD

Il sistema sanitario piemontese, messo a dura prova dall’emergenza pandemica da Covid 19, ha retto, nonostante l’impatto sul comparto oncologico sia stato devastante. Adesso è importante rendere effettivamente operativi tutti gli strumenti adottati dalla Regione per ridare vigore a un sistema che ha qualità ed eccellenza nel suo DNA. A partire dall’istituzione del Molecolar Tumor Board deliberato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, per arrivare a definire una comunicazione efficace e davvero in grado di orientare l’utenza e valorizzare i servizi.
E’, in estrema sintesi, quanto emerso, durante il webinar dal titolo “La medicina di precisione al tempo del Covid, il Piemonte corre”, che si è svolto oggi, venerdì 26 febbraio 2021, dalle 12,00 alle 14,00.
Covid 19 ed emergenza sanitaria, medicina di precisione, telemedicina, diagnosi precoce, scelte terapeutiche, mobilità attiva e passiva, accessibilità alle cure, costi e tariffe, sono alcuni dei temi trattati durante la tavola rotonda online, moderata da Maurizio Dore e alla quale hanno partecipato Maria Scatolini, Direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare della Fondazione Edo ed Elvo Tempia (Onlus di Biella); Mario Airoldi, Direttore Struttura Complessa “Oncologia Medica 2” A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino Ospedale Molinette; Giorgio Scagliotti, Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano; Alessandro Stecco, Consigliere Regionale e Presidente della IV Commissione del Piemonte; Pietro Presti, CEO dell’SPCC (Sharing Progress in Cancer Care) di Bellinzona e Consulente strategico Covid-19 della Regione Piemonte; Oscar Bertetto, Direttore della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta; Franco Ripa, Vicario della Direzione Sanità e Welfare Regione Piemonte.
Sotto i riflettori, in particolare, il comparto oncologico. “Sul quale – ha detto il professo Scagliotti – l’impatto della pandemia da Covid 19 è stato devastante: ha rappresentato un momento di rottura di fronte al quale eravamo assolutamente impreparati. Già a fine aprile tutte le urgenze erano state cancellate”. Ha precisato: “In un momento in cui molte risorse economiche e umane vengono deviate nella lotta al Covid, non bisogna dimenticare l’attenzione alle altre patologie, soprattutto quelle in cui la diagnosi precoce rappresenta un fondamentale salva-vita”.
Il comparto vanta comunque una grande eccellenza. Ha infatti precisato Oscar Bertetto: “La Regione ha raggiunto grandi risultati nella gestione di pressoché tutti i tumori, compreso carcinoma alla mammella, al colon e ai polmoni. Nel tumore al pancreas, invece, abbiamo ancora molta strada da fare”.
Grandi aspettative, da parte di tutti i relatori, per l’istituzione del Molecolar Tumor Board, progetto molto caro ad Alessandro Stecco e che consentirà di individuare percorsi di qualità dal punto di vista diagnostico-terapeutico. Rappresenterà inoltre una leva importante per contrastare la mobilità passiva. “La qualità del servizio regionale deve essere in grado non solo di attrarre, ma di trattenere i pazienti”, ha precisato Pietro Presti, che con Franco Ripa ha sottolineato come l’emergenza Covid abbia consentito di recuperare anni di ritardo nella telemedicina e accelerato la realizzazione di una piattaforma unica per tutte le aziende sanitarie.
Tutti i relatori hanno concordato sul fatto che il Molecolar Tumor Board rappresenti una grande occasione per la medicina di precisione. Sarà quindi fondamentale verificare i vari passaggi per la sua concreta attuazione. L’accessibilità alle cure passa però attraverso la rimborsabilità, che pone il problema della tariffazione, tema che non può essere posto in carico alla sola Regione. Insomma, l’istituzione del MTB è il punto di partenza. Quello di arrivo è ancora lontano. Ma le potenzialità per fare, e fare bene, e passare dalla cultura della standardizzazione alla cultura della personalizzazione ci sono.

Bollettino Covid di venerdì 26 febbraio: oltre 1500 nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1526 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 237 dopo test antigenico), pari al 5.9% dei 25.724tamponi eseguiti, di cui 16.963 antigenici. Dei 1526 nuovi casi, gli asintomatici sono 542(35,5% ).

