ilTorinese

Oggi lo sciopero dei mezzi pubblici

Lunedì 18 settembre 2023 è previsto uno sciopero della durata di 24 ore del servizio TPL, proclamato dalle OO.SS. Faisa-Cisal, Fast-Confsal, relativo a tematiche aziendali correlate.

IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio BUS SOSTITUTIVO FERROVIA sfmA – Torino-Aeroporto-Germagnano-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30. 
  • Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00.
  • Servizio FERROVIARIO sfm1 – Rivarolo-Chieri: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

Ottobre, “Le giornate della legalità”

Oggi, lunedì 18 settembre a Palazzo Civico, si tiene le conferenza stampa riservata ai giornalisti della prima edizione delle Giornate della legalità. Spazi aperti in luoghi chiusi. La rassegna si terrà a Torino dal 6 all8 ottobre.

Frecce tricolori, indagato il pilota dell’aereo caduto

Un fascicolo di indagine è stato aperto dalla procura di Ivrea, competente territoriale, a carico del maggiore Oscar Del Dò, il pilota dell’aeronautica militare del tragico schianto di un aereo delle Frecce tricolori che con la caduta ha provocato morte della piccola Laura di cinque anni.  Le ipotesi di reato , per atto dovuto, sono di disastro aereo e omicidio colposo. Il pilota, ancora sotto choc, nel momento dell’incidente aveva tentato di riposizionare l’aereo in modo che evitasse le abitazioni sottostanti.

Dimesso dall’ospedale il papà della bimba vittima dell’incidente aereo

Paolo Origliasso il papà di Laura, la bimba di cinque anni morta a causa dell’aereo militare precipitato ieri a Caselle è stato dimesso con 20 giorni di prognosi. La moglie è ancora in ospedale per le ustioni. L’altro figlio della coppia, di 12 anni ha riportato ustioni sul 30% del corpo ed è ancora al Cto di Torino.

Barriera dimenticata: “Non vivere solo per se stessi”

Caro direttore, in una delle ultime Messe celebrate alla Madonna della Pace,  una forte omelia di Don Stefano VOTTA. Madonna della Pace strapiena di parrocchiani emozionati, come il sottoscritto, in una Messa dove si dice di “non vivere solo per se stessi” il Parroco , che  ha il grande merito di aver riportato la gente del quartiere a amare e riempire la Chiesa, ha insistito sulla necessità di non provare rancore e ha chiuso citando i tanti problemi sociali di Barriera di Milano dimenticata, dico io,  colpevolmente dalle ultime Amministrazioni comunali.
Mino Giachino

Rock Jazz e dintorni a Torino. Morgan e l’Ukulele Turin Orchestra

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Lunedì. Al Cafè Des Arts suona il trio del chitarrista Luks Russo.

Martedì. Al Blah Blah si esibiscono i Downtown Boys. Al teatro Colosseo ad aprire la nuova stagione arriva Marco Masini in coppia con Giorgio Panariello.

Mercoledì. A Nichelino in piazza per la festa patronale è di scena Cristina D’Avena. Al Blah Blah suona il gruppo punk A Giant Dog.

Giovedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i God Is An Astronaut. Al Massimo Midori Takada sonorizza le immagini di “Japan On Film”. A San Pietro in Vincoli per il “Festival delle Migrazioni”, Domenico Castaldo con il percussionista Ady Thioune, presenta “Drums Dreams”.

Venerdì. Al Castello Visconteo di Novara l’Ukuele Turin Orchestra esegue “The Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd. Alle Gallerie d’Italia inaugurazione della seconda edizione del festival “To Listen To “con la The Orchestra Of Futurist Noise diretta da Luciano Chessa.

Sabato. A Gozzano il trio del sassofonista Francesco Bearzatti rilegge in chiave jazz la musica dei Led Zeppelin. Alle Gallerie d’Italia si esibiscono gli Esecutori di Metallo con il dj Balli.

