ilTorinese

Il Circolo dei Lettori diventa maggiorenne

Parte la nuova stagione 2024-2025 del Circolo dei Lettori che quest’anno compie 18 anni. La direttrice Elena Loewenthal, ha presentato il programma nella sede torinese di via Bogino e per quelle di Novara, Verbania e per il Circolo della Musica di Rivoli. A inaugurare la nuova stagione ieri pomeriggio, la lezione di Viola Ardone seguita dal collegamento con lo scrittore premio Pulitzer Hisham Matar in dialogo con Antonella Lattanzi. Nei prossimi giorni arriverà Chiara Valerio e Anita Raja (giovedì alle 18) per una riflessione su“La Metamorfosi” di Kafka. Tra settembre e ottobre arriveranno autori come Sandro Veronesi, Chiara Gamberale, Marta Aidala Fernando Aramburu e tanti altri. Il 5 ottobre giornata interamente dedicata alla festa per i diciotto anni con il progetto della scuola Holden Abracabook e poi alla sera con un party aperto al pubblico con musica e dj set. Parte anche il progetto sul Ferrante Aporti e le Biblioteche Civiche Torinesi e la novità di collaborazione con “Micromega”. Riconfermati i festival Scarabocchi (a Novara dal 13 al 15 settembre), Torino Spiritualità (25-29 settembre), il Festival del Classico (dal 28 novembre al primo dicembre) e la seconda edizione di Radici dal 24 al 27 ottobre curata da Giuseppe Culicchia.

Pier Luigi Fuggetta

Giro d’Italia Amatori: 15 settembre 100 km tra Romagna e Marche

Procedono a pieno regime i preparativi per l’organizzazione della dodicesima edizione del Giro d’Italia Amatori che, come noto, si svolgerà domenica 15 settembre sulla costa romagnola, precisamente a Misano Adriatico nell’ambito dell’Italian Bike Festival, la più importante fiera italiana dedicata al mondo del ciclismo.

Aperto a tutti gli Enti della Consulta, la rassegna organizzata da Fabio Zappacenere e Marina Campi si svolgerà, per espresso volere del presidente Emiliano Borgna, sotto l’egida dell’ACSI Ciclismo.

L’evento è stato inserito nel programma ufficiale della “Gialla Cycling”. Questa Granfondo, giunta alla sua terza edizione, prevede due percorsi: uno “corto” di 77 chilometri con 1000 metri di dislivello e uno “lungo” di 100 chilometri (1600 metri di dislivello) che comprende anche la cronoscalata della salita che conduce a Montefiore Conca sul versante La Pedrosa. Si tratta di salita di due chilometri piuttosto impegnativa con 240 metri di dislivello ed una pendenza media del 12% con tratti che raggiungono il 17% e che determinerà le classifiche individuali.

Per partecipare al Giro d’Italia Amatori è sufficiente iscriversi a La Gialla Cycling attraverso il sito della manifestazione sulla piattaforma my.raceresult.com/ e optare per il percorso lungo di 100 chilometri.

Previste cinque fasce di premiazioni: la Fascia 1 (maglia rosa + premi), la Fascia 2 (maglia rosa + premi) e la Fascia Donne (maglia rosa + premi). Per questa edizione verrà premiato, per la prima volta, anche il primo straniero uomo (maglia rosa + premi) e la prima straniera donna (maglia rosa + premi). Premiata anche la società con il maggior numero di iscritti.

L’evento di Misano segnerà l’inizio di un nuovo percorso organizzativo che, in Romagna potrebbe diventare anche un evento fisso.

