ilTorinese

Cuneaz fa festa alla 9 Miglia Alladiese

Un vincitore italiano in una prova nazionale Fidal su strada non avviene molto spesso: l’impresa è riuscita a René Cuneaz (Cus Pro Patria), l’ex campione italiano di maratona che ad Aglié (TO) ha fatto sua la vittoria nella quarta edizione della 9 Miglia Alladiese, la prima però nel calendario federale, oltre che valida per la CorriPiemonte.

 

Il corridore della società milanese ha corso con grande sagacia tattica: “Inizialmente ho lasciato sfogare i miei rivali Kipngetich e Taye – ha dichiarato subito dopo l’arrivo – Fino ai 5 km hanno tenuto un ritmo insostenibile, ma successivamente, su un tratto più vallonato, l’etiope ha iniziato a perdere terreno, l’ho ripreso al 10° km e al 13 mi sono riportato anche su Kipngetich, staccandolo in discesa per evitare una volata sempre pericolosa”.

Cuneaz ha chiuso i 15 km previsti in 46’52” precedendo il kenyano Sammy Kipngetich (Atl.Saluzzo) di 15” mentre Damte Kuashu Taye (Atl.San Biagio) ha pagato la seconda parte più insidiosa finendo a 1’18”. Rivincita africana fra le donne, dove Addisalem Belay Tegegn, etiope dell’Atl.Saluzzo, ha confermato i pronostici della vigilia aggiungendo un altro successo alla sua lista di quest’anno, a ricca a dispetto del calendario ancora scarno. In 51’27” la Tegegn è giunta addirittura 11esima assoluta, staccando di 1’46” la connazionale Meseret Engidu Ayele (Gs Il Fiorino), terza la campionessa uscente Melissa Peretti della società organizzatrice, il Team Peretti, a 7’51”.
Numeri eccezionali quelli di partecipazione, con 483 arrivati, perfettamente gestiti dall’organizzazione (coadiuvata dalla Durbano Gas Energy) garantendo la massima sicurezza e il distanziamento ancora necessario. Un grazie va a chi ha supportato la manifestazione: Ditta Boni Spa, Itersrl, Autogrups Suzuki, Centrale del Latte di Torino, Raspini. Un successo organizzativo che ha impressionato anche il sindaco Marco Succio e tutta l’amministrazione comunale di Aglié, a dimostrazione che si può allestire un grande evento podistico in tutta tranquillità. Il cammino della 9 Miglia Alladiese è appena iniziato…

Clochart, la nobiltà nei ritratti artistici di poveri e senzatetto

Caro direttore, il CAUS, su idea di Raffaele Palma, organizzerà a partire dal mese di maggio 2021 varie sedute gratuite “en plein air” di disegno e pittura dal vero sul tema della MENDICITA’.

Teatro della kermesse saranno alcuni caratteristici luoghi di Torino  generalmente vissuti dai clochard.

I meeting, riservati a gruppi d’artisti professionisti (pittori, disegnatori, illustratori, grafici, incisori) saranno svolti per due ore a settimana in primavera ed estate. Ogni artista, attraverso l’esecuzione di vari ritratti, osserverà il doveroso compito di nobilitare i senzatetto, nel rispetto e col consenso di ciascun clochard.

Ciascun artista, se vorrà, potrà devolvere di propria autonoma iniziativa, un personale contributo per aiutare il soggetto ritratto.

L’Arte è debitrice e grata a questo mondo di persone sventurate  e sofferenti: mendicanti, poveri e bisognosi infatti servirono da modelli per gli artisti d’ogni epoca, che li fissarono su tela sia in soggetti veristi come testimonianza della società del momento, sia in affreschi e pale d’altare, trasformandoli in figure sacre quali Profeti, Madonne, Apostoli ecc. o modelli ispirati alla mitologia, all’epica  oppure traslandoli in soggetti allegorici, simbolici o devozionali.

In questo lungo periodo di mutazioni stilistiche, si cimentarono con la mendicità maestri quali Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, Georges du Mesnil de La Tour (pittore spagnolo della corrente del caravaggismo), Jusepe de’ Ribera detto lo Spagnoletto, Domínikos Theotokópoulos chiamato El Greco, Pieter Bruegel.

