ilTorinese

Quel Robert Doisneau che non ti aspetti

Proiezione del documentario Le Révolté du merveilleux

27 ottobre 2022 I Ore 18.30 I Gymnasium di CAMERA

 

In occasione della mostra Robert Doisneau, visitabile tutti i giorni fino al 14 febbraio 2023, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone un programma di incontri aperti al pubblico nella sua formula de “I Giovedì in CAMERA”.

Il ciclo di appuntamenti, che si sviluppano nell’arco dei quattro mesi di mostra, è il risultato di una riflessione profonda su quanto la fotografia di Doisneau apra a scenari e tematiche che vanno oltre la semplice rappresentazione della realtà attraverso la macchina fotografica.

In questa direzione si orienta il primo appuntamento, in programma giovedì 27 ottobre alle ore 18.30 nel Gymnasium di CAMERA,che propone la proiezione di Robert Doisneau, le révolté dumerveilleux (Robert Doisneau. La lente delle meraviglie). A partire da materiale d’archivio inedito, il film realizzato nel 2016 dalla nipote del fotografo, Clémentine Deroudille, dipinge un ritratto intimo dell’artista e soprattutto dell’uomo, raccontando come un bambino della periferia parigina sia diventato uno dei fotografi più famosi al mondo.

Il film rivela non solo il Doisneau conosciuto da tutti, celebrato ovunque per le fotografie in bianco e nero, ma anche un fotografo affascinato dal colore, un uomo curioso e sperimentatore che ha fotografato nelle officine della Renault così come nelle strade durante l’Occupazione e la Liberazione e negli anni felici del dopoguerra insieme alla vibrante vita della banlieue di Parigi. Il documentario, basato sui disegni di Emmanuel Guibert, dà la parola alle sue figlie, Annette Doisneau e Francine Deroudille, ad alcuni suoi amici, la fotografa Sabine Weiss e lo scrittore Daniel Pennac, a personalità che hanno scritto delle sue immagini, da Philippe Delerm a François Morel. Da Parigi a New York passando per Tokyo, il film racconta il viaggio eccezionale, sorprendente e atipico di un umanista frenetico, che non ha mai smesso di essere portatore di felicità per tutta la sua vita.

Un esempio è la sua fotografia forse più iconica, Le baiser de l’Hotel de Ville, che pur sembrando spontanea, in realtà è costruita a tavolino per un reportage commissionato dalla celebre rivista americana “Life” sugli innamorati della capitale francese: realtà e finzione si intersecano, ieri come oggi, ricordandoci che ciò che vediamo non sempre è realmente accaduto. Lo stile inconfondibile di Doisneau, impregnato di pungente ironia, è perfettamente in grado di raccontare con un sorriso, le petites folies della quotidianità.

Dal cinema, con il rimando inevitabile all’estetica e alle trame di alcuni dei capolavori del cinema francese, fino ad arrivare alla letteratura, come quella legata all’infanzia, soggetto privilegiato del suo obiettivo, gli scatti di questa mostra aprono molteplici finestre di dialogo.

La proiezione sarà introdotta dal direttore di CAMERA, Walter Guadagnini.

Per prenotazioni, www.camera.to
Il singolo incontro ha un costo di 3 Euro.

Grimaldi (Verdi Sinistra): Perché il Ministero ritiene che Masciari e famiglia non siano più in pericolo?

“Per quale motivo, proprio una settimana fa, la Prefettura di Torino ha comunicato a Giuseppe Masciari la revoca del dispositivo tutorio da parte del Ministero dell’Interno? In base a quali valutazioni Masciari e la sua famiglia non sarebbero più in pericolo? Ho rivolto al Ministero un’interrogazione per ottenere risposta” – dichiara il Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

“A causa della sua ribellione alla ‘ndrangheta, Pino Masciari – con la sua famiglia – ha già subito gravi ripercussioni in ambito lavorativo e personale” – prosegue Grimaldi. – “Purtroppo il pericolo appare ancora in essere, perché Masciari è stato nuovamente testimone in recenti processi e in tutta Italia mantengono la propria egemonia le medesime famiglie mafiose da lui denunciate. Non solo: il Tribunale di Torino ha recentemente comminato 19 condanne per un ammontare superiore ai 185 anni di carcere nell’ambito del processo Platinum sulla presenza della ‘ndrangheta in Piemonte. Perché decidere di togliergli la protezione, a fronte di tutto ciò?”

