Lepri, Pd: Ruolo strategico della formazione

Riceviamo e pubblichiamo

“RISPONDO ALL’APPELLO DI CONFAP E FORMA SUL RUOLO STRATEGICO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LA COESIONE SOCIALE. NON SOLO LICEIZZAZIONE: SERVONO COMPETENZE TECNICHE.”.

Il candidato alla Camera del Partito Democratico risponde all’appello di Confap e Forma e rilancia l’impegno per consolidare in Parlamento il ruolo della formazione professionale nelle politiche attive del lavoro, nella formazione iniziale dei giovani e nell’inclusione delle persone più svantaggiate.

 

 “Non solo liceizzazione: servono competenze tecniche. Da Torino, città per eccellenza della formazione e del capitale umano, rispondo all’accorato appello di CONFAP e FORMA, le organizzazioni che rappresentano gli enti accreditati della formazione professionale”, dichiara l’onorevole Stefano Lepri, ricandidato in Parlamento nel collegio nord ovest di Torino. “Torino deve confermarsi e rafforzarsi come riferimento nazionale dei giovani e degli adulti per la formazione, orientandola verso la transizione tecnologica, digitale e green. A Torino vi è una storica, radicata e avanzata rete di formazione professionale, che a livello regionale coinvolge più di 17.000 ragazzi sui corsi di IeFP obbligo di istruzione e circa 14.000 persone sui percorsi della direttiva mercato del lavoro, oltre agli occupati inseriti in percorsi più brevi di formazione continua individuale e in apprendistato. Gli enti accreditati hanno saputo strutturare percorsi in sintonia con i bisogni delle imprese, limitando la dispersione scolastica al di sotto del 10% e garantendo alla quasi totalità degli studenti un’occupazione dopo il termine dei corsi. Un fiore all’occhiello del nostro territorio, che va sostenuto in ogni modo.

Ce lo ha ricordato anche la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che, proprio una settimana fa, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, ha proposto che il 2023 diventi l’Anno europeo delle competenze e in particolare della formazione continua.

I pilastri del sistema di formazione professionale sono 3:

  1. L’Istruzione e formazione professionale (IeFP) nell’anno formativo 2020-21 ha interessato in Italia 151.641 allievi tra 14 e 18 anni, caratterizzandosi come ambiente formativo orientato all’inclusione sociale (il 7,5% degli allievi è disabile e il 13,6 % è di origine straniera) e utilizzando una metodologia attiva, fondata sull’esperienza reale e sull’alleanza con le imprese. A tre anni dal completamento del percorso di IeFP lavora il 69% dei diplomati e il 62% dei qualificati. La spesa annua per la formazione professionale ordinamentale IeFP è complessivamente di 680 milioni di euro; il costo annuo pro-capite medio per allievo della IeFP (poco meno di 5.500 euro) è molto inferiore al costo annuo/studente dell’istruzione professionale statale (8.736,15 euro).
  2. Un ulteriore importante segmento della formazione ordinamentale è rappresentato dall’IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore): un anno di preziosa formazione superiore rivolta sia ai diplomati IeFP sia ai diplomati della scuola secondaria superiore.
  3. La FP Formazione Professionale riguarda ampie fasce di popolazione adulta, tra cui alcune categorie di persone svantaggiate sul mercato del lavoro. La FP deve essere considerata la principale politica attiva del lavoro, come previsto nel Programma GOL con diffuse azioni di upskilling e reskilling, sia per il reinserimento lavorativo sia per il miglioramento dei percorsi di carriera. Qualificare il sistema di formazione professionale italiano, certificarne la qualità, valorizzare le reti nazionali, sviluppare programmi anche sovra-regionali in collaborazione con le imprese è strategico per lo sviluppo del Paese. La spesa annua per la formazione professionale non ordinamentale, finanziata dallo Stato, dalle Regioni, dall’Unione Europea e dai Fondi interprofessionali, è stimata (dati 2021) in 900 milioni di euro.

Faccio pertanto miei i punti contenuti nel documento programmatico inviato qualche giorno fa da CONFAP e FORMA alle forze politiche:

1.  Rendere stabile e implementare l’offerta di IeFP in tutte le Regioni, finanziandola in modo  continuativo e con adeguati parametri;

2.  Sviluppare su tutto il territorio nazionale l’offerta formativa di IFTS (Istruzione e Formazione  Tecnica Superiore);

3.  Assicurare una sede nazionale unitaria per la Governance della IeFP nel rispetto delle  competenze regionali;

4.  Investire sull’orientamento degli studenti, a partire dalla scuola secondaria di primo  grado valorizzando la proposta della IeFP;

5.  Implementare il potenziale della FP nell’accompagnamento delle trasformazioni  organizzative e produttive indotte dalle transizioni digitale e ambientale;

6.  Consolidare il ruolo della FP nelle politiche attive del lavoro;

7.  Valorizzare l’apporto della FP nelle politiche sociali e giovanili, a partire dall’inclusione delle  persone più svantaggiate;

8.  Estendere anche al sistema IeFP, al pari dei sistemi dell’istruzione pubblica e paritaria, gli  interventi di sostegno agli investimenti e quelli emergenziali, a cominciare dai ristori per i  costi energetici, particolarmente urgenti in questa fase di grave crisi.

C’è molto da fare. La formazione professionale non è una scuola di serie B, ma una realtà che dà un forte contributo all’occupazione e alla lotta alla dispersione scolastica. Di formazione professionale si è parlato troppo poco, anche nel PNRR. Questo gap va colmato con un chiaro indirizzo politico. Serve più programmazione, più stabilità, più orientamento e meno burocrazia.

Stefano LEPRI – deputato e candidato del PD a Torino

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