La Polizia di Stato ha proceduto allo sgombero dell’immobile, di proprietà privata, in via Frejus 103/bis, occupato nell’ottobre 2012 da esponenti del Centro Sociale Gabrio – “Sportello per il diirtto alla Casa- zona S.Paolo”.L’edificio, costituito da 8 alloggi ed 1 locale commerciale, era abitato in prevalenza da stranieri. 19 gli occupanti, alcuni dei quali, in condizioni di “fragilità”, sono stati ricollocati dai servizi sociali del Comune di Torino presso idonea struttura, mentre gli altri, allontanantisi volontariamente dall’edificio, hanno trovato soluzioni alternative. Avviati i lavori di messa in sicurezza dell’immobile da parte della proprietà. Ordine pubblico regolare.
Volpiano a Porte Aperte
“La Luna nel Cielo, la Musica sulla Terra” è il motto dell’edizione 2019
Da venerdì 7 a domenica 9 giugno si svolge «Volpiano a Porte Aperte», con un programma che coinvolge il Comune, le scuole e le associazioni culturali e sportive locali. Il motto di questa edizione è «La Luna nel Cielo, la Musica sulla Terra», per richiamare gli appuntamenti legati agli anniversari dello sbarco sulla Luna e del concerto di Woodstock.
Si comincia con lo «Schiuma party» organizzato venerdì pomeriggio dal Borgo Colombera in piazza Cavour per la fine dell’anno scolastico; in serata, alle 20.30 inSala Polivalente (via Trieste 1) incontro con Milena Monzittu, esperta in Psicologia dello Sviluppo, su «Emozioni 0-3», anticipazione dei festeggiamenti per i 40 anni dell’asilo nido comunale «Il Giardino dei Piccoli».
Sabato 8 l’Atletica Volpiano celebra il cinquantenario della sua fondazione; il ritrovo è alle 10.30 al campo di atletica «Lievore – Mennea» di via San Grato 9 per «raccontare e condividere storie, esperienze passate e ricordi di una “piccola famiglia sportiva”» (info 347.8736475). Nel pomeriggio, dalle 16, l’asilo nido comunale «Il Giardino dei Piccoli» festeggia 40 anni di attività nella sede di via Novara 18, tra giochi, attività di animazione per bambini e genitori, la visita della struttura con le educatrici e la mostra fotografica «Le emozioni dei bambini». In serata, nella Sala Polivalente, concerto della Filarmonica Volpianese in collaborazione con «Il colore dei suoni», dirige il maestro Pietro Marchetti.
Domenica 9 l’appuntamento è in piazza Madonna delle Grazie dalle 10, con gli stand delle associazioni, uno spazio dedicato ai cento anni del calcio volpianese con oggetti e testimonianze, un piccolo campo in erba sintetica per giocare a pallone, la storia dell’Atletica Volpiano, le dimostrazioni di arti marziali, i progetti di Club Houseper i giovani e la presentazione delle iniziative culturali del Comune; allo stand dellaProtezione Civile è possibile consultare il piano di emergenza esterno per lo stabilimento Liquigas, così come richiesto dalla normativa prima dell’approvazione definitiva. Alle 16.30, nella vicina chiesa di San Rocco, il coro Imago Vocis propone il concerto «Canta la Luna».
In Sala Polivalente, alle 15 si tiene la conferenza di Umberto Cavallaro sulla gara tra russi e americani per la conquista della Luna negli anni Sessanta, per ricordare i 50 anni dallo sbarco del primo uomo sul satellite della Terra, con immagini, filmati d’epoca e modelli di veicoli spaziali; vengono inoltre presentate altre iniziative su questo tema programmate per l’autunno («Non mancheranno le sorprese», promettono gli organizzatori). Alle 18.30 si celebra invece il cinquantenario del concerto diWoodstock, con esperti di musica e filmati del festival hippie di Bethel. «L’invito – dice il sindaco Emanuele De Zuanne – è quello di raccontare i ricordi personali legati a questi due importanti avvenimenti del 1969».
«Volpiano a Porte Aperte» è una manifestazione nata nel 2003 in occasione di «Città d’Arte» e «Porte aperte allo sport», appuntamenti voluti dall’allora Provincia di Torino. «Organizziamo questo evento – continua De Zuanne – negli anni dispari, in alternanza con il De Bello Canepiciano. Quest’anno, in virtù dei lavori che interessano il centro storico in via Circonvallazione e piazza XXV Aprile, la maggior parte degli appuntamenti si svolge in piazza Madonna delle Grazie e nella vicina Sala Polivalente».
