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La nuova sedxe di Italexit

Riceviamo e pubblichiamo

IL SEN. PARAGONE A TORINO PER INAUGURARE LA SEDE DI ITALEXIT: “APRIAMO UN AVAMPOSTO DI LIBERTÀ PER I TORINESI CHE NON SI ARRENDONO”

Sabato 26 febbraio, a partire dalle ore 14.00 in Via Cortemilia 29, avrà luogo l’inaugurazione della nuovissima sede di Italexit a Torino: un traguardo importante per il partito fondato da Gianluigi Paragone che, nel capoluogo piemontese, è ormai il riferimento politico dei cittadini che si oppongono al governo Draghi e ai diktat dell’Unione Europea.

All’inaugurazione sarà presente lo stesso Paragone, che dichiara: “Mentre i vecchi partiti si dematerializzano progressivamente, Italexit apre nuove sedi in tutte le città d’Italia. Vogliamo tornare a fare politica tra la gente, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle periferie: avere una sede fisica ci permette di costruire solide fondamenta in una città come Torino dove la crisi economica non sta risparmiando nessuno.  Questo spazio sarà un avamposto di libertà per tutti i torinesi che non vogliono arrendersi e che intendono lottare per il proprio futuro”.

Luciano Bosco, segretario regionale di Italexit, spiega come sarà organizzata l’attività della sezione: “In questa epoca di profondo impoverimento politico e sociale, servono nuovi luoghi e nuovi momenti di aggregazione. Oltre alle attività di partito, ospiteremo conferenze, dibattiti, eventi, sportelli di assistenza legale, fiscale e psicologica: vogliamo creare uno spazio vivo e pulsante, che sappia integrarsi nella vita del quartiere e della città”. All’incontro, oltre al Senatore Paragone, parteciperanno anche i dirigenti del partito in Piemonte e gli amministratori locali di Italexit per parlare delle prossime attività in regione.

Treno Pinerolo-Torre Pellice, Grimaldi (LUV): Basta sparate

“La tratta inserita nel contratto di servizio con Trenitalia va mantenuta”

“È emersa da parte della cittadinanza una rabbia legittima, d’altra parte avevamo già chiesto tempo fa che ci fosse chiarezza, dopo le ‘sparate’ di Gabusi sui bus a idrogeno, un intervento sostanzialmente irrealizzabile per i costi dell’infrastruttura. Peccato che oggi l’Assessore non sia qui e non possa prendere atto del consenso unanime che c’è sul ripristino della tratta ferroviaria fra Pinerolo e Torre Pellice. È evidente che nel contratto di servizio con Trenitalia – in fase di revisione dal punto di vista economico – la tratta va mantenuta e riattivata. Come ci dicono le associazioni, il treno non è solo un mezzo di trasporto, è un elemento di tutela ambientale e di democrazia, in particolare di inclusione dei più fragili: anziani, donne, giovani. Raggiungere la propria scuola o un museo per chi vive in valle è un diritto che la Regione deve garantire” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, nel corso dell’audizione dell’Unione montana del Pinerolese e delle associazioni operanti sul territorio sulla mobilità sostenibile in merito alla riattivazione della tratta ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice in II Commissione.

“Questo passo va fatto adesso, ecco perché siamo pronti a presentare un ordine del giorno o a condividere con la maggioranza una delibera di Consiglio in cui sottolineiamo che nel contratto di servizio debba essere mantenuta e riattivata la tratta, come richiesto dal territorio” – prosegue Grimaldi. – “Chiedo anche di riorganizzare una seduta in cui la Regione possa incontrare i Sindaci e la Città Metropolitana, affinché Cirio e Gabusi possano ascoltare le parole che abbiamo udito noi oggi. A che punto è questo confronto istituzionale?”

NATO-Russia-Ucraina: “la guerra non è mai la soluzione”

Riceviamo e pubblichiamo

 In queste ore in cui il ricorso alle armi e il rifiuto di ogni spazio di trattativa sembra prevalere con grandi sofferenze per tutti, ma in particolar modo del popolo che abita l’Ucraina, il coordinamento A.G.iTe. ritiene indispensabile che salga la voce della maggioranza delle gente che non vuole la guerra.

