ilTorinese

Dal cuore di Torino al Polo Nord: i sogni in volo di Chiara Sandri

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Torino tra le righe

In questo periodo di festa, nella magica atmosfera natalizia, voglio portarvi alla scoperta di Juliet Stork: Missione Polo Nord. Questo delizioso libro per bambini è opera di Chiara Sandri, autrice nata a Torino nel 1981.
Chiara è cresciuta in una casa piena di libri e immersa nella natura, dove fin dalla tenera età si è appassionata alla lettura. La sua predisposizione per la narrazione è emersa presto, alimentata da felici ricordi d’infanzia trascorsi nel cortile della casa di famiglia, insieme ai suoi fratelli e al loro cane. A questa passione per le storie si è unita quella per il disegno: Chiara amava creare illustrazioni di principesse e ballerine, prendendosi cura con attenzione delle sue matite colorate.
Le sue prime esperienze di scrittura risalgono agli anni delle scuole medie e superiori, quando partecipò a concorsi letterari locali. Un momento significativo del suo percorso fu all’età di 16 anni, quando scrisse un racconto dedicato alla città di Torino per il concorso “Racconta la tua città”. Questo lavoro venne pubblicato su La Stampa, regalando a Chiara una prima emozione come autrice.
Dopo aver conseguito la laurea in Farmacia all’Università di Torino nel 2005, Chiara ha inizialmente accantonato la scrittura per dedicarsi alla carriera. Tuttavia, durante la sua prima gravidanza, costretta al riposo per motivi di salute, ha deciso di trasformare quel tempo in un’opportunità per riscoprire la sua passione. Da questa esperienza è nata l’idea di Juliet Stork, una cicogna speciale protagonista di un racconto illustrato per bambini. La sua innata passione per il disegno, coltivata fin dall’infanzia, ha trovato espressione proprio nelle illustrazioni del racconto, creando un legame indissolubile tra immagini e parole.
La sua prima vera pubblicazione arrivò anni dopo, nel 2017, in seguito al trasferimento negli Stati Uniti, con Edward the little magic star and Claire (disponibile anche in edizione italiana, Edward la piccola magica stella e Claire).   Questo libro, scritto e illustrato da Chiara, narra la storia di una bambina e del suo speciale amico, una stellina magica, trasmettendo un messaggio semplice ma profondo perché come dice la stessa autrice “è così che i bambini comunicano con noi adulti: ci raccontano le loro semplici storie, usando le loro semplici parole e i loro disegni. Ma i messaggi e le emozioni che sono in grado di comunicare sono così grandi e profondi.”
Nel 2024, Chiara ha pubblicato due nuovi libri per bambini: Chef Quiche’s ABC, un libro-alfabeto per i più piccoli, e Juliet Stork: Missione Polo Nord (Juliet Stork: Mission North Pole, edizione inglese) un progetto che riprende la storia e gli schizzi ideati durante la sua prima gravidanza.
Juliet Stork: Missione Polo Nord è una storia piena di magia e tenerezza. Juliet è una cicogna-infermiera che effettua consegne speciali per la World Baby Animal Nursery. Questa volta, la sua missione la porterà al Polo Nord, dove due genitori aspettano con trepidazione il loro adorato cucciolo. Durante il viaggio, Juliet incontrerà vecchi amici, come Audrey Snow Fox, e nuovi, come Bryan Harp Seal. Tra giochi e avventure, riuscirà a portare a termine la sua gioiosa missione, ricordandoci l’importanza di dedicare tempo di qualità alle persone che amiamo.
Questa favola illustrata è un piccolo gioiello di narrativa per bambini. Le illustrazioni sono semplicemente meravigliose, ricche di colori e dettagli che catturano l’attenzione e stimolano la fantasia. La storia, dolce e coinvolgente, trasmette messaggi importanti come l’amicizia e il valore della gentilezza. Un libro perfetto per leggere insieme ai più piccoli, creando momenti di condivisione e riflessione. Lo consiglio vivamente a chi cerca un regalo speciale o un’aggiunta preziosa alla libreria di famiglia.
Chiara Sandri non si ferma qui: nei suoi sogni c’è il desiderio di scrivere e illustrare molti altri libri per bambini. Nuove pubblicazioni sono già in programma per il 2025, quindi rimanete sintonizzati. Buona lettura a tutti, grandi e piccini insieme!
Marzia Estini
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Figli delle stelle