Domenica. Chiusura per il “Festival delle Migrazioni” a San Pietro in Vincoli con l’esibizione dei Bandaradan. All’Hiroshima sono di scena Lepre e Makepop. Per “To Listen To” alle Gallerie d’Italia performance di Nicholas Remondino. Al Lambic concerto e cena con Morgan.

Pier Luigi Fuggetta

Tragedia di Caselle, la dinamica dell’incidente

Quando l’aereo militare e’ precipitato per cause da accertare,  l’auto sulla quale si trovavano i genitori e i loro due bimbi di 5 e 9 anni, è stata sollevata e ribaltata dall’esplosione. I genitori sono riusciti a salvarsi con leggere ferite e ustioni e hanno portato in salvo il figlio di 9 anni. Purtroppo l’auto ha preso fuoco mentre cercavano di salvare la più piccola che non ha avuto scampo. L’aereo delle Frecce Tricolori potrebbe essere caduto  a causa di un impatto con degli uccelli. La procura di Ivrea sta svolgendo le indagini.

Tragedia a Caselle, annullata la manifestazione per i 100 anni dell’Aeronautica

 

L’Aeroclub Torino Asd comunica: “In seguito al tragico incidente avvenuto all’aeroporto di Torino Caselle, la manifestazione aerea per il centenario dell’Aeronautica Militare organizzata dall’Aeroclub Torino sull’aeroporto di Torino Aeritalia, è annullata. È annullato anche il concerto dei Pink Sound previsto questa sera. Il presidente dell’Aeroclub Torino, Alberto Bannino, a nome di tutta l’organizzazione e del direttivo dell’Aeroclub, esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia coinvolta e partecipa al lutto per le vittime.”

Aeroporto di Torino chiuso oggi a causa dell’incidente aereo

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 L’Aeroporto di Torino informa che lo scalo rimarrà chiuso fino alle ore 24:00 di  domenica 17 settembre 2023, a causa dell’incidente aereo  che ha coinvolto un velivolo delle Frecce Tricolori.

Pertanto, tutti i voli programmati per la giornata di domenica da e per Torino sono stati cancellati.

Le compagnie aeree stanno provvedendo ad avvisare i passeggeri.

Per informazioni sulle eventuali riprotezioni, ci si può rivolgere alla compagnia aerea o agenzia di viaggi.

“I mondi di Mario Lattes #2” nel centenario della nascita

Proseguono alla “Fondazione Bottari Lattes” le celebrazioni dell’eclettico e “visionario” artista torinese

Fino al 3 dicembre

Monforte d’Alba (Cuneo)

