Rivolto ai Comuni sotto i 3.000 abitanti, chiude il 29 ottobre
Con la testimonianza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, è iniziata il 17 settembre 2021 al Campus dell’Università del Piemonte Orientale di via Perrone 22 a Novara la nuova udienza in Corte d’Assise del processo Eternit bis (392 vittime; unico imputato il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale), in cui Sicurezza e Lavoro – rappresentata dall’avvocato Giacomo Mattalia – è stata ammessa come parte civile, assieme a sindacati, Comuni del territorio, Regione Piemonte, Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri enti.
Il governatore ha descritto gli interventi effettuati dalla Regione per bonificare il sito di Casale Monferrato (Alessandria) e le somme stanziate dalla sanità regionale per le vittime dell’amianto, avvalendosi delle note tecniche fornitegli dagli assessorati all’Ambiente e alla Sanità.
Ma il nodo politico va comunque adesso sciolto. Ovvero, se il territorio della ex provincia di Torino vuole contare
politicamente di più dipende anche, e soprattutto, se il futuro Sindaco di Torino pensa di fare
anche il ‘sindaco metropolitano’. Quello che un tempo, prima della sciagurata e nociva riforma Del
Rio, svolgeva il Presidente della Provincia di Torino. Certo, è un lavoro duro e faticoso. Ma noi
arriviamo da una duplice esperienza – quella di Fassino prima e di Appendino dopo – che sono
state esclusivamente torinocentriche e che, di conseguenza, hanno sostanzialmente rinunciato a
governare il territorio metropolitano.
Ora, si tratta di decidere e di scegliere, al di là delle solite promesse elettorali. E cioè, o il futuro
Sindaco di Torino – e quindi mi rivolgo innanzitutto a Stefano Lorusso e a Paolo Damilano – pensa
di governare oltre alla città capoluogo anche il territorio circostante, oppure quote crescenti e
significative di quei territori giocheranno un ruolo inesorabilmente marginale e periferico rispetto
allo sviluppo complessivo. Penso, in particolare, alla seconda cintura torinese e, nello specifico, a
tutti quei territori montani, a cominciare dal comparto turistico e sportivo della Via Lattea, che
senza un reale governo sovra comunale difficilmente reggono la sfida. Politica, territoriale,
competitivo e della stessa ordinaria amministrazione.
Ecco perchè le risposte dei candidati a Sindaco di Torino in questa fase, a cominciare dai
protagonisti dei due schieramenti politici maggiori Damilano e Lorusso, è importante e quasi
decisiva anche per capire quale sarà il futuro di questi territori. Sino ad oggi abbiamo
sperimentato, pur senza fare alcuna polemica, come non si è governata un’area metropolitana.
Adesso si tratta di capire se si vuole proseguire su quel binario o se si vuole invertire la rotta. Lo
diranno i fatti più che gli annunci”.
Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici
Via Lattea.
ALTROMERCATO INAUGURA IL CICLO DI INCONTRI “CONSUMI O SCEGLI?”, DEDICATI AL CONSUMO CONSAPEVOLE E ALLE SCELTE SOSTENIBILI, OSPITATI SULLA PIATTAFORMA “ATTIVIAMO ENERGIE POSITIVE”
Una serie di appuntamenti virtuali per raccontare come scegliere da che parte stare.
Per condividere esperienze e strumenti del Commercio Equo e Solidale con chi ha voglia di cambiamento
Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e la seconda al mondo, e “Attiviamo Energie Positive”, spazio digitale gratuito di co-progettazione, formazione e divulgazione dei temi dell’innovazione sociale, con un focus particolare su terzo settore e pratiche di economia ideato da Produzioni dal Basso, presentano un ciclo di incontri intitolato “Consumi o scegli?”.
Consumo consapevole, scelte sostenibili e Commercio Equo e Solidale come strumenti reali per un cambiamento concreto, per modificare il mercato e mettere al centro delle scelte le persone e l’ambiente, un percorso guidato dalla voce e dall’esperienza di chi da oltre 30 anni lavora quotidianamente in questa direzione.
