AMBIENTE- Pagina 6

Una vita selvaggia fra i lupi italiani

LA RAGAZZA DEI LUPI

Molto interessante il saggio di Mia Canestrini, giovane ‘lupologa’ italiana, sia per professione, che per indole personale.

In un non lunghissimo testo, con il tratto veloce e conciso di chi sa comunicare, c’è tutto sulla sua vita, il contatto con la natura e un’infanzia passata in un paradiso ambientale come l’appennino tosco-emiliano.

E’ un’esistenza già segnata dalla sua infanzia, anni verdi con le orecchie già accarezzate da storie di lupi, avvistamenti, pericoli, leggende, paura e fascinazione. Si tratta di tratti ancora infantili e in seguito adolescenziali, che tracceranno però solchi profondi sulla sua vita di adulta.

Nel volume c’è infatti molto sulla vita di una ragazza intelligente, avventurosa, colta e capace, quanto della realtà di un animale immaginifico come il lupo, da sempre lontano e vicino di vita con noi umani, con le sue realtà e le fantasie sulla sua supposta ferocia.

Iscritta alla facoltà di Scienze Naturali e poi specializzata in Conservazione della biodiversità animale, Mia passa oltre dieci anni principalmente nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano con il ruolo di Tecnico per i progetti LIFE dell’Unione Europea, la salvaguardia dei lupi e loro coesistenza con le persone che vivono su alpi e appennini.

Con il coinvolgimento emotivo di un romanzo, viene tracciata la sua vita operativa in mezzo a boschi e montagne, seguendo gli spostamenti dei branchi, ricercando resti escrementizi dei lupi da gestire in laboratori attrezzati per mapparne alimentazione, età e malattie; e poi cuccioli da salvare, adulti da curare, verifiche sui danni da predazione.

Con minuziosità, il libro della Canestrini pubblica foto sulle tante fototrappole posizionate sui passaggi di esemplari solitari e branchi, commentando gli appostamenti di volontari e del personale addetto, gli incontri con pastori (spesso vittime economiche delle predazioni) e leoperazioni congiunte con i Carabinieri Verdi, verifiche sui resti di razzie su animali domestici, in un ritmo di scrittura affascinante e per niente cattedratico.

Questo libro interessa poi un pubblico non solo residente nei luoghi citati dal libro. Infatti i branchi, inizialmente partiti da est, oltre che scendere sull’appennino, si sono moltiplicati e spostati – lentamente ma progressivamente – verso occidente, arrivando in Val di Susa, Chisone, e la vicina Francia alpina.

Il lupo assurge sempre di più, perciò, a presenza nuovamente globale.

Dietro questi dati statistici, soggiace inoltre la parte più filosofica e archetipica della figura di questo meraviglioso animale (per l’autrice, di un sacro valore esistenziale), da noi temuto, spessoamato, sempre rispettato.

Sono, queste, pagine fitte di incontri e collaborazioni entusiasmanti con le tante persone che hanno interagito con l’autrice per lunghi anni, fino a che .. come in una moderna fiaba, i lupi le hanno fatto trovare l’amore.

FERRUCCIO CAPRA QUARELLI

Mia Canestrini, LA RAGAZZA DEI LUPI, La mia vita selvaggia tra i lupi italiani, Piemme editore, 220 pagine

“Innesti Solidali”: un weekend di formazione gratuito sull’agricoltura sociale

È in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre in borgata Paraloup

 Iscrizioni aperte per il weekend intensivo di formazione e scambio di buone pratiche in programma sabato 5 e domenica 6 nella borgata Paraloup di Rittana (Cuneo). E’ uno dei tasselli di “Innesti Solidali“, il progetto di Arci Piemonte per la promozione e valorizzazione dell’agricoltura sociale in Piemonte, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del “Bando 7” in collaborazione con la Regione Piemonte.

Destinatarie sono sia le aziende agricole sia lavoratori e lavoratrici che vogliono ricevere formazione per comprendere quali siano gli strumenti per coinvolgere la comunità in cui operano, avere un impatto sui territori dove hanno sede e strutturare collaborazioni concrete con gli altri attori agricoli del territorio.

