ilTorinese

Maltempo, il Piemonte chiede valutazione dei danni

È arrivata l’altra sera la telefonata del Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio all’assessore della Regione Piemonte Marco Gabusi per un aggiornamento sulla situazione dei territori colpiti ieri dai violenti nubifragi.

«Dopo i temporali di ieri – precisa l’assessore Gabusi – stiamo assistendo sindaci e popolazione grazie all’incessante opera del Coordinamento regionale di Protezione civile, mentre da oggi i nostri tecnici raccoglieranno tutti i dati rispetto ai danni subiti. Il Capo Dipartimento Curcio mi ha assicurato che sarà valutata tempestivamente la richiesta dello stato di emergenza. A mia volta ho chiesto che si faccia una valutazione molto attenta e scrupolosa dei danni dal momento che siamo di fronte a qualcosa di diverso rispetto al passato: non si tratta più, infatti, di emergenze episodiche, ma di fenomeni che si ripetono su territori già provati da eventi precedenti. Ci ritroviamo a chiedere lo stato di emergenza per la seconda volta in meno di una settimana: è chiaro che dobbiamo iniziare a ragionare su metodiche nuove di difesa del suolo e di protezione delle colture e delle strutture».

 

Nel corso del colloquio l’assessore Gabusi ha anche aggiornato puntualmente il Capo Dipartimento Curcio sulla situazione in Piemonte, sottolineando la violenza della grandinata che ha colpito soprattutto Torino e il Sud del Piemonte fino all’Albese, con danni importanti in zone come Castellinaldo, San Damiano d’Asti e Revigliasco d’Asti. «Abbiamo visto tutti circolare sui social – evidenzia l’assessore Gabusi – le foto di chicchi di grandine grossi come una mela o come una merendina. Le dimensioni spaventose e la violenza delle precipitazioni hanno creato danni enormi a auto e colture, e nel Verbano hanno causato esondazioni nel giro di poche ore. Come concordato con il Capo della Protezione Civile ci sarà una valutazione attenta della situazione e per questo lo ringrazio».

Cena solidale per Paidea: sotto le stelle con lo chef Baronetto

Venerdì 16 luglio una serata solidale a sostegno delle iniziative di Fondazione Paideia ad “Orsolina28”, centro internazionale di danza nel cuore del Monferrato a Moncalvo (AT) Il ristorante “Del Cambio” e lo chef Matteo Baronetto per “Sotto le Stelle”

Torino, 23 giugno 2021. Il prossimo 16 luglio Orsolina28, centro internazionale di formazione per la danza e sviluppo della creatività, a Moncalvo (AT), nel cuore del Monferrato, ospiterà “Sotto le Stelle” una serata molto speciale all’insegna della solidarietà. Matteo Baronetto, chef del Ristorante Del Cambio, per l’occasione ha ideato un percorso gastronomico ispirato dalla natura e dai frutti dell’estate, per offrire a tutti un’indimenticabile cena sotto le stelle, un evento organizzato per celebrare i 20 anni di Estate Paideia, un’avventura che dal 2001 colora le estati della Fondazione Paideia, dedicate ai bambini con disabilità e alle loro famiglie.

“Da vent’anni per noi ogni estate è una straordinaria occasione per essere concretamente d’aiuto a tante famiglie. Quando si convive con la disabilità spesso la vacanza viene vissuta come inaccessibile per tante ragioni, noi invece lavoriamo sul diritto dei genitori e dei loro bambini a vivere esperienze di benessere e socializzazione, per poter guardare al futuro con maggiore fiducia. Grazie alla generosità di Orsolina28, Del Cambio e dello chef Baronetto vivremo una serata speciale per festeggiare questo traguardo, ma soprattutto per offrire tante altre preziose occasioni di vacanza ai bambini con disabilità e alle loro famiglie” dichiara Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia.

“Sono felice di sostenere con Del Cambio e Orsolina 28 questo importante progetto, – racconta lo chef Matteo Baronetto – mettendo a disposizione la creatività e l’impegno della mia brigata in una serata che grazie alla cultura, al contatto con la natura e alla convivialità diffonde i valori unici dell’empatia, della condivisione e della partecipazione”.

