ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 701

Nosiglia alla messa dei defunti: "Disperdere le ceneri è superstizione, la morte non si privatizza"

nosiglia e giovani

L’arcivescovo fa anche riferimento alla “commercializzazione del lutto”

 

Mons. Cesare Nosiglia, durante l’omelia in occasione della messa per i defunti al Cimitero Parco ha lanciato un appello ai fedeli contro quello che si potrebbe definire un eccessivo “individualismo della morte”. Un concetto riferito all’uso della dispersione delle ceneri che l’arcivescovo definisce “privatizzazione e commercializzazione della morte e del lutto”. “La cultura di oggi – dice Nosiglia –  cerca di privatizzare la morte esaltando tipologie e pratiche funerarie come la dispersione delle ceneri e la custodia dell’urna in casa o in luoghi privati, mentre disdegna il cimitero come luogo privilegiato della sepoltura e luogo della memoria e della comunione dei vivi non solo con i propri cari defunti. Il cimitero è dunque luogo di comunione e di comunità. La morte non si deve privatizzare”. L’arcivescovo fa anche riferimento alla “commercializzazione del lutto”, alla pubblicità e alle sale del commiato. Invita tutti, in particolare i sacerdoti, alla preghiera e a considerare “i  luoghi e le cerimonie funebri al di fuori da una concezione superstiziosa”.

Latte, aperto il confronto tra allevatori e industriali

mucca latte

Confagricoltura: “Adesso lavoriamo insieme per valorizzare la filiera”

 

Per Confagricoltura l’avvio del confronto con gli industriali e l’impegno congiunto per la valorizzazione del latte piemontese sono gli aspetti più importanti emersi dalla riunione che si è svolta oggi (sabato 31 ottobre) a Torino all’assessorato regionale all’Agricoltura tra le rappresentanze delle organizzazioni agricole e delle aziende di trasformazione lattiero casearie.

 

Confagricoltura Piemonte, che è intervenuta all’incontro presieduto dall’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero con una delegazione di allevatori composta da Cristina Donalisio, Pierangelo Cumino e Giampiero Degiovanni, insieme ai direttori provinciali di Cuneo e Torino, Roberto Abellonio ed Ercole Zuccaro, manifesta apprezzamento per la riapertura del dialogo con i trasformatori e ribadisce il proprio impegno per la soluzione della crisi del comparto. Per l’organizzazione degli imprenditori agricoli “il prezzo pagato ai produttori è giunto a livelli inaccettabili e tali da non coprire più i costi di produzione. Se la situazione non migliorerà molti allevamenti saranno costretti a chiudere, con danni pesanti per il settore primario e per l’intero indotto”.

 

Per Confagricoltura è fondamentale consolidare il dialogo. Nelle prossime settimane, sulla base delle intese raggiunte, si aprirà un confronto in ogni singolo caseificio con le rappresentanze dei produttori e le loro organizzazioni. Parallelamente in Regione verrà istituito un tavolo di filiera che avrà il compito di individuare gli strumenti per la valorizzazione del latte, intervenendo sulla qualità, sui metodi di allevamento rispettosi del benessere animale e sulla promozione delle produzioni locali. “La crisi è pesante e deve essere affrontata con l’impegno di tutti i protagonisti. È necessario accelerare il confronto – sostiene Confagricoltura – cercando soluzioni nuove che offrano prospettive di sviluppo per l’intera filiera, rispettose degli equilibri di mercato e garanti della dignità di tutti gli attori”.

Nosiglia a Lanzo: "Parrocchie e comuni, fate rete"

nosiglia lanzo 2nosiglia lanzo 

Il gruppo coordinato dal vicario episcopale don Claudio Baima Rughet ha portato l’Arcivescovo a vedere realtà produttive di nuovo conio, di giovani che stanno tornando nelle aree montane

 

L’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia è stato nei giorni scorsi a Lanzo in un incontro promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro. L’incontro segue alle molteplici visite che Nosiglia ha fatto nelle Valli di Lanzo, conoscendo imprenditori e rappresentanti di associazioni, terzo settore. Il gruppo coordinato dal vicario episcopale don Claudio Baima Rughet ha portato l’Arcivescovo a vedere realtà produttive di nuovo conio, di giovani che stanno tornando nelle aree montane, ha proposto IoLavoro per il Ciriacese e le Valli di Lanzo a inizio ottobre, ha invitato Nosiglia ai tavoli di Gal e Unione montana che hanno presentato attività, istanze, modelli di intervento con fondi europei. Nosiglia ha ascoltato e promesso un’azione della Diocesi per aiutare parrocchie e Comuni a fare rete, comunicare meglio quello che già esiste, attuare quanto previsto dalla dottrina sociale della Chiesa”.