Oggi, sono sempre più le aziende agricole che attraverso iniziative specifiche – che hanno un risvolto di carattere socio-sanitario, ricreativo, di formazione e inserimento lavorativo – coinvolgono fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di emarginazione sociale. L’agricoltura sociale si è sviluppata molto negli ultimi anni in Italia: imprese agricole, cooperative sociali, associazioni, scuole e altri attori realizzano attività per l’inserimento sociale e lavorativo di persone svantaggiate, servizi per la popolazione e svariate attività che concorrono al miglioramento della qualità della vita delle persone.

La formazione del progetto “Innesti solidali” è in programma a Paraloup, Rittana (CN), piccola borgata partigiana situata a 1400 metri d’altitudine, rivitalizzata grazie al lavoro della Fondazione NutoRevelli. La partecipazione al workshop è gratuita: i costi di vitto e alloggio sono interamente coperti dall’organizzazione.

Per partecipare è obbligatorio compilare il form di iscrizione https://forms.gle/LLhnK11i6r6MJzMu9 o scrivere a piemonte@arci.it entro il 27 settembre alle 20. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.arcipiemonte.it e sulle pagine social di Arci Piemonte (www.facebook.com/arcipiemonte/ e https://www.instagram.com/arci_piemonte/).

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Rete Humus  (www.humusjob.it), rete di aziende etiche che praticano la condivisione per un lavoro regolare nell’ambito dell’agricoltura, e con il Comitato Arci Cuneo Asti, la Fondazione NutoRevelli e il Comune di Rittana.

Commissione Ambiente: sette milioni per la vigilanza ambientale all’Arpa

In Commissione Ambiente presieduta da Sergio Bartoli l’assessore Matteo Marnati ha presentato la modifica alla legge 18/2016 sull’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa). “Senza incidere sul bilancio regionale, sono stati accantonati 7 milioni che saranno impegnati in particolare per la vigilanza e il controllo ambientale e per acquistare strumentazioni per le analisi”.
Dopo la nomina dei relatori Alberto Unia (M5s) e Roberto Ravello (FdI), la Commissione ha dato parere favorevole a maggioranza al disegno di legge di modifica che passerà ora al vaglio del Cal e della Commissione Bilancio.

Sempre in Commissione, l’assessore Marco Gallo ha presentato ai Commissari l’informativa sul programma di lavoro in merito alle Aree protette.
“I parchi naturali regionali interessano 178 Comuni per un’estensione di 150mila ettari (circa il 6% della superficie del Piemonte) e sono amministrati da 10 Enti di gestione delle aree protette (Egap) – ha detto l’assessore – il nostro obiettivo in questa legislatura è favorire la crescita dei parchi, valutando anche le opportunità di sviluppo economico e sociale, soprattutto nelle aree marginali del territorio”.
L’assessore ha parlato anche delle risorse a disposizione per una serie di azioni che riguardano la governance, la comunicazione e la pianificazione dei Parchi. “Le risorse dedicate nel bilancio, oltre a quelle per il personale e la gestione, sono 520mila euro per conservazione ed acquisizione di aree naturalistiche e 100mila auro per la tutela della biodiversità, che è il nostro capitale naturale”.
Si è parlato anche della lotta alle specie esotiche invasive e della annosa questione della convivenza tra l’uomo e il lupo.

Sono intervenuti i consiglieri: Sarah Disabato (M5s), Alice Ravinale (Avs), Roberto Ravello (FdI), Domenico Ravetti (Pd), Marco Protopapa (Lega).

Piemonte: 15 appuntamenti di pulizia ambientale con Plastic Free

Nel weekend 28-29 settembre per l’evento nazionale “Sea & Rivers”

 

L’onda blu dei volontari di Plastic Free Onlus torna in azione per un intero fine settimana dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Si terrà sabato 28 e domenica 29 settembre, infatti, l’evento nazionale “Sea & Rivers” organizzato dall’associazione ambientalista impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica e il suo abuso nella vita quotidiana. In tutta Italia ci saranno ben 234 appuntamenti di pulizia ambientale delle coste e degli argini per liberare la natura da tonnellate di rifiuti. Sarà protagonista anche il Piemonte con 15 iniziative: sabato 28 ad Alessandria e Capriata d’Orba (AL), Borgaro TorineseCuorgnè e Strambino (TO), Borgo San Dalmazzo (CN), Gravellona Toce (VB) e Ponderano (BI); domenica 29 a TorinoMoncalieriAlpignano e Pianezza (TO), Fossano (CN) Vercelli e Novara.

