agricoltura- Pagina 8

Promozione dei vini nei paesi terzi, i fondi regionali

OCM VINO: DALLA REGIONE 9,2 MILIONI DI EURO PER LA PROMOZIONE DEI VINI PIEMONTESI DI QUALITA’ NEI PAESI TERZI

Aperto il bando 2021 da 8 mln a sostegno dei consorzi di tutela e delle associazioni di produttori

La Regione Piemonte ha assegnato complessivamente 9,2 milioni di euro a favore del comparto vitivinicolo per i progetti di promozione dei vini piemontesi di qualità a denominazione di origine sui mercati dei paesi terzi.

Con una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro, prevista dal Programma nazionale di sostegno del Settore vitivinicolo, l’Assessorato all’Agricoltura ha aperto il bando sulla misura Ocm vino promozione che sostiene i consorzi di tutela e le associazioni di produttori vitivinicoli per i progetti regionali e multiregionali nei paesi extra europei, presentati per l’annualità 2021/2022.

Il bando, pubblicato sul sito della Regione al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/ocm-vino-promozione-sui-mercati-dei-paesi-extra-ue-annualita-20212022 prevede una copertura massima del 50% delle attività promozionali presentate da ciascun soggetto beneficiario. Il termine ultimo per la richiesta di contributo è il 5 novembre 2021.

La Giunta regionale ha inoltre assegnato una dotazione di 1,2 milioni di euro da destinare alla liquidazione dei progetti di promozione Ocm vino presentati negli anni precedenti 2020/2021 e 2019/2020.

Per l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo resta essenziale proseguire e intensificare le attività di promozione dei vini piemontesi di qualità nei paesi extraeuropei, tra i quali rientra quest’anno anche la Gran Bretagna per effetto della Brexit, sia per affermare il loro posizionamento sui mercati internazionali sia per contrastare la pressione sui prezzi a causa dei potenziali dazi.

Il Piemonte tutela la produzione di nocciola di qualità

Presentato ad Asti il progetto di ricerca di Regione Piemonte,Fondazione Agrion, Disafa e Agroinnova

La coltivazione di nocciolo in Piemonte è una realtà in forte crescita e rappresenta uno dei poli di produzione più importanti a livello nazionale, con oltre 26.000 ettari distribuiti su tutto il territorio regionale e 9.000 aziende coinvolte.

La nocciola Tonda Gentile prodotta in Piemonte è considerata tra le migliori varietà al mondo dal punto di vista organolettico e per le caratteristiche di resa e pelabilità.

Un prodotto eccellente da tutelare insieme al territorio di produzione e pertanto la Regione Piemonte ha attivato un gruppo di lavoro tecnico-operativo che raccoglie le più importanti professionalità nell’ambito della ricerca, composto dal Settore Fitosanitario Regionale, Agrion – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, DISAFA – Università di Torino e Agroinnova.

Dal tavolo tecnico è nata la proposta del progetto di ricerca “Nocciola di qualità”, avviato nel 2021 e che proseguirà fino al 2024, al quale partecipano oltre alle istituzioni e gli enti di ricerca, anche i principali esponenti del mondo imprenditoriale del settore.

L’obiettivo è fronteggiare le maggiori criticità legate alla qualità globale della nocciola Piemonte: i danni da cimice asiatica, l’avariato sui frutti, le problematiche che caratterizzano la cascola pre-raccolta. La Regione Piemonte ha incaricato Fondazione Agrion di coordinare il gruppo di lavoro per le attività indicate come priorità.

La presentazione ufficiale del progetto si è tenuta venerdì 22 ottobre ad Asti, nell’aula magna del Polo Universitario di Asti, con la partecipazione del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, del presidente di Fondazione Agrion Giacomo Ballari. del presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia.

