Domenica 17 settembre, alle 15, presso il Parco della Resistenza angolo corso Dante, nell’ambito delle anteprime del Cuneo Bike Festival, torna la Fancy Women Bike Ride, evento che riunisce oltre 50.000 donne in bicicletta lo stesso giorno, alla stessa ora, in più di 200 città in tutto il mondo. Il percorso prevede la partenza da corso Dante verso corso Carlo Brunet, fino alla stazione e ritorno, per poi sfilare in corso Nizza fino al parco Ferruccio Parri, per raggiungere il Santuario della Madonna degli Angeli e rientrare in corso Dante da viale degli Angeli. La partecipazione è libera e gratuita. La pedalata sarà concomitante a CuneoViveloSport, la manifestazione che, dalle 10 alle 18, permetterà a adulti, ragazzi e bambini di conoscere le associazioni sportive del territorio che si presenteranno presso il parco della Resistenza e in una parte del viale degli Angeli. Grazie alla partecipazione di cinquanta associazioni del territorio si potranno conoscere da vicino e provare gratuitamente diverse discipline sportive, tra cui atletica, equitazione, pallavolo, basket (con un torneo di street basket), tennis, judo, ginnastica artistica e ritmica.
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Lunedì. Il sassofonista Pasquale Calò si esibisce al Cafè Des Arts.
Martedì. All’Osteria Rabezzana gli Umami celebrano la memoria di Salvador Allende. All’Hiroshima Mon Amour nel Sound Garden, i Rez eseguono canzoni ispirati a Pier Vittorio Tondelli. Al Blah Blah suonano i Los Peyotes. Al Jazz Club è di scena il trio di Emanuele Francesconi.
Mercoledì. Al Magazzino sul Po si esibisce Buck Meek. Al Blah Blah suonano i Pretty Boy Floyd affiancati dai Midnight Devils.
Giovedì. Al Jazz Club è di scena Gabriele Rossi. Al Carignano per il vernissage “IncluSì” canta Carmen Consoli.
Venerdì. Al Blah Blah suonano gli Isaak mentre allo Ziggy si esibiscono gli Adversor. Al Circolo della Stampa per “Set in scena, “ Elio rende omaggio a Enzo Jannacci con “Ci vuole orecchio”. All’Hiroshima si esibisce Meg. Il Festival “Culto” all’Amen presentail duo Dame Area e Francesca Heart. Al Magazzino sul Po si esibisce Petrolio e Nàresh Ran.
Sabato. Allo Ziggy suona la Ghetto Blaster Orchestra. Sulla collina di Dogliani Ludovico Einaudi presenta “Piano solo in linea d’aria”. All’Hiroshima musica per beneficenza della curva Maratona con Eugenio Cesaro, Boosta, Statuto, Beba, Madaski, Sergio Berardo. Al Magazzino sul Po suona il quartetto Lechuck. Per “Culto” alla Cavallerizza con Flavia Buttinelli , a seguire al Bunker si esibiscono gli Space Drum Meditation. Al Blah Blah si esibisce il duo The Devils. Al Conservatorio per il Festival MiTo, l’Orchestra Filarmonica di Torino con le pianiste Katia e Marielle Labèque. Oltre ad eseguire composizioni di Mozart interpretano il concerto per 2 pianoforti di Bryce Dessner.
Domenica. Al Circolo della Stampa teatro musicale con Neri Marcorè con “Gaber- Monologhi e canzoni”
Pier Luigi Fuggetta
La Reale Mutua Torino esce sconfitta dal test amichevole contro la Scaligera Verona ma mette altra benzina nelle gambe in vista del primo impegno di Supercoppa LNP in programma martedì 12 settembre al Pala Gianni Asti contro Cantù.
Sul parquet neutro del PalaBasiglio, in provincia di Milano, coach Ciani decide di partire con Vencato, Kennedy, Ghirlanda, Thomas e Poser. Coach Ramagli risponde con Penna, Devoe, Esposito, Udom e Murphy. Per Torino rimane fermo ai box capitan De Vico, tenuto a riposo precauzionale per un’infiammazione al trapezio.