IL PUNTASPILLI di Fine Anno   di Luca Martina

31 Dicembre 2024 
Commentare l’anno trascorso è la cosa più facile del mondo.
Gli eventi che hanno avuto il loro corso ed i loro effetti sull’economia e i mercati finanziari sono spesso, con il senno del poi, facili da descrivere.
Cionondimeno si tratta di un esercizio utile per potersi proiettare nel ben più difficile esercizio di immaginare quanto potrebbe avvenire nell’anno che abbiamo di fronte.
Io vorrei iniziare, perciò, da quanto avevo scritto 12 mesi fa:
“Il 2024 sarà anche un anno elettorale: saranno chiamati ad esprimersi ben 76 Paesi, il 50% della popolazione mondiale e ben l’80% dei Paesi industrializzati e tra questi l’India e gli Stati Uniti.
Le elezioni possono avere l’effetto di produrre incertezze legate al potenziale subentro di un diverso partito/presidente rispetto a quello in carica ma anche spingere chi è attualmente al comando a fare tutto quanto in loro potere per arrivare alle elezioni con la migliore situazione economica possibile (per guadagnare più consensi).
L’inflazione continuerà probabilmente a scendere ed i tassi d’interesse di mercato stanno iniziando a incorporare queste aspettative.
Occorrerà vedere se il rallentamento economico inizierà a materializzarsi, in particolare negli Stati Uniti, dato che gli aumenti dei tassi tendono a riflettersi sulla crescita 18-24 mesi dopo il loro inizio (avvenuto a partire da marzo del 2022 e dunque forse ci siamo…).
Come sempre, poi, non mancheranno gli eventi, al momento non prevedibili, che renderanno l’anno in arrivo molto interessante.”
Alla prova dei fatti gli eventi hanno solo in parte confermato le previsioni.
Le tante elezioni del 2024, per iniziare, non sono state certo avare di sorprese.
Tra queste il successo, meno roboante del previsto, del partito nazionalista del presidente Modi in India e la decisa riconferma di Claudia Sheinbaum in Messico sono state accolte da una discesa di borse e valute locali ma non hanno provocato danni serie ripercussioni sui mercati mondiali.
Più violente, sui mercati europei, sono state le scosse derivanti dall’esito in Francia delle elezioni europee di giugno.
La vittoria del partito di estrema destra, il Rassemblement National (RN), ha condotto il presidente Macron allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e ad indire nuove elezioni e ne è seguita una fase di incertezza che ha danneggiato i mercati finanziari (azioni e obbligazioni) francesi ed ha contribuito alla debolezza dell’euro.
La crisi governativa in corso in Germania, con il governo di Olaf Scholz dimissionario a novembre, ha poi completato la situazione di incertezza dell’area euro.
Ma l’evento più atteso dell’anno erano certamente le elezioni presidenziali statunitensi.
Gli effetti dell’inflazione e l’insoddisfazione nei confronti della presidenza democratica da parte di una larga fascia della popolazione hanno frustrato il tentativo di rimonta de Kamala Harris (che aveva sostituito in corsa il presidente in carica).
La vittoria di Trump è andata però ben al di là delle più ottimistiche aspettative, consentendo al partito repubblicano di aggiudicarsi anche il controllo di ambedue i rami del Congresso.
Gli investitori si sono così ritrovati a festeggiare i risultati con una decisa salita del dollaro e del mercato statunitense.
Ad essere gradito non è stato solo il programma del neopresidente, chiaramente “espansivo” per l’economia statunitense, ma anche, vista la netta affermazione di The Donald, la mancanza di possibili contestazioni e riconteggi che avrebbero reso più incerto il passaggio di consegne.
Venendo infine all’altro tema che ha tenuto banco negli ultimi anni (e lo farà certamente anche il prossimo), l’inflazione ha continuato la sua discesa, riportandosi in Europa ai livelli precedenti al COVID e al conflitto in Ucraina, vicina al 2% (il 2023 era terminato con un dato leggermente inferiore al 3%).
Anche negli Stati Uniti la crescita dei prezzi è rallentata, dal 3,4% al minimo registrato a settembre del 2,4%, ma negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un preoccupante cambio di tendenza e a novembre il dato è salito al 2,7%.
Sulla ripresa dell’inflazione negli USA ha certamente contribuito l’andamento dall’economia americana che, dopo un inizio d’anno che sembrava dare ragione a coloro che temevano una recessione imminente, ha dimostrato una forza superiore alle attese.