La serata è l’occasione per celebrare i 20 anni del progetto “Estate Paideia” che, grazie al supporto della Fondazione Carlo Denegri, per il secondo anno consecutivo si svolgerà a Orsolina28: 60 famiglie, in compagnia dei volontari Paideia, per sei settimane tra fine giugno e inizio agosto vivranno un’esperienza di vacanza immersi nella natura, con la possibilità di partecipare ad attività sportive, di gioco e di orticoltura.
Il progetto “Estate Paideia”, tra i principali della Fondazione, dal 2001 ad oggi ha offerto a circa 800 famiglie con oltre 1500 bambini con disabilità, supportati da quasi 1200 volontari, l’occasione di vivere una vacanza serena e di incontro con gli altri. Un’occasione per rilassarsi, per socializzare e guardare al futuro con maggiore fiducia.

L’esperienza “Sotto le Stelle” del 16 luglio 2021 è aperta a tutti, a tutte le persone che desiderano vivere un evento speciale, sostenendo la causa solidale di Paideia. Sarà anche l’occasione per assistere sull’Open Air Stage, il palco tra le vigne, alla performance “Summer Rain”, lavoro originale di Ella Rothschild creato in residenza a Orsolina28 per Focus on Creation. Il pubblico avrà il privilegio di partecipare in anteprima alla restituzione del lavoro coreutico di una delle artiste israeliane più eclettiche e apprezzate a livello internazionale.

Per partecipare all’evento, con una donazione a partire da 250 euro che sarà interamente devoluta a sostegno dei progetti estivi di Paideia, è possibile scrivere a sostenitori@fondazionepaideia.it entro giovedì 8 luglio.

fondazionepaideia.it

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

Andar “per gentilezza” nei giardini del Castello di Miradolo e di Casa Lajolo

“Bellezza tra le righe” – II Edizione

Domenica 18 luglio, incontro con Paolo Pileri
San Secondo di Pinerolo / Piossasco

“Guardare al domani con uno spirito nuovo”. Migliore e improntato alla speranza e alla fiducia. E il buon Dio sa di quanto, in questo periodo più che mai, ce ne sia davvero bisogno. Di speranza e di fiducia. E’ questo l’obiettivo cui mira la rassegna“Bellezza tra le righe”, nata un anno fa con la precisa volontà di condurre il pubblico in luoghi di rara bellezza, fra gli antichi vialetti e gli alberi secolari di due dimore storiche della provincia di Torino, il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata, 2) e Casa Lajolo a Piossasco (via San Vito, 23), dove andranno in scena, sempre di domenica e fino al 17 ottobre, conversazioni con alcuni importanti protagonisti del presente più vario, in grado di “veicolare messaggi catalizzanti e forti, che siano sprone per affrontare il futuro con ragionevole fiducia”. Firmata da “Fondazione Cosso” e “Fondazione Casa Lajolo”, con il contributo della Regione Piemonte e la collaborazione di “Legambiente Pinerolo” e Associazione “Pensieri in Piazza”, questa seconda edizione (già avviata domenica 27 giugno) ha come tema quello della “gentilezza”, parolona importante e salvifica, declinata in più ambiti.

Il secondo appuntamento è in programma per la prossima domenica 18 luglio nel Parco del Castello di Miradolo che, alle 16,30, ospiterà Paolo Pileri, docente di “Pianificazione e Progettazione Urbanistica” al Politecnico di Milano e ideatore di “Vento”, il progetto di territorio pensato attraverso una dorsale cicloturistica fra Venezia e Torino lungo il Po. Pileri, autore di oltre duecento fra articoli e libri sulla mobilità sostenibile terrà un’ “ode alla lentezza e alla gentilezza” e presenterà, per l’occasione, il suo ultimo libro dal titolo, per l’appunto, “Progettare la lentezza” (“People”). La domenica successiva, il 25 luglio, ore 17, a Piossasco, nel giardino di “Casa Lajolo” interverrà invece Angelo Ferrari, giornalista dell’AGI, impegnato a documentare le vicende dell’Africa, seguendone da tempo le più grandi tragedie. Ferrari presenterà “Mal d’Africa” (“Rosenberg & Sellier”), dedicato a un territorio dove la “gentilezza europea” sembra scomparsa, dove è in corso una “guerra” commerciale, ma soprattutto militare, di tutti contro tutti.