Il ciclo si aprirà il 21 settembre alle 18 con un incontro intitolato “Consumi o scegli?”.
Su questa domanda si interrogheranno Paolo Iabichino, Direttore Creativo e Scrittore Pubblicitario e Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato. Un dialogo attorno al ruolo attivo del consumatore di oggi, sul potere delle scelte di acquisto che ognuno di noi possiede per influenzare i brand indirizzandoli verso scelte etiche e sugli stessi brand che decidono di agire e di prendere posizione. L’esempio della genesi della Campagna di Comunicazione integrata e l’azione di brand activism compiuta da Altromercato come case history.
La partecipazione agli incontri è facile e gratuita e non richiede alcuna registrazione.
L’interazione con i relatori sarà possibile tramite chat.
RELATORI:
Paolo Iabichino, Direttore creativo, scrittore pubblicitario e co-fondatore dell’Osservatorio Civic Brands assieme a IPSOS
LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/iabicus/
Alessandro Franceschini, Presidente Altromercato e Coordinatore del Comitato Brand Identity Altromercato. Da quasi 30 anni è impegnato attivamente nel panorama del Commercio Equo e Solidale Italiano.
LINKEDIN: https://www.linkedin.com/in/alessandro-franceschini-equo/
Per maggiori informazioni sugli incontri: https://www.attiviamoenergiepositive.it/laboratori/altromercato/
—
ALTROMERCATO
Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È una Impresa Sociale formata da 94 Soci e 225 Botteghe, gestisce rapporti con oltre 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti.
Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce. La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale Italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica On Earth.
Le principali referenze sono presenti anche in 1500 punti vendita della grande distribuzione e 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale.
Con Altromercato si alimenta un’economia sana, un circolo virtuoso – dal produttore al consumatore – che dura da trent’anni, uno stile di vita sostenibile per tutti.
Continua la crescita delle compravendite immobiliari residenziali. Il mercato conferma un andamento positivo e chiude il secondo trimestre del 2021 con un aumento degli scambi del 73,4% rispetto allo stesso trimestre del 2020, penalizzato dal lockdown. Significativo il confronto con il secondo semestre del 2019 che evidenzia una crescita delle transazioni del 26,1%. È ancora una volta evidente, come già avvenuto nel primo trimestre del 2020, la migliore performance dei comuni non capoluoghi che mettono a segno un incremento dell’81,6% rispetto al secondo trimestre del 2020 e del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tra le grandi città, in cui l’aumento medio rispetto al 2020 è stato del 54,6%, spiccano le performance di Palermo (+70,3%), Napoli (+67,1%) e Genova (+65,7%). Bene anche Bari, Roma e Torino. Rispetto al secondo trimestre del 2019 il numero di compravendite nelle grandi città è aumentato mediamente del 14,0%.
L’analisi del compravenduto realizzato dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia che, nel secondo trimestre del 2021, il 76,4% ha acquistato come prima casa, il 7,4% come casa vacanza ed il 16,2% per investimento.
La tipologia più compravenduta si conferma il trilocale con il 34,4% ma è interessante l’aumento della percentuale di chi ha acquistato tagli più grandi, tra cui anche soluzioni indipendenti.
L’acquisto dell’abitazione resta quindi sempre prioritario per gli italiani: i mutui più convenienti insieme ai benefici fiscali per le ristrutturazioni e l’effetto del lockdown ancora vivo hanno portato a questi risultati oltre le aspettative.
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa
Sabato 18 settembre Piazza Carignano ospiterà “Black Shadows”, una delle tappe italiane del più grande Festival itinerante mai realizzato in favore dei diritti dei bambini rifugiati
C’è anche Torino sulla strada di The Walk, il lungo cammino che la Piccola Amal, una marionetta alta tre metri e mezzo, che rappresenta una bambina siriana rifugiata di 9 anni e il cui nome in arabo significa Speranza, sta compiendo alla ricerca della propria madre in giro per l’Europa.
