ilTorinese

Tre proposte in Regione per ridurre il consumo del suolo

DAL CONSIGLIO REGIONALE  Favorire il contenimento del consumo e il riuso del suolo, la riqualificazione dell’edificato, la rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico e la semplificazione delle norme in materia urbanistica ed edilizia: questi i capisaldi delle tre proposte di legge – 37 primo firmatario Domenico Rossi (Pd), 74 primo firmatario Daniele Valle (Pd) e 125 primo firmatario Valter Marin (Lega) – esaminate nella seduta della seconda Commissione presieduta da Ivano Martinetti.

Con la mediazione della presidenza, i rappresentanti dei vari gruppi politici, in considerazione della comunanza di intenti delle tre proposte, hanno deciso di procedere all’esame congiunto delle Pdl per argomenti, per approfondire nel merito i tre articolati nelle prossime sedute di Commissione. Necessaria anche la rapidità per approfittare dei vari incentivi statali previsti in questo periodo (come 110% o bonus facciate)

Sono già state svolte le consultazioni online e vi è stato il parere favorevole del Cal. Si è quindi proceduto alla discussione generale con gli interventi di ValleMarinSean Sacco (M5s), Paolo Ruzzola (Fi), Gianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).

È stata rimarcata la possibilità di fissare obiettivi per gli enti locali e la Regione per evitare il consumo del suolo (Valle). Importante anche regolamentare per limitare le altezze interne degli edifici per diminuire il consumo energetico, nonché agevolare con degli incentivi (in termini di spostamento delle volumetrie) la demolizione degli edifici in aree esondabili e a rischio idrogeologico con la relativa naturalizzazione del sedime liberato dalla costruzione demolita (Marin).

Sacco ha sottolineato la necessità di deregolamentare e semplificare nel rispetto delle competenze comunali, mentre Ruzzola ha evidenziato il filo conduttore delle diverse proposte che possono con intelligenza rimuovere quei paletti troppo rigidi che hanno causato l’abbandono dei vecchi edifici e la dismissione di vecchi capannoni industriali che potrebbero essere riutilizzati.

Gavazza ha evidenziato la necessità di porre rimedio agli errori degli anni ’70 che hanno favorito l’abbandono degli edifici e il consumo spropositato del suolo, mentre Gagliasso ha parlato della possibilità, con queste proposte legislative, di ridare slancio all’economia piemontese e ridisegnare le bellezze del Piemonte, mettendo anche da parte le conflittualità tra partiti.

I conti si faranno con il maggioritario

La legge elettorale nella politica italiana si cambia ormai in ogni legislatura. E questo per un semplice motivo: e cioè, non essendoci più una politica che proietta il suo orizzonte a lungo termine, tutto si riduce all’immediato.

