ilTorinese

Addio alla giornalista Simonetta Conti

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 

E’ mancata Simonetta Conti, giornalista del quotidiano “La Stampa”, di un giornale che oggi non c’è più e che l’attuale direttore ha definitivamente sotterrato, perdendo un gran numero di lettori.

La perdita di smalto del “suo”  giornale era un grande cruccio di Simonetta che aveva rappresentato i momenti migliori del quotidiano diffuso e apprezzato da centinaia di migliaia di lettori in tutta Italia. Simonetta sapeva valutare le notizie, rifiutando quelle infondate, faziose, legate agli interessi di certe conventicole torinesi da cui è sempre rimasta lontana. Abbiamo condiviso tante idee ed abbiamo anche praticato una certa idea di giornalismo che oggi non esiste più. Con Lei finisce la storia di un certo giornalismo che non è mai voluto confondere con quello dei sindacalisti di Corso Stati Uniti. Oggi 9 marzo il Comitato Direttivo del Centro Pannunzio renderà omaggio a Simonetta Conti che fu vice presidente del Centro durante la presidenza di Mario Soldati. Apparteneva ai tempi eroici del Centro “Pannunzio “. Lei giornalista de “La stampa “ si oppose al potente collaboratore Luigi Firpo che era stato sfiduciato da presidente del Centro Pannunzio. Essere la figlia di Ferruccio Borio, mitico capo cronista del giornale, la danneggiò professionalmente, anche quando Ferruccio andò a dirigere altri giornali in concorrenza con il quotidiano torinese. Io ricordo le lunghe chiacchierate con Lei e Carlo Casalegno, vittima delle Br.  Ricordo i veglioni di capodanno nella sua accogliente casa di Lungo Po e nella villa collinare del Padre che fu mio grande amico. Ricordo le cene nel prediletto ristorante di corso Dante “ Il gufo bianco “ dove abbiamo trascorso insieme tanti Capodanni. E ricordo la coppia affiatata di Simonetta e Piercarlo così simpatica ed affettuosa in ogni occasione. Simonetta mi mise in guardia da alcuni miei finti amici, dimostrando una lealtà che non potrò mai dimenticare. Fu tra i pochissimi invitati al mio matrimonio nel 1985 e mi fu sempre vicino nei momenti importanti della mia vita . Simonetta deve la sua notorietà ad una rubrica molto popolare su “La Stampa”ma va ricordata soprattutto per il rigore professionale come caposervizio e poi viceredattore capo della Cronaca. I giornalistini di oggi, come li definiva Giovanni Giovannini, sono davvero nulla rispetto ad una donna giornalista che sapeva verificare le notizie con lo scrupolo insegnatole dal Padre. Visse negli ultimi anni momenti molto difficili in seguito ad una rapina violenta da parte di un gruppo di giovani balordi che non furono mai individuati. L’effetto di quella aggressione brutale fu via via sempre più invalidante e non le consenti’ di riprendere una vita normale. Una donna piena di vita che si spense lentamente in seguito ad un episodio di quella che con eufemismo sociologico buonista viene definita microcriminalità.  Simonetta resterà nella nostra memoria e nei nostri cuori. Fu una vera “pannunziana“ soprattutto per la sua concezione di giornalismo mai scandalistico, sempre alla ricerca della verità. Era apprezzata da molti per questo suo sapersi distinguere dalle colleghe che vivevano più al servizio di un partito politico che del giornalismo .
Abbiamo condiviso un’amicizia non politica con Piero Fassino che ambedue consideravamo un grande Sindaco. Credo che anche Piero sia rattristato per la sua  dolorosa scomparsa.

Corso di cucina “Torte da Forno senza zucchero (o quasi…)” alla Rocca di Arignano

Il prossimo corso di cucina alla Rocca di Arignano è sabato 12 marzo dalle 10 alle 13:30. Ecco i motivi per cui iscriversi subito:

  • per golosità
  • per scoprire come fare una buona torta con la metà delle calorie, morbida e umida come se fosse piena di burro (ma non ne ha nemmeno 1g)
  • per sfatare la credenza per cui una cosa che non fa male alla salute sia triste da mangiare.