In chiusura del mese di agosto, domenica 29 (ore 17), sempre a “Casa Lajolo” di Piossasco, si terrà una chiacchierata con Anna Peiretti, scrittrice, curatrice di progetti di promozione alla lettura e di educazione alla cittadinanza nonché formatrice sui temi del narrare, per parlare di letteratura dell’infanzia e di “educazione gentile”, mentre a settembre al “Castello di Miradolo” è atteso uno dei più noti paesaggisti italiani, Antonio Perazzi, scrittore, botanico e accademico, che presenterà il suo poetico manuale “Il paradiso è un giardino selvatico. Storie ed esperimenti di botanica per artisti” (“UTET”), un inno alla straordinaria quotidianità di una natura finalmente libera da controlli. Di grande interesse sarà anche l’incontro, domenica 26 settembre (ore 16), a “Casa Lajolo” con Irene Borgna, laurea in filosofia e dottorato di ricerca in antropologia alpina, che racconterà del suo straordinario viaggio dei “Cieli Neri” (“Ponte alle Grazie”): partita con una mappa dei “cieli neri” europei tra le mani, la scrittrice è andata infatti alla ricerca di quei luoghi che ancora resistono all’inquinamento luminoso, dalle Alpi Marittime al Mare del Nord, a bordo di un camper. “Perché anche l’oscurità, quella più profonda, che ci permette di alzare gli occhi e osservare sulla volta celeste un universo intero, è gentilezza vera”. A chiudere la rassegna, domenica 17 ottobre (ore 16) saranno Andrea Colamedici e Maura Gancitano, filosofi e scrittori, gli ideatori di “Tlon”, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro, che racconteranno di una filosofia “calata nella lettura” e nel confronto con la società contemporanea Una filosofia che può diventare “manuale e strumento per vivere”.

Per tutti gli appuntamenti, è obbligatoria la prenotazione: “Castello di Miradolo”, tel. 0121/502761 o prenotazione@fondazionecosso.it; “Casa Lajolo”, tel. 333/3270586 o info@casalajolo.it

g. m.

 

Nelle foto
– Castello di Miradolo
– Casa Lajolo
– Paolo Pileri

Europei. Che vittoria ragazzi!

Che vittoria ragazzi! Abbiamo vinto il campionato europeo, alla presenza di Mattarella, il più INSIGNE personaggio politico italiano.

Merito per primo dell’allenatore, che ha fatto alcuni tiri MANCINI agli avversari, mettendogli i BASTONI fra le ruote.
Grande regista JORGINHO, un siciliano di nobile lignaggio, figlio di don Salvatore e di DONNA RUMMA.
Merito del medico dietista, che ha raccomandato cene a base di formaggi Galbani e LOCATELLI, poi a letto a leggere un libro (VERRATTI si è letto tutto il romanzo Guerra e pace del grande scrittore russo Leone TOLOI).
Merito del medico, che ha vaccinato tutti con una SIRIGU di Pfizer.
Merito dei giocatori tutti, anche di quelli che sembravano un po’ ACERBI, ma sono stati all’altezza (non ha giocato RASPADORI, figlio DI LORENZO e di Maria).
Fra l’altro alcuni erano anche bella presenza, BONUCCI e BELOTTI.
Ma uno meglio di tutti, il portiere, che è EMERSON dal gruppo, meritandosi il premio di miglior giocatore assoluto dei campionati!
Fra gli episodi da ricordare la scena del portiere inglese, che dopo l’ultimo rigore subito è rimasto IMMOBILE in mezzo alla porta. Per consolarlo, CASTROVILLI gli ha detto “Non c’è rosa senza SPINAZZOLA” (peccato che era uscito qualche giorno prima in BARELLA…).
Il pubblico inglese ha perso la flemma, e si è scatenato bestemmiando un CRISTANTI dopo l’altro
Per implorare il perdono divino, BERARDI ha acceso un cero in CHIESA nel monastero dei seguaci di San Bernardo, i BERNARDESCHI.
All’uscita dello stadio, tafferugli indegni fra gruppi di Ciellini scontratisi con un gruppo di CHIELLINI.
Che bello il rientro in Italia: per tutti un bel mazzo di FLORENZI, perché hanno vinto con pieno MERET.