“Oggi è una giornata importante perché abbiamo fatto qualcosa che non era mai avvenuto prima, cioè far sedere allo stesso tavolo l’intera filiera della nocciola: produttori, trasformatori e grandi industrie utilizzatrici di questo nostro prodotto d’eccellenza – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. L’obiettivo è lavorare insieme a un progetto che ha tre parole d’ordine: qualità, sostenibilità e continuità. Lo faremo con il supporto scientifico dell’Università di Torino, della Fondazione Agrion e di Agroinnova, perché garantire la qualità significa ad esempio difendere la nostra nocciola dalla cimice asiatica o dalla cascola. Ma anche riconoscere che la sostenibilità deve essere sia ambientale che etica, cioè rispetto per l’ambiente ma anche di chi lavora in agricoltura garantendone i diritti e il giusto compenso. E poi la continuità: serve un prodotto costante perché i danni dovuti alle calamità naturali sono sempre più frequenti e circoscritti a specifiche aree ed è fondamentale che i nostri contadini possano essere rimborsati. Per questo servono condizioni assicurative che incentivino e mettano nella condizione i nostri produttori di assicurare le proprie nocciole. Un percorso che, al pari del nostro vino, del riso e della carne, punta a rendere la nocciola del Piemonte un grande motore di sviluppo economico per tutto il territorio”.

“Il Piemonte produce una varietà di nocciola, la Tonda Gentile, riconosciuta tra le migliori al mondo per qualità e per questo preservare questa eccellenza rappresenta una priorità assoluta nella politica agricola regionale. – dichiara l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – La Regione infatti è a fianco dei produttori che in questi ultimi anni stanno affrontando diverse problematiche dovute principalmente al cambiamento climatico che causa la diffusione della cimice asiatica e un peggioramento del livello qualitativo delle nocciole. Da qui è nata l’esigenza di un progetto a lungo termine che coinvolgesse insieme le istituzioni, il mondo della ricerca e il mondo imprenditoriale”.

“Con questo progetto stiamo compiendo un altro passo importante per la tutela di una delle eccellenze del Piemonte: la Nocciola Tonda Gentile. L’aumento significativo della corilicoltura a livello locale e la diffusione di nuove avversità, richiedono una gestione agronomica attenta, che garantisca la salvaguardia e la salubrità del prodotto – sottolinea il presidente di Fondazione Agrion Giacomo Ballari – La ricerca e la sperimentazione sono infatti fondamentali per trovare soluzioni efficaci, e al contempo rispettose dell’ambiente, alle criticità che anche il comparto corilicolo deve affrontare per consentire alla nocciola piemontese di distinguersi per la sua qualità e mantenere il primato che da sempre la caratterizza. Come Fondazione Agrion siamo stati incaricati dalla Regione Piemonte per coordinare il gruppo di lavoro per le attività che la filiera ha indicato come prioritarie, che vedranno coinvolti i partner nelle diverse attività di competenza. Verrà costituita una rete di monitoraggio sul territorio che coinvolgerà i tecnici di tutti i settori produttivi in modo da conoscere in tempo reale la situazione relativa all’insediamento di H. halys nelle zone di maggior presenza e agli spostamenti sul territorio regionale, al fine di concordare con i tecnici e le Organizzazioni di produttori, le strategie d’intervento da adottare nel corso della stagione. Ringrazio per il sostegno finanziario tutte le aziende private e le istituzioni pubbliche che continueranno in questi anni a dare la sostenibilità economica al progetto: un’operazione che permette di comprendere come sia efficace una collaborazione tra pubblico e privato che sostiene un settore economico strategico per la filiera agroalimentare piemontese”.