Ricette:
Il corso prevede ricette con alternative a zucchero, latte e burro:

  • Plumcake all’arancia con crema al limone
  • Torta morbida pere e cioccolato

La Cuoca Insolita racconterà come ha trovato la felicità quanda cucina e mangia (pur avendo il diabete di Tipo 1). Parteciperà la dott.ssa Viviana Contu dell’ospedale Gradenigo di Torino, esperta in Nutrizione. Con lei vedremo quanto sono importanti le abitudini a tavola per stare bene. Buone abitudini come stile di vita, senza diete frustranti.

Come iscriversi

Se hai deciso che questo è il corso che fa per te e…

  • se vuoi iscriverti, scegli il tasto info e iscrizioni.
  • se hai ricevuto una gift card o ne hai regalata una, scegli il tasto riscatta la tua gift card
Info e iscrizioni
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Come è organizzato il corso

  • Alla Scuola di Cucina si imparano a realizzare le ricette passo-passo in un clima rilassato e si assaggia ciò che è stato preparato.
  • non è necessario portare nulla: verranno forniti i grembiuli, le ricette stampate e tutto ciò che serve per cucinare insieme.
  • In questo periodo di emergenza Covid il lavoro verrà organizzato in modo che siano rispettate tutte le disposizioni di igiene personale e distanziamento. Per partecipare ai corsi di cucina, per i maggiori di 12 anni di età, è necessario esibire all’accesso il Super Green Pass.
  • Se questa volta non puoi partecipare, puoi consultare il calendario dei prossimi corsi di cucina:
Calendario dei prossimi corsi di cucina

Droga dello stupro e violenze: arresti a Torino in un giro di prostituzione maschile

Il giro di prostituzione maschile si basava sulla sostanze stupefacenti in cambio di rapporti sessuali, I carabinieri hanno eseguito otto misure cautelari nelle province di Torino e di Lecce.

I reati contestati sono violenza sessuale aggravata, rapina in concorso e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è stata condotta da marzo a luglio 2021 e sono emerse due violenze sessuali con l’utilizzo di GHB, la  “droga dello stupro”, oltre a una rapina in abitazione.

Buon compleanno Inter!

114 anni di storia, sofferenza e tante vittorie

8 marzo 1908,nasce l’Inter,grande e leggendaria squadra tra le più importanti e conosciute nel mondo come blasone,numero di tifosi e titoli vinti.
L’unica squadra italiana che non è mai retrocessa in serie B.
Una bacheca trofei ricchissima:
19 scudetti, 7 Coppe Italia e 6 Supercoppe Italiane; a questi vanno sommati i trofei internazionali, tra cui:

3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del Mondo per Club e 3 Coppe Uefa.

In base alla somma di tutti i trofei, sia quelli italiani che internazionali, è la terza squadra italiana per più trofei vinti.

L’Inter occupa il sesto posto tra i migliori club europei del XX secolo. Grazie ai 5 scudetti consecutivi vinti, dalla stagione 2005-06 fino alla stagione 2009-10, può vantare uno speciale record. Inoltre può vantare anche un record che solo poche squadre al mondo sono riuscite a eguagliare, la vittoria di campionato, Coppa italia e Champions League in una sola stagione.

Tanti auguri mitica Grande Inter

Enzo Grassano

 

Malato, invalido e disoccupato: ma niente colonscopia fino a ottobre 2023

LETTERA AL GIORNALE 


Caro direttore,

abito a Torino e sono malato oncologico invalido al 100%, disoccupato con necessita’ di colonscopia in narcosi prima. Ebbene, mi sono rivolto alla sanità pubblica e mi hanno proposto come prima data disponibile il 23 Ottobre 2023. Il malato in quella data potrebbe essere già al cimitero. Privatamente, pagando, l’ accesso è immediato.