Com’era negli auspici le banche centrali nel 2024 hanno finalmente ricominciato a tagliare i tassi di interesse, dopo più di otto anni in Europa e quattro negli USA.
A dicembre, però, il governatore statunitense ha accompagnato l’ultima sforbiciata con parole di cautela (inflazione più alta del previsto, economia e solida e debito pubblico elevato) che sono state un’autentica doccia fredda per i mercati finanziari che non hanno celebrato le festività con il tradizionale rialzo di fine anno.
Ci troviamo così a celebrare un anno complessivamente positivo ma con un retrogusto dolce-amaro.
Cosa possiamo dire dunque sull’anno che ci apprestiamo ad iniziare?
La (semi) nuova amministrazione americana è attesa a tradurre in pratica gli annunci fatti in campagna elettorale.
Innanzitutto, riportare le grandi imprese ad investire nei confini nazionali, attraverso incentivi e penalizzando le importazioni con forti dazi (elevandoli, applicando il criterio della reciprocità, ai livelli applicati alle esportazioni USA).
Con Trump, poi, subirà un’accelerazione la politica di contenimento della Cina (anche attraverso l’imposizione di una tariffa straordinaria del 60% sulle importazioni).
Un altro tema caro a The Donald è quello della deregolamentazione che consentirebbe, tra le altre cose, di ottenere con maggiore facilità l’approvazione della messa in commercio di nuovi farmaci, di effettuare nuove esplorazioni per l’estrazione di gas naturale e petrolio, di portare a termine operazioni di fusione e acquisizione (l’esatto opposto della politica antitrust caldeggiata dai democratici) e di sviluppare la produzione di elettricità sfruttando una pluralità di fonti diverse quali il carbone, il nucleare e l’idroelettrico.
Tutto da comprendere, poi, è il ruolo di Elon Musk, a capo, con l’imprenditore farmaceutico e politico repubblicano Vivek Ramaswamy, del nuovo “Dipartimento per l’efficienza governativa” (DOGE).
Il DOGE si riprometterebbe di tagliare la spesa pubblica di 2.000 miliardi di dollari (il 30% della spesa pubblica) e questo potrebbe impattare negativamente sulla crescita economica nel breve termine ma fornire maggiori benefici nel lungo periodo.
L’effetto complessivo dovrebbe comunque essere positivo, almeno nella prima fase, per l’economia statunitense che potrebbe però successivamente trovarsi a fare i conti con un debito pubblico in ulteriore crescita (e questo è un altro dei timori, non dichiarati, della Federal Reserve) e qui potrebbe inserirsi il lavoro di contenimento del DOGE.
Più complicata potrebbe essere la vita per il nostro continente, con una crescita economica asfittica e colpito da nuove tariffe sull’export e dalla cura dimagrante del suo principale cliente (intenzionato a fare sempre più shopping all’interno dei propri confini).
D’altro canto, la debolezza dell’euro è di supporto ai nostri esportatori e i tassi d’interesse dovrebbero scendere più rapidamente rispetto a quanto avverrà negli Stati Uniti aiutando, oltre all’economia, i mercati obbligazionari e, indirettamente, azionari.
Il 2025 potrebbe anche essere l’anno della fine dei due maggiori conflitti in corso (un altro degli obiettivi elettorali di Trump) e la prospettiva di un (enorme) piano di ricostruzione sarebbe benvenuta per i Paesi europei (i più coinvolti e penalizzati) e gli Stati Uniti e per le loro aziende coinvolte.
Ovviamente non possiamo certo ignorare i rischi provocati da eventi imprevisti e dalla possibilità che gli elementi di incertezza che già si possono intravedere possano degenerare.
Ciò detto le previsioni pubblicate dagli analisti delle principali case d’investimento nelle ultime settimane riflettono un moderato ottimismo, con obiettivi di salita del mercato azionario statunitense nel 2025 di circa il 10%.
Si tratterebbe, se corretto, di un risultato che raramente si è prodotto in passato: dal 1927 l’indice Standard and Poor 500 è salito tra il 5 e il 10% solo sei volte.
Insomma, molto probabilmente, ancora una volta, le stime fornite dagli investitori professionali saranno disattese: rimane solo da vedere in quale direzione…
D’altronde, si sa, siamo figli delle stelle e l’unica funzione ragionevole delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l’astrologia.