Halloween in Borgata Lesna!

La Borgata Lesna, quartiere periferico di Torino situato nella Terza Circoscrizione, torna protagonista con la festa di Halloween.

Il 27 OTTOBRE alle ore 17:30 nel
GIARDINO di VIA OZIERI
ci sarà La CACCIA AL DOLCETTO
ed a seguire la super MERENDA
dedicata a tutte le bambine ed i bambini di ogni età accompagnati da una persona adulta.
Il 31 OTTOBRE dalle ORE 17:30 alle 19 il rituale magico DOLCETTO O SCHERZETTO?
Passeggiando per le vie della Borgata,presso tutti i negozi, facilmente individuabili ed aderenti all’iniziativa,saranno messi a disposizione dolcetti a volontà ed,ATTENZIONE anche qualche scherzetto!
Per informazioni e prenotazioni ecco la mail
loscatolino@gmail.com
Questa bellissima Iniziativa è organizzata da Lo Scatolino Teatro in collaborazione con la Bocciofila di Borgata Lesna,Il Comitato spontaneo di Quartiere Lesna ed I Commercianti di Borgata Lesna che hanno aderito all’iniziativa.La Terza Circoscrizione ha aderito all’iniziativa dando il suo patrocinio.

Enzo Grassano

 

Ragazzo di 15 anni in scooter muore travolto da auto

Mentre andava a scuola in scooter un ragazzino di 15 anni studente di chimica all’Istituto di istruzione superiore Ciampini di Novi Ligure è morto travolto da un’auto.  Lo scontro sarebbe  avvenuto mentre una Skoda, che giungeva dal senso opposto, stava svoltando a sinistra per entrare in un parcheggio. Il ragazzo è stato sbalzato contro il cancello di un negozio. I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti.

Cristina Sartorio: “Medicina Estetica e Social, quale rapporto?”

Il noto medico chirurgo estetico torinese seguitissima sul web riflette sulle linee guida per una sana relazione biunivoca corretta tra due mondi entrambi dalle grandi potenzialità.

“L’importante è esserci”, teorizzava nel secolo scorso, prima dell’avvento della grande rivoluzione digitale, Marshall McLuhan, illuminato pensatore e sociologo canadese. Un assunto, questo, che vale anche per la moderna medicina estetica, sempre più presente su social network e new media.

Strumenti sempre più impiegati dai volti noti della medicina e chirurgia dedicate alla bellezza che appaiono di frequente in tv, adoperandoli anche per l’autopromozione e il lancio di nuove metodologie, approcci e prodotti, anche editoriali, pronti a sbarcare in pompa magna nel grande mercato del benessere.

Ma quali sono, in realtà, i presupposti da tenere ben presenti quando ci si affida al mondo di internet per scegliere un professionista cui affidarsi?

Per Cristina Sartorio, affermato e stimato medico chirurgo estetico torinese con studio a Torino (in Corso Ferrucci, 73) e a Santa Margherita Ligure (entrambi tra i più avanguardistici nel Belpaese) distintasi in Italia per una formazione olistica completa a 360° sul benessere psicofisico della persona vista nel suo insieme, “E’ importante discernere in primis tra la voglia di apparire e quella, invece di comunicare. Il medico riveste sempre un ruolo delicato e superpartes, dal quale va escluso ogni mero coinvolgimento formale e a sé stante dell’ego. Importante, inoltre, anche considerare modalità e linguaggio: è bene semplificare concetti complessi per renderli alla portata di tutti, ma nel pieno rispetto della terminologia e dei parametri di una comunicazione sempre e solo comunque di natura scientifica anche nella forma, oltre che nella sostanza.