Lettera firmata

Il mondo poetico di Francesco Tabusso, tra fantasia e verità

Nelle sale della Galleria Biasutti & Biasutti, sino al 19 marzo

Con l’esposizione di una quindicina di opere, la galleria Biasutti & Biasutti (via Bonafous 7/L) rende omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, all’arte di Francesco Tabusso (era nato a Sesto San Giovanni nel giugno 1930, è scomparso a Torino nel gennaio 2012). Un’arte che si avvia all’ombra degli insegnamenti di Felice Casorati, nello studio di via Mazzini e nella casa di Pavarolo, tra il 1949 e il 1954, che vedrà le prime affermazioni in grado di portarlo ai premi e alle partecipazioni (le Quadriennali romane, le Biennali di Venezia), alle mostre-concorso bandite da diverse città italiane per dotare di nuove acquisizioni le proprie Pinacoteche e Gallerie d’Arte Moderne (nel ’60 “Paesaggio” trovò spazio a Firenze, tre anni prima anche il Museo Puškin di Mosca aveva avuto un’opera dell’artista, entrato a far parte ormai definitivamente del mondo torinese). Tra le tante affermazioni, nel ’75 Tabusso è impegnato nella grande pala absidale “Il Cantico delle Creature” nella Chiesa di San Francesco, costruita da Giò Ponti, al Fopponino di Milano, portata a termine con gli otto trittici del 1984, mentre negli stessi anni si sviluppa la ricerca attorno alle figure di Mathias Grünewald prima e poi con i maestri dei secoli antichi, dal Pitocchetto a Georges de la Tour, da Goya a Rembrandt e Caravaggio.

Periodi che hanno ricoperto una carriera lunga  sessant’anni, con 150 personali e quasi 250 collettive, una importante collaborazione con i più importanti scrittori del Novecento, Piero Chiara (“La sostanza delle cose”, con 18 disegni), Dino Buzzati, Eugenio Montale, Diego Valeri (“Dodici mesi”, dodici litografie commentate dal poeta), Nico Orengo, Giorgio Bassani (“Immerso fino all’orlo dalle palpebre inferiori nella melma umida e fermentante del più profondo Piemonte agricolo, dialettale e, se vogliamo, sottosviluppato, nella cronaca minore e comica dei suoi giorni senza storia, il pittore guarda le umili cose che lo circondano come se intendesse estrarre da essa la loro realtà più nascosta, più vera”), Mario Soldati (“Vino al vino”) e Mario Rigoni Stern, forse il più vicino al suo mondo.

Oggi la galleria ci ripropone l’amore per il territorio, le nature morte – un susseguirsi di asparagi, zucche, melograni, funghi -, le tradizioni e i miti, i ricordi di viaggio (“Recuerdo gallego”), gli stormi di uccelli che solcano il cielo, uno dei tanti uomini col vischio visti nelle tante mostre del passato (“Uomo con vischio a Constant”, 2005), i montanari della val di Susa immersi nei panorami che Tabusso conosce bene e frequenta e colora, i paesaggi placidamente punteggiati dal cadere della neve, mentre magari un uomo e una donna con il loro bambino si preparano in semplicità ad una colazione fatta di panini e di frutta, le distese candide e i tetti del villaggio ricoperti di bianco – “E dalla neve estrae i colori, quelli che noi non riusciamo a vedere e che lui invece sa dipingere, regalandoci la meravigliosa sorpresa di poter guardare nei suoi quadri un qualcosa di altrimenti misterioso, inconoscibile. Un’atmosfera sottile delicata, soffice, impalpabile, confusa tra i personaggi-amici che fan calca sulla tela”, scriveva Gianfranco Schialvino nel 2011, presentando la mostra “Mac fiòca” alla “Galleria Gianpiero Biasutti”-, il nuovo “Boscaiolo” che il pittore rappresenta su una vecchia tela di cui salva, in un cielo plumbeo, pieno di nubi scure, la parte superiore, su cui s’accentra la gazza ladra in volo. È il riscoprire felicemente, ancora una volta, la sacra sensibilità di Tabusso, la propria “pietas” verso un mondo antico, fatto di ricordi e di piccole cose, di sensazioni lontane. Di volta in volta, ogni cosa viene guardata come attraverso un sogno, accennata, evanescente, suggerita quasi, in altra occasione il tratto è incisivo, oscuro, scompaiono i colori della natura e dei frutti e delle erbe, per lasciare spazio ad esempio alla grande tela “Uova nel cappello” del 1988, di sapore antico, un orizzonte infuocato su cui s’immerge l’uccello nero, la sedia impagliata in primo piano, il povero che tende il vecchio cappello. È il riscoprire ancora una volta la poesia dell’artista, il suo mondo fiabesco, reso a farsi quotidianità ed emozione chiara e immediata, tangibile.

