Drammatico incidente questa mattina, sulla provinciale 299 di Alagna, nel territorio di Varallo Sesia, in provincia di Vercelli. Un ragazzo di 22 anni è rimasto incastrato con il suo pick up sotto un camion ed è deceduto. I soccorsi del 118 hanno potuto solo constatare la morte del giovane. I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dei fatti.
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Artigianato di trincea
Il salone comunale di Burolo ospiterà da venerdì 4 a domenica 6 novembre una mostra che affronta un argomento particolare, e in Italia poco conosciuto della Grande Guerra. Protagonista di ‘Soldati artigiani: la memoria della Grande Guerra nell’Artigianato di Trincea’ sarà l’esposizione di oggetti della collezione privata di Alida Caligaris e Stefano Viaggio.
‘Mio marito ed io – dice Alisa Caligaris- abbiamo sviluppato una passione per un aspetto della Prima Guerra Mondiale, quello degli oggetti fabbricati dai soldati nelle trincee, soprattutto sul Fronte Occidentale, che opponeva Francesi a Tedeschi. In questo settore c’è una maggiore sensibilità all’estero che non in Italia, dove tali oggetti sono più rari”.
La mostra verrà inaugurata venerdì 4 novembre, alle ore 21, con la proiezione di un video e sarà visitabile dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.
Di seguito una interessane relazione di Alida Caligaris sull’argomento di cui si consiglia vivamente la lettura perché introduce su un universo che ai più e sconosciuto
Per Artigianato di Trincea (Artisanat de Tranchée / Trench Art Grabenkunst -Soldatenkunst a seconda delle lingue) si intende l’insieme degli oggetti, in metallo o altri materiali, fabbricati dai soldati nelle trincee di tutti i fronti della Grande Guerra, nelle retrovie, negli ospedali o nei
campi di prigionia : in realtà, per gli specialisti del settore tale definizione si estende anche ai prodotti “industriali” realizzati come souvenir nel dopoguerra e destinati a coloro che si recavano in pellegrinaggio
ai cimiteri e ai campi di battaglia, e ai manufatti realizzati dai soldati nei conflitti successivi del XX secolo.
Gli oggetti esposti in questa mostra provengono per la maggior parte dal Fronte Occidentale franco- tedesco, con alcune eccezioni, rappresentate da manufatti fabbricati su quello italo – austriaco, che sisviluppò nel Nord – Est del nostro Paese.
La Prima Guerra Mondiale è stata una “guerra di materiali ” e di artiglieria: proprio i metalli, in genere ottone, rame e alluminio ricavati dai bossoli dei proiettili di tutti i calibri, sono stati riutilizzati e “promossi” a materia d’arte da parte dei soldati, che erano in tutti gli eserciti in maggioranza contadini,
operai e artigiani: capaci dunque di trasformare la corona di forzamento di un obice in oggetti di usoquotidiano o anche in semplici gioielli (braccialetti, anelli e pendenti), utili a mantenere il legame con la
famiglia e ricordare ai destinatari la precarietà e la tragicità della condizione di chi li aveva fabbricati…. anzi, questi oggetti sono rimasti spesso, con qualche lettera, unico ricordo dei moltissimi combattenti
privi di una sepoltura identificata.
Testimonianze di questa diffusa attività dei soldati si trovano in molti scrittori: Silvio D’Amico (“Lavigilia di Caporetto”), Guillaume Apollinaire (“Calligrammi”), Henri Barbusse (“Il fuoco”), BlaiseCendrars (“La mano mozza”), Ernst Junger (“Nelle tempeste d’acciaio”), solo per citarne alcuni.
Moltissimi di questi oggetti all’inizio del conflitto furono realizzati per supplire alle carenze di unequipaggiamento insufficiente o alle difficoltà di un ambiente ostile: esempio classico, gli accendini, fabbricati dai soldati con i materiali più diversi (monete, medaglie commemorative, bulloni, casse di orologio da taschino ecc.) perchè i fiammiferi si inumidivano rapidamente in trincea e diventavano inutilizzabili.
Altri accendini sono in forma di libro, con iniziali o toponimi.
Tabacco e fumo hanno generato altre tipologie di oggetti: vasi portatabacco o tabacchiere,posacenere, portapipe .