“Dopo dieci anni, il Giro d’Italia Amatori aveva bisogno di un salto di qualità – spiega Fabio Zappacenere – e, per crescere, una manifestazione ha bisogno di un territorio con importanti potenzialità ricettive ed una radicata cultura dell’accoglienza. In questo senso, la Romagna, che è la prima industria turistica d’Italia, offre tutte le garanzie del caso. Per altro, la concomitanza con l’Italian Bike Festival ci offrirà anche una visibilità maggiore e la possibilità, per i nostri sponsor, di poter siglare anche nuove partnership”

Le sette candeline di “Club Silencio”

 

Grande festa al Monte dei Cappuccini con un’edizione speciale di “Una notte al Museo” e, alla consolle, Samuel dei Subsonica

Venerdì 13 settembre, dalle 19

Fra le sue “chicche” più note, “Una notte al Museo”, che dal 2017 a oggi ha portato più di 280mila giovani in oltre 50 Musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Una bella impresa che, da sola, potrebbe bastare per festeggiare a ragione i sette anni di attività di “Club Silencio”, Associazione culturale torinese “impegnata in progetti esperenziali rivolti a stimolare la partecipazione attiva dei giovani ‘under 35’ alla vita culturale, sociale e democratica del territorio”. Sul piatto, dal 2017 a oggi, 221 eventi in oltre 50 istituzioni culturali, 40 partner e sponsor, 253 artisticoinvolti. Le sedi più apprezzate il “Museo Egizio” (con una media di 2mila persone per serata) e i “Musei Reali” (1.800 partecipanti in media). Tra gli eventi record, l’incontro dedicato all’“Eurovision” ai “Musei Reali” del 13 maggio 2022, con ben 3.881 partecipanti, rimane un esempio di come l’Associazione sia perfettamente ed intelligentemente in grado di riuscire a fondere (come da obiettivi) “cultura” e “intrattenimento”. Cifre di tutto rispetto che ben giustificano la voglia di far festa in occasione del settennale del “Club” di corso Massimo D’Azeglio a Torino, presieduto da Alberto Ferrari.

L’appuntamento è per il prossimo venerdì 13 settembre, a partire dalle 19, con un evento speciale al “Monte dei Cappuccini”, cui parteciperà, per regalare note musicali alla festa, Samuel dei “Subsonica” impegnato alla “consolle”. E la festa “non sarà solo un momento per celebrare i numerosi successi raggiunti – spiegano gli organizzatori – ma un nuovo punto di partenza per guardare al futuro con ulteriori idee e progetti”. I motori restano accesi, per andare oltre (o, per lo meno, senza perdere di vista) i 200 giovani coinvolti finora nello staff, nella realizzazione di più di 100 attività, parallelamente all’Osservatorio “YouthLAB”, sempre ideato e promosso dall’Associazione per dare vita a momenti di ascolto ed analisi che hanno coinvolto più di 13mila giovani su tematiche legate all’attualità.

Da sottolineare ancora, oltre alla straordinaria capacità di attrarre il pubblico, la concreta sensibilità di “Club Silencio” verso importanti temi sociali e culturali, come l’evento del 25 novembre 2023, al “Museo del Risorgimento”, dedicato alla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che ha incluso installazioni e laboratori di sensibilizzazione o come la sua presenza a “Biennale Tecnologia 2024”, con l’organizzazione di eventi presso il “Politecnico di Torino” che hanno attirato qualcosa come 3.349 partecipanti.

“Club Silencio” ha davvero dimostrato in questi sette anni (oltre 220mila gli iscritti alla “community”) di essere “un punto di riferimento importante – sottolinea il presidente Alberto Ferrariper l’innovazione culturale”. “La risposta del pubblico– prosegue Ferrari – ci fa capire che abbiamo intrapreso una strada giusta: coinvolgere i giovani è possibile, bisogna però trovare le chiavi giuste per farlo. Per il futuro abbiamo in serbo nuove sorprese. Certo non smetteremo mai di rinnovarci.

Per info: “Club Silencio”, corso Massimo D’Azeglio 60, Torino; www.clubsilencio.it

g.m.

Nelle foto: “Una notte al Museo”, credit Federico Masini Studio; Samuel dei “Subsonica”

 

Cocconato d’Asti borgo d’Italia

Sabato e domenica la latteria del paese viene presa quasi d’assalto, fuori c’è la coda  perché c’è più gente del solito che la vuole comprare ad ogni costo.

