Ottobre 2016- Pagina 5

IDEE GRILLINE: IL SUK ITINERANTE

suk nuovo2Chissà cosa ne pensano i lavoratori e i commercianti che ogni giorno devono barcamenarsi tra regolamenti , licenze e tasse da pagare , mentre chi pratica l’abusivismo, invece di essere ammonito, viene invitato a sbracare per tutta la città

SUK DEGRADOTra le tante amare  novità che stanno travolgendo Torino dall’insediamento della Giunta Appendino, come il naufragio del Salone Internazionale del Libro ( è una sconfitta , non si può negare ),  e il forfait della mostra di Manet dato alla nostra Città, preferendo la più accattivante Milano , ecco arrivare in soccorso dei torinesi in preda allo sconforto, un’attrattiva di sicuro richiamo per i turisti da ogni dove,  e che vedrà protagoniste tutte le circoscrizioni della Città: il suk itinerante. Da gennaio 2017 infatti, non solo i residenti del quartiere Aurora , che si è visto spostare il mercato del libero scambio da via Monteverdi a Ponte Mosca  e che con la protesta dellasuk dora 2 consigliera di circoscrizione di Fratelli d’Italia  Patrizia Alessi, hanno detto di essere disposti anche ad incatenarsi se la Appendino, invece di essere coerente con quanto millantato in campagna elettorale e anche in passato da consigliere di opposizione del M5S, poiché detto da lei, “ il suk genera problemi di abusivismo, rifiuti , degrado e circolazioni di merci di dubbia provenienza” , quindi  trovare soluzioni idonee al problema, ha deciso che tutti i quartieri della città a rotazione, ospiteranno il suk. L’ideona della Giunta grillina , che ha sempre molte idee,   è stata quella di estendere “ problemi di abusivismo, rifiuti, degrado e circolazione di merci di dubbia provenienza” a tutti i quartieri della città. Per non far torto a nessuno e far contenti proprio tutti. Chissà cosa ne pensano i lavoratori e i commercianti che ogni giorno devono barcamenarsi tra regolamenti , licenze e tasse da pagare , mentre chi pratica l’abusivismo, invece di essere ammonito, viene invitato a sbracare per tutta la città.

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Vino e paesaggio del Piemonte a Linea Verde

SARÀ TRASMESSA DOMENICA 30 OTTOBRE ALLE 12,20 SU RAI UNO. È STATA GIRATA IN COLLABORAZIONE CON IL CONSORZIO PIEMONTE LAND OF PERFECTION

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Una puntata di Linea Verde interamente dedicata al vino e al patrimonio di paesaggi vitivinicoli Unesco in Langhe-Roero e Monferrato valorizzati come patrimonio economico e di richiamo turistico per il Piemonte. La trasmissione, condotta da Daniela Ferolla e Patrizio Roversi, sarà trasmessa domenica 30 ottobre alle 12,20 su Rai Uno. È stata realizzata in collaborazione con il Consorzio Piemonte Land of Perfection, che raggruppa i principali Consorzi di tutela del vino piemontesi. Per una settimana, una troupe della Rai è stata impegnata nelle riprese tra vigne, cantine, città del Piemonte. Sono state toccate numerose zone: Langhe, Roero, Dogliani, Monferrato, Gavi, Acquese, fino al Nord Piemonte con i filari dell’Erbaluce e del Carema.  Le telecamere sono state a intervistare produttori, a filmare la vendemmia, a girare tra i filari in Segway (specie di monopattino a due ruote), a cercare i tartufi in notturna, a riprendere un brindisi di tutti i presidenti dei Consorzi del vino del Piemonte. Vino, ma anche formaggi con un focus sulla robiola di Roccaverano.   Set d’eccezione anche nelle cattedrali sotterranee, le cantine storiche di Canelli, da dove è partita la richiesta di candidatura all’Unesco del Piemonte. Interviste e riprese di paesaggi saranno intervallati da immagini e commenti in volo con la conduttrice ex miss Italia e il giornalista Sergio Miravalle protagonisti di un viaggio sulle terre del Piemonte in elicottero. Ha dato il supporto anche il Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero. A fare da portavoce il presidente di Piemonte Land Giorgio Bosticco: “Le colline del Piemonte con la loro magia di vino e di storie legate al vino, di vigne, boschi e borghi medievali, continuano a richiamare turisti ed eno-appassionati – dice Giorgio Bosticco – Il vino dà un contributo fondamentale non solo all’economia piemontese – è di 965 milioni di euro il valore dell’export del vino piemontese – ma anche al turismo. Il dato dell’anno scorso segnala l’arrivo di oltre un milione e seicento mila persone nell’area Unesco tra Alessandria, Alba e Asti. La presenza di stranieri supera il 55 per cento. La puntata di Linea Verde è stata sollecitata in quest’ottica: per far conoscere queste terre, la loro cultura e la viticoltura a sempre più persone”.

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Chi è Piemonte Land of Perfection. Armonizza le strategie promozionali sui mercati nazionali e internazionali dei principali Consorzi del vino.  Ne fanno parte: Consorzio dell’Asti, Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato, Consorzio del Gavi, Consorzio del Brachetto d’Acqui, Consorzio del Roero, Consorzio Caluso Carema e Canavese, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio dell’Alta Langa, Consorzio dei Colli Tortonesi e la Vignaioli Piemontesi. Tutti insieme rappresentano oltre il 90% della produzione vitivinicola del Piemonte.

Il Piemonte in numeri

19.000 mila aziende vitivinicole

42.825 ettari di vigneto (circa il 7% del vigneto Italia)

965 milioni di euro il valore dell’export di vino 

Il Piemonte esporta circa il 60% del vino in bottiglia. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE.