Perché, per Cristina Sartorio, fortunata autrice del bestseller ‘La Bellezza dell’Imperfezione’ (Edizioni HCA), titolare ed ideatrice anche della raffinata linea cosmeceutica ‘CriSkin – Sartorial Skincare’ (più informazioni su www.criskincosmeceutical.it), Il consiglio primario è di porre attenzione sempre sulla proattività e la propositività del messaggio: il medico corretto non invita all’azione in quanto tale, ma offre una panoramica la più esaustiva possibile sulle più attuali, moderne e comprovate opportunità di cure e trattamenti disponibili per le varie necessità patologiche ed estetiche. Sottolineando altresì come sia importante il ruolo imprescindibile dell’anamnesi individuale di ciascun soggetto: per il quale la prima visita dev’essere sempre per lo più approfondita e dettagliata sia sul versante fisico che su quello propriamente psichico ed emotivo.

E questo proprio perché il vero benessere, ancor prima di essere esteriore e quindi visibile e condivisibile, è un fatto propriamente endogeno. “Un elemento che nasce altresì dall’accompagnamento a una profonda conoscenza interiore derivata dalla certezza assoluta che il miglioramento, oggettivo e misurabile, programmato e fattibile, è sempre ottenibile. Concludo invitando a valutare anche la coerenza e la relativa continuità del medico con gli strumenti informativi a sua disposizione, comprese piattaforme come ad esempio Linkedin cui è possibile ritrovare i curricula specifici e aggiornati dell’iter formativo ed esperienziale insieme di ciascun professionista. Inclusa anche la periodicità degli aggiornamenti dei contenuti sui vari canali disponibili e l’attualità degli stessi in linea con i trend del momento storico corrente, con ampio sguardo a come la medicina estetica viene a parità di trattamento affrontata anche nel resto del mondo”.

Tutte le informazioni sul sito www.cristinasartorio.com e sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio.

Un francobollo dedicato al grande Macario

Un Macario sorridente con la Mole Antonelliana alle spalle, simbolo della sua Torino tanto amata: questo il francobollo emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico in memoria del grandissimo Erminio Macario. 

Lo annunciano Poste Italiane, l’Associazione Culturale Erminio Macario e il Museo Nazionale del Cinema di Torino che oggi presenta (ore 17.00 Mole Antonelliana, TOrino) questo prodotto filatelico – per la Serie delle Eccellenze italiane dello Spettacolo – ricorda così i 120 anni dalla nascita del celeberrimo cittadino torinese, ma soprattutto dell’artista che ha gettato le fondamenta della comicità italiana.

Motore di tutta l’iniziativa il figlio Alberto Macario, pittore, artista visivo, scrittore e filmaker nonché Presidente dell’Associazione Culturale Erminio Macario (www.macariocult.it) che condurrà la serata. A fare gli onori casa saranno il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano.Interverranno Mauro Macario, scrittore e saggista nonché biografo del padre, l’amico di Macario Avvocato Segre forte dei suoi 104 anni di memoria e Franco Bixio, Presidente della Bixio Edizioni nonché figlio del ben noto compositore ed editore Cesare Andrea Bixio che è stato autore di numerose canzoni di Macario, fra cui la famosa “Macariolita” dal film Il pirata sono io che segna l’ingresso di Federico Fellini nella sceneggiatura cinematografica, oltre ad essere amico di famiglia; da remoto interverrà uno dei più longevi registi Rai, Vito Molinari.

Sarà presente Margherita Fumero, una delle attrici comiche che lavorò assiduamente con Macario.

È prevista anche la presenza del Viceministro del MISE, il Senatore Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Alberto Cirio, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Torino Rosanna Purchia, del nuovo proprietario della Galup che ancora utilizza sul Web gli Spot storici di Macario, e dell’onnipresente Luciana Littizzetto, torinese doc anche lei, che già vent’anni fa in occasione del Centenario della nascita dichiarò “Ti amo Macario!”