Rimanda invece alla scrittura, ai legami con le famiglie e con tutto il mondo di “prima della guerra” la vastissima produzione dei tagliacarte, realizzati generalmente lavorando le corone di forzamento in rame
degli obici, con i bossoli dei fucili o le schegge di granata: i soldati cercavano anche di recuperare talicorone da proiettili inesplosi con conseguenze talvolta fatali…
Sulla lama dei tagliacarte compaiono iniziali, toponimi, nomi di donna, date o motivi floreali: sono gli stessi elementi che decorano le penne (alcune delle quali conservano ancora il mozzicone di matita o il
pennino originale).
Questi oggetti sono da taluni interpretati come una sorta di ex-voto, che ricorderebbe forse, con la menzione di un luogo preciso, uno scampato pericolo.
Se la lama del tagliacarte è a forma di scimitarra o vi compaiono la Mezzaluna e la Stella, il soldato –artigiano è probabilmente mussulmano.
I tagliacarte servivano per aprire le lettere, elemento fondamentale per il combattente in trincea, e ogni soldato esercitava la propria fantasia nel fabbricarne.
La scrittura e le lettere erano del resto il principale canale attraverso cui si mantenevano i legami con le
famiglie lontane, le fidanzate o gli amici o si alleviava la solitudine in trincea (importanti le relazioni epistolari con le “Madrine di guerra”, incoraggiate dgli Stati maggiori e talvolta conclusesi con un
matrimonio) : alla moglie rimasta a casa e impegnata nel lavoro dei campi si davano indicazioni sulla gestione del podere, sui debiti o crediti da pagare o riscuotere, sul prezzo della vendita dei cereali ecc.
Il soldato, che non poteva rivelare la sua posizione, cercava altresì di rassicurare la famiglia sullapropria buona salute … anche per non incorrere nella onnipresente censura…!
Rimandano alla scrittura fermacarte e calamai, anche di elaborata struttura.
I portaritratti e le scatole sono spesso fabbricati nei campi di prigionia e le ossa di animaliprovenienti dalle cucine si trasformano in oggetti finemente scolpiti: utile moneta di scambio per acquistare cibo, vino o tabacco.
I giornali dell’epoca menzionano esposizioni di tali manufatti: il settimanale “Pays de France”organizza nel 1915 a Parigi una mostra e avvia un sistema di ordinazione-fabbricazione-vendita,destinando il ricavato ai soldati-artigiani; nei numeri di aprile-maggio 1918, il giornale di trincea “L’Astico” indice un concorso a premi “Esposizione di lavori di trincea” e vi riserva uno spazio permanente presso la redazione.
Se il recupero dei materiali che giornalmente procuravano la morte (benchè formalmente proibito da tutti gli Stati maggiori) era un fatto normale, lo diventò anche la riproduzione in scala delle armi di distruzione di massa: cannoni (il “75” francese compare spesso su bossoli e accendini) aerei, carri
armati e sommergibili.
Diffusissima è la produzione di bossoli decorati con motivi floreali (ispirati all’Art Nouveau, glioggetti più comuni che molti di noi ricordano nelle case dei nonni) e animali, riconducibili ad una precisa simbologia e alle credenze popolari dell’epoca.
Tutt’altro che trascurabile è la produzione dei bastoni da passeggio: ogni ufficiale, anche quelli dielevato livello, ne aveva uno e il motivo più comune è il serpente chi si avvolge tutto intorno.
La produzione degli orologi da tavolo è da ricondursi alle retrovie e all’industria.
Più rari e fragili sono gli strumenti musicali, realizzati con vari materiali, conservati nei Museieuropei e nelle collezioni private.
L’abilità e la fantasia dei soldati ha dunque prodotto un’infinita varietà di oggetti, talvolta difficilmente ascrivibili ad una categoria precisa: scaldini, candelabri, posate, tazze, bicchieri, lampade, vuotatasche, portafortuna, sigilli, tessuti ricamati e oggetti riconducibili alla devozione, come
Crocifissi o piccole Croci.
Lo studio di questa particolare forma di arte popolare è stato avviato tardivamente in Italia: altri paesi ci hanno preceduto, ma il collezionismo è diffuso anche da noi e anche nei Musei italiani (soprattutto nel
Nord-Est, coinvolto direttamente nel conflitto) sono esposti questi manufatti. Lo scopo è la conservazione della memoria di avvenimenti e persone coinvolte in un conflitto le cui
conseguenze hanno segnato il nostro passato recente.
Da sabato 29 ottobre a martedì 1° novembre 2022
Ottimo risultato per il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile nel fine settimana di Ognissanti: da sabato 29 ottobre a martedì 1° novembre i visitatori sono stati 9.800, con un incremento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 63% rispetto al Ponte di Ognissanti del 2019.
