POLITICA- Pagina 487

Grimaldi, Accossato e Todros: “Mantenere l’alta complessità di Sant’Anna e Regina Margherita”

Parco della Salute: “un obiettivo a cui non si può rinunciare. Basta giocare sul futuro di donne e bambini!”

“Garantire l’autonomia e l’elevata qualità delle cure in campo materno-infantile: questo era l’obiettivo per assicurare una sempre maggiore qualità del servizio sanitario, tramite un aumento dei posti letto e una maggiore integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali. Non si può rinunciare a questo traguardo. Quella a cui si è giunti mi sembra una soluzione di comodo che rischia di snaturare il progetto del Parco della Salute”.

Così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi, e le esponenti di Articolo Uno Silvana Accossato e Tullia Todros commentano le notizie trapelate e rivelano che il Regina Margherita e Sant’Anna non saranno trasferiti nel nuovo polo sanitario.

“Avevamo chiesto un’attenzione particolare nei confronti di alcuni percorsi di cura, ma a quanto pare non c’è stata” – proseguono. – “La realtà unica di ‘policlinico pediatrico’ del Regina Margherita, ma soprattutto la ginecologia e l’ostetricia del Sant’Anna devono stare all’interno del Parco della Salute, perché soltanto la presenza di reparti specialistici medici e chirurgici nella stessa struttura garantisce la sicurezza delle donne, che altrimenti potrebbero vedersi costrette a essere trasportate in ambulanza dal Sant’Anna (che accoglie la maggioranza delle partorienti) al Parco della salute. Il Sant’Anna non ha tutte le specialità che gli permettono di farsi carico da solo della salute delle donne. Stiamo dunque dicendo che le donne non hanno diritto di accesso al Parco della Salute? L’assenza di una cabina di regia e di uno sguardo complessivo sulle cure del paziente non può che portare disagi e sprechi di risorse. La Regione non se lo può permettere, ma soprattutto le persone assistite non se lo meritano. Inoltre questa decisione rischia di essere una vera pietra tombale di tutto il processo che rischia di dover ricominciare da capo. Basta indiscrezioni, dopo aver negato le comunicazioni in aula chiederemo con un Question time cosa la Giunta ha in mente”.

Referendum, via libera anche dal Piemonte alla proposta  sulla legge elettorale 

“Questo è soltanto l’inizio di un percorso – spiega il capogruppo Lega Salvini a Palazzo Lascaris, Alberto Preioni – che dovrà portare a far esprimere i cittadini su una questione molto importante: il modo di eleggere i propri rappresentanti. Ed è un grande risultato: far decidere ai cittadini da chi vogliono essere governati. Un sistema più semplice, sul modello di quanto già avviene per i sindaci: chi ottiene anche solo un voto in più, sarà maggioranza. Sono soddisfatto di questa legge, darà stabilita e governabilità al paese. Restituiamo a 60 milioni di Italiani il diritto di scegliere una legge elettorale decisa, moderna ed efficiente”

“Oggi abbiamo presentato l’emendamento n. 56 che è integralmente sostitutivo del testo della proposta di deliberazione – dichiara Sara Zambaia. -L’esigenza di sostituzione derivava da due esigenze formali: la prima, di cogliere l’opportunità di uniformarci ulteriormente a livello tecnico alle istanze della Corte di Cassazione in merito al quesito referendario, e la seconda, quella di adottare il medesimo modello deliberativo delle altre regioni al fine di uscire con una deliberazione maggiormente concertata sia a livello tecnico che politico. A differenza di quanto pretestuosamente sostengono le minoranze, – così la consigliera Zambaia – la scelta di presentare un emendamento come questo non è assolutamente sintomatico di un testo precedentemente non corretto. Il testo della deliberazione è ed era corretto già ben prima della presentazione dell’emendamento, ma la volontà di perfezionarlo ulteriormente è un’opportunità aggiuntiva che abbiamo ritenuto di cogliere proprio al fine di uniformarci alle istanze della Corte”.

Parco della Salute, Salizzoni: “Occorre avere una chiara visione del futuro”

 “LE IPOTESI DI CIRIO SUL MATERNO-INFANTILE RISCHIANO DI FAR SALTARE IL PROGETTO”

“Garantire la sostenibilità economica. Senza dimenticare le periferie”

“Mi auguro che quando si ipotizza di scorporare qualche ospedale dal progetto del Parco della Salute, si siano fatti bene i calcoli, altrimenti si correrebbe il rischio di mettere sul percorso un sasso capace di far deragliare il treno di una delle più grandi infrastrutture sanitarie, di ricerca ed innovazione del nostro Paese. Giusto salvaguardare l’autonomia funzionale del Regina Margherita, ma quando Cirio annuncia che resterà fuori dal Parco della Salute, lo fa perché ha in mente il progetto di una nuova torre pediatrica? Se è così, dove farla e con quali soldi?”: così il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI commenta le dichiarazioni del Presidente Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto di oncoematologia pediatrica.