Sovraffollamento e spazi inadeguati tra i tanti problemi delle carceri piemontesi. Ma non mancano i miglioramenti

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Una panoramica tra luci e ombre. È quella che emerge scorrendo il nono Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti in Piemonte e dell’Istituto penale minorile di Torino, presentato a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale.

Il documento, realizzato dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano con il coordinamento dei Garanti comunali del Piemonte, evidenzia che – sottolinea Mellano – “ci sono prospettive d’intervento significative, pari a 250 milioni di euro, per il miglioramento delle 189 carceri italiane. Alcuni di essi sono già stati stanziati per strutture piemontesi come l’Istituto minorile Ferrante Aporti (25 milioni) e il Padiglione C della Casa circondariale Lorusso e Cutugno (12,5 milioni) di Torino: occorre insistere affinché vengano eseguiti in tempi ragionevoli e con attenzione all’esecuzione penale, dal momento che non è importante soltanto la sicurezza ma anche permettere alle Amministrazioni penitenziarie di avere gli strumenti per fare formazione, creare istruzione e lavoro e, in definitiva, scongiurare i rischi di recidiva”.

Il componente dell’Ufficio di presidenza Mario Salvatore Castello, delegato ai rapporti con i Garanti, ha portato il saluto dell’Assemblea sottolineando “la necessità dell’impegno di tutti, non solo dei detenuti e di chi di loro si occupa, per migliorare le carceri e le condizioni dei carcerati, della polizia penitenziaria e degli operatori. Problemi che riguardano l’intera società”.

Sono intervenuti i Garanti comunali di Torino Monica Cristina Gallo, di Ivrea (To) Raffaele Orso Giaccone, di Vercelli Pietro Luca Oddo e di Cuneo Alberto Valmaggia. Accanto alle criticità già denunciate negli scorsi anni legate al sovraffollamento, all’inadeguatezza degli spazi, alle carenze sanitarie ed educative, sono stati evidenziati anche i miglioramenti avvenuti come l’adeguamento degli spazi nelle carceri di Fossano (Cn), di Vercelli e di Verbania – segno che gli appelli fatti nel tempo non sono caduti nel vuoto.

Per Gallo “il sovraffollamento del Lorusso e Cutugno è pari al 130% e su una capienza di circa 1.035 persone quelle ospitate sono 1.445. Il numero di addetti continua a essere carente e mancano i mediatori culturali, necessari per creare ponti con i detenuti stranieri, spesso anche anche molto giovani, che non parlano e non comprendono l’italiano”.

Orso Giaccone ha evidenziato “la necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria, di dotare le celle di acqua calda e di docce e l’urgenza di determinare meglio finalità e funzioni di alcuni ambienti del carcere di Ivrea”.

Oddo ha espresso soddisfazione per “gli interventi sugli infissi, che hanno migliorato non poco la vivibilità di una parte del carcere di Vercelli, così come l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua. Si sta cercando di rendere operativi gli spazi adeguati per l’area medica e c’è buona collaborazione con l’Amministrazione comunale di Vercelli per progetti di reinserimento e lavoro”.

Per Valmaggia “il problema principale per gli interventi non è il reperimento dei fondi ma le tempistiche, che si trascinano sia per la manutenzione ordinaria sia per quella straordinaria. Aumentano anche le segnalazioni di problematiche sanitarie, cui non sempre vengono date risposte adeguate”.

È intervenuta alla conferenza stampa, tra gli altri, la consigliera Giulia Marro.

Strade e illuminazione, lavori per un milione a Chieri

La Giunta comunale di Chieri ha adottato tre Documenti di Indirizzo della Progettazione (DIP) di particolare rilevanza, relativi alla riqualificazione e mantenimento delle vie cittadine e agli interventi di messa in sicurezza stradale, al potenziamento e adeguamento degli impianti della pubblica illuminazione e agli interventi di adeguamento funzionale del patrimonio immobiliare comunale, per un investimento complessivo di oltre 1 milione di euro: lo annuncia l’assessora ai Lavori pubblici Daniela SABENA.