Capolavori, decisamente: come un capolavoro è “Maria Giulia (o Ragazza) nella serra” del 1985, un bel viso femminile (“ha la stessa vitalità selvatica, la stessa sensualità scontrosa del gatto e del gallo che le tengono compagnia”, in altra tela), i capelli biondi e l’abito ingentilito da mazzi di viole, incorniciato da un susseguirsi di piccole piante, dal differente fogliame, verdi, vive, minuscoli ricami nella tela. Così scriveva Elena Pontiggia al termine della sua introduzione in occasione della mostra “Francesco Tabusso, pittore di Torino”, nelle sale della Promotrice tra il marzo e il maggio 2007: “Così, alla fine, ci appare l’opera di Tabusso: un lungo discorso amoroso. Il suo affollato gineceo ne è insieme l’emblema e la metafora. Tabusso ha composto con i suoi dipinti un canzoniere: un repertorio di canti popolari, intessuto di una fantasia che ha il sapore della verità. E mai come oggi (in cui spesso nell’arte mancano l’una e l’altra) sentiamo di averne bisogno”. Da vedere, fino al 19 marzo.

Elio Rabbione

Nelle immagini, Francesco Tabusso, “Maria Giulia nella serra o Fanciulla nella serra”, 1985, olio su tela, cm 90 x 150; “Uova nel cappello”, 1988, olio su tela, cm 140 x 120; “Castagneto in riva al laghetto”, 1986 – 2001, olio su tela, cm 70 x 100; “Recuerdo gallego”, 1999, olio su tela, cm 40 x 60.

Emergenza profughi ucraini: possibile ospitarli a casa propria, indicazioni sul sito della Regione. 1500 famiglie disponibili

 LE INDICAZIONI PER CHI STA GIÀ OSPITANDO

 

Sono circa 1.500 le famiglie piemontesi che in pochissimi giorni hanno raccolto l’invito della Regione Piemonte a dare la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini che raggiungeranno l’Italia. Chi lo desidera può manifestare la propria disponibilità all’accoglienza in casa compilando il modulo on line sul sito della Regione Piemonte.  

Seguendo le indicazioni on line in pochi passaggi si forniscono le informazioni sulla composizione del nucleo famigliare ospitante, la presenza di animali e bambini, la tipologia dell’abitazione, la possibilità di ospitare minori o persone disabili, il periodo di disponibilità e gli altri elementi utili a identificare la tipologia di accoglienza che si potrà dare.

È inoltre attiva la mail accoglienza.ucraina@regione.piemonte.it per richieste di informazioni sull’accoglienza di chi sta fuggendo dalla guerra in Ucraina.

A coloro che stanno già ospitando persone arrivate dall’Ucraina si ricorda, al fine di avviare le procedure necessarie a fornire il massimo supporto sia ai rifugiati sia alle famiglie che stanno generosamente offrendo ospitalità, di comunicare le generalità delle persone accolte alla Stazione di Polizia o alla Caserma dei Carabinieri più vicina.