Batte il cuore verde di san Salvario
A poche settimane dalla conclusione di Flor19 edizione Primavera, il verde torna protagonista nel centro di Torino, sabato 8 giugno con San Salvario ha un cuore verde, giunta alla sua ottava edizione e organizzata anch’essa dalla Società Orticola del Piemonte.
Nata con l’obiettivo di creare socialità tra le diverse anime di uno dei quartieri simbolo di Torino e di guidare i cittadini verso nuove forme di sostenibilità, San Salvario ha un cuore verde trasformerà Corso Marconi, pedonalizzato per l’occasione, in un rigoglioso giardino, rendendo i cittadini protagonisti attivi dello spazio pubblico, dove la cura del verde pubblico e privato va a braccetto con lo scambio multiculturale e le iniziative sociali che nascono dal basso.Una selezione di florovivaisti provenienti da tutto il Nord Italia metterà in mostra il meglio delle proprie eccellenze floreali, mentre gli stand degli artigiani proporranno le loro creazioni dedicate al giardinaggio e al mondo del verde. Grande spazio sarà poi concesso alle tante associazioni che animano e vivono quotidianamente il quartiere nei diversi ambiti, accomunate dal tema della sostenibilità sia sociale che ambientale e che godranno di un importante momento di incontro e confronto con i propri vicini di casa, in un clima cordiale e informale. Girando per gli stand sarà possibile conoscere le attuali tendenze del giardinaggio internazionale: piante aromatiche, fiori eduli e piante mellifere, piante erbacce perenni e fioriture annuali per giardini e terrazzi dall’aspetto naturale, dove foglie e fiori, colori e profumi, si alternano in modo dinamico e accattivante. Non mancheranno le piante rare e curiose per gli appassionati più esigenti, e poi orchidee, piante grasse, piante carnivore e creazioni floroartistiche come le kokedama giapponesi.
Accanto alle mostra florovivaistica non mancheranno iniziative ed eventi per coinvolgere tutti i torinesi. Tra questi l’ormai consueto e attesissimo concorso Balconi Fioriti Torino a cura dell’Associazione Sguardo nel Verde di Edoardo Santoro: una vera e propria gara all’insegna del balcone più verde e lussureggiante (per partecipare bisogna inviare una foto del proprio balcone a redazione@sguardonelverde.com). L’iniziativa“Studi aperti” offrirà invece l’opportunità di visitare le botteghe artistiche del quartiere.San Salvario ha un cuore verde è una grande festa piena di colori, suoni ed emozioni che proporrà anche momenti musicali e culturali, all’insegna della consapevolezza ambientale e della valorizzazione di tutte le culture presenti nel quartiere e nella città.L’esibizione itinerante della street band “Banda Caoda Jazz School”, seguita dall’allegro corteo dei bambini del quartiere, farà da apripista, a cui faranno seguito momenti dedicati alla danza africana, all’urban dance, allo sport e alle letture, fino alla cerimonia del popolo mapuche di saluto alla primaveraOspite d’onore della manifestazione sarà, quest’anno, il Brasile con la partecipazione dell’associazioneCasa Brasil Torino. Un’occasione per immergersi nelle esuberanti e variopinte atmosfere tropicali della festa tradizionale junina, tipica della popolazione Carioca.Si potrà ballare, cantare, degustare piatti e bevande tipiche. E mentre i più piccoli si godranno il luna park creato per l’occasione, i più grandi potranno scoprire e approfondire i caratteri della ricca cultura brasiliana, attraverso l’incontro con i tanti concittadini originari di quest’area del mondo.