“Ho apprezzato la prudenza dell’assessore Icardi sullo scorporo eventuale della parte materno-ginecologica – aggiunge Mauro SALIZZONI – perché il Sant’Anna deve essere parte di un ospedale ad alta complessità per garantire la sicurezza delle madri e dei bambini: le gravidanze a rischio e patologiche devono essere trattate in una struttura ospedaliera con tutte le specialità medico-chirurgiche necessarie ad affrontare le complicanze”. “Nessuno ha mai messo in discussione l’autonomia funzionale della parte pediatrico-infantile – aggiunge Mauro SALIZZONI – ma spero che tutti abbiano ben chiaro che fra dieci anni, quando il Parco della Salute sarà realizzato, il Regina Margherita sarà un ospedale di 70 anni, inesorabilmente vecchio, quasi coevo del Ponte Morandi, privo di criteri antisismici. Quindi, se si ipotizza uno scorporo, bisogna prima approfondire il tema della sostenibilità finanziaria. Un conto è passare dagli attuali 4 ospedali (Molinette, Cto, Sant’Anna e Regina Margherita), con i loro alti costi di gestione, ai futuri 2 ospedali (Parco e Cto) come previsto dal progetto iniziale, altro, invece, è prevedere comunque 3 o addirittura 4 ospedali”.

“Inoltre – aggiunge Mauro SALIZZONI – non è forse il caso di fornire di maternità e di pediatria anche le periferie dimenticate di Torino? Ad esempio, potenziando il San Giovanni Bosco anche con nuove strutture, trasferendo lì 1500 dei 6500 parti che vengono fatti attualmente Sant’Anna e dotandolo di un reparto pediatrico? Come possiamo accettare che una partoriente di Barriera di Milano o un bambino che ha la tonsillite debbano attraversare tutta la città per farsi assistere? Forse è il caso di occuparsi concretamente delle periferie, garantendo servizi di qualità, anziché limitarsi ad evocarle in campagna elettorale”.

Ravetti (Pd): “La Regione metta in campo tutte le iniziative per tutelare i lavoratori di Novi Ligure e Racconigi”

Da Palazzo Lascaris

“Ho chiesto di approvare un atto di indirizzo sulla crisi della ex Ilva, come segno di vicinanza ai lavoratori del gruppo di tutti gli impianti interessati: oltre a Taranto e Genova, anche quelli dello stabilimento di Novi Ligure, che occupa ottocento dipendenti, e quelli di Racconigi” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Il gruppo angloindiano ArcelorMittal ha notificato ai commissari straordinari dell’azienda la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate, acquisite secondo l’accordo chiuso il 31 ottobre 2018” spiega Ravetti.

“Dal momento che la decisione dell’azienda, se confermata, assumerebbe un carattere molto grave anche per l’occupazione nella nostra regione, con questo atto di indirizzo chiedo che la Giunta regionale si attivi con urgenza perché il Governo nazionale convochi immediatamente i vertici di ArcelorMittal per individuare tutte soluzioni possibili per tutelare i lavoratori interessati” conclude il Presidente Ravetti.

Quale memoria per il futuro europeo?

Riceviamo e pubblichiamo

Nelle scorse settimane,il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione relativa “ all’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.Di quale memoria si parli è chiaro: equiparazione delle esperienze di comunismo e nazi-fascismo,diffida circa l’uso ed il mantenimento nella sfera pubblica dei simboli del comunismo,invito alla rimozione di monumenti e riferimenti tuttora esistenti in parchi,piazze e strade a eventi e personaggi del comunismo.Contro questa posizione della maggioranza del parlamento europeo il Partito Comunista Italiano organizza un presidio di protesta in piazza Castello Torino sabato 9 novembre 2019 dalle ore 10,00 alle ore 18,00.Con comizio alle ore 15,30 del compagno Bruno Steri della segreteria nazionale del PCI .

Cavallerizza: presidio di FI Giovani

Martedì 5 novembre mentre si svolgerà l’incontro in Prefettura con il Ministero dei Beni Culturali sul tema dello stanziamento dei fondi per il recupero della Cavallerizza, dalle ore 11,45 sotto la Prefettura in Piazza Castello si svolgerà un presidio organizzato dal movimento di giovanile di Forza italia.
 