Torino città creativa Unesco alla tre giorni di Fabriano

fabrianoTorino, città creativa UNESCO per il Design, partecipa a luogocomune, una tre giorni nata per riflettere sull’identità della città, quale luogo di vita, scambio, cultura, integrazione e crescita economica. L’evento, che si tiene dal 28 al 30 ottobre 2016 a Fabriano è organizzato dalla FAM insieme a Fabriano Città Creativa UNESCO. L’energia, la passione, la creatività, la proposta è quella di Poiesis ma cambiamo i tempi, le situazioni, le città, le persone. La formula del Festival e l’energia creativa di Francesca Merloni, daranno vita a tre giornate di incontri, riflessioni, poesia, concerti e mostre dove trovano spazio intellettuali, filosofi, giornalisti, politici, musicisti, poeti, ma anche hakers e inventori. La tecnologia cambia le città, il nostro modo di vivere, accogliere, governare, fare impresa e su questi ed altri temi si rifletterà e si cercheranno risposte. Una proposta e più filoni: quello dell’integrazione sociale, dalle sfide dell’immigrazione alla riqualificazione delle città, quello dell’innovazione tecnologica e sociale, dalle riflessioni istituzionali sulle buone pratiche, all’arte, la cultura, l’artigianato, come motori di crescita e sviluppo. Una sfida che passa anche attraverso hackcreativity, maratona di 24 ore tra gruppi di creativi e talenti digitali per realizzare applicazioni web che sfruttino il potenziale delle grandi masse di dati e informazioni che stanno rivoluzionando l’economia, la politica e la medicina. Un programma articolato e denso di appuntamenti che Enrico Letta (presidente del Comitato Scientifico Fondazione Aristide Merloni) aprirà nel pomeriggio del 28 ottobre con la prima riflessione sul tema “città” e che Massimo Franco, voce tra le più consapevoli e autorevoli del Corriere della Sera, proseguirà toccando in particolare il tema dell’accoglienza e delle nuove migrazioni. Alle loro voci si aggiungerà poi un approfondimento con Anna Imponente (Direttore del Polo Museale della Campania, già Sovrintendente ai beni storici e artistici del Lazio), a segnare la testimonianza e vicinanza alle comunità colpite dal terremoto. Alle riflessioni si uniranno arte e musica: la giornata del 28 continuerà a teatro con il concerto della cantante francese Imany, reduce dal suo ultimo lavoro The Wrong Kind of War. Sabato 29 spazio agli incontri della Rete UNESCO, ospiti le città di Heidelberg, Galway, Matera, Bologna, Roma, Torino e Parma. Nel pomeriggio, appuntamento con Giuseppe Cederna e “le città invisibili” di Calvino cui faranno da controcanto “le città visibili” di Filippo La Porta con gli scrittori Giosuè Calaciura, Bruno Morchio,

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Angelo Ferracuti e Alessio Torino. Il 29 si chiuderà con Eugenio Finardi in concerto al teatro Gentile, e musica jazz nella notte. luogocomune è anche riflessione sul rapporto tra creatività, tecnologia e sviluppo con due appuntamenti: il primo, Expo Brevetti 2016, a cura di Mar.Bre e sostenuto da Banca Intesa, promuoverà nella giornata del 28 l’incontro tra inventori e imprenditori. Il secondo, invece, Hackreativity, maratona/sfida non stop tra talenti manageriali e digitali, prenderà il via il 29 ottobre e terminerà 24 ore dopo. Realizzata in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, la maratona presenterà, in conclusione, innovative applicazioni web utili alla crescita del territorio. L’incontro tra UNESCO e le quattro Università delle Marche aprirà la giornata di domenica 30, che proseguirà poi con “La città e il primato delle relazioni” conversazione tra Giuseppe de Rita e Paolo Baratta (Presidente Biennale di Venezia). Nel pomeriggio, dopo gli interventi dell’architetto e urbanista Maurizio Carta e la lettura di Francesco Piccolo (vincitore Premio Strega 2014) la lectio del grande filosofo Remo Bodei, a cui seguirà il concerto di Roberto Vecchioni. Chiuderanno la tre giorni “Il sogno di un Italia” di Andrea Scanzi e una festa per le vie della città, animata dal dj Don Pasta.

I magnifici 5000 vini di Eataly

Migliaia di etichette a scaffale, il Wine Bar Pane&Vino, la Birreria

il ristorante Stellato Casa Vicina e molto altro, in attesa di festeggiare il decimo compleanno

eataly4Il 27 gennaio 2007 il primo Eataly, a Torino Lingotto nell’ex opificio Carpano, apre al pubblico. Sono ormai passati quasi dieci anni ma la sede di Torino mantiene ancora oggi un ruolo centrale: è il cuore pulsante di tutta Eataly. Per festeggiare al massimo dello splendore i dieci anni di maturità, Eataly Lingotto propone alcune novità, rendendo così ancora più piacevole l’esperienza dei clienti e offrendo loro un servizio sempre più accurato. Dopo il reparto dei dolci e latticini, reso ancora più luminoso e arricchito con un ampio banco frigo per dare risalto alla selezione di yogurt e latte locali, e l’angolo dell’olio extravergine d’oliva, impreziosito dalla presenza di un esemplare di ulivo, è il turno della Cantina. Più di 2.000 mq sono dedicati al bere bene mangiando bene, seguendo i 3 pilastri di Eataly: comprare, mangiare e imparare.        

<<Bisogna avere il coraggio per cambiare e sono orgoglioso che Eataly Lingotto l’abbia avuto>>, afferma il patron Oscar Farinetti. <<Arrivati al traguardo dei 10 anni, è stato dato nuovo lustro alla mamma di tutti gli Eataly e questo tenendo fede ai valori che da sempre ci contraddistinguono: l’impegno ma anche la leggerezza e naturalmente l’armonia, il valore al quale Eataly Lingotto è dedicato>>.

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<<La nuova Cantina di Eataly Lingotto sarà da esempio per gli altri punti vendita>>, conferma Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly. <<È un negozio nel negozio, che celebra le più grandi produzioni italiane raccontandone la ricchezza, la bontà e la bellezza. La varietà di proposte di alta qualità in un solo luogo è ciò che rende unica Eataly e anche la Cantina prosegue in questa direzione>>.

La nuova Cantina

Le oltre 5.000 etichette provenienti da più di 30 stati rappresentano al meglio la produzione nazionale e internazionale. Si va dallo Spazio Bollicine, dedicato ai migliori esponenti del Metodo Classico, i rinomati champagne ma anche gli eccellenti prosecchi e spumanti italiani, agli scaffali con 30.000 bottiglie di vini di 40 regioni del mondo, con una particolare attenzione alle grandi eccellenze piemontesi, Barolo e Barbaresco. La Zona Cult custodisce le bottiglie più preziose, tra le quali più di dieci annate storiche di Barolo del secolo scorso. Per gli amanti della birra non manca naturalmente un’ampia selezione delle produzioni italiane e internazionali di alta qualità: più di 11.000 bottiglie, di cui 6.000 eataly3artigianali italiane. Infine, la Cantina di Eataly propone anche oltre 500 etichette di spirits: dal torinese Vermouth alle grappe, rum, whisky e molto altro.

La Cantina non è però solamente degli alcolici ma è anche quella di Stagionatura dei salumi e dei formaggi: il Culatello di Zibello, il prosciutto di Parma, Il Castelmagno e le altre eccellenze norcine e casare, in vendita al banco e in degustazione presso i Ristorantini al piano superiore, sono conservate ed esposte in un angolo aperto al pubblico e ricco di fascino, dove immergersi negli odori e nei profumi tipici dei territori e dei luoghi in cui si affinano queste bontà tutte italiane. I clienti possono inoltre scegliere il formaggio o il salume che preferiscono, acquistarlo e far concludere la stagionatura nelle Cantine di Eataly: un’opportunità unica!