 

Ma “Sea & Rivers” sarà soprattutto un grande momento di riflessione sulle condizioni ambientali in cui versa il nostro pianeta e di sensibilizzazione verso cittadini, istituzioni e imprese sulle conseguenze dei materiali plastici, sempre più pervasivi nella nostra quotidianità. Moltissimi report e ricerche scientifiche affermano che, nel 2050, nei nostri mari avremo più plastica che pesci, con inevitabili ricadute sulla salute umana. Ciò è già, purtroppo, confermato da recenti studi che hanno dimostrato la presenza di micro e nanoplastiche persino nel latte materno, nel sangue, nei tessuti e nelle vie respiratorie.

 

A supportare l’evento Plastic Free, sarà MINI, brand automobilistico che, attraverso il manifesto BIG LOVE FOR THE PLANET sostiene da tempo la salvaguardia ambientale attraverso un impegno costante e concreto.

 

“Invertire la rotta è possibile e le azioni di Plastic Free ne sono un esempio concreto che può dare speranza – dichiara Giulia Zaccaro, referente regionale Plastic Free Onlus – In appena cinque anni, siamo riusciti ad organizzare oltre 6.800 appuntamenti di pulizia ambientale, rimuovendo oltre 4 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ma soprattutto sensibilizzando migliaia di persone, portandole a riflettere e cambiare i propri comportamenti quotidiani, rendendoli sempre più responsabili e meno impattanti. Ogni gesto è importante – conclude Giulia Zaccaro (Plastic Free Piemonte) – ed è per questo che invitiamo tutti i cittadini volonterosi a farsi avanti, iscrivendosi gratuitamente sul nostro sito e a prendere parte agli eventi più vicini. Basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi”.

Iren al Salone del Gusto affronta i temi dello spreco alimentare

Sensibilizzare sui temi dello spreco alimentare e sulla riduzione dei rifiuti, educando a una loro corretta gestione: è questo l’intento, racchiuso nel claim The taste of zero waste, che guida la partecipazione del Gruppo Iren a Terra Madre Salone del Gusto 2024, la manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto che si terrà a Parco Dora, a Torino, dal 26 al 30 settembre.

Si consolida così una sinergia radicata in una forte condivisione di valori, dall’impegno per la sostenibilità alla salvaguardia dell’ambiente, che riflettono gli obiettivi del Piano Industriale 2030 del Gruppo.

Iren, sponsor dell’evento, sarà infatti presente con un proprio spazio a Parco Dora: partendo dal messaggio-guida sarà possibile scoprire il piacere di essere più sostenibili attraverso un racconto sull’uso consapevole del cibo e dei suoi scarti. Realizzato con materiali e finiture in legno riciclato, lo stand Iren sarà organizzato in diverse aree, che ospiteranno un ricco palinsesto di attività durante tutti i giorni della manifestazione. Al centro il Bancone Showaste Cooking, dove i visitatori potranno assistere a sessioni di bartending e show-cooking dedicati alla valorizzazione di quelle parti degli ingredienti che si è soliti gettare: tra le ricette proposte ci saranno pancake dolci e salati, una tisana di barbe e gambi di finocchi e uno speciale mojito alla mela verde. A condurre gli show-cooking saranno gli studenti de La Piazza dei Mestieri, istituto di formazione professionale che accoglie ogni anno circa cinquemila giovani italiani e stranieri nelle sue sedi di Torino, Milano e Catania, e che quest’anno festeggia i suoi venti anni di attività. Una realtà aperta e accessibile che si prefigge di contrastare l’abbandono scolastico e favorire l’inclusione sociale: un obiettivo che aderisce alla visione e all’impegno di Iren verso l’istruzione e la formazione sul territorio.

L’Area Talk ospiterà invece appuntamenti dedicati alla cucina sostenibile e alla lotta agli sprechi con il coinvolgimento di divulgatori e influencer all’interno della rubrica The Taste of Zero Waste Lab:  si partirà venerdì 27 con l’appuntamento con la creator Greta Volpi (@greenonthebeam) dedicato ai comportamenti sostenibili nella vita di ogni giorno, mentre sabato 28 l’esperto di cucina anti-spreco Alessio Cicchini (@rucolaaa) condurrà i presenti alla scoperta di una ricetta originale realizzata gli scarti commestibili degli ortaggi. Domenica, infine, la cuoca green Cristina Mauri (@good_food_lab) illustrerà le regole di una cucina consapevole e a basso impatto. Tutti e tre gli appuntamenti si svolgeranno alle ore 15.