Grande entusiasmo per la mostra appena inaugurata THE GOLDEN AGE OF RALLY, un viaggio nella storia di questa disciplina sportiva attraverso gli iconici esemplari della Fondazione Gino Macaluso. La mostra ha aperto al MAUTO il 27 ottobre 2022 e sarà visitabile fino al 2 maggio 2023. In esposizione, 19 esemplari iconici protagonisti delle sfide diventate leggenda, che narrano le imprese dei piloti e delle squadre da corsa, attraverso l’enorme successo di pubblico che ha accompagnato questo sport nel corso dei decenni. |
La grande Kermesse del cioccolato, le mostre e i musei torinesi hanno fatto da richiamo per migliaia di visitatori. Si è registrato il sold out negli alberghi cittadini
Il primo weekend della rassegna CioccolaTo’, in via Roma e piazza San Carlo ha registrato la presenza di migliaia di visitatori
Non solo i torinesi, complici gli oltre 20 gradi di temperatura, ma anche tanti turisti hanno preso d’assalto il centro. Le stanze degli hotel sono infatti tutte esaurite per questo lungo ponte di Ognissanti.
GLI APPUNTAMENTI
Torino e il Piemonte sono luoghi simbolo per il mondo del cioccolato. Ci sono gli ingredienti migliori, aziende prestigiose e una tradizione unica che unisce le botteghe, le pasticcerie e l’industria. Ogni anno tra ottobre e novembre la città diventa la capitale del cioccolato e il profumo del cibo degli dei scivola tra le strade del centro come una magia.
Quella magia la compie CioccolaTò. Quest’anno è un’edizione speciale perché racconta un viaggio che comincia e finisce a Torino e che mescola cioccolato e caffè grazie al main sponsor Oropuro Caffè.
‘Il giro del cioccolato in 10 giorni’ è il claim dell’edizione 2022 di CioccolaTò.
Dal 28 ottobre al 6 novembre ritorna il villaggio del cioccolato dove protagonisti assoluti sono i maestri cioccolatieri più famosi d’Italia. Un viaggio lungo dieci giorni fatto di gusto, spettacoli e che coinvolge tutti i sensi e regala emozioni a ogni assaggio.
MOSTRE E MUSEI, BOOM DI VISITATORI
Palazzo Madama, GAM e MAO
Sono 14.873 le persone che hanno visitato, dal 29 ottobre al 1 novembre 2022, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e il MAO Museo d’Arte Orientale, trascorrendo il ponte di Ognissanti nei tre musei della Fondazione Torino Musei all’insegna dell’arte e della cultura.
In particolare, 10.808 persone hanno visitato Palazzo Madama (di cui 3.781 attratte dal nuovo allestimento della Corte Medievale), 1.755 la GAM e 2310 il MAO.
Il giorno di maggiore affluenza è stato martedì 1 novembre con 3.515 ingressi (a Palazzo Madama 2098, alla GAM 651 e al MAO 766) con una crescita percentuale del 40% rispetto al 1 novembre del 2021.
Le mostre in corso:
- PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica
Margherita di Savoia, Regina d’Italia e La porta della città. Un racconto di 2.000 anni (biglietto a parte)
- GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento (incluso nel biglietto di ingresso al museo), Flavio Favelli I Maestri Serie Oro e Jannis Kounellis in Videoteca.
- MAO Museo d’Arte Orientale
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AFFLUENZA RECORD AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Affluenza record al Museo Nazionale del Cinema per il ponte di Ognissanti. Da sabato 29 ottobre a oggi, 1 novembre, oltre 13.700 persone hanno varcato la soglia della Mole Antonelliana, con un picco di più di 4.500 presenze nella giornata di lunedì 31 ottobre.
“Sono numeri eccellenti, addirittura superiori al periodo pre pandemia – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – anche perché va tenuto conto che l’ascensore panoramico è chiuso per manutenzione straordinaria. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che premia non solo il lavoro fatto da ogni singola istituzione ma la sinergia della politica culturale cittadina e piemontese che risulta essere nuovamente molto attiva”.