Pane&Vino: il nuovo Wine Bar di Eataly

L’offerta della Cantina di Eataly si amplia con una nuova proposta di ristorazione. Pane&Vino è il luogo ideale per degustare un ottimo calice di vino e, se lo si desidera, in accompagnamento un gustoso tagliere, un veloce antipasto o un piatto gourmet. Nel Wine Bar di Eataly Lingotto i clienti possono scegliere tra le più di 100 etichette presenti in Carta, 8 grandi vini al calice e, se preferiscono la bottiglia, tutta la Cantina sarà a loro disposizione. Per non rimanere a stomaco vuoto, Pane e Vino propone le Tapas del Mercato, stuzzicherie preparate con gli Alti Cibi in vendita nel Mercato di Eataly, gli Specialmente, una selezione dei migliori formaggi e salumi e i Vicini, i piatti stellati di Claudio e Anna del ristorante Casa Vicina.

La Birreria di Eataly

Dopo New York e Roma, arriva anche a Torino la Birreria di Eataly. Ogni giorno viene propostaeataly2 una selezione delle migliori produzioni brassicole italiane e internazionali:16 birre alla spina che ruotano ogni mese, 40 in bottiglia nella Carta dedicata e persino la possibilità di scegliere a scaffale l’etichetta preferita. In accompagnamento gli ottimi hamburger nel panino nelle versioni di carne – naturalmente de La Granda – pesce o verdure. E poi gli sfizi, croccanti crostini del pane appena sfornato dal forno a legna di Eataly e farciti con una selezione degli Alti Cibi, e naturalmente i fritti, perfetti con una fresca birra.

eataly-1La Famiglia Vicina: ristoratori dal 1902
Fiore all’occhiello della Cantina di Eataly è il ristorante Casa Vicina. Ristoratori da sempre, la famiglia Vicina guida il ristorante stellato di Eataly Lingotto, tenendo alti i valori che la contraddistinguono sin dal 1902: eccellente qualità delle materie prime, unione tra tradizione e territorio ma anche attenzione all’innovazione e alla soddisfazione del cliente. Claudio Vicina, quarta generazione in cucina, porta avanti il nome di famiglia con Anna e con la preziosa figura del fratello Stefano, responsabile di sala: un’unione premiata con una Stella Michelin, che brilla in tutti i loro piatti.Infine, la nuova Cantina di Eataly Lingotto sarà il palcoscenico di numerose attività didattiche per imparare qualcosa di più sul mondo del bere: cene con i produttori vitivinicoli, lezioni e incontri di degustazione. Il programma sarà presto disponibile su www.torino.eataly.it

(foto: il Torinese)

www.torino.eataly.it

La Cantina di Eataly Lingotto è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22.30.

Il venerdì e il sabato sera è eccezionalmente aperta fino alle ore 00.30.

 

Roberto Bolle sul palcoscenico del TFF

bolle-tffIl 34° Torino Film Festival sarà per un giorno il palcoscenico di Roberto Bolle. L’étoile italiana presenterà a Torino – in anteprima mondiale – il film Roberto Bolle. L’arte della Danza (trailer quihttps://youtu.be/bQcOck0yGgU).

Il film, scritto e diretto da Francesca Pedroni, è un viaggio nel mondo della danza attraverso le tappe del “Roberto Bolle and Friends” in tre luoghi simbolo del patrimonio culturale italiano: l’Arena di Verona, il Teatro Grande di Pompei, le Terme di Caracalla a Roma. Un tour formidabile alla scoperta delle grandi interpretazioni di Roberto Bolle con immagini esclusive dal palcoscenico e dal“dietro le quinte” degli spettacoli. Roberto Bolle ha espresso il desiderio di scrivere personalmente, e in anteprima per il TFF, cosa significa per lui questo film.

“Sono felice di avere l’opportunità di portare sul grande schermo una parte così importante della mia vita: il ‘Bolle&Friends’ è la mia creatura artistica. Uno spettacolo che segue la formula del gala di danza, nato più di quindici anni fa, che ho fatto crescere modellandolo sempre di più secondo i miei gusti e la mia sensibilità. Questo film è stato realizzato durante un tour estivo, per me molto importante, in cui ogni tappa ha acquisito un significato speciale: le Terme di Caracalla a Roma, con la loro maestosità, simbolo di una bellezza esaltata, l’Arena di Verona, dove lo spettacolo di danza si trasforma in un vero concerto pop e Pompei, da dove il tour è partito, luogo simbolo della bellezza e insieme della fragilità del nostro immenso patrimonio storico e artistico. Un vero viaggio nella bellezza che si snoda tra luoghi magici e senza tempo, alla ricerca di un’unione sublime tra l’arte effimera della danza e quella sempiterna di monumenti millenari, scenografie ideali di eventi irripetibili. In questo film si racconta la vita della danza on the road, tutto quello che accade tra una tappa e l’altra, la preparazione, la scelta del programma, le lezioni prima dello spettacolo, il viaggio, le risate sul pullman, le prove, gli autografi. Uno spaccato reale della mia vita, fatta di sudore e sacrificio ma soprattutto di una enorme passione, che è la mia forza, il vero motore che mi spinge ogni giorno a dare il massimo e a superare ogni limite. Presentare questo film al TFF mi rende particolarmente felice, viste le mie origini piemontesi e il legame profondo che ho sempre avuto con la città di Torino.”  Roberto Bolle

bolle-tff-2Aggiunge la regista Francesca Pedroni: “Conosco e seguo Roberto Bolle dai suoi primi successi alla Scala. Un’eleganza naturale, principesca, da perfetto danseur noble, una bellezza da manuale d’arte. Lo abbiamo visto crescere, diventare étoile della Scala, ma anche una straordinaria star pop in grado di far conoscere i maestri della coreografia del passato e del presente a un pubblico neofita. Accompagnare Roberto Bolle in tour è stata una magnifica avventura. Abbiamo seguito da vicino l’étoile e i suoi compagni di viaggio, cercando di entrare nel loro mondo da osservatori silenziosi, partecipando al ritmo del tour, scandito ora per ora, fino a notte avanzata, da una scaletta serratissima di impegni e dal linguaggio universale e non verbale della danza. Una sfida adrenalinica che ci ha permesso di avvicinarci in modo inedito alla personalità di un artista unico. Non c’è balletto, assolo, passo a due, che Roberto Bolle non provi e riprovi, anche se lo conosce e danza da anni. L’allenamento è continuo, la ricerca della perfezione costante, la dedizione assoluta. Un divo per gli altri, per sé un uomo che si inchina a quello che la danza richiede; un re con l’aria perenne da bravo ragazzo, disponibile per noi, per i suoi compagni, per i fans. Una mistura tra amore per l’arte e fedeltà alla disciplina, che siamo certi non lo abbandonerà nelle sue scelte future”.  Francesca Pedroni

ROBERTO BOLLE. L’ARTE DELLA DANZA è il primo lungometraggio di danza prodotto da Classica e da Artedanza srl per il cinema. Verrà distribuito nei cinema italiani dal 21 al 23 novembre da Nexo Digital in collaborazione con i mediapartner Radio DEEJAY e MYmovies. L’elenco delle sale che proietteranno il film sarà a breve disponibile su www.nexodigital.it.