Ancora. Giovanni Antonio Canal conosciuto come il Canaletto, Bartolomé Esteban Murillo, Rembrandt Harmenszoon van Rijn o semplicemente Rembrandt ,  l’incisore Jacques Callot , Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto e moltissimi altri giganti dell’arte figurativa sino al 1700.

Anche a Torino, oltre che nella città papalina, presero vita i pittori bamboccianti. I maggiori furono Giovanni Michele  Graneri e Pietro Domenico Ollivero.

In epoca moderna e contemporanea nomi d’assoluto talento come Pablo Picasso, Cristiano Banti, Tamara De Lempicka, Amedeo Modigliani, Anto Carte e il torinese Giacomo Balla nel suo periodo divisionista, si sono cimentati con la tematica dei senzatetto.

In tale originario contesto intende inserirsi il CAUS, chiamando a raccolta gli artisti figurativi del capoluogo subalpino al fine di confrontarsi dal vivo con le immagini forti e sofferenti dei tanti clochard sparsi per la città. Daremo dignità e valore morale a queste persone attraverso la Musa, così come si faceva agli albori della “vera arte povera”: un modo anti iconoclasta di ringraziare questa categoria d’individui sfortunati che tanto hanno dato alla Storia dell’Arte.

Si ricercano artisti professionisti figurativi (ritrattista, fisiognomista, morfologista o altro specialista della conformazione umana) per questa importante iniziativa.  Gli interessati che vorranno  aderire  potranno mettersi in contatto con una mail a info@caus.it  o telefonare al 3396057369. La partecipazione è assolutamente gratuita previa iscrizione senza alcun costo al Caus. Nel prossimo autunno si cercherà una sede espositiva idonea in Torino per organizzare una mostra delle migliori opere: il ricavato delle eventuali vendite sarà devoluto ai  mendicanti torinesi per l’acquisto di beni di prima necessità attraverso un’Associazione inserita radicalmente nel sociale.

Si ringrazia l’Associazione Onlus “Avvocato di Strada” di Torino.

Tutto su: https://www.caus.it/3415-2/

Contatti:  info@caus.it  – 3396057369

Torino, maggio 2021

Caus – Centro Arti Umoristiche e Satiriche
e-mail: info@caus.it
sito web: http://www.caus.it

 

Covid, il bollettino di domenica 9 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 592 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 19 dopo test antigenico), pari al 5% di 11.767 tamponi eseguiti, di cui 4.877 antigenici. Dei 592 nuovi casi, gli asintomatici sono 252 (42,6%).

I casi sono così ripartiti: 83 screening, 350 contatti di caso, 159 con indagine in corso; per ambito: 5 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 91 scolastico, 496 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 356.013, così suddivisi su base provinciale: 28.711 Alessandria, 17.049 Asti, 11.045 Biella, 51.281 Cuneo, 27.374 Novara, 190.755 Torino, 13.207 Vercelli, 12.604 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.467 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.520 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 169 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1680 (-46 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.648

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.552.352 (+11.767 rispetto a ieri), di cui 1.542.320 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.404

Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.404 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.541 Alessandria, 695 Asti, 422 Biella, 1.419 Cuneo, 932 Novara, 5.430 Torino, 506 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 94 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

331.122 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 331.122 (+695 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.318 Alessandria, 15.928 Asti, 10.018 Biella, 47.596 Cuneo, 25.542 Novara, 177.944 Torino, 12.249 Vercelli, 11.821 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.363 extraregione e 2.343 in fase di definizione.

La sindaca Appendino aspetta un bimbo

“Oggi è una festa della mamma un po’ speciale. La famiglia cresce e tra qualche mese Torino avrà un piccolo cittadino in più, è un maschietto”

Così la sindaca Chiara Appendino commenta su Facebook  una foto che la ritrae col marito Marco, la primogenita Sara e un orsacchiotto azzurro e rivolge  “Auguri a noi, e auguri a tutte le mamme!”.

L’arrivo di un nuovo bambino conferma la volontà della prima cittadina di non candidarsi più alle prossime elezioni.