Dice  Tommaso Varaldo (Forza Italia Giovani):  “La Cavallerizza è un patrimonio della città riconosciuto dall’Unesco che è stato lasciato al degrado dei centri sociali. Ci sono voluti due incendi e quasi cinque anni di occupazione abusiva perché l’attenzione mediatica cadesse su questa situazione vergognosa. Noi è dal primo giorno di occupazione che chiediamo lo sgombero. Spendere i 5 milioni di euro promessi dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, per il recupero del bene e consegnare la gestione della nuova Cavallerizza agli occupanti? E’ pura follia, la loro esclusione dal futuro della Cavallerizza sia una condicio sine qua non per lo stanziamento effettivo dei fondi. Il nostro presidio per dire STOP ILLEGALITA’, LA CAVALLERIZZA TORNI ALLA CITTA’. Alla Città e non agli abusi e al loro degrado”

Scanderebech: “Appendino sbaglia, a pagarne è il Comandante Bezzon”

Dichiara la Consigliera comunale Scanderebech “La Sindaca e l’Assessora Lapietra chiedano scusa al Comandante Bezzon e non si accettino le sue dimissioni. Se la politica sbaglia, non è giusto che un tecnico, che ha solo applicato una normativa faccia un passo indietro. Bezzon ha tutta la mia solidarietà”. Prosegue Scanderebech: “Ho richiesto una commissione urgente, per analizzare con i diretti interessati coinvolti, il tema della normativa sui monopattini. Al tavolo ho chiesto che partecipino anche motorizzazione e assicuratori”

“Ma quale Lapietra, a lasciare sia Appendino”

Riceviamo e pubblichiamo

“Monopattini elettrici, già si alzano le prime voci che chiedono le dimissioni dell’Assessora. Ma la sola responsabile di questo e di tutti gli altri disastri di questa Amministrazione è la Sindaca”

Sento già qualcuno invocare le dimissioni dell’Assessora Lapietra dopo la brutta figura dei monopattini elettrici, ma è una logica che non accetto. L’unica responsabile del disastro è la Sindaca. Una Sindaca ormai in completo stato confusionale.

Il pesce puzza dalla testa. È evidente che un’Amministrazione che non sa gestire una questione banale come quella dei monopattini non saprà gestire partite molto più complesse e strategiche. Una tra tutte: la Metro 2.

Stucchevole il balletto dei rimpalli di responsabilità tra Lapietra e Bezzon: stucchevole perché quest’ultimo risponde, nel suo ruolo, proprio alla Sindaca. Ma dov’era Appendino quando il tema era all’ordine del giorno in Giunta? A presenziare a inaugurazioni? A stringere mani? A tagliare nastri?

E l’Assessore Finardi, mai citato da nessuno ma fino a prova contraria titolare della delega alla Polizia Municipale? A che cosa punta la Sindaca? A liberarsi di due Assessori non più graditi?

La Giunta è un organo collegiale e come tale agisce e pianifica (o per lo meno prova a farlo). Di questo organo la Sindaca dovrebbe essere il vertice e la guida. Invece ormai in questa Città ogni membro della Giunta fa quello che gli pare e la Sindaca è del tutto incapace di gestire e guidare la collegialità della Giunta.

Basta scaricare Assessori solo perché Appendino è in imbarazzo, dovendo districarsi tra ideologia e governo.

Sia lei a lasciare, per il bene di Torino.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Si risveglino i moderati contro anarcoidi e fascistoidi

Sento già le critiche di vecchi e ( forse ) passati amici . Sei diventato un reazionario. Avrei
preferito conservatore democratico, ma la perfezione non è di questo mondo. Ora non posso più
tacere e non ho più voglia di tacere giacché mi sono stufato di sopportare.
Roberto Rosso vuole chiedere i danni erariali alla Sindachessa Chiara Appendino per come si
sta comportando sulla vicenda della Cavallerizza. Giustissimo, perché la Sindachessa copre in
ogni modo gli occupanti legittimandoli. Ora non c’ è dubbio alcuno che l’ ex asilo di via Livorno
è stato liberato esclusivamente per volontà dell’ allora Questore. Il perché è molto semplice:
questo ciarpame violento è uno dei cardini del potere della Sindachessa. Ci metta i soldi suoi e
non quelli della comunità per risolvere il problema degli occupanti. Scandalosa e’ stata la riunione
tra Prefetto Sindachessa e rappresentati degli occupanti, come se avessero legittimità nel
discutere con lo Stato il futuro della Cavallerizza. Inoltre, se mai qualcuno si è scordato, il Prefetto
e le Prefetture rappresentano il Governo. Governo silenzioso sulla vicenda. Come è stata
scandalosa l’astensione in Senato sulla proposta di Liliana Segre contro razzismo e nazifascismo.
Niente da fare, stanno tornando e si sono mimetizzati dentro il centrodestra condizionandolo
come si è palesemente visto. Destra o moderati, se ci siete battete un colpo. Persino Silvio
Berlusconi ha negativamente stigmatizzato il tutto. Centrodestra a trazione Meloni Salvini non
è proprio una bella cosa. Infatti sono imbarazzati i commenti di quelli di Fratelli d Italia verso il