Da anni assistiamo ad un aumento irresponsabile delle spese militari di tutti i Paesi del mondo, che infatti stanno dando i loro malefici frutti, all’espansione ad Est della NATO, all’interventismo russo fuori dei propri confini a sostegno di vari dittatori nel mondo, mentre nei Paesi dell’ex-Unione Sovietica prevalgono spinte ultranazionaliste che generano ed amplificano conflitti. Invece di invertire la rotta, imparando dall’esperienza della pandemia che dimostra che nessuno si salva da solo, men che meno contro gli atri, si è esacerbato un conflitto in Ucraina che potrebbe coinvolgere l’intera Europa, col rischio del ricorso ad armi nucleari.

Condanniamo con forza l’intervento russo nel Donbass che ci avvicina ad un punto di non ritorno.

Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la preparazione della guerra e per una soluzione pacifica del conflitto.

Invitiamo la cittadinanza, tutte le associazioni amanti della pace, rappresentati del mondo politico e sindacale, nonché delle istituzioni locali ad un presidio, che si svolgerà

sabato 26 febbraio alle ore 11

in piazza Castello (fronte prefettura), Torino

Ci appelliamo a Russia, Nato, Ucraina per

  • ritiro di tutte le truppe straniere dall’Ucraina, a cominciare da quelle russe entrate nel Donbass;
  • un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte;
  • ritiro dei soldati russi dalla frontiera ucraina e rinuncia a fare entrare l’Ucraina nella Nato;
  • riportare la gestione della crisi all’interno dell’ONU;
  • cessare le forniture di armi alle parti in conflitto.

Al nostro governo chiediamo che non smetta di cercare una soluzione diplomatica alla crisi e non si avventuri in una partecipazione militare al conflitto che sarebbe senza ritorno

 

Per il Coordinamento A.G.i Te. contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

Paolo Candelari

Violenza e disordini, Ambrogio (Fdi): “Lo Russo se ci sei batti un colpo”

“Oggi, per l’ennesima volta dall’inizio della consiliatura, ci troviamo a discutere le comunicazioni
del Sindaco sui problemi di sicurezza in seguito ai disordini scaturiti dalla manifestazione studentesca
di venerdì scorso e all’assalto all’Unione Industriali di Torino.

Nessuna ragione, per quanto giusta, può giustificare l’uso della violenza. Ancor peggio quando questa
viene esercitata nei confronti delle istituzioni. Occorre un cambio culturale, non è concepibile che i
nostri giovani crescano in un contesto in cui manca totalmente il rispetto per le istituzioni.

La Città deve intervenire con fermezza, attraverso una politica di gestione dei disordini, riducendo lo
spazio di azione dei facinorosi e dei violenti e contemplando l’esercizio della forza, quando
necessario.

Se questi sono i risultati delle “passeggiate consapevoli”, chissà cosa succederà quando sarà possibile
sfilare in corteo”.

 

Paola Ambrogio

Consigliere comunale

La Trimurti del centrodestra in Piemonte si dedica alle poltrone e non al territorio

La Trimurti del centrodestra piemontese è sempre in fibrillazione.

Risolto il problema del candidato sindaco di Alessandria, con la riconferma del sostegno al leghista Cuttica, si è aperto il fronte di Biella con i meloniani che hanno annunciato l’imminente caduta del sindaco leghista Corradino (che non si è proprio contraddistinto per un  grande lavoro amministrativo). Mentre sulle altre candidature in vista delle elezioni di primavera, tutto resta ancora da definire, a partire da Cuneo.

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Gallo, Pd: “Pnrr salute? Una scatola vuota”

“UN ELENCO DI INDIRIZZI. COMPLETAMENTE IGNORATO IL TEMA DEL PERSONALE”