Il DIP relativo agli interventi sulle vie cittadine e di messa in sicurezza stradale prevede un investimento complessivo di 400mila euro ed il cronoprogramma (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto esecutivo, procedura di gara, esecuzione dei lavori e collaudo) si svilupperà in circa 19 mesi (570 giorni). Si tratta di opere relative al rifacimento della pavimentazione delle vie, laddove si sono verificati cedimenti o problemi di usura, alla costruzione o al rifacimento dei marciapiedi, al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano e delle condizioni di sicurezza della circolazione di veicoli e predoni. L’amministrazione comunale terrà conto delle segnalazioni ricevute e delle esigenze già programmate, coordinando gli interventi con il piano dell’Italgas di sostituzione delle tubazioni interrate nel centro abitato (40 km nell’arco di 5 anni).

Tra le opere prioritarie, quelle relative a corso Buozzi, il ripristino della pavimentazione di fronte alla Chiesa di San Domenico, piazza Dante, la messa in sicurezza di strada Roaschia, strada Vallero, via Giovanni XXIII e dell’attraversamento pedonale di viale Fasano angolo Via General Perotti.

Il documento relativo al potenziamento ed adeguamento del sistema degli impianti di illuminazione pubblica prevede un investimento complessivo di 280mila euro e il cronoprogramma si svilupperà in circa16 mesi (465 giorni).

La Città di Chieri gestisce direttamente 5.070 punti luce, a cui si devono aggiungere 743 punti luce di proprietà e gestione di Enel Sole. Dal 2005 è stata avviata un’opera di rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica, che ora prosegue con interventi di manutenzione straordinaria e di accorpamento degli impianti e sostituzione di quelli obsoleti con posa di corpi illuminanti con ottica a LED, anche con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento luminoso, favorire il risparmio energetico ed aumentare la sicurezza nelle ore notturne della circolazione di vetture, ciclisti e pedoni.

L’amministrazione comunale ha selezionato quali interventi prioritari strada Madonna della Scala, piazza Quarini, il Parco Robinson, il centro sportivo San Silvestro, le Maddalene e Strada Falcettini.

Infine, è stato approvato il DIP relativo agli interventi di adeguamento funzionale sul patrimonio immobiliare comunale, che prevede un investimento complessivo di 330mila euro e un cronoprogramma che si svilupperà in circa22 mesi (650 giorni), e interesserà edifici di proprietà comunale, tra cui scuole, palestre, alloggi Erp.

A ciò si aggiunge la prosecuzione della ristrutturazione dei loculi dell’ampliamento lato sud est del cimitero centrale, con un investimento di 550.00,00. E lo stanziamento di 200.000,00 euro per la manutenzione di strade consorziali, vicinali e comunali bianche, che si estendono nel nostro territorio per 100km.

Al giovane fotografo boliviano River Claure l’“EXPOSED GRANT for Contemporary Photographie”

“EXPOSED Torino Foto Festival”

Nel 2025 mostra – premio alla “GAM” di Torino

Boliviano, classe 1997, cresciuto sugli altipiani andini e formazione fotografica a Madrid (prima mostra nel 2024, alla 60^ “Esposizione Internazionale d’Arte” della “Biennale di Venezia – sezione ‘Stranieri Ovunque, Foreigners Everywhere’”) è il giovane fotografo boliviano River Claure, il vincitore di “EXPOSED GRANT for Contemporary Photography, il riconoscimento che “EXPOSED Torino Foto Festival” – organizzato, nella sua prima edizione dal 2 maggio al 2 giugno del 2024, dalla “Fondazione per la Cultura Torino”, sotto la direzione artistica dell’olandese Menno Liaw, fondatore e managing director di “Futures Foundation” e dell’artista, editore e ricercatore palermitano Salvatore Vitale – assegna ad artisti internazionali emergenti. Il progetto, promosso in prima linea dalla “Città di Torino”, prevede un premio da 20mila euro e la produzione di una mostra nel 2025 a Torino, nell’ambito della seconda edizione del Festival, che si terrà dal 16 aprile al 2 giugno 2025.

