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“Il Festival Del Verde”: più di 150 eventi per un racconto inedito tra parchi, orti e giardini

Dal 20 al 26 maggio Torino ospiterà la seconda edizione del “Festival del Verde”, con più di 150 appuntamenti diffusi che offriranno ai cittadini un racconto inedito del verde urbano, tra visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche per scoprire il verde urbano come mai è stato presentato.

Questa mattina nella sala Colonne di Palazzo Civico si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Festival, nella quale sono intervenuti il Sindaco e gli assessori al Verde pubblico e ai Servizi educativi della Città.

Il primo cittadino ha sottolineato come Torino sia una delle città che hanno una più alta percentuale di verde pro capite; per questa ragione l’amministrazione sta investendo per tutelare il verde cittadino e potenziarlo ulteriormente, con nuove piantumazioni, deimpermeabilizzazioni del suolo – come quella in programma al Parco del Valentino – e azioni per il contrasto al cambiamento climatico. L’assessore al Verde ha sottolineato la ricchezza del programma del Festival, con tanti eventi distribuiti sul territorio che faranno scoprire ai torinesi luoghi poco conosciuti, o riscoprire sotto una nuova luce i parchi più belli e frequantati, nel pieno rispetto del concetto di verde “multifunzione”. L’assessora ai Servizi educativi ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento delle scuole in diverse iniziative in programma, perché piantare i “semi di cittadinanza” nei bambini fin dalla tenera età – per utilizzare una metafora legata al verde – è fondamentale per creare i buoni cittadini di domani.

L’edizione di quest’anno del Festival è intitolata “Le città delle piante” ed è dedicata a quella rete di ecosistemi urbani e naturali che convivono e interagiscono ogni giorno con gli esseri umani e le loro tecnologie. Il Festival offre un racconto complessivo attraverso l’esperienza diretta delle storie invisibili di questi ambienti spesso nascosti; ogni evento sarà categorizzato in base a una delle cinque città delle piante: Città verdi da coltivare, Città verdi da curare, Città del verde salubre, Città del patrimonio verde, Città della cultura verde.  

Saranno in totale 11 i comuni coinvolti (oltre Torino: Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese) a cui si aggiungono trasferte “extra-provinciali” a Cuneo e in provincia di Asti. Con alcuni comuni aderenti il Festival ha promosso un concorso dal titolo “1 mq di giardino” per la progettazione e la successiva realizzazione di un’area dimostrativa di verde pubblico resistente ai cambiamenti climatici.

Il week-end del 24-26 maggio si terrà anche FLOR Primavera che porterà ai Giardini Reali di Torino circa 150 tra florovivaisti, agricoltori e artigiani green, e Verde Svelato, un percorso sperimentale che aprirà per la prima volta le porte di piccoli e grandi giardini “segreti”, aree verdi private solitamente nascoste e inaccessibili alla cittadinanza che saranno visitabili in esclusiva per la manifestazione. Durante il Festival, inoltre, la mostra artistica d’illustrazione Germogli si trasformerà in una “Street Expo” lungo Via Po, proponendo le opere di 16 illustratori emergenti che raccontano con la loro arte la bellezza della Natura.

I grandi parchi e giardini pubblici saranno i protagonisti di “I segreti del verde (urbano) – Storie e alberi della città di Torino”, una serie di passeggiate gratuite condotte dai tecnici del verde pubblico alla scoperta delle storie inedite della città vegetale: dai platani di Carlo Alberto al parco suor Michelotti alle rarità botaniche dei Giardini reali bassi fino al bosco naturale di Parco Leopardi. Mentre l’inconsueto olivo che cresce nell’area verde di pertinenza dell’anagrafe centrale di Torino sarà al centro di un racconto dedicato alla diffusione di questo albero in Piemonte. In collaborazione con Torino Spazio Pubblico, il progetto di cittadinanza attiva per la cura di spazi pubblici e beni comuni promosso dalla Città di Torino, sarà possibile inoltre partecipare alle attività di manutenzione del verde in diverse aree e giardini. Da non perdere anche la passeggiata nell’area di alto valore naturalistico presso il bosco morenico di Rivalta di Torino.

Il 25 e 26 maggio sarà inoltre possibile visitare un’ala del Parco di Villa Abegg, La scoperta del Parco sarà accompagnata da un ricco programma di attività curato dall’Assessorato alla Cura della città, Verde pubblico e Parchi con la Divisione Verde pubblico della Città di Torino, in collaborazione con l’Associazione culturale Web Garden, lo IED di Torino, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino e l’Accademia di Agricoltura di Torino.

Con il Festival di quest’anno inizia anche una prima mappatura dei giardini e degli orti scolastici della Città di Torino che quest’anno saranno aperti in via straordinaria per un giorno mentre le scolaresche saranno ospitate a FLOR Primavera la mattina di venerdì 24 maggio.

Per il Festival del Verde, da lunedì 20 a venerdì 24 maggio, apre con biglietto di ingresso a prezzo ridotto l’Orto botanico dell’Università di Torino dove sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita condotta da esperti.