PS Gli inglesi alla premiazione hanno fatto una PESSINA figura levandosi stizziti la medaglia dal collo; l’allenatore ha dato l’esempio dimostrandosi un gran figlio di KANE…

Gianluigi De Marchi  – demarketing2008@libero.it

Un milione e 200mila euro per controllare la stabilità degli alberi di Torino

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Nella seduta del 12 luglio 2021 del Consiglio Comunale di Torino, su richiesta del consigliere Damiano Carretto (M4O) l’assessore all’Ambiente Alberto Unia ha fornito comunicazioni in aula su interventi programmati e sicurezza del patrimonio arboreo cittadino.

Unia ha spiegato che i cambiamenti climatici hanno aumentato la frequenza di eventi meteo estremi, imprevedibili, con pioggia, grandine e vento violento. Ad esempio – ha aggiunto – nelle ultime tre settimane ci sono state tre allerte meteo.

La Città di Torino controlla e pota regolarmente i propri alberi e dal 2016 al 2020 – ha affermato – sono stati potati 40mila alberi: ciò non impedisce però la caduta di alberi, anche sani, in caso di eventi meteo avversi – ha dichiarato.

A breve partirà il nuovo appalto da 1,2 milioni di euro per i controlli triennali della stabilità degli alberi – ha detto – e continueranno gli sforzi per gestire e incrementare il patrimonio arboreo cittadino, mentre l’Agenda Alberi – ha concluso Unia – ritornerà in funzione a fine agosto per informare correttamente la cittadinanza.

Nel dibattito in aula, Damiano Carretto (M4O) ha ringraziato l’Amministrazione per il lavoro svolto e si è augurato che le informazioni sul patrimonio arboreo contenute nell’Agenda Alberi possano essere rese nuovamente disponibili il prima possibile. La questione sicurezza – ha affermato – va sempre messa al primo posto, finanziando controlli più approfonditi e azioni preventive di messa in sicurezza degli alberi a rischio caduta. Federico Mensio (M5S), oltre a elogiare gli Uffici tecnici comunali per l’abilità nella potatura, ha ribadito che è impossibile prevedere l’imprevedibile e che le azioni di abbattimento degli alberi sono necessarie per garantire la sicurezza della cittadinanza. Non tutti gli eventi sono prevedibili, secondo Raffaele Petrarulo (Forza Italia), ma se i casi di caduta di alberi si moltiplicano, occorre incrementare il piano del verde e della sicurezza.

Nella replica, l’assessora Unia ha specificato che, in attesa di ripristinare l’Agenda Alberi, le informazioni sul patrimonio arboreo vengono diffuse attraverso comunicati stampa.

Ruffino (CI): Pnrr utile per valorizzare ruolo donne

“Basta considerare le donne una minoranza da includere, diamo il giusto valore considerandole una risorsa  per dare nuova linfa a tutto il sistema sociale ed economico.

Serve una visione strategica e comprensiva, come emerso anche nel G20. Il Pnrr potrà essere utile a questo cambio di approccio, affinchè si renda strutturale il valore e il ruolo delle donne nella società attraverso l’attuazione di politiche di genere più efficaci”.
Così in una nota la deputata Daniela Ruffino di Coraggio Italia.