“Tanti turisti da ogni parte del mondo ma anche molti torinesi che ne approfittano per riappropriarsi della città – racconta Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Per Halloween abbiamo organizzato percorsi didattici per i più piccoli e arricchito il percorso di visita con nuove esperienze di realtà virtuale e realtà aumentata e una visione straordinaria di film su uno schermo trasparente. La sera abbiamo presentato un documentario inedito sulla mostra su Dario Argento, alla presenza del regista. L’evento è andato sold-out in un baleno, segno tangibile che stiamo andando nella direzione giusta”.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Grande successo anche nel ponte di Ognissanti per la mostra “Robert Doisneau”: oltre 4.000 visitatori nelle sale di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Fino al 14 febbraio 2023 | Aperta tutti i giorni
Dall’apertura della mostra, l’11 ottobre, ad oggi sono stati oltre 13.000 i visitatori totali, con una media di 600 al giorno, che hanno apprezzato le oltre 130 fotografie di uno dei più importanti maestri della fotografia del Novecento, Robert Doisneau, che è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.
A partire dalla sua fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare.
Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra è una grande antologica dedicata ad uno dei più famosi fotografi del Novecento ed è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.
La proposta di mostra si arricchisce di un fitto programma di incontri aperti al pubblico, “I Giovedì in CAMERA”, di visite guidate per adulti e bambini, di attività per le scuole di ogni ordine e grado e, per la prima volta, di un percorso dedicato alle persone ipovedenti e non vedenti che comprende disegni a rilievo e relative audiodescrizioni.
Per maggiori informazioni: www.camera.to
I numeri sono aggiornati alle ore 17.00 di martedì 1 novembre.
La droga era nascosta nei mobili del salotto
Nei giorni scorsi personale del Commissariato di P.S. San Secondo ha tratto in arresto due cittadini italiani, di 23 e 24 anni, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Le attività della Polizia di Stato hanno consentito, in un primo caso, di localizzare un appartamento in Corso Verona ove vi era fondato motivo di ritenere che alloggiasse un giovane dedito alla compravendita di sostanza stupefacente. Sul luogo erano presenti sia il ventitreenne che la sua fidanzata. Durante il controllo dell’autovettura di quest’ultima, in uso al giovane, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato diversa sostanza stupefacente per un peso complessivo di 150 grammi (MDMA, hashish e marijuana) e un bilancino di precisione. Sequestrato anche il cellulare del giovane ove erano presenti diverse conversazioni su applicazioni di messaggistica istantanea inerenti all’illecita attività.
Poche ore dopo, il personale del Commissariato di P.S. San Secondo è intervenuto presso un alloggio sito nell’area di via Livorno ove era domiciliato un ventiquattrenne italiano, su cui gravavano sospetti rispetto alla detenzione di droga. Nascosti all’interno dei mobili del soggiorno oltre 1200 grammi di sostanza: quasi 700 grammi di hashish, 150 grammi di marijuana, 160 grammi di anfetamina, 122 grammi di chetamina, 95 grammi di MDMA, e 40 grammi di cocaina. Oltre alla droga sono state sequestrate alcune centinaia di euro verosimilmente frutto dell’attività delittuosa.
Velardi presenta “Impressioni di Settembre”
Presentazione di “Impressioni di Settembre” di Claudio Velardi lunedì 7 novembre alle ore 18:00 presso il Circolo della Stampa, Corso Stati Uniti 27, Torino.
L’autore per otto minuti al giorno, dal 27 luglio al 23 settembre, ha commentato con un ciclo di podcast la fulminea campagna elettorale 2022, mettendo a fuoco le strategie dei suoi protagonisti, e prendendo spunto dalla cronaca per approfondire temi comunicativi, politici, di organizzazione del consenso e di psicologia sociale, oltre a rievocare aneddoti derivanti dalla sua lunga esperienza sul campo. In tempo pressoché reale, e mantenendo la lettera, lo spirito e lo stile propri di un podcast, “Impressioni di settembre” è un libro che racconta, in un diario profondo, lieve e ironico, l’Italia che siamo e quella che stiamo per diventare.
Ne discutono:
Chiara Appendino – Deputata della Repubblica Italiana
Chiara Gribaudo – Deputata della Repubblica Italiana
Federico Monga – Vicedirettore de La Stampa
Augusta Montaruli – Deputata della Repubblica Italiana
Lorenzo Pregliasco – Co-fondatore Quorum e YouTrend
Ivan Scalfarotto – Senatore della Repubblica Italiana
Coordina:
Raffaele Abbattista – Founder Renovatio
Maggior sicurezza nelle residenze di Edisu Piemonte dopo la drammatica violenza subita da una studentessa, con il potenziamento del servizio di vigilanza.