Il Festival del Verde offre l’opportunità di conoscere, con una visita guidata gratuita mercoledì 22 maggio, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti e l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria che sarà accessibile nel fine settimana. In calendario anche una visita al Giardino di Palazzo Madama con approfondimento sulle piante che attirano api e impollinatori. Nel Festival grande spazio anche all’agricoltura urbana: dall’orto collettivo e frutteto delle donne al Parco Mennea gestito da ColtivaTo, weTree e altre associazioni fino a quelli del Bunker e del Viale della Frutta. A Pino Torinese, invece, il Festival “Dalla collina alla Tavola”.

Dal 24 al 26 Maggio torna anche la terza edizione di “Un grado e mezzo. Festival su clima e ambiente”, quest’anno inserito nel calendario di Festival del Verde con l’obiettivo di far germogliare nuove e fruttuose collaborazioni. Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. Il festival “Un grado e mezzo” nasce per far riflettere il pubblico sul futuro che ci aspetta: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti. Ospitati alla Biblioteca civica Alberto Geisser, sulle sponde del Po, eccellenze della ricerca italiana si alterneranno a scrittori, giornalisti, divulgatori per discutere di un tema importantissimo: l’acqua. Ad aprire i lavori l’alpinista e divulgatore Hervé Barmasse che accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio per riflettere e farsi affascinare dallo stretto rapporto che lega acqua e montagne.

Il programma completo del Festival del Verde è disponibile sul sito www.festivalverde.it

TORINO CLICK

I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano

Firmitas Srl celebra l’ottenimento della certificazione ESCo UNI CEI 11352 e l’adesione a Green Building Council GBC Italia con una mostra del visual designer Alessio Cottino dal 24 maggio al 31 luglio 2024

La trasformazione energetica in sicurezza delle città italiane è il tema della mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi”, organizzata da Firmitas Srl nella sua sede torinese dal 24 maggio al 31 luglio 2024. Firmitas Srl, general contractor specializzato nei servizi al condominio, studio di consulenza ed ente formativo per la Sicurezza sul Lavoro, è diventata ESCo Uni Cei 11352 e socia di Green Building Council GBC Italia. Celebra il suo impegno green con un’esposizione dedicata alla riflessione sulla Sicurezza antincendio e sul lavoro nell’ambito della riqualificazione energetica.

Al centro dell’iniziativa, l’opera commissionata al designer multimediale torinese Alessio Cottino dal titolo emblematico “Firmitas A+”, una narrazione visiva del lavoro di Firmitas: “La riqualificazione va oltre la semplice ristrutturazione: include la ridefinizione della sicurezza – sottolinea l’Ing. Giuseppe Cirillo, CEO di Firmitas – Firmitas Srl si impegna a integrare la sicurezza in ogni fase del lavoro, non solo migliorando l’efficienza energetica e la resistenza agli incendi, ma anche garantendo ambienti di lavoro sicuri e salubri. La sicurezza non è negoziabile, è una priorità assoluta. Solo con un impegno totale possiamo costruire un futuro più sicuro e sostenibile, per tutti“. L’opera apre la retrospettiva sul lavoro di Cottino, la cui poetica pop, divenuta celebre negli ultimi anni, riflette sulla iconicità delle città italiane, dense di storia, cultura e lanciate verso un futuro sempre più green grazie alla sempre crescente attenzione generale agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030.

La mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi” invita a riflettere sull’importanza dell’integrazione della sicurezza sul lavoro nelle buone pratiche di edilizia sostenibile e su come connettere la riqualificazione con il tessuto artistico e architettonico delle città italiane.

L’obiettivo di Firmitas srl è quello di creare un dialogo inclusivo e stimolante che ispiri azioni concrete verso una trasformazione urbana più sostenibile per l’ambiente e per le persone. Non perdete l’opportunità di essere parte di questa stimolante conversazione sul futuro delle città italiane!

I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi

Mostra di Alessio Cottino a cura di Maria Eleonora Palma  

Dal 24 maggio al 31 luglio 2024

Dal lunedì al venerdì 9.30-13 / 14.30-17
Su prenotazione allo 011 19953537 – info@firmitas.com

Firmitas Srl, via Borgone 15/D, 10139 Torino

Ex Caserma Amione, sostenibilità Green Building Council Italia

Nella sala del Teatro Vittoria gremita di pubblico, si è svolto  a Torino il convegno dedicato alla rigenerazione sostenibile degli edifici pubblici dal titolo “GREEN [RE] PUBLIC: la rigenerazione sostenibile certificata del patrimonio pubblico”. L’evento, organizzato dal Chapter Piemonte di Green Building Council Italia (GBC Italia) ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti dell’Agenzia del Demanio e di esperti professionisti del settore.

 

Dopo i saluti di benvenuto di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e di Paolo Mazzoleni, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, il Segretario del Chapter Piemonte di GBC Italia, Massimiliano Fadin, ha assunto il ruolo di moderatore, dando il via ai lavori del convegno.