“Abbiamo provato, in tutti i modi possibili, a correggere la delibera sulla programmazione sanitaria relativa alle Case di Comunità e alle Centrali Operative Territoriali, prima in Commissione e poi in Aula. Un Piano che avrebbe dovuto rispondere alle esigenze dei singoli territori e che avrebbe dovuto essere scritto con il contributo di tutti gli attori interessati, è purtroppo una scatola vuota, un semplice elenco di indirizzi, senza alcuna distinzione tra strutture nuove e ristrutturazioni di edifici esistenti, stilato senza essere basato su analisi e dati concreti” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Abbiamo perso un’occasione – prosegue Gallo – quella di ripensare la sanità regionale e il rapporto tra ospedale e territorio, invece la Giunta Cirio si limiterà a mettere targhe su edifici ristrutturati. Alla richiesta del Governo di presentare schede progettuali dettagliate, con localizzazioni precise e modalità di intervento e un Action Plan, il Piemonte risponderà inviando semplicemente delle tabelle. Un confronto con il Consiglio regionale e un lavoro condiviso avrebbero consentito di inviare all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per chiedere l’approvazione del Ministero un progetto articolato e dettagliato, basato sulle effettive necessità di tutti i territori piemontesi. Ma questo non è avvenuto”.

“Totalmente ignorato, infine, uno dei temi principali: il personale della sanità. Il sistema versa in una situazione di crisi profonda. Più volte ho denunciato la drammatica situazione del precariato dei lavoratori del comparto, legati a contratti incerti e quella della carenza del personale. Per avere una sanità efficiente che risponda alle esigenze dei cittadini non bastano strutture ristrutturate o nuove. Occorre che si faccia chiarezza sui contratti e si dia stabilità a chi in quelle strutture deve lavorare. Occorrono nuove assunzioni di medici, infermieri, OSS, impiegati amministrativi. Inoltre, sarà impossibile per il Piemonte cogliere appieno le opportunità che il PNRR fornirà senza prevedere una corposa integrazione di professionalità tecniche e amministrative qualificate che rinforzino le strutture di ASL e ASO e che evitino che le risorse economiche del PNRR vengano disperse o sprecate. Senza di loro oggi verrà deliberato un elenco, ma non si riuscirà a realizzalo. Questa sarà una grande sconfitta” conclude Gallo.

A Valle la delega del Comitato Resistenza e Costituzione

“DOVE ERAVAMO RIMASTI? RIPARTIAMO INSIEME, CON ENTUSIASMO E CORAGGIO

Assegnata al vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle (Pd) la delega del “Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione”.

«Sul finire degli anni Settanta, anni resi spietati dalla violenza del terrorismo, l’allora presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Dino Sanlorenzo, volle far nascere in seno all’assemblea regionale il Comitato Resistenza e Costituzione. Alla base c’era la convinzione che per sconfiggere gli estremismi servisse un forte impegno educativo e culturale da parte delle istituzioni.

A distanza di quasi mezzo secolo, mi riempie di orgoglio assumere la delega a presiedere il Comitato Resistenza e Costituzione, un organismo della nostra Assemblea regionale posto a presidio della memoria storica e a difesa dei valori sanciti dalla nostra Carta.

Dopo oltre due anni e mezzo questa delega viene nuovamente assegnata ad un esponente del centro-sinistra, ripristinando così una prassi da sempre rispettata dal Consiglio regionale e che aveva consentito di svolgere un intenso e proficuo lavoro con le tante realtà associative che fanno parte del Comitato stesso. Ora ripartiamo da qui. Ripartiamo con entusiasmo e con coraggio, e con la speranza che si possa davvero organizzare eventi ed iniziative insieme e non solo più virtuali.

Venti di guerra sono tornati a soffiare nel cuore dell’Europa. Abbiamo assistito al ritorno di gesti, simboli e parole che credevano far parte di un lontano passato. Abbiamo visto i fascisti assaltare le sedi di un sindacato e i suprematisti sparare per le strade. Aggressioni e insulti antisemiti, stereotipi e pregiudizi diffusi tramite il web, svastiche incise a sfregio, campagne odio e di denigrazione…perfino cortei dove ci si traveste da prigionieri dei Lager per contestare green pass e vaccini. Ecco perché l’intuizione di Dino Sanlorenzo resta valida tutt’oggi: non bisogna mai arretrare nel nostro lavoro educativo, culturale ed istituzionale. Sforzandoci di trovare modalità e linguaggi nuovi capaci di parlare alle nuove generazioni, più facilmente esposte all’influenza delle fake news ed ai tentativi di riscrittura e falsificazione della Storia.

Davvero una bella sfida e sono felice di poterla affrontare insieme alle tante associazioni, istituti e centri studi che aderiscono al Comitato Resistenza e Costituzione».