Grande attore, ma soprattutto un creatore ed innovatore della rivista e commedia musicale a cui ha regalato l’unicità che l’ha resa celebre ma soprattutto che l’ha saputa distinguere dalla commedia di stampo anglosassone. Il suo film Imputato alzatevi! del 1939 è ancora oggi considerato un caposaldo del Cinema Comico Italiano. Così come il suo personaggio in Come persi la Guerra del 1947 ha disegnato il primo antieroe del cinema italiano nel primo film satirico-neorealista.
A lui dobbiamo anche la scoperta – come talent scout ed impresario – di molti dei nomi che hanno fatto grande la storia dello spettacolo italiano: a cominciare da Totò che Macario scelse nel 1927 come suo sostituto nella rivista Madama Follia. Senza dimenticare Alberto Sordi che negli anni ’38-’39 coinvolge nelle sue trasmissioni radiofoniche e al quale nel 1944 affida una parte in L’Innocente Casimiro girato a Roma ancora in piena Seconda Guerra Mondiale. Nel 1947 produce le riviste estive messe in scena da Ugo Tognazzi che – guarda il caso – si fa il ricciolo sulla fronte alla Macario. Per tre anni dal 1950 al 1952 ha in compagnia niente popo di meno che Gino Bramieri che da Macario impara l’Arte del raccontare le barzellette. Porta al successo Wanda Osiris, Isa Barzizza, Marisa Maresca, Lilly Granado, Sandra Mondaini, Marisa del Frate e Juliett Prowse.
Nonostante le insistenze di Frank Sinatra Macario non abbandona il suo pubblico italiano. Passa alla prosa con una sua compagnia di Teatro Popolare Piemontese con cui produrrà due novità all’anno e gira film accanto all’amico di una vita, Totò. Nel 1970 Macario mette da parte la maschera di Macario per interpretare nel 1970 Le Miserie d’Monsù Travet per il Teatro Stabile.

Le due programmi televisivi Macario Uno Due e Macario Più, rispettivamente nel 1975 e nel 1978, raccolgono il successo di quasi sessant’anni ininterrotti di carriera e di percorso artistico.

Nel 1983, tre anni dopo la sua scomparsa, Corbucci, Amendola, Molinari e Leo Chiosso costruiscono con Macario storia di un comico, 14 puntate televisive, uno straordinario omaggio a questa grande figura di artista.

Luci d’Artista compie 25 anni

Torino festeggia l’importante anniversario e torna a illuminarsi trasformando il suo cielo in un museo.

Il progetto, nato nel 1998 per volontà della Città di Torino, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di fama internazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Fiorenzo Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. A lui è dedicata questa venticinquesima edizione, per la quale la Città di Torino ha voluto realizzare tre nuove opere, create da Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi grazie all’aiuto di preziosi partner e alla generosità degli artisti.

La manifestazione è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei e in collaborazione con la Fondazione per la Cultura. Si avvale del sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Main sponsor IREN S.p.A. Nuovi partner: Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Il Mercato Centrale Torino, Cultura Italiae, Saganaki.

Le installazioni luminose – 26 luci delle quali 17 allestite nel centro città e 9 nelle altre Circoscrizioni –  saranno visibili dal 27 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023. Il museo a cielo aperto quest’anno subirà una riduzione negli orari. Infatti la Città, che negli anni ha avuto una particolare attenzione alla sostenibilità della manifestazione facendo sempre più uso di sistemi innovativi e luci a led a basso impatto, nella 25^ edizione si impegnerà con maggiore sensibilità anche sul tema dei consumi. Per cui dalla domenica al giovedì le installazioni si spegneranno alle 22. Il venerdì e il sabato alle 24, orario che sarà mantenuto nel periodo di Natale e Capodanno, dal 19 dicembre al 2 gennaio 2023.

Luci d’Artista dal 2018 propone inoltre il progetto educativo-culturaleIncontri illuminanti con l’Arte Contemporanea, public program che intende valorizzazione le opere luminose del ‘Museo a cielo aperto’ attraverso la promozione di progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.

