TERRITORIO

Le Regioni del Nord-Ovest fanno sistema  per la logistica sostenibile

 Per il miglioramento del trasporto merci

 

Firmato a Palazzo Farnese il protocollo d’intesa tra   Comune e Provincia di Piacenza e le Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte


E’ stato firmato a Piacenza, tra le Regioni della Cabina di Regia per la logistica del Nord-Ovest, Liguria, Lombardia, Piemonte, Comune e Provincia di Piacenza il protocollo d’intesa per lo sviluppo delle relazioni logistiche.

Un atto, come sottolineato da più parti, che nel quadro del più ampio sistema logistico del Nord Ovest si prefigge di favorire il raccordo tra i poli logistici piacentini, i sistemi logistici lombardi e piemontesi e il sistema portuale ligure, allo scopo di perseguire un efficiente sviluppo dell’intermodalità tra porti, retroporti e mercati, anche attraverso l’istituzione della Zona Logistica Semplificata “Porto e Retroporto di Genova”, indicata nel cosidetto Decreto Genova .

A sottoscrivere l’accordo, insieme al Presidente della Provincia e Sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, sono intervenuti Andrea Benveduti, Assessore Sviluppo economico, Industria, Commercio, Artigianato, Ricerca e Innovazione tecnologica, Energia, Porti e Logistica di Regione Liguria, Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia ed Ezio Elia, Responsabile del Settore Pianificazione e Programmazione Trasporti e Infrastrutture di Regione Piemonte, su delega di Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Personale e organizzazione di Regione Piemonte.

Il protocollo parte dalla considerazione dell’obiettivo comune di concorrere al miglioramento del trasporto delle merci, attraverso l’efficientamento della catena logistica e con un traffico sempre più sostenibile e incentrato sul comparto ferroviario. Inoltre, si legge nel documento, si considera fondamentale per la competitività del settore e per il comune obiettivo dello sviluppo economico un sistema di infrastrutture efficiente, integrato e performante. E, in quest’ottica, vengono richiamati, oltre agli obiettivi e gli accordi definiti tra le Regioni del Nord-Ovest e tra queste e il gestore di rete ferroviaria RFI, gli interventi programmati da RFI per l’aumento di capacità e il potenziamento delle linee Piacenza-Milano e Piacenza-Voghera, oltre allo studio di un collegamento veloce tra Piacenza e Milano, che disegnano per il territorio piacentino un ruolo di snodo logistico sempre più fondamentale del Nord-Ovest.

 

“E’ un’operazione strategica sotto molti punti di vista per il nostro territorio, e la presenza anche oggi di tanti operatori e rappresentanti di enti e associazioni di categoria, che ringrazio per il lavoro comune che stiamo portando avanti anche in questo settore, lo testimonia – ha detto Patrizia Barbieri – Dopo la recente sottoscrizione, sempre in questo storico Palazzo, del protocollo del Polo del Ferro, che confermerà ancora di più Piacenza quale capitale della logistica su rotaia, quello di oggi è un ulteriore e significativo passo in avanti nella certificazione della nostra provincia come territorio snodo”.

Un concetto rilanciato anche negli interventi dei rappresentanti delle Regioni della Cabina di Regia, coordinati dalla direttrice di Telelibertà, Nicoletta Bracchi.

“Piacenza svolgerà un ruolo di snodo logistico fondamentale per i porti della Liguria per by-passare Milano e raggiungere il Brennero e il mercato transalpino – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico e ai Porti di Regione Liguria Andrea Benveduti -. Secondo quanto previsto dalla Legge Genova, il comune e la provincia emiliana sono tra le aree incluse nella Zona logistica speciale e pertanto abbiamo ritenuto fondamentale fare sistema, in chiave di retroporto. Rafforzando le relazioni della Cabina di Regia, diamo seguito all’intento comune di concorrere al miglioramento del trasporto delle merci, nell’ottica di un traffico sempre più sostenibile e ferroviario”.

“Un’opportunità – ha continuato Benveduti – strategica per la Liguria, ma anche per l’Emilia-Romagna che oggi pesa il 26% sui traffici del porto della Spezia. Piacenza dispone di una rete stradale di primario sviluppo a livello nazionale oltre a rappresentare un fondamentale crocevia di importanti linee quali la Milano-Bologna e la Bologna-Torino”.