 

Nel corso della mattinata sono stati illustrati tre casi studio di riqualificazione di edifici pubblici appartenenti al patrimonio immobiliare gestito dall’Agenzia del Demanio, sottoposti a tre diversi processi di rigenerazione: la riqualificazione dell’ex Caserma Amione di Torino, che si distinguerà per essere il primo Edificio Pubblico dell’Agenzia del Demanio nel capoluogo piemontese ad ottenere la certificazione secondo i protocolli di sostenibilità LEED® e GBC Historic Building®;  la nuova costruzione dell’ex Caserma Perotti di Bologna e la riqualificazione dell’ex Caserma Pilo di Genova.

 

Ogni caso studio è stato illustrato dagli attori coinvolti e dagli esperti del settore, che hanno condiviso le sfide affrontate, le soluzioni adottate e i risultati ottenuti. Il dibattito che ne è seguito ha acceso i riflettori sull’importanza degli interventi di rigenerazione sostenibile del patrimonio immobiliare pubblico, attraverso i protocolli di certificazione volontari GBC Italia, già applicati sul mercato italiano e conformi ai più elevati standard internazionali.

 

Il Piemonte parte concretamente con un nuovo approccio sul fondamentale tema della rigenerazione sostenibile degli edifici pubblici. La collaborazione tra GBC Italia e l’Agenzia del Demanio è essenziale per realizzare e promuovere pratiche costruttive e di gestione certificate, che rispettino l’ambiente e migliorino la qualità della vita delle persone” ha dichiarato Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia I casi studio presentati oggi dimostrano che la trasformazione dei nostri edifici pubblici è non solo possibile, ma anche vantaggiosa. Siamo fiduciosi che le idee emerse oggi possano essere il punto di partenza per progetti concreti e innovativi, su tutto il territorio nazionale, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, anche in merito a quanto l’Europa ci chiede”.

 

Ha affermato Sebastiano CaizzaDirettore regionale dell’Agenzia del Demanio Piemonte e Valle D’Aosta: “L’evento di oggi, con la presentazione dei tre progetti di rigenerazione urbana, rappresenta una dimostrazione tangibile dell’impegno concreto dell’Agenzia del Demanio verso i temi della sostenibilità e della digitalizzazione. Questi progetti sono anche il risultato della collaborazione e della sinergia con gli Enti istituzionali, infatti si inseriscono nel contesto più ampio del Piano Città, che mira a trasformare gli spazi urbani in luoghi più sostenibili, innovativi e vivibili per tutti i cittadini”.

 

“Come Chapter Piemonte di GBC Italia, siamo davvero lieti che l’Agenzia del Demanio abbia scelto i nostri protocolli di sostenibilità per la riqualificazione dell’ex Caserma Amione che, a Torino, sarà il primo edificio pubblico dell’Agenzia del Demanio a fregiarsi di questa certificazione” ha commentato Massimiliano FadinSegretario del Chapter Piemonte di GBC Italia “La collaborazione con l’Agenzia del Demanio è senza dubbio fondamentale per valorizzare il patrimonio pubblico italiano con interventi di riqualificazione certificati”.

I laghi del Piemonte e dintorni. Incantevoli luoghi di relax

Piscine naturali, specchi d’acqua, laghi e laghetti artificialipiacevolmente refrigeranti sono mete estive ideali, anche solo per una gita in giornata, per chi ama la natura e non vuole trovarsi nella ressa tipica delle destinazioni marine e alla conquista di un ombrellone in prima fila dopo aver fatto antipatiche file in autostrada.

I più noti e frequentati sono il romantico Orta San Giulio, il lago di Avigliana, Viverone, e naturalmente il bellissimo Lago Maggiore condiviso con la Lombardia e la Svizzera. Il Piemonte, questa regione magica e piena di bellezze naturali,  ne ha davvero tanti altri molti dei quali balneabili.

I scenari in cui risiedono , paesaggi di raro splendore come le maestose montagne o le distese di verde che li avvolgono,ricreano le scenografie delle favole. I colori che li caratterizzano, molteplici sfumature cromatiche dal verde smeraldo al cobalto intenso e il senso di beatitudine e serenità che infondono ci fannoriconciliare con noi stessi e con il mondo.

Tra i più belli troviamo il Lago delle Fate, a Mucugnana, Verbania, un meraviglioso bacino, incastonato a 1330 metri di altezza fra le valli del Monte Rosa, che è raggiungibile percorrendo suggestivi percorsi immersi nei territori alpini e dotato di diverse spiaggette e un paio di locali dove ristorarsi.

Un’altra meraviglia la troviamo nella Valle Stretta(geograficamente in territorio francese), in zona Val di Susa molto vicino a Bardonecchia, il Lago Verde. Quarantacinque minuti di sentiero, un delizioso ponte di legno e una salita non troppo lunga attraverso il bosco di conifere da dove si comincia ad intravedere, iniziata la discesa, lo specchio color smeraldo, un angolo di paradiso dove regnano silenzio, pace e una atmosfera incantata.