 

Importante il richiamo di Nosiglia ai temi della Laudato Si, in particolare all’“Ecologia integrata”. “Solidarietà e sussidiarietà sono i valori che devono ispirare il lavoro politico e istituzionale della nostra associazione, così come dei Comuni e delle Unioni montane, della Città metropolitana e della Regione – dice Marco Bussone, vice presidente di Uncem Piemonte – Oggi il superamento del vecchio municipalismo, l’uscita dai tradizionali modelli di sviluppo urbanocentrici, la fine del sistema assistenzialista centro-periferia, la ridefinizione del patto tra città e montagna con la prima che deve riconoscere i servizi ecosistemici-ambientali prodotti dalle Terre Alte, impongono nuove azioni che la Laudato Si ci aiuta a declinare in norme e scelte. Abbiamo un grande lavoro da fare e la vicinanza della Chiesa alle istituzioni è fondamentale.”

 

Massimo Iaretti

UNITRE TORINO: IL 2 NOVEMBRE AL VIA LE LEZIONI

Tra i 170 corsi di Unitre Torino alcuni sono inediti

 

mole vittorioIl prossimo 2 novembre alle 9,30 suona la campanella per le lezioni di Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età d’Italia. Tra i 170 corsi di Unitre Torino alcuni sono inediti: “La successione: occuparsene bene, vivere meglio”, coordinato da Andrea Dalla Chiara, che spiegherà i problemi legati al trasferimento del patrimonio familiare; “C’era una volta…e  domani?”, una psicoterapeuta dell’età evolutiva (Claudia Cuminetti) e una libraia (Marta Bianco) compiono un viaggio nel pianeta dell’infanzia e dell’adolescenza per esaminare come sono cambiati la letteratura e l’immaginario infantile; “I geroglifici” (avviamento della lingua egizia); “Un fotoreporter di guerra all’Unitre” (teorico-pratico, con visita a mostre); “Conflitti e speranze di pace nel mondo” (tenuto dal generale Carlo Cabigiosu, che è stato impegnato in importanti missioni militari all’estero); “Attenti al segno” (creatività pubblicitaria); “Le primavere arabe” (approccio storico, economico-sociale, politico); “Maghi e magia” (organizzato dal Circolo della magia di Torino). Naturalmente sono confermati i seguitissimi “Storia del ‘900” (professor Gianni Oliva) e “Come vivevamo…società e costume” (la professoressa Lucia Cellino racconta i più famosi processi della storia e i loro protagonisti).

 

Altre novità interessanti sono: il corso sulla “geografia del vino”, coordinato da Agostino Tarditi, presidente Consorzio tutela vini Pinerolese, un excursus sulla storia e le caratteristiche della vite e sulle tecniche di coltivazione e vinificazione, con visite guidate; “Primo soccorso ed educazione alla salute”, tenuto dalla Croce Rossa Italiana.

 

Gli “Amici del coro Unitre” danno la possibilità a tutti gli associati di partecipare a incontri di canto. “L’Accademia dell’umanità”, l’altro pilastro portante di Unitre, organizza  i volontari dell’associazione, impegnati negli ospedali, nei musei, nelle iniziative del  tempo libero. Propone anche un calendario di sette spettacoli con cadenza mensile, al Dopolavoro Ferroviario (via Sacchi 63), viaggi legati ai corsi e visite guidate a mostre. L’Unitre Torino si auto finanzia con le sole quote associative; la collaborazione dei docenti è volontaria e gratuita.  

Per  seguire le attività ci sono un canale Facebook molto attivo e il sito www.unitretorino.net.