Auto incastrata sotto camion, morta studentessa 23enne

ambulanza SOCCORSOE’ morta Clarissa Di Modugno, la giovane torinese di 23 anni che, domenica scorsa, fu coinvolta in un incidente sulla superstrada Torino-Caselle. La ragazza è deceduta  all’ospedale Giovanni Bosco  dove era stata ricoverata in gravissime condizioni. L’incidente era avvenuto nel pomeriggio presso lo svincolo per la tangenziale verso Torino. La Fiat 500 della studentessa è stata tamponata da un altro veicolo e si è incastrata  sotto un camion.

(foto: archivio)

Rigenera, un protocollo chirurgico innovativo

“Rigenera costituisce un protocollo chirurgico innovativo spiega il dottor Antonio Graziano di rigenerazione dei tessuti umani danneggiati, che si basa sull’utilizzo di un dispositivo medico basato su una tecnologia nata dalla sinergia tutta italiana tra aziende e ricercatori del campo biomedicale. La tecnologia innovativa su cui si basa Rigenera permette mediante i micro-innesti di riparare tessuti e funzioni perse ad esempio dalla pelle, dalla cartilagine o dalle ossa”.

logo_rigeneraIl dottor Antonio Graziano insieme al dottor Riccardo d’Aquino, come lui odontoiatra, sono gli ideatori del protocollo Rigenera. Il dottor Graziano è dottore di ricerca in tecnologie biomediche applicate all’odontostomatologia ed esperto in tecniche biomediche applicate alla rigenerazione tissutale stem cell based.

“Rigenera prosegue il dottor Graziano rappresenta un prodotto tutto italiano che consente l’utilizzo di un protocollo efficace ed efficiente ma al contempo semplice, ottenendo la rigenerazione dei tessuti attraverso il concetto dei micro-innesti. Questi ultimi rappresentano frammenti microscopici di tessuto che, all’interno dello stesso intervento chirurgico, vengono posizionati sulla zona danneggiata. Nell’innesto autologo donatore e accettore sono la stessa persona e la procedura viene effettuata nello stesso intervento chirurgico. L’innesto autologo tradizionalmente presenta due tipi di problemi, di cui il primo di natura chirurgica, rappresentato dal danno che si crea nella zona del prelievo, e il secondo di natura biologica, costituito dalla eventualità che l’innesto non attecchisca nel sito ricevente. Con il micro-innesto siamo riusciti, invece, a ridurre notevolmente la dimensione media dell’innesto fino a farlo coincidere quasi con quelle della cellula, riducendo l’incidenza di questi due problemi. Rigenera fornisce al chirurgo, all’interno del suo ambulatorio, nella sala operatoria piuttosto che in un ospedale da campo, uno strumento efficiente in grado di ottenere micro-innesti a partire da frammenti tissutali del paziente, originati durante l’intervento”.rigene

“L’impiego del protocollo Rigenera nella medicina estetica spiega il dottor Alberto Marino, Sales & Marketing Support di Rigenera è oggi ampiamente avvalorato nel campo della cura della alopecia. Oggi, infatti, si ricorre sempre più frequentemente all’ utilizzo di micro-innesti per risolvere un problema che, nell’uomo come nella donna, crea inestetismi e disagi psicologici. Il metodo più utilizzato prevede l’uso di detti micro-innesti prelevati dalla regione posteriore del cuoio capelluto in cui le unità pilifere sono meno soggetti a processi di involuzione”.

L’azienda che produce il protocollo Rigenera è la HBW, Human Brain Wave. Rigenera a Torino è utilizzato nei presidi ospedalieri delle Molinette e del Cto, in Europa in diversi Paesi tra cui la Spagna e, fuori Europa, anche in Giappone.

Mara Martellotta

 

Multimed srl Presidi Medico Chirurgici, società distributrice di Rigenera

www.multimed.to.it

www.rigeneraprotocol.it

 

Scegliere lo sport

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TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’