Con un’ora di camminata da Cervinia invece si arriva, accompagnati dalla bellezza dell’omonima montagna, il Cervino, al Lago Blu a Breuil. Anche qui il panorama è fiabesco, i colori mozzafiato, il blu che dà il nome al lago, che in verità si chiama Layet, è dato dalla presenza di un minerale presente sul fondo. Questo lago è famoso anche per la “leggenda del pastorello” che disobbedì ai genitori che non volevano aiutare un povero mendicante. Al ritorno dal bosco il piccolo mandriano trovò la sua casa coperta dalle acque del lago e pensò che fosse una punizione per il padre e la madre che non furono generosi con chi aveva bisogno. Il Lago dei Cavalli in origine era un bacino glaciale che con il tempo perse gli argini dando vita così ad  una distesa di verde un po’ paludosa. Intorno al 1920 fu creata la diga “Alpe Cavalli” da cui prese il nome il lago. In piena Valle Antrona èdecisamente un luogo amato da escursionisti e cultori della natura. Si raggiunge a piedi ma è possibile anche parcheggiare proprio vicino alle sponde del lago e fare una passeggiata intorno alle sue rive. La Regione Piemonte ha istituito nel 2009 il Parco Naturale della Valle Antrona che comprende altri deliziosi laghetti: Cingino, Campliccioli, Camposecco, il lago di Antrona.

Salendo al Colle del Nivolet da Ceresole Reale, in pieno Parco del Gran Paradiso a 2330 metri, troviamo i Laghi Serrù e Agnel,artificiali ambedue e dai colori diversi, fanno parte di un complesso di laghetti della stessa tipologia:il lago di Ceresole, il lago di Teleccio, il lago d’Eugio e il lago di Valsoera.Passeggiando attorno ai due specchi d’acqua è possibile l’incontro con la meravigliosa fauna tipica dell’area: camosci, stambecchi, marmotte ma anche bellissime aquile e pernici.

Tra gli altri deliziosi specchi d’acqua da vedere ci sono anche il Lago dei 7 colori nella zona di Cesana Torinese, vero nome Gignoux, caratteristico per le diverse tonalità delle sue acque, il Lago Nero, a est del colle del Monginevro in Val di Susa, il Lago Margozzo, nella zona del Verbano Cusio Ossola, su cui si affaccia il coloratissimo e omonimo paese. Grazie al divieto di utilizzo di barche a motore e ad una rete fognaria che non scarica nel bacino, le acque di questo specchio liquido sono particolarmente limpide, tra le più pulite d’Italia. Il Lago Chiaretto, nell’area di Crissolo in provincia di Cuneo, insieme ad altri 3 – Lago Fiorenza, Superiore di Viso e il Grande di Viso – si trova sul sentiero che da Pian del Re arriva fino al rifugio Quintino Sella, fondatore del Club Alpino Italiano. Questa deliziosa baita alpina, in pienoMonviso, ospita un piccolo albergo, un bar e un ristorante.

Il Piemonte ci regala, oltre a quelli citati, una grande varietà di laghi, le escursioni e i viaggi veri e propri da dedicargli per goderseli facendo magari varie tappe sono molti. Ogni percorso possiede caratteristiche diverse di paesaggi e particolarità ma anche di difficoltà logistiche e di percorrenza. Informandosi sulle condizioni specifiche dei sentieri si può scegliere quello più semplice e adatto a noi.

 

Maria La Barbera

 

Progetto Ulisse, una spedizione etica sul fiume Vjosa

Poco meno di una settimana e venerdì 10 maggio, condizioni permettendo, partirà l’Esplorazione del
Fiume Vjosa, un piano ambizioso nato dall’idea di Carlo e Gabriele, due appassionati di outdoor e
conservazione ambientale. “Progetto Ulisse” – questo il nome iconico scelto per la traversata fluviale
che partirà dalla Grecia e finirà in Albania su uno degli ultimi corsi d’acqua incontaminati
d’Europa – sarà un’esplorazione frutto della necessità di proteggere l’ambiente naturale.
Un’iniziativa che vede protagonista uBroker Spa e Reset Energia come main sponsor, insieme ad Acid
Rain, South Face Paradise S.n.c, Pellissier Sport S.n.c. e OutBe S.r.l., realtà che come noi
condividono una connessione con la terra d’appartenenza, il Piemonte e la Valle d‘Aosta, e valori
preziosi: sostenibilità, risparmio energetico, riduzione degli impatti ambientali e salvaguardia dei luoghi
naturali più preziosi della Terra.


Il piano è ambizioso: Carlo Fasciano e Gabriele Melchiorre, canavesani doc, navigheranno tutti i 173 km
del fiume Vjosa utilizzando una zattera costruita interamente con materiali riciclati e di recupero.
Sette tappe da Konitsa sul confine fra Grecia e Albania fino alla foce del fiume Vjosa sul Mar Adriatico
per esplorare lo straordinario ambiente incontaminato insieme alla cittadinanza locale. Lungo il percorso
sono, infatti, previste iniziative di citizen science, perché anche la ricerca scientifica sarà compagna fedele
di questa avventura e scoprirete presto come. Inoltre, l’impresa non finisce qui. Carlo e Gabriele,
torneranno a casa navigando da Valona a Brindisi. Per questa traversata, la zattera si trasformerà: una
vela e due moduli supplementari ai lati permetteranno al team di affrontare il mare e tutte le sue incognite.
La zattera è frutto dell’ingegno e dell’impegno di Carlo e Gabriele, che hanno trasformato fusti di birra
e altri materiali riciclati in una struttura che si distingue per la sua sostenibilità ambientale. Il
lavoro artigianale di Carlo e le sue abilità nella saldatura e nell’assemblaggio hanno dato forma a una
zattera robusta e funzionale. Gabriele, focalizzandosi su design e concetto, ha guidato il processo
creativo, garantendo che la zattera non solo rispondesse ai requisiti funzionali, ma incarnasse anche

