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Cinghiali e rischio di peste suina africana L’allarme di Confagricoltura

“Destano forti preoccupazioni anche nella nostra regione le notizie provenienti dalla Germania, che segnalano un nuovo caso di peste suina africana nel distretto di Ludwigslust-Parchim, in una carcassa di cinghiale ritrovata un’ex area di addestramento militare, nei pressi di Redlin, al confine con lo stato del Brandeburgo”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene ancora una volta sulla questione dell’eccessiva proliferazione della fauna selvatica, chiedendo a tutti gli enti interessati il massimo sforzo per contenere il fenomeno.
“Nei mesi scorsi, grazie all’intervento del prefetto di Torino che si era attivato su segnalazione della nostra organizzazione, si era istituito un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti interessati – spiega Allasia – per individuare iniziative congiunte per limitare la presenza abnorme di cinghiali che oltre a danneggiare pesantemente i raccolti crea problemi di ordine sanitario all’ecosistema”.
Le notizie provenienti dalla Germania allarmano non soltanto gli agricoltori, ma tutti i cittadini. Al momento, come riferisce il sito https://www.regierung-mv.de/ del governo federale del Meclemburgo-Pomerania Occidentale,  non è noto come la peste suina africana sia entrata nel distretto di Ludwigslust-Parchim. Tuttavia, la stessa variante del virus è stata confermata nell’allevamento di suini domestici di Lalendorf e nel focolaio di Marnitz, che è ora diffusa nell’Europa orientale, negli Stati baltici, in Polonia e nel Brandeburgo.
“Dobbiamo evitare in tutti modi che la peste suina africana si propaghi: sarebbe un danno enorme per i nostri allevamenti e per la sicurezza alimentare – aggiunge Enrico Allasia –  e per questo chiediamo a tutte le istituzioni di moltiplicare gli sforzi per sviluppare un’attività di selezione dei cinghiali che riporti il numero di ungulati a un livello compatibile per il nostro territorio”.

La Regione sostiene i distretti del cibo

Grazie a un emendamento approvato dal Consiglio regionale, la Regione Piemonte potrà contribuire alle spese di costituzione e avviamento dei Distretti del cibo. Lo ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa rispondendo questo pomeriggio in Aula all’interrogazione a risposta immediata della consigliera Sarah Disabato (M5s) in merito alle azioni di sostegno alla filiera del food e, in particolare, dei Distretti del cibo del settore ortofrutticolo, per scongiurare possibili ripercussioni a livello metropolitano e regionale.

Disabato, prendendo spunto dalle recenti decisioni del titolare del gruppo T18 Piemonte di chiudere l’azienda, leader nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli di qualità, ha domandato “quali azioni intenda intraprendere la Giunta regionale per sostenere e incentivare nuove modalità di commercio per il reparto ortofrutticolo, favorendone la crescita, la riorganizzazione e l’aggregazione con altre aziende”.

Protopapa ha ricordato che l’individuazione e il riconoscimento dei Distretti del cibo sono previsti dalla legge regionale 1/2019 e che il presidente della Giunta ha approvato con un decreto del 2020 le procedure per la loro costituzione.

“A oggi – ha aggiunto – è stata inoltrata agli uffici regionali la domanda di riconoscimento da parte del Distretto del cibo Chierese-Carmagnolese, che aggrega 25 Comuni della cintura di Torino e l’istruttoria è in fase avanzata. Altri territori, Casalese e Cavourese in particolare, hanno manifestato interesse e hanno avviato incontri informativi con l’assessorato”.

Il sostegno alla filiera ortofrutticola, ha concluso, “è comunque assicurato, in particolare per quanto riguarda la riorganizzazione e l’aggregazione, da un intervento specifico dell’Organizzazione comune dei mercati (Ocm) dei prodotti agricoli. In particolare, è previsto un contributo del 5% del fatturato per le aziende che si aggregano in Organizzazioni dei produttori (Op)”.

 

Le eccellenze agricole e gastronomiche invernali di Carmagnola

Due intense giornate dedicate alle eccellenze agricole e gastronomiche invernali di Carmagnola con la Fiera Regionale del Bovino da Carne di Razza Piemontese e della Giora, la Mostra Mercato del Porro Lungo Dolce e le iniziative “Cà Peperone” e “Gusto Diffuso Carmagnolese”


Sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021

Piazza Italia e Viale Garibaldi – CARMAGNOLA (TO)

 

XII Mostra-Mercato del porro lungo dolce di Carmagnola

11 e 12 dicembre | dalle ore 14:00 nel controviale di Viale Garibaldi e nel Salone Fieristico del Centro Servizi per l’Agricoltura di Piazza Italia

Ca’ Peperone – La casa delle eccellenze enogastronomiche carmagnolesi e del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese

11 e 12 dicembre | dalle ore 14:00 alle 19:30 nel controviale di Viale Garibaldi

XXVIII Fiera Regionale del bovino da carne di razza piemontese e della Giora

12 dicembre | dalle ore 9:00 alle ore 18:00 nel Foro Boario

Gusto Diffuso Carmagnolese e i grandi pasti al Salone Fieristico

11 e 12 dicembre | Gusto Diffuso presso ristoranti, bistrot e locali selezionati

Fuori di Giora e Porro a Torino e provincia

Nella settimana precedente, alcuni ristoranti di Torino e provincia proporranno nei loro menù un piatto dedicato al porro lungo dolce di Carmagnola

 

Appuntamento prenatalizio della Città di Carmagnola che ha come protagonisti il porro lungo dolce e la giora, due delle eccellenze agricole invernali della città, con mercatino dei produttori e artigiani del territorio, mercatino di natale, laboratori per bambini, scuola di cucina, incontri e degustazioni nella tensostruttura trasparente di Cà Peperone, menù a tema proposti in pranzi e cene nel Salone Fieristico o da diversi locali grazie all’iniziativa “Gusto diffuso carmagnolese”

 

www.comune.carmagnola.to.it

 

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Sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021 il Comune di Carmagnola dedica due intense giornate alla zootecnia, alla gastronomia ed al commercio proponendo la “XXVIII Fiera Regionale del Bovino da Carne di Razza Piemontese e della Giora”, la “XII edizione della Mostra/Mercato del Porro Lungo Dolce di Carmagnola”“Cà Peperone – la casa delle eccellenze enogastronomiche carmagnolesi” con laboratori per bimbi, scuola di cucina e degustazioni, il “Gusto Diffuso Carmagnolese” con menù a tema proposti da diversi locali della città in collaborazione con il Laboratorio Gourmet Carmagnola da locali della città ed altre iniziative.

 

I principali eventi si svolgeranno nel Foro Boario e nel Salone Fieristico del Centro Servizi per l’Agricoltura di Piazza Italia e nel controviale di Viale Garibaldi, con ingressi gratuiti e nel rispetto delle normative vigenti per ciò che riguarda il contenimento della pandemia.

 

Nel Salone Fieristico sono in programma anche tre gustosissimi pasti: la “Cena dell’Allevatore” sabato alle ore 20:00, il “Pranzo del Porro Lungo Dolce di Carmagnola” domenica alle ore 12:30 e la “Cena del Bollito Misto Piemontese” domenica alle ore 20:00.

 

 

LA XXVIII FIERA REGIONALE DEL BOVINO DA CARNE DI RAZZA PIEMONTESE E DELLA GIORA

A cura dell’Assessorato all’Agricoltura, si svolge il 12 dicembre dalle ore 9 alle ore 18 nel Foro Boario di piazza Italia e si tratta di una grande manifestazione fieristica-zootecnica che, come di consueto, prevede l’esclusiva partecipazione di bovini di razza piemontese.

Si svolgerà il consueto concorso zootecnico con iscrizione dei capi secondo le dieci categorie in gara, valutazione ad opera della commissione giudicatrice e premiazione ai primi tre classificati di ogni categoria che, oltre al premio in denaro per il proprietario, riceveranno la tradizionale gualdrappa in raso ricamata a lettere dorate.

La mostra zootecnica, a cura di A.R.A.Piemonte e Cooperativa Co&Co prevede, prevede l’esposizione dei migliori capi bovini e la fiera agricola l’esposizione di attrezzature e macchine agricol.

La razza bovina piemontese è una razza antica e fiera, detta anche bianca a causa del colore quasi candido del mantello. La Giora, vacca a fine carriera riproduttiva, fornisce tagli pregiati ed il “Salame di Giora di Carmagnola” rientra nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione e nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia.

 

LA XII MOSTRA/MERCATO DEL PORRO LUNGO DOLCE DI CARMAGNOLA

A cura dell’Assessorato alle Manifestazioni, si svolge sabato 11 dicembre dalle ore 14 alle ore 18 e domenica 12 dicembre dalle ore 10 alle ore 18 nel controviale di Viale Garibaldi e nel Salone Fieristico di Piazza Italia, con la presenza dei produttori carmagnolesi F.lli Scotta, Traversa Giacomo, Giraudi Piero e degli studenti dell’ Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Baldessano-Roccati”.

In entrambi i giorni si troverà il Mercatino delle Eccellenze del Territorio, a cura della SOMS Domenico Ferrero con la presenza dei suoi produttori, dell’Associazione “Stupinigi è” e di numerose aziende del territorio. Sarà praticamente la prima Fiera del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, un mercato agricolo/orticolo e gastronomico, ricco di prelibatezze, nel quale sarà possibile acquistare ed assaggiare tantissime specialità dolci e salate: i porri freschi e le altre verdure invernali, vari prodotti trasformati come ortaggi e frutti in conserva, il panino orticolo, salumi, mieli di montagna, formaggi d’alpeggio, pani rustici e dolci da forno.