Il presidente Alessandro Ciro Sciretti si è recato presso la residenza Borsellino: “quando siamo stati informati del tragico fatto ci siamo recati presso la residenza Borsellino. Il nostro primo pensiero va alla ragazza e alla famiglia”. Ha commentato aggiungendo come “Le nostre sono strutture vigilate 24 ore su 24 però nonostante questo abbiamo deciso di rafforzare la vigilanza non solo all’interno della struttura Borsellino ma anche in altre strutture sul territorio della città di Torino”.
Sciretti ha poi precisato come in queste ore rimane attivo il dialogo come le Istituzioni: “Sono in contatto con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini che sta seguendo da vicino la vicenda, con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Chiorino. Da parte delle Istituzioni c’è massima attenzione e come Edisu siamo presenti perchè vogliamo stare vicini ai nostri ospiti e continuare ad essere aggiornati su cosa sta accadendo”.
informazione promozionale
Dal 22 novembre presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, la personale di Ugo Pozzo (1900 – 1981), aperta fino al 3 dicembre e curata da Monia Malinpensa e Alessandra Gandiglio.
Ugo Pozzo nasce a Torino il 5 luglio 1900, iniziando a esporre a partire dal 1919 i primi quadri futuristi con Tullio Alpinolo Bracci e Luigi Colombo (Fillia). Si tratta di mostre quasi clandestine, che hanno avuto luogo in scantinati, circoli e sale da ballo di periferia. Nel 1922 i suoi dipinti sono stati esposti alla prima Esposizione Nazionale della Caricatura al Garden Club di Torino, dove erano presenti, quali caricaturisti, artisti di grande reputazione. Il 5 marzo 1923 Ugo Pozzo fonda con Fillia e Bracci il gruppo futurista di Torino, iniziando da quel momento un’attiva e costante partecipazione alle più importanti rassegne di arte futurista dell’epoca, sia italiane sia internazionali. Nel 1927, dopo dure lotte e accese polemiche, Pozzo e gli amici futuristi conquistarono una sala alla Quadriennale della Promotrice di Torino, in cui si terrà la più grande e completa mostra futurista dell’epoca, preludio alle successive partecipazioni alla Biennale di Venezia.
Nel 1930 partecipa alla XVII edizione della Esposizione Internazionale Biennale d’Arte della città di Venezia, esponendovi il dipinto “Charlot”, mostra alla quale è ancora presente alla XIX edizione del 1934 con “Voli sulla città nuova”, alla XXI del 1938 con “Aeropittura” e alla XXIII del 1952 con “Aeropittura”, “Aeropittura di intercettatore Fiat G 50”. Nel 1935 espone alla seconda edizione della mostra Quadriennale di Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con il dipinto “Balilla”, ancora presente alla terza edizione del 1939 con “Aeropittura di ali legionarie” e “Aeropittura di cielo spagnolo”.
Il talento di Ugo Pozzo trova espressione non solo nel campo della pittura ma anche della scultura, della caricatura, della grafica pubblicitaria e editoriale, dell’arredamento, del cinema d’animazione e della ideazione e produzione dei giocattoli in legno. Tra il 1931 e il 1932 soggiornò e lavorò a Parigi dove, grazie all’aiuto di Prampolini, si impegnò come disegnatore e vignettista presso le Edizioni Montparnasse e alcune testate giornalistiche.
Coadiutore e collaboratore stretto di Fillia, prima, e poi suo sostituto alla direzione e conduzione del gruppo, Ugo Pozzo risponde ai valori del movimento futurista torinese, quale una figura di primo piano. Tra i suoi componenti è risultato l’uomo più dotato e di maggior talento con Fillia.
Fillia – Pozzo risulta una coppia davvero singolare, che ricorda, per non poche affinità, l’altra più nota di Boccioni – Balla del Futurismo del 1910.
Nel 1940 Filippo Tommaso Marinetti lo definisce in un ritratto appassionato sul Meridiano di Roma come un “ingegnoso mondializzatore di Torino”. Nel secondo dopoguerra, esauritasi la stagione futurista, Pozzo continuò a sviluppare la propria ricerca pittorica in solitudine, passando attraverso esperimenti informali, fino al recupero e all’interpretazione dello stile personale che aveva caratterizzato le sue opere futuriste.
A partire dagli anni Sessanta riprende, con notevole costanza, l’attività espositiva, tenendo diverse personali a Torino, Milano, Roma, Genova e Venezia, fino alla morte avvenuta a Torino nel 1981.