A passeggio sotto i portici di via Roma senza mascherina, multati quattro ragazzi (con precedenti di polizia)

Agenti del Commissariato Centro in servizio di Volante, nel corso del controllo del territorio in centro città, ha notato in via Roma, nei pressi di piazza Carlo Felice, un gruppetto composto da 4 ragazzi di circa 20 anni, tre  dei quali percorrevano la via senza indossare il dispositivo di protezione individuale.  

I tre, tutti di origine maghrebina, risultano avere a proprio carico numerosi e recenti precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, ed hanno assunto sin da subito un atteggiamento ostile nei confronti dei poliziotti. Un cittadino italiano di 33 anni, durante le fasi del controllo, si è avvicinato ai poliziotti, anch’egli senza indossare la mascherina, contestandone l’operato per motivi ideologici. Sia quest’ultimo che i tre ventenni di origine maghrebina sono stati sanzionati dagli agenti per violazione della normativa anti Covid.

C’è anche l’amore nelle assurde “Sedie” di Binasco

Riaprono finalmente i teatri, Ionesco alle Fonderie Limone

 

“Le sedie” di Eugene Ionesco furono rappresentate a Parigi nell’ormai lontanissimo 1952, seguendo due anni dopo al chiacchiericcio degli Smith e dei Martin della “Cantatrice calva”, che al suo apparire colse di (troppa) sorpresa il pubblico presente e non riscosse certo quell’immenso successo che al contrario sarebbe arrivato alla ripresa del ’55.

“Le sedie” dunque, “un classico” capace d’arrivare oggi placidamente senza scombussolare più di tanto gli spettatori degli anni Duemila, abituati a ben altro. Con il titolo confratello sono il manifesto di quel teatro dell’assurdo – tradotto da noi dall’estro e dall’intelligenza di Gian Renzo Morteo – che fece la filosofia teatrale e la fortuna dell’autore franco-rumeno, il panorama su un mondo malato e squinternato anche nel linguaggio, spezzettato e controcorrente in tutti i suoi nonsense, nei suoi rapporti malati, nelle convenzioni sociali da buttare al macero. Nello spazio delle Fonderie Limone di Moncalieri, nello spettacolo (finalmente) messo in scena dallo Stabile torinese con la regia di Valerio Binasco (repliche sino al 16 maggio), ritroviamo, forse all’indomani di un evento apocalittico, in un enorme stanzone polveroso, un battuto terroso dove rotolano sassi, una grande finestra unico sguardo sul mondo, aperta su un oceano ormai privo di vita, un ammonticchiarsi di sedie su di un lato (la scena è di Nicolas Bovey), lui e lei (Semiramide, remissiva e servizievole, evanescente, una bella prova di Federica Fracassi) pronti a scambiarsi ricordi di una vita trascorsa insieme, forse settanta forse cento forse mille anni, mentre attendono l’arrivo dei loro ospiti, catturati tra le più disparate professioni e i più diversi ranghi sociali, che l’uomo ha convocato per una conferenza. È anche atteso un oratore, si dovrà pur ben fare una telefonata ad un Imperatore ossequiato e deriso per ottenere la sua approvazione. Ci vorranno sedie, tante sedie, all’arrivo di ognuno, parole di presentazione, ed ecco che Semiramide inizia a disporre in un relativo ordine sedie quasi ovunque.