un’espressione tangibile di sostenibilità. L’uso di materiali di recupero non solo riduce l’impatto
ambientale, ma testimonia anche la possibilità di creare soluzioni innovative partendo da risorse già
esistenti. Un mezzo che diventa un vero e proprio simbolo di impegno per un mondo più sostenibile.
Noi di uBroker Spa e Reset Energia parteciperemo alla spedizione supportando la squadra nella
logistica con la messa a disposizione di un furgone per poter trasportare tutto il necessario e
contribuendo attivamente alla possibilità di fare ricerca sul campo, modificando così le sorti di un
luogo tanto prezioso. Grazie al nostro contributo, infatti, il team ha potuto acquistare strumenti e sonde
utili a raccogliere dati che saranno utilizzati da prestigiose Università; il sensore MeteoTracker per il
monitoraggio metereologico, il protocollo FreshWater Watch disegnato da Earthwatch EU per lo stato di
salute dell’ecosistema fluviale e la raccolta di campioni per le analisi sulla qualità delle acque e, infine, i
sensori EnvLogger per rilevare la temperatura dell’acqua lungo il fiume
I nostri inviati speciali, poi, seguiranno Carlo e Gabriele nella traversata, che sarà raccontata giorno per
giorno con contenuti esclusivi sui canali di Progetto Ulisse e sui nostri canali social. Questa
spedizione rappresenta quelli che sono i nostri valori più profondi, sposando la nostra visione di futuro:
un mondo dell’energia attento e rispettoso del pianeta Terra.
South Face Paradise, guidata dai suoi fondatori Simone Costa e Luca Tenan, anch’essi canavesani,
coordina il progetto e la parte logistica e si impegna a fornire supporto di sicurezza lungo l’intero
percorso. Inoltre, partecipa attivamente nella discesa del fiume Vjosa in kayak. Infine, in collaborazione
con l’azienda Outbe, South Face Paradise sarà responsabile delle analisi scientifiche lungo il corso del
fiume, contribuendo alla raccolta di dati utili alla ricerca scientifica e alla conservazione
dell’ecosistema fluviale.
Infatti, l’azienda Outbe collabora già con le Università della Bicocca di Milano e il progetto Freshwater,
in partnership con l’Università di Oxford, per condurre alcuni studi lungo il fiume Vjosa. Questa
sinergia fra le realtà che prendono parte al progetto promette di fornire una base solida per comprendere
meglio l’ecosistema del fiume e contribuire alla sua protezione a lungo termine.
Infatti, il progetto è sì un’avventura sportiva grazie anche al contributo di Pellissier Sport che contribuisce
alla spedizione con la fornitura di indumenti sportivi, ma si estende con un’impegnativa e impegnata
campagna di sensibilizzazione ambientale. Il fiume Vjosa è da diversi anni al centro di una lotta
internazionale per la sua protezione, conosciuta come “Salva il Cuore Blu d’Europa”. Grazie agli sforzi
congiunti di ambientalisti e al sostegno di importanti marchi e istituzioni, nel 2023 è stato istituito il parco
nazionale omonimo, il primo parco fluviale selvaggio d’Europa.
La spedizione, quindi, non vuole solo documentare l’esperienza, ma si propone di produrre un
documentario che racconti la storia e la lotta dietro al fiume Vjosa. Quella prodotta dal team di
Acid Rain sarà una narrazione che cattura le testimonianze e i luoghi simbolici della battaglia per
preservare l’unicità e la meraviglia di questo fiume.
L’Esplorazione del Fiume Vjosa promette di essere un’avventura epica, unendo sport, natura e impegno
per la conservazione ambientale. Rappresenta un esempio tangibile di come sia possibile trasformare la
passione per l’avventura in azioni concrete per proteggere il nostro pianeta.

Gli studenti del Politecnico progettano “Wellness & Innovation Program”

Costruire e abitare in modo sostenibile con la collaborazione del Gruppo Building

 

Misurare per ridurre gli sprechi in ambito costruttivo e abitativo: presentata l’innovativa tesi di laurea di un gruppo di studenti del corso di Laurea magistrale in Design Sistemico.

 

Un gruppo di studenti della Laurea Magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino, composto da Fabrizio Mariani, Davide Montaquila, Davide Nonis, Juri Sanni e Davide Sito, ha sviluppato un nuovo modello che mira a raggiungere la sostenibilità del “Sistema Casa” nel processo di costruzione e di abitazione degli edifici. Il progetto di tesi, che vede come relatrice e correlatori la Prof.ssa Silvia Barbero, Alessandro Campanella e Martina Spinelli, si fonda sull’approccio e sulla metodologia del Design Sistemico sviluppati dal Centro di Ricerca Sys – Systemic Design Lab.