E quindi i partiti, o quel che resta di loro, decidono sulla base dell’incrocio dei sondaggi degli ultimi mesi della legislatura. Non stupiscono, al riguardo, i repentini cambiamenti di opinione. Sotto questo versante l’iniziativa politica del Pd è persin troppo emblematica. Dopo aver tessuto le lodi per mesi e mesi del proporzionale e quindi della necessità di avere una legge elettorale che guardasse in quella direzione, improvvisamente è ritornata di moda, quasi come il dogma delle primarie, il sistema maggioritario e tutto ciò che comporta, in termini di benefici, quell’impianto regolamentare e legislativo. E questo perchè, come ricordavo poc’anzi, le leggi elettorali sono sempre e solo il frutto delle convenienze momentanee legate alle sentenze inappellabili dei sondaggi dell’ultimo mese. Adesso, almeno così pare, la convenienza ultima pare essere quella di ripuntare sul maggioritario – almeno da parte della ex maggioranza giallo/rossa con la tacita condivisione di quasi tutto il centro destra – dopo aver predicato la necessità e quasi l’obbligatorietà di procedere con il proporzionale. Ma, come ben si sa, in un contesto politico dominato dal trasformismo e dall’opportunismo, quello che si dice nel mese precedente viene puntualmente smentito e rinnegato nel mese successivo. Certo, il voto è ancora lontano – almeno così pare – e non sono ancora da escludere ulteriori capriole e cambiamenti di orientamento e di prospettiva. Dunque, tutto è ancora possibile perchè tutto è giustificabile.
Ora, però, se dovesse essere confermata sostanzialmente la pessima legge elettorale varata per disciplinare le ultime consultazioni – il cosiddetto “rosatellum” – seppure con qualche marginale correzione, dovremmo arrivare alla conclusione che il maggioritario resta l’impianto centrale della futura legge in vista della prossima consultazione elettorale, a prescindere dalla data in cui ci saranno le elezioni. E, di conseguenza, con il maggioritario occorrerà fare i conti.
E, sotto questo versante, per chi non si rassegna alla logica del bipolarismo secco e insindacabile, è indispensabile nonchè necessario, mettere in campo una iniziativa politica di centro che, come ovvio, si misuri poi con una dinamica bipolare ispirata alla nota democrazia dlel’alternanza. Ecco perchè, forse, è necessario pensare, sin d’ora, di dar vita ad una lista/ soggetto politico di centro – il più possibile inclusivo ed unitario – che sia in grado di convivere con un sistema maggioritario che inesorabilmente dovrà fare i conti con le coalizioni in campo. Certo, esiste sempre la possibilità di giocare un ruolo puramente testimoniale come, almeno così pare, faranno alcune realtà che non pensano minimamente di allearsi con chicchessia. Ma che si limiterebbe a giocare un ruolo politicamente insignificante ed elettoralmente irrilevante. Come ne abbiamo conosciuti a grappoli in questi ultimi anni, soprattutto sul versante moderato e di centro. Esperienze che continuano tuttora e che, come da copione, sono destinate a restare del tutto marginali nello scacchiere politico italiano.
La vera sfida politica, quindi, resta quella di verificare la compatibilità politica e programmatica con i due schieramenti che saranno probabilmente in campo. Quello di centro destra dove, di fatto, manca tuttora una chiara e robusta componente di centro, moderata e capace di riequilibrare la cultura leghista e quella della destra democratica. E quello di sinistra, condito ed arricchito dal populismo grillino e condizionato dal solito e ormai collaudato “culturame” di sinistra. Due offerte politiche che saranno destinate, salvo accadimenti ad oggi del tutto virtuali ed impensabili, a confrontarsi nella contesa elettorale. E il ruolo di chi cerca, seppur con difficoltà oggettive e strutturali, di declinare una “politica di centro” attraverso una offerta politica e programmatica “di centro”, sarà oltremodo importante e forse anche decisivo in vista della “vittoria finale”. E questo non per rivangare antiche esperienze o, peggio ancora, scimmiottare partiti che nel passato hanno fatto del “centro” e della “politica di centro” la loro ragion d’essere. Molto più semplicemente, si tratta di conservare uno spazio politico che sappia anche e soprattutto contenere quella radicalizzazione dello scontro politico che resta la vera causa del decadimento della politica stessa e delle sue ragioni ideali e progettuali. Ed è per questo motivo, semplice ma al tempo stesso impegnativo ed entusiasmante, che questa sfida va vissuta sino in fondo. Recuperando quella coerenza e quel coraggio che restano ingredienti fondamentali anche in questa stagione politica difficile e complessa.

Giorgio Merlo

Fotografia: riprendono le visite guidate a Camera

In presenza, in diretta su Zoom, con QR code 

 

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia riprende, con le nuove mostre appena inaugurate Lisette Model. Street Life e Horst P. Horst. Style and Glamour, le visite guidate in tre diverse modalità: in presenza, in diretta su Zoom e con QR code nelle sale.

>Visite guidate, in presenza e in diretta su Zoom

Il pubblico verrà accompagnato dai curatori e dai mediatori culturali attraverso le 130 fotografie della mostra Lisette Model. Street Life e le 150 fotografie di Horst P. Horst. Style and Glamour aperte al pubblico lo scorso 28 aprile. Le visite guidate in presenza per gruppi limitati, a pagamento, si terranno ogni sabato alle ore 12.00  a partire dall’8 maggio con prenotazione obbligatoria sul sito di CAMERA alla sezione “prenotazioni”. Il costo della visita è pari a 5 Euro oltre al biglietto d’ingresso. La visita dura circa un’ora ed è limitata ad 8 partecipanti. È anche possibile prenotare visite dedicate per singoli gruppi, in presenza e su Zoom, in altri momenti della settimana scrivendo a didattica@camera.to.

Le visite guidate online sono gratuite e riservate ai primi 50 visitatori che si prenotano sul sito di CAMERA alla sezione “prenotazioni”. La visita dura circa mezz’ora. A chi prenota la visita online verrà richiesta la disponibilità a rispondere a un breve questionario che verrà inviato a seguito della visita stessa.