Un pianeta, molti mondi. Torna Biennale Democrazia, le anticipazioni

VII EDIZIONE  DAL 6 AL 10 OTTOBRE 2021 A TORINO

 

L’immagine guida 2021 e le prime anticipazioni sul programma

                                     

La settima edizione di Biennale Democrazia torna da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre, in presenza a Torino ma anche online. Per oltre dieci anni, la manifestazione internazionale – nata per valorizzare e diffondere la cultura democratica coinvolgendo i cittadini e in particolare i giovani delle scuole e delle università – si è svolta all’inizio della primavera, ma a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria si era deciso di spostare l’edizione 2021 da marzo a ottobre, perché Biennale Democrazia potesse essere un luogo di incontro sicuro, capace di favorire la partecipazione della cittadinanza e di tornare ad abitare i luoghi della cultura di Torino.

In presenza e online. A ottobre Biennale Democrazia tornerà in presenza, con oltre 90 incontri e 150 relatori dal mondo, ma senza rinunciare alle opportunità offerte dal digitale: la prossima edizione sarà infatti caratterizzata da un’ampia offerta di dirette streaming, per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale – nel rispetto delle normative di sicurezza – ma allo stesso tempo garantire comunque, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in programma.

“Biennale Democrazia è pronta a tornare in ottobre ad animare la città con dibattiti e lezioni su grandi interrogativi di portata globale – sostiene Gustavo Zagrebelsky -. Torino si confermerà un riferimento nazionale e internazionale anche grazie al nostro sforzo di garantire la ripresa delle attività in presenza nei luoghi simbolo della cultura della nostra città. Il senso di Biennale Democrazia, infatti, è prima di tutto quello di ritrovarsi per discutere assieme”.

“In autunno Torino sarà al centro di un ampio programma di appuntamenti culturali – ricorda la Sindaca Chiara Appendino – nell’ambito del quale Biennale Democrazia si conferma uno spazio di riflessione privilegiato per i cittadini della nostra città. Discutere di Un pianeta, molti mondi vuol dire ripartire da questioni fondamentali, come la difesa dell’ambiente, ragionando assieme sia delle risposte politiche sia degli sforzi con cui ognuno di noi può contribuire a trovare soluzioni nuove”.

Un pianeta, molti mondi. Biennale Democrazia 2021 avrà come punto di partenza la nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato, e si soffermerà sui tanti fattori che rendono difficile trovare risposte comuni a problemi di portata globale. L’emergenza sanitaria ne ha fornito una dimostrazione esemplare – nel bene e nel male, nella vulnerabilità come nella solidarietà – ma ha anche mostrato quanto rilevanti siano i legami che ci pongono in relazione diretta con gli altri, dando forma agli spazi di cittadinanza e a quello che ciascuno percepisce come il proprio mondo: abitiamo lo stesso pianeta, ma possiamo appartenere a mondi diversi. Ecco perché diventa sempre più importante imparare ad agire di concerto, a partire dalla questione ecologica per arrivare a beni primari come la vita, la salute o la libertà. Ed ecco anche perché, di fronte a sfide di questa portata, solo la democrazia può assicurare gli spazi indispensabili per immaginare soluzioni mai prima d’ora sperimentate, individuando punti di contatto nella varietà di mondi umani. Interrogarsi e discutere su questi temi è particolarmente urgente perché molto del nostro futuro dipenderà dalla qualità delle scelte che società, istituzioni e cittadini sapranno compiere.