Per lo sviluppo dello studio, intitolato WIP: Wellness & Innovation Program, i laureandi hanno adottato un approccio di co-design con il Gruppo Building, che ha fornito il supporto tecnico e l’accesso a tutta la documentazione relativa ai progetti realizzati a partire dal 2015. La collaborazione nasce nell’ambito di un progetto tra Politecnico di Torino ed Exclusive Brands Torino, la rete delle eccellenze piemontesi pensata per integrare il tessuto accademico con le realtà imprenditoriali virtuose del territorio.

Nella costruzione degli edifici, in ambiente di cantiere, in Italia vengono smaltite ogni anno circa 5,4 milioni di tonnellate di rifiuti misti. Una quantità di scorie difficili da recuperare e che richiede una maggiore attenzione da parte delle aziende. Altrettanto considerevole è il volume di risorse che vengono sprecate in contesto abitativo, a causa di inadeguati livelli di efficientamento energetico delle residenze e a causa di cattive abitudini degli inquilini. Lo studio, fortemente innovativo, analizza e propone soluzioni di intervento che impattano su entrambi gli aspetti: il processo e l’abitare.

Il Gruppo Building ha permesso al gruppo di designers sistemici di applicare il modello elaborato su casi reali, misurandone l’efficacia e l’applicabilità in diversi contesti abitativi. Gli studenti hanno avuto modo di fare dei sopralluoghi nel cantiere di Gate Central a Milano e UpTown Torino, confrontandosi ripetutamente con figure quali il responsabile dell’ufficio tecnico e il capo cantiere.

UN SISTEMA PER LA GESTIONE EFFICIENTE DEI RIFIUTI IN EDILIZIA

Il modello WIP applicato al Gruppo Building parte dall’aggregazione di normative, linee guida, strategie e casi studio in materia di gestione del rifiuto per un efficiente riutilizzo in una prospettiva di economia circolare, a partire dagli anni 2000, quando si è iniziato a teorizzare il tema dei CDW (construction and demolition waste)Questi documenti, interconnessi tra loro, hanno generato uno strumento di tassonomia navigabile che rende intuitiva e immediata la consultazione per i progettisti. La ricerca ha successivamente integrato circa 1500 documenti contenuti negli archivi del Gruppo Building, acquisendo tutte le note di trasporto (FIR) dei materiali in uscita dai cantieri. Sono state compilate manualmente 20 mila celle di excel, in modo da alimentare un database che ha restituito oltre 3 milioni di risultati.

Incrociando questi dati con i modelli e le normative studiate è stato quindi possibile mettere a punto uno strumento di monitoraggio completo dei cantieri, attraverso un applicativo interattivo che tiene conto della quantità e della tipologia dei materiali, fornendo in tempo reale infografiche e statistiche utili per intervenire tempestivamente e ottimizzare la gestione dei rifiuti. Per fare questo, gli studenti hanno progettato un prototipo di app che consente di acquisire e processare da smartphone le bolle di trasporto.

 

ABITARE LE CASE IN MODO CONSAPEVOLE

La seconda parte del progetto ha inteso analizzare l’impatto dei residenti sul “Sistema Casa”, in modo da valutare il volume di consumi e suggerire comportamenti virtuosi che favoriscano la riduzione degli sprechi, coerentemente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal dell’Unione Europea. Torino rientra tra le 9 città italiane che fanno parte del progetto Net Zero Cities, un progetto pilota della UE che impone interventi e percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Questa sfida non può prescindere da una maggiore consapevolezza degli sprechi. In questo senso, il modello WIP non intende fornire un modello comportamentale univoco ma gli strumenti utili per agire consapevolmente e compiere azioni responsabili.

L’Italia, pur essendo tra i paesi europei maggiormente interessati dalla siccità, registra un consumo di acqua giornaliero pro-capite di 236 litri, quasi il doppio della media continentale di 123 litri. Il settore residenziale produce il 36% della CO2 emessa nell’ambiente, dato fortemente influenzato da un utilizzo poco attento delle risorse. Inoltre, gli edifici soffrono un grave ritardo in termini tecnologici: in Piemonte quasi la metà delle case sono in classe energetica G (24,1%) e F (23,8%); solo il 9,4% è in classe energetica A. Quest’ultima, pur essendo decisamente più efficiente delle prime due, può registrare un consumo effettivo che può arrivare fino a 3 volte il previsto a causa di un utilizzo poco consapevole delle tecnologie presenti in esse.

Analogamente a quanto previsto per la raccolta dei dati di cantiere, il gruppo di laureandi ha ideato una piattaforma capace di misurare i consumi delle utenze domestiche dei residenti, sfruttando le potenzialità della domotica. La ricerca sul campo è stata condotta analizzando le abitudini degli abitanti del condominio The Number 6, a Torino. Questa analitica consente di identificare sprechi e anomalie nei consumi e suggerisce all’utente comportamenti virtuosi e promemoria. Una maggiore consapevolezza potrà indurre l’utente a scoraggiare le vecchie abitudini in favore di un’azione più efficace e sostenibile, attraverso una strategia informativa che prevede la definizione di obiettivi chiari e legati alle performance.