 

UNITRE TORINO IN CIFRE

 

Associati: 4 mila

Corsi: 170

Ore di lezione: 5 mila

Docenti: 200

Percentuale di conferme: 90%

Matricole: 500

 

(Foto: il Torinese)

I cattolici democratici e i “sepolcri imbiancati”

merlo giorgioDibattito sulla riforma delle unioni civili: non entro nel merito della riforma in discussione al Parlamento – riforma comunque utile ed indispensabile – ma è indubbio che la gara in corso tra chi è “più cattolico” in alcuni settori del Pd e tra le fila dell’Ncd oltreché essere divertente, è anche leggermente squallida se non patetica. Appunto, i famosi “sepolcri imbiancati” denunciati da Donat-Cattin che periodicamente riemergono

 

Di Giorgio Merlo

 

Quando nella prima repubblica Carlo Donat-Cattin bollava impietosamente alcuni cattolici dirigenti della Dc come “sepolcri imbiancati” coglieva nel giusto. Chi erano i “sepolcri imbiancati” dell’epoca? Erano quelli che, qualunque fosse l’occasione, si presentavano come i più affidabili, i più coerenti con la dottrina sociale cristiana. Insomma, i famosi “baciapile”. Che, detto fra di noi, erano normalmente i peggiori perché si distinguevano per il loro moralismo, la loro ipocrisia accompagnati da una altrettanto nota e collaudata spregiudicatezza nella ricerca del consenso e nella conquista del potere. Sempre fatti in nome e per conto dei valori cristiani….

 

Ora, la denuncia di Donat-Cattin era il frutto di un confronto, duro ma molto schietto, tutto all’interno di un unico partito, la Democrazia Cristiana, dove si riconosceva la stragrande maggioranza dei cattolici italiani. Certo, i tempi sono profondamente cambiati e il pluralismo politico dei cattolici è ormai un dato largamente e storicamente acquisito. Ma i vizi non tramontano mai e, come un fiume carsico, scorrono nelle viscere della società per molto tempo e prima o poi riemergono.

donat-cattin

È utile, al riguardo – e lo dico da cattolico democratico e da Popolare – osservare oggi il dibattito sulla riforma delle unioni civili. Non entro nel merito della riforma in discussione al Parlamento – riforma comunque utile ed indispensabile – ma è indubbio che la gara in corso tra chi è “più cattolico” in alcuni settori del Pd e tra le fila dell’Ncd oltreché essere divertente, è anche leggermente squallida se non patetica. Appunto, i famosi “sepolcri imbiancati” denunciati da Donat-Cattin che periodicamente riemergono. Una gara e una competizione persin riprovevoli – soprattutto durante lo straordinario ed innovativo magistero di Francesco – se pensiamo al sostanziale letargo che caratterizza, purtroppo, da tempo il cattolicesimo politico italiano e che poi si risveglia come un grillo “una tantum” pensando che, così facendo, si possa ancora pretendere di rappresentare in modo esclusivo e autorevole i cattolici. Insomma, una sorta di rappresentanza politica di origine controllata e garantita. Senza rendersi conto che, così facendo, si rischia solo di essere patetici se non ridicoli. Anche perché, come tutti sanno, il tutto viene fatto solo per ipotecare qualche centinaia di preferenze appena si presenta l’occasione elettorale.

 

Ecco perché l’invito, ripetuto e del tutto fondato, del vertice della Cei di far sì che al più presto decolli nel nostro paese, a tutti i livelli, una “nuova generazione di cattolici impegnati in politica” è non solo utile ma anche necessario. Per evitare, appunto, che ancora una volta prevalgano i “sepolcri imbiancati” che disputano su chi è più cattolico dell’altro e che, al contempo, certificano al fine del cattolicesimo politico italiano.

 

 

 

Una mozione per aumentare le stazioni delle auto elettriche

Proposta da Federica Scanderebech (PD)

 

SCANDEIl Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione firmata da Federica Scanderebech (PD), che impegna Sindaco e Giunta a predisporre, con la massima sollecitudine, un piano per incrementare le stazioni di ricarica delle auto elettriche in città.

 

“Tutte le azioni per migliorare la qualità della vita dei cittadini torinesi vanno sicuramente incentivate – ha affermato la consigliera Federica Scanderebech (PD) – è il caso di questo provvedimento, un atto importante approvato oggi all’unanimità dal Consiglio che si inserisce nelle politiche ambientali della Città per diminuire l’inquinamento atmosferico”.

 

La mozione sottolinea che, per garantire la diffusione delle auto elettriche, dovrà essere predisposta un’adeguata rete distributiva di stazioni di ricarica.

 

 

Patrizia Sandretto tra i 100 big di Art Review

arte sandretto

La torinese si trova  77/a posizione

 

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, alla guida della omonima Fondazione, fa parte della Power 100, la classifica annuale delle persone più influenti del mondo dell’arte. La graduatoria è stilata dal prestigioso magazine americano di arte contemporanea Art Review. La torinese si trova  77/a posizione. Ne fanno parte tra gli italiani anche Miuccia Prada, la Galleria Continua e Massimo De Carlo.