“Su infrastrutture e logistica – ha dichiarato l’assessore di Regione Lombardia a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi – occorre ragionare in un’ottica che travalichi i confini amministrativi. L’accordo tra le Regioni del Nord Ovest e Piacenza va in questa direzione. L’obiettivo è rafforzare la collaborazione tra territori omogenei e agire in modo coordinato, anche nei rapporti con il livello di governo nazionale, nel sostegno al comparto logistico e allo sviluppo dell’intermodalità. Abbiamo un sistema fortemente interrelato, fatto di portualità in Liguria e poli logistici e intermodali nei nostri territori: bisogna agevolare il trasporto merci su ferro ma per farlo occorre adeguare e potenziare le infrastrutture di pertinenza nazionale. Positivo il coinvolgimento e l’interlocuzione con un territorio fondamentale per la logistica come quello piacentino”,

«L’inclusione di Piacenza nella Cabina di Regia per la Logistica del Nord Ovest – è il messaggio di Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti di Regione Piemonte – va nella direzione di una maggior condivisione e inclusione dei soggetti interessati a beneficio del miglioramento delle relazioni logistiche. Per essere realmente utili le reti logistiche, siano esse strade, ferrovie, vie d’acqua o corridoi aerei non possono certamente fermarsi ai confini regionali e la collaborazione con Piacenza non fa che sancire una situazione in realtà già esistente. Lo sviluppo condiviso dell’area logistica piacentina potrà essere un elemento di grande importanza per l’implementazione del traffico merci generato dal porto di Genova, che già coinvolge le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia».

 

 

 

 

La Camera si impegna sui problemi della montagna

“Che le mozioni su montagna e aree interne, presentate dai partiti di maggioranza e opposizione, illustrate e poi votate o alla Camera dei Deputati, siano state approvate all’unanimità è un segno dei tempi. Politico, sociale e culturale.

Importantissimo per il Paese. Non solo per Alpi e Appennini. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile anche solo parlare di montagna dieci minuti nelle Aule parlamentari. Basti pensare quanto ci è voluto, 15 anni, per approvare la legge sui piccoli Comuni, importantissima e ancora da attuare. Le mozioni sono dense di proposte e opportunità. Sono lontane dall’assistenzialismo che qualcuno in passato ha chiesto e forse in parte ottenuto. Non è servito. Lo spopolamento e la desertificazione purtroppo proseguono. Sono lontane dall’imporre un centralismo dirigista che sceglie e fa fare ai margini quello che vuole il centro.

Con accezioni diverse, le mozioni si completano nelle necessità di dare sviluppo, servizi, diritti di cittadinanza, uguaglianza sostanziale, opportunità ai territori. Alle aree interne e montane che negli ultimi anni sono state destinatarie di provvedimenti che ora dovranno aumentare, anche nelle dotazioni economiche, e rispondere realmente alle sfide e proposte di comunità, imprese, esercizi commerciali, Amministrazioni locali, associazionismo, volontariato. Montagna, aree interne, ruralità, ma anche piccoli Comuni e impegno degli Enti locali. Si incrociano moltissimi temi nelle mozioni e nel dibattito di ieri e oggi a Montecitorio. Ora le azioni forte, attese dai territori, e anche da Uncem, sono molte.

Dovranno dare sostanza alle sfide del Green New Deal richiamato più volte in Aula, alla necessità di crescità economica e sviluppo, dovranno dare risposte alla crisi climatica che ha nei territori dei beni comuni un’espressione tipica e diversa dalle aree urbane. Mozioni e dibattito, con tutti i partiti protagonisti, riconducono al primato della Politica e anche al ruolo importante degli Enti locali, al centro delle scelte fatte e da fare. Come è stato per la Strategia aree interne, che deve ripartire con radicalità e opportunità per tutti i territori. Lavoriamo su nuova programmazione comunitaria e politiche ordinarie come ribadito oggi dagli importanti interventi dei Ministri Boccia e Provenzano. Venerdì tutti i temi delle mozioni saranno al centro degli Stati generali della Montagna, a Roma, nel quali saremo di certo impegnati con proposte, idee, pezzi di politica locale vitali e decisivi per le aree montane”.

Così il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, a poche ore dalla conclusione del dibattito e del voto a Montecitorio sulle mozioni montagna e aree interne.

Bilancio e gestione del personale con Anci a Beinasco

anci-bainasco“Bilancio e gestione del personale” sono stati al centro del seminario di formazione che si è recentemente svolto a Beinasco a cura di Anci Piemonte di Ifel – Fondazione Anci. I lavori, ai quali hanno preso parte numerosi funzionari comunali ed amministratori, sono stati introdotti dal sindaco di Beinasco Maurizio Piazza ed hanno visto gli interventi di Margherita Rubino (Comune di Torino) e Matteo Barbero (Regione Piemonte).

Massimo Iaretti

 

 

Sulle orme di Don Bosco

donboscoSono molte le tracce delle passeggiate che San Giovanni Bosco faceva in Monferrato. Così lo scorso anno è nata, in occasione del Bicentenario della nascita del fondatore delle Opere Salesiane, una camminata ecologiconaturalistica che si snodava sul territorio dei comuni di Villamiroglio, Gabiano e Mombello Monferrato, in provincia di Alessandria, quasi al confine con la Città Metropolitana di Torino. Quest’anno l’evento sarà ripetuto sabato 28 con “In cammino con Don Bosco”. La località del ritrovo, alle ore 9.15, non è casuale: la frazione Vallegioliti di Villamiroglio. Di questo comune era originario un collaboratore del Santo, don Giovanni Balzola, poi diventato “l’apostolo degli indios”. Il percorso prevede la risalita della collina in direzione della frazione Sessana per raggiungere il capoluogo Gabiano e da lì proseguire alla volta del comune di Mombello Monferrato. Qui ci sarà una tappa per il pranzo al circolo Ancol di Pozzengo. Poi è prevista la partenza ed il passaggio per la frazione Varengo di Gabiano dietro la cui chiesa si gode un panorama incantevole. Infine si chiude l’anello (in totale sono 19,5 chilometri) con la discesa verso il Castello dei Miroglio ed il ritorno a Vallegioliti.

Massimo Iaretti

 
 

Il parco del Po e collina torinese è riserva Unesco

Po alberi imbrunireUn patrimonio di storia, cultura e natura che anche grazie alla nuova investitura saremo in grado di valorizzare ancora più efficacemente

“Con la nomina del Parco del Po e collina torinese a riserva di biosfera Unesco per la prima volta in Italia ottiene il titolo un’area metropolitana, quella orientale della città di Torino. Questo ci rende orgogliosi e conferma la capacità del Piemonte di fare squadra, come è accaduto per i precedenti riconoscimenti internazionali alle colline di Langhe-Roero e Monferrato, ai Sacri Monti e alle residenze sabaude. Un patrimonio di storia, cultura e natura che anche grazie alla nuova investitura saremo in grado di valorizzare ancora più efficacemente”. Così ha affermato la vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino,  durante la conferenza stampa di presentazione del riconoscimento Unesco attribuito al territorio Parco e collina del Po quale riserva della biosfera, nel programma Man and biosphere (Mab), svolta il 5 aprile a Palazzo Lascaris. La proclamazione ufficiale è avvenuta a Lima, in Perù, nel mese di marzo e il progetto coinvolge un’area di oltre 1.700 Kmq con oltre 80 Comuni. Si tratta di un comprensorio naturalistico fortemente antropizzato con circa un milione e mezzo di abitanti, appartenente a un’area geografica con interessanti biodiversità, ricca di colline, boschi e acque, in primis il Po.“Il riconoscimento non deve essere solo giudicato come strumento per migliorare la qualità di vita locale, bensì come stimolo per raggiungere nuovi obiettivi e per non perdere mai di vista l’obiettivo globale più importante, ovvero la sicurezza e la lotta alla povertà”, è intervenuto Philip Pypaert, rappresentante Unesco Venezia.“Continua ora la politica del “parco fuori dal parco”, ovvero coinvolgere sempre più il territorio per costruire un futuro il più possibile sostenibile e inclusivo, combattendo anche gli squilibri sociali”, ha dichiarato Valter Giuliano, presidente del Parco regionale del Po e collina torinese.“Il titolo appena acquisito ci dà nuova forza nel proseguire i progetti di tutela e valorizzazione già avviati e rafforza l’attrattività del paesaggio anche da un punto di vista economico. Ora il nostro impegno va verso formule innovative di gestione delle aree protette, con nuove competenze e professionalità per migliorare e ampliare gli spazi dove si concretizza l’equilibrio fra uomo e natura”, ha affermato Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po e collina torinese.Alla presentazione sono intervenuti anche l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il sindaco e l’assessore al Verde e ai Parchi del Comune di Torino, Giulio Mondini, direttore di SiTi, partner tecnico e Francesco Profumo, presidente di Iren, partner economico dell’iniziativa, insieme a Smat e Gtt.

www.cr.piemonte.it – foto: il Torinese

 

A Quagliuzzo elezioni più vicine

QUAGLIUZZOIl sindaco Renzo Zucca, in congedo per motivi di salute, non è rientrato e all’inizio dell’anno prossimo potrebbe formalizzare le sue dimissioni 

 

A Quagliuzzo le elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale adesso sono più vicine. Il sindaco Renzo Zucca, in congedo per motivi di salute, non è rientrato e all’inizio dell’anno prossimo potrebbe formalizzare le sue dimissioni dalla carica di primo cittadino che, di fatto, ha ricoperto per pochissimo tempo. La municipalità, infatti, è sinora stata retta dal vicesindaco Pierluigi Terzi, che è anche vice presidente dell’Unione delle Terre del Chiusella e che in questo periodo ha veramente dato “anima e corpo” per mandare avanti la macchina comunale. La notizia dell’abbandono di Zucca, che dovrà ovviamente venire formalizzata, è stata data nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale. Intanto in paese è stata inaugurata, come ogni anno, la “Casetta di Babbo Natale”, seguendo una tradizione ormai consolidata.

 

Massimo Iaretti

Chivasso, Identità Comune torna all'attacco

Per una stazione di interscambio tra la linea Aosta – Chivasso e la linea di Alta Velocità Torino – Milano nell’ambito del territorio comunale di Chivasso e per la realizzazione del comune unico

 

chivassoIdentità Comune, l’associazione di Chivasso che da tempo si batte per la realizzazione di una stazione di interscambio tra la linea Aosta – Chivasso e la linea di Alta Velocità Torino – Milano nell’ambito del territorio comunale di Chivasso e per la realizzazione del comune unico del Chivassese torna all’attacco. Sul primo argomento ha mandato una missiva ai primi cittadini della zona, partendo dalla ventilata intenzione di verificare, da parte della Regione, la possibilità di due fermate intermedie sulla linea ad alta velocità a Chivasso ed a Novara. “Appare evidente che l’area omogenea del Chivassese non può perdere questa occasione di sviluppo e deve inserire questo progetto nel proprio piano strategico”. Identità Comune sottolinea, a sostegno del progetto, era stato approvato un ordine del giorno dai Comuni di Castagneto Po, Chivasso, San Raffaele Cimena, San Sebastiano Po e Verolengo. E offre la propria collaborazione purché venga attivato immediatamente un tavolo di lavoro. Sul secondo punto, il cosiddetto Comune unico del Chivassese, occasione che deriverebbe dalla creazione dell’Aree omogenee all’interno della Città Metropolitana di Torino, due mesi fa circa era stata inviata una missiva a sindaci, assessori e consiglieri comunali degli enti locali presenti in tale ambito. L’unica reazione, però, è stata quella di Frediano Dutto, consigliere di minoranza a Lauriano. Adesso Identità Comune torna all’attacco con una nuova lettera per cercare di smuovere le coscienze degli amministratori su questo tema, domandando loro se intendono “dare un forte senso di cambiamento, come propone il nostro progetto forse un po’ rivoluzionario ma adeguato alla gravità della crisi da superare o lasciare il territorio senza una governance unitaria con una propria forza rappresentativa e progettuale, quindi in balia di scelte esterne che continueranno a penalizzarlo e depauperarlo”. E ricorda che nel Chivassese ci sono oltre 23mila giovani al di sopra dei 25 anni, del cui futuro le attuali amministrazioni dovranno farsi carico. La proposta del Comune univo è in piena sintonia con il libro edito dalle Edizioni Arianna “Democrazia a Km0” scritto dal segretario dell’associazione, Tomas Carini, che dedica un particolare spazio alla Carta di Chivasso, alla Comunità del Chivassese ed all’esperienza di Adriano Olivetti. Il libro, tra l’altro, è stato presentato a Chivasso dall’autore e da Sergio Conti, docente all’ateneo di Torino e presidente della Società Geografica Italiana.

 

Massimo Iaretti