La prima frazione di gioco è caratterizzata da un alto livello di fisicità e intensità difensiva da parte di entrambe le squadre, che mantengono infatti un punteggio basso ed equilibrato. Un layup di Schina in contropiede chiude il primo quarto sul punteggio di 15-13 per Torino.
Secondo quarto sempre all’insegna dell’equilibrio. Un break della Scaligera porta la Reale Mutua in svantaggio sul -3 (23-26 a metà quarto). Torino fa fatica a trovare con continuità la via del canestro e Verona allunga sul +7 prima della pausa lunga, sul punteggio di 25-32.
Torino subisce un nuovo allungo scaligero: la squadra di coach Ramagli infatti tocca un massimo vantaggio sul +15 (27-42 dopo 3’ nel quarto), costringendo coach Ciani a chiamare timeout. Al rientro in campo però la Reale Mutua non riesce a sbloccarsi e si ritrova sul -20. Una piccola reazione sul finale del terzo quarto permette a Torino di recuperare qualche punto e andare all’ultima pausa sul -15: 38-53.
Con un mini-parziale di 5-0 Torino si riporta sul -10 in avvio di quarto quarto, ma Verona risponde e incrementa ulteriormente il proprio vantaggio tornando sul +18, ipotecando così la vittoria nel test amichevole. Finisce 50-68.
Coach Ciani: “Siamo contenti per quanto mostrato nel primo quarto, poi nelle restanti tre frazioni non abbiamo interpretato al meglio il nostro gioco. Per la prima volta in questo precampionato non siamo stati coesi, ci siamo fatti trascinare dagli errori. Abbiamo sbagliato diversi tiri aperti e commesso errori difensivi. Tre frazioni che giudichiamo negativamente, ciò non significa che è svanito tutto quanto di buono è stato fatto finora, ma questa partita ci deve servire da stimolo in vista dei prossimi impegni ufficiali. Vogliamo riscattarci già a partire dalla partita di martedì.”
REALE MUTUA TORINO – TEZENIS VERONA 50-68 (15-13, 10-19, 13-21, 12-15)
Torino: Kennedy 11, Thomas 6, Vencato 2, Ghirlanda 2, Schina 9, Fea, Poser 8, Osatwna, De Vico NE, Cusin 6, Pepe 6. Allenatore: Franco Ciani. Assistenti: Alessandro Iacozza, Marco Siragusa. Rimbalzi: Cusin 6. Assist: Thomas, Vencato 3.
Verona: Mbacke NE, Stefanelli 6, Morati NE, Gazzotti 7, Gajic, Devoe 17; Esposito 7, Murphy 7; Massone 5; Penna 11; Udom 6; Bartoli 2.
UFFICIO STAMPA REALE MUTUA TORINO
Torino rievoca la liberazione dall’Assedio del 1706
Da giugno a settembre 1706, in piena guerra di secessione spagnola, Torino fu cinta nell’assedio delle truppe francesi. Furono mesi di bombardamenti, «guerra nel sottosuolo», combattuta nel reticolo di gallerie scavato a partire dalla Cittadella per colpire di sorpresa le truppe nemiche.
La liberazione si ebbe con la battaglia campale del 7 settembre, alla quale i torinesi assistettero dai tetti. I vincitori entrarono in città fra la folla festante. Fu un episodio decisivo della guerra, che si chiuse tre anni dopo, mentre la pace fu sancita nel 1713-14.
Ieri la Città ha ricordato gli oltre 5mila caduti dell’assedio, nel 317esimo anniversario, con una rievocazione storica della battaglia e con la cerimonia di commemorazione durante la quale la Vicesindaca Michela Favaro ha deposto di un omaggio floreale al Monumento Principe Eugenio.
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La nuova mostra postuma dedicata all’artista
Si intitola “L’autenticità dei ricordi “ la mostra postuma che, dal 7 al 18 novembre prossimo, la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dedica all’artista Miranda Magistrelli ( 1927-2007).