 

LE NUOVE LUCI

L’edizione numero venticinque di Luci d’Artista si arricchisce di tre nuove opere, che entrano a far parte del patrimonio cittadino.

Generosamente donata da Giorgio Griffa, maestro riconosciuto a livello internazionale, AZZURROGIALLO’ è collocata nei Giardini di piazza Cavour ed è realizzata nell’ambito del progetto ‘дети – Bambini’ di Cultura Italiae. Si tratta di un’installazione sospesa che appare come un flusso di energia luminosa composta da miriadi di luci dalle sfumature blu, viola, verde e giallo. L’opera si integra con la natura circostante, abbraccia spazi vuoti e presenze arboree e si snoda come sospesa tra terra e cielo, accanto alla scuola Niccolò Tommaseo, tra le prime istituite a Torino, nel 1877. Il passaggio coperto dalle luminarie evoca la ‘Notte stellata’ di van Gogh, come in altri suoi cicli pittorici in cui la ricerca analitica sul segno si carica di rimandi ai grandi maestri dell’arte di ogni tempo.

Sempre all’interno del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae,sul tetto dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino, in piazza Polonia e all’ingresso di corso Spezia, campeggia un’installazione luminosa regolata dalla luna. Si tratta di ‘io, sono nato qui.’ di Renato Leotta, artista di rilievo della nuova generazione. L’opera ha il carattere di una poesia ermetica. È una luce viva e sensibile ai cambiamenti di energia che governano i sentimenti e la vita di chiunque, a partire dall’artista stesso che sceglie di condividere i propri stati d’animo con chi passa e la osserva, in un dialogo ideale. La luminosità potrà infatti essere modificata da remoto. Ogni sera, così come la luna risplende sempre diversa sulla natura, Leotta conferisce all’affermazione “io, sono nato qui.” sfumature di intensità emotiva sempre diverse. L’opera è stata donata dall’artista e realizzata grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino.

Visibile in piazza della Repubblica, sulla Cupola della Basilica Mauriziana si eleva un grande punto interrogativo ‘…?…’, segno comprensibile in ogni lingua, animato da una luce scintillante. È l’opera di Grazia Toderi realizzata grazie al contributo di Il Mercato Centrale Torino. Non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo. Rivolta verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un ‘dubbio luminoso’. Grazia Toderi è una delle artiste più rappresentative delle ricerche avviate in Italia negli anni ’90 e focalizzate sull’immagine. Lavora con disegno, luce, fotografia e video. Ha esposto in importanti musei e ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia nel 1999.

LE ALTRE 23 LUCI CHE ILLUMINERANNO LA CITTÀ

Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano, schemi simbolici e geometrici proiettati sulla pavimentazione urbana; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6);Ancora una volta realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti nella Galleria Subalpina; Volo su… di Francesco Casorati, un filo rosso in flex-neon sostenuto da sagome geometriche di uccelli fiabeschi nell’area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3); Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria, lampioni tramutati in fiori luminosi in piazza Carlina; L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, un intrigo di simboli e segni grafici di colore blu e rosso che si incontrano sul soffitto nella Galleria Umberto I; Planetario di Carmelo Giammello, 14 costellazioni disegnate con neon fluorescenti, globi e punti luminosi, secondo lo schema di una mappa astronomica che, tra fedeltà scientifica e invenzione creativa, annulla la distanza fisica che intercorre tra l’uomo e le stelle, in via Roma; Migrazione (Climate Change) di Piero Gilardi, 12 sagome di pellicani applicate a una rete sospesa verticalmente che si illuminano e si spengono gradualmente, seguendo un algoritmo di controllo nella Galleria San Federico; Le panchine Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4); Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8); Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto, un’equazione luminosa cultura=capitale che è un invito a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un Paese; Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele I, due brani tratti dai testi di Friedrich Nietzsche e Italo Calvino; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi, la narrazione di una fiaba che si estende come una sequenza di frasi luminose in via Carlo Alberto; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana, segnale luminoso dato dal valore simbolico della sequenza della serie di Fibonacci dove ogni numero è la somma dei due precedenti; Concerto di parole di Mario Molinari in piazza Polonia (Circoscrizione 8);Vento solare di Luigi Nervo in piazzetta Mollino, una grande sagoma luminosa legata alla cosmologia fantastica; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli ai Murazzi del Po; Palomar di Giulio Paolini in via Po, un antico atlante astronomico costellato da pianeti inscritti in forme geometriche che culmina nel profilo di un acrobata in equilibrio su un cerchio; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica – facciata del mercato coperto Antica Tettoia dell’Orologio (Circoscrizione 7); My Noon del tedesco Tobias Rehberger, un grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario piazza Bodoni; Ice Cream Light della berlinese di adozione Vanessa Safavi in piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2); Noi di Luigi Stoisa, figure rosse che si intrecciano in via Garibaldi; Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino collocata nel laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia (Circoscrizione 8) che quest’anno si accenderà dall’8 dicembre.