È la famosa robiola di Cocconato d’Asti, unica nel suo genere. È una piccola produzione locale ma, se l’assaggi, ne mangi subito due o tre di fila…quasi come le patatine. Fresca e gustosa, gli amanti del formaggio l’adorano e, per trovarla appena fatta, si arrampicano fin qui, sulle colline di Cocconato d’Asti, diventato da pochi giorni uno dei borghi più belli d’Italia per il suo splendore paesaggistico. Ebbene sì, la grande notizia è proprio questa: il borgo è il decimo più bello d’Italia, non tanto per la robiola Coconà e per il tradizionale Palio degli asini ma per lo straordinario panorama che si gode da queste colline, per la storia, le tradizioni del luogo e per i suoi monumenti. Lo ha decretato la trasmissione di Rai 3 “Il Borgo dei Borghi” che, dopo un concorso nazionale, ha visto trionfare Tropea, borgo calabrese, seguita da Baunei in Sardegna e Geraci Siculo in Sicilia. A rappresentare il Piemonte c’era Cocconato d’Asti diventato appunto il decimo borgo più bello di tutta la penisola. Tanto di cappello.. dopo Tropea e altri borghi costieri che si affacciano sui mari più strabilianti del mondo, paesi senz’altro più grandi e più conosciuti di Cocconato e che d’estate sono invasi da migliaia di turisti. Ma Cocconato, 1400 abitanti, noto come “La Riviera del Monferrato”, non è da meno e si fa bello soprattutto adesso con il fiorire della primavera. A 500 metri di altezza dista circa 30 chilometri da Asti e 50 da Torino. La storia di questo paese è strettamente legata a quella dei Conti Radicati, la stessa famiglia proprietaria del castello di Passerano Marmorito, distante pochi chilometri da Cocconato. Da vedere, come edifici e monumenti di interesse storico e artistico, ci sono la chiesa della Santa Trinità con una tela di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, la chiesa di Santa Caterina del Quattrocento, una farmacia settecentesca, il palazzo comunale, Palazzo Martelletti, residenza nobiliare del Trecento, e la torre del Castello medievale.

Eretto in cima alla collina nel X secolo, il maniero fu distrutto durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini, fu ricostruito alla fine del XV secolo e nuovamente demolito nel Cinquecento. Rimase solo la torre merlata dalla quale è possibile ammirare, nelle giornate più luminose, la catena delle Alpi e la fisionomia di alcune città del Piemonte. A questo punto non ci resta che attendere la zona gialla e poi una gita a Cocconato è più che consigliabile..                                       Filippo Re

Donna si toglie la vita lanciandosi dal balcone

Tragedia a Venaria Reale dove una donna di 67 anni si è tolta la vita lanciandosi dal balcone del proprio appartamento, all’ultimo piano di un condominio. Il figlio di 32 anni che vive con la madre ha tentato di fermarla ma non è riuscito. I soccorsi hanno potuto solo constatare la morte della donna che soffriva da tempo di depressione.

Calici d’arte in cortile. Il territorio del Pinerolese e i suoi vini

 

Lo scorso weekend si è svolta
presso Società di Mutuo Soccorso
Via Silvio Pellico, 19 10064 Pinerolo TO
06 Settembre 2024 – 08 Settembre 2024
Orari 17.30 – 23.30 / 21

all’interno della Fiera dell’Artigianato del Pinerolese Calici in cortile, tre giorni per conoscere il territorio del Pinerolese, i suoi vini e i incontrare i produttori, con banchi d’assaggio e approfondimenti tematici.