Tutte le novità della nuova stagione di Parlaconme

La trasmissione PARLACONME, reduce dal successo dell’ edizione 2021 della Fiera del Peperone di Carmagnola, si prepara alla nuova edizione invernale condotta dalla Social Media Manager & Agrifood Specialist Simona Riccio

 

Il panel della trasmissione PARLACONME, condotta dalla Social Media Manager e Agrifood Specialist Simona Riccio, avviato alla Fiera del Peperone di Carmagnola nel 2020, riprenderà fra pochi mesi, a dicembre. Intanto vanta un bilancio assolutamente positivo registrato nell’edizione 2021 della Fiera del Peperone, dove ogni giorno ha avuto luogo dalle 19.30 alle 20 dal grande palco di piazza Sant’Agostino 2. a Carmagnola, in diretta sulle Radio web Radiovidanetwork. Gli appuntamenti sono stati ben tredici, con diciannove ospiti che si sono alternati sul palco e in collegamento esterno, tra cui Francesco Battistoni, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali; Andrea Pavia, Direttore Commerciale della Camera di Commercio Italiana del Perù; Gianluca Cornelio Meglio, direttore generale del CAAT ( Centro agroalimentare di Torino) e l’onorevole Salvatore De Meo, eurodeputato di Forza Italia PPE.
“I risultati raggiunti da PARLACONME alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola – ha spiegato Simona Riccio, Linkedin Top Voice Italia – hanno dimostrato l’importanza dei Podcast per le aziende e di quali opportunità esse possano rappresentare. Dalla statistica elaborata grazie anche all’impegno di Alessio Criscuolo, è emerso un dato che dimostra che soltanto l’8,3% del pubblico della trasmissione sia costituito da una componente femminile, contro il 91,7% maschile. Ciò significa che il sistema agroalimentare è ancora saldamente capitanato dagli uomini e non sempre riesce a destare l’interesse femminile, che non sempre conduce le donne ad ascoltare un programma dedicato alle tematiche alimentari.
La mission di PARLACONME è, invece, anche quella di valorizzare le donne nel settore agricolo, dimostrando che non si tratta di un campo esclusivamente maschile; infatti nel corso di queste tre edizioni abbiamo avuto il piacere di ospitare moltissime donne che, negli anni, si sono conquistate i loro spazi nel settore agroalimentare”.
È stata elaborata una lista che ha individuato le puntate del format PARLACONME che hanno ottenuto maggiori visualizzazioni alla Fiera del Peperone di Carmagnola edizione 2021, il cosiddetto BLABLACONTEST. La puntata maggiormente seguita è stata quella del 28 agosto scorso, seguita da quella del 30 agosto e, in terza posizione, da quella del 27 agosto scorso.
Il format PARLACONME ripartirà a dicembre, sempre sulla Radio web Radiovidanetwork, ogni giovedì in orario pomeridiano e sta ricercando, accanto a sponsor motivati a supportarla, anche aziende interessate, in campo agroalimentare, a farsi conoscere meglio dal vasto pubblico di ascoltatori.

Mara Martellotta

Il Piemonte a Vinitaly Special edition

Il Piemonte vitivinicolo, con il sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, sarà presente a Vinitaly special edition, a Verona dal 17 al 19 ottobre, con il super consorzio Piemonte Land of wine, che rappresenta tutti i 14 Consorzi di tutela del vino.

In questa edizione speciale, dedicata esclusivamente agli operatori del settore, verranno presentate ai buyer internazionali le eccellenze dei vini piemontesi dei produttori consorziati, nello spazio presente al Padiglione 6, stand C1/D1.

In occasione dell’Anno del Cortese, la campagna di valorizzazione dei vini autoctoni sostenuta dalla Regione Piemonte, lunedì 18 ottobre alle ore 10, nello spazio piemontese, con la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa , si svolgerà la degustazione di alcune denominazioni a bacca bianca in abbinamento ai prodotti Dop Piemonte,

Per l’assessore regionale il Vinitaly special edition è un’opportunità per dare un messaggio di fiducia verso il futuro del mondo vitivinicolo piemontese e rappresenta un ritorno importante ai grandi eventi di promozione internazionale per l’intero comparto italiano di cui il Piemonte è tra i più grandi rappresentanti all’estero grazie alla qualità dei prodotti.