I casi sono così ripartiti: 201 screening, 827 contatti di caso, 498 con indagine in corso; per ambito: 31 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 155 scolastico, 1.340 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 249.072così suddivisi su base provinciale: 21.729 Alessandria, 12.738 Asti, 8.522 Biella, 33.643 Cuneo, 19.301 Novara, 131.519 Torino, 9.205 Vercelli, 9.253 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.212 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.950 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 163(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.938(+29rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.009

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.962.461(+25.724rispetto a ieri), di cui 1.148.951risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.351

Sono 5i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 dioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.351deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.414 Alessandria, 598 Asti, 380 Biella, 1.108 Cuneo, 774 Novara, 4.262 Torino, 423 Vercelli, 307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

224.611 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 224.611(+721rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.488 Alessandria, 11.589 Asti,7.644Biella, 30.900 Cuneo, 17.603 Novara, 118.041 Torino, 8.260 Vercelli, 8.204 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.117 extraregione e 1.765 in fase di definizione.

Telepass Store, inaugura a Torino il secondo punto vendita in Italia 

Il nuovo store torinese fa seguito al primo negozio aperto a Milano, in via Larga, con l’obiettivo di offrire assistenza diretta agli oltre 350.000 clienti Telepass nell’area torinese e ai nuovi clienti che vorranno scoprire tutti i servizi smart di mobilità integrata.  

Telepass, azienda italiana che opera nel settore dei servizi per la mobilità in ambito urbano ed extraurbano, inaugura domani, sabato 27 febbraio, il nuovo Telepass Store di Torino, in Corso Vittorio Emanuele II, 74/A.

Il negozio – il secondo di questo tipo aperto da Telepass in Italia dopo quello inaugurato in centro città a Milano – garantirà una maggiore vicinanza e un più facile accesso ai suoi clienti che sono già oltre 350 mila nella provincia torinese e arrivano a quasi 700 mila nella Regione Piemonte. Le concessionarie autostradali hanno infatti in previsione la riduzione progressiva della rete dei “Punti Blu” situati lungo le tratte autostradali da loro gestite, per questo motivo Telepass sta mettendo in atto l’apertura di store dedicati alla propria clientela con un servizio diretto e personalizzato da offrire in pieno centro città.

All’interno dello store, la clientela potrà, con l’assistenza del personale qualificato di servizio, svolgere col proprio device tutte le operazioni necessarie per sottoscrivere i servizi Telepass Pay fino a oggi attivabili unicamente online.

Aperto dal lunedì al sabato, il punto vendita offrirà informazioni su tutti i servizi proposti da Telepass, da quelli più tradizionali legati al pagamento del pedaggio autostradale in Italia e in Europa a quelli più innovativi, offerti tramite Telepass Pay. Attualmente Telepass offre oltre 25 servizi per la mobilità, dal noleggio di veicoli elettrici al pagamento delle strisce blu fino ad arrivare al servizio Skipass, usufruibili tramite un’unica app, per garantire il risparmio di tempo e la massima sicurezza in termini di riduzione delle occasioni di contatto grazie alla sua natura cashless, nel rispetto dell’ambiente.

“Siamo lieti di annunciare questa nuova apertura a Torino, modello virtuoso di smart city” ha dichiarato Gabriele Benedetto, Amministratore Delegato di Telepass, in occasione della cerimonia di inaugurazione. “In città, Telepass ha già attivato numerosi servizi disponibili attraverso Telepass Pay, come il pagamento delle Strisce Blu, il lavaggio auto a domicilio erogato tramite Wash Out e il noleggio dei monopattini e delle bici elettriche. L’obiettivo di Telepass è quello di offrire un ecosistema di servizi sempre più ampio, legato ai nuovi stili di mobilità condivisa. Il Telepass Store di Torino rappresenterà un nuovo punto di incontro per vivere l’esperienza offerta da Telepass a 360°”.

Telepass porta dunque innovazione e tecnologia a servizio della clientela nel nuovo Telepass Store di Torino. Dopo l’inaugurazione nel capoluogo piemontese, è prevista l’espansione in altre principali città italiane.