PROGRAMMA
Banchi di degustazione a cura del Consorzio di tutela vini DOC Pinerolese
Masterclass a cura di AIS Piemonte 
Sabato 7 settembre, ore 20
I vini rossi del Pinerolese
Degustazione di 8 vini rappresentativi, guidata da un relatore AIS Piemonte.
Domenica 8 settembre, ore 18
I vini bianchi del Pinerolese
Degustazione di 8 vini rappresentativi, guidata da un relatore AIS Piemonte.
Laboratori a cura di Slow Food
Venerdì 6 settembre, ore 20.30
Abbinamento cibo e vini dolci del Pinerolese.
Sabato 7 settembre, ore 17.30
Abbinamento cibo e bollicine del Pinerolese
Iniziamo col dire che la zona del pinerolese affonda le sue tradizioni storiche legate al vino dal 1245, data in cui il sotto il Principato d’Acaja c’è la prima testimonianza storica della presenza di Nebiolium ( in nostro attuale Nebbiolo).
Poi nel 1305 sotto i Conti di Castellania di Perosa Argentina ci sono tracce sullo Statuto comunale su come doveva essere mantenuto il terreno vitivinicolo durante la vendemmia.
Ed infine nel 1888 a Pinerolo c’è la prima mostra Ampelografica del Regno d’Italia dove già si parla di Beuna ( attuale Pinot Noir) , di Cabernet Sauvignon e di altri vitigni era scomparsi .

Vera sorpresa della giornata il vitigno BIAN VER ,
Con un dna molto vicino al vitigno Verdesse presente in Savoia .
Il BIAN VER è un tipico vitigno alpino, ormai presente alquanto sporadicamente nell’Alta Valsusa, nella Val Chisone (Pomaretto e Perosa Argentina) e nel Pinerolese. Un tempo diffuso in Savoia e in Vallese, oggi praticamente scomparso in Francia, ma ancora coltivato in Svizzera. Prende il nome dal colore verdastro dell’uva, che permane anche a maturazione.

Interessante anche la MALVASIA MOSCATA vinificata secca .

Nella giornata di domenica 8/9 ho avuto modo di degustare alcuni vini che mi sono particolarmente piaciuti sia ai banchi sia alla degustazione guidata .

Masterclass A.I.S. sui vini bianchi pinerolesi
1. Vignaioli Piemontesi – Piemonte bianco (cortese e chardonnay) 2023
2. Dellerba – Brigit Bianc (favorita) 2023
3. Vin del Roc – Bruera (arneis e bian ver) 2023
4. Malva Arnaldi – Luvertin 2023
5. L’Autin – Verbian (bian ver) 2021
6. Le Marie – Blanc de Lissart (autoctono) 2023
7. Beltramo – 1203 (aromatico) 2023
8. Giro di Vite – Elianta Vino Bianco (malvasia moscata secca) 2022

MALVA ARNALDI
LUVERTIN ( Bian Ver ) 2023

Naso: sentori di pompelmo frutta bianca e erbe di montagna
Bocca: sentori leggeri di Genepy verde e di una nota erbacea ,bellissimo finale mandorlato con una bella persistenza
Il mio preferito!

L’AUTIN
VERBIAN ( Bian Ver ) 2021

Vigna del 2010
Naso: agrume asprigno, leggermente mandorlato ,sentori di mela bianca e di fiori bianchi
Bocca: mineralità e sapidità evidenti ,bellissimo finale mandorlato LT persistente
Dimostrazione delle potenzialità del BIAN VER se tenuto un po’ di anni .

LE MARIE
DEBARGES 2021
Nebbiolo

Vigne di 3 appezzamenti di 17 anni zona Assarti frazione di Barge, terreno argilloso ,400 mt vinificato in acciaio e poi 18 mesi di botte francese da 2000 tostatura bassa

Naso: ciliegia viola e rosa
Bocca : ,ciliegia , buon equilibrio ma ancora lievemente duro ma ottime prospettive LT, bella esuberanza tannica nel finale

LE MARIE
COLOMBE 2021
Barbera

Vigne di 20 anni, mt 400, terreno argilloso con alcune parti in sabbia e componente di roccia glaciale, versante sud-est, 18 gg sulle bucce ,vinificato in acciaio e poi 18 mesi di botte francese da 2500
Naso: buon equilibrio e pulizia , sentori di frutta
Bocca: fantastico equilibrio pulito e polpa piacevole che invita alla beva
Molto interessante!