Per maggiori informazioni sul programma – facebook: sansalvariohauncuoreverde
L’alba di un nuovo giorno
Come ultimo spettacolo della stagione dello Stabile torinese, Antonio Latella recupera dal proprio bagaglio del tempo che fu L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi, un testo che Sergio Tofano portò sulle scene, con le musiche di un Nino Rota appena diciannovenne, nel 1936. Recupera perché quel testo – rimesso in scena per il cinquantenario, ancora per lo Stabile, da Franco Passatore, scomparso poco più di un mese fa – lo vedeva muovere i primi passi come attore, con due ruoli piccolissimi (era “il cliente che ha sonno” e “l’aiutante de re negro”); e reinventa, a suon di tradimenti, coadiuvato in questo dal pirotecnico adattamento di Linda Dalisi.Perché, innanzitutto, il suo (o il loro) Bonaventura non è qui quel buffo, allampanato ed elegante personaggio, presenza domenicale immancabile (e sempre attesa da chi viveva la propria infanzia nella metà degli anni Cinquanta) del “Corriere dei piccoli”, che al termine di ogni avventura stringeva felice tra le mani il suo bel milione: adesso è un
signore non più certo di primo pelo, che viaggia in sedia a rotelle, affaticato, che accusa malanni e confida in quel Bassotto che lo segue ovunque, che preferisce ricordare, non essendo più in grado le avventure di viverle sul campo e in prima persona. Ecco che allora, con la sua bella bombetta rossa in testa, ciarliero, grande affabulatore, un po’ pedante come ogni vecchio, sull’onda dei ricordi (e senza che qualcuno si prenda il mal di pancia di sforbiciare qua e là), il Nostro si dilunga per circa una mezz’ora iniziale a dipanare fatti e rime baciate in un resoconto che non sempre è di facile comprensione giù in platea. Mentre il Bassotto si produce in ogni sorta di diversivo comico e fisico, finalmente Latella s’affida al movimento e ai colori e all’intreccio: e allora lo spettacolo sul palcoscenico del Carignano assume sapore, prende quota, diverte, s’affida senza se e senza ma ad una compagnia a tratti geniale, in autentico stato di grazia, multiforme, eccentrica, indiavolata. Attori che non “sono” lo spettacolo, ma certamente sì la spina dorsale, quello spettacolo lo vivono e lo fanno vivere e lo scaraventano felicemente tra gli spettatori come raramente si vede fare sui nostri palcoscenici.
C’è una alta parete grigia nella scena firmata da Giuseppe Stellato, con un oblò da cui entrano ed escono i vari personaggi, ci sono quattro musicisti ai lati del palcoscenico (Federica Furlani, Andrea Gianessi, Alessandro Levrero e Giuseppe Rizzo), davvero bravi a far da commento ad ogni azione, c’è un tesoro ed un pappagallo rosso, c’è una spiaggia persino inquietante con quei suoi fitti manichini grigi pronti ad essere smantellati a vista, c’è l’apporto e la volontà di Latella e Dalisi a contaminare modernamente il testo, facendo spazio a canzoni sanremesi o delle estati di decenni fa (si va dalla Cinquetti di Non ho l’età al Vianello dei Watussi) per spingersi anche su un terreno più colto e abbordare Money Money del Joel Grey di Cabaret. È una comicità fuori delle regole, sconosciuta all’autore, di cui tuttavia conserva il fascino surreale e vitale allo stesso tempo, il linguaggio poetico, la banalità intelligente che già un tempo non voleva abbracciare soltanto il pubblico giovanile ma aspirava tra mille scommesse a qualcosa di più. C’è intatto lo spirito di Sto. C’è la negazione del milione, forse ad indicare la fine di un’epoca o il suo completo ripensamento, c’è Bonaventura che è pronto a lasciare la sedia a rotelle (un ritorno al personaggio di sempre?), a mettersi a lato della scena a far da spettatore e a prodursi poi in un tango con il fido Bassotto che nemmeno i maestri di Ballando saprebbero far meglio.
Uno spettacolo che è scrittura e autobiografia, costruzione e ripensamento, divertimento e pensieri in libertà. Dicevamo degli attori/cantanti, tutti da citare. Francesco Manetti che è Bonaventura, Alessio Maria Romano spericolato Bassotto, Michele Andrei e Caterina Carpio, i falsetti di Leonardo Lidi dal quale tutto ti aspetti meno che vedertelo nei pani del bel Cecè, il Capitano dell’aitante Isacco Venturini, Barbara Mattavelli che è Giuiuk dalla risata facile. Lascio per ultima Marta Pizzigallo, che mi è parsa la più brava del gruppo: abbandonata la tuta rossofuoco del primo tempo, s’è sprigionata in occhioni tondi tondi, in parole e frasi sbocconcellate, in ralenti e in sospiri divertentissimi che mi pareva la diretta erede del metodo Marchesini, pronta a dar vita corposamente ad ogni attimo del proprio lavoro. Da vedere, repliche sino al 16 giugno.
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Elio Rabbione
Le foto dello spettacolo sono di Brunella Giolivo
Al via i Mi games
L’appuntamento del tour estivo, dal 5 al 9 giugno presso il Parco del Valentino a Torino,
vedrà lo sport drink numero uno al mondo in qualità di sponsor e fornitore ufficiale della 6^edizione
Anche nel 2019 Gatorade, lo sport drink numero 1 al mondo, rinnova il proprio impegno in qualità di sponsor di MI Games, evento multi sport itinerante, giunto ormai alla sesta edizione.