“Questa edizione di Vinitaly è un segno di ripartenza importante – sottolinea il presidente di Piemonte Land Matteo Ascheri – In Piemonte siamo nel cuore della vendemmia che sta andando molto bene, siamo soddisfatti e ci aspettiamo un’ottima qualità”

Cia e Confagricoltura: il costo dei concimi cambia l’agricoltura

 

Volano i prezzi dei concimi a causa della mancanza di materie prime, ed è allarme per gli agricoltori: per i costi attuali, bisognerà rivedere le pratiche agronomiche.
A raccogliere le segnalazioni degli imprenditori sono Cia e Confagricoltura Alessandria, che rilevano l’aumento dei costi dell’energia, degli imballaggi e delle materie prime che freneranno l’economia, ripercuotendosi sulle tasche dei consumatori e minacciando la competitività dei settori produttivi. Si arriva ad un incremento dei costi dei fertilizzanti fino al 50% in più.
Alcune imprese produttrice hanno annunciato tagli; alla chiusura di alcuni stabilimenti nel Regno Unito, si è aggiunto l’annuncio del taglio del 40% della produzione in Europa da parte di uno dei principali produttori a livello mondiale di ammoniaca – da cui si ricavano i fertilizzanti – e primo operatore italiano del settore. In Italia, il mercato dei fertilizzanti vale circa un miliardo di euro. Oltre al costo aumentato, quindi, si va incontro anche ad un problema di reperibilità.
Un esempio concreto: negli ultimi due mesi per trasportare i prodotti ortofrutticoli di prima, IV e V gamma da un’azienda Confagricoltura, dalla Piana del Sele fino ai mercati del Nord Italia e in Germania i costi di trasporto sono cresciuti del 20%, del 30% per gli imballaggi in cartone e del 40% per le buste d’insalata.
Dichiara il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello: “Occorre tendere all’autosufficienza, valorizzando il settore agricolo anche nel suo ruolo di produttore di energia verde. In particolare il biometano è una grande opportunità per contribuire alla transizione energetica ed alla decarbonizzazione, diminuendo le importazioni di metano per le aziende agricole e utilizzando la rete gas come vettore di energia rinnovabile”. Aggiunge il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “I prezzi del grano sono aumentati e a ruota anche quelli di concimi e trattamenti. Alcuni agricoltori dovranno rivedere le concimazioni autunnali e ridurre quelle primaverili, ma fare a meno del tutto dei fertilizzanti è praticamente impossibile. Si fa ricorso, per quanto possibile, al letame e ai liquami aziendali per chi fa zootecnia, e i coltivatori dovranno cogliere il momento migliore per la distribuzione. I prezzi alti portano speculazione, e a rimetterci sono gli agricoltori”.
Le aziende, inoltre, non sono esenti dal “caro bollette”, dall’aumento dei costi energetici e il gasolio agricolo negli ultimi due mesi ha avuto un rincaro del 25%.

Latte, Cia: le proposte degli agricoltori

Cia Agricoltori italiani del Piemonte, attraverso il suo presidente regionale Gabriele Carenini, esprime soddisfazione per l’esito dell’incontro svoltosi al Ministero delle Politiche agricole per affrontare l’emergenza del settore lattiero-caseario.

«Diamo atto al ministro Stefano Patuanelli di essere partito con il piede giusto – osserva il presidente Carenini -, portando al Tavolo tutti i componenti della Filiera, compresa la Grande distribuzione organizzata. Gli allevatori si trovano di fronte ad aumenti dei costi insostenibili, sia sul piano dell’energia che su quello delle materie prime per l’alimentazione degli animali. Parliamo di rialzi fino al 30 e al 50 per cento che non possono più trovare alcun margine di copertura. C’è la necessità di arrivare velocemente a una revisione condivisa del prezzo del latte alla stalla, garantendo una corretta remunerazione ai produttori e un’equa distribuzione del valore tra tutti gli attori della catena lattiero-casearia».

Dal Tavolo ministeriale, che nelle dichiarazioni d’intento dovrebbe essere istituzionalizzato e reso permanente, si attende il raggiungimento di un protocollo d’intesa che fornisca la cornice di riferimento per le trattative sul prezzo del latte.