BELTRAMO
ROSSO 2020
Nebbiolo

Vigne del 1994 ,terreno morenico glaciale con forte presenza di argilla , mt 350, vinificato in acciaio e poi 12 mesi tonneaux di cui 1/3 nuove
Naso: ciliegia ,molto pulito
Bocca: ciliegia pulito bellissima percezione dei descrittori finale fantastico
Un invito all’acquisto!!

L’AUTIN
RENERO 2021
Pinot Noir

Vigne del 2010 , mt 400 ,terreno Subacido di natura glaciale e ghiaiosa , vinificato in acciaio poi 12 mesi di tonneaux a tostatura mixata
Naso: Viola , lunghezza precisa, pulito
Bocca: dritto, preciso con un bel finale mandorlato medio , buona persistenza.
Qui si vede che la mano del produttore fa la differenza !

LUCA GANDIN

Scuola, in Piemonte si parte: 500mila in classe

Sono circa  500.000 gli studenti e studentesse del Piemonte  pronti a tornare in classe oggi, mercoledì 11 settembre.

Resta elevato  il numero di cattedre ancora sguarnite, fino a pochi giorni fa erano 14.000 cattedre scoperte. Il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato  l’assunzione a tempo indeterminato di 4.000 docenti precari.

Intanto, alla vigilia del nuovo anno scolastico, la Regione ha stanziato oltre 600 mila euro per  interventi per il mantenimento della scuola in alcuni piccoli centri di montagna  e per  migliorare l’organizzazione didattica con lo sdoppiamento parziale delle pluriclassi.

Ecco la lettera che la vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino ha scritto in vista dell’inizio dell’anno scolastico:

Cari Studenti,

oggi inizia per voi un nuovo anno scolastico, un momento importante che segna l’inizio di un percorso fatto di studio, crescita personale e scoperta. La scuola è uno dei luoghi più preziosi nella vita di ognuno di voi, perché è qui che costruite le fondamenta del vostro futuro e del futuro della nostra Nazione.

In un mondo in continuo cambiamento, la conoscenza e l’educazione sono gli strumenti più potenti che abbiate a disposizione per realizzare i vostri sogni e affrontare le sfide che verranno. Il Piemonte ha bisogno di giovani preparati, motivati e consapevoli del ruolo che possono giocare nel costruire una società più giusta, più forte, più prospera. Voi siete la spina dorsale della nostra Nazione.

La scuola non è solo un luogo di sapere: è anche palestra di vita che insegna il valore del rispetto, della responsabilità, del lavoro di squadra. Siate curiosi, siate ambiziosi, siate sempre pronti a dare il massimo, perché solo con impegno e determinazione si possono raggiungere i risultati più grandi.

Siamo al vostro fianco: lavoriamo ogni giorno per migliorare il sistema educativo, perché voi, come tutti i docenti e il personale scolastico, meritate il meglio. Vogliamo che possiate crescere in un ambiente sicuro, stimolante e capace di valorizzare ogni vostro talento.

Siate orgogliosi del percorso che state per intraprendere e ricordate che siete il nostro futuro e su di voi riponiamo  fiducia e speranza.

Buon inizio di anno scolastico a tutti!

Canalis, PD: “Giunta Cirio carente su consultori e servizi alla famiglia”

Le norme italiane basano le politiche di sostegno alla famiglia innanzitutto sui consultori, sugli altri servizi alla famiglia e sull’assegno unico per i figli, garantito dal settimo mese di gravidanza. Eppure in Piemonte non solo manca ancora un piano socio sanitario per definire la programmazione di questi servizi, ma si riducono anche i pochi consultori esistenti e si dirottano le risorse sul Terzo Settore materno infantile.