Le date delle visite online su Zoom:

Martedì 11 Maggio, ore 18.30, mostra Horst P. Horst. Style and Glamour
Martedì 25 Maggio, ore 18.30, mostra Lisette Model. Street Life
Martedì 8 Giugno, ore 18.30, mostra Horst P. Horst. Style and Glamour
Martedì 22 Giugno, ore 18.30, mostra Lisette Model. Street Life

>QR code per adulti e bambini

Per continuare ad accompagnare il visitatore anche in tempi di distanziamento fisico, CAMERA ha pensato e realizzato un sistema di audio visite per offrire una nuova versione della classica visita guidata: grazie ad un semplice QRcode, ciascuno potrà scegliere di ascoltare i contenuti audio per singola sala, costruendo così una fruizione personale e modulare della mostra. Sarà sufficiente inquadrare con la propria fotocamera del cellulare il QRcode per ascoltare i file audio. Nel percorso di mostra sono inseriti anche QRcode adatti ai più piccoli. Un’idea di CAMERA per educare attraverso il gioco e accompagnare la visita con un linguaggio e un ritmo adatto a loro. Il servizio, offerto in collaborazione con ARTECO, sarà gratuito.

I progetti in agricoltura strategici per la difesa del territorio

Nella seduta straordinaria del Consiglio regionale del Piemonte sono stati annunciati i progetti che il Piemonte presenterà a Roma per la proposta di inserimento nel Recovery Plan.

I progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, tutti elaborati ascoltando le richieste del territorio e realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Gli interventi riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali irrigui, di energia idroelettrica nonché danni causati da alluvioni.

“L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha lavorato per proporre un piano di carattere strategico e di lungo periodo in materia di protezione del territorio e messa in sicurezza delle risorse idriche piemontesi a vantaggio e tutela del comparto agricolo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – Dai territori è emersa la necessità di un piano di investimenti nelle infrastrutture irrigue demaniali e regionali per manutenzione, innovazione e interventi strutturali laddove ci sono danneggiamenti nel tempo o causati da eventi straordinari come è avvenuto durante l’alluvione 2020. Se non si attivano certe opere si mette a rischio l’agricoltura, ma questo deve avvenire nel rispetto di tutte le norme di tutela dei territori”.

L’obiettivo è avviare un processo di ammodernamento del sistema irriguo piemontese e migliorare la gestione delle acque ai fini irrigui, considerando che l’economia agricola è completamente condizionata dalla presenza dell’acqua e le soventi crisi idriche e sempre più presenti siccità portano ad una particolare attenzione per le riserve d’acqua e il non spreco della stessa. Il Piemonte conta su una rete irrigua capillare che è rappresentata da circa 10.000 KM di canali afferenti alla rete principale, oltre a 2000 KM di moderne condotte.

Rider molesto aggredisce clienti e personale del fast food

Torino: Arrestato dagli agenti del Commissariato Centro

Ieri sera, gli agenti del Commissariato Centro intervengono in un fast food dopo la chiamata di un dipendente che ha segnalato la presenza all’interno dell’esercizio di una persona ubriaca, aggressiva e molesta. Giunti sul posto, i poliziotti riscontrano la presenza di un cittadino pakistano di 22 anni agitato e aggressivo.

Dai racconti, emerge che l’uomo, un rider, era entrato in stato di agitazione nell’esercizio commerciale per ritirare un ordine ma nel fare ciò aveva spintonato altri suoi colleghi in attesa. Viste che l’uomo non era in condizioni psicofisiche idonee, gli addetti del fast food avevano contattato l’azienda di delivery per sostituire il rider al quale consegnare l’ordine. Nel frattempo, l’uomo continuava ad essere molesto e a minacciare i presenti. Tale era la sua aggressività che aveva spintonato dipendenti e clienti, finendo anche per far scoppiare in lacrime una bambina verso la quale aveva riversato il suo stato e far allontanare i clienti impauriti. Non pago, il rider aveva anche colpito a calci e pugni la porta del locale dopo che i dipendenti l’avevano chiusa per timore di essere aggrediti.

All’arrivo della Polizia, lo straniero non cambia però atteggiamento tanto che più tardi, una volta in ufficio, morde a una mano uno dei poliziotti e li spintona più volte. Alla luce dei fatti, il ventiduenne è stato arrestato per violenza privata e resistenza P.U.