Un viaggio di oltre 4 mesi, per un totale di oltre 8.000 km, cominciato il 27 luglio a Gaziantep, al confine tra Siria e Turchia e destinato a concludersi a novembre a Manchester, nel Regno Unito, che rappresenta, a oggi, il più grande Festival itinerante mai realizzato in favore dei diritti dei bambini rifugiati.
Un itinerario ricco di spettacoli gratuiti, emozioni e momenti di riflessione per lanciare, tappa dopo tappa, un messaggio di fratellanza: la Piccola Amal, infatti, rappresenta 34 milioni di bambini rifugiati e sfollati, molti dei quali separati dalle loro famiglie. Il suo messaggio al mondo è “Non dimenticatevi di noi”.
Nel suo lungo vagabondare ricco di insidie e di incontri, che a inizio settembre l’ha portata in Italia, la piccola Amal passerà anche da Torino.
Sabato 18 settembre in Piazza Carignano dalle 20.30 alle 21.30 andrà infatti in scena “Black Shadows”: la piccola Amal si ritrova in una piazza circondata da ombre inquietanti, spaventata cerca protezione e tenta la fuga. L’ombra di un cane scaccia via tutte le altre ombre. Si scopre essere un piccolo cagnolino che diventa suo amico e l’accompagnerà durante tutto il viaggio.
La presenza di Amal nel capoluogo piemontese è resa possibile dall’impegno e dalla sensibilità di numerose realtà torinesi: Film Commission Torino Piemonte, Città di Torino, il Teatro Stabile di Torino, Torino Danza, Festival Incanti e Controluce (il cui Festival Incanti, giunto alla XXVIII edizione, si svolgerà a Torino dall’1 al 7 ottobre) e Associazione Giuliano Accomazzi.
“Quando The Walk ha proposto a Incanti Rassegna Internazionale di Teatro di Figura e Controluce Teatro d’Ombre di collaborare insieme per l’arrivo della piccola Amal a Torino, ci è sembrato non solo in sintonia con i nostri cammini di compagnia e di festival, ma anche con il tema che Incanti ha deciso di raccontare per l’edizione 2021: il viaggio oltre, pensando a quei viaggi reali e metaforici oltre i confini e le differenze – Racconta Alberto Jona, Direttore Artistico del Festival Incanti – “Siamo felici di essere riusciti nel nostro intento, anche grazie all’aiuto di moltissime realtà cittadine amiche, e non possiamo fare altro che dare il benvenuto alla piccola Amal nella nostra bella città”.
“Il dramma dei bimbi siriani fuggiti dalla guerra è stato conosciuto da sguardi, da parole, da ricordi vivi e dolorosi, da poesie malinconiche, da disegni. – Affermano Andrea Gallo e Antonella Ara dell’Associazione Accomazzi – Per questo il passaggio di Amal dal capoluogo piemontese non poteva non vedere coinvolte associazioni e realtà che a vario titolo sono impegnate nell’accoglienza di famiglie siriane, nella loro integrazione, nella promozione di una cultura di pace. Insieme a queste associazioni abbiamo avviato un calendario di iniziative per rilanciare il messaggio di pace e giustizia di Amal, per richiamare il diritto dei bambini a non dover fuggire per sopravvivere. Nei prossimi mesi daremo il via a laboratori di pittura, spettacoli teatrali, mostre, conferenze, coinvolgendo anche le scuole in varie parti della città e della provincia, per sensibilizzare grandi e piccoli a cogliere attraverso suoni, colori, parole e gesti il senso dell’iniziativa e a farla propria perché ci saranno ancora tante Amal che chiedono aiuto e che vivono con fatica lontane dalla loro terra”.