 

 L’articolo 2 della legge 194/1978 afferma che i consultori, sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. La stessa legge però stabilisce che siano innanzitutto i consultori familiari, istituiti dalla legge 405/1975, ad assistere la donna in stato di gravidanza, informandola sui suoi diritti, dando assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile, per la prevenzione e il monitoraggio della salute in tutte le fasi della vita riproduttiva e anche contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

 

Sono quindi i consultori, insieme agli altri servizi alla famiglia, ai congedi parentali e all’assegno unico per i figli, dal settimo mese di gravidanza, l’architrave delle norme italiane sul sostegno alla famiglia.

 

Le Regioni dovrebbero innanzitutto garantire la presenza ed operatività dei consultori e poi valutare la possibilità di integrare il servizio tramite convenzioni con le varie associazioni di volontariato impegnate nel settore materno infantile. Dare fondi al volontariato e contemporaneamente non investire sui consultori e addirittura chiuderli è un modo strumentale per aggirare le leggi e distrarre l’attenzione dai grandi vuoti delle politiche familiari piemontesi.

 

Il Terzo Settore e la Pubblica Amministrazione possono cooperare in ogni ambito, ma con una funzione integrativa e non sostitutiva. Ad esempio, tra il 2000 e il 2005, venne avviato al Mauriziano di Torino un servizio di ascolto per donne che richiedevano un confronto sull’aborto. Il servizio si svolgeva in modo discreto e non forzato, ed è durato per quasi 20 anni, dalla giunta Ghigo alla Giunta Cirio, dagli anni 2000 all’inizio della pandemia nel 2020, comprese le giunte Bresso e Chiamparino, in accordo con la direzione dell’ospedale e con la mediazione dei medici che filtravano le richieste. Questo servizio non riceveva finanziamento pubblico e si avvaleva anche di avvocati e medici volontari del centro aiuto alla vita, professionalità messe a disposizione dal privato sociale no profit.

 

Oggi il quadro normativo è notevolmente migliorato: c’è un nuovo sostegno per superare le eventuali cause economiche dell’interruzione di gravidanza, è l’assegno unico ed è stato introdotto dal PD nel 2021. A quanto pare è proprio vero che Fratelli d’Italia non punti su questa misura, ma su altre più demagogiche e meno strutturali, come la stanza dell’ascolto.

 

Chiediamo alla Giunta regionale meno demagogia, meno utilizzo strumentale del Terzo Settore, più attenzione alle misure economiche esistenti, più lavoro, più tutele e più servizi, potenziando i consultori e gli altri servizi per la famiglia, per offrire presidi territoriali sufficientemente capillari e con un’adeguata dotazione di personale. La legge 405/1975 prevede 1 consultorio ogni 20.000 abitanti. In Piemonte nel 2019 secondo l’ISS ce n’erano 1 ogni 36.247 abitanti. Troppo pochi. Forse anche per questo nell’ultima classifica ministeriale sui LEA, il Piemonte, che nel 2017 era primo in Italia, era passato al sesto posto.

Il nostro maggior punto debole è la medicina territoriale, in cui i consultori familiari sono ricompresi. Di questo dovrebbe occuparsi la Giunta Cirio.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

I 101 anni della signora Adelina

Celebrando una vita straordinaria e ricca di esperienze, la signora Adelina Rita Mossetto ha festeggiato i suoi 101 anni presso la Residenza Giardino degli Aironi di emeis in zona Bertolla a Torino.