L’immagine guida della VII edizione. L’immagine scelta per rappresentare “Un pianeta, molti mondi” è stata selezionata da Biennale in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino per la sua capacità di incorporare un pluralismo di prospettive, un luminoso dischiudersi di molteplici mondi in un unico spazio di ripresa. Si tratta di Death of an Image #4 (La Morte di un Immagine #4), fotografia analogica di grande formato realizzata dall’artista internazionale Andrea Galvani nel 2005 e presentata nell’omonima e acclamata serie fotografica al Whitney Museum di New York nel 2006. Nell’opera, un grande albero al centro di campo di grano viene trasformato in un corpo luminoso attraverso l’uso di tre specchi che riflettono la luce del sole per svelare dimensioni invisibili e interne dell’immagine. Sono quelle che ordinano e costituiscono il tessuto materiale del nostro mondo, quelle che regolano il rapporto fra la natura e gli esseri umani, tra questioni di ampia portata che possono aprire ad orizzonti politici e sociali nuovi. L’artista vive e lavora da molti anni tra New York e Città del Messico. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in importanti musei e spazi istituzionali, e fa parte delle principali collezioni pubbliche e private in Europa, in Africa, nelle Americhe e in Asia. In un’edizione dedicata a questioni di portata globale, la scelta di questa immagine – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole – è stata mossa dalla convinzione che il rapporto fra la natura e gli esseri umani è diventato ormai un tema ineludibile: dopo mesi così difficili è più che mai necessario ripartire da questioni di ampia portata, aprendo orizzonti di aspettativa in cui rinnovare la nostra immaginazione politica e sociale.

I primi ospiti annunciati. Il programma completo di Un pianeta, molti mondi sarà diffuso in occasione della conferenza stampa dedicata – che si terrà martedì 14 settembre – ma tra i tanti relatori che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno ai dibattiti di Biennale Democrazia sono già confermati: la biologa e Senatrice a vita Elena Cattaneo, che ripartirà dal “dubbio” come valore fondamentale della scienza e della politica; il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, che discuterà dell’intelligenza delle piante; la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, che indagherà il rapporto fra la tecnologia e il mondo umano; e ancora, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, l’economista premio Nobel, Esther Duflo, che porrà l’attenzione sul futuro di un sistema economico globale che sia compatibile con i principi della dignità umana, e il filosofo François Jullien, che rifletterà sulle diverse visioni della natura fra Oriente e Occidente. La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà con un concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

La rete di Biennale Democrazia.

Il programma di Biennale Democrazia vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.

Le collaborazioni di lunga dataAnche la settima edizione è realizzata con il fondamentale sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e dei Partner Smat e Reale Mutua.

Si rafforzano inoltre le storiche collaborazioni: il Polo del ‘900, che contribuisce sin dall’edizione 2018-2019 alla diffusione dei temi di Biennale su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo nuovi pubblici e partecipando allo sviluppo di contenuti – come con il ciclo Nuovi Mondi della primavera 2021 -, porterà il proprio patrimonio di idee e riflessioni negli appuntamenti di ottobre. L’Università di Torino, sempre più impegnata nelle iniziative di coinvolgimento della cittadinanza e nella condivisione dei propri saperi, aprirà nuovamente le proprie aule alla Città diventando parte attiva nella progettazione e nella realizzazione degli incontri di Biennale; e il Politecnico di Torino, che tornerà a proporre contenuti a partire dall’esperienza di Biennale Tecnologia, confermando il proprio ruolo fondamentale nel dialogo fra le discipline umanistiche e sociali e il mondo delle scienze e della tecnologia.

Si rinnova poi il rapporto con OGR Torino, non solo una delle location principali di Biennale 2021, ma anche importante partner di co-progettazione insieme a Fondazione per l’Arte Moderna e contemporanea CRT; ma anche con la Camera di commercio di Torino attraverso la piattaforma per l’imprenditorialità a impatto sociale Torino Social Impact e con la Fondazione Circolo dei lettori che, oltre a essere sede storica di Biennale, contribuirà con contenuti inediti, anche grazie al Festival del Classico.

Tra le tante e storiche collaborazioni confermate per la nuova edizione, parteciperanno a Biennale Democrazia 2021: la rete delle Biblioteche civiche torinesiTorino Urban LabGoethe Institut Turin, Museo del RisparmioCentro Culturale Protestante, cheFare.

Le nuove sinergie. Ai partner di lunga data questa nuova edizione affianca collaborazioni inedite. Importante novità è Memory Matters, un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spazio pubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da razza, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si inaugura inoltre una preziosa partnership con il Salone Internazionale del Libro di Torino: la VII edizione di Biennale diventerà un ponte tra le due grandi manifestazioni torinesi che in autunno si passeranno virtualmente il testimone in città.

