Antichi mestieri addio. Attività artigiane sempre più a rischio estinzione nel Torinese

balo3Per esempio, negli ultimi sei anni in Torino e nella provincia i pellicciai sono scesi da 24 a 19 (-20,8%), mentre i fabbricanti di calzature da 12 a 9 (-25%). Invece i falegnami sono calati da 91 a 55 (-39,5%)

Si dice da sempre che i vecchi mestieri rischiano l’estinzione. Ma ora ci sono dati che lo confermano ufficialmente: sono quelli di Confartigianato, che parlano di 12.534 imprese artigiane che hanno abbassato la serranda definitivamente dal 2009 al 2005, con un crollo del -9,2%. Per esempio, negli ultimi sei anni in Torino e nella provincia i pellicciai sono scesi da 24 a 19 (-20,8%), mentre i fabbricanti di calzature da 12 a 9 (-25%). Invece i falegnami sono calati da 91 a 55 (-39,5%), i corniciai da 163 a 106 (34,9%), i ceramisti da 71 a 67 (-5,6%). E ancora: gli artigiani del marmo artistico da 52 a 41 (-21,15%), i produttori di poltrone e divani da 107 a 83 (-22,4%). E alla fine del terzo trimestre 2015 erano aperti solo 3 orologiai e un unico armatore. “Non è soltanto colpa della debolezza dei consumi interni se la ripresa è ostacolata – dice all’Ansa Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino – ma anche dell’aumento della pressione fiscale, poi la burocrazia, i tempi di pagamento da parte della P.A. Sono tutti aspetti che hanno inciso in modo determinante, causando una moria delle imprese artigiane e l’estinzione di alcuni mestieri”.

(Foto: il Torinese)

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