 

Predisposto il piano di contenimento del rumore

La Città metropolitana di Torino ha predisposto e messo in consultazione i piani d’azione 2024-2028 per il contenimento del rumore ambientale nell’agglomerato urbano di Torino e nella rete viaria di propria competenza.
La pubblicazione è un adempimento previsto dal Decreto legislativo 194 del 2005, che a sua volta attua i principi della Direttiva 49 del 2002 dell’Unione Europea.
Il piano d’azione per le infrastrutture viarie di competenza della Città metropolitana è ancora in fase di proposta e le eventuali osservazioni possono essere inviate via email, allo Sportello Ambiente della Città Metropolitana di Torino, scrivendo a sportamb@cittametropolitana.torino.it

Per consultare il piano http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rumore/progetti-corso-rumore

Le scuole conoscono gli alberi con Ipla

Due classi della scuola media di Carmagnola hanno potuto seguire un percorso didattico a Pralormo, attorno al Lago della Spina, per conoscere gli alberi e i tanti segreti e servizi dei boschi. Il tutto nell’ambito di un progetto del Settore Foreste e grazie all’impegno di una impresa forestale del posto e a un tecnico forestale  collaboratore di Iola. Un’altra bella giornata che i ragazzi e le ragazze ricorderanno. Piantare un albero lascia il segno. (Facebook)

G7, da Venaria Reale verso lo stop al carbone e lo sblocco ai finanziamenti per il clima

I Paesi del G7, nel documento finale del vertice su Ambiente, Energia e Clima, tenutosi alla Reggia di Venaria hanno confermato le anticipazioni delle scorse ore. I ministri presenti nella residenza sabauda alla porte di Torino si impegnano quindi a “eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni 2030 o in un periodo coerente con il mantenimento dell’aumento della temperatura entro un grado e mezzo”.

Si registra anche, a proposito della cooperazione con altri Paesi, l’impegno a promuovere lo stop all’approvazione di nuove centrali elettriche a carbone su scala globale nel più breve tempo possibile.

E’ stata poi riconosciuta la necessità di sbloccare finanziamenti per il clima nella misura di “migliaia di miliardi”, riconoscendo le sfide che i Paesi vulnerabili stanno affrontando a proposito degli impatti climatici. Questo messaggio verrà lanciato  al prossimo G7 Finanze che si terrà a Stresa. Nel frattempo vengono sottolineati dai ministri del G7  le sfide, gli oneri del debito, gli spazi fiscali dei  Paesi per accrescere gli investimenti, ed un incoraggiamento alle banche multilaterali di sviluppo affinché accrescano i loro obiettivi di finanziamento per il clima coordinandosi con un “approccio armonico”.

Soddisfazione per l’esito del vertice è stata espressa da Wopke Hoekstra, commissario europeo al clima: “questa è la prima volta che facciamo il punto dopo la Cop 28, – ha detto – quindi il focus è stato soprattutto su come implementare gli obiettivi ambiziosi che abbiamo stabilito, noi paesi del G7 e l’Unione Europea, ma anche con il resto del mondo. Dobbiamo assicurarci di essere all’altezza della situazione e coinvolgere risorse del settore pubblico e del privato, una cosa su cui dobbiamo continuare a lavorare”.

G7 Ambiente. I ragazzi scrivono ai ministri riuniti a Venaria: “Più concretezza e decisione”

Rispondere   alla crisi climatica. “Nessuno va lasciato indietro a partire dai migranti climatici”

 

Presentato il documento riassuntivo dei lavori degli Stati Generali dell’Ambiente per Giovani. Energia, economia circolare, acqua e azione climatica le priorità su cui i ragazzi pungolano i ministri delle principali economie mondiali. 

 

Presentato nelle mani di Mario Antonio Scino – Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – e Francesco Corvaro – Inviato speciale del Governo per il Cambiamento climatico – l’appello dei ragazzi e ragazze che nella scorsa Giornata Mondiale della Terra si sono riuniti negli Stati Generali dell’Ambiente per Giovani.

L’iniziativa, organizzata da Earth Day Italia in collaborazione con la Regione Piemonte ed Environment Park, ha coinvolto 500 giovani che tra Roma, presso il Villaggio per la Terra, e Torino, ospitati dall’Environment Park, si sono confrontati su Energia, Economia circolare, Acqua e Azione climatica.

Il documento è stato consegnato da una delegazione – che ha raggiunto la Reggia di Venaria a bordo di un’auto a idrogeno dell’Environment Park – composta da Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, Stefania Crotta, Direttore Ambiente, Energia e Territorio Regione Piemonte, Matteo Beccuti, AD Environment Park, Pietro Salussoglia studente del Politecnico di Torino

I ragazzi chiedono ai paesi impegnati nel G7, e in particolare all’Italia che lo guida, di imprimere una svolta alle politiche per il clima, una svolta che coinvolga attivamente tutte le componenti sociali in quella che è l’unica battaglia che valga la pena combattere insieme.