A rendere iconico e riconoscibile lo spazio sarà un grande mappamondo che richiamerà la centralità dei temi legati alla tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e sarà lo spot designato per i visitatori che vorranno condividere l’esperienza allo stand sui propri canali social.

Con Eduiren, divisione educational del Gruppo, l’azienda sarà inoltre presente all’interno programmazione dello spazio Slow Food “Orto in una stanza”: giovedì 26 e domenica 30 settembre, alle ore 16.30, doppio appuntamento con “Organic waste is not waste”, un talk dedicato alle curiosità legate alla frazione organica dei rifiuti, e come è possibile ridurla e valorizzarla con piccoli gesti quotidiani.

Uptown Torino vince il Premio della Giuria dei CasaClima Awards

Il progetto del Gruppo Building vince il Premio della Giuria per la combinazione di efficienza energetica, sostenibilità ambientale e innovazione architettonica

 

Il progetto di rigenerazione urbana Uptown Torino, realizzato dal Gruppo Building e firmato dallo studio Boffa Petrone & Partners, si è aggiudicato il prestigioso Premio della Giuria alla ventiduesima edizione dei CasaClima Awards, tenutasi a Bolzano il 20 settembre.

 

Uptown Torino è stato selezionato tra 1.700 progetti certificati, distinguendosi per aver coniugato in modo eccellente innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e comfort abitativo. Il progetto ha beneficiato del sostegno di BPER Banca.

 

Il complesso residenziale, situato ai piedi della precollina torinese, alle spalle della Gran Madre, è il risultato di un intervento di recupero e riconversione dell’ex complesso dell’ordine La Salle di Villa San Giuseppe. Con una superficie riscaldata di 4.286 mq ed emissioni ridotte di 5 volte rispetto a un edificio tradizionale, Uptown Torino rappresenta un nuovo standard nell’edilizia sostenibile, grazie alla sua capacità di integrare coefficienza energetica e basso impatto ambientale.

 

La facciata è ricoperta da pannelli in fibra di legno riciclato al 99% e impreziosita da aree verdi che favoriscono l’integrazione con il paesaggio circostante, mentre sulla copertura sono installati pannelli fotovoltaici per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

Piero Boffa, Presidente del Gruppo Building, ha commentato: “Questo riconoscimento rappresenta la nostra visione per il futuro sostenibile dell’edilizia. Uptown Torino è il manifesto per questo tipo di progettazioni, che abbiamo fortemente voluto a Torino. Siamo onorati di aver conquistato il Premio della giuria, composta da professionisti di grande esperienza, che hanno riconosciuto il valore del progetto. Questo premio conferma che stiamo andando nella direzione giusta. Crediamo che l’edilizia del futuro debba necessariamente coniugare alta efficienza energetica, materiali eco-sostenibili e tecnologie smart, rimanendo sempre impegnati nel recupero dell’esistente. Il nostro obiettivo è continuare a essere all’avanguardia in questo campo, definendo nuovi standard per l’abitare contemporaneo.

 

Il progetto Uptown Torino è un esempio virtuoso di come la rigenerazione urbana possa contribuire a creare città più sostenibili e vivibili, recuperando spazi esistenti e migliorando la qualità della vita dei residenti.

A Torino la Giornata Internazionale dei Fiumi 

Insieme a CISV e il progetto The Water Code per imparare la gestione sostenibile delle risorse idriche

 

Martedì 24 settembre, ore 18

Parco del Valentino, fronte Imbarchino

 

Che cosa possiamo fare per migliorare lo stato delle acque? E come possiamo aumentare la consapevolezza sul tema della salute dei fiumi, dei mari, dei laghi e di tutte le risorse idriche?

 

CISV ETS, all’interno del progetto “The Water Code”, in occasione della Giornata Internazionale dei fiumi, martedì 24 settembre, invita le cittadine e i cittadini di Torino al Parco del Valentino per cercare delle risposte a queste domande.

 

Un kit di adesivi, un set fotografico “acquatico” e dei quiz per renderci più consapevoli rispetto all’utilizzo e la difesa delle acque. Un modo per portare il progetto dalle scuole alla città, dopo i laboratori di citizen journalism e di coding in alcuni istituti torinesi e della provincia, condividiamo alcuni risultati e spunti intergenerazionali.

