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L’amore, a volte, è vivere senza coordinate
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L’AUTORE
Roberta Grugni è nata a Pavia nel 1967. Dopo la laurea in Scienze Politiche ha svolto vari lavori in giro per l’Italia. Dal 2012 assiste a tempo pieno il marito diventato disabile a seguito di un incidente stradale.
Da allora ha scoperto la scrittura, inizialmente come terapia, poi come passione. Ha già pubblicato tre romanzi: “Navigando a vista” del 2016 Eve edizioni, incentrato sulla disabilità nella coppia, “Educazione siciliana” del 2020 Montag Edizioni- Delos digital (versione ebook), un romanzo di formazione che parla del traffico di esseri umani, mafie, periferie degradate (Menzione d’onore al Premio Nazionale città di Grosseto 2022), e nel novembre del 2023 “Poco vento, niente bussola” Montag Edizioni, una rivisitazione del primo romanzo, con nuovi personaggi e nuove tematiche sulla disabilità. Vive a Parma, ama viaggiare, andare in bicicletta, leggere.
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POCO VENTO, NIENTE BUSSOLA
Storia di una coppia, tra amore e caregiving
L’amore, a volte, è vivere senza coordinate
Francesca e Luca sono una coppia affiatata: hanno in comune la passione per la vela e per la moto. E proprio in moto Luca ha un grave incidente che lo costringerà su una sedia a rotelle. Francesca gli starà vicino cercando di condurre una vita “normale”, ma Luca non riesce ad accettare la sua nuova condizione e giorno dopo giorno sprofonda nella depressione, trascinando con sé la sua compagna. È allora che Francesca reagisce e, d’accordo col marito, parte da sola per Ponza, per ritrovare se stessa e la forza per continuare la nuova vita di coppia. Sull’isola Francesca incontra Pietro, un maestro di kung-fu che le farà riscoprire la passione e la sensualità che con Luca erano venute a mancare. Riuscirà Francesca a rinunciare a sentirsi una donna “completa” per ritornare da Luca, e alla vita da caregiver? O la riconquistata passione avrà la meglio?
Il 15 aprile 2005 la nostra vita cambiò per sempre: i nostri progetti, i sogni, la quotidianità vennero stravolti dal tragico incidente stradale del mio compagno, diventato in seguito mio marito. Durante la folle corsa verso l’ospedale lo rianimarono più volte. Rischiò di morire, ma già da lì dimostrò la sua forza e tenacia. Ancora non sapevo quello che ci aspettava, in quei momenti c’era da pensare all’emorragia inarrestabile, al polmone collassato nell’impatto, c’era solo da lottare per la vita. E lui lo fece. Uscito dalla sala operatoria ancora non sapeva della lesione al midollo spinale, era intubato, incosciente e venne trasportato in rianimazione. A me invece i dottori comunicarono subito l’inesorabile condanna: “Non camminerà più”.
Tutto divenne nero, mi accasciai, non potevo sopportare un tale peso. Pensai al compagno di una vita, provetto subacqueo, appassionato di arrampicata, di viaggi in moto. Tutto cancellato in pochi minuti. Ma ciò che più mi angosciava era non sapere che ne sarebbe stato della nostra vita di coppia. All’epoca avevamo 37 anni, con una vita davanti da scrivere; e mentre lui lottava in un letto di ospedale per sopravvivere, io mi sentivo oppressa, senza fiato, senza risposte. Com’è vivere da disabile? Una domanda che non mi ero mai posta, un mondo che ignoravo e che avrei iniziato a scoprire giorno per giorno. Io ho deciso di rimanere accanto a mio marito, una decisione che presi di pancia, senza pensare, frutto del nostro amore profondo. A volte ho pensato di mollare, di rifarmi una vita, di ricominciare a vivere da persona “normale”. E anche mio marito, uscito dalla rianimazione, nella sua analisi lucida, per prima cosa mi disse: “pensaci bene, non sarà una passeggiata. Se mi lascerai ti capirò”. Una testimonianza forte del suo amore per me che è quello che ci ha permesso di essere qui, oggi, ancora insieme, a lottare per ritagliarci qualche attimo di felicità. La vita del caregiver, cioè di “colui o colei che assiste un familiare in condizioni di non autosufficienza o diminuita autonomia per motivi di età, disabilità o malattia”, è una vita dura. In Italia siamo un esercito silenzioso e laborioso di quasi 8 milioni di persone, che rivestono un ruolo fondamentale nell’assistenza ai propri cari e tutto questo senza una tutela adeguata. Ho voluto raccontare ciò che accade quando la disabilità irrompe in una coppia in età matura. Quasi tutti i libri raccontano l’esperienza dal punto di vista del disabile, mancava la testimonianza del punto di vista di chi resta “sano”, di chi si trova a rimodulare la propria vita in funzione della persona amata, diventata all’improvviso non autosufficiente, già “anziana” nonostante l’età anagrafica. Lo scopo del mio romanzo è avvicinare al mondo della disabilità chi ignora questo universo parallelo, e allo stesso tempo, essere di conforto a coloro che si trovano nella mia stessa situazione. La storia è inventata, ma i sentimenti, gli stati d’animo, la psicologia dei personaggi sono realistici. Spero di essere riuscita nell’intento.
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https://www.edizionimontag.it/catalogo/poco-vento-niente-bussola/
https://delos.digital/9788825416947/educazione-siciliana