A questo link è possibile scaricare alcune fotografie in alta risoluzione del TStore di Torinohttps://we.tl/t-yys2J3RzRi Per pubblicare le foto chiediamo cortesemente di citare i crediti del fotografo: Credits_Foto di Claudia Calegari

Telepass

Il Gruppo Telepass nasce nel 2017 con l’obiettivo di creare un sistema integrato di servizi per la mobilità in ambito urbano ed extraurbano. Oggi Telepass è un ecosistema che offre a privati e aziende un numero sempre maggiore di opzioni, fruibili anche in modalità digitale, per una mobilità flessibile, sicura e sostenibile. Un pioniere della mobilità impegnato a facilitare la libertà di movimento delle persone, ampliando la sua offerta, investendo in startup all’avanguardia e garantendo l’accesso ai propri servizi in Europa, perché ogni spostamento sia davvero un’esperienza senza confini.

https://www.telepass.com

Foto Claudia Calegari

Covid: sempre peggio in casa granata

Un altro calciatore è positivo al covid.È quanto emerso dall’ultimo giro di tamponi effettuato ieri pomeriggio dopo le ore 18.

 

Salgono ad 8 i giocatori positivi e quindi quasi sicuramente sarà rinviata anche Lazio- Torino in programma martedì 2 marzo alle ore 18.30.Allenamenti sospesi e preparazione atletica solo a casa.L’Asl ha la piena competenza per poter giudicare il rinvio delle partite quando sono presenti focolai di questo tipo.Dopodichè alla società granata rimane sempre la possibilità di chiedere il rinvio della gara qualora in futuro dovesse presentarsi un’altra situazione di questo tipo

Vincenzo Grassano 

Il Piemonte torna arancione, ricoveri e contagi in crescita negli ultimi sette giorni

Il responso ufficiale  arriverà oggi dal ministero della Salute, a seguito dei dati raccolti dal Comitato tecnico scientifico.

Ma dopo quattro settimane in giallo, visto l’aumento nell’ultima settimana del 26%  dei ricoveri in terapia intensiva e dei contagi è praticamente scontato che torni in zona arancione.

Si tornerà così alla  chiusura di bar e ristoranti eccetto per  asporto e consegne a domicilio, sara vietato uscire dal comune di residenza se non per necessità oppure nel raggio di 30 chilometri per i centri con meno di 5 mila abitanti.

Il mito (e gli sbagli) di Agnelli con Quaglieni su Fb

Domenica 7 marzo alle ore 18 sul canale social Fb, pagina del centro Pannunzio, lo storico Pier Franco Quaglieni aprirà le manifestazioni per il Centenario della nascita di Giovanni Agnelli con una lezione su “Agnelli, la Fiat oltre i miti“.

Il prof. Quaglieni ha conosciuto personalmente l’avvocato Agnelli e parlerà dei suoi rapporti con Mario Soldati. Dichiara Quaglieni “Voglio far rivivere un grande protagonista dell’Italia del secolo
scorso, del suo stile, del suo ruolo di Presidente della Fiat ed anche dei suoi errori. Oggi quello che resta della Fiat, ha totalmente perso lo smalto di Agnelli e non è più un’industria ne’ torinese ne’ italiana, una svolta che Agnelli non avrebbe permesso.”

Quei “rivoluzionari” dei Macchiaioli!

In mostra al Forte di Bard ottanta capolavori dei pittori ottocenteschi della “macchia”, ribelli ad ogni accademico formalismo Fino al 6 giugno. Bard (Aosta)

In piedi dietro un malandato muricciolo, su cui siede un omino con cappello e un ragazzo se ne sta sdraiato a pancia in giù, quattro giovani soldati in divisa osservano il mare e le vele (due belle grandi in primo piano e una appena accennata in lontananza) che danzano nell’aria pungolate dal vento.