Ci aspettiamo – spiegano i ragazzi – che al G7 e nei successivi incontri internazionali, l’Italia si impegni a promuovere una visione olistica della tutela ambientale, riconoscendo la sua interconnessione con altri aspetti cruciali della società e della politica globale.

Se esiste una battaglia comune, in cui siamo tutti responsabili e tutti dobbiamo unirci, èquella per il clima. L’individuo non può più essere solo destinatario delle politiche ambientali, ma deve diventare un co-attore per il cambiamento.

È solo attraverso la collaborazione e l’azione congiunta che possiamo costruire un futuro sostenibile per tutti. È dunque l’ora di un’azione decisa e pacifica per il clima e il nostro Pianeta.” Un pensiero particolare i giovani lo hanno rivolto ai migranti climatici, sempre più numerosi ma ancora scarsamente riconosciuti dal diritto internazionale

Le migrazioni climatiche sono il risultato di una complessa interazione tra cambiamenti ambientali, conflitti armati, povertà e violazioni dei diritti umani. Mentre i cambiamenti climatici non sono generalmente accettati come motivo valido per richiedere asilo, esiste una chiara correlazione tra crisi climatica e movimenti forzati di popolazione. La crescente frequenza di disastri naturali, come tempeste, inondazioni e siccità, sta spingendo sempre più persone a migrare in cerca di condizioni di vita più sicure e sostenibili.

Questi rifugiati climatici si trovano spesso in situazioni di estrema vulnerabilità, affrontando non solo l’insicurezza ambientale ma anche problemi legati all’accesso ai servizi essenziali, alla protezione legale e alla discriminazione.”

 

Il documento integrale, riporta nel dettaglio le considerazioni e le richieste dei ragazzi:

 

Crisi idrica globale. Diritti, Conflitti e Sfide Ambientali

Il tema dell’acqua è fortemente connesso con quello dei cambiamenti climatici e la sua gestione ha forti implicazioni sociali, ambientali ed economiche. Per questo i giovani hanno chiesto di agire con un approccio integrato che comprenda un miglioramento dei sistemi di approvvigionamento, trattamento e distribuzione, investimenti per il potenziamento e la costruzione di infrastrutture idriche soprattutto nelle aree marginali e rurali. Si chiede inoltre di investire nella protezione degli ecosistemi idrici, come fiumi, laghi e zone umide. Ma soprattutto i ragazzi chiedono di considerare l’acqua un diritto umano fondamentale, un bene comune e non una merce soggetta a logiche di mercato.

 

Energie Rinnovabili. Politiche Globali e Coinvolgimento Comunitario per una Transizione Energetica Equa e Resiliente

Si chiede una rapida transizione verso un sistema energetico basato sulle energie rinnovabili, ma accanto agli investimenti in nuovi impianti si rileva la necessità di investire nella ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie per l’accumulo dell’energia e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica.

Ampliando la prospettiva si ritiene cruciale promuovere a livello europeo una normativa chiara e uniforme per creare un ambiente favorevole agli investimenti nel settore delle energie pulite. Importante anche la riformulazione della carbon tax in modo da colpire le multinazionali che non adottano pratiche sostenibili.

Infine si chiede di coinvolgere maggiormente i cittadini con programmi che non solo informino sui vantaggi delle energie rinnovabili, ma che li aiutino a comprendere e monitorare il consumo energetico e l’impronta ecologica personale.

 

Economia Circolare. Alleanza pubblico-privato per vincere la sfida

La richiesta è quella di promuovere una cultura del consumo consapevole e responsabile, autonoma e collettiva allo stesso tempo, investendo contemporaneamente nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, nell’aggiornamento delle infrastrutture esistenti e nella formazione del personale per l’adozione di pratiche circolari.

Utile l’uso di piattaforme digitali e nuove tecnologie per migliorare la trasparenza e la tracciabilità lungo tutta la catena del valore, consentendo una migliore gestione delle risorse, una maggiore responsabilità e un migliore scambio tra le imprese.

Un focus per quanto riguarda la sostenibilità alimentare. La richiesta ai governi è di prevedere normative più rigide per la gestione del suolo, la promozione di pratiche agricole sostenibili come l’agricoltura verticale e la promozione di filiere corte più sostenibili e prezzi più accessibili.

 

Azione Climatica. Sfida Globale per un Futuro Sostenibile

Occorre a livello internazionale promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse parti interessate, creando spazi di discussione e collaborazione in cui le differenze ideologiche possano essere superate a favore di obiettivi comuni.

È necessario rivedere e rafforzare le politiche incentivanti, garantendo che siano mirate, basate su dati concreti e adeguatamente finanziate. Inoltre, è essenziale coinvolgere attivamente la società civile e le comunità locali nei processi decisionali per garantire che le politiche siano realmente rispondenti ai bisogni e alle aspirazioni della popolazione. È essenziale creare spazi di discussione e di confronto basati su evidenze scientifiche al fine di contrastare la diffusione della disinformazione e delle fake news. Infine è fondamentale un approccio basato sulla solidarietà e sull’inclusione per garantire un futuro sostenibile e giusto per tutti e una cooperazione internazionale multidimensionale, trasversale e specifica che comprenda la protezione legale dei rifugiati climatici.