A partire dal 28 maggio saranno sette le città italiane coinvolte nel tour: Milano, Torino, Roma, Napoli, Lecce, Genova, Lignano Sabbiadoro (UD) e Santa Margherita Ligure (GE). Durante l’edizione di quest’anno prenderanno parte, ancora una volta, un gran numero di sportivi provenienti da tutta Italia (si stimano 8000 atleti partecipanti e oltre 250 mila persone complessivamente coinvolte) che si sfideranno in tornei di calcio 5v5, basket 3v3, beach volley, pallanuoto in alcune delle location più suggestive della penisola.
Gatorade, sempre presente per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con il sudore durante le avvincenti sfide e migliorare le prestazioni, in qualità di fornitore ufficiale dei Mi Games, invita i giovani dai 16 anni in su a mettersi in gioco, prima, attraverso le fasi locali e successivamente nel corso dell’attesissima finale. Inoltre, per ciascuna tappa prevista, Gatorade metterà a disposizione delle prime tre squadre classificate per ciascuno sport premi inediti, come kit sportivi e materiali utili all’attività sportiva.
Le Finals dei Mi Games, che avranno luogo dal 6 all’8 settembre, vedranno affrontarsi i finalisti delle varie competizioni nella splendida cornice di Umago, in Croazia.
Gatorade a sostegno del progetto, con i suoi Sali minerali e carboidrati, costituisce un prezioso alleato per ogni atleta che intenda svolgere al meglio la pratica sportiva e ottenere performance migliori: l’impegno che Gatorade dimostra da sempre nella promozione di uno stile di vita sano e dei fondamenti della disciplina sportiva, lo rendono il partner ideale di questo atteso evento sportivo, che ha assistito in pochi anni a una crescita rapida e costante e aspira a divenire internazionale entro il 2020.
Niente nozze tra Fca e Renault
Nessun “matrimonio” tra Fiat Chrysler e Renault. La casa torinese presieduta da John Elkann ha deciso “di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”. Una decisione assunta dopo il nuovo rinvio voluto dal Marchio francese a seguito delle pressioni del governo di Parigi. E così a Wall Street il titolo Fca ha perso il 3,71%. Anche a Piazza Affari apertura pesante per Fca: il titolo perde il 2,83% a 11,35 euro. Crolla in apertura di Borsa Renault a Parigi: il titolo cede il 7,63% a 51,91 euro.
Torino sostiene la ricerca che l’IRCCS Fondazione Stella Maris effettua sulle malattie rare (Sindrome di Melas), grazie al team del Laboratorio di Medicina Molecolare per le Malattie Neurodegenerative diretto dal Prof Filippo Santorelli. E lo fa grazie all’impegno della Compagnia Teatrale che venerdì 7 giugno alle ore 21 presso il Teatro Agnelli di via Paolo Sarpi 111, porta in scena I Promessi Sposi in una (libera) rielaborazione di Carla Aiassa. Si tratta di una commedia il cui intero ricavato sarà devoluto alla ricerca sulle malattie rare. Rare sono le malattie mitocondriali, nel loro insieme rappresentano le più frequenti malattie genetiche nell’uomo: circa 1 caso ogni 5000.
La diagnosi clinica viene confermata mediante esami di laboratorio, che comprendono test genetici ed, in alcuni casi, la biopsia muscolare. Sul fronte terapeutico, cocktail antiossidanti permettono di ridurre i sintomi come l’affaticamento e l’intolleranza allo sforzo.
Logopedia, riabilitazione possono essere utili per preservare o migliorare la funzionalità e la mobilità dei pazienti. Nuove molecole sono attualmente in corso di sperimentazione. Nell’ambito della ricerca, si sviluppano protocolli sperimentali per identificare nuovi geni e nuovi biomarcatori, in collegamento con i maggiori centri italiani ed internazionali specializzati in patologie rare della produzione di energia. Grazie agli amici torinesi PAOLO E ALBINA E AI VARALLO’S, la ricerca su queste patologie ha nuovi alleati. Grazie Torino.

La diagnosi clinica viene confermata mediante esami di laboratorio, che comprendono test genetici ed, in alcuni casi, la biopsia muscolare. Sul fronte terapeutico, cocktail antiossidanti permettono di ridurre i sintomi come l’affaticamento e l’intolleranza allo sforzo.
Logopedia, riabilitazione possono essere utili per preservare o migliorare la funzionalità e la mobilità dei pazienti. Nuove molecole sono attualmente in corso di sperimentazione. Nell’ambito della ricerca, si sviluppano protocolli sperimentali per identificare nuovi geni e nuovi biomarcatori, in collegamento con i maggiori centri italiani ed internazionali specializzati in patologie rare della produzione di energia. Grazie agli amici torinesi PAOLO E ALBINA E AI VARALLO’S, la ricerca su queste patologie ha nuovi alleati. Grazie Torino.