Il suo carattere schivo e modesto, la scarsa circolazione delle opere nel dopoguerra e alcune incomprensibili dimenticanze da parte della critica hanno contribuito ad offuscarne la memoria, impedendo il giusto collocamento e il pieno riconoscimento nel contesto del cosiddetto Secondo Futurismo.
Mara Martellotta
Manifesti del Futurismo mondiale
Ugo Pozzo
Orario: 10:30 / 12:30 – 16:00 / 19:00 (chiuso lunedì e festivi)
Corso Inghilterra 51, Torino
info@latelaccia.it
Nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni: in città un dibattito sempre più inclusivo nel mondo dell’arte, in un confronto tra artisti di generazioni e provenienze differenti, all’insegna della sperimentazione dei linguaggi.
Oltre sessanta le realtà coinvolte tra gallerie, spazi non profit e artist run space che proporranno il lavoro di artisti affermati e giovani talenti, da sempre fulcro della manifestazione e trend-setter capaci di anticipare e influenzare il futuro. Ma non solo, perché anche quest’anno non mancheranno le collaborazioni con alcuni dei più importanti festival della città, un fitto programma musicale e, grande novità di questa XI edizione, anche la partecipazione della Fondazione Quadriennale di Roma, per scoprire l’arte contemporanea in tutte le sue diverse essenze.
È questo il cuore pulsante di The Others 2022, un intreccio di punti di vista diversi ed espressione di un mondo in costante cambiamento a cui la fiera – fondata da Roberto Casiraghi con Paola Rampini – dà forma concreta attraverso la costruzione di un nuovo spazio espositivo e originale: un display a forma di labirinto. Un archetipo di complessità e smarrimento ma anche metafora di sfida e astrazione dal mondo, in cui ogni progetto proposto risulta centrale e non periferico.
«La scelta del labirinto non deriva soltanto dalla voglia di sperimentazione rispetto alla classica struttura a griglia – commenta Lorenzo Bruni, direttore artistico della fiera – ma soprattutto dal fatto che l’anima di The Others è quella di una piattaforma democratica. Di conseguenza punta a creare un percorso di visita in cui non esiste una posizione svantaggiata rispetto ad un’altra. Creare un display a labirinto vuol dire fuoriuscire dalla logica di inizio e fine di un percorso, per facilitare il concetto dello stare, del condividere, del vivere un’esperienza. L’idea del labirinto, in questo caso, non rimanda al tema del perdersi, bensì all’idea di ritrovarsi in una nuova comunità che si spera non termini con la fine della fiera ma porti a realizzare nuove connessioni». In una società confusa ma implacabile, l’arte mostra la via e il visitatore viene così preso per mano e condotto verso una nuova consapevolezza.
Un’edizione, dunque, all’insegna del crossover tra linguaggi e generazioni artistiche differenti, messa a punto da un comitato curatoriale caratterizzato da un’identità fortemente interdisciplinare e, ancora una volta, al femminile. Quest’anno, infatti, il board curatoriale è composto da Daniela Grabosch, artista tedesca attiva a Vienna particolarmente attenta alla cultura performativa, da Lydia Pribisova, curatrice alla Kunstalle di Bratislava e redattrice per l’edizione dell’est Europa di Flash Art, e da Marta Orsola Sironi, impegnata sia nella programmazione di co_atto, spazio non profit a Milano, sia in progetti nomadici che indagano la stretta relazione tra giustizia ambientale e sociale e il femminismo intersezionale.
Sarà inoltre presentato il programma di web television, già sperimentato nell’edizione passata, con la volontà di dar voce ai protagonisti della cultura contemporanea. Il programma ha infatti l’obiettivo di presentare The Others come piattaforma culturale capace di indagare le nuove e molteplici forme espressive della creatività, realizzando un palinsesto legato alla trasmissione del sapere. Artisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali, giovani audaci del mondo contemporaneo si confronteranno in brevi conversazioni di circa 20 minuti, aperte al pubblico, trasmesse sui canali social e sul canale Youtube di The Others.
The Others si riconferma dunque come una piattaforma di incontro e di scambio di esperienze, in merito a quelle che sono le priorità attuali del sistema dell’arte, distinguendosi per la sua vocazione provocatoria, eccentrica e internazionale capace di catalizzare e sprigionare ogni anno nuova energia creativa.
I FILONI DI THE OTHERS ART FAIR 2022
Giunta alla sua undicesima edizione, The Others 2022 Art Fair rafforza la sua identità internazionale portando sotto la Mole oltre sessanta espositori provenienti da Albania, Austria, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Perù, Slovacchia e Svizzera, solo per citarne alcuni.