In cielo i grigi ghirigori delle nuvole, specchiate nell’azzurro del mare appena increspato dal moto morbido delle onde e in primo piano il blu e il rosso accesi degli abiti militari. Macchie di colore repentine ma vigorose e composite definiscono un paesaggio particolarmente amato dall’artista. “Reclute sul mare” è un suggestivo dipinto a olio su tela, senza data ma probabilmente realizzato a inoltrata metà Ottocento, da Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), fra i massimi esponenti del movimento artistico dei “Macchiaioli”, che letteralmente rivoluzionò la storia della pittura italiana del XIX secolo.

Su quella tela, in cui il racconto è vigorosamente creato “en plein air” dal contrasto acceso di luci e ombre, su cui poco o nulla agisce l’incisività del segno grafico, Fattori riuscì mirabilmente, in un solo colpo, a celebrare i temi a lui più cari: il mare “che amo – scriveva lui stesso – perché nato in città di mare” e i soggetti militari legati a quel patriottismo risorgimentale proprio dell’epoca e che ritroviamo in altre sue opere. Come in quelle di altri artisti ottocenteschi, in particolare toscani, ribelli come lui all’“inerzia formale” delle Accademie e passati alla storia con il nome di “Macchiaioli”, cui il “Forte di Bard”, oggi il più importante Polo culturale delle Alpi occidentali, dedica un’importante retrospettiva dal titolo “I Macchiaioli.

Una rivoluzione en plein air” ospitata, all’interno delle “Cannoniere”, fino al prossimo 6 giugno. Curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da “ViDi” (Visit Different) in collaborazione con il “Forte di Bard”, la mostra presenta ottanta opere che perfettamente testimoniano l’evoluzione di un movimento nato a Firenze nella seconda metà dell’Ottocento (1855-1867) da parte di giovani artisti che, soliti a riunirsi nelle sale del celebre “Caffè Michelangiolo”, diedero vita ad una corrente fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. I “Macchiaioli”. Ribelli giurati al sistema accademico, votati al verismo più immediato e alla ricerca della luce come macchia di colore – accostato, distinto o sovrapposto – e così definiti per la prima volta in un articolo della “Gazzetta del Popolo” del 1862 in occasione di un’esposizione fiorentina, ma con significato tutt’altro che benevolo, che tuttavia il gruppo decise di adottare senza problemi, in quanto incarnava alla perfezione la filososofia delle loro opere.

“Questa mostra – spiega il direttore del Forte, Maria Cristina Ronc- offre molti spunti per rileggere la storia risorgimentale e quegli anni complessi. Il Forte di Bard, infatti, non è ‘solo’ un luogo espositivo ma prima ancora un edificio storico e come tale in questa occasione, più che in altre, amplia e dialoga con l’esposizione dei Macchiaioli e con le vite e le opere di questi pittori soldati”. Il tutto in un ampio percorso storico-artistico che prende avvio dalle opere del livornese pittore-soldato Serafino de Tivoli, formazione neoclassica ma, negli anni di maggior fervore artistico, precursore della rivoluzione macchiaiola, per giungere alle espressioni più mature della “Macchia” con Silvestro Lega (sua la solida immagine de “L’Etrusca”) e Telemaco Signorini, autore di una “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone di potente, lirica intimità.

A seguire le opere del veronese Vincenzo Cabianca, del fiorentino pittore – patriota e docente di italiano Raffaello Sernesi e del pisano Odoardo Borrani, fino alla poetica “Scena romantica” di Cristiano Banti, in cui permangono allusive tracce della formazione scolastica ricevuta all’Accademia di Belle Arti di Siena. E infine i dipinti a tema storico, con i soldati di Giovanni Fattori; toccante anche il suo “Soldato che legge una lettera al campo” del 1874. Così come quelli firmati dai protagonisti del gruppo dopo gli anni Sessanta, quando “la ricerca macchiaiola perde l’asprezza delle prime prove e acquisisce uno stile più disteso, aperto alla più pacata tendenza naturalista che andava diffondendosi in Europa”. A chiudere la mostra, una riflessione sull’eredità lasciata dalla pittura di “Macchia”.