Durante la giornata di domenica i visitatori troveranno anche un mercatino di Natale con varie idee regalo e la SOMS Domenico Ferrero proporrà degustazioni di insalatina di cavolo alla vecchia maniera, frittata con porri e porro stufato, con offerta libera da devolvere ai suoi soci in difficoltà.

Il Porro lungo dolce di Carmagnola, caratterizzato da una notevole tenerezza e da un sapore delicato che si accompagna ad una facile digeribilità, fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte.

 

CA’ PEPERONE – LA CASA DELLE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE CARMAGNOLESI E DEL DISTRETTO DEL CIBO CHIERESE-CARMAGNOLESE

Cà Peperone” – La casa delle eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi è stata una delle principali novità della 72^ Fiera Nazionale del Peperone. Una temporary food room da 100 mq curata dello specialista di food event Marco Fedele che ha ospitato numerose realtà enogastronomiche carmagnolesi, giornalisti, food-blogger e vari esperti del settore. Da questa positiva esperienza è nata l’idea di proporre il format “Cà Peperone” in varie location ed eventi, con il famoso peperone ed altre eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi.

Nei giorni 11 e 12 dicembre Ca’ Peperone sarà dedicata soprattutto al porro lungo dolce e alla giora, sarà anche la casa del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e verrà allestita in una tensostruttura trasparente di 100 mq nel controviale di Viale Garibaldi e proporrà, con la direzione di Marco Fedele e la collaborazione del food-blogger Monsue Barachin (al secolo Giorgio Pugnetti), laboratori culinari per bambini a cura di Cucina e Dintorni di Angela Ventruti, scuola di cucina a cura del Laboratorio Gourment Carmagnola e merende sinoira a cura di produttori della SOMS D. Ferrero e del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, degustazioni gratuitetalk show, la colazione della domenica con i Maestri del Gusto Carmagnolesi e il food-blogger Monsue Barachin, incontri sulla cultura enogastronomica piemontese con la giornalista, scrittrice e sommelier Paola Gula per ciò che riguarda il porro e le carni, con Clara e Gigi Padovani che presentano la “Enciclopedia della Nocciola” nella giornata dedicata al “Nocciola Day”, e ancora il cooking show a 6 mani “Fuori di Porro & Giora” con Alessio Aimar del “Panificio Aimar” – vincitore della 21° Coppa d’Europa della Panificazione Nantes 2021 – lo Chef Fabio Montagna della “Bacalhau Osteria” di Torino e lo chef Lorenzo Careggio del ristorante EraGoffi di Torino.

L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti e scorte.

informazioni su degustazioni e laboratori al numero di telefono 349.4179852

 

>> Programma completo di Cà Peperone nel CS completo scaricabile sotto

 

 

“GUSTO DIFFUSO CARMAGNOLESE” NEI LOCALI E I PASTI NEL SALONE FIERISTICO

Grazie all’iniziativa “Gusto Diffuso Carmagnolese”, per gli amanti della buona tavola sono tante le opportunità per gustare i due prodotti principi del week-end nei ristoranti e locali cittadini che aderiscono alla manifestazione.

Un’idea che vuole coinvolgere le attività enogastronomiche carmagnolesi – dall’aperitivo, al pranzo e alla cena – anche in atre varie occasioni durate tutto l’anno, proponendo anche “Aggiungi un food-blogger a tavola” per raccontare su canali web e social la cucina di queste realtà.

I Menù e le varie proposte verranno presto pubblicate sulla pagina facebook.com/giovedisottolestelle

Vengono inoltre proposti tre grandi pasti all’interno del Salone Fieristico di Piazza Italia, due cene e un pranzo.

A cura del ristorante “La cucina piemontese” di Vigone, sabato 11 dicembre alle ore 20 è in programma la “Cena dell’Allevatore” e domenica 12 dicembre il “Pranzo del Porro Lungo Dolce di Carmagnola”.

Il bollito misto alla piemontese, con 5 tagli, le salse della tradizione e i suoi contorni, sarà invece il protagonista principale domenica alle ore 20 della “Cena del Bollito Misto Piemontese”, a cura della Confraternita del Gran Bollito Misto alla Piemontese di Carmagnola, dei Macellai della Garavella e della Pro Loco.

>> Menù dettagliato dei pasti al Salone nel CS completo scaricabile sotto

 

 

“FUORI DI PORRO E GIORA” A TORINO E PROVINCIA

Nella settimana precedente, alcuni ristoranti di Torino e provincia proporranno nei loro menù un piatto dedicato al porro lungo dolce di Carmagnola. A Torino i locali sono “Bacalhau Osteria” di corso Regina Margherita 22, “Così com’è” di via dei Mille 32, “Cubique” di via Saluzzo 86/B, “EraGoffi” di corso Casale 117 e “Nativo Esperienza Peruviana” di via San Bernardino 2. A Rivoli “La Piola di via Piol” in via F.lli Piol 16/A e a Piobesi Torinese il “Ristorante Hotel Celestino” in corco Italia 10.