Ionesco intesse con un ordine capovolto i piccoli rapporti di complicità della coppia, le loro solitudini, il desiderio di vivere e la stanchezza, le infermità, frantuma quel vecchio ordine in mille parti (Michele Di Mauro è l’emblema di quella scomposizione, e di quella catastrofe, a cominciare da quel linguaggio fatto a pezzi, da quel farfugliare continuo, da quel rincorrersi lento e affaticato delle sillabe: una prova d’attore assai bella e convincente). Binasco, da parte sua, mentre ci ricorda che “l’assurdo ha senso solo nella misura in cui gli venga negato il consenso” (sono parole di Camus), reclama il diritto di prendere i suoi personaggi, facendone due attori marcatamente truccati, e di smussare da essi e dal testo quel tanto di cattiveria – Binasco nelle note di regia parla di “odio”) – da parte dell’autore per il vecchio teatro e di far posto a quell’amore che sfocia poi in uno spazio ben più ampio, la vita. “Una storia di tenerezza umana”, fatta, capovolgendo inaspettatamente l’assurdo, “l’assurdo dell’assurdo”, di piccoli affetti, di gesti familiari, di premure coniugali, di gag quotidiane. Ma tutti si spegne, lui e lei s’avvicinano alla grande finestra e vi salgono sopra, per un salto nel vuoto, che è la negazione di tutto. Uno spettacolo che per 80’ tiene vivacemente attenta l’attenzione dello spettatore (tutti ben distanziati e felici di poter rioccupare le poltrone di una sala teatrale), ben diretto e ottimamente recitato, più e più volte applaudito al termine di una repliche: lo consigliamo in questa riapertura di cui non vedevamo l’ora, che ci auguriamo mantenga le proprie promesse, senza alcun passo falso.

 

Elio Rabbione

 

le foto dello spettacolo sono di Luigi De Palma

Ricerca la fortuna, a Candiolo consegnata la 500

JOHN ELKANN E ALLEGRA AGNELLI HANNO CONSEGNATO LA FIAT 500 PRIMO PREMIO DELLA LOTTERIA

Il Presidente del Gruppo Stellantis e la moglie, Lavinia Borromeo, sono stati ricevuti dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e hanno visitato l’Istituto di Candiolo.

E’ stato il Presidente del Gruppo Stellantis, John Elkann, a consegnare il primo premio della Lotteria “Ricerca la fortuna”, che la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha organizzato a sostegno dell’Istituto di Candiolo IRCCS. Di fronte all’ ingresso del Centro oncologico, il Presidente Elkann ha dato le chiavi della bellissima Fiat 500 Lounge bianco gelato, icona del Made in Italy donata da FCA Italy, all’ emozionata e felice vincitrice, Elena Galliano, pensionata di Torino che proprio due giorni fa ha compiuto 78 anni: “Sono da sempre sostenitrice della Fondazione e questo è il più ben regalo di compleanno che abbia mai ricevuto”. Era presente alla breve cerimonia il Sindaco di Candiolo, Stefano Boccardo.
A ricevere John Elkann è stato il Presidente della Fondazione, Allegra Agnelli, che ha accompagnato l’ ospite e la moglie, Lavinia Borromeo, a visitare i laboratori e il Day Hospital oncologico dell’ Istituto e il cantiere per i lavori del nuovo ampliamento di 26 mila metri quadrati, che ospiteranno un hospice, moderni laboratori, una biobanca, la Protonterapia (avanzata forma di Radioterapia), un Poliambulatorio, spazi dedicati alla formazione, alla didattica e a servizi di foresteria, il nuovo centro di stoccaggio e differenziazione dei rifiuti sanitari.
Questa visita testimonia la vicinanza del Gruppo Stellantis alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e all’ Istituto di Candiolo.
Nonostante il difficile momento a causa della pandemia, la quarta edizione della Lotteria “Ricerca la fortuna” è stata un successo e conferma il sostegno e la fiducia nei confronti della Fondazione da parte dei cittadini piemontesi: sono stati 6.000 i biglietti distribuiti e sono stati raccolti circa 30 mila euro. Grazie alla generosità dei numerosi partner sono stati messi in palio 100 premi.

Nelle Langhe con gusto: Ceretto riapre

Il Gruppo Ceretto riprende le visite nella tenuta Monsordo Bernardina proponendo  nuovi percorsi di visita e degustazioni tra i cru dell’azienda.

Ad Alba è aperto il Ristorante La Piola e dal 4 giugno riaprirà il Ristorante Piazza Duomo.

Il Gruppo Ceretto, azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe in Piemonte, riprende anche la propria attività aperta ai visitatori: i percorsi di visita alla Tenuta Monsordo Bernardina e ai vigneti, il ristorante la Piola ad Alba e dal 4 giugno il Ristorante Piazza Duomo.

 

Le Cantine Ceretto, fondate nel 1937, vantano un’estensione di 170 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco.