L’artista, nata a Magenta nel 1927, primogenita di una famiglia benestante, completò gli studi fino all’avviamento alle Suore Canossiane e già dalla tenera età ha rivelato un profondo amore per la pittura, tanto da preferirla al gioco. Qualunque strumento era adatto per disegnare e esprimere la sua passione, matite, pennini ad inchiostro, pastelli, colori ad olio e tempere. Dopo il matrimonio con un vercellese, non avendo figli, esplose tutta la sua passione per l’arte in tutte le sue sfaccettature, non soltanto dipingendo, ma scrivendo brevi racconti e poesie. Frequentòbrevi corsi all’Accademia di Brera perfezionando i suoi talenti naturali e fu tra i soci di un Circolo Culturale Vercellese, intorno al quale si riunirono scrittori, pittori, scultori, coordinati dal Maestro Francesco Giuseppe Rinone, che ha influito molto sulla sua formazione artistica. Questo circolo fu molto stimolante per la vita culturale cittadina. Miranda prediligeva dipingere i fiori, ma nella sua vita artistica ha eseguito anche molti ritratti di donne, nature morte, paesaggi vercellesi e soggetti astratti che completano la sua produzione pittorica.
Per lei la pittura rappresentava l’esigenza fisica e psicologica di evasione dal mondo della nebbiosa provincia piemontese che le stava stretta e di sopperire, con la sua arte, ai momenti di malinconia tipici delle anime molto sensibili. La sua timidezza, legata all’educazione e al periodo storico in cui è vissuta, non le hanno permesso di trasformare la sua arte in commercio. Spesso, anzi, regalava i suoi dipinti o li vendeva a prezzi non consoni allaloro qualità artistica, per il piacere di donare a chi apprezzava il suo lavoro. Dopo la sua morte i nipoti hanno voluto renderle omaggio catalogando tutte le sue opere per la realizzazione sucataloghi monografici curati da Volker e Raffaella Silbernagl. Una mostra permanente delle opere di Miranda è allestita presso la galleria Silbernagl a Daverio.
Miranda Magistrelli ha esposto in numerose mostre personali e collettive nel Nord Italia, vincendo numerosi premi, quali il Vercelliarte a Palazzo Verga, la mostra Nazionale di pittura a Dorno, nel Pavese, il Premio Nazionale Santhià, il premio Leopoldo d’argento di Milano, il Premio Demetrio Casola di Chivasso, il premio nazionale L’Orbita di Novara e numerosi altri.
Nel percorso dell’artista Miranda Magistrelli si sviluppano molteplici temi, quali le vedute paesaggistiche, gli interni, le figure umane, i contesti floreali che vivono di un’analisi profonda, trovando piena accoglienza all’interno di un’impronta pittoricafigurativa di rara tensione poetica. La strategia dei chiaroscuri, l’equilibrio della prospettiva e il rapporto tra disegno e raffinatezza cromatica evidenziano un tratto sicuro e di sapientemanualità. L’artista si dimostra capace di entrare nell’animo della persona e di catturare il sentimento con una risonanza umana sorprendente in cui lo studio del ritratto e della figura nell’interiorità del sentire e del vivere diventa prevalente. Il richiamo antico del passato si ravviva nei luoghi, negli oggetti, nelle persone in cui i ricordi, gli affetti e i valori travolgono appena l’osservatore.
L’artista cattura l’autenticità dell’immagine creando nel soggetto un’atmosfera di contemplazione della natura e quello che la circonda nel suo quotidiano all’insegna del sentimento e del richiamo alla vita.
L’immediatezza di Miranda Magistrelli è compositiva e naturale perché riscopre un tempo perduto colmo di riferimenti perduti e di memoria e di una dimensione reale senza fine.
La pittura quale strumento di indagine si veste di una carica espressiva essenziale pulsante di vita, di amore e di rispetto per la natura e l’umanità. Dentro tutto il suo iter vi è la necessità di trasformare il soggetto in sentimento e stato d’animo. Si tratta di un’esecuzione attenta che riporta alla luce un tessuto pittorico fedele al reale e capace di trasmettere al fruitore riferimenti evocativi di intensa emozione.
L’efficacia resa tra il disegno e la sostanza cromatica crea un risultato di lavoro impegnato intriso di notevole padronanza tecnica e aspetto visivo. La figurazione dell’artista Miranda Magistrelli contiene una personalità riconoscibile che risponde ad una sensibilità non comune, capace di arricchire ogni sua opera. I dipinti di Amanda Magistrelli sono creazioni realizzate con una tecnica magistrale e con una realtà pittorica affascinante che ci raccontano un vissuto, un’emozione, un ricordo di forte vena intimistica.