 

Torino: aggredisce la titolare di un bar dopo aver tentato una rapina

Arrestato cittadino straniero senza fissa dimora, ha anche fatto resistenza agli agenti intervenuti

Ieri mattina, un cittadino extracomunitario centro africano senza fissa dimora, solito stazionare nei pressi di un bar di via Pio VII, i cui proprietari, saltuariamente, hanno offerto in passato del cibo o delle sigarette in considerazione della sua situazione di indigenza, è entrato all’interno del locale con fare aggressivo ed ha preteso di avere un pacco di sigarette senza pagare. Poiché negli ultimi giorni le richieste dell’uomo erano diventate sempre più insistenti ed incalzanti, la titolare del locale non ha acconsentito questa volta. Allora il soggetto l’ha dapprima minacciata verbalmente, poi è uscito fuori dal bar ed ha colpito con dei sassi e con dei calci le vetrine del negozio e la porta a vetri dello stesso. Alle rimostranze della proprietaria, che si trova in stato di gravidanza a lui ben nota, la colpiva con un calcio alla gamba. All’arrivo delle pattuglie di Polizia del Commissariato Mirafiori e Barriera Nizza, l’uomo si era “procurato” intanto un’arma impropria mettendo una grossa pietra all’interno di un cappellino di lana e utilizzando questa rudimentale “frombola” per tenere tutti lontani. Gli agenti lo hanno disarmato, nonostante la resistenza esercitata dallo stesso nei loro confronti. Per lui sono scattate le manette per tentata rapina aggravata, resistenza a P.U. e rifiuto di fornire indicazioni sulla proprio identità personale.

Felix De Cavero e le immagini di Torino liberata

La mostra fotografica di Felix De Cavero, pensata in occasione del 75° anniversario della liberazione di Torino e realizzata con un anno di ritardo a causa dell’emergenza sanitaria imposta dalla pandemia al polo del ‘900, rimarrà aperta al pubblico fino al 16 maggio.

Gli orari di visita vanno dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00 con prenotazione obbligatoria ( tel. 011 01120780 –  email receptionsancelso@polodel900.it). L’evento è stato curato da Luciano Boccalatte ( direttore dell’Istoreto) e Paola Boccalatte con la collaborazione di Paola De Cavero che ha messo a disposizione le fotografie del suo da archivio privato, notificato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Un avvenimento, sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte tramite il Comitato Resistena e Costituzione, che consente la visione di un centinaio di immagini inedite scattate con la sua Leica dal fotoreporter partigiano nella XIV Brigata Garibaldi durante la Resistenza. La selezione degli scatti è stata suddivisa in quattro momenti: la discesa della brigata in città, gli aspetti delle giornate insurrezionali (fucilazione di cecchini, morti in strada, segni della pietà popolare su luoghi di eccidi), la sfilata del 6 maggio 1945  (dove l’occhio del fotografo-pittore coglie soprattutto volti e gruppi nella folla) e  i giorni antecedenti la smobilitazione delle brigate partigiane. Un’occasione importante per conoscere e apprezzare il lavoro di testimonianza di Felix De Cavero che riporta alla mente quanto scriveva il grande fotografo Henri Cartier-Bresson: “fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere. Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. E’ lei che si offre. È la foto che ti cattura”. Negli scatti di De Cavero sono impresse immagini che ci restituiscono alcuni dei momenti fondativi della nostra vicenda democratica e repubblicana c’è un discorso storico, un racconto visivo  importantissimo. Le foto diventano fonte storica, testimonianza diretta degli  eventi, capaci di suscitare, in chi le vede, emozioni e riflessioni che lasciano un segno profondo. In realtà quelle immagini hanno rappresentato un ritorno nella città della Mole se pensiamo che i torinesi, nell’agosto del ’45, durante la prima estate del secondo dopoguerra, videro qualche fotografia esposta nella prima mostra della Resistenza che De Cavero allestì su incarico del Comitato di liberazione nazionale.