ITALIAN MILITARY TATTOO CONTRO LA DISTROFIA MUSCOLARE

 TATTOO2015

Sabato 31 ottobre a partire dalle ore 9.15, presso il Palazzetto Le Cupole in Via Artom 111

 

Sulla scia del successo ottenuto il 13 dicembre 2014 nel corso della manifestazione svolta al Palazzetto dello Sport di Parco Ruffini in Torino a favore di Telethon, finalizzata alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche (https://www.youtube.com/watch?v=w7OL1Q2H82U), l’Associazione Italian Military Tattoo (http://www.militarytattoo.it/as/index.htm), ha avuto l’onore ed il privilegio di coordinare la Cerimonia di Apertura dell’Evento Sportivo “SOLO PER VERI CAMPIONI – CHAMPIONS CUP” dove le squadre vincenti dei campionati FIWH dal 1995 al 2015 si scontrano per lo speciale trofeo in palio nel ventennale di pratica del wheelchair hockey in Italia. L’attività, si svolgerà Sabato 31 ottobre 2015 a partire dalle ore 09.15, presso il Palazzetto Le Cupole in Via Artom 111, Torino. Farà da cornice alla manifestazione, la “Fanfara Intercomponente della Croce Rossa Italiana diretta dal Maestro Giuseppe Cortese” (https://www.facebook.com/Fanfara-Intercomponente-DellaCroce-Rossa-Italiana-263626840344712/) ed il “Coro Mus-e diretto dal Maestro Giorgio Guiot” (http://www.mus-e.it/index.php?idSede=23&idLaboratorio=1588) che eseguiranno musiche, inni e canti nazionali e popolari. La manifestazione è aperta al pubblico con ingresso gratuito.

Ecco la Consulta dei cattolici impegnati in politica

Leo33

papa esclusiva pallone“Nasce dalla constatazione, da parte di molti osservatori, giornalisti, intellettuali, storici della sempre minore incidenza dei cattolici in vari ambiti della Società, a partire proprio da quello politico. Il nostro primo riferimento è il Papa e il suo insegnamento al Bene Comune”

 

Abbiamo intervistato Giampiero Leo, uno dei promotori della Consulta dei cattolici impegnati in politica.

 

E’ nata la “Consulta dei cattolici impegnati in politica”: di cosa si tratta?

Abbiamo dato vita a questa iniziativa per una ragione molto semplice, ma per noi importantissima: cioè la constatazione, e la denuncia, da parte di molti osservatori, giornalisti, intellettuali, storici della sempre minore incidenza dei cattolici in vari ambiti della Società, a partire proprio da quello politico.

 

E questo per voi, è un male?

Sicuramente si! E lo diciamo sia alla luce del grande contributo che politici cattolici hanno dato nel passato alla ricostruzione dell’Europa e dell’Italia, sia dalle necessità del presente, che hanno visto, insieme al fallimento delle teorie marxiste e iper capitaliste, ma anche una crescita globale della cultura dell’indifferenza, dell’egoismo, come, profeticamente ricorda Papa Francesco in ogni occasione.

 

Papa Francesco è il vostro punto di riferimento?

Fermo restando che sappiamo bene che certe responsabilità politiche sono propriamente dei laici, e da loro vanno liberamente assunte, non vi è dubbio che il nostro primo riferimento è il Papa e il suo insegnamento al Bene Comune.

 

Dunque avete trovato legittimo anche l’ultimo intervento della C.E.I. sul tema della legislazione sulla famiglia e le adozioni?

Ovviamente sì, così come con la stessa attenzione abbiamo ascoltato i richiami sui temi dell’impegno per la giustizia sociale, la lotta alla povertà, la pace, il dialogo ecc.

 

A chi è aperta la consulta?

A tutte le persone di buona volontà operanti – anche in senso lato – in campo politico, che ritengono di ispirarsi, nel proprio operato, alla dottrina sociale Cristiana.Noi che l’abbiamo promossa cioè il sottoscritto Giampiero Leo Vice presidente “Comitato diritti umani” del Consiglio Regionale e membro nella direzione nazionale dell’N.C.D. , l’on.  Giorgio Merlo  dirigente nazionale del PD, Michele Paolino capogruppo del PD in Consiglio comunale e Mauro Carmagnola presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.),  non disponiamo di nessun titolo o prerogativa in più dei tanti cattolici presenti nella Società. Cerchiamo solo di suscitare sintesi operative, ma che siano basate sul dialogo, l’ascolto, il cammino comune, un reale spirito di servizio.