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

I 30 anni di Mani pulite e il Compagno G

Giusto per dire la mia su tangentopoli dopo 30 anni. Complessivamente un flop giudiziario con tante, ma tante conseguenze politiche.

 Sembra passato un secolo. Molti programmi televisivi con protagonisti e testimoni di allora dimostrano che le ferite aperte, perlomeno alcune , non si sono rimarginate. Diverse le sfumature e i  ruoli, allora come oggi. Carino che nell’anniversario Piercamillo Davigo riceva la sua prima comunicazione giudiziaria. Lui che per trent’anni ha detto che i politici sono tutti corrotti, ora  si deve giustificare e difendere. Vedremo gli sviluppi.  Il centro era Milano, ma anche noi di Torino abbiamo tenuto botta. In primis il mio amico e compagno Primo Greganti. Lo conosco dai primi anni 70. Io giovanissimo e lui da operaio delle Ferriere a funzionario di Partito.  Ovviamente del Partito Comunista Italiano.  Federazione di Torino, ovviamente. Niente da dire: già allora aveva una marcia in più.  Tutt’altro che ossequioso, al limite della polemica, ma  con quel senso della disciplina connaturata nel centralismo democratico.  Da responsabile fabbriche in Barriera a responsabile zona centro. Amministratore della federazione e responsabile organizzativo di più feste provinciali e nazionali dell Unità. Con altri addentellati societari come la Gep. Gruppo editoriale Piemontese. Proprietario della mitica  Nuova Societa fondata da Diego Novelli. Quasi un imprenditore che non rinunciava mai alla politica. Adrenalina a mille.  Ancora oggi lo frequento e non mi sono perso una sua apparizione pubblica televisiva. Accidenti, non ha arretrato  diun millimetro su ciò che (per lui) è stata Tangentopoli.  “Vi piaccia o no non ero e non sono mai stato un collettore di tangenti per pci pds. I soldi di Ferruzzi? Affari concretizzati in Cina. Vero ho sottoscritto per il pds come azienda.  Tutto registrato ed a bilancio che volete?” Molti sostengono che la
sinstra non è stata coinvolta grazie a lui “che non ha parlato”. Forse. Ma è Storia. E Primo ha tenuto testa al mastino Antonio di Pietro.  Di Pietro magari ottimo magistrato, ma come politico è stato quasi un fallimento. Di quel periodo storico molte sono le cose impressionanti.  Una fra tutte: oltre 25 mila avvisi di garanzia e, a mala pena 1300 condanne e oltre 500 assoluzioni. Discrepanza sotto gli occhi di tutti. Di fatto saltò il vecchio sistema politico e i relativi partiti. Solo ilPpci si salvò. Perché?  Perché in qualche modo un certo rinnovamento avvenne prima del 92.  Il pds ed Achille Occhetto fecero, però, l’errore madornale.  Scelsero la cosidetta via giudiziaria al socialismo. Non contento Achille Occhetto trattò Primo come uno che non c’entrava niente con il Partito. Fu ingiusto e sbaglio’ profondamente. Bene, Primo manco una piega, ma se lo conosco un pochettino, dentro era furibondo.  Diciamocelo fino in fondo, altri avrebbero mollano.  Lui no. Quelli nati a Jesi sono proverbialmente determinati.  Ovviamente la testimonianza  (oggi come ieri) di Primo è di parte . Vuole essere di parte, ma è un partigiano fazioso.  Si può anche non essere d’accordo con lui . Ma sicuramente è da ammirare. Dopo trent’tanni cerca di essere quello che è stato. E che prezzo personale ha dovuto pagare.  Sempre e  comunques da quella parte. Ciò lo ringiovanisce ed i suoi 77 anni sono portati magnificamente. Diciamocelo: una certa coerenza è da stigmatizzare positivamente. Non come quell’urlante Di Pietro che oramai in pensione si è scoperto estimatore dei grillini.  Ma questa è un’altra storia.
Patrizio Tosetto

Avetta – Rossi (Pd): “Affrontare con urgenza la crisi ecologica.

 “Basta incoerenze: serve un cambio di passo della maggioranza e della Giunta. Pronta una proposta di legge sulla partecipazione dei cittadini”

21 febbraio 2022 – Si è tenuto oggi il Consiglio regionale aperto finalizzato a aprire un confronto con tutti i soggetti interessati su misure e interventi concreti sullo stato di emergenza eco-climatica e raggiungere l’obiettivo dell’Ue della riduzione del 55% delle emissioni climalteranti entro il 2030.