 

L’appuntamento è dalle ore 18 al Parco del Valentino, di fronte all’Imbarchino, con le sorprese di The Water Code per celebrare insieme i fiumi.

 

“The Water Code” è un progetto di Helpcode, CISV, Mare Vivo, Fondazione Acquario di Genova, Fondazione Feltrinelli, Annulliamo la distanza, New Horizons, Step4, Tamat, CNR sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

 

Per informazioni

https://cisvto.org/

https://thewatercode.it/

Mobilità sostenibile, un’indagine ha scelto come campione i giovani 

Le cinque regole d’oro, secondo le nuove generazioni, per avere uno stile di vita amico del pianeta sono cammina, condividi, ricicla, ripara e riusa. Punto di partenza è rappresentato dalla mobilità sostenibile. Il 60% si ‘promuove’ in termini di attenzione quotidiana alla riduzione delle proprie emissioni carboniche quando si muove da un luogo all’altro.

Questo aspetto risulta quello più importante da curare, secondo il 39%, per ridurre il proprio impatto ambientale, seguito dalla raccolta differenziata (24%) e dal recupero, riuso degli oggetti (23%).

Non manca chi pone attenzione a comportamenti virtuosi come usare meno risorse, quali l’ acqua ed energia in primis, per il benessere personale ( 8%), o prodotti cosmetici meno inquinanti (7%).

Questo in sintesi il messaggio lanciato dalla comunità di 2500 studenti di età compresa tra i 15 e i 35 anni che hanno partecipato all’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile”, condotta nelle scorse settimane da Skuola.net per ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, tenutosi a Roma il 17 e 18 settembre, evento che espone lo stato dell’arte della transizione ecologica nei trasporti di persone e merci in Italia.

L’impegno delle generazioni Y e Z non si limita alle parole, ma si traduce nei comportamenti di tutti i giorni. Oltre 2 su 3 sostengono di aver abbandonato i mezzi di trasporto più inquinanti. Il 33% preferisce sfruttare il servizio pubblico, laddove è possibile ( bus, tram, metropolitane, treni locali). Il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica, come gli hoverboard, i monowheel e dintorni. il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31% continua a prediligere i classici veicoli à motore (automobili, moto e motocicli) da ospite e guidatore.

Anche il ricorso allo shopping online che, secondo studi recenti, potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di quasi tre volte rispetto ad un acquisto nel canale fisico, rappresenta un contributo alla causa, seppur inconsapevole. Solo il 16% è a conoscenza di questo aspetto mentre l’8% pensa che l’è commerciale abbia addirittura degli impatti ambientali negativi.

La prima mossa da compiere per agevolare la transizione è rappresentata dal riassetto del trasporto pubblico. Per quasi la metà di loro ( 45%) potrebbe bastare un potenziamento nella frequenza delle corse. Il 26% punterebbe al potenziamento della frequenza delle corse, il 26% pensa all’allargamento della rete al maggior numero di aree cittadine , il 21% pensa che il contenimento dei prezzi di biglietti e abbonamenti costituirebbe una soluzione ottimale, solo l’8% agirebbe su sicurezza e comfort dei veicoli.

Allo stato attuale l’automobile, specie per alcune esigenze lavorative, logistiche e familiari, rimane un mezzo indispensabile o quasi. Gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistarne una. Per il 61% è praticamente certo, il 23% potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi i servizi di noleggio e di car sharing. Appena il 16% lo esclude a priori. Un dato, questo, apparentemente in controtendenza rispetto ai numerosi studi che vedono la Generazione Z lontana dall’auto di proprietà quale status symbol, ma che risente della sfiducia dei ragazzi rispetto a quanto il Paese sta facendo per la transizione ecologica. Soltanto il 30% dei ragazzi e delle ragazze sta pensando che si stia lavorando efficacemente verso questo obiettivo sia dal punto di vista economico sia culturale e per questo chiedono uno sforzo anche agli adulti, per mettere in campo azioni che accelerino il cambiamento. Alla fine oltre uno su due prevede tempi molto lunghi per il suo raggiungimento e uno su quattro sostiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.