di Paolo Michieletto

Si arriva in una fase della vita in cui il tempo non basta mai, tra lavoro, figli, casa e occupazioni varie. Si hanno, altresì, momenti in cui il tempo per se stessi diventa vitale e necessario. Le due esigenze si rivelano sovente incompatibili, ma se il tempo personale prevarica sul piano delle esigenze, anche solo per liberare la mente e vivere in maniera adeguata il quotidiano esistere, ecco giungere quasi sempre la voglia di muoversi e fare qualcosa. Se per quel che riguarda la vita sociale le scelte sono infinite e non valutabili dall’esterno, nel caso in cui la scelta ricadesse nel campo sportivo ecco alcuni suggerimenti per la scelta di uno sport che possa lasciare soddisfatti e entusiasmare. Si può avere voglia di staccare dalle “mura dell’ufficio” e liberarsi nella natura: cosa c’è di meglio di recarsi nei boschi con una bella mountain bike o scendere i fiumi con i canotti facendo Rafting? Nel primo caso, se volete trarre soddisfazione dalla vostra gita sportiva, sarà bene occuparsi non solo della scelta del mezzo di locomozione ma anche del “motore”. La preparazione fisica sarebbe sicuramente importante ma non sempre si ha la possibilità di recarsi in palestra e allenare completamente il proprio fisico. Allora il primo suggerimento è partire da attività in pianura con pochi tratti sconnessi per poi SPORT1guadagnarsi “la gloria” su tratti più impegnativi. Partire dal più difficile è una scelta eroica ma non consigliabile; è il piacere della progressione che non si riesce ad apprezzare il risultato di una predilezione di questo genere. Nel secondo caso, scegliere di recarsi sulle irte pareti che costeggiano un fiume e inebriarsi successivamente delle sue spume a bordo di un agile gommone non è forse un’attività fisica tra le più estenuanti ma sicuramente emozionante e molto ricca di spunti rienergizzanti. In questo caso è bene lasciarsi consigliare dalle guide su percorsi e necessità tecniche e lasciare alla corrente il piacere di muoversi. Esiste poi tutta una serie di necessità che in maniera continuativa la vita di tutti giorni ci costringe sovente ad ignorare: la voglia di velocità, di correre con ogni mezzo o di provare il brivido del rischio. Questa, che riteniamo sia, o meglio, dovrebbe essere degna di attenzione più elevate della nostra, è una conseguenza della vita senza emozioni che il lavoro talvolta induce. Si ricercano quindi emozioni forti per compensare i sovraccarichi di tensione o le carenti sensazioni forti che l’avventura di solito genera. Si comincia quindi a svolgere “Free Climbing” (arrampicata libera a mani nude sulle rocce), ma è necessario e consigliabile partire con esperti tecnici non solo con l’amico bravo, non tanto perché si rischi “chissà cosa” (anche se il rischio c’è sempre), ma se non si impara bene dall’inizio i rudimenti tecnici, poi non ci si diverte. Si vola con il parapendio, con la ricerca dell’emozione del volo libero; in questo caso “il caso” non può esistere: la scelta di un maestro molto esperto è obbligata e necessaria. Sappiate solo che non è solo lasciarsi andare ma è un’attività molto impegnativa e probante dal punto di vista fisico, quindi andate “preparati” sia fisicamente che mentalmente. Si comincia ad andare in moto non più per sport fitnesslavoro ma per piacere e quindi ci si organizza per una gita fuori porta con amici novelli motocentauri per corse al limite verso colline e monti. Qui il consiglio è multiplo, anche se so esser vano: sulle strade non ci sono solo le moto, ma anche auto e persone a piedi; il piacere di chi corre in moto è di solito inversamente proporzionale rispetto a tutti gli altri frequentatori degli stessi luoghi. E’ un piacere effervescente ricco di adrenalina pura; correre velocemente sopra l’asfalto con il rombante destriero è però troppo pericoloso se svolto in mezzo agli altri. Noi non sbagliamo mai, sono gli altri che non capiscono: però un errore personale o di un altro sulla moto molte volte non perdona o ha conseguenze crudeli; correte in un circuito oppure imparate a correggere le traiettorie in poco tempo. Il tempo è sempre poco per non imbattersi in ostacoli. Un suggerimento anche ai centauri esperti: preparatevi in palestra lavorando molto sulla forza degli arti inferiori e dei muscoli delle braccia (soprattutto i tricipiti), e svolgete sedute di allenamento aerobico di medio alta intensità (cyclette a passo sostenuto, vogatore per più serie veloci sui 500 metri e corsa su tapis roulant o all’aria aperta per almeno 20-30 minuti almeno un paio di volte alla settimana). Troverete maggiore giovamento sia sulle “piegate” che sul ritorno dalle stesse. Inoltre, stancandovi meno perché allenati, sarete più lucidi nella scelta delle traiettorie e potrete resistere più a lungo sulla tenuta di posizioni   tecnicamente più valide. Un altro sport molto estivo è il tennis, che di solito si ama praticare quando i campi si liberano dai “palloni” e l’aria aperta concilia il piacere del sole con il muoversi con amici. Il tennis è però sport difficile che, se giocato male, diverte poco. Se non lo si pratica da diverso tempo si consiglia di non iniziare con una drammatica partita giocata con battute lentissime (dove la prima di solito è un siluro in tribuna e la seconda un pallonetto giocato corto…) e dove i passanti a filo rete colpiscono i cavi della corrente elettrica… . All’inizio lavorate molto palleggiando e lasciate la partita per le prossime volte. Otterrete due risultati: correrete di più e guadagnerete la forma più rapidamente e inoltre giocherete più palline e, non preoccupati di sbagliare perdendo il punto, proverete colpi tecnicamente più validi. La partita può essere la mortesport del gioco, se intendiamo con questo termine anche la parte ludica del muoversi in campo. Per poter giocare meglio, si suggerisce di provare a svolgere delle sedute di allenamento di corsa che prevedano un primo momento di corsa prolungata a ritmo costante (circa 20 minuti) e poi una serie di scatti brevi ma ad alta velocità di circa 30- 40 metri alternati con un recupero al passo di circa un minuto per una decina di volte, e terminare con altri 10 minuti di corsa costante. Questo tipo di allenamento, semplice ma efficace, predispone l’organismo da un punto di vista organico generale e le articolazioni e i muscoli alle sollecitazioni derivate dai repentini scatti che si presentano inevitabilmente sul campo di gioco. Si suggerisce anche, e con calda insistenza, di svolgere dopo ogni ora giocata, di svolgere degli esercizi di stretching e di mobilità articolare al fine di ripristinare l’equilibrio muscolare e fisiologico personale.

Infine nasce il mondo del calcetto, al quale dedicheremo tutto il prossimo articolo. Anticipiamo solo che il calcetto è uno degli sport più traumatici degli ultimi anni, composto da miriadi di micro e grandi traumi che derivano dalla sottovalutazione di alcune componenti che tale sport contiene insite nella pratica stessa. Sarà importante, e lo valuteremo insieme, verificare la preparazione fisica e le necessarie pratiche di riscaldamento prima di iniziare a giocare. Per concludere, possiamo dire che siamo sempre pronti a partire, come novelli Ulisse, verso mete che pensiamo possibili ancorché non pronti a vedere i rischi che tali imprese celano in maniera sottile. Il vero problema non è scegliere lo sport di moda o quello che ci dicono gli altri: il problema è viverlo per se stessi e non per dimostrare qualcosa agli altri. Un sistema per capirlo è probabilmente questo: quando praticate un’attività e siete disposti a farla senza necessariamente raccontarla ad altri, è probabile che lo facciate perché realmente vi piace e il piacere è insito nel praticarlo. Se lo fate per poterlo solo raccontare, probabilmente lo racconterete per convincere voi stessi.

 

Paolo Michieletto

 

 

 

Non solo luci, Torino diventa vetrina dell’arte contemporanea

LUCI PERNA SAN CARLOTornano a  Torino  le Luci d’Artista e la città della Mole ritorna capitale dell’arte contemporanea. Come ogni anno viene inaugurata una nuova luce d’artista, questa volta si tratta dell’installazione video-fotografica #MosaicoTorino che viene proiettata sulla facciata della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Prende così il via  anche ContemporaryArt speciale autunno. La nuova luce d’artista racconta la città attraverso il coinvolgimento di chi userà l’ account Instagram per pubblicare le proprie fotografie con l’hashtag #MosaicoTorino. Oltre Luci d’Artista anche la XXIII edizione di Artissima con 193 gallerie da 34 Paesi e 2 mila opere esposte dal 4 al 6 novembre all’Oval Lingotto, The Others, la prima fiera italiana dedicata all’arte emergente internazionale, di scena quest’anno all’ex ospedale Maria Adelaide (3-6 novembre) e Paratissima, vetrina internazionale degli artisti  emergenti con più di 500 creativi, 9 mostre curate da 17 giovani dal 2 al 6 novembre al Padiglione 2 di Torino Esposizioni.

LUCI D’ARTISTA

LUCI PERNA POAlcune opere, come è consuetudine, hanno cambiato luogo di collocazione nelle vie e piazze cittadine, garantendo così un impatto visivo nuovo e più appagante.

Una delle novità di Luci d’Artista 2016 è il luogo dell’inaugurazione. Quest’anno il momento dell’accensione infatti non avverrà nel centro cittadino, come per gli anni passati, ma alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in via Modane 16, con l’installazione video-fotografica #MosaicoTorino che sarà attiva e in divenire fino al 15 gennaio 2017.

L’opera luminosa, che nell’edizione di Luci d’Artista di quest’anno è l’evento artistico più innovativo e coinvolgente, sarà proiettata sulla parete esterna della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sul lato di via Spalato, dalle ore 19.00 di venerdì 28 ottobre, dando così inizio alle Luci d’Artista 2016. Saranno presenti l’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Francesca Paola Leon, la Presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise e la Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Il momento di festa continuerà con un aperitivo e la possibilità di visitare gratuitamente la mostra Ed Atkins all’interno della Fondazione, e ascoltando A Great Symphony For Torino, progetto musicale dell’Associazione Culturale Situazione Xplosiva.

#MosaicoTorino è un’installazione d’arte pubblica site-specific, promossa dall’Associazione 4k e ideata luci art 1dal collettivo artistico torinese Dead Photo Working. Tutti coloro che hanno un account Instagram e che pubblicheranno le proprie fotografie, utilizzando l’hashtag #MosaicoTorino, contribuiranno visivamente a creare le tessere di un’immagine mosaicizzata della città di Torino animata in live-streaming.

Le Luci d’Artista fino al 15 gennaio 2017 che illumineranno la città sono: Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano; Vele di Natale di Vasco Are in via Lagrange; Ancora una volta di Valerio Berruti in Galleria Subalpina; Palle di neve di Enrica Borghi in via Roma; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Volo su… di Francesco Casorati nelle vie Pietro Micca e Cernaia; Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria in piazza San Carlo; Il Giardino Barocco Verticale di Richi Ferrero in via Alfieri 6 (Palazzo Valperga Galleani); L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini in Galleria Umberto I° (Porta Palazzo); Migrazione (Climate change) di Piero Gilardi in Galleria

San Federico; Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazzetta Reale; Piccoli Spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi in via Garibaldi; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla Mole Antonelliana; L’amore non fa rumore di Domenico Luca Pannoli in piazza Bodoni; Palomar di Giulio Paolini in via Po; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto sulla facciata dell’Antica Tettoia dell’Orologio, in piazza porta nuova lucidella Repubblica; My noon di Tobias Rehberger in piazza Carlo Felice; Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Carlo Alberto (da via Po a piazza Carlo Alberto); Noi di Luigi Stoisa in via Carlo Alberto (da piazza Carlo Alberto a corso Vittorio Emanuele II°); Luce fontana ruota di Gilberto Zorio nel laghetto di Italia’61.

L’edizione di Luci d’Artista 2016, oltre alle 22 installazioni, propone anche il progetto Luce in cattedra, installazione luminosa temporanea per la Corte d’Onore del Castello del Valentino, sviluppata e progettata dal team studentesco PoliTo in Light con il Laboratorio di Analisi e Modellazione dei Sistemi Ambientali (LAMSA) del Politecnico di Torino, è dedicata principalmente alla funzione del Castello quale sede universitaria. E’ visibile presso il Castello del Valentino, viale Pier Andrea Mattioli 39.

Altro progetto luminoso è Lumen Flumen, opera di stampo concettuale minimalista, composta da tubi aluci art 2 neon e/o a tecnologia LED che, montati sulla facciata della sede dei Servizi Sociali della Circoscrizione 7, in Lungo Dora Savona 30, modellano una composizione geometrica e una frase. L’installazione è dell’Associazione Culturale Nomen Omen.

Turismo Torino e Provincia organizza “Lights on the Bus” corsa tematica esclusiva serale dedicata all’evento, tutti i sabati e domeniche dal 5 novembre al 8 gennaio 2017 e l’8 e il 9 dicembre alle ore 17.30. Tariffa ridotta ai possessori di Torino+Piemonte Contemporary Card.

La collezione di opere luminose di Luci d’Artista è un progetto della Città di Torino realizzato da IREN Servizi e Innovazione e Teatro Regio e, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

 

Oggi al cinema

Le trame dei film nei cinema di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

Alla ricerca di Dory – Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Una festa per i piccoli, e non soltanto. A tredici anni dal successo planetario di “Alla ricerca di Nemo”, ecco che oggi è la pesciolina Dory a prendere il sopravvento sulla terna dei protagonisti di un tempo, mentre nuovi caratteri marini s’aggiungono. In una lunga traversata tra Australia e California, Dory cercherà di accettare quella smemoratezza che la perseguita, anche con l’aiuto di vecchie conoscenze, dallo squalo balena Destiny che causa la miopia va a sbattere da ogni parte al polpo Hank, nervoso quanto basta, a Bailey, beluga migliore di tutti. Durata 97 minuti. (Uci)

 

pastoral1American Pastoral – Drammatico. Regia di Ewan McGregor, con Ewan McGregor, Jennifer Connelly e Dakota Fenning. Tratto dal romanzo di Philip Roth, è la storia di Seymour Levov, detto “lo svedese”, un uomo cui la vita ha regalato tutto, il successo non soltanto sportivo, una fortunata carriera come imprenditore, una moglie ex reginetta di bellezza, una famiglia di cui andare fieri. Il classico americano self-made man. Fino al giorno in cui questo mondo perfetto – siamo nel 1968 – scoppia e va in frantumi, allorché la figlia sedicenne, che appartiene ad un gruppo terroristico, fa esplodere un ufficio governativo procurando la morte di un uomo. Durata 108 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo sala 2, Uci)

 

I babysitter – Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con Diego Abatantuono, Francesco Mandelli e Paolo Ruffini. L’ex sceneggiatore di “Belli di papà” si cimenta adesso con la notte brava del giovane Andrea, cui un padre dai troppi impegni affida il proprio ragazzino piuttosto vivace. Ma che succede se la villa di famiglia si può prestare benissimo a fare da sfondo alla festa di compleanno di Andrea? Durata 90 minuti. (The Space, Uci)

Bad Moms – Mamme molto cattive – Commedia. Regia di Jon Lucas e Scott Moore, con Kristen Bell e Mila Kunis. Moglie e madre, stressata dai doveri della casa e dell’ufficio, intercetta inaspettatamente due nuove amiche con cui condividere in allegria ogni loro responsabilità. Un’evasione tutta al femminile diretta dalla coppia tutta maschile che già aveva inventato l’irriverente “Notte da leoni”. Durata 101 minuti. (The Space)

 

Café Society – Commedia. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Steve cafe-society-filmCarrell e Blake Lively. Bobby, trentenne neyworkese e rampollo di una squinternata famiglia ebraica, dove circolano pure componenti malavitosi, corre a Hollywood per entrare a servizio dello zio, apprezzato agente di divi e divette. Si innamorerà della giovane segretaria di studio. Ma c’è già un altro nel suo cuore e le cose inevitabilmente si ingarbuglieranno. Uno sguardo al vecchio cinema, gli amori, le battute che piovono come se piovesse, tutto secondo i canoni di Woody, giunto bulimicamente al suo 47° film. Durata 97 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo blu, Romano sala 3)

 

Cicogne in missione – Animazione. Regia di Nichola Stoller e Doug Sweetland. Se una volta le cicogne portavano i bambini alle famiglie, oggi tutto è affidato ad una azienda specializzata e il motore è un sito di vendite on line. Junior con la voce del nuovo divo Federico Russo), il miglior impiegato dell’azienda, sta per ricevere una produzione quando per sbaglio attiva la Macchina Fabbrica-Bambini dando vita a una bimba non autorizzata. Prima che qualcuno se ne accorga, Junior con l’aiuto dell’amica Tulip (ha la voce di Alessia Marcuzzi) dovrà consegnare il prezioso fagotto. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Doctor Strange – Fantastico. Regia di Scott Derrickson, con Benedict Cumberbacht, Tilda Swinton e Mad Mikkelsen. Un medico newyorkese, all’apice del successo, vede compromessa la propria strange-filmprofessione da un incidente d’auto, per cui la forza e l’abilità delle sue mani non sono più quelle di un tempo. In un antico monastero del Nepal, dove decide di recarsi, l’uomo di scienza convertito ad un ruolo del tutto mistico, fa il suo incontro con un Maestro, detto l’Antico, cui sta a cuore la protezione della Terra da forze negative. Alla nuova scuola prevarranno arti marziali e autocontrollo, per una lotta comune contro il Male. Un vecchio eroe dei fumetti Marvel rispolverato per l’occasione. Durata 115 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Frantz – Drammatico. Regia di François Ozon, con Pierre Niney e Paula Beer. All’origine un testo teatrale, cui seguì nel ’32 un film di Lubitsch; oggi l’autore di “8 donne e un mistero” e di “Potiche” riprende il tema sottolineando le pagine del pacifismo. In un piccolo villaggio della Germania appena uscita dalla Grande Guerra, il giovane Adrien si reca in visita alla famiglia del ragazzo del titolo per chiedere a tutti il perdono per la morte che lui stesso ha causato in guerra. Non ne ha il coraggio, ma la presenza della fidanzata del defunto (la Beer è stata premiata a Venezia con il “Mastroianni” per questa interpretazione) lo spingerà verso una confessione: spetterà ad Anna accettare o no un nuovo futuro. Anche un omaggio all’antico bianco e nero. Eccellente la prova degli attori, ma sono soprattutto la delicatezza e l’esattezza che Ozon mette in ogni momento della storia a incantare. Durata 113 minuti. (Romano sala 3)

 

guerra-amore-film2In guerra per amore – Commedia. Diretto e interpretato da Pif, con Miriam Leone e Andrea Di Stefano. L’autore/interprete di “La mafia uccide solo d’estate” immagina questa volta che Arturo, un candido ragazzo newyorkese di origini siciliano, per chiedere la mano dell’innamorata Flora al padre debba catapultarsi nella terra d’origine: dove, siamo in pieno 1943, c’è la guerra e lo sbarco delle truppe a stelle e strisce ampiamente appoggiato dai boss mafiosi. Durata 99 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Groucho, Lux sala 2, Massimo sala 1, Reposi, The Space, Uci)

Io, Daniel Blake – Drammatico. Regia di Ken Loach, con Dave Johnson, Hayley Squires, Natalie Ann Jamieson. Un carpentiere di Newcastle, ormai sessantenne, è costretto un giorno a chiedere un sussidio statale per una grave crisi cardiaca. Il medico gli ha proibito di lavorare e Daniel si ritrova a rivolgersi all’assistenza pubblica, ormai privatizzata, per un riconoscimento di invalidità. La macchina burocratica inglese lo costringerà a cercare lavoro, per aprirgli una lunga strada di umiliazioni e di ricorsi. Ancora un esempio del cinema politico e della rabbia di Loach, un “teorema” svolto dal regista con l’abituale metodica professionalità, la dimostrazione che c’è sempre l’occasione per trovare qualcosa nel mondo britannico, e non solo, che ti manda il sangue alla testa: ma questa volta Loach, forse per una sceneggiatura troppo “lineare” e “inevitabile”, non soddisfa come in tante altre prove del passato. Premiato a Cannes con la Palma d’oro. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., Eliseo Grande, F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 2)

 

inferno-filmInferno – Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks, Felicity Jones e Omar Sy. Arrivati alla terza puntata, ormai gli intrighi di Dan Brown, la spettacolarizzazione di Howard e il faccione di Hanks/Robert Langdon, prezioso professore di simbologia ad Harvard che invecchia con saggezza sono una vera garanzia. A tutto questo s’aggiungano le cornici di Firenze Venezia Istanbul, gli enigmi che hanno inizio con la Sala dei Cinquecento e con l’affresco del Vasari, il capolavoro del Poeta, gli amici e i nemici che indossano differenti maschere, un virus letale di cui vorrebbe servirsi un pazzo per dare un taglio netto alla sovrappopolazione: molto, moltissimo materiale perché il pubblico, già prodigo verso il “Codice da Vinci” e “Angeli e demoni”, corra al cinema. Durata 121 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Ideal, Lux sala 1, Massaua, The Space, Uci)