“‘EXPOSED GRANT’ è stato promosso – sottolineano Menno Liaw e Salvatore Vitale – per dare la possibilità ai fotografi di realizzare progetti visionari, che entrano a far parte della programmazione principale del Festival, di cui si intende sottolineare l’approccio innovativo e il suo ruolo di ‘piattaforma dialogante’ tra approcci fotografici classici e contemporanei, stimolando nuove prospettive su temi critici dell’attualità”.

La Giuria, formata da Tim Clark, direttore artistico di “Fotografia Europea”, Femke Rotteveel,  direttrice “Fotodok”, Danaé Panchaud, direttrice del “Centro della Fotografia” di Ginevra e docente all’“Università di Zurigo di Teoria e Storia della Fotografia” e Tanvi Mishraphoto editor, curatrice, scrittrice e docente, ha scelto come vincitore del “GRANT”  River Claure, “per l’eccezionale qualità del progetto, che ha dimostrato uno spessore concettuale unito a una forte originalità nella narrazione visiva”. La short list della Giuria era composta da Amak Mahmoodian, Gisela Torres, Jojo Gronostay, Mackenzie Calle.

Dunque, grazie al riconoscimento ottenuto, River Claure, presenterà dal 16 aprile al 2 giugno 2025  alla “GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino” la mostra  “Once upon a time in the jungle”, una serie di scatti in cui l’immaginario del “western americano” si intreccia con il “mito della giungla” del XIX secolo, un mito che di fatto non prende in considerazione le popolazioni dell’Amazzonia, ma rappresenta la giungla “solo come una terra desolata e ricca di risorse da sfruttare”. Le fotografie di Claure puntano a presentare con un nuovo taglio visivo ed emozionale la giungla amazzonica, meno esotico e d’impronta etnografica, più attento all’essere umano e alle comunità indigene, “mantenendo un’atmosfera giocosa e uno sguardo fiabesco”.

Frutto di un viaggio di centinaia di chilometri in canoa, tra l’Ecuador e il Perù, il suo progetto ha preso avvio da alcuni workshop con bambini e adulti nell’ambito del “Festival Kanua – Festival Flotante de Cine Amazónico”, con l’obiettivo di esplorare la complessità e le esperienze reali delle popolazioni locali.

“A metà tra impegno sociale e sperimentazione artistica, l’opera di River Claure – è stato ancora sottolineato – si inserisce a pieno titolo nel solco tracciato da ‘EXPOSED Torino Foto Festival’, che intende stimolare riflessioni sulle ultime tendenze della fotografia internazionale e su artisti impegnati socialmente, su fotografi che propongono uno sguardo nuovo sulla complessità del reale, uno sguardo più attento e rispettoso anche nei confronti delle piccole comunità, che faticano a far sentire la loro voce”.

Per info: “Fondazione per la Cultura Torino”, via Meucci 4, Torino; tel. 011/01133915 o www.fpct.it

g.m.

Nelle foto: River Claure “Don Raymundo. Uncia Bolivia” (from the series “MITA”), 2023; “Portrait River Claure” (Ph. Ariana Zabalaga)

Operaio di 51 anni muore folgorato

Un operaio di 51 anni è morto probabilmente folgorato in un incidente sul lavoro a Ghislarengo, in provincia di Vercelli: stava lavorando a un quadro elettrico e sarebbe stato fulminato dalla corrente. Si valuta anche l’ipotesi di un malore.

Carenza autisti, Canalis (PD): “La Giunta consideri il prestito d’onore”

Alle aziende pubbliche e private del Piemonte mancano centinaia di autisti, ma la Giunta Cirio respinge la proposta di avviare un prestito d’onore per finanziare le patenti.

30.12.2024 – Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è il grande problema del mercato del lavoro piemontese. Un mercato che ad oggi esclude quasi 120.000 NEET (giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano) e che necessiterebbe di 180.000 donne occupate in più per pareggiare il tasso di occupazione maschile.

Le opportunità di lavoro ci sono, ma spesso le persone inoccupate o disoccupate non sono in condizione di coglierle.

Un esempio lampante è quello degli autisti.

Infatti, è ormai endemica la carenza di queste figure professionali, con ricadute negative su tutta la filiera della logistica e dei trasporti, nonché sul consumatore finale. C’è un’evidente difficoltà a garantire il ricambio generazionale, se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stima che negli ultimi 10 anni l’offerta di autisti in Italia è diminuita di 180.000 unità e solo 25.000 delle 775.000 patenti CQC sono intestate a giovani. Il 45,8% degli autisti, inoltre, ha più di 50 anni e solo il 18,1% ha meno di 40 anni.