“Cascine Piemontesi” scopre e promuove il territorio a partire dai produttori

Informazione promozionale

La valorizzazione di un territorio trova le basi prima di tutto nel racconto dei produttori e degli artigiani che lo abitano e lo coltivano, che si pongono come voce principale nel dialogo con il consumatore.

Il progetto del consorzio di “ Cascine Piemontesi”, nato nel 2020 , promosso da Confagricoltura in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, è stato ideato per favorire la promozione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari del Piemonte.

Scopo principale è quello di dare visibilità alle singole realtà produttive del territorio che si riuniscono sotto il marchio identificativo di “ Cascine Piemontesi” appunto, attraverso la realizzazione di campagne di comunicazione e l’individuazione di nuovi canali commerciali on line.

All’interno del Consorzio varie sono le aziende rappresentate: diverse produzioni protette fra le quali Castelmagno e Toma Piemontese DOP, Nocciola Piemontese IGP e Crudo di Cuneo DOP; ortofrutticole (con una menzione particolare alla mela e al kiwi di Lesegno) ma anche importanti denominazioni vitivinicole DOCG E DOC.

Qualità e coerenza col territorio in cui si sviluppano i prodotti: questi i capisaldi del progetto che intende far conoscere il lavoro delle aziende agricole, sottolineando il forte legame col territorio delle varie realtà che sentono l’esigenza di raccontarsi anche da un punto di vista culturale e di ricezione turistica.

E’ chiaro, quindi, come l’appartenenza a Cascine Piemontesi rappresenti per le realtà agricole e alimentari un’opportunità di crescita attraverso il mantenimento delle loro peculiarità.

I panorami ormai mutati nei quali si affaccia il nuovo modo di comunicare l’azienda e di vendere il prodotto, sono stati oggetto di un profondo studio del Consorzio che è arrivato a proporsi sul mercato con l’intento di trovare nuove opportunità commerciali puntando soprattutto sulle potenzialità del web.

Per questo, il gruppo ha creato una piattaforma on line chiamata “ Foodelizia” dedicata alla vendita di eccellenze agroalimentari a filiera corta che favorisce così il produttore nella commercializzazione in maniera diretta e senza i vincoli di distribuzione ma , soprattutto, di rendersi visibile e conoscibile anche al di fuori della zona di produzione.

Sono inoltre in fase di realizzazione, nuovi progetti di collaborazione con e commerce di settore ed è stato recentemente avviato il progetto Esperienze, progetto volto alla promozione, insieme ad enti turistici locali, delle attività offerte da alcune delle aziende associate.

Chiara Vannini

Informazione promozionale

Per l’Agricoltura 145 milioni l’anno

Fino al 2024 le risorse per l’agricoltura piemontese  si attestano intorno ai 145 milioni di euro l’anno, con particolare attenzione all’innovazione (dieci per cento), alla formazione degli oltre 36mila operatori e al sostegno dei giovani agricoltori.

È quanto ha annunciato l’assessore Marco Protopapa in Terza commissione (presidente Claudio Leone) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2022-2024 (Defr).

Tra gli obiettivi da raggiungere nel periodo 2014-2022 figurano anche il miglioramento economico e ambientale; la trasformazione e commercializzazione dei prodotti; lo sviluppo, ammodernamento e adeguamento in agricoltura e silvicoltura; il sostegno all’agroambiente e all’agricoltura biologica.

Alla luce della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Regione Piemonte dovrà gestire sempre più in modo sostenibile anche l’agricoltura, uno dei comparti più importanti per l’intera economia piemontese.

Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) – come è stato spiegato dall’assessore – sostiene la politica europea in materia di sviluppo rurale. Nel periodo 2014-2020, il Fondo si concentra su tre obiettivi principali: migliorare la competitività del settore agricolo; garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali e promuovere azioni per il clima; raggiungere uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali, compresa la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Sono intervenuti per delucidazioni e considerazioni: Maurizio Marello (Pd), che si è soffermato sui danni da eventi climatici e sul lavoro per evitare forme di sfruttamento e incidenti); Valter Marin (Lega), che ha posto l’accento sull’urgenza di accelerare il contenimento dei cinghiali e sugli invasi ad uso agricolo; Sean Sacco (M5s), anche lui sensibile agli interventi sulla parte assicurativa, per poi fare accenno alla tutela del reddito dell’azienda agricola; Paolo Demarchi (Lega), che ha chiesto una revisione del regolamento per lo spandimento dei liquami zootecnici degli impianti a biomassa, per poi fare alcune puntualizzazioni sul settore dell’allevamento e sulle quote latte; Leone, che ha ribadito pieno sostegno all’azione della Giunta anche in materia venatoria soprattutto in riferimento all’abbattimento dei cinghiali.