Adelina nasce il 9 settembre del 1923 a Cossombrato, un piccolo paese nella provincia di Asti, e attraversa gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale, della quale conserva solo pochi ricordi. Quando è ancora giovane sposa Domenico, l’uomo con cui avrà due figli, Marisa e Gianfranco. Durante quegli anni vive a Torino, dove gestisce con grande dedizione due negozi di carta da parati: uno in Via Sesia e l’altro in Corso Giulio Cesare. Diventa anche nonna di due splendidi nipoti. Purtroppo nel 2020 Adelina affronta uno dei dolori più grandi della sua vita: la perdita della figlia Marisa. Nonostante questa terribile sofferenza, la sua forza d’animo le permette di elaborare il lutto con dignità e coraggio, rimanendo un esempio di resilienza per chi le sta accanto. A lei sono giunti gli auguri del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Corefon: un’eccellenza italiana tutta torinese

PENSIERI SPARSI  di Didia Bargnani

La nostra storia inizia negli anni ‘70, che rappresentano il consolidamento di un fenomeno iniziato nel decennio precedente: la motorizzazione di massa; sempre più famiglie italiane possono permettersi di acquistare un’auto ed il mercato è largamente dominato dalla Fiat.
La crisi petrolifera ed energetica del 1973 ha un impatto pesante sul mercato dell’auto e porta ad una maggiore richiesta di modelli piccoli che consumino poco ed è così che esplode la vendita di utilitarie Fiat.
Siamo nel 1977, le vendite delle auto sono sempre in maggior crescita e qualcuno si accorge che in Italia non esistono vernici di alta qualità per fonderia: l’esigenza di poterle usare è più che mai necessaria considerato anche il recente insediamento delle fonderie Teksid (Fiat Ferriere) a Crescentino in provincia di Vercelli.
Ed è così che tre soci, dopo varie indagini in giro per il mondo, scoprono che la miglior vernice per fonderia, chiamata in gergo tecnico “rivestimento refrattario “ viene prodotta da un’azienda in Wisconsin e più precisamente a Milwaukee.
Dopo  varie trattative chiedono ed ottengono di poter produrre il prodotto in Italia pagando delle royalties.
Nasce così Corefon International S.R.L. con stabilimento a None, vicino a Torino ed il successo è immediato, nessuno in Europa dispone di un prodotto di qualità tanto elevata, la concorrenza è sbaragliata.
Nel 1983 l’uscita da Corefon di uno dei soci vede l’ingresso di un nuovo socio, Andrea Ruscalla, l’attuale Presidente, che incontro negli uffici di corso Turati a Torino.
“Da diversi anni la collaborazione con gli americani è terminata, mi spiega Ruscalla, in quanto la loro società è stata venduta ai Tedeschi ed io e i miei due soci, Carlo Dellarocca e mio nipote Adriano Ruscalla ( Amministratore Delegato), siamo oggi totalmente autonomi e lavoriamo per tutte le fonderie Teksid nel mondo. Circa l’85% del nostro fatturato è prodotto all’estero: Cina, Messico, Brasile e Portogallo”.
“ In tutto il mondo siamo in pochissimi a produrre questi rivestimenti di altissima qualità, si tratta di formule speciali in continua evoluzione, mi racconta il Presidente, quando in fonderia si cola il blocco motore , i freni a disco e altri componenti in ghisa, le anime per le cavità dei pezzi e lo stampo devono essere verniciati con questi prodotti “.
Qual sono i punti forti di Corefon? “Qualità ed immediatezza nel risolvere dubbi e problemi del cliente”.
Piani di crescita per i prossimi anni? “ Abbiamo iniziato a collaborare con Volvo Cars e ci piacerebbe aprire uno stabilimento in Messico dove la richiesta è elevatissima, forse un giorno lo farà mio nipote Adriano”.
Il presunto futuro avvento dell’auto elettrica non vi spaventa?
“ Noi lavoriamo al 90% per il settore automobilistico, specifica Andrea Ruscalla, che non è soltanto auto passeggeri, molto incidono i mezzi pesanti per i quali l’elettrificazione non è ancora all’orizzonte. L’automotive non è solo motori, ci sono altre parti in ghisa in forte crescita come i freni a disco sempre più complessi e performanti. Poi c’è l’eolico, ci sono le turbine per l’idroelettrico e per l’industria pesante. Tutti quanti necessitano di intonaci refrattari”.
Corefon, una vera eccellenza italiana, in questo caso torinese, nel mondo che meritava di essere raccontata.