Anche ieri si è svolto l’incontro del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi a cui hanno preso parte il presidente Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arigotti, insieme agli assessori alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare. La Regione sta predisponendo il Protocollo di intesa con gli Enti locali che regolerà tutto il processo dell’accoglienza. «Oggi più che mai il cuore dei piemontesi si è dimostrato grande – sottolineano il presidente Alberto Cirio e gli assessori Marco Gabusi e Chiara Caucino -. Vogliamo ringraziare tutte le famiglie che hanno dato la propria adesione così rapidamente e tutti coloro che, a vario titolo, si stanno attivando per dare un aiuto alla popolazione ucraina. Ognuno di noi può fare qualcosa. Il Piemonte dalla scorsa settimana ha attivato un Coordinamento regionale in costante contatto non solo con il Consolato, ma anche con le Prefetture e gli Enti locali e sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per offrire tutto il supporto possibile a chi sta fuggendo dalla guerra».

La Città di Torino predisporrà il bilancio sociale e di genere

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche in atto.

Lo prevede la mozione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) approvata il 7 marzo 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti).

Presentato nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, il documento chiede inoltre di valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche di genere, dandone anche conto alla cittadinanza e a tutti i suoi interlocutori privati e pubblici in una dimensione di piena trasparenza

Nel dibattito in aula, la prima firmataria Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati disaggregati per genere per realizzare politiche più efficaci, maggiore trasparenza e performance dell’Amministrazione migliori, come richiesto anche dall’Unione Europea.

La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha confermato che la redazione del bilancio sociale e di genere è già prevista dal Dup e ha evidenziato la necessità di praticare politiche quotidiane per la parità di genere.

Il bilancio con dati disaggregati in base al genere può essere utile anche per risparmiare risorse – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a predisporre il bilancio sociale e di genere per realizzare il principio di uguaglianza e pari opportunità, senza un predominio di un genere sull’altro. Non si tratta però di strumenti semplici – ha dichiarato – ma serviranno per migliorare le performance complessive dell’ente.

Panza (Lega), Ue ascolti la voce degli enti locali alle prese con la crisi

“Purtroppo l’Ue non ha fatto in tempo a uscire dalla crisi del Covid per ritrovarsi a fronteggiarne un’altra, la guerra in Ucraina, per certi versi ancora più grave, che sta dimostrando come la politica di transizione del continente fosse dipendente da qualcun altro, una scelta poco lungimirante di cui pagheremo il costo negli anni a venire” – così in Plenaria a Strasburgo l’europarlamentare Alessandro Panza -.

La politica di coesione può e deve fare molto per rispondere a queste crisi, che purtroppo dureranno ancora a lungo – prosegue Panza – . E’ necessario però consentire agli Stati membri di poter affrontare correttamente i piani di partenariato per fare fronte alle esigenze poste dalla Commissione: in molti Stati Ue l’accavallarsi del Next Generation Eu (Ngeu) con la Politica di Coesione sta creando un carico di lavoro e burocrazia a livello locale e regionale insostenibile per gli enti locali. L’Ue deve tenere conto della particolare situazione che stiamo vivendo a livello internazionale e alle sue ripercussioni sul piano sociale, economico ed energetico, ma anche e soprattutto del sovraccarico burocratico che le amministrazioni locali hanno in questo difficile periodo: Bruxelles ascolti la voce dei territori”. – Così in Plenaria a Strasburgo l’europarlamentare Alessandro Panza.

 

 

 

 

Sgravi agli utenti del teleriscaldamento

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, un Ordine del giorno (primo firmatario Claudio Cerrato) riguardo gli utenti torinesi del teleriscaldamento.

Come appreso durante la seduta di Commissione Bilancio con l’audizione di Iren, il Consiglio evidenzia che finora gli sgravi fiscali applicati alle bollette di gas e energia non sono stati previsti alle bollette del servizio di teleriscaldamento, modalità di riscaldamento che riguarda oltre quattrocentocinquantamila cittadini residenti a Torino e che interessa molte famiglie dei Comuni di prima cintura della Città metropolitana.

Nell’invitare il Governo a introdurre le medesime riduzioni fiscali previste per le bollette del gas e dell’energia nel primo semestre 2022 anche alle bollette del teleriscaldamento, l’ordine del giorno impegna la giunta in due punti: a chiedere la riduzione dell’Iva sul gas al 5 per cento; a ridurre gli oneri generali nel settore del gas anche alle bollette del servizio di teleriscaldamento.