 

“Parlaconme” quarta edizione

Al via il 15 dicembre prossimo la quarta edizione della trasmissione condotta da Simona Riccio, dal titolo PARLACONME,  sulla web radio Radiovidanetwork

Mercoledì 15 dicembre prossimo riprenderà sulla web radio Radiovidanetwork la quarta edizione della trasmissione PARLACONME, condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, oltre che Social Media Marketing Manager del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino) e Linkedin Top Voice Italia.

A differenza dello scorso anno le puntate potranno essere registrate, al fine di agevolare gli impegni dei rispettivi relatori.

La prima puntata, registrata il primo dicembre scorso, ha visto la partecipazione di Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato delle Politiche agricole, alimentari e forestali dal 1 marzo 2021 e già  ministro dell’Agricoltura negli anni 2018-’19; di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti dal 2018 e, in videomessaggio, del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli.

“PARLACONME  vuol dare voce – spiega la sua ideatrice e conduttrice Simona Riccio – a numerosi soggetti appartenenti  alla filiera agroalimentare, dando loro l’opportunità  di raccontare le proprie storie e esperienze e facendo emergere le criticità del settore ma, in particolar modo, anche le numerose opportunità  che si dimostrano capaci di cogliere, creando una sinergia in grado di rendere il settore agroalimentare trainante per l’economia italiana e tale da costituire un’eccellenza a livello internazionale.

La mission della trasmissione è  quella di rivolgersi alla filiera agroalimentare per valorizzarla, promuoverla, per tutelare e comunicare le sue iniziative, creando nel pubblico una consapevolezza sul ruolo importante che questa filiera riveste nel valorizzare l’identità della cultura materiale dell’Italia e sul ruolo strategico che dovrebbe avere nel nostro Paese”.

La trasmissione, dopo il primo palinsesto alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola del 2020,  è  approdata sulla web Radio il 10 dicembre 2020; dopo il grande successo della prima edizione radiofonica, il 6 maggio 2021 ha preso avvio la seconda edizione.  Il 27 agosto scorso PARLACONME  ha fatto ritorno alla Fiera del Peperone  di Carmagnola, a distanza di un anno dall’inizio, con un’edizione speciale dal palco della Fiera, con la partecipazione di ospiti importanti e finalmente in presenza e del pubblico in piazza.

Mara Martellotta 

Assegnati i Piemonte Food Awards 2021

Patrocinati dal Ministero delle Politiche Agricole

“Anche per questa edizione” dichiara Donato Ala Giordano ideatore e organizzatore dei Piemonte Food Awards gli Oscar delle Eccellenze Agroalimentari, abbiamo dovuto rinunciare, visto il protrarsi delle limitazioni dovute alla pandemia, al nostro galà di premiazione, un vero peccato perché è un momento di confronto e integrazione tra le svariate aziende che producono eccellenza. Non abbiamo però rinunciato ad assegnare tra le 168 aziende iscritti i preziosi attestati e bollini che caratterizzano il nostro splendido progetto, ma siamo fiduciosi che nel 2022 riusciremo a organizzare al meglio la quinta edizione.

Questo straordinario evento si prefigge di valorizzare ulteriormente le aziende che producono eccellenza, anche quelle di piccole dimensioni che possono confrontarsi finalmente anche con le grandi realtà.

Ecco i premiati:

CATEGORIA PRODOTTI DA FORNO

 

VINCITORE

PANIFICIO PIANTANIDA

 

MENZIONE SPECIALE

 

PANIFICIO TANZI MATTIA

PANETTERIA DE MARTINI

PANETTERIA MARCARINO RODDINO

GRISSINIFICIO RATTO MORALES

 

PREMIO SPECIALE FARINE E BONTA’ NATURALI

MOLINO BONGIOVANNI

 

 

CATEGORIA DOLCI

 

 

VINCITORE

MAINERO GABRIELE

 

MENZIONI SPECIALI

 

BISCOTTIFICIO MOMO

BISCOTTIFICIO ROERO

MORIONDO VIRGINIO

PRIMOPAN

PASTICCERIA GIORCELLI

 

CATEGORIA CIOCCOLATO

 

VINCITORE

BODRATO

 

MENZIONI SPECIALI

 

BOELLA

GIORDANO CIOCCOLATO

GUIDO GOBBINO

ANTICA CIOCCOLATERIA CROCI DAL 1930

 

CATEGORIA VINI

 

VINCITORE

UGO BALOCCO

 

MENZIONI SPECIALI

 

CANTINA CASORZO

ARIONE

CANTINA PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA

AZIENDA AGRICOLA GOZZELLINO SERGIO

TENUTA SANTA CATERINA

PODERI GIANNI GAGLIARDO

TENUTE DONNALIA

 