Si rafforza, poi, la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino: lo spettacolo inaugurale della VII edizione di Biennale Democrazia sarà infatti l’anteprima speciale dello spettacolo “Dante fra le fiamme e le stelle”, che andrà in scena al Teatro Carignano nella serata di mercoledì 6 ottobre. Lo spettacolo, di e con Matthias Martelli, per la regia di Emiliano Bronzino, è una coproduzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

E ancora, Biennale 2021 offrirà l’occasione per presentare il percorso Pensa 2040 che si svilupperà in tre appuntamenti sui temi della cultura come strumento di lotta alla criminalità organizzata e della transizione ecologica ed esistenziale, promossi dall’Associazione Crisi Come Opportunità con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Per il primo anno, poi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus sarà Charity Partner di Biennale Democrazia.

Alle nuove collaborazioni si aggiungono inoltre: OGR TechFondazione MerzScuola di Politiche, Fondazione De Gasperi, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Medici senza frontiere, Prime Minister, Reset Festival, Club Silencio.

Sono confermate e rinnovate le importanti Media Partnership con Rai CulturaRai StoriaLa StampaLa Repubblica e Limes.

 

Le tante collaborazioni di Biennale Democrazia 2021, incluse le partnership e i progetti attualmente in costruzione, saranno raccontati nel dettaglio in occasione della conferenza stampa di settembre.

 

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

Per info:

www.biennaledemocrazia.it – biennale.democrazia@comune.torino.it

A Chieri “una camera mortuaria più dignitosa”

<Ho presentato nel corso del consiglio comunale  sera una mozione per indurre l’Amministrazione Comunale a ristrutturare la camera mortuaria e obitorio del cimitero comunale chierese.

L’ho fatto, consapevole, che anche nel momento ultimo della vita, si abbia diritto a giacere in un luogo adeguato e dignitoso. Gli attuali locali difettano nello spazio, sebbene siano ben tenuti, non permettono a più persone di accedere a visitare una salma qui deposta, inoltre a differenza di molti locali comunali presentano notevoli barriere architettoniche che impediscono di fatto l’accesso. La questione ha trovato ampia condivisione in Consiglio, infatti è stata votata all’unanimità, segno che era evidente la necessità di rendere idonei tali luoghi. Per questo ringrazio i miei colleghi consiglieri per aver appoggiato e condiviso la mia mozione. Abbiamo approvato la ristrutturazione dei locali che andrà inserita nel piano di interventi del Comune. Sono certa che l’Amministrazione saprà procedere nei tempi necessari al fine di attuare le richieste della mozione. Alla fine, avremo dei locali per la camera mortuaria e per l’obitorio più ampi, idonei e senza barriere architettoniche. Anche questa è una forma di rispetto per le persone, anche nella dignità della morte> così Rachele Sacco consigliera comunale di Chieri.

Gambarotta detective svela il giallo della rapina del secolo

LIBRI / Ricordo Bruno Gambarotta affiancare Adriano Celentano con evidente imbarazzo. In televisione. Cercava di intercettare i discorsi surreali, senza capo ne coda, del molleggiato meneghino, con qualche risposta improvvisata. Facendogli da spalla.