Fil rouge dell’undicesima edizione è il focus sul dialogo intergenerazionale, un’esplorazione affrontata da molti dei progetti che verranno esposti in fiera. A cominciare da quello proposto dalla Galleria Podbielski che, riscoprendo l’archivio del fotografo Augusto Cantamessa, mette in relazione gli scatti del noto autore torinese, tra i maestri della fotografia italiana, con quelli di Giulia Agostini, giovane fotografa emergente.
Inoltre, come ormai da tradizione, è centrale la riflessione sui temi d’attualità, a partire dalla relazione tra uomo e nuove tecnologie, fulcro della ricerca condotta dall’artista di origine ucraina Ira Lupu (presentata dalla galleria londinese Darling Pearls & Co.) che accende i riflettori sul rapporto paradossale tra intimità e distanza, connessione e disconnessione, corpo fisico e corpo elettronico raccontato attraverso le esperienze di un gruppo di lavoratrici del sesso online ucraine.
Senza dimenticare, inoltre, di porre l’accento sulla performance e la sperimentazione artistica, come accade ad esempio con il duo curatoriale Tino & Kramer che presenta il lavoro di Ambrosia, artista e performer italiana attiva su temi quali genere, identità, religione e tradizioni: “Rivisitando l’opera “Alfabeto poetico monumentale” di Tomaso Binga con l’aggiunta del tacco a spillo newtoniano, Ambrosia insieme allo sguardo attento e accurato di Paoli De Luca rimette in questione gli attuali modelli estetici, sociali e culturali attraverso cui il corpo di una persona transgender è abitualmente rappresentato ed esposto nel sistema patriarcale e neocapitalista. Il corpo diviene così lettera, linguaggio, parola, assumendo la dignità della scrittura e del messaggio.”
Largo spazio anche all’indagine su femminilità, bellezza, potere e linguaggio, a cui è dedicato tra gli altri anche il lavoro presentato dalla galleria Bloc Art con il lavoro di 4 giovani artiste peruviane che attraverso tecniche artistiche legate alla tradizione (ceramica, tessile, performance e fotografia) raccontano l’universo femminile contemporaneo.
E, ancora, il rapporto tra Oriente e Occidente, fulcro del progetto proposto dall’AAIE Center for Contemporary Art sulla fusione tra classico e contemporaneo, grazie al lavoro di quattro artisti asiatici emergenti che riflettono sul legame tra presente e passato, e su come la contemporaneità interagisca con la storia, diventando un tutt’uno.
I PROGETTI COLLATERALI
L’XI edizione di The Others conferma ancora la sua identità multidisciplinare e aggregante anche nell’Area Garden del Padiglione 3 di Torino Esposizioni, proponendo una programmazione musicale ricercata e d’avanguardia, una selezione di prelibatezze culinarie e i drink del magazzino più alternativo di Torino.
The Others Sound, il programma musicale curato per il secondo anno da TUM animerà infatti gli spazi esterni della fiera fino a tarda notte, da giovedì 3 novembre fino a domenica 6 novembre. Quattro appuntamenti che vedranno in consolle dj e artisti di fama nazionale e internazionale, tra i nomi più interessanti del momento, per un viaggio dall’elettronica al jazz che intende trasformare la rassegna in un crossover tra tutte le espressioni della creatività. Un lungo weekend per immergersi nel mondo dell’arte lasciandosi travolgere anche dalle infinite sperimentazioni del sound più contemporaneo.
Prosegue, inoltre, la sinergia tra The Others Art Fair e alcuni fra i più importanti festival della Città di Torino con l’obiettivo di dare nuova linfa alle collaborazioni già instaurate con il territorio e valorizzare le realtà emergenti, per condividere storie, idee e progetti. Parteciperanno alla fiera il Festival delle Colline Torinesi, il Torino Graphic Days, il Festival Piedicavallo, lo Share Festival e il Torino Fringe Festival.
Fuori dai confini regionali, presente quest’anno a Torino Esposizioni anche l’istituzione italiana per la promozione dell’arte contemporanea: la Fondazione Quadriennale di Roma sarà a The Others a esporre le sue attività di ricerca e promozione dell’arte italiana nel biennio 2022-2024. Ad attenderci, modalità inedite come l’intervento on site di Marco Raparelli che nel giorno di apertura della fiera realizzerà live un wall drawing descrittivo della complessa articolazione delle attività avviate.