CATEGORIA SPECIALE SPUMANTI

 

VINCITORE

TOSTI 1820

 

MENZIONE SPECIALE

 

ARIONE

 

CATEGORIA SALUMI

 

VINCITORI

QUADRO CARNI E SALUMI

 

MENZIONE SPECIALE

 

SALUMERIA GASPRIN

AGRISALUMERIA LUISET

LA GRANDA

SALUMI MIGLIETTA

 

CATEGORIA DISTILLATI

 

VINCITORE

DISTILLERIA BECCARIS

 

MENZIONE SPECIALE

 

ANTICA DISTILLERIA SIBONA

DISTILLERIA MAZZETTI

DISTILLERIA SAN CARLO

 

CATEGORIA FORMAGGI

 

VINCITORE

CASEIFICIO VALLE MACRA

 

MENZIONE SPECIALE

 

CASEIFICIO FOPPA

CASEIFICIO LA FISSELLO DOC

CASEIFICIO FERRERO FULVIO

CASEIFICIO CEIRANO E VILLOSIO

 

 

CATEGORIA RISO

 

VINCITORE

 

TERRE ALTE VILLARBOIT

 

MENZIONE SPECIALE

 

PRINCIPATO DI LUCEDIO

IL RE DEL RISO

RISO IN FIORE

RISO GUERRINI

RISO GOIO 1929

 

CATEGORIA NOCCIOLE

 

VINCITORE

LA REVELLA SOCIETA’ AGRICOLA

 

MENZIONI SPECIALI

 

AGRICOLA TARABLE

GIANOGLIO EMANUELA

L’ERA DELLA NOCCIOLA

PORELLO NOCCIOLE

 

CATEGORIA CONSERVE

VINCITORE

AZIENDA AGRICOLA SCAGLIONE

 

MENZIONE

AZIENDA AGRICOLA DELIZIE ANDRE’

AZIENDA GHIBAUDO

FONTEROSA CONSERVE

AZIENDA BREZZO

 

CATEGORIA SPECIALE TARTUFI

VINCITORE

INAUDI

 

 

Perché i Piemonte Food Awards? La manifestazione nasce con l’obiettivo di individuare, gratificare e premiare le eccellenze enogastronomiche del territorio regionale. I Piemonte Food Awards vogliono essere un’occasione per riunire tutti i protagonisti del mondo agroalimentare che contribuiscono a tenere alto il nome del Piemonte nel mondo, portando sulle tavole prodotti di altissima qualità.

La giuria e il premio I giudici e i presidenti della giuria – uno per categoria – sono selezionati tra i massimi esperti nel mondo dell’agroalimentare: giornalisti di settore, addetti ai lavori, rappresentanti delle associazioni di categoria, ristoratori e lo faranno attraverso una degustazione alla cieca per garantire il massimo della trasparenza e dell’imparzialità, il compito della giuria sarà quello di premiare le migliori aziende Piemontesi, dando loro la possibilità di farsi conoscere ai consumatori e ai buyer.

Il premio Piemonte Food Awards, nasce per celebrare l’impegno e la competenza nel settore agroalimentare, in questo momento in grande ascesa e con forti prospettive di sviluppo nel mercato estero.

Ringraziamento, la Giornata per la prima volta a Pinerolo

Il benvenuto a tutti gli agricoltori della Provincia di Torino

Per la prima volta la Giornata Provinciale del Ringraziamento si terrà a Pinerolo il 14 novembre: ritrovo alle ore 11 davanti alla Basilica di San Maurizio dove alle ore 11,30 la Santa Messa sarà presieduta da S.Ec.Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo. A seguire ci sarà la Benedizione degli agricoltori e dei mezzi agricoli e gli interventi delle autorità. Presso l’Hotel Cavalieri si terrà il tradizionale pranzo Coldiretti (presso le cui sedi di zona è possibile prenotarsi, ricordando la necessità del green pass). L’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, non può che ringraziare, insieme alla collaborazione della Parrocchia di San Maurizio, per la disponibilità la Coldiretti provinciale, nella persona del Presidente e Vice Presidente e del Direttore provinciale, l’ufficio stampa per la parte grafica, le sezioni pinerolesi, la segreteria territoriale di Pinerolo per aver reso possibile questo evento importante per rimarcare l’attenzione verso un mondo, quello agricolo, fondamentale per quell’ecologia integrale delineata da Papa Francesco nella “Laudato Si” e la cura e lo sviluppo stesso dei territori. Dal colle di San Maurizio si vuole dare a tutti gli agricoltori della Provincia di Torino che convergeranno, il più cordiale benvenuto ricordando le parole iniziali del Messaggio dei Vescovi italiani per la 71° Giornata Nazionale del Ringraziamento: “Quando lo sguardo dell’umanità si posa sulla creazione e il suo cuore trabocca di meraviglia per l’opera di Dio, la persona non può fare a meno di lodare il Signore per il dono degli animali, anzi la sua parola si intreccia con quella muta di tante creature viventi che accompagnano la nostra presenza sulla terra”