Secondo gli intervistati, per imprimere una spinta decisiva verso un approccio ecologico al settore delle auto, si dovrebbe agire su di un doppio binario. Da un lato incrementando le colonnine di ricarica nelle nostre città, dall’altro incentivando il passaggio tramite bonus e incentivi, secondo il 31%. Solo in secondo piano vengono le campagne sulla conoscenza dell’elettrico per il pianeta e dei benefit che si possono avere grazie a questi veicoli (parcheggi gratuiti, accesso ai centri storici). A considerarle primarie è il 18% della popolazione giovanile intervistata.

Il contesto urbano è il fulcro del discorso. Le città potrebbero essere più a emissioni zero, non solo ricorrendo all’elettrico, ma alle piste ciclabili. Secondo i giovani per invogliare all’uso delle due ruote bisogna lavorare su due aspetti. Il 47% degli intervistati ritiene che sia fondamentale aumentare le infrastrutture dedicate, quali piste ciclabili e bike station, mentre il 23% crede sia fondamentale ripensare gli spazi urbani con più attenzione a ciclisti e pedoni.

Oltre a questo le città del futuro dovrebbero poi poter contare su una riduzione dei limiti di velocità. Il 71% sarebbe ben disposto ad accettarli in cambio di una riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali (prima causa di morte per i ragazzi sotto i 30 anni) e su una maggiore riformulazione per assorbire le emissioni di CO2 inevitabili. Per 2 intervistati su 3 non si sta facendo ancora abbastanza anche su questo punto.

 

Mara Martellott

A Torino le Regioni del Nord insieme per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico

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Centinaia di persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato in questi giorni alle numerose iniziative legate all’evento finale del progetto LIFE PrepAir, che ha coinvolto per quasi otto anni le principali Regioni del bacino padano e numerosi altri partner (complessivamente 18, coordinati dalla Regione Emilia-Romagna), allo scopo di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, limitare le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. 

L’evento torinese, organizzato dalla Regione Piemonte, oltre a prevedere diversi momenti di coinvolgimento della cittadinanza, ha ospitato in apertura un confronto fra partner, Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea: un pomeriggio, quello di mercoledì scorso, che ha permesso di fare sintesi sui principali risultati ottenuti in questi anni di lavoro e di portare una serie di stimoli sulle priorità che PrepAir lascia in eredità a chi continua a lavorare su queste tematiche delicate e cruciali.

In sintesi, PrepAir ha coinvolto un’area di 135mila chilometri quadrati con una popolazione di 28 milioni di abitanti; ha attivato 35 azioni complessive su alcune tematiche fondamentali (monitoraggio dell’aria, combustione di biomasse, trasporti, riscaldamento domestico, industria, energia e agricoltura, comunicazione e coinvolgimento); su questi temi ha realizzato corsi di formazione a cui hanno preso parte oltre 15mila professionisti; ha coinvolto uno staff operativo di oltre 250 persone; ha utilizzato fondi diretti per 17 milioni di euro, stimolando la redazione di sette Piani della qualità dell’aria.

Nel corso della tavola rotonda – a cui hanno partecipato i dirigenti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, oltre a rappresentanti della Commissione Europea e del Governo – sono emersi alcuni temi fondamentali per il futuro, senza escludere la possibilità di una capitalizzazione e prosecuzione delle attività di PrepAir, sebbene non in forma di progetto LIFE.

A fronte degli sforzi effettuati dalle Regioni padane in questi anni per migliorare la situazione, riconosciuti anche dalla Commissione Europea sebbene la situazione degli sforamenti legata alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche della Pianura padana non sia ancora risolta, PrepAir si è dimostrato compatto nel chiedere sia al Governo che alla Commissione stessa ulteriori investimenti per dare risposte strutturali alla situazione, trattandola come emergenziale. È stata anche sottolineata la grande e costante collaborazione che si è instaurata in questi anni fra le Regioni e fra le varie Agenzie regionali per l’ambiente: si è creato un substrato comune di intenti e di esperienze che non dovranno essere disperse a fine progetto, bensì diventare la base per future azioni, anche di esempio per altri territori.

Infine, è stato ribadito da tutti il ruolo fondamentale della comunicazione, su cui PrepAir ha investito molto in questi anni con numerose campagne tematiche e decine di altre attività territoriali, per far crescere nella cittadinanza la consapevolezza di alcuni comportamenti necessari a migliorare la qualità dell’aria. Esemplare il tema delle biomasse: una volta dimostrato che bruciare legna dal camino di casa è un comportamento molto inquinante, per far cambiare abitudini alla popolazione è necessario investire molto anche a livello di coinvolgimento e di aumento della consapevolezza della corretta correlazione tra fonti emissive e concentrazione degli inquinanti.