“Il Consiglio aperto di oggi ha rappresentato una grande opportunità di ascolto e di apprendimento per i decisori politici regionali e spiace che una parte della maggioranza abbia ancora un approccio negazionista e relativista rispetto al problema. Occorre, invece, superare il livello della propaganda e agire di conseguenza” afferma il Consigliere regionale Domenico Rossi.

“Nel corso della discussione è emerso con chiarezza – aggiunge il consigliere Dem – come l’emergenza non sia climatica, ma ecologica. La posta in gioco non è il rispetto dell’ambiente, ma la sopravvivenza della specie umana. Sono tante le cose da fare con urgenza, ma vanno inserite in una comprensione del fenomeno che deve partire dalla revisione del rapporto che abbiamo con l’ambiente circostante e con i nostri simili: non più contro, ma interdipendenti, come ci ha insegnato la pandemia. Ci si evolve e ci si salva solo insieme. Vale per l’ambiente, ma vale anche per la crisi sociale”.

Purtroppo però il Consiglio regionale aperto ha registrato ancora una volta la più totale incoerenza della Giunta Cirio tra ciò che dice e ciò che fa. “Oggi discutiamo di emergenza ambientale e domani affronteremo una legge in materia urbanistica che apre ad un’edilizia selvaggia, con buona pace delle tante belle parole sul consumo del suolo. Oggi discutiamo di futuristici treni all’idrogeno e da domani torneremo a parlare, in Commissione Trasporti, di vecchie linee ferroviarie sospese. Siamo perfettamente al corrente e ce l’ha ripetuto più volte l’Assessore Gabusi, che la Giunta Cirio non ha previsto a bilancio nemmeno le risorse per garantire le linee oggi attive, altro che aprirne di nuove!” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Alberto Avetta. “Nel frattempo in Emilia Romagna l’età media dei treni è scesa a 1 anno e da noi resta vicina ai 20 anni. In queste condizioni come pensiamo di convincere i piemontesi a utilizzare il treno? Come pensiamo di convincerli a rispettare le regole di pianificazione urbanistica quando di fatto facciamo leggi di principio e poi, con la scusa della semplificazione, introduciamo deroghe edilizie anche per le zone alluvionabili? Tutto questo è davvero paradossale!” prosegue il rappresentante Dem.

“E’ giunto il tempo di un cambio di rotta radicale che metta al centro dell’azione della Regione la riduzione delle emissioni climalteranti, lo stop del consumo di suolo e la sua rigenerazione, la promozione di un passaggio all’economia circolare, la difesa della biodiversità e la lotta alle diseguaglianze” concludono Rossi e Avetta, sottolineando che: “Le risorse del PNRR non devono essere utilizzate per svuotare i cassetti di vecchi progetti, ma aiutare il Piemonte ad essere all’altezza della sfida che abbiamo di fronte. Analogamente è necessario rendere strutturale l’ascolto e la partecipazione dei cittadini e proprio su quest’ultimo aspetto il gruppo del PD presenterà una proposta di legge nei prossimi giorni ispirata al principio delle assemblee deliberanti”.

Montaruli, Fdi: “Più fondi alla tav”

“All’approvazione del PNRR avevamo denunciato la mancanza della Tav e oggi le nostre preoccupazioni vengono confermate dalla carenza di risorse generale che rischia di compromettere l’opera.

Il Governo stanzi la cifra necessaria alla realizzazione del progetto e la smetta di latitare davanti ai rigurgiti del no presenti all’interno della maggioranza con i 5stelle. L’opera e’ affossata dalla miopia dei pentastellati che prima con Conte ora con Draghi stanno ostacolando la Torino- Lione. Con un’interrogazione chiederò al Premier come intenda liberarsi dai veti e garantire l’opera. Più risorse in campo per la Tav. In una interrogazione parlamentare chiederò al Governo come intenda liberarsi dai veti e garantire finalmente  l’opera senza quegli indugi che fino ad ora hanno solo rafforzato l’arroganza delle frange più estreme movimento no tav” annuncia in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.