Il programma si arricchisce così di una serie di appuntamenti ed eventi collaterali che fanno eco alla filosofia della fiera come luogo d’incontro, di scambio di esperienze, contatti e progetti.
Numerosi anche i premi che verranno assegnati nei giorni della manifestazione, tra questi le acquisizioni da parte di Behnood Foundation, Zenato Academy e la Residenza d’Artista del Fondo Piero D’Amore. In particolare, The Others insieme al partner “Operæ” (www.operae.art) annunciano l’istituzione della prima edizione del “Premio Operæ” per l’Arte Contemporanea con l’obiettivo di acquisire un’opera da inserire nella nascente “Collezione Operæ”.
L’identità di The Others, factory e piattaforma dedicata all’arte emergente, palcoscenico internazionale dove si amplifica il dibattito critico tra realtà diverse, si riflette infine anche nella Call for Curators promossa per il secondo anno consecutivo con l’obiettivo di incoraggiare la ricerca curatoriale e offrire a 3 giovani curatori meritevoli under 30 (o collettivi curatoriali) la possibilità di presentare un Progetto Curatoriale per The Others 2022. I vincitori riceveranno un premio in denaro e l’opportunità di presentare il proprio progetto in una vetrina di particolare pregio durante la settimana dell’Arte torinese, gli spazi espositivi con i quali collaboreranno beneficeranno di uno stand gratuito.
Ad aggiudicarsi il bando sono stati tre diversi progetti internazionali proposti da Lena Peyrard (Parigi – Francia), Eladio Aguilera Hermoso (Siviglia – Spagna) e Louisa Behr (Colonia – Germania) che indagano rispettivamente il rapporto dell’uomo con la natura, la rappresentazione nel mondo digitale contemporaneo, la stregoneria moderna come forma di sovversione emancipatrice e rappresentazione della pratica femminista.
ELENCO DEGLI ESPOSITORI
A-SPACE Rheinfelden (CH)
A.MORE GALLERY Milano
AAIE CENTER FOR CONTEMPORARY ART Roma
GLI ACROBATI Torino
AD GALLERY Firenze
BLOC ART Lima (PE)
ASSOCIAZIONE ARTISTICA DOCKS TORINO DORA Torino
BLU: GALLERY Modra (SK)
CANDY SNAKE Milano
CHRYSALID GALLERY Rotterdam (NL)
CRAG – CHIONO REISOVA ART GALLERY Torino
CURVA PURA Roma
DARLING PEARLS & Co London (UK)
DEBATIK CENTER OF CONTEMPORARY ART Tirana (AL)
DES BAINS GALLERY London (UK)
DOT.CONTEMPORARY Bratislava (SK)
DR FAKE CABINET Torino
ESH GALLERY Milano
FABBRICA EOS Milano
FANG ARTE Torino
FEBO E DAFNE Torino
FORME IN BILICO Torino
GAGLIARDI E DOMKE, Torino
ASSOCIAZIONE CULTURALE GALFER20 Torino
HOAST Vienna (AU)
KUNSTHALLE GRAZ Graz (AU)
LAMB Venezia
LATTE PROJECT SPACE Ravenna
STUDIO LA LINEA VERTICALE Bologna
LUSVARDI ART Milano
MANCASPAZIO Nuoro
MOUCHES VOLANTES Colonia (DE)
NASTUPISTE 1-12 Topoľčany (SK)
NOT4 Torino
OPEN ART HOUSE Ivrea
PAOLA SOSIO CONTEMPORARY MILANO Milano
PODBIELSKI CONTEMPORARY Milano
POLYSÉMIE Marseille (FR)
RAW MESSINA Roma
RED LAB GALLERY Milano / Lecce
GALLERIA RUBIN ARTE CONTEMPORANEA Milano
RUNDGANG.IO Berlin (DE)
SACCA GALLERY Ragusa
SAN SEBASTIANO CONTEMPORARY Siracusa
SOQUADRO Ragusa
STAYONBOARD ART GALLERY Milano
STEREO EXCHANGE København (DK)
GALLERIA STUDIO LEGALE Caserta
SYSTEMA GALLERY Osaka (JP)
TINO & KRAMER London (UK)
UNIQUE CONTEMPORARY Torino
VGO ASSOCIATES Grasse (FR) Firenze
VISIONQUEST 4ROSSO Genova
VUNU GALLERY Košice (SK)
WIDMERTHEODORIDIS Zurich (CH) Athens (GR)
YOUNGVOLCANO Palermo