Fu il suo esordio davanti alle telecamere. Inventandosi quel ruolo resosi necessario all’ultimo momento. Su Rai tre. Il programma era ”Svalutation”. Erano i tempi di Telekabul, di Angelo Guglielmi e del Gruppo 63 a viale Mazzini, di Sandro Curzi al telegiornale. Quella Rai tre. La rete più a sinistra della sinistra. Faceva un pò il verso a Felice Andreasi, il più icastico e esilarante dei comici torinesi del cabaret e del nostrano avanspettacolo, poco conosciuto dal grande pubblico, ma famigliare a chi della torinesità, porta il marchio di fabbrica. E divenne un famoso di nicchia nazionalpopolare. Astigiano di nascita e torinese di adozione, ha fatto del Piemonte e in particolare di Torino, il metacommento del mondo più vasto. Una lente di ingrandimento dei vizi e delle virtù dell’uomo contemporaneo, antieroe del quotidiano, comico spaventato guerriero, così l’avrebbe definito Stefano Benni. Nacque nella città di Vittorio Alfieri nel 1937 e lavorò in Rai per trent’anni, da programmista duro e puro. Così ”fortissimamente volle ”. Film e telefilm portano la sua firma, a nostra insaputa. Con il racconto-documento ” Il Postino spara sempre due volte ” (edizioni La Stampa, 2008, pagg. 193 euro 7,90) da vero e proprio sociologo della devianza, scartabellando le cronache giornalistiche e facendo finta di non sapere come va a finire, scopre i fatti man mano che accadono e un pó come il Peter Falk-Tenente Colombo della nostra adolescenza, per induzione e estrazione, ci porta a scoprire l’intreccio e le dinamiche, di un fatto di cronaca nera di rilevanza nazionale, avvenuto nel 1996: il tentativo di furto del secolo alle Poste di Torino. Il poliedrico Bruno Gambarotta, ha scritto per La Stampa, per anni, per la rubrica ” Storie di città” sul supplemento ” Torino Sette”, collaborando per l’ inserto ”Tutto Libri”, sempre dell’ammiraglia torinese. Per l’editrice di via Marenco, dalla sua prolifica penna, sono nati 700 racconti, raccolti in quattro volumi e tre spettacoli. Ha esordito nella narrativa nel 1977, per i tipi della Mondadori, con il romanzo ”La nipote scomoda”, scritto a quattro mani con Massimo Felisatti. La città di Torino e i torinesi sono la fonte costante delle sue narrazioni, un pó come Parigi per Georges Simenon. Si possono ricordare tra gli altri per Garzanti ”Torino lungodora Napoli” (1995) da cui è stato tratto il film ”Libero Burro” con Sergio Castellitto e ”Tutte le scuse sono buone per morire ”. In occasione della Fiera del Libro del 2006 è uscito ” Il codice gianduiotto” Morganti editori. La risposta italiana al Codice da Vinci. Nel 2007 per Ambaradan ha dato alle stampe ”Giallo polenta” scritto a quattro mani, modello Fruttero-Lucentini, con Renzo Capelletto. Nella recente trasmissione televisiva ‘Viaggio nella Grande Bellezza’ intervistato dal giornalista Cesare Bocci, narra della distilleria Carpano, della ricetta del ‘bicerin’, bomba iperglicemica ad uso e consumo della nobiltà sabaudo risorgimentale, nonché dei nostri coevi abitanti postmoderni. Ci racconta delle radici savoiarde dell’espressione linguistico gergale «fare una figura da cioccolatai» figura retorica al cacao, sovente descrittiva della nostra penisola. Il tutto ripreso in Galleria Subalpina. Il salotto buono taurinense. Visionare per sapere. In open source.

Aldo Colonna

La verità, nient’altro che la verità lo giuro!

Giovedì 15 è di scena il nuovo spettacolo della stand up comedian e conduttrice televisiva Michela Giraud, La verità, nient’altro che la verità lo giuro!, in programma giovedì 15 luglio all’Open Factory di Nichelino (sold out).

Il monologo è inserito nella cornice di “Spaghetti Comedy – Stand up all’italiana Vol. 1“, la più grande rassegna di stand up comedy in Italia promossa dal collettivo Torino Comedy Lounge e con alcuni dei nomi di maggiore rilievo della scena nostrana (da Luca Ravenna, che ha inaugurato il festival, a Filippo Giardina, fino a Daniele Fabbri, Giorgio Montanini e Valerio Lundini, che concluderà la manifestazione all’Hiroshima Mon Amour il 7 settembre).

Michela Giraud, ormai una star del piccolo schermo grazie a programmi quali CCN – Comedy Central News e il game show di Prime Video LOL – Chi ride è fuori, tornerà sul palco per dare voce a manie e tic di una generazione, tentando di decostruire stereotipi e ingiustizie (di genere e non).