Oltre al disinteresse per la professione di autista, ritenuta troppo faticosa, incide anche la spesa economica per il conseguimento delle qualifiche, che si aggira intorno a 3.000/4.000 euro per le patenti base.

Per questa ragione, ho proposto alla Giunta Cirio, con un emendamento alla variazione del bilancio 2024 della Regione, di istituire in via sperimentale un prestito d’onore regionale per finanziare i corsi per la patente degli aspiranti autisti, specie se di età inferiore ai 29 anni. Un “Progetto Patenti”, come quello già realizzato nel 2021, grazie alla collaborazione tra Agenzia Piemonte Lavoro, Comune di Venaria e Gruppo Vergero, che consentì la selezione, formazione ed assunzione di 1 autista. Veniva finanziata la patente, con successivo ingresso in azienda. In questo caso il progetto era finanziato dal Gruppo Vergero, mentre il mio emendamento proponeva un finanziamento regionale di 500.000 euro, su ciascuna annualità nel 2024, 2025 e 2026.

Il costo della patente non può essere finanziato con il Fondo Sociale Europeo e coi canali classici della formazione professionale, perché si tratta di formazione obbligatoria finalizzata al conseguimento di un titolo abilitante.

Anche il Consiglio Comunale di Torino, qualche giorno fa, ha approvato due proposte volte a facilitare l’acquisizione di autisti da parte di GTT: l’istituzione di una sorta di “prestito d’onore” per la patente professionale e la costituzione di un fondo, anche con il concorso della Regione, per consentire a GTT di coprire l’intero costo del corso di guida, oltre alla promozione di percorsi di accompagnamento al lavoro in collaborazione con la Fondazione Operti, rivolti a donne e migranti disponibili ad acquisire la patente D e la certificazione CQC.

Nonostante l’elevata richiesta di personale da parte delle aziende di autotrasporto, l’ottimo potenziale occupazionale del prestito d’onore per il conseguimento delle patenti e l’impatto minimo sul bilancio regionale, il mio emendamento è stato bocciato.

Presto arriverà in Consiglio regionale il bilancio di previsione 2025 e capiremo se il respingimento della mia proposta è dovuto alle ormai evidenti difficoltà finanziarie della Regione (emerse plasticamente dopo la sentenza della Corte costituzionale del maggio scorso che ha imposto una impegnativa rimodulazione della restituzione dei fondi alla sanità) o alla miopia politica di una Giunta che non interviene correttamente sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

I nuovi autisti troverebbe immediatamente lavoro: si faccia tutto il possibile per formarli!

 Monica CANALIS – consigliera regionale PD

Commissariato Barriera Nizza, porte aperte agli studenti

 

Nei giorni scorsi, le porte del Comm.to di P.S. Barriera Nizza si sono aperte per accogliere gli studenti del V anno dell’Istituto Tecnico “Giulio” di Torino, in visita per conoscere meglio le attività messe in campo dalla Polizia di Stato nel suo ufficio di prossimità per eccellenza, il Comm.to di P.S.

I poliziotti hanno parlato con i ragazzi delle attività connesse al controllo del territorio, non solo mostrando l’equipaggiamento delle volanti della Polizia di Stato ma anche effettuando dimostrazioni pratiche insieme ad unità cinofile ed antisabotaggio della Polizia.

Particolare interesse è stato riscontrato nell’affrontare temi vicini ai giovani, quali ad esempio reati collegati all’uso improprio del cellulare, i narcotest, la differenza tra droghe sintetiche e non.

Al fine di coinvolgere i ragazzi, sono anche stati proiettati dei filmati relativi all’attività svolta durante i controlli nei locali pubblici e sono stati anche forniti alcuni cenni in materia di   ordine pubblico.

In marcia per la pace dalla periferia al centro

In tanti, soprattutto giovani ma non solo, hanno partecipato ieri pomeriggio a Torino alla ‘Marcia della pace’ promossa dal Sermig  in attesa del nuovo anno. Il corteo all’insegna dello slogan  ‘2025 Passi di Pace” si è snodato dalla parrocchia Maria Regina della Pace di corso Palermo, fino al centro città, in piazza Castello.