Agricoltura: gelate e siccità compromettono l’annata L’allarme di Confagricoltura

 Il bilancio tracciato da Confagricoltura Piemonte rileva produzioni in calo e prezzi in aumento per i cereali e le oleaginose; significative perdite di raccolti anche per prati, erbai, medicai e ortofrutta. Eccellente la vendemmia. Redditività sempre più scarsa per gli allevamenti zootecnici;  quasi azzerata la produzione di miele

 

Un inverno mite, una primavera piovosa con temperature fortemente altalenanti e una serie di gelate tardive, associati a un’estate calda e particolarmente asciutta, seguita da un autunno nuovamente mite: questo l’andamento climatico che ha segnato l’annata agraria 2020-2021, caratterizzata da una grave e perdurante siccità, che ha interessato soprattutto il Piemonte meridionale.

 

Le coltivazioni erbacee, frumento e mais in particolare, ma anche prati, medicai ed erbai annuali hanno patito la carenza idrica riducendo in modo significativo le produzioni, mentre le coltivazioni legnose, frutteti e vigneti in particolare hanno retto meglio, limitando il quantitativo dei raccolti, che si sono però rivelati di buona qualità.

Dal bilancio dell’annata agraria tracciato oggi con una conferenza stampa da Confagricoltura Piemonte emerge che la campagna del grano tenero si è chiusa con un calo produttivo di circa il 10%, mentre la riduzione di raccolto per l’orzo è stata più contenuta.

Anche il mais risentito dell’andamento stagionale favorevole, con un calo produttivo del 30 – 40% e localmente con un azzeramento della produzione a causa di grandinate, piogge violente e forte siccità in alcune aree della regione.

Da segnalare l’andamento positivo dei prezzi dei cereali, spinti dall’ondata dei rincari delle materie prime a livello mondiale, che hanno però messo in difficoltà la zootecnia per il forte aumento dei costi energetici e dei mangimi.

Appare in leggero calo, anche se per avere un quadro preciso occorrerà ancora qualche settimana, la produzione risicola, con qualità di buon livello.

Sostanzialmente stabile la produzione di oleaginose, quali soia, girasole e pisello proteico.

 

Il vigneto piemontese ha regalato la vendemmia di ottima qualità, anche se non abbondante, con un calo di produzione di circa il 10% rispetto all’anno scorso.

Le gelate del mese di aprile e l’estate con un periodo di forte caldo alternato da violenti temporali hanno danneggiato prima le fioriture e poi il raccolto dei frutteti: in forte calo la produzione di pere (-70%), di pesche (-50%), di susine e kiwi (-30%), di albicocche (-35%). Segnalati cali produttivi anche per quanto riguarda ciliegie (-20%) e mele (-12%).

Produzioni ridotte, ma di ottima qualità, per le fragole e i piccoli frutti (ribes, lamponi, mirtilli). L’annata è stata favorevole per il castagno, che però sconta gli effetti economici di una scarsa domanda.

Il meteo ha condizionato anche le coltivazioni orticole in pieno campo: soddisfacente invece l’andamento del mercato, con prezzi in sostanziale tenuta.

La prolungata siccità e il clima torrido dei mesi estivi hanno provocato problemi di produzione per prati, erbai e medicali, con perdite di raccolto del 30- 40%.

 

Sul fronte degli allevamenti zootecnici in generale si rileva un forte calo di redditività, dovuto all’aumento dei costi di produzione.

In pesante difficoltà gli allevamenti avicoli (produzione di polli da carne, tacchini e uova), forti consumatori di cereali e proteoleaginose.

Si segnalano forti preoccupazioni per la pressione delle produzioni estere sul mercato dei bovini da carne, che continuano a scontare bassi prezzi all’origine.

Continuano a permanere basse le quotazioni del latte alla stalla, con prezzi stazionari che penalizzano gli allevatori.

Situazione pesante anche per i suini: dopo gli aumenti di prezzo degli animali vivi nel periodo tra aprile e agosto, nei mesi di settembre e ottobre si è registrata una significativa riduzione dei prezzi e attualmente, per quanto riguarda i suini da macello più pregiati (quelli di peso tra i 160 e i 176 kg) il prezzo è inferiore dell’1,13% rispetto all’anno scorso.

Andamento particolarmente sfavorevole per l’apicoltura: le numerose avversità meteorologiche hanno causato una forte riduzione, quando non addirittura l’azzeramento, delle rese dei mieli primaverili più importanti e compromesso anche le produzioni estive.