 

Per meglio conoscere e assaporare la produzione sono nuovamente disponibili i percorsi di visita con degustazione (solo su prenotazione, per info visit@ceretto.com, tel. 0173 26 80 33) ed è aperto il punto vendita alla Tenuta Monsordo Bernardina, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00, per acquisti di vini e di prodotti dolciari del laboratorio Relanghe.

 

Le visite guidate proposte sono diverse, dalla “Degustazione di quattro vini”, tra cui il Barolo Classico DOCG, a “Sfumature del Nebbiolo”, una visita per coloro che cercano una conoscenza più profonda delle differenti espressioni del Nebbiolo, al “Wine Trekking”, una passeggiata tra i vigneti attorno alla Tenuta Monsordo Bernardina, alla scoperta dell’agricoltura e della viticoltura sostenibile, una scelta rivoluzionaria fortemente voluta dalla famiglia Ceretto, volta ad un maggiore rispetto del suolo, delle uve e dell’uomo.

 

Unica nel suo genere la nuova proposta “Tour dei 5 cru Barolo Ceretto”, un’esperienza educativa alla scoperta delle molteplici differenze dei terroirs di una delle DOCG più conosciute del nostro paese, a bordo di un Minivan che porterà il visitatore attraverso i cru più celebri dell’azienda, collocati nei 5 Comuni che costituiscono il cuore della denominazione: Bussia (Monforte d’Alba), Brunate (La Morra), Prapò (Serralunga d’Alba), Bricco Rocche (Castiglione Falletto), Cannubi San Lorenzo (Barolo). L’esperienza, di circa 4 ore dalle ore 9,30, si concluderà con una degustazione dei 5 Cru di Barolo presso la storica cantina di Alba (costo di partecipazione: € 190).

 

Nel cuore di Alba ha riaperto in questi giorni il Ristorante la Piola (giovedì, venerdì e sabato, pranzo e cena, domenica a pranzo – per prenotazioni: tel. +39 0173.442800 – info@lapiola-alba.it). In dialetto piemontese, la piola è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. L’atmosfera conviviale, quasi familiare, diventa il perfetto complemento al cibo sulla tavola e al vino nei calici, a testimoniare la voglia di essere interpreti fedeli, grazie allo chef Dennis Panzeri, di una tradizione gastronomica, che ha reso le Langhe uno dei luoghi più celebri nel mondo per la qualità del cibo.

 

Attesa la riapertura il 4 giugno a pranzo di Piazza Duomo, il ristorante tre stelle Michelin regno dello chef Enrico Crippa. Consapevole sostenitore della ricchezza e della varietà offerta dai prodotti locali, Crippa ha portato la sua esperienza internazionale in un territorio dalle tradizioni radicate come quello delle Langhe, proponendo sapori inusuali pur mantenendo un occhio di riguardo e di rispetto per gli ingredienti del luogo. Il filo conduttore è l’utilizzo di materie prime d’eccellenza, accuratamente selezionate nel rispetto delle stagioni e coltivate, per quel che riguarda erbe, ortaggi, e piante edibili, nel celebre orto dello chef, un luogo unico di cura e passione per il mondo vegetale sapientemente raccontato nei piatti del ristorante Piazza Duomo. Il ristorante riaprirà nei week end  – venerdì sabato e domenica per ora solo a pranzo –  e sarà esclusivamente a disposizione degli ospiti delle 4 camere – 8 persone – per la cena (per prenotazioni: tel. +39 0173 366167 info@piazzaduomoalba.it). Verranno presentati nuovi menù come Il Viaggio e il Menù del Barolo. E per i venerdì di giugno verrà proposto Discover Piazza Duomo, un percorso alla scoperta della cucina di Enrico Crippa attraverso quattro portate tra i classici dello chef.

 

Locale chiuso per violazione norme anti Covid

Sono state arrestate 4 persone e chiuso un locale pubblico per inosservanza delle norme anti Covid.