INAUGURAZIONE DELLE NUOVE OPERE E ACCENSIONE DELLE LUCI

L’inaugurazione di Luci d’Artista 2022 sarà mercoledì 27 ottobredalle ore 18.00 con appuntamento in piazza Polonia – ospedale Sant’Anna di fronte all’opera io, sono nato qui.’ di Renato Leotta. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 19.00in piazza Cavour con l’accensione di AZZURROGIALLO, il nuovo lavoro di Giorgio Griffa e di tutte le altre Luci. Alle 20.00, infine, il pubblico è invitato a raggiungere piazza della Repubblica per scoprire…?… di Grazia Toderi. All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.

PUBLIC PROGRAM INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA

Novembre 2022 – Aprile 2023

Per il 25° anniversario di Luci d’Artista, la Città ha affidato alla Fondazione Torino Musei la promozione e la valorizzazione del Public Program, un percorso di iniziative e attività che integrano e accompagnano l’installazione delle opere luminose sul territorio cittadino.

Si amplia la rete dei soggetti coinvolti: sono sei i musei torinesi – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio, avvicinando l’arte contemporanea alla formazione classica istituzionale e spiegandone il linguaggio come forma di comunicazione trasversale a realtà apparentemente differenti.

Le luci e gli artisti che le hanno ideate diventano protagonisti di proposte educative mirate e rivolte alle scuole, ai docenti e alle famiglie, con un calendario di eventi e performance artistiche, conferenze, visite guidate, workshop, seminari, incontri e cicli di laboratori.

Dedicati ai bambini, alle scuole e in particolare alle famiglie anche panoramici tour gratuiti con guide specializzate alla scoperta della collezione a cielo aperto, realizzati nell’ambito del progetto Circoscrizioni al Centro della Città di Torino grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino e promossi con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, con l’obiettivo di favorire il senso di appartenenza alla città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

 

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Incendia auto dopo un diverbio. Le fiamme danneggiano due vetture

Un quarantenne di Gattinara ha appiccato il fuoco all’auto di un’altra persona con cui aveva avuto contrasti a causa di un incidente stradale accaduto in passato. Le fiamme si sono  propagate e hanno coinvolto altre due vetture parcheggiate vicino. I carabinieri, dopo una serie di investigazioni su delega della procura di Vercelli, sono riusciti ad individuarlo e lo hanno denunciato.
NOTIZIE DAL PIEMONTE (Foto archivio)

“Vento traverso”, un posto per dar voce alle fragilità

Al Caffè Müller è andato in scena “Vento traverso” della Compagnia del Circolo degli Artisti di Torino, tratto dal libro di Anna Pavone.

 

Grande successo di pubblico martedì  25 ottobre scorso, alle 21, al caffè Muller di via Sacchi 18/D con lo spettacolo “Vento traverso”, liberamente tratto dal libro omonimo della giornalista e scrittrice catanese Anna Pavone. Protagonista la Compagnia del Circolo degli Artisti di Torino. Lo spettacolo è stato preceduto dal cortometraggio “La strana famiglia” di Paul Bourieau, e fa parte del cartellone “I veri pazzi sono fuori”.