Matteo Marnatiassessore all’Ambiente della Regione Piemonte, ha puntualizzato che Life PrepAir ci ha permesso di costruire il nuovo Piano della qualità dell’aria, che abbiamo appena adottato. Abbiamo preso spunto da questi dati scientifici per fare innovazione, tenendo in considerazione che continuerà sempre questa ricerca. Perchè è importante collaborare insieme a Lombardia, Emilia Romagna Veneto, che hanno i nostri stessi problemi, per dare insieme delle soluzioni. È questo lo spirito di questo progetto, che ha come obiettivo non soltanto quello di limitare, ma di tenere insieme un equilibrio tra gli aspetti ambientali, perché tutti vogliamo un’aria più pulita possibile, gli aspetti economici, perché bisogna anche lavorare e creare ricchezza, e gli aspetti sociali, soprattutto per quanto riguarda la mobilità, quindi evitando delle limitazioni”.

Numerosi gli eventi collaterali, che hanno registrato ampia partecipazione: giovedì mattina una visita di studio al Museo “A come Ambiente” dedicata alla qualità dell’aria; nelle mattinate di giovedì e venerdì lo spettacolo teatrale “C’è aria per te!” per le classi dell’istituto Comprensivo “Ugo Foscolo”; all’interno di una tensostruttura itinerante allestita in tre parchi cittadini si sono svolti cinque incontri pubblici dedicati ad altrettanti temi legati alla qualità dell’aria: Biomasse e qualità dell’aria nel pomeriggio di giovedì 19 presso il parco Pellerina, Agricoltura e qualità dell’aria nella mattinata di venerdì 20 presso il parco Ruffini seguito nel pomeriggio da Energia e qualità dell’aria, infine sabato 21 presso il Parco Colonnetti gli incontri I dati della qualità dell’aria Trasporti e qualità dell’aria.

Ecco LIGNEA la moto Green “Made in Canavese”

BARTOLI, PRESIDENTE COMMISSIONE AMBIENTE: “SVILUPPO E NECESSITA’ DEI NOSTRI GIORNI SI POSSONO CONIUGARE CON IL RISPETTO AMBIENTALE”

È una moto elettrica rivoluzionaria, made in Italy e made in Canavese: il suo nome è “Lignea”. Ha un telaio in legno proveniente da selvicoltura 100% sostenibile. A emissioni Zero è completamente green e innovativa. Il suo ideatore è Diego Alfani di Castellamonte.

“Lignea” è stata presentata  a Environment Park, il Parco Tecnologico di Torino attivo da oltre 20 anni sull’innovazione ambientale, diventato punto riferimento per Pubbliche Amministrazioni e imprese nei loro percorsi di sostenibilità.

Alfani ha presentato la moto al presidente di Environment Park Giacomo Portas. Erano presenti li presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale Sergio Bartoli e il capogruppo della Lista Cirio a Palazzo Lascaris Silvio Magliano.

“Il parco tecnologico di Torino – ha commentato Bartoli – è una delle eccellenze del Piemonte, su cui la Regione investe nel campo dell’innovazione ambientale. Environment Park è il luogo dell’innovazione per eccellenza: oltre a Lignea ho potuto provare e visionare l’auto a idrogeno, altro esempio di come lo sviluppo e le necessità dei nostri giorni si possono coniugare con il rispetto dell’ambiente”

A proposito di “Lignea” è stato possibile realizzare la brillante idea imprenditoriale anche grazie al sostegno della Regione Piemonte e del progetto Mip che hanno condotto la moto alla stesura di un Business Plan completo e poi riconosciuto da Città Metropolitana. Un lavoro che è stato anche premiato nel 2022 dall’assessore regionale all’istruzione ed al lavoro Elena Chiorino.

Il percorso di “Lignea” è proseguito con la registrazione del marchio e il deposito di un primo brevetto nazionale, seguito poi da un secondo brevetto di design su tutto il territorio europeo. Così “Lignea” e’ diventata StartUp innovativa, condizione d’eccellenza per le nuove imprese nascenti, fino al prestigioso e ambizioso traguardo dell’ omologazione europea, raggiunto con la collaborazione di Tuv Rheinland di Milano, nel maggio 2024.