In quelle immagini è percepibile quanto la formazione d’artista abbia influito sulla sua visione dietro l’obiettivo. “Basta osservare l’attenzione alla composizione del fotogramma – affermano i curatori della mostra – ,la capacità di cogliere, con senso squisitamente pittorico, volti, gruppi, folle, atmosfere che emergono spesso da un particolare che ha attirato la sua attenzione. La sensibilità al paesaggio, qui appena percepibile in alcuni fotogrammi, è evidente nella serie scattata nelle Langhe, di cui è presentato solo qualche esempio”. Nell’intento di rendere evidente quelle qualità “si è scelto di non procedere a una selezione di fotografie, ma di presentare nella totalità la sequenza delle immagini così come sono state scattate, offrendo al visitatore una serie ininterrotta. Scorrono così sotto gli occhi in successione la presenza in città della XIV divisione, l’unica e drammatica sequenza conosciuta e individuata dell’esecuzione di un cecchino, i funerali partigiani del 30 aprile, la sfilata conclusiva del 6 maggio e la smobilitazione della divisione a Villa Lovera sulla collina torinese”. Una straordinaria testimonianza “di un’epoca tremenda, filtrata dalla pietà e dalla macchina fotografica”  come scrisse il critico e pittore Pino Mantovani nel 1996.

Discendente da famiglia nobile spagnola ( il padre Antonio era stato ufficiale d’ordinanza di Garibaldi nella campagna dei Vosgi e poi colonnello nell’esercito degli Stati Uniti) Felix De Cavero nacque a Diano Marina nel dicembre del 1908. Diplomatosi nel ’30 all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, fu tra i pittori protagonisti dell’arte tra tardo futurismo e esperienze d’avanguardia a Genova e a Milano. Richiamato alle armi nel gennaio del ‘42 nel 1° Alpini, l’armistizio dell’8 settembre 1943 lo sorprese a Monforte, nelle Langhe, dove iniziò la sua attività nella Resistenza con le prime bande e, dal settembre 1944, nel comando della XIV brigata Garibaldi come fotoreporter e redattore del giornale “Stella Tricolore”, il periodico clandestino delle formazioni garibaldine langarole. Nell’agosto del ‘45 fu lui l’ideatore della prima mostra della Resistenza a Torino, esposizione che ripropose, ampliata, in Francia – a Nizza e  Grenoble –  e successivamente a Genova nel gennaio 1946. Il suo era uno sguardo sull’Europa che si ritroverà nell’esperienza artistica del dopoguerra. Nello stesso 1946 realizzò una mostra dell’esercito italiano su incarico del generale Clemente Primieri, già comandante del Gruppo di combattimento “Cremona”. Nel 1953 fu il creatore del Gruppo d’arte Decalage che operò per circa quarant’anni con rilevanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Conclusa l’esperienza del gruppo dal 1991 si dedicò con la figlia Paola alla realizzazione di un nuovo ciclo di opere pittoriche, “Incantesimi”. Scomparve a Torino il 7 agosto 1994. Riposa nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale, accanto alla moglie Lucy Cristofoli. Una targa-stele, apposta dalla Città di Torino, ne ricorda la figura di artista e partigiano.

Marco Travaglini

Il piemontese Ganna vince la prima tappa del Giro

E’ Filippo Ganna il vincitore  in 8’47” ( media di 58,700 km/h) della prima  tappa del 104/o Giro d’Italia di ciclismo

La cronometro individuale è stata disputata nel centro di Torino, con  percorso lungo 8,6 chilometri.

La vittoria assegna al  corridore piemontese  la sua prima maglia rosa.

Nuoto, i risultati di Bologna

A Bologna poco fa, presso la Piscina Stadio C. Longo, oggi, sabato 8 maggio è terminato l’incontro tra De Akker Team e Reale Mutua Torino 81 Iren, 9a di campionato, per la 4a giornata di ritorno del Campionato Italiano A2 maschile di pallanuoto, girone Nord-Est.

12 a 5 a favore della squadra ospitante (gol: 3 Maffè, G.Novara, E.Novara – parziali: 1° tempo 2 – 0, 2° tempo 1 – 2, 3° tempo 4 – 1. 4° tempo 5 – 2).

Qui https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?menu=agonismo&area=1&read=nuoto&id_manifestazione=1622&parte=901 i risultati del salvamento, prova di qualificazione per Campionato Italiano Assoluto (valida come Campionato Regionale Assoluto), gara che si svolgerà anche nella giornata di domani al Palazzo del Nuoto di Torino – via Filadelfia 89, a porte chiuse.

(foto Abozzi)

Giallo a Stupinigi Trovato cadavere carbonizzato nei campi

Nel pomeriggio, nei pressi di Stupinigi, all’interno di un campo agricolo, i carabinieri hanno rinvenuto un cadavere quasi completamente carbonizzato

Il corpo si trovava vicino a una bicicletta e a un telefono cellulare.

Sul posto il personale del nucleo investigativo del Comando Provinciale dell’Arma ed il medico legale per gli accertamenti scientifici del caso.