———————————————————————————————————————————–
The Walk è prodotto dal regista tre volte candidato al premio Oscar Stephen Daldry, da Tracey Seaward, produttrice di The Constant Gardener e The Two Popes di Meirelles e War Horse di Spielberg, dal pluripremiato regista teatrale e drammaturgo David Lan e da Good Chance, in associazione con la Handspring Puppet Company, creatori delle marionette di War Horse, con la direzione artistica di Amir Nizar Zuabi, The Walk_Il Cammino conta oltre 250 partner e artisti coinvolti negli eventi che si terranno lungo il percorso tra Gaziantep e Manchester.
“Black Shadows” è un progetto a cura del Teatro Stabile di Torino, Torino Danza, festival Incanti e Controluce. Con il patrocinio del comune di Torino. In collaborazione con Film Commission Torino Piemonte
“Anche Torino cammina con Amal – La speranza come diritto” è una iniziativa della Ass. G. Accomazzi OdV, alla quale partecipano ACLI, ASAI, Cantabile, Linea d’Ombra, Centro Studi Sereno Regis, Circolo degli Artisti, Emergency, Progetto “per chi ama le sfide”, Fondazione Vera Nocentini, Gruppo Abele, Gr. Scout To 3, IAAP, I Retroscena, Operazione Colomba,
Date e dettagli sul link https://www.facebook.com/Anche-Torino-cammina-con-Amal-La-speranza-come-diritto-107100031638747.
IN PIEMONTE IL 70% DEI PAZIENTI COVID IN TERAPIA INTENSIVA NON È VACCINATO
Il 70% dei pazienti Covid che si trovano in questo momento ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato. In particolare, dei 23 degenti attuali 16 sono non vaccinati, altri 7 sono invece vaccinati ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.
Dei 206 ricoveri in terapia ordinaria i pazienti non vaccinati sono 127.
EFFETTO GREEN PASS: RADDOPPIATE LE NUOVE ADESIONI
Raddoppiate in Piemonte le adesioni quotidiane alla vaccinazione dopo l’estensione dell’uso del Green Pass. Venerdi alle ore 18 si registravano quasi 4.100 nuove adesioni rispetto alle 1.900 di venerdì scorso alla stessa ora.
A Torino, presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano fino all’1 novembre 2021
Una mostra promossa da TELT in collaborazione con il Museo racconta lo scavo del primo traforo transalpino, a un secolo e mezzo dalla sua inaugurazione: storia, personaggi e innovazioni di una grande opera italo-francese ed europea.
Il 17 settembre di 150 anni fa si inaugurava a Bardonecchia e Modane la prima galleria ferroviaria al mondo attraverso una catena montuosa; tre giorni di festeggiamenti celebrarono questo passaggio storico nei collegamenti europei.
TELT, promotore pubblico della Torino-Lione, e Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propongono un viaggio in quella storia: a Palazzo Carignano di Torino, sede del Museo e del Parlamento Subalpino che nel 1857 decretò l’opera, si apre la mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus”. Il percorso espositivo sarà inaugurato questa sera alle 18:00 dal presidente e dal Direttore del Museo, Mauro Caliendo e Ferruccio Martinotti, e dal direttore generale di TELT, Mario Virano.
“Il Traforo del Frejus – spiega Caliendo – vide la luce grazie all’insistenza tenace di Camillo Cavour, il primo ministro di Vittorio Emanuele II, nonostante critiche e contrarietà. Le sue parole io nutro ferma fiducia che voi coronerete la vostra opera con la più grande delle imprese moderne deliberando il perforamento del Moncenisio furono pronunciate in un appassionato discorso proprio qui a Palazzo Carignano nella Camera del Parlamento Subalpino, che è il cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra DI PIETRA E FERRO racconta dunque una storia che ci appartiene, una storia che porterà alla realizzazione di un’opera importantissima per lo sviluppo dell’Italia tra Ottocento e Novecento perché permise il collegamento con le grandi capitali d’Europa, il progresso nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nei commerci. Una mostra che su questi temi saprà certamente suscitare riflessioni anche oggi”.