Le tante ombre. “Busti” senza volto, neri e tormentati, presagi di terrifiche ambiguità. Le inquietanti oscurità e le smarrite luci. Luci di rossi e gialli, pur intensi, graffiati da segni e memorie che bruciano immagini e anima, cui l’artista affida il compito di inquadrare il dramma de “L’incendio del Regio” (olio su carta intelata del 1983) o di “nudi” indefiniti e contorti (citazione dal viennese Schiele) e “nature morte” fatte di oscure presenze, concreti riflessi di incubi che rincorrono la vita senza mai dare né darsi pace. Eccoci ancora immersi nei “mondi di Lattes” e l’accesso ci pone, come sempre, di fronte alle consuete insidie. “Occorre adeguarsi alle sue luci e alle sue ombre, intuire l’indefinito pur sapendo che esiste un lato oscuro che non può disvelarsi”: così scriveva, a commento di una recente retrospettiva dedicata a Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001) – pittore, scrittore, editore e personaggio di spicco nel mondo culturale piemontese, e non solo, del secondo dopoguerra – l’incisore e critico d’arte Vincenzo Gatti, al quale ancora è affidata la curatela de “I mondi di Mario Lattes #2”, realizzata dalla “Fondazione Bottari Lattes”fino al prossimo 3 dicembre, nella sede di via Marconi 16, a Monforte d’Alba. Mostra che si inserisce all’interno delle celebrazioni organizzate per i cento anni dalla nascita dell’artista e che vedono la “Fondazione” e la sua Presidente, Caterina Bottari Lattes, impegnata ormai da mesi in svariate iniziative. La più recente una mostra di grande successo (“Mario Lattes. Teatri della memoria”) tenutasi fino allo scorso maggio alla “Reggia di Venaria” e prima ancora un’altra anticipatrice retrospettiva (“I mondi di Mario Lattes #1”) ospitata, fino a fine gennaio, sempre nelle sale della “Fondazione” di Monforte d’Alba. Oggi sono oltre quaranta, tra cui diverse raramente esposte in pubblico e alcune di recente acquisizione, le opere di Lattes presenti in mostra e datate tra gli anni ’50 e i primi anni ‘90. A coprire cronologicamente l’intera attività artistica del pittore, troviamo anche un buon numero di dipinti precedentemente separati per vicende collezionistiche e ora riuniti e posti in dialogo con quelli già presenti in parete. Il “mondo” di Lattes è un mondo che intriga. Che ti inquieta, senza mai respingerti. In cui, anzi, non puoi “non entrare”. E ciò che più ti spinge a “capirlo”, a “decodificarlo” è proprio quella sorta di “dark side”, di “lato oscuro” che vibra anche nei contesti di più semplice e consueta quotidianità. E’ quella sottile, onnipresente malinconia, quell’“epico senso dell’inconcludenza umana”, forse propriamente legata (anche nei suoi romanzi e racconti pubblicati fra il ’59 e l’85) alle sue radici e alla consapevolezza della propria “frammentata identità ebraica”. Scrive Vincenzo Gatti: “Molti sono i mondi di Mario Lattes, e misteriosi. Con disincantata franchezza si muove tra diverse dimensioni, com’è ovvio per un intellettuale dalla sensibilità fittamente diramata tra parola e immagine, e giustamente insofferente a stringere l’attitudine creativa in schemi artificiosi e convenzionali categorie. Meglio affidarsi, per le immagini, a una singolare e personalissima interpretazione, intrisa di umori visionari (le suggestioni simboliste e surrealiste affiorano, ma quasi velate da una sottile ironia) in un contesto tutto mentale dove la stessa tecnica esecutiva, costantemente inventata e stravolta con indifferenza accostando materiali e procedimenti eterodossi, contribuisce a evocare, piuttosto che a svelare”. E allora ben scriveva anche Marco Vallora nel 2008, in occasione di un’ampia retrospettiva dedicata all’artista dall’“Archivio di Stato” di Torino: “ Mario Lattes è sempre là dove non te lo attendi”. Sfuggente. Espressionista, sì. Surrealista e simbolista, sì. Ma sempre “cavallo solitario”. Anima insofferente ai “recinti”. Vicino a Schiele e a Soutine. Ma libero a inventarsi segni e colori. Libero di cantare dolori, malinconie, ironiche provocazioni, voglie di solitudine e cascate di amara “memoria”. Diceva lui stesso: “I ricordi sono cicatrici di memoria”. Così anche le “marionette”, i “teatrini”, le “teste”, gli “idoli” e i “manichini” (come i pasticcieri o i valletti o i chierichetti di Soutine) “sono icone – conclude Gatti – di un’individualità attonita, consapevoli delle inquietudini che da sempre pervadono l’animo umano … L’artista-profeta ci indica così un percorso e ci invita a riconoscere i nostri fantasmi per esorcizzarli attraverso la fatica di vivere e guadagnare la nostra esistenza giorno per giorno”.

Gianni Milani

“I mondi di Mario Lattes #2”

Fondazione Bottari Lattes”, via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173789282 o www.fondazionebottarilattes.it

Fino al 3 dicembre

Orari: dal lun. al ven. 10/13; sab. e dom. 11/16,30

Nelle foto: “Senza titolo”, olio su tela, 1959; “L’incendio del Regio”, olio su carta intelata, 1983; “Natura morta”, tecnica mista su cartoncino,, s. d.; “Nudo”, tecnica mista su carta intelata, 1991.