“ Vento traverso – spiega l’attrice Doriana De Vecchi – è uno spettacolo che ti accoglie e ti fa sentire a casa con le tue fragilità, dà loro una voce, un posto, un confine. All’inizio sembra di volerne prendere le distanze, ‘Loro sono i matti, io sono quello normale’, ma poi, pian piano, ci si accorge che ognuno di noi ha dei limiti: sono le nostre umane anormalità a diventare normalità nel momento in cui le accettiamo”.

“Quante volte ci siamo sentiti – precisa l’attrice- in difficoltà o scoraggiati ? Quante volte nel sentirsi giudicati abbiamo cercato la nostra autostima nelle parti più recondite di noi, per salvarci ?

La fragilità è un valore, non una mancanza, perché ci rende meravigliosamente umani e, a volte, due persone, per combaciare, devono prima rompersi in mille pezzi. Altre volte si tratta solo di cambiare la prospettiva: riconoscere le proprie fragilità rappresenta il primo passo per superarle”.

“Quante volte avete perso un pezzo di voi stessi – continua Doriana De Vecchi – senza ricordarvi dove. Quante volte siete stati traditi dalle persone che amavate di più? Ieri, ad esempio, pensavo che anch’io perdo ogni giorno mio padre, anche se è mancato tredici anni fa; me ne dimentico tutte le volte che provo a tenere in vita la sua memoria, e questo, forse, non è la cosa più normale che ci sia ?”

“La verità – prosegue l’attrice – è che diamo la colpa all’una e all’altra cosa, al destino, ma, in realtà è di quel ‘vento traverso’ che mette in luce tutte le nostre imperfezioni. Quando inizieremo ad accettarle, allora, ricominceremo davvero a amare noi stessi per quello che siamo e non per quello che gli altri vogliono da noi”.

“Non sto facendo un elogio alla debolezza – aggiunge Doriana De Vecchi – ma ultimamente sto capendo che, quando vogliamo dimostrare di essere forti, non facciamo altro che mettere in evidenza la nostra insicurezza, mentre nel momento in cui siamo semplicemente noi stessi tutto diventa più autentico e vero”.

“Vivere da dentro ‘Vento traverso’ come attrice – conclude Doriana De Vecchi – è un privilegio. Per prima cosa è un incontro di anime sensibili. Proprio ieri sera ero arrivata alle prove con un carico di emozioni eccessivo, a cui non sapevo dare ordine e forma, poi è bastato entrare nella parte per ritrovare la strada, per sentirsi a casa. Abbiamo l’onere di dar voce a chi non ce l’ha”.

“Vento traverso”, che è stato anche dedicato lo scorso anno alla Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra in ottobre, vede artisti e professionisti dar voce a un’ipotetica compagine di pazienti in un ospedale psichiatrico.

È uno spettacolo dalle tematiche molto attuali, affrontate in modo delicato e riflessivo, in occasione dei quarant’anni della Legge Basaglia.

Lo spettacolo offre un approfondimento attraverso il “complesso di “Cassandra”, inteso come archetipo  dell’impossibilità di essere ascoltate e comprese nella realtà del mondiale femminile. Attraverso “l’incompresa” Cassandra entriamo in un contesto in cui molte donne, ritenute strane, e non adeguate nei confronti delle società del tempo, venivano costrette in luoghi di clausura o internate in manicomi, rendendole incapaci di intendere e di volere. La violenza nei confronti delle donne non è solo fisica ma anche mentale.

La suggestione che lo spettacolo offre parte dal monologo di Cassandra, che viene chiusa in un manicomio dove altre donne come lei cercano di sfuggire alla propria solitudine, attraverso un processo di autoascolto e presa di coscienza del Sé.

Lo spettacolo verrà riproposto a Cuorgné il 26 novembre prossimo.

 

 

MARA MARTELLOTTA