“Lo scavo del Frejus – aggiunge Virano – è una storia di visione europea, di innovazioni scientifico-tecnologiche pionieristiche, di lavoro che ha cambiato i destini dei territori interessati, proiettandoli in Europa già a fine Ottocento, lasciando importanti ricadute visibili ancora ai giorni nostri. Per questo, a 150 anni dalla sua realizzazione, e nell’Anno Europeo delle Ferrovie, abbiamo voluto condividere il racconto di quell’epopea. Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo, raccogliendone le testimonianze e mettendole a disposizione di appassionati, studiosi e grande pubblico. La mostra è un mix di messaggi e testimonianze del passato, miniera di informazioni d’interesse storico-ingegneristico di livello internazionale, fortemente attuali e proiettati nel futuro. Abbiamo voluto porre l’accento su alcuni elementi di questa storia come uno sguardo alle nostre radici per guardare avanti, convinti che le grandi sfide portino a grandi risultati. L’epopea del Frejus lo dimostra”.
Attraverso documenti originali dell’epoca, voci, immagini, ricostruzioni e personaggi, due percorsi paralleli nel Corridoio della Camera Italiana raccontano quei 14 anni di lavori: da un lato l’infrastruttura, dalla proposta alla realizzazione, fino alle celebrazioni, inquadrata anche in un contesto di eventi internazionali; dall’altro, i protagonisti che furono “motori” dell’opera con le idee (i politici Cavour e Menabrea), le innovazioni scientifico-tecnologiche (gli ingegneri Sommeiller, Grandis, Grattoni), il lavoro (le società operaie, i lavoratori locali e immigrati).
L’esposizione riunisce documenti, tavole, foto e litografie provenienti dalla collezione storica di TELT e testimonianze originali provenienti dagli archivi del Museo: tutti questi materiali ricostruiscono i principali passaggi di quella che nel 1871 fu, insieme al taglio dell’istmo di Suez, una delle due grandi opere dell’Ottocento, il primo grande cantiere binazionale. Si alternano progetti e relative reazioni istituzionali, disegni della prima perforatrice meccanica usata per lo scavo, xilografie pubblicate sui media dell’epoca che raccontano l’avanzamento dei lavori, vedute dei paesaggi alpini di fine Ottocento, cronache delle feste per l’inaugurazione del 1871, fino al “Genio alato”, testimonianza voluta dalle società operaie di tutta Italia nel 1879 per celebrare il lavoro sul tunnel Bardonecchia-Modane.
La mostra vuole dare evidenza ad alcuni elementi sul Fréjus, realizzato negli stessi anni in cui si “costruiva” l’Italia: è l’opera che ha dato inizio alla storia delle grandi gallerie alpine ed è la prima grande strada per l’Europa; rappresentò una sfida enorme dal punto di vista ingegneristico (13 km completati in 14 anni) e finanziario; si iniziò scavando a mano i fori per le mine, si terminò con l’utilizzo delle perforatrici meccaniche.
Punto di partenza è una lapide commemorativa dei caduti sul lavoro durante lo scavo promossa da TELT, Genio Civile, Rete Ferroviaria Italiana e Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani per i 150 anni del traforo, svelata il 5 settembre alla presenza delle istituzioni europee in occasione del passaggio a Torino del Connecting Europe express.
La mostra “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus”, in doppia lingua, italiano e francese, come il cantiere che racconta, è visitabile fino al 1° novembre 2021, con il biglietto di ingresso al Museo ed è gratuita per i possessori delle tessere Abbonamento Musei Piemonte e Torino Piemonte Card.
Media partner dell’iniziativa è Torino Storia.