​Torino, 7 maggio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale, i carabinieri hanno arrestato 4 persone per estorsione, detenzione a fini di spaccio di stupefacenti e rissa. Chiuso anche un ristorante per inosservanza delle norme Anticovid.
A Leinì, nell’hinterland torinese, è finito in manette un 38enne che estorceva denaro ad un conoscente per comprare droga. L’uomo, tossicodipendente, ha in più occasioni preteso, dietro minacce, piccole somme di denaro che poi utilizzava per acquistare dosi di stupefacente. La vittima, dopo l’ennesima richiesta estorsiva, si è rivolta ai carabinieri che hanno bloccato l’estorsore durante la consegna dei soldi.
A Venaria Reale i militari della locale Compagnia, in collaborazione con il Nucleo Cinofili Carabinieri di Volpiano, hanno rinvenuto nell’appartamento di un 23enne 68 grammi di droga, tra marijuana e hashish e una serra per ambienti casalinghi contenente 3 piantine di marijuana. Nell’ambito della stessa operazione è stato denunciato un 44enne per il possesso di 13 grammi di hashish.
A Torino, nel corso di specifico servizio a largo raggio effettuato dalla Compagnia Torino Oltre Dora nell’area Nord della città, le gazzelle dell’Arma sono intervenute nei pressi di una caffetteria ubicata nel quartiere Aurora dove hanno bloccato due cittadini albanesi che stavano dando vita ad una violenta rissa utilizzando per picchiarsi anche una staffa in ferro.
A piazza Rebaudengo è stato chiuso per 5 giorni un ristorante e il proprietario sanzionato amministrativamente in quanto i clienti consumavano seduti nei locali interni. Un altro esercizio pubblico, in via Ceresole, è stato sanzionato per la mancata esposizione dei prezzi degli alimenti in vendita.
Infine sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori di stupefacenti due giovani trovati in possesso di alcuni grammi di droga.

“La Commissione europea fa marcia indietro e apre la porta ai nuovi OGM”

Caro direttore, Slow Food è seriamente preoccupata dalle conclusioni dello studio commissionato alla Commissione europea sulle “nuove tecniche genomiche” (NGT), che di fatto apre le porte alla deregolamentazione di nuovi OGM, ignorando il principio di precauzione.

 

«Con il Green Deal e la strategia Farm to Fork, la Commissione europea si è impegnata ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare veramente sostenibile. Proponendo adesso di rivedere le regole in materia di OGM, la Commissione decide di non investire in sistemi agroecologici che portano benefici agli agricoltori, alle comunità locali e all’ambiente», afferma Marta Messa, direttore di Slow Food Europa. Ancora una volta, quindi, vediamo prevalere gli interessi dell’agroindustria a discapito di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della libertà dei contadini di piccola scala di decidere in materia di sementi. 

 

La presa di posizione di Slow Food

Nel 2018, la Corte di giustizia europea aveva stabilito che l’esclusione dei nuovi OGM dalla direttiva Ue sugli OGM “comprometterebbe l’obiettivo di protezione perseguito dalla direttiva e non rispetterebbe il principio di precauzione che essa cerca di attuare”. La Commissione europea sta ora pericolosamente contestando la sentenza. Se i nuovi OGM non saranno sottoposti a test di sicurezza, si determinerà un vuoto nella tracciabilità ed etichettatura, e questa è una notizia preoccupante per i cittadini europei, che potrebbero ritrovarsi nel piatto i nuovi OGM senza informazioni in etichetta e senza esercitare il proprio diritto a scegliere, e per gli agricoltori e gli allevatori, per i quali garantire nuovi alimenti senza OGM diventerà sempre più difficile e costoso.

 

I nuovi OGM potrebbero essere potenzialmente dannosi per l’ambiente e la sovranità alimentare dei piccoli agricoltori. Senza una regolamentazione rigorosa potrebbero verificarsi gravi danni agli ecosistemi e alla biodiversità, poiché non si potrebbero prendere misure contro la diffusione incontrollata di nuovi organismi OGM nell’ambiente. L’agricoltura e la produzione alimentare che si basano su fonti prive di OGM non potrebbero più essere protette.