«E’ molto positivo che produttori, industriali e grande distribuzione si trovino finalmente allo stesso Tavolo – commenta Guido Coda Zabetta, delegato di Cia Agricoltori italiani del Piemonte per il settore latte -, l’aspetto della remunerazione in questo momento è di vitale importanza per la sopravvivenza delle aziende. Dopo di che, occorre cogliere l’opportunità del Tavolo per costruire insieme strategie di lungo periodo a sostegno del settore, tenendo conto dei nuovi modelli di sostenibilità che tutti evocano, ma che alla prova dei fatti faticano a trovare applicazione pratica. Bisogna che gli allevatori giungano preparati ai confronti istituzionali, documentando in dettaglio non solo i costi di produzione, ma anche il valore della frammentazione delle aziende sul territorio. In questi anni, hanno chiuso migliaia di stalle, eppure la produzione di latte è aumentata. Vuol dire che c’è stata una concentrazione nelle zone dove i costi sono minori. Tutto ciò avviene a scapito delle aree marginali, avviate a un progressivo spopolamento e abbandono, con grave danno per la tutela dell’ambiente. E’ fondamentale che su questo la politica batta un colpo, mettendo tutti nelle condizioni di produrre ad armi pari. A quel punto, il prezzo verrà da sé e lo farà il mercato».

 

In arrivo i fondi regionali per le aziende agricole

La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e cibo, Protopapa,  ha disposto una dotazione finanziaria di 28 milioni di euro per l’attivazione del bando 2021 relativo alla misura 4.1.1. del Programma di sviluppo rurale, finalizzato al miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole piemontesi.

Il bando, che verrà pubblicato sul sito della Regione Piemonte la prossima settimana, è relativo alla misura del Psr per gli anni di transizione 2021-2022 ed è condizionato dall’approvazione da parte della Commissione europea della richiesta di modifica del Psr 20214-2020 del Piemonte.

Come sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura si tratta di un bando atteso dagli agricoltori piemontesi che permette alla singola azienda di richiedere contributi specifici per iniziative di ammodernamento e miglioramento del rendimento globale.

A Eataly Torino Lingotto arriva lo zucchino De.co. di Rivalta Bormida

Un’eccellenza del territorio, in esclusiva solo venerdì 1 e sabato 2 ottobre:

in vendita e nel menu dei Ristoranti

 

Eataly Torino Lingotto ospita in esclusiva un’eccellenza che arriva direttamente dall’Alessandrino: lo zucchino De.co di Rivalta Bormida. Per due sole giornate, venerdì 1 e sabato 2 ottobre, tra i banchi della verdura fresca in vendita e in alcuni piatti dei Ristoranti sarà protagonista questa tipicità che arriva freschissima dal paese di cui era originario Norberto Bobbio.

 

Zona da sempre votata all’agricoltura, Rivalta Bormida è famosa in particolare per il suo zucchino, che ha un disciplinare di produzione molto severo. La sua unicità e alta qualità sono tali da aver meritato la valorizzazione della Denominazione Comunale.

A distinguere lo zucchino rivaltese è prima di tutto la zona di produzione. Infatti possono accedere alla De.Co. solo gli zucchini coltivati sull’area del Comune e in poche cascine limitrofe e la raccolta deve esser fatta di prima mattina, con fiore aperto al massimo del suo vigore. Altro importante fattore: la coltivazione può avvenire solo in ambiente libero, non sono ammesse tecniche di disinfezione del suolo in fase di pretrapianto e per quanto riguarda i trattamenti fitosanitari, bisogna rispettare rigide norme. Infine, il prodotto deve essere confezionato direttamente in azienda, nella zona di produzione, così da garantire la tracciabilità e il controllo.

Lo zucchino De.co di Rivalta Bormida si adatta facilmente ad ogni ricetta e metodo di cottura. Dà il suo meglio crudo, grazie alla sua freschezza e tenerezza uniche.