 

Continua a ridursi il numero delle imprese agricole. In base ai dati dell’Anagrafe Unica della Regione Piemonte le aziende agricole erano 70.780 nel 2005, 62.706 nel 2010, 42.150 l’anno scorso e 40.152 quest’anno. “Nonostante la riduzione del numero delle imprese si mantiene sostanzialmente stabile la percentuale di giovani agricoltori: i titolari di azienda con meno di 41 anni erano il 14% nel 2010, mentre quest’anno sono il 13,6%. Ciò significa che il settore primario ha la necessità di un forte ricambio generazionale – dichiara il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro –  per poter affrontare con vigore le nuove sfide sul fronte della competitività e dell’internazionalizzazione”.

 

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia rimarca che “Occorre migliorare l’efficacia delle politiche agricole per favorire uno sviluppo sostenibile delle imprese: si tratta di utilizzare meglio i fondi del programma dello sviluppo rurale, intensificando la collaborazione nella Conferenza Stato Regioni e accelerando il confronto sulla nuova programmazione regionale. Inoltre due problemi che ci assillano da troppo tempo – conclude Allasia – e che devono trovare al più presto soluzione: la riduzione della burocrazia e la lotta agli animali selvatici che rappresentano ormai una piaga per le imprese agricole piemontesi”.

 

Come ha ricordato il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo alla conferenza stampa di oggi “La politica agricola comunitaria finora ha garantito ai cittadini cibo di qualità, salubre e in quantità. La nuova impostazione è a forte vocazione sociale: ci sarà un riequilibrio delle erogazioni a favore delle piccole imprese. Ciò che non occorre perdere di vista – ha aggiunto Giansanti – è il sostegno alla competitività delle imprese che per essere sostenibili devono assicurare un reddito adeguato agli agricoltori“. Il presidente di Confagricoltura ha ancora ricordato il contributo ecosistemico dell’agricoltura in termini di contrasto al cambiamento climatico. “Lavoreremo per sfruttare meglio boschi e foreste e per avviare un piano straordinario di produzione di proteine vegetali che riduca  la nostra dipendenza dall’estero – ha concluso Giansanti –  augurandoci che l’agricoltura possa utilizzare appieno i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza per continuare ad offrire il proprio contributo alla valorizzazione dell’ambiente”.

 

Agricoltura e qualità dell’aria. le indicazioni della Regione

Le Disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, approvate dalla Giunta regionale del Piemonte nel mese di febbraio 2021 con l’obiettivo di ridurne le emissioni di gas inquinanti in atmosfera, interessano, oltre ai settori dei trasporti e del riscaldamento civile, anche alcune attività agricole.

Pertanto l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha inviato ai Comuni piemontesi una comunicazione esplicativa sulle misure di limitazione relative agli abbruciamenti dei residui colturali, da applicare sul proprio territorio comunale a partire dalla stagione invernale 2021/2022.

“In questi giorni le amministrazioni comunali riceveranno una nota esplicativa da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – spiega l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – perché riteniamo che sia di utilità ai Sindaci, che a loro volta devono rispondere ai propri cittadini e in particolare agli agricoltori sui limiti previsti alla combustione di piante e residui vegetali”.

Nei Comuni piemontesi interessati dalla Procedura d’infrazione sulla qualità dell’aria, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno vige tutti i giorni il divieto di combustione all’aperto di paglie e residui colturali. Sono fatte salve le esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (dichiarate tali dall’Autorità fitosanitaria competente). In risicoltura, il divieto di combustione delle paglie decorre già dal 1 settembre; sono fatte salve le aree risicole con suoli asfittici, in cui l’interramento delle paglie del riso non è agronomicamente possibile a causa della loro insufficiente degradazione, e per i soli casi in cui l’allontanamento dei residui colturali non risulti possibile.

Si precisa che tutti i Comuni che non sono coinvolti dalle Disposizioni straordinarie regionali, tra cui molti Comuni montani, sono comunque soggetti alla Legge regionale quadro in materia di incendi boschivi, che prescrive il divieto di combustioni all’aperto dal 15 novembre al 31 marzo di ogni anno, fatte salve eventuali deroghe per il solo abbruciamento dei residui colturali, concesse con ordinanza dal Sindaco per un massimo di 30 gg, anche non consecutivi, e se non sono state riscontrate condizioni meteorologiche sfavorevoli, né rischi per la l’incolumità o la salute dei cittadini.

In ambito agricolo, oltre a queste disposizioni, il semaforo di qualità dell’aria elaborato da Arpa Piemonte regola anche le tecniche di concimazione, sia organica che minerale, delle colture agrarie. Nei soli giorni in cui il semaforo è arancione o rosso le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) devono utilizzare tecniche a bassa emissione di ammoniaca. Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione.

Per maggiori informazioni su questo aspetto è disponibile la pagina web: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/piano-straordinario-per-qualita-dellaria-dal-159-nuovo-operativo-semaforo