 

reacher-filmJack Reacher – Punto di non ritorno – Regia di Edward Zieck, con Tom Cruise e Robert Duvall. Personaggio inventato dallo scrittore Lee Child (il cinema aveva già considerato quattro anni fa “La prova decisiva”), Reacher è un ex maggiore della polizia militare, fuori di ogni inquadramento. Una nuova vicenda, questa volta tra Afghanistan e le gerarchie militari di Washington che hanno affibiato una accusa di spionaggio alla collega Susan Turner, colpevole d’aver messo il naso in certe questioni poco pulite. Durata 118 minuti. (Greenwich sala 3, Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Lettere da Berlino – Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Emma Thomson, Daniel Bruhl e Brendan Gleeson. Tratto dal romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, viene narrata la vicenda vera di Anna e Otto Hampel e della loro rivolta, silenziosa e pressoché anonima, al regime hitleriano, della loro esecuzione nel 1943. Hanno perso il loro unico figlio sul fronte francese e da quel giorno disseminano per le strade di Berlino cartoline che chiedono ai concittadini di ribellarsi. L’interpretazione di un massiccio Gleason vale da sola il prezzo del biglietto, per il resto una trasposizione diligentemente corretta e poco più. Durata 97 minuti. (Romano sala 1)

 

Mine – Azione. Regia di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, con Harrie Hammer, Tom Cullen e Clint Dyer. Al centro del deserto afghano, il militare Mike Stevens è bloccato, ad un soffio dalla morte: il suo piede sinistro poggia su una mina antiuomo, nessuna possibilità di movimento. Dovrà cercare di sopravvivere, nel fisico e nella mente, in attesa degli artificieri. Durata 106 minuti. (Greenwich sala 2)

 

neruda-filmNeruda – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Luis Gnocco, Alfredo Castro e Gael Garcìa Bernal. Il governo di Videla, nel Cile del 1948, incarica un poliziotto di inseguire e catturare lo scrittore Pablo Neruda, in fuga con la moglie. Tra realtà e poesia, un’opera che pone ancora una volta l’attenzione sul talento dell’autore di “Tony Manero”, del “Club” e del prossimo “Jackie”, presentato e premiato a Venezia. Durata 107 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Ouija – L’origine del male – Regia di Mike Flanagan, con Elizabeth Reaser, Henry Thomas e Doug Jones. Metà degli anni Sessanta, una madre con le sue due figlie attira nella propria casa di Los Angeles uno spirito maligno. Quando la ragazza più giovane verrà posseduta dall’implacabile entità, la famiglia dovrà ostacolare i suoi poteri pur di ricacciare lo spirito e riguadagnare la propria salvezza. Durata 98 minuti. (Ideal, The Space, Uci)

 

Pets – Vita da animali – Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow Cheney. Dai realizzatori di “Cattivissimo me”, per dare una risposta a quel dubbio più che possibile che può colpire i proprietari di animali: che cosa fanno gli animali domestici quando i padroni sono fuori casa? E inoltre. la tranquillità di un terrier sconvolta dall’arrivo di un enorme cagnone dal pelo arruffato, la vita e le insidie per le stravedi New York, un coniglio feroce che guida un drappello di animali in rivolta, un amore pronto a guidare tutti verso la salvezza. Durata 87 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, F.lli Marx sala Chico, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Qualcosa di nuovo – Commedia. Regia di Cristina Comencini, con Paola Cortellesi, Micaela Ramazzati e Edoardo Valdarnini. Lucia e Maria, due amiche da sempre reduci da relazioni con il sesso forte un po’ squinternate e infelici: poi una notte Maria, la più disinvolta, si porta a letto il liceale Luca, appena lasciato dalla fidanzatina, con l’aggiunta che il ragazzo ha alzato troppo il gomito e il mattino successivo scambia Lucia per Maria, costruendo con quest’ultima un rapporto dove davvero l’eros non trova posto. Malintesi, equivoci amatori senza fine. Comencini ha tratto il film dalla sua commedia “La scena”, le interpreti teatrali erano Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti. Durata 93 minuti. (Ambrosio sala 2, Uci)

 

La ragazza senza nome – Drammatico. Regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Adele Haenel, Olivier Gourmet e Jérémie Renier. In un sobborgo di Liegi, la giovane Jenny Lavin svolge la propria attività di medico. Una sera, oltre un’ora l’orario di chiusura, qualcuno bussa alla sua porta ma lei decide di non aprire. Poche ore dopo, nelle vicinanze, viene ritrovato il corpo di una donna di colore, un’immigrata: Jenny si sente colpevole di quella morte e, nonostante tutti quanti si rifiutino di pensare ad un suo più debole coinvolgimento morale, Jenny prende a indagare in prima persona, rendendosi impopolare e coinvolgendo carriera e incolumità. Durata 113 minuti. (Nazionale 1)

 

Saint Amour – Commedia. Regia di Benoit Delepine e Gustave Kervern, con Gérard Depardieu. saint-amour-filmBenoit Poelvoorde e Chiara Mastroianni. Bruno, allevatore di bestiame, partecipa al Salone dell’Agricoltura a Parigi, accompagnato dal padre. Anche il vino rientra tra i loro interessi: decidono di fare un vero tour, attraverso la campagna francese. Sarà l’occasione per andare alla scoperta delle strade del vino come pure di riscoprire se stessi, iniziando da ciò che li accomuna. Durata 101 minuti. (Classico, Uci)

 

accountent-filmThe Accountant – Thriller. Regia di Gavin O’Connor, con Ben Affleck, Anna Kendrich e J.K. Simmons. Christian Wolff, genio matematico, lavora sotto copertura in un piccolo studio come contabile per il crimine organizzato. Accetta di seguire gli affari di un nuovo cliente, una società di robotica dove si sono scoperti ammanchi per milioni di dollari. Non appena Christian inizia a intravedere i responsabili e la soluzione, parecchie persone sono tragicamente coinvolte. Durata 128 minuti. (Eliseo rosso, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

The assassin – Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con Shu Qi e Chang Chen. Apprezzato esempio di un genere, il wuxia, ovvero il film di cappa e spada, tra tradizione orientale e spirito moderno. Nella Cina del IX secolo, un’epoca di prosperità è minacciata dai governatori della provincia corrotti e ambiziosi. Spetta all’”ordine degli assassini” eliminarli. La giovane Nie Yinniang, abilissima con la spada, dovrà uccidere Tian Ji’an, di cui da sempre è innamorata. Dovrà decidere se far prevalere le ragioni del cuore o quelle della lotta. Al film è stato assegnato il premio per miglior regia a Cannes nel 2015. Durata 120 minuti. (Classico, mercoledì 2 novembre)

 

Trolls – Animazione. Regia di Mike Mitchell e Walt Dorn. Poppy (qui con la voce di Elisa) a fianco di Branch partirà per un’avventura oltre il mondo a lei conosciuto, ovvero una missione alquanto rischiosa per salvare i suoi amici dal cattivissimo Bergen. Ancora un avventura dai creatori di Shrek per le creature animati dai coloratissimi capelli. Durata 96 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)