Sindaco loro adepto che promuove la cena per commemorare la marcia su Roma. Imbarazzati
per alcuni perché sono costretti nel dire sottovoce che sono d’accordo. Il fascismo nel nostro
paese è ancora un reato.
Agli albori della sua adesione a Forza Italia parlavo con Roberto Rosso. Mi riprese perché
parlavo di destra. “Io sono di centro destra”.Mi scusai effettivamente Comba e Crosetto sono
definibili moderati. E che ci stanno a fare con una destra che scivola verso il fascismo ? Dicono
che fanno fuoco con la legna che hanno. La legna verde non va bene per essere bruciata. Anzi
è dannosa per il fuoco stesso. Persino Umberto Bossi era (e probabilmente è )

antifascista convinto. Dovrebbe essere nel DNA di ogni politico. Roberto Rosso se ne è convinto ed ha
costituito la sua corrente perché Fratelli d Italia sta troppo a destra. I moderati si agitano nel
loro schieramento . Ma per ora sono troppo deboli. E odio e rancore si diffondono sempre di
più. Ed odio e rancore non fanno ragionare producendo paure ed isterismi.
Ciò che vogliono fascisti ed antagonisti anarcoidi. Prima erano speculari . Facce della stessa
medaglia. Ora sono complementari , binari paralleli dove viaggia il treno della intolleranza. Nel
1977 tra eversione brigatista rossa e stragismo fascista le istituzioni erano sotto assedio. In
una riunione dissi: dobbiamo difendere lo Stato. Fui ripreso: difenderlo e cambiarlo. Ancora oggi
non so se era solo un sofismo.
So che oggi è più grave la situazione proprio perché i fatti si ripetono.Sono più gravi anche
perché si stanno saldando fascismo nazismo sciovinismo slavo ed antagonisti pseudo
rivoluzionari. Il loro unico scopo è imporsi. Simili le violenze. Da occupare a di

fatto votare contro Liliana Segre che porta con sé nell’anima e nel corpo le sevizie . Difendere la democrazia, questa
democrazia è essenziale per i nostri figli e per noi. Ai nostalgici delle dittature ricordo e chiedo :
in quale punto della scala sociale erano i vostri? Nelle dittature stanno bene solo i
privilegiati. Difendere la democrazia è difendere la nostra libertà e quella altrui.
Libertà non vuol dire fare quello che uno vuole. Sicuramente la libertà è dire quello che uno vuole
con  i dovuti modi. Chiara Appendino ha sbagliato come ha sbagliato chi si
è astenuto e cioè votato

contro Liliana Segre. Come ha avuto ed ha ragione Roberto Rosso e
spero tutta la giunta regionale , nel dire basta a questa deriva dell’onda nera . Moderati se non
conservatori insieme a progressisti nel difendere la nostra democrazia sia a Roma che Torino.
La storia è ad insegnarci che quando si pensa solo alla propria parte politica arriva qualcuno che
dice: ora ci penso io. E dopo ce n’è

solo per lui. Direi proprio: meditate gente e non fatevi fregare. Dopo si rischia che solo pochissimi potranno parlare e il
silenzio dei più sarebbe devastante.

Cerutti (Lega): “2.8 milioni per la Torino-Ceres e la Canavesana”

Riceviamo e pubblichiamo

“Azioni concrete contro i disservizi”

In I Commissione Consiliare Regionale, in sede di assestamento di bilancio, l’Assessore Gabussi ha annunciato lo stanziamento di ben 2,8 milioni di euro per il miglioramento e la messa in sicurezza delle ferrovie Torino-Ceres e Canavesana. Si tratta di trasferire fondi ai concessionari, dando attuazione al piano di investimenti previsto dal DL 422/97 art.15.

Dichiara il Commissario della Commissione Bilancio Andrea Cerutti (Lega Salvini): “Rispondiamo oggi con azioni concrete a un tema così sentito quale il trasporto ferroviario della Torino-Ceres e della Canavesana. Non sono più concepibili i disguidi causati dalla gestione GTT, il sovraffollamento dei vagoni e i guasti. Forte è la convinzione che siano necessarie azioni concrete per la miglioria della situazione e per la messa in sicurezza della rete di trasporti in questione e di tutti coloro che usufruiscono del servizio. Questo potrà essere fatto con questo cospicuo investimento finanziario.  – continua Cerutti – L’intervento della Giunta Cirio era un atto dovuto alla popolazione che ultimamente ha avuto notevoli disagi causati dai disservizi e da una cattiva gestione”.