Gianni Milani

“I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air”
Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Valle d’Aosta; tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it
Fino al 6 giugno
Orari: mart. – ven. 10/18; sab., dom. e festivi 10/19 (Date e orari potranno subire variazioni sulla base  delle eventuali chiusure disposte nell’ambito della classificazione dell’indice di rischio delle regioni stabilito dalle autorità di governo)

 

Nelle foto

– Giovanni Fattori: “Reclute al mare”, olio su tela, collezione privata, courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano
– Silvestro Lega: “L’Etrusca”, olio su  tavola, collezione privata,courtesy Galleria San Barnaba, Milano
– Telemaco Signorini: “Donna a Rio Maggiore”, olio su cartone, collezione privata
– Cristiano Banti: “Scena romantica”, olio su tavola, collezione  privata

Il peso del Piemonte

Sulla nomina dei sottosegretari una sola certezza: Torino ed il Piemonte non contano più nulla e del resto, purtroppo non è una novità.

Ma che rabbia,  tanta rabbia. Abbiamo fatto l’Italia e l’Italia si è letteralmente scordata di noi. Comunque le nostre precise responsabilità ce le abbiamo. Credo che sia la prima volta.  Mai così in basso. Con una incompetente come la Castelli che per la terza volta viene riconfermata,  e un competente ed affidabile come Andrea Giorgis che non viene riconfermato. Speriamo ( almeno) che qualcosa riesca a fare Gilberto Pichetto. Ex repubblicano,  biellese doc che personalmente conosciamo ed apprezziamo. Da più di 35 anni in politica e sicuramente persona capace.
Auguri per il suo lavoro. Per il resto che sconsolazione.  Italia Viva si è tirata fuori dal cosiddetto  manuale Cencelli. Leu con il suo solito capolavoro ha eletto il gruppettaro Fratoianni che ha votato contro. Il pd locale….
Stendiamo un velo pietoso e i leghisti contano zero,  men che zero. Matteo Salvini docet punto e basta. Poi chiamalo stupido,  su 39 sottosegretari 9 sono suoi e Zingaretti si ferma a 6. Oramai lo danno tutti come prossimo ad aprire un agriturismo in Lazio.
Ma poi,  scusate,  chi è causa del suo male pianga se stesso.  Come la vicenda delle infrastrutture in Piemonte. Presi in giro da più di 10 anni e nessuno che ha banfato. Tav totalmente ferma e non per quei quattro untorelli di quartordine che con il solito passamontagna si dilettano nel lanciare molotov. Ma non sono politici.  Sindacati e datori di lavoro che stanno a guardare. Ogni tanto qualche apparente protesta,  sceneggiate per auto legittimarsi  e continuare nel prendere stipendi. Anche loro,  non si sono stancati di essere presi in giro? Anche loro,  non hanno dei figli che vorrebbero studiare e lavorare nella loro natia Torino?
Continuo ad essere preoccupato che la massa di soldi che arriverà in Italia,  andrà in tutta Italia,  tranne che nella nostra città , come nella nostra Regione. Invecchiamo senza dare un futuro ai nostri figli. Porcaccia la miseria,  ma cosa aspettiamo ad alzare la voce? Francamente non me ne capacito.
Sull’insieme dei sottosegretari,  caro Mario Draghi fai tu. Anche se ( di fatto ) qualcosa non torna. Come la Bergonzoni sottosegretaria alla cultura.  Ha rivendicato orgogliosamente che sono 4 anni che non legge un libro. Con tutto il rispetto dovuto,  cosa c’entra con la cultura ? Per giunta la Cultura con la C maiuscola. Mistero.  Per il resto non possiamo manco dirci delusi.
Non avevo aspettative e su questo “siamo stati accontetati”. In molti sostengono che non si può e non si deve giudicare questo governo con le categorie di una volta. Possibile,  magari probabile . Ma il manuale Cencelli non è stato scritto da un Grillino 6 mesi fa. Scritto da Cencelli (Democristiano) più di 60 anni fa.  Con il piccolo dettaglio che la ripartizione dei Ministeri era proporzionale al peso elettorale e delle tessere . In una fase in cui i partiti esistevano e nel limite del lecito democraticamente definito. Ora , mi sembra,  che ripetendosi,  è semplicemente una brutta copia di quello che è stato. Ieri ero moderatamente pessimista. Ora sono decisamente pessimista,  ma non rassegnato. Qualcosa  ci inventeremo per far sentire la nostra voce.

Patrizio Tosetto