Informazioni generali sulla mostra
Titolo: Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Frejus
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8
Periodo: 18 settembre – 1 novembre 2021, mar-dom ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30), lunedì chiuso
Ingresso: biglietto unico mostra + museo 10 euro (previste le consuete riduzioni), gratis per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card
Tutte le informazioni su www.museorisorgimentotorino.it e www.telt-sas.com
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 296nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 69 dopo test antigenico), pari all’1,1% di 27.649tamponi eseguiti, di cui22.426antigenici. Dei 296 nuovi casi, gli asintomatici sono 133 (44,9%).
I casi sono così ripartiti: 79 screening, 158 contatti di caso, 59 con indagine in corso, 4 importati dall’estero.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 380.503,così suddivisi su base provinciale: 31.144 Alessandria, 18.059 Asti, 11.987 Biella, 54.893 Cuneo, 29.618 Novara, 202.737 Torino, 14.224 Vercelli, 13.578 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.571 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.692 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 23 ( –1 rispetto aieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 206 (+12rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 3.616.
I tamponi diagnostici finora processati sono 6.802.627(+ 27.649rispetto a ieri), di cui 2.110.424risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 11.742
1 decesso di persona positiva al test del Covid-19 (nessuno di oggi) comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale diventa quindi di 11.742deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 714 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 947 Novara, 5.614 Torino, 530 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
364.702 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 364.916(+214rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.183 Alessandria, 17.113 Asti, 11.446 Biella, 52.846 Cuneo, 28.462 Novara, 195.244 Torino, 13.533 Vercelli, 13.117 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.481 extraregione e 2.491 in fase di definizione.
Saranno posizionati circa 50 contenitori per la raccolta in aree agevoli al conferimento da parte dei cittadini: l’elenco completo con indirizzo è disponibile nel volantino predisposto per promuovere l’operazione che sarà distribuito nelle prossime settimane e consultabile sul sito internet di Amiat. I contenitori saranno corredati di cartellonistica adesiva che spiegherà la loro funzione e riporteranno sulla superficie un numero di telefono per eventuali segnalazioni di contenitore pieno.
Gli utenti potranno conferire residui degli oli alimentari esausti per uso domestico (es. l’olio da frittura) utilizzando contenitori usa e getta – come ad esempio le bottiglie di plastica usate – riponendo l’intera bottiglia chiusa all’interno del contenitore.
L’olio raccolto verrà trasportato presso uno stabilimento di trasformazione di MPoli srl, la società che svolge il servizio per conto Amiat Gruppo Iren. Il rifiuto verrà trasformato in materia prima secondaria utilizzata direttamente dall’azienda come base per la produzione sperimentale di sapone o rivenduta ad operatori che la utilizzeranno per la produzione di biocombustibili, lubrificanti e materie prime per la cosmesi.
Il recupero dell’olio esausto ha una doppia valenza, ambientale ed economica. Infatti, se conferito in modo non appropriato (ad esempio se gettato nello scarico del lavandino), può generare danni di diverso tipo: se gettato negli scarichi, può causare seri problemi alle condutture, se disperso nella rete fognaria può pregiudicare il corretto funzionamento dei depuratori; infine, se liberato nel sottosuolo, l’olio deposita un film sottilissimo attorno alle particelle di terra e impedisce l’assunzione delle sostanze nutritive. Nel caso raggiunga le falde acquifere, è sufficiente 1 solo litro per compromettere la potabilità di 1 milione di litri di acqua.
Dal punto di vista economico, il recupero dell’olio consente la creazione di prodotti ad elevato valore aggiunto come combustibili ecologici per autotrazione e per la produzione di energia, saponi, lubrificanti vegetali per macchine agricole generando così un circolo virtuoso.
Il servizio che partirà nella Circoscrizione 6 si aggiunge a quello già attivo presso i Centri di Raccolta Amiat e nella Circoscrizione 2, presso Cascina Gaione, dove i cittadini possono versare all’interno dei fusti presenti i loro oli, gettando poi negli appositi cassoni i contenitori di risulta utilizzati per il trasporto.