Mara Martellotta
Galleria Malinpensa by Telaccia
Corso Inghilterra 51
Tel 0115628220
info@latelaccia.it
Due uomini incontratisi all’interno di un bar di Torino, per ragioni ancora da chiarire, hanno dato vita a una accesa lite. Si sono poi spostati all’esterno del locale, dove uno dei due avrebbe preso dalla propria auto un martello con cui colpire il rivale. I passanti li hanno separati. L’aggredito è stato portato all’ospedale CTO in codice verde, ma con alcune contusioni.
Era al lavoro, nella filiale di piazza Mazzucchelli della Banca Popolare di Sondrio a Vercelli. È uscito a prendere un po’ d’aria e si è sentito male. Giunti i soccorsi del 118 è stato portato all’ospedale di Alessandria, dove è deceduto. Si tratta di Simone Boggiani, gestore della filiale vercellese dell’istituto bancario lombardo, di soli 27 anni, originario di Mortara, dove viveva. Lascia i genitori e un fratello.
Ancora una volta Palazzo Dal Pozzo della Cisterna diventa suggestivo set cinematografico per nuove produzioni televisive.
In particolare lo storico giardino della sede aulica di Città metropolitana di Torino è coinvolto nelle riprese da venerdì 8, a giovedì 14 settembre. In questo periodo l’accesso al parco è consentito esclusivamente alle maestranze impegnate nella produzione.
Il giardino torna aperto e accessibile al pubblico da venerdì 15 settembre con il consueto orario 9 alle 19 con ingresso da Via Carlo Alberto.
Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Cirio e Icardi spacciano annunci per solide realtà: ha ragione l’ex ministro Speranza, sulla sanità serve una larga iniziativa pubblica che coinvolga Pd, sinistra, Cinque Stelle e terzo polo”.
Se si desidera prenotare una visita o un esame con il servizio sanitario regionale bisogna rassegnarsi a sentirsi rispondere che non c’è posto.
Abbiamo fatto una rilevazione e chi ha una prescrizione non urgente e contatta il Cup unico regionale non trova disponibilità.
Colonscopia: c’è un solo posto a Rivoli il 12 settembre e nessun altro posto prenotabile in tutto il Piemonte.
Una Rm alla colonna: un solo posto a Chivasso il 19 ottobre e nessun altro posto in tutto il Piemonte. Visita oculistica: bisogna aspettare il 3 settembre del 2024 al Mauriziano.
Visita dermatologica: a Collegno il 13 marzo dell’anno prossimo. Gastroscopia (EGDS): un posto al San Luigi il 19 giugno del 2024.
Una ecografia muscolotendinea? Il 28 febbraio 2014 a Cuneo, oppure il 17 maggio del 2024 a Ivrea, ma su Torino non cercate, perché non c’è posto.
Ecocolordoppler? In questo caso basta aspettare il 15 marzo e andare ad Alessandria, altrimenti alle Molinette c’è posto il 24 maggio e a Ivrea il 9 luglio.
«In attesa di capire che fine abbiano fatto i risultati “straordinari” di Cirio e Icardi sul fronte tempi di attesa, registriamo, ancora una volta, che l’ordinarietà per i cittadini che contattano il Cup unico regionale è quella di sentirsi dire che non ci sono disponibilità. Il che vuol dire due cose: o inizi una stancante maratona telefonica con la speranza di trovare un posto nelle agende delle singole aziende sanitarie, oppure ti rivolgi al privato. Continuiamo a ribadirlo: senza più assunzioni e senza investimenti in edilizia sanitaria non c’è vero abbattimento delle liste di attesa. Ha ragione l’ex ministro alla Sanità Roberto Speranza che ieri a Torino, alla Festa dell’Unità, ha lanciato un appello a mettere in campo un’iniziativa politica sulla sanità pubblica come è stato fatto sul salario minimo, unendo dal terzo polo alla sinistra ai Cinque Stelle. La sanità è una priorità che ci unisce tutti: andare al voto regionale divisi vorrebbe dire accettare le scelte fatte da Cirio e la privatizzazione del nostro servizio sanitario».