 

«La strategia Farm to Fork ha inteso rafforzare molto il ruolo dell’agroecologia per una vera transizione ecologica e l’apertura ad una tecnologia genetica che pone infiniti dubbi non sembra oggi coerente con gli auspici di poco meno di un anno fa. Inoltre, la strategia mira a fornire ai consumatori una migliore informazione in modo che i cittadini possano fare scelte consapevoli e contribuire alla transizione verso sistemi alimentari più sostenibili. Deregolamentare i nuovi OGM significherebbe che questi non avrebbero più l’obbligo di essere etichettati, in completa contraddizione con gli obiettivi della strategia Farm to Fork. Esortiamo gli Stati membri a difendere il principio di precauzione, la sicurezza dei cittadini, la libertà di scelta degli agricoltori e la biodiversità», conclude Messa.

 

 

Un po’ di storia

La tecnologia dell’ingegneria genetica si è evoluta dall’introduzione delle prime colture geneticamente modificate (GM) più di 20 anni fa. È emerso un insieme di nuove tecniche GM che gli scienziati chiamano collettivamente “editing genetico”. Il gene editing permette agli ingegneri genetici di modificare i geni esistenti piuttosto che aggiungere geni da altre specie. Queste nuove tecnologie sono anche chiamate “new breeding techniques” dall’industria agro biotecnologica, “innovative tecniche genomiche” dal Consiglio dell’Ue o “nuove tecniche genomiche” dalla Commissione europea. Slow Food chiama queste nuove tecniche di ingegneria genetica “nuovi OGM” poiché, secondo la sentenza della Corte di giustizia europea, si tratta legalmente e tecnicamente di tecniche di modificazione genetica, e quindi presentano gli stessi rischi.

Nel 2018, la Corte di giustizia europea (CGUE) ha stabilito che i nuovi OGM devono essere regolamentati come OGM secondo i regolamenti dell’Ue, quindi seguendo il principio di precauzione. La sentenza della Corte di giustizia europea significa che la nuova generazione di colture e semi GM deve passare attraverso controlli di sicurezza, un processo di autorizzazione ed essere etichettata prima di essere immessa sul mercato, per garantire agli agricoltori, ai produttori di cibo e ai consumatori il diritto di sapere se un prodotto alimentare contiene organismi GM o meno.

Slow Food ha da tempo una posizione contraria agli OGM per i rischi che presentano per la biodiversità, per le minacce che pongono ai mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e per il fatto che sono incompatibili con un sistema agricolo basato sull’agroecologia. Inoltre, i prodotti delle tecniche genomiche sono coperti da brevetti di proprietà di una manciata di multinazionali. I brevetti sulle sementi hanno conseguenze economiche negative per il settore agricolo, compresa la monopolizzazione e la concentrazione del mercato delle sementi. L’agricoltura GM favorisce lo sviluppo di monocolture intensive, ponendo una crescente minaccia alla sopravvivenza delle sementi tradizionali e delle stesse comunità rurali, che sono sempre più private dei loro mezzi di produzione e di sostentamento.

L’Ue deve attuare pienamente la sentenza della Corte di giustizia europea del 2018 e garantire che i nuovi OGM siano soggetti ai controlli di sicurezza di base e ai requisiti di autorizzazione. Il 30 marzo 2021 è stata inviata una lettera al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans nella quale si mette in guardia dai rischi della deregolamentazione dei nuovi OGM.

 

Cosa dice lo studio della Commissione?

il 29 aprile la Commissione europea ha pubblicato il suo atteso studio sulle nuove tecniche genomiche , richiesto dal Consiglio dell’Ue nel novembre 2019. Lo studio conclude che:

– “I prodotti NGT e le loro applicazioni potrebbero fornire benefici alla società dell’Ue e affrontare importanti sfide” tra cui “la resilienza e la sostenibilità nel sistema agroalimentare”;

– Per permettere ai nuovi OGM di contribuire alla sostenibilità, “dovrebbe essere previsto un meccanismo appropriato per valutare i loro benefici”;

– Le attuali regole dell’Ue sugli OGM non sono adatte allo scopo.

 

Lo studio conclude poi che è necessaria una nuova politica che regoli i nuovi OGM. Questo è profondamente preoccupante in quanto implica che la Commissione sta cercando di indebolire i principi che attualmente regolano gli OGM e l’editing genetico. Il commissario Stella Kyriakides, capo del dipartimento Salute dell’Ue, afferma che “le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia Farm to Fork”