 

 

 

Torino e Finanza Islamica: matrimonio possibile

islam moda2

islamLe opportunità per Torino come per il Piemonte e l’Italia sono davvero moltissime. I settori halal rappresentano, in termini di fatturato, circa il 20% dei mercati mondiali. Si tratta di ambiti, come ad esempio il fashion, il food, in cui l’Italia – e Torino in particolare – ha delle primarie realtà produttive. Il food, in particolare, è un mercato da esplorare, molto interessante chi opera sul nostro territorio

 

Di Paolo Pietro Biancone *

 

Torino e finanza islamica: una joint venture possibile. La settimana di approfondimento sulla finanza islamica il 19 e 20 ottobre scorso la seconda edizione del Turin Islamic Economic Forum, (www.tief2015.org) e il workshop di ricercatori internazionali sullInnovazione finanziaria islamica (www.ercif.org) hanno raggiunto i risultati attesi. Circa 100 relatori e ricercatori italiani e internazionali hanno presentato alla vasta platea di imprenditori e studiosi, ricerche, dati, interventi, opportunità in merito a finanza, cibo e moda ad impronta islamica. Le opportunità per Torino come per il Piemonte e l’Italia sono davvero moltissime. I settori halal rappresentano, in termini di fatturato, circa il 20% dei mercati mondiali. Si tratta di ambiti, come ad esempio il fashion, il food, in cui l’Italia e Torino in particolare ha delle primarie realtà produttive. Il food, in particolare, è un mercato da esplorare, molto interessante chi opera sul nostro territorio.”In Italia – ha spiegato Alberto Brugnoni, direttore dell’Associazione per lo sviluppo di strumenti alternativi e di innovazione finanziaria – ASSAIF – stanno crescendo le aziende certificate ‘Halal’ ossia secondo i requisiti che rispettano le nome islamiche. Al momento in tutta Italia sono 120 le aziende certificate. In particolare, in Piemonte si registra un interesse particolare per quanto riguarda i settori dolciari, di pasticceria e della lavorazione delle carni. Il mondo islamico rappresenta una colossale risorsa, con spazi di mercato enormi”.

 

Altro interessante filone di interesse è il mondo finanziario, all’interno del quale esistono molte opportunità. Ricordiamo che in città risiedono più di 60mila islamici. È dunque importante lavorare sia per portare in città la prima banca islamica retail d’Italia com’è stato già fatto in Inghilterra, Germania e Francia sia investire alle emissioni di prestiti obbligazionari sukuk per la raccolta di capitali da investire sul territorio.

 

Il workshop sull’innovazione islamica ha raccolto 160 ricerche sul tema provenienti da diversi Paesi, tra questi Malaysia, Indonesia, Usa, Uk, Afganistan, India, Italia. I temi trattati spaziano dala valutazione delle innovazioni finanziarie islamiche alla stabilità finanziaria del settore della finanza islamica, alle innovazioni finanziarie islamiche proposte, ai ruoli dei vari soggetti interessati alle innovazioni finanziarie islamiche. In particolare, di rilievo uno studio condotto da ricercatori del Dipartimento di Management dell’Università di Torino per rivitalizzare il nostro sistema di equity crowdfunding. Il termine crowdfunding indica il processo con cui più persone (“folla” o crowd) conferiscono somme di denaro (funding), anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet (“piattaforme” o “portali”) e ricevendo talvolta in cambio una ricompensa. Si parla di “equity-based crowdfunding” quando, tramite l’investimento on-line, si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società. L’Italia è il primo Paese in Europa ad essersi dotato di una normativa specifica e organica relativa al solo equity crowdfunding, tuttavia i numeri dimostrano un interesse modesto da parte degli investitori per questo sistema di finanziamento: nel 2014 su 10 progetti presentati, solo 3 sono stati finanziati. È un problema culturale: nel nostro Paese l’attitudine all’investimento è scarsa. Questo gap può essere superato aprendo ad investitori islamici, con accortezze legate al rispetto delle regole islamiche. Lo studio ha dimostrato che il modello di equity crowdfunding può essere compatibile con le regole della finanza islamica e, quindi, è opportuno aprire a questo mercato di finanziatori per la diffusione in Italia e in Europa.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin