STORIA- Pagina 96

Giornate Fai d’Autunno, apre anche Palazzo Arsenale

Decima edizione. Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi

sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021

Visite a contributo libero in 600 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 300 città d’Italia. Tra questi, 42 beni delle Forze Armate in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto

l’edizione 2021 è dedicata ad Angelo Maramai (1961-2021) già direttore generale del fai

IN PIEMONTE

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.

Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni. La realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana dell’11 ottobre.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). La certificazione verde è richiesta anche per l’ingresso ai luoghi di carattere naturalistico. Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.

 

Le Giornate FAI d’Autunno 2021 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate:
FinecoBank, una delle più importanti banche FinTech in Europa e fra le principali Reti di consulenza in Italia, è il prestigioso Main Sponsor dell’evento perché da sempre è impegnata nel valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio.
Multicedi, impresa della grande distribuzione da sempre attenta ai territori in cui opera, per il primo anno è accanto alla Fondazione in qualità di Sponsor dell’evento.
Grazie inoltre a Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, costituita da Leonardo nel 2018, che nasce per favorire il dialogo con la società civile, promuovere la cultura industriale e d’impresa e valorizzare il proprio patrimonio culturale e museale; a Edison, storica azienda amica del FAI da sempre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese e a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa.

L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, concedono l’apertura, durante le Giornate FAI d’Autunno, di alcuni loro luoghi simbolo.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai di Sensibilizzazione dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dall’11 al 17 ottobre la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica a sostegno del FAI, per emozionare e coinvolgere sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.  Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2021 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Grazie di cuore alle 130 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 98 Gruppi FAI Giovani e 9 Gruppi FAI Ponte tra culture, attivi in tutta Italia. Ad affiancare i volontari ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti che desiderano attuare con i propri docenti un’esperienza sul campo come percorso formativo per le competenze trasversali e l’orientamento, o che hanno scelto autonomamente di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del proprio territorio.

Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, con la quale quest’anno festeggiamo i 15 anni di stretta collaborazione, all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e alla Croce Rossa Italiana per il prezioso supporto in questo periodo di emergenza sanitaria e per una partnership ormai consolidata negli anni.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Elenco completo dei luoghi aperti in PIEMONTE e modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=PIEMONTE
IMPORTANTE: Verificare sul sito i luoghi aperti ed eventuali variazioni di programma
in caso di condizioni meteo avverse

FAI Ufficio Comunicazione Stampa e Web – Francesca Decaroli tel. 338.1229565; f.decaroli@fondoambiente.it
FAI Ufficio Comunicazione Tv e Radio – Novella Mirri tel. 334.6516702; n.mirri@fondoambiente.it

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Selezione di itinerari e aperture in Piemonte

TORINO

Scuola di Applicazione
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Durante le Giornate d’Autunno 2021 si potrà visitare eccezionalmente Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, di solito chiuso in quanto luogo militare. Unica testimonianza del complesso del Regio Arsenale, edificato nella prima metà del Settecento su progetto di Filippo Juvarra per ospitare dal 1783 le Regie Scuole di Artiglieria e Fortificazione, il palazzo, tra i più imponenti di Torino, è caratterizzato da forme grandiose e profilo regolare: un fabbricato quadrangolare di tre piani e otto padiglioni che poggia su strutture binate, decorato da finestre rettangolari e quadrate, sollevato dal porticato, ornato da una torre barocca e uno scalone a doppia rampa. L’istituto provvede alla formazione degli ufficiali dell’Esercito e, con circa 1.000 ufficiali frequentatori, circa 100 studenti civili, 118 professori universitari e 30 docenti militari, rappresenta uno dei poli didattici di eccellenza nel panorama italiano e internazionale. La scuola vanta con orgoglio l’eredità dei grandi personaggi che l’hanno frequentata: illustri intellettuali e scienziati, come Lagrange, grandi politici come Cavour e Menabrea e generali che fecero la storia d’Italia, da Lamarmora a Cadorna a Diaz e Badoglio. Tra gli spazi che si potranno scoprire durante la visita ci saranno il salone delle armi, la biblioteca, la cappella e lo splendido cortile d’onore, lungo 66 metri, restaurato e valorizzato nel 2021 grazie al rifacimento della pavimentazione, riproposta in pietra di Luserna, e alla nuova illuminazione a LED delle facciate interne.

Polo teologico – Palazzo del Seminario Metropolitano di Torino
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Aprirà al pubblico il Palazzo del Seminario Metropolitano, oggi sede del Polo Teologico Torinese, fondazione nata nel 2013 dall’unione di tre realtà profondamente collegate: il Ciclo Istituzionale della Sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, università della Chiesa cattolica la cui sede è a Milano; l’Istituto Superiore di Scienze Religiose; la Biblioteca del Seminario Metropolitano. L’edificio è un grande complesso barocco costruito a partire dal 1711 per volere del rettore Pietro Costa e progettato da Pietro Paolo Cerutti, cui si devono il disegno del portale e delle ali di levante e di mezzanotte e da Carlo Ceroni per l’ala meridionale. Il palazzo è quasi sconosciuto al pubblico e l’attività svolta è nota perlopiù a coloro che intendono insegnare religione o assumere responsabilità pastorali specializzate. Durante le visite straordinarie delle Giornate d’Autunno 2021 si potranno scoprire il grandioso chiostro a doppio ordine, l’Aula Magna, dalle preziose sovraporte e la Cappella dell’Immacolata Concezione, completata nel 1774 e ampliata nel 1793, che custodisce numerose opere di autori vissuti tra l’inizio del Seicento e la metà dell’Ottocento e attivi in residenze sabaude e chiese piemontesi: dalle porte della sacrestia dipinte da Vittorio Amedeo Cignaroli, attivo per la corte sabauda alla Venaria, Stupinigi e Moncalieri, considerate suoi capolavori giovanili, alla statua dell’Immacolata Concezione eseguita dallo scultore toscano Giovanni Domenico Olivieri, presente a Torino tra il 1730 e il 1740; dalla volta della cappella affrescata dal modenese Giovanni Battista Alberoni, che tra il 1744 e il 1761 ebbe come committenti i Savoia per lavori nella palazzina di caccia di Stupinigi e nella reggia di Venaria; dai gradini lignei dell’altare maggiore, scolpiti nel 1766 dal piemontese Stefano Maria Clemente fino all’organo del celebre Francesco Concone. Infine, del monaco camaldolese di Orvieto, Gregorio Cartaro, in Piemonte all’inizio del Seicento, è il notevole ritratto del beato Ascanio da Ceva. Il percorso toccherà anche la Biblioteca, la più grande del Piemonte tra quelle ecclesiastiche, da sempre accessibile al pubblico, con la Sala Monumentale di Lettura.

Gran Loggia d’Italia degli Alam Regione Piemonte – Circolo Carignano
Ingresso dedicato agli iscritti FAI
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Solitamente inaccessibile, aprirà in via eccezionale il Circolo Culturale Carignano, tempio massonico del ramo della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, in Piazza Castello, nel piano nobile di un palazzo seicentesco il cui accesso è attiguo allo storico caffè Baratti&Milano. Gli ambienti occupati dalla sede della Gran Loggia d’Italia presentano pregevoli tracce artistiche e architettoniche, dal tardo Seicento ai primi del Novecento come tre soffitti lignei a passasotto con motivi decorativi di gusto rococò, quali nastri, ramages, pelacette, ripresi nella decorazione “in stile” di fine Ottocento di porte e pareti nell’attuale salone delle conferenze. Al primo piano una grande targa accoglierà i visitatori: “Associazione Culturale Carignano. Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico Accettato. Comunione italiana. Obbedienza di piazza del Gesù. Sezione piemontese”. Dietro la porta, oltre alle sale pubbliche, ci sono quattro templi segreti, ricchi di simboli esoterici, filosofici e religiosi, figure mitologiche e rappresentazioni astronomiche: dai dodici segni zodiacali al baldacchino dello scranno del Maestro Venerabile, su cui sono inscritte sette lettere – l’acronimo di “A Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo” – separate da tre punti, che rappresentano il triangolo, la sintesi del pensiero pitagorico, fino alle statue di Venere, Minerva e Ercole. Di particolare interesse è un fregio, risalente a fine Seicento, con immagini allegoriche allusive alla fortuna e alla virtù umana.

CHIVASSO (TO)
Regia Mandria
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17.30
Durante le Giornate d’Autunno si potrà scoprire la storia della Mandria, a circa 30 chilometri da Torino, creata tra il 1760 e il 1770 per volere del re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia: un tenimento dipendente dalla Venaria Reale, dedicato all’allevamento dei cavalli, in particolare di cavalle e puledre destinate alla riproduzione per coprire i fabbisogni della Corte e dell’esercito. A questo scopo furono acquistati 767 ettari di terreno nella zona di Chivasso, Mazzè, Rondissone e Verolengo e fu costruita una nuova fabbrica progettata da Giuseppe Giacinto Bays; i terreni erano attraversati da viali alberati che si intersecavano nella corte d’onore. Le cascine che circondavano il fabbricato centrale vennero raccordate con un’ordinata rete di strade. Gli edifici furono realizzati in mattoni a vista e con coperture lignee “alla piemontese” con manto in coppi. Le scuderie erano collocate sotto ordinate e magnifiche sequenze di archi: quella delle femmine e delle fattrici con puledri era collocata a nord, circondata da pascoli più nutrienti, e quella degli stalloni a sud, in modo da non disturbarsi a vicenda. Il cortile centrale, vera e propria corte d’onore con funzione di rappresentanza, presentava una forma quadrata ed era pavimentato con “sternito di pietra riccia”: al centro fu realizzato, su disegno del regio machinista Mathej, un grande abbeveratoio circolare per i cavalli (del diametro di 17,5 metri circa e altezza di 1,54 metri). Per avere l’acqua, che serviva anche per irrigare i pascoli della tenuta, venne prolungata e allargata la bialera di Caluso, a una decina di chilometri dalla Mandria. Al centro del lato di ponente vi era il cosiddetto “castello”, destinato alla direzione del tenimento – direttore fu Giovanni Brugnone, che nel 1969 fondò la Scuola di Veterinaria di Torino – a cui fa pendant sul lato opposto un analogo edificio per ospitare il personale di servizio. A est, la chiesetta dedicata a Sant’Eligio, patrono dei maniscalchi, ha un delizioso interno ad aula unica, ornato nella volta di elegantissimi vasi e bracieri in stucco di gusto rocaille. Nel dicembre 1919 – dopo aver ospitato un campo destinato ad accogliere i volontari dell’esercito polacco, in via di formazione, arruolati tra i prigionieri dell’esercito austro-ungarico – la Mandria fu lottizzata e venduta a privati; attualmente una porzione di essa appartiene al Comune di Chivasso, mentre un’altra è di proprietà della Regione.

ROBILANTE (CN)
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 14 alle 18
Robilante si trova in una vasta conca pianeggiante circondata da castagneti, sulla sinistra del torrente Vermenagna, a circa 15 chilometri da Cuneo, raggiungibile in 9 minuti di treno attraverso un tratto della “Ferrovia delle Meraviglie”, vincitore dell’edizione 2020 del censimento FAI “I Luoghi del Cuore”. Durante le Giornate d’Autunno sarà proposto un articolato itinerario alla scoperta del territorio. Tra le tappe ci sarà il Museo permanente dedicato alla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia (ingresso esclusivo per gli iscritti FAI), ospitato nei locali inutilizzati della stazione del paese, curato dall’associazione Ferroclub e inaugurato nel 2017: un museo dinamico in cui c’è spazio non solo per cimeli e fotografie d’epoca, ma anche per un vero passaggio a livello ancora attivo e una sala dedicata agli apparati di manovra e segnalamento ripristinati elettricamente. Aprirà, inoltre, il Museo della Fisarmonica, che racconta la storia di questo strumento in riferimento alla Valle Vermenagna e a Robilante, dove la musica e i balli – detti curenta e balet di ispirazione occitana – rappresentano elementi tradizionali molto sentiti. Sarà visitabile anche il Museo del Suono e della Comunicazione (ingresso esclusivo per gli iscritti FAI), con una collezione privata dal Settecento ai giorni nostri, tra cui fonografi del XVIII secolo, la radio galena con circuito OUDIN nel 1923, con bobina di rame e cuffia per ascoltare, e alcuni esemplari di radio rurale. Il percorso includerà anche una passeggiata alla Cascata delle Balme (dalle ore 10 alle 13, dalle ore 14 alle 17) tra i boschi di castagni che in autunno si vestono con i colori più belli del foliage, toccando una fra le tante cappelle di montagna che punteggiano il territorio, unendo così la natura all’arte popolare.

ALESSANDRIA
Ospedale SS. Antonio e Biagio
Ingresso dedicato agli iscritti FAI
Aperura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10.30 alle 18
L’ospedale civile di Alessandria, detto ancora oggi dei Santi Antonio e Biagio, nasce dalla fusione, avvenuta per volere di papa Pio V intorno al 1567, di due ospedali preesistenti – l’Ospedale di Sant’Antonio, situato nel quartiere Gamondio, e l’Ospedale di San Biagio, situato nel quartiere Rovereto – e prese il nome di Spedal grande. Nel 1782 iniziò la costruzione della nuova sede dell’ospedale, tuttora in uso, che venne inaugurata nel 1790. Durante le Giornat d’Autunno si potrà ammirare la Quadreria dell’Ospedale SS Antonio e Biagio, costituita da una serie di ritratti dei benefattori dell’ente ospedaliero e da altre raccolte, attualmente collocata presso i locali della Direzione Generale: un interessante spaccato nella storia della moda e del costume piemontese dei secoli passati per l’eterogeneità di estrazione sociale e ruolo professionale dei personaggi raffigurati. Tra le “chicche” del patrimonio artistico dell’azienda ospedaliera: Le nozze di Cana, dipinto di Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo (1568-1625) e i seicenteschi vasi di maiolica dell’antica farmacia dell’ospedale.

MIAGLIANO (BI)
Centrale idroelettrica
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 9 alle 18
Durante le Giornate d’Autunno sarà visitabile la Centrale idroelettrica, esempio di archeologia industriale recuperata e funzionante, che adotta una derivazione di acqua effettuata sulla sponda destra del torrente Cervo mediante una traversa fissa in pietrame e calcestruzzo, con longherine in ferro nel greto del torrente e con tavole in legno poste sul ciglio della traversa. L’acqua accede alla vasca di carico della centrale che viene immessa in una condotta in ferro per poi entrare nello stabilimento, scendere con un salto di 21.45m dalla vasca di carico allo scarico e alimentare due turbine tipo Francis ad asse verticale con potenza totale di 700 kW e portata massima totale turbinabile di circa 4 m3/s. Le turbine sono a 21m circa al di sotto dall’asse di carico. La turbina Francis è un particolare tipo di turbina composta da una voluta, da una girante e da un distributore. Nel distributore l’acqua incontra sezioni decrescenti, che servono per trasformare parte dell’energia di pressione in energia cinetica. L’acqua poi viene deviata dalle pale mobili della girante, su cui esercita una certa forza, che genera quindi potenza. Sullo stesso albero della girante della turbina è calettato un trasformatore, che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Dopo la turbina, l’acqua viene convogliata all’interno del canale inferiore: il canale porta l’acqua a Tollegno alimentando le successive derivazioni della ditta Gima immobiliare s.r.l., dell’Idroelettrica del Cervo, della Filatura di Tollegno e del Lanificio di Tollegno.

ROBELLA (AT)
Castello
Apertura: sabato 16, dalle ore 14.30 alle 17.30; domenica 17, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Il Castello dei Conti di Robilant, circondato da un ampio parco con olmi, ippocastani, tigli, aceri, ailanti, alberi di Giuda, ciliegi, cipressi, noci, pini, querce e tassi, sorge sulla sommità del colle dove è insediato l’antico abitato di Robella, da cui si gode un’ampia visuale su tutto il Monferrato. È uno dei castelli della Contea di Cocconato, feudo fin dall’alto Medioevo, dei Conti Radicati: titolarità mantenuta per diversi secoli finché, morto il conte Eustachio Radicati, passò per eredità ai Nicolis di Robilant e agli attuali eredi in linea femminile.
Il primo nucleo duecentesco del castello si presentava in forma di rocca poligonale e corte al centro, mura a scarpa e torre quadrata coronata da merlatura guelfa. Di questo primo edificio sono ancora riconoscibili, nella facciata principale e nelle imponenti cantine, la muratura originale e, in una parete del cortile interno, le aperture ad arco bicromo, mentre la torre fu distrutta tra il Cinquecento e il Seicento. A partire dal XVI secolo la fortezza ha subito ampliamenti e importanti trasformazioni, assumendo sempre più l’aspetto di residenza signorie dalla pianta irregolare. Di questo periodo è la realizzazione della “sala magna” al piano terra, caratterizzata da un imponente soffitto a cassettoni. Nella seconda metà del XVIII secolo con la costruzione del corpo a nord, su progetto dell’architetto Filippo Castelli, l’edificio assume le sue dimensioni attuali. Castelli conferisce al complesso un carattere signorile, sul modello dei palazzi di città; la facciata “a mezzanotte” è caratterizzata da finestre disposte simmetricamente e sormontate da lunette aggettanti, mentre la terrazza nasconde l’accesso carrabile alle cantine. L’apertura nelle Giornate d’Autunno prevede la visita attraverso le sale al piano terreno della dimora privata che comprendono l’ingresso, la biblioteca con l’archivio e alcuni salotti fino alla sala da pranzo, ambienti eccezionali finemente decorati e arricchiti da arredi e ritratti. Gli iscritti FAI avranno l’opportunità di salire sulla terrazza della specola, alta 436 metri, voluta dal conte Eustachio Radicati nei primi decenni del XIX secolo e progettata dall’ingegner Carlo Bernardo Mosca, e potranno godere dell’immenso panorama a 360° sull’arco alpino, dal Monte Rosa al Monviso.

NOVARA
Conservatorio “Guido Cantelli”
Apertura: sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 17.30
Il Conservatorio “Guido Cantelli”, intitolato al direttore d’orchestra novarese prematuramente scomparso, si trova nella sede che ospitava il Collegio Gallarini, struttura settecentesca che, dopo essere stata un ospedale, legò le sue vicende a quelle della famiglia Gallarini, grazie a Francesco Antonio e a suo padre Antonio Maria, generoso benefattore che rese possibile la nuova destinazione dell’edificio a istituto di istruzione per giovani. Nel 1831 venne presentato un piano di ristrutturazione dell’edificio al consiglio comunale; le opere di rimodernamento, su progetto dell’ingegnere Stefano Ignazio Melchioni, furono molteplici e si conclusero nel 1844. L’edificio è a pianta quadrata con una corte interna suddivisa da una bassa manica longitudinale e da un corpo che si sviluppa verso ovest; la facciata è abbellita da un timpano e da lesene. In altezza si sviluppa su due piani con grandi ambienti coperti da volte in muratura. Durante il rettorato di don Ercole Marietti (dal 1854 al 1905), estroso sacerdote di Galliate che si dilettava di architettura, vennero realizzate le decorazioni in cotto sulle facciate, furono poste le tegole colorate, oltre all’aggiunta di innumerevoli elementi architettonici come le balconate, le edicole con statuette, i pinnacoli a cuspide, gli steli con grifoni, tanto piacevoli quanto fragili e quindi in parte successivamente rimossi. Nel 1880 fu costruito un ampio dormitorio sul lato di ponente, sede dell’attuale auditorium. Nel 1883 si allungò il refettorio e si costruì un locale adiacente all’abitazione del rettore provvisto di finestrelle da cui egli poteva comodamente controllare tutti gli accessi dai cortili interni stando seduto alla scrivania. Dal 1915 al 1920 il collegio fu utilizzato come ospedale militare, mentre nel 1945, su decreto prefettizio, fu requisito e occupato dai partigiani, che ai tempi avevano l’incarico di polizia ausiliaria. Dopo un periodo di decadenza, tra il 1982 e il 1986 fu ristrutturato e oggi all’interno dei suoi locali risuonano le note degli allievi del Conservatorio “Guido Cantelli”. Durante le Giornate d’Autunno si potranno scoprire ambienti solitamente inaccessibili e conoscere le trasformazioni dell’edificio nel corso dei secoli.

Gigi Meroni, un mito granata e un anticipatore sociale

15 ottobre 1967, muore a Torino Gigi Meroni.

Il George Best italiano; il talento che scompare a 24 anni in un tragico incidente attraversando una strada del capoluogo subalpino in una uggiosa domenica d’autunno, l’ormai famoso Corso Re Umberto; il calciatore che infiammava le folle con i suoi dribbling, le sue follie creative, la sua capacità di ridicolizzare l’avversario senza mai infierire come capitava ad un altro mito del calcio argentino e juventino, Omar Sivori. No, Gigi Meroni si limitava a giocare al calcio. Ma, soprattutto, è stato un inventore del calcio. Un anticipatore del calcio moderno. E un anticipatore dei tempi. Meroni che gioca pochissimo in Nazionale per i capelli lunghi la barba lunga; Meroni che convive con una donna già sposata; Meroni che rinuncia al trasferimento alla Juventus – richiesto fortemente dall’Avvocato Gianni Agnelli che, non a caso, ha sempre visto lontano, anche nel calcio – e rimane il leader indiscusso della compagine granata; Meroni che, con il suo stile di vita e la sua visione del calcio, resta un anticipatore dei tempi che si apriranno ufficialmente solo l’anno successivo la sua scomparsa, nel 1968.
Certo, Meroni a 54 anni dalla sua scomparsa resta non solo un “mito” granata come lo sono rimasti i “ragazzi di Superga” ma rimane anche un’icona del calcio italiano ed europeo. La sua tragica e paradossale scomparsa in una sera dopo una bella vittoria contro la Sampdoria al Comunale per 4-2 e in attesa del derby poi vinto 4-0 con tre gol del suo grande amico Nestor Combin la domenica dopo la sua scomparsa. E la conferma della sua unicità e singolarità di personaggio arriva dalla vasta e copiosa pubblicistica su Gigi Meroni, sul suo estro e sul suo innato anticonformismo. Nel calcio come nella vita di tutti i giorni. Viveva in quella famosa mansarda di Piazza Vittorio a Torino, guidava una Balilla nera e attrezzata in modo artistico e inconsueto, dipingeva ritratti ed è stato giudicato un raffinato pittore. E, in ultimo, tratteggiava i suoi abiti che poi li faceva costruire su misura dal suo amico sarto personale.
Insomma, la “farfalla granata” è stato un figlio dei suoi tempi, indubbiamente. Ma Gigi Meroni è destinato a rimanere nella memoria collettiva dell’universo granata e del calcio italiano anche perchè, a cominciare proprio dal calcio, ha anticipato tutti i tempi. A livello sportivo, culturale, politico, sociale e calcistico. Certo, Meroni è stato fortemente contestato dal “politicamente corretto” dell’epoca e da quasi tutto il circo mediatico degli anni che l’ha visto protagonista: i famosi anni ‘60. E la conferma arriva anche dalla sua presenza saltuaria e precaria nella Nazionale – per la lunghezza dei capelli certamente ma non solo, come ovvio – e dalla considerazione concreta di molte altre società blasonate dell’epoca. Ma Meroni era ormai diventato un punto di riferimento nel calcio italiano e quando saliva i gradini degli spogliatoi per entrare in campo la sua presenza, e il suo estro, erano al centro delle opposte tifoserie. Per la gioia dei granata e per la sofferenza degli avversari.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, nel mosaico triste, tragico ma anche entusiasmante e vivace del mondo granata, Gigi Meroni continua a rivestire un ruolo del tutto particolare. Sì, un campione a volte incompreso e, purtroppo, calcisticamente non pienamente realizzato per la tragica scomparsa ma anche, e soprattutto, una persona che ha segnato profondamente la sua epoca anticipando quella rivolta sociale e quella rivoluzione dei costumi che avrebbe caratterizzato il nostro paese di lì a poco. Per questo Gigi Meroni resta nei cuori granata e nella leggenda del calcio italiano.

Giorgio Merlo

Concerto d’organo per i 400 anni della chiesa di San Martino a Revigliasco

Sabato 16 ottobre 2021 Moncalieri, ore 21 Chiesa parrocchiale di San Martino, Revigliasco

 

Revigliasco è un pezzo di storia fondamentale del nostro territorio. Di origini latine, è stato comune autonomo dal 1861 al 1928, quando fu accorpato a Moncalieri – commenta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – La borgata ha inoltre a fortuna di essere animata da una Pro Loco appassionata e con un forte spirito di iniziativa”.

In occasione dei festeggiamenti per i 400 anni della Chiesa di S.Martino a Revigliasco Torinese, la Parrocchia e la Pro Loco di Revigliasco invitano tutti sabato sera 16 ottobre a un concerto d’organo in onore della chiesa parrocchiale di cui ricorre il quarto centenario della fondazione (1620-2020). In programma musiche di i Mozart, Beethoven,Vangelis, Cesar Franck, Marco Frisina, Albinoni e Morricone, che verranno eseguite dal mezzo soprano Sabrina Pecchenino e dagli organisti Marco Gallo (organista della Gran Madre a Torino) e Stefano Rosso (organista incaricato per la prima visita in Piemonte di papa Benedetto XVI). Ingresso libero, posti limitati a un massimo di 65.

La serata inaugura un programma di festeggiamenti per celebrare degnamente i 400 anni della chiesa, che proseguirà con altri appuntamenti importanti: una conferenza il 29 ottobre con la partecipazione tra gli altri dello storico Gianni Oliva, una mostra e la Festa di San Martino il 14 novembre.

Musei Reali: un ricco calendario con visite speciali, attività all’aria aperta, aperture serali e tariffe agevolate

Anche questo week-end i Musei Reali sono pronti ad accogliere i visitatori con una fitta agenda di appuntamenti.

 

Sabato 16 ottobre, alle ore 16in occasione della giornata nazionale dell’Afasia, presso i Giardini Reali si terrà un concerto gratuito organizzato dall’associazione Musica e cura con la collaborazione di AITA, Fondazione Molo e Musei Reali di Torino. Un coro accompagnato da musicisti darà voce a tutte le persone affette da questo disturbo.

Sempre sabato 16 ottobre si terrà l’iniziativa Tutto in una nottecon apertura serale straordinaria della Galleria Sabauda dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso ore 22.30) al prezzo speciale di 10 Euro.

 

Inoltre, per il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno e in attuazione del Protocollo d’intesa siglato il 19 maggio 2021 tra Ministero della Cultura e la Susan G. Komen Italia ONLUS, fino al 31 ottobre i Musei Reali concedono l’ingresso gratuito ai sostenitori dell’associazione Komen Italia presentando in biglietteria la ricevuta di una donazione effettuata (Sostieni Komen Italia).

 

Visite speciali con CoopCulture

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali con le guide di CoopCulture.

Ogni martedì e venerdì, il pubblico sarà accompagnato nei magnifici appartamenti al piano terreno di Palazzo Reale, abitati da principesse, principi, sovrani tra la fine del Seicento e la prima metà del Novecento, e nelle suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Ogni mercoledì e sabato, in Galleria Sabauda si potranno visitare le sale dedicate ai Maestri piemontesi dalla seconda metà del Trecento all’inizio del Cinquecento e proseguire alla scoperta della straordinaria raccolta del finanziere Riccardo Gualino, con opere che datano dall’antichità al Novecento.

Ogni giovedì e domenica sarà possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: 20 euro (13 euro per Abbonamento Musei). Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Sabato 16 ottobre alle ore 11 domenica 17 ottobre alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra.

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 16 ottobre alle ore 15.30 e domenica 17 ottobre alle ore 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Attività nei Giardini Reali

Domenica 17 ottobre alle 15.30 tempo di foliage nei Giardini Reali con la visita Colori d’autunno. Gli operatori CoopCulture guideranno il pubblico alla scoperta degli alberi che popolano i giardini per scoprire insieme tutti i loro segreti. Proprio i loro rami e le loro foglie faranno poi da spunto per creare un coloratissimo “souvenir d’autunno”

Costo: bambini € 10 + biglietto speciale 2 Euro, adulti gratuito + biglietto speciale 2 Euro. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it

 

Le mostre in corso

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, fino al 12 dicembre i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene. Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda.

 

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.coopculture.it. Da ottobre è possibile visitare la mostra anche di sera: fino a gennaio, ogni primo sabato del mese la grande esposizione internazionale resterà aperta dalle ore 19.30 alle 23.00 (ultimo ingresso ore 22.00) al prezzo speciale di 10 Euro (11-25 anni ingresso ridotto 5 Euro).

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura/.

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Due progetti del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale 

Come ogni anno, il Comitato  Resistenza e  Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte organizza il “Progetto di storia contemporanea – Resistenza, resistenze, diritti violati, diritti negati” , giunto alla sua quarantunesima edizione.

Il Progetto si avvale della collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e degli Istituti storici della Resistenza ed è rivolto agli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di II grado e degli Enti di formazione professionale e da quest’anno anche agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Il concorso consiste nello svolgimento di un tema di ricerca con due declinazioni diverse: 1) per gli Istituti di istruzione secondaria di I grado: “Quali sono i diritti dei bambini e dei ragazzi? Sono stati sempre garantiti? Conoscete esempi del passato, anche riferiti al vostro territorio, in cui questi diritti sono stati messi in pericolo o, al contrario, promossi?”. 2) per gli Istituti di istruzione secondaria di II grado e gli Enti di formazione professionale: “Partendo dal Titolo Primo della Costituzione e analizzando i diritti fondamentali, quali tra questi hanno maggiore impatto sui giovani e devono essere con più forza garantiti? Studiate un esempio che vi sembra particolarmente significativo e costruite un manifesto che possa rivendicarlo”.

La partecipazione al concorso e l’adesione alla formazione vanno segnalate, entro il 20 ottobre 2021, inviando l’apposito modulo alla Segreteria del Comitato Resistenza e Costituzione all’indirizzo e-mail comitato.resistenzacostituzione@cr.piemonte.it . Gli elaborati dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre il 14 marzo 2022 all’indirizzo sopracitato, indicando nell’oggetto la seguente dicitura: “Progetto di Storia contemporanea” con il nome dell’Istituto/Ente di formazione. Gli Istituti Storici della Resistenza del Piemonte hanno organizzato un percorso formativo destinato a docenti e studenti in preparazione al tema proposto dal bando, secondo il calendario allegato; gli incontri si terranno a distanza, sulla piattaforma Zoom. Un secondo Progetto vede la luce quest’anno: “Chi è di scena? …La Repubblica”. La finalità del concorso è quella di proporre agli studenti e ai loro insegnanti un’occasione per spiegare e rappresentare, attraverso il teatro e la recitazione, la propria idea di Repubblica ispirata ai valori fondamentali della Carta costituzionale. Il concorso, rivolto agli istituti di istruzione primaria e secondaria di primo grado, consiste nella rappresentazione teatrale, riprodotta in un video, della propria idea di Repubblica italiana, attraverso scenografie, coreografie e testi. La partecipazione al concorso e l’adesione alla formazione vanno segnalate, entro il 20 ottobre 2021, inviando l’apposito modulo alla Segreteria del Comitato Resistenza e Costituzione all’indirizzo e-mail comitato.resistenzacostituzione@cr.piemonte.it . I video andranno inviati, a pena di esclusione, entro e non oltre il 14 marzo 2022 all’indirizzo sopracitato, indicando nell’oggetto la seguente dicitura “Bando Repubblica”.

Il razzismo nello sport

Fin da Olimpia 1896 (nella foto), anno della prima Olimpiade ed a seguire alla nascita delle paralimpiadi per disabili, molte persone hanno guardato allo sport per migliorare il nostro mondo e diffondere sani  principi come tolleranza, rispetto, uguaglianza e soprattutto integrazione.

Tantissime sono le storie individuali di uomini e donne, famosi e non, che grazie all’impegno agonistico hanno vinto vere e proprie battaglie personali. Ma da sempre c’è anche qualcuno che non la pensa così. Questo qualcuno può essere definito come razzista e possiamo affermare  che lo sport catalizzi su di sé il meglio e il peggio di questo scontro culturale ultracentenario. I razzisti presenti negli stadi di qualsiasi competizione vanno puniti con pene esemplari:
bisogna rendere più severe le regole e perseguire con maggiore rigore gli incidenti di natura razzista nello sport, sia sugli spalti che in campo,  bisogna saper intraprendere e portare avanti tante martellanti iniziative che sappiano esprimere la voglia di non abbassare la guardia nella battaglia contro questo grave problema che è anche e soprattutto una battaglia contro l’ignoranza che investe il mondo intero. Non solo razzismo contro gli atleti di colore ma si deve anche combattere i beceri cori contro i singoli atleti e le loro famiglie, di qualunque colore essi siano e provenienti da qualsiasi nazione del nostro mondo. bello ma spesso mancante di educazione civica.

Vincenzo Grassano

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

8  – 14 ottobre 2021

 

SABATO 9 OTTOBRE

Sabato 9 ottobre ore 10.30 – 16

ANTOINE DE LONHY. UN VIAGGIO TRA TORINO E SUSA

Palazzo Madama – giornata di visita alle mostre con bus granturismo

In occasione dell’apertura della mostra a Palazzo Madama dedicata all’artista Antoine de Lonhy, che completa il percorso espositivo cominciato presso il Museo Diocesano di Susa, proponiamo un itinerario giornaliero, che permetterà ai partecipanti di immergersi nell’attività poliedrica dell’artista, giunto in Piemonte nella seconda metà del Quattrocento. Le opere esposte nelle due sezioni della mostra consentono di focalizzare l’attenzione sulla maestria di Lonhy pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami.

L’appuntamento è a Palazzo Madama, dove alle ore 10.30 vi aspetterà la guida per illustrarvi le opere d’arte esposte nella nuova mostra allestita presso la grande Sala Senato. A seguire, in Piazza Castello – fronte Teatro Regio, vi aspetterà il bus granturismo per condurvi presso la città di Susa, sempre in compagnia della guida. Dopo il pranzo libero, occasione per poter ammirare le testimonianze archeologiche e architettoniche che evidenziano il lungo passato storico della città, l’appuntamento sarà alle ore 14.30 presso l’ingresso del Museo Diocesano. Con la guida visiteremo la mostra, testimonianza dello stretto legame che l’artista ebbe con la Valle di Susa.

 

Programma

ore 10.30 visita mostra a Palazzo Madama (ritrovo 15 minuti prima)

ore 12.00 partenza per Susa (ritrovo bus davanti al Teatro Regio)

pausa pranzo libero a Susa

ore 14.30 visita mostra

ore 16.00 partenza per Torino (rientro previsto per le ore 18.00)

 

Costo: 40 € a persona (comprensivo di prenotazioni, visite guidate e trasporto bus granturismo)

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso alle mostre; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e di Torino+Piemonte card.

Info e prenotazioni: tutti i partecipanti dovranno essere in possesso di Green pass, il bus granturismo da 50 posti potrà contenere un massimo di 25 partecipanti. L’evento sarà attivato a raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Pagamento online o via bonifico. Per coloro che desiderano effettuare il pagamento tramite bonifico bancario sarà necessario prima prenotare il tour via mail all’indirizzo info@arteintorino.com

Il pagamento è da effettuarsi a:

CODICE IBAN: IT 93 I 02008 01119 000105974696 – UNICREDIT

C/c intestato a: THEATRUM SABAUDIAE TORINO

Causale: De Lonhy 9 ottobre + nome e cognome

 

Sabato 9 ottobre ore 15

AI PIEDI DELLA TORRE

Palazzo Madama – visita guidata tematica al Castello e al Giardino

Vi proponiamo un itinerario insolito all’interno di Palazzo Madama, per scoprire e riscoprire uno dei suoi aspetti, questa volta non tanto legato all’epoca barocca o le sue collezioni, ma bensì al più lontano XV secolo. Vi racconteremo la storia di un’architettura straordinaria, che ancora oggi possiamo leggere osservando i diversi elementi costruttivi e decorativi dell’edificio, per proseguire attraverso una passeggiata nel Giardino Botanico Medievale ai piedi della torre. Un vero e proprio angolo verde in epoca medievale, le cui prime testimonianze risalgono al 1402, periodo in cui furono avviati i lavori di ingrandimento dell’edificio per volere di Ludovico principe d’Acaia.

Grazie ai documenti conservati all’Archivio di Stato si è potuto ricostruire il giardino nella forma e nell’inserimento di piante ed erbe, presenti nei diversi trattati dell’epoca.

Approfittando ancora dell’apertura autunnale avremmo modo di percorrere e approfondire le diverse parti di cui è composto: dall’hortus (orto) al viridarium (bosco e frutteto) fino al iardinum domini (giardino del principe).

Costo: €6 per visita guidata (max 10 persone) + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Abbonamento Musei e possessori Torino + Piemonte Card)

Prenotazione obbligatoria: la visita sarà attivata a raggiungimento del numero minimo di partecipanti: t. 011 5211788 / info@arteintorino.com

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.

 

Sabato 9 ottobre ore 16

IL FEMMINILE TRA SACRO E PROFANO NELLE COLLEZIONI DEL MAO

MAO – visita guidata per possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte

Il MAO propone itinerari volti ad illustrare alcuni significati del Femminile nella produzione artistica delle culture orientali rappresentate dalle opere della collezione permanente del museo. Questo appuntamento è dedicato alla Galleria della Regione himalayana.

La galleria dedicata alla Regione Himalayana ospita esemplari di arte religiosa buddhista. Il percorso tematico si sofferma in particolare sulle figure femminili rappresentate nello sterminato pantheon del Buddhismo Tantrico, la particolare forma di Buddhismo che si diffuse nella Regione Himalayana.

Informazioni e prenotazioni: visita guidata in museo riservata ai possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte: 6 €. Prenotazioni al numero 800329329. Le visite saranno attivate con un numero minimo di partecipanti.

 

 

DOMENICA 10 OTTOBRE

 

Domenica 10 ottobre

CHINA GOES URBAN. La nuova epoca della città

MAO – chiude la mostra

Chiude oggi al pubblico la mostra “China Goes Urban. La nuova epoca della città”, curata dal Politecnico di Torino e da Prospekt Photographers, in collaborazione con la Tsinghua University di Pechino e Intesa Sanpaolo.

La mostra, frutto di una ricerca pluriennale, propone al pubblico una prospettiva nuova e ampia che traccia una linea di continuità tra passato, presente e futuro, mettendo in relazione la cultura della Cina tradizionale con le imponenti trasformazioni delle città cinesi contemporanee. Un’occasione per approfondire e interrogarsi sulle sfide lanciate dai cambiamenti urbani in atto non solo in Cina, ma in tutto il pianeta. Partendo dall’esplorazione di alcune new town cinesi e delle contraddizioni innescate dai frenetici processi di inurbamento e di espansione urbana, la mostra punta infatti a stimolare una riflessione sulla città di oggi e del futuro.

 

 

Domenica 10 ottobre

F@MU – GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO

GAM, MAO e Palazzo Madama – attività per famiglie

La Fondazione Torino Musei aderisce alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, che torna domenica 10 ottobre dopo un anno di stop.

La Giornata F@MU è ormai un appuntamento irrinunciabile, che punta a favorire l’incontro fra i musei e le famiglie con bambini e a sottolineare il ruolo che le istituzioni museali rivestono nella società in quanto luoghi aperti e accoglienti, anche per i visitatori più piccoli: un’occasione per godere del nostro patrimonio artistico e conoscere il territorio, per imparare, per crescere attraverso il confronto con gli altri e per scoprire che l’arte può anche essere divertente!

Il tema della giornata F@MU 2021 è “Nulla accade prima di un sogno” e i tre musei di Fondazione Torino Musei hanno appositamente programmato altrettante attività rivolte ai piccoli visitatori.

 

Il programma delle attività:

 

PALAZZO MADAMA

ore 11

BIANCO SU BIANCO

Non sempre il bianco è uno spazio vuoto, a volte basta mettere a fuoco e nel bianco appaiono mondi inaspettati dove vivono figure silenziose. È quello che accade nel Rilievo con San Giovanni Battista di Pietro Paolo Olivieri, dove i bambini scoveranno molte specie di animali nascosti all’interno di una natura rigogliosa. Una “caccia al dettaglio” per analizzare l’opera usando i concetti spaziali di vicino/lontano, davanti/dietro, sinistra/destra e troveranno tanti suggerimenti per rappresentare uno spazio immaginario creando una scultura di carta.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria: tel 011 4429629 o madamadidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

GAM

ore 15

NULLA ACCADE PRIMA DI…

La GAM propone un pomeriggio dedicato a grandi e piccini. Il mondo dei sogni, nelle diverse sfaccettature degli artisti del Novecento, sarà il punto di partenza per attività creative per tutta la famiglia. Nello Spazio Lab i bambini daranno forma ai sogni attraverso la sperimentazione di tecniche e colori, mentre l’evanescenza tridimensionale di Fausto Melotti coinvolgerà gli adulti nella creazione di sculture in argilla.

Costo: € 7 a partecipante (+biglietto di ingresso per adulti, gratuito per possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com.

 

MAO

Ore 16

SEGNI DI CARTA

L’esplorazione dell’affascinante produzione artistica presente nella galleria dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia, tra caleidoscopici disegni geometrici, forme sinuose di foglie e fiori e diversi stili calligrafici, tra ceramiche e tessuti, fornirà l’ispirazione per la realizzazione in laboratorio di creazioni in carta colorata, arricciata e incollata con la tecnica del quilling.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it, entro il venerdì precedente.

 

 

MERCOLEDI 13 OTTOBRE

 

Mercoledì 13 ottobre ore 16

ROSE D’AUTUNNO

Palazzo Madama – visita con il curatore botanico Edoardo Santoro

Una passeggiata in giardino per parlare di rose: l’autunno è il momento migliore per apprezzare i colori delle bacche delle rose botaniche e per ammirare gli ultimi scampoli di fioritura della bianca e profumata rosa moschata, che è coltivata nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama.

Le rose d’autunno hanno tonalità più intense e fioriture prolungate, favorite dalle temperature fresche.

Ottobre è anche il mese in cui prendersi cura con maggiore attenzione delle piante e dunque effettuare la potatura di formazione, la fertilizzazione del terreno e la piantagione di nuove rose prima del gelo invernale.

La passeggiata si concluderà in museo per leggere alcune notazioni botaniche e citazioni d’autore, tratte dal libro Rose d’autunno della casa editrice La Campanella.

Costo: € 4 (max 15 persone); durata 1h30

Info: il giardino è visitabile con un biglietto dedicato (5€, gratuito Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card) oppure con il biglietto di ingresso al museo.

Prenotazioni: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 14 OTTOBRE

 

Giovedì 14 ottobre GAM – apre la mostra

FATTORI. Capolavori e aperture sul ‘900

 

ANTEPRIMA PER LA STAMPA Mercoledì 13 ottobre | dalle ore 12.00 alle 13.30

RSVP

GAM TORINO Daniela Matteu | daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it

24 ORE Cultura Elettra Occhini | elettra.occhini@ilsole24ore.com

 

La GAM ospita per la prima volta nei suoi spazi una grande retrospettiva dedicata all’opera di Giovanni Fattori (Livorno 1825- Firenze 1908), uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano che seppe interpretare in modo originale e innovativo tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale a cui seppe infondere, analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità. La mostra “Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900”, che apre al pubblico dal 14 ottobre per proseguire fino al 20 marzo 2022, è organizzata e promossa da GAM TorinoFondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno. Il percorso espositivo, che presenta oltre 60 capolavori dell’artista livornese, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti, si articola in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894, dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta fino alle tele dell’età matura, che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore, capace di aperture sull’imminente ’900.

 

Giovedì 14 ottobre ore 17

COME UN TESSUTO

Palazzo Madama – attività per famiglie

Come sono vestiti i personaggi dipinti da Antoine de Lonhy? Osserviamo i mantelli, gli abiti, i copricapo e facciamo un confronto con il nostro guardaroba per scoprire l’importanza dei colori, l’eleganza delle pieghe e i motivi che animano i tessuti.  Gli elementi naturali presenti sui tessuti dipinti daranno lo spunto per lavorare sul concetto di ordine e disordine con forme di cartoncino colorato.

Info: età consigliata 5/10 anni; durata 90 minuti

Costo: €7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori

Prenotazione obbligatoria: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Giovedì 14 ottobre ore 18.30

COME SASSI NELL’ACQUA

GAM – Evento nell’ambito di Torino Foto Festival realizzato dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografia

La GAM di Torino è felice di presentare nell’ambito del Torino Foto Festival realizzato dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografia una selezione di film e video d’artista dove il tempo fotografico dell’immagine fissa e il fluire del tempo filmico sono posti a confronto.

Guardare una fotografia all’interno di un video o di un film è come osservare un sasso sul letto di un fiume o sul fondo del mare. Il suo senso solido di realtà conclusa ci appare come velato dallo scorrere del film, quasi disincarnato dalla dimensione effimera di una durata volatile che non gli appartiene. Foto e film si trovano sovrapposti, stratificati portatori di diversi sentimenti del tempo. Nelle opere in mostra, provenienti dalla collezione della VideotecaGAM, talvolta la fotografia si mostra come cellula vitale, generativa del film, come nell’opera di Robin Rhode, altre volte offre un specchio rovesciato alla natura filmica. È il caso della foto di una superficie marina che si offre come traguardo finale del lungo zoom di Snow in Wavelength in cui il flusso del film trova il proprio traguardo in un’immagine fissa che documenta però l’eterno movimento dell’acqua. T.J. Wilcox invece, nel suo Garland 5, sovrappone al senso crepuscolare – come lo definì Susan Sontag – della natura fotografica, il sentimento nostalgico del tempo custodito nei vecchi film documentari.

In Unisono di Giulio Paolini e in Senza titolo di Francesco Barocco le fotografie che appaiono sono documentazioni di opere d’arte il cui tempo liminale e assoluto viene a complicare il dialogo tra foto e video, così che il senso della durata insito nel film, la sua impermanenza, seppur presente, ci appare come riassorbita dal tempo eterno della storia dell’arte, nella presenza perdurante dell’opera attraverso i secoli.

 

Opere in proiezione continua:

 

Michael Snow, Wavelength, 1966/2003, 16mm, colore, sonoro, 15’

Giulio Paolini, Unisono, 1974, video, b/n, muto, 1’

T.J. Wilcox, Garland 5, 2005, 16mm, colore, muto, 6’49”

Robin Rhode, Promenade, 2008, video animazione, b/n, sonoro, 5’

Francesco Barocco, Senza Titolo, 2004, video, col, muto, 7’6”

 

Durata compressiva del programma: 35 minuti

Le modalità di accesso alla GAM e alle attività sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Per avere informazioni aggiornate, clicca qui

Info www.gamtorino.it

L’industria tessile a Chieri e in Piemonte nel Novecento

Sabato 9 ottobre 2021 – ore 15.00 Museo del Tessile di Chieri Porta del Tessile – Via Santa Chiara 5

 

Conferenza e proiezione del documentario “Il patto della montagna”

Sabato 9 ottobre, alle ore 15.00, al Museo del Tessile di Chieri (Sala della Porta del Tessile, via Santa Chiara 5) si svolgerà un incontro dedicato al tessile in Piemonte nel Novecento, quale motore di sviluppo urbano, ma anche propulsore di sviluppo di una società civile più equa e solidale, oltre che creativa e produttiva.

Introdotto da Melanie ZEFFERINO, Presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile nonché curatrice del ciclo di eventi, lo storico dell’architettura Filippo MORGANTINI terrà una relazione su «Industria tessile e sviluppo urbano a Chieri tra Ottocento e Primo Novecento»epoca in cui il polo industriale chierese si poneva all’avanguardia anche per l’impiego di nuovi materiali.

Seguirà una breve presentazione di Sara CONFORTI, artista e ricercatrice di moda sostenibile, ad introduzione del film documentario «Il patto della montagna» (regia di Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini, 2017).

Realizzata con il contributo della Direzione Generale per il Cinema del Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo (MIBACT), Film Commission Torino Piemonte, Jean Vigo Italia (Roma) e VideoAstolfoSullaLuna (Biella), questa produzione cinematografica svela l’intreccio fra imprenditori, operai e partigiani che si accordarono per mantenere attiva la produzione tessile industriale nel contesto biellese e migliorare le condizioni di lavoro affermando la parità retributiva nel pieno della seconda guerra mondiale, al tempo della Resistenza.

Si tratta di una ricostruzione storica che, alla luce delle crisi acuitesi nel nuovo millennio, può essere vista come un monito a riscoprire il patto sociale per virare verso un futuro maggiormente improntato a valori di equità, senso civico e condivisione del bene comune nell’interesse della collettività stessa e della sua industria creativa (il trailer su: www.ilpattodellamontagna.com).

Biglietto: 3 euro (evento e museo)

Prenotazione obbligatoriaprenotazioni@fmtessilchieri.org

I visitatori devono essere in possesso di green pass, da esibire all’ingresso,

e indossare la mascherina in ottemperanza delle norme di sicurezza in vigore

L’evento fa parte del ciclo di conferenze «ARS ET INDUSTRIA»organizzato dalla Fondazione Chierese per il Tessile e Museo del Tessile con il patrocinio del Comune di Chieri, della Città Metropolitana di Torino, della Regione Piemonte, e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando CivICA-progetti di cultura e innovazione civica.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

   Centro Studi – Archivio Storico e Biblioteca

   Via Giovanni Demaria 10, Chieri

   Lunedì-Venerdì: 9:30 alle 12:30 | Sabato: 14:00-18:00

   Esposizione permanente

   Via Santa Chiara 11A, Chieri

   Martedì, Mercoledì e Venerdì: 9:30-12:30

   Sabato: 14:00-18:00 | Domenica su prenotazione: 10:00-12:00

   Sala della “Porta del Tessile”

   Via Santa Chiara 5, Chieri

   Apertura in occasione di eventi e mostre temporanee

    Laboratori, Orto Botanico e Uffici

  Informazioni: prenotazioni@fmtessilchieri.org    +39 329 4780542

Da Palazzo Arsenale al Seminario, tornano le Giornate Fai d’autunno

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Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021

Visite a contributo libero in 600 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 300 città d’Italia.

Tra questi, 42 beni delle Forze Armate in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto
L’EDIZIONE 2021 È DEDICATA AD ANGELO MARAMAI GIÀ DIRETTORE GENERALE DEL FAI (1961-2021)

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale. Quest’anno, tra le aperture proposte, ecco alcuni luoghi sorprendenti delle Giornate FAI:

A Torino saranno aperti:

PALAZZO ARSENALE SEDE DEL COMANDO PER LA FORMAZIONE E SCUOLA DI APPLICAZIONE DELL’ESERCITO

PALAZZO DEL SEMINARIO METROPOLITANO DI TORINO, ORA SEDE DEL POLO TEOLOGICO TORINESE

CHIESA DI SAN SALVARIO
GRAN LOGGIA D’ITALIA DI RITO SCOZZESE (solo per soci FAI)
MUSEO DELL’INDUSTRIA AERONAUTICA, situato presso lo stabilimento Leonardo Velivoli di Torino-Caselle.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni. La realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana dell’11 ottobre.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19.

Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy

Si conclude a Torino, in un’antologica presentata a Palazzo Madama, il poliedrico “viaggio artistico” dell’artista borgognone

Dal 7 ottobre al 9 gennaio 2022

“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy”, atto secondo. Mentre prosegue, infatti, fino al prossimo 7 novembre, al “Museo Diocesano” di Susa la prima  tappa piemontese della mostra dedicata a de Lonhy (e curata da Vittorio Natale), il testimone passa ora a Torino, dove nella “Sala Senato” di Palazzo Madama e sotto lo stesso titolo sono raccolte (fino al 9 gennaio del 2022) 35 opere dell’artista di Borgogna, arrivate da prestigiosi prestiti nazionali ed internazionali, pubblici e privati, alcune mai esposte al pubblico. Curata da Simone Baiocco e Simonetta Castronovo, anche la rassegna torinese (sponsorizzata da “Reale Mutua”) si inserisce nel progetto nato nell’ambito  del “Réseau européen des musées d’art médiéval”, una rete di musei europei fondata nel 2011 da Élisabeth Taburet-Delahaye, già direttrice del “Musée de Cluny – Musée National du Moyen Âge” di Parigi, per promuovere iniziative espositive comuni, ricerche condivise, convegni e conferenze sul proprio patrimonio artistico. Obiettivo della mostra subalpina, quello di “ricomporre” la visione artistica estremamente poliedrica di Antoine de Lonhy – pittore, ma anche miniatore, maestro vetraio, scultore e autore di disegni per ricami – che ebbe un impatto straordinario per il rinnovamento del panorama figurativo di quello che è oggi il territorio piemontese, nella seconda metà del Quattrocento. Originario di Autun, in Borgogna, e formatosi alla scuola della pittura fiamminga, fra i vari Jan van Eych ed i Rogier van der Weyden, l’artista visse e lavorò in tre Paesi diversi, intrecciando il “fare” dell’originaria cultura nordica a quella mediterranea e savoiarda, divenendo “portatore – dicono i curatori della rassegna – di una concezione europea del Rinascimento, caratterizzato dalla capacità di sintesi di diversi linguaggi figurativi”.

Tenendosi sempre ben lontano dagli orpelli e dagli eccessi decorativi di quel “gotico internazionale” che allora andava per la maggiore. Artista eclettico, dalla carriera itinerante, lo si trova dapprima a Tolosa, in Francia meridionale, dove realizzò almeno un ciclo di affreschi e decorò diversi codici liturgici e statuti cittadini; in seguito é a Barcellona, in Catalogna, dove ancora sopravvive uno dei suoi capolavori, la grande vetrata per la “Chiesa di Santa Maria del Mar”; infine nel ducato di Savoia, dove si spense, probabilmente, prima della fine del secolo. Il trasferimento di Lonhy dalla Spagna ad Avigliana – dove è documentato dal 1462 – si deve a diversi fattori, “come la presenza in questo centro di un castello dei duchi di Savoia e la vicinanza con le prestigiose Abbazie di Novalesa e Ranverso, poste sulla Via Francigena, una delle principali arterie di comunicazione già dal Medioevo, da cui passavano cavalieri, ecclesiastici e mercanti di mezza Europa, e quindi un luogo promettente per un artista alla ricerca di nuovi incarichi”.

L’esposizione torinese inizia raccontando la “scoperta” di Antoine de Lonhy: come spesso avviene nel campo della storia dell’arte, la sua vera identità è stata messa in luce infatti  solo in anni relativamente recenti, grazie a lavori di ricerca condotti in parallelo da vari studiosi. In precedenza de Lonhy era indicato con diversi nomi convenzionali: dal “Maestro delle Ore di Saluzzo”, da un manoscritto miniato oggi  conservato alla “British Library” di Londra (presente in mostra),  al “Maestro della Trinità di Torino”, da uno dei suoi principali dipinti custodito proprio a “Palazzo Madama”. Suggestivo l’itinerario artistico europeo documentato in mostra, ma ancor di più la sezione (la più estesa) rivolta agli anni della sua permanenza nel Ducato di Savoia. Il fascino dei dipinti raccolti in questa occasione aveva conquistato già in passato alcuni collezionisti privati, le cui storie sono sempre affascinanti, pur rimanendo nel “dietro le quinte”. Emblematico il caso del senatore Leone Fontana, che nell’Ottocento aveva acquistato la già citata “Trinità”, inserendola nella sua ricchissima raccolta di opere piemontesi, donata in seguito al Museo di Torino. Da segnalare anche la “Dormitio Virginis”, quattro tavole disperse fra Aversa, Parigi e Torino (in deposito presso Palazzo Madama) e la “Presentazione di Gesù al Tempio”  del 1490. Forse la sua ultima opera.

Gianni Milani

 

“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy”

Palazzo Madama – Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel.011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino al 9 gennaio 2022

Orari: lun. merc. ven. sab. e dom. 10/18, giov. 13/21. Chiuso il martedì.

 

Nelle foto

–         “Libro d’Ore secondo l’uso liturgico di Chalon-sur-Saone”, tempera ed oro su pergamena, 1446-’49 ca.

–         “Trinità e angelo piangente”, dipinto su tavola trasportato su tela, 1465-’70 ca.