Gli chef di Eataly Lingotto lo proporranno nelle due giornate nel menu dei Ristoranti: esclusivamente venerdì 1 e sabato 2 ottobre sarà possibile ordinare la pizza al padellino farcita con le zucchine al vapore e i fiori e inoltre tra i contorni ci saranno le zucchine alla brace. Due proposte che nella loro semplicità ne valorizzano al meglio il gusto.

 

Eataly Torino Lingotto, che da ormai 14 anni seleziona i migliori prodotti che il territorio e la stagionalità propongono, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione delle piccole grandi eccellenze locali, vuole dare così voce alla produzione di qualità dello zucchino De.co di Rivalta Bormida, coltivato ad oggi da 8 virtuose realtà agricole.

La filiera agroalimentare e le sue problematiche

Nell’ambito del Festival del Giornalismo Alimentare lunedì 27 settembre, con Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist

 

Appuntamento al Circolo dei Lettori lunedì 27 settembre alle ore 10, presso la Sala del Gioco, con Simona Riccio, Linkedin Top Voice Italia e Agrifood & Organic Specialist, e anche Social Media Manager del CAAT, il Centro Agroalimentare di Torino. Quest’anno il Festival del Giornalismo Alimentare è ritornato finalmente in presenza.

Simona Riccio parlerà, nel corso dell’incontro della mattinata, della filiera agroalimentare e delle sue problematiche.

“La filiera agroalimentare è stata in grado di garantire – spiega la Social Media Marketing Manager Simona Riccio – anche durante il periodo di pandemia un servizio essenziale e continuativo, come dimostrato, per esempio, dai grossisti all’interno del Centro agroalimentare di Torino. Risulta fondamentale concentrare la propria attenzione proprio sulla filiera agroalimentare e sul ruolo strategico del settore agricolo, valorizzando, promuovendo e comunicando nel migliore dei modi tale settore”. E questa è  la mission che da anni persegue Simona Riccio, coinvolgendo i vari attori della filiera, come accaduto quest’anno attraverso la trasmissione “PARLACONME “, in onda ogni giovedì pomeriggio  dalle 18 alle 19 sulla Radio web Radio Vidanetwork. Ha coinvolto  molti protagonisti della filiera agroalimentare, fino ai massimi vertici istituzionali del settore, collaborando con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel progetto True Italian Taste, a difesa del Made in Italy in Italia e nel mondo.

Con Simona Riccio, sul palco, nella sala Gioco presso il Circolo dei Lettori, per esporre il suo racconto del cibo e le esperienze della rete del Festival del Giornalismo Alimentare, saranno presenti Monica Viani, Deborah Waldmann e Matteo Garuti. Modera l’incontro Nicoletta Polliotto

Sarà possibile seguire l’incontro,  esaurito in presenza, via streaming, andando sulla home page del Festival del Giornalismo Alimentare, cliccando il link della sala che interessa, per seguire lo streaming:

http://www.festival-delgiornalismoalimentare.it

Mara Martellotta 

Allarme fauna selvatica: “distrugge le vigne”

VENDEMMIA. CARENINI (CIA PIEMONTE): FAUNA SELVATICA DISTRUGGE LE VIGNE, CHIESTO INTERVENTO AD ASSESSORE AGRICOLTURA

“Un incontro proficuo, organizzato per discutere a fondo dei danni che caprioli e cinghiali procurano alle vigne. La vendemmia, quest’anno, ha patito in modo eccessivo la presenza ormai fuori controllo di questi animali selvatici. All’assessore, sempre sensibile all’argomento e disponibile all’ascolto, abbiamo presentato le nostre richieste, che vanno dalla regolamentazione della figura del tutor al reperimento di fondi aggiuntivi per poter arruolare le guardie di polizia provinciale per gli abbattimenti. La fauna selvatica costituisce un problema enorme non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza stradale e bisogna mettere in atto tutte le azioni possibili per il suo contenimento”. Così Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte, a margine dell’incontro avvenuto oggi con l’assessore all’agricoltura, Marco Protopapa, a cui ha preso parte anche una delegazione di presidenti provinciali di Cia.