società- Pagina 77

Stereotipi e Pregiudizi: Sciagura o Natura?

Spesso al giorno doggi sentiamo parlare di stereotipi e pregiudizi, quasi sempre attribuendovi unaccezione negativa.

Anzi, la nostra idea di questi due idiomi è tanto negativa che ormai non li riconosciamo più per ciò che sono davvero.

 

Sapevate che i pregiudizi sono classificabili come positivi o negativi?

E sapevate che i pregiudizi sono un conseguenza degli stereotipi?

Permettetemi unintroduzione scientifica a questi due concetti: secondo la psicologia contemporanea, gli stereotipi non sono altro che una raffigurazione rigida e semplificata di un determinato aspetto della realtà.

Nascono da un processo di generalizzazione che la nostra mente svolge automaticamente, nel momento in cui riceve una mole di informazioni troppo elevata riguardo un determinato dato

Fondamentalmente noi tutti tendiamo a semplificare le informazioni riducendole a caratteri di portata del tutto generale.

A questo punto nasce il pregiudizio, ovvero la posizione interioreche assumiamo riguardo a quel determinato dato di cui ci siamo fatti unidea.

E che ci crediate o no, la nostra posizione può essere anche positiva!

Il problema è che in passato sono stati per lo più i pregiudizi negativi a prendere il sopravvento.

Pensate ad esempio allantisemitismo o alla xenofobia.

Non a caso diversi psicologi affermano che la nascita di pregiudizi negativi è strettamente collegata ad una pregressa educazione autoritariacosa di cui ahimè, il vissuto del nostro Paese è pervaso.

Ecco spiegato perché comunemente si guarda ai pregiudizi con disprezzo.

Eppure da tutto questo balza allocchio qualcosa di importanteche si parli di stereotipi o di pregiudizi non si tratta mai di qualcosa di oggettivo, bensì di concetti creati esclusivamente dalla mente umana!

Molte volte lidea che ci creiamo di una determinata realtà sociale fa semplicemente parte di unaspettativa, raramente deriva da unesperienza concreta di quella realtà.

Difatti, quelle astrazioni non finiscono mai col coincidere con la verità.

Prendiamo in considerazione un banale esempio, ammettiamo che qualcuno pensi che gli orientali siano tutti simili tra loro: da questo si deduce che chi lo pensa sicuramente non è orientale, poiché se lo fosse saprebbe bene che esistono tratti somatici che distinguono tra loro anche gli orientali.

Occorre perciò ricordare che pregiudizi e stereotipi, raramente,dicono qualcosa sulla realtà a cui si riferiscono, ma rivelano sempre qualcosa su chi li formula.

 

Stereotipi e pregiudizi sono quelli che sono, e non saremo noi a cambiarli, ciò che possiamo fare però è cambiare lo guardo con cui li osserviamo.

Probabilmente non esistono pregiudizi davvero positivi o negativi, stereotipi davvero giusti o sbagliati; esistono solo punti di vista, tante informazioni e uninfinità di menti che le elaborano.

 

Valentina Veronese

Il 2022 degli italiani su Reels, Torino tra le città più taggate

Quali  sono state le tendenze su Reels nel corso del 2022 che volge al termine? Quali le canzoni, gli hashtag e gli argomenti più popolari nei reel creati dagli italiani su Instagram?

Mai come nell’ultimo anno, i Reel sono diventati fondamentali per milioni di creator nel mondo e rappresentano oggi il 20% del tempo speso su Instagram. Con il formato dei video brevi le persone hanno sperimentato nuovi modi per intrattenersi, raccontare esperienze ed esprimersi in modo innovativo e creativo.

Ecco quali sono stati i trend più popolari del 2022 su Instagram Reels, raggruppati per aree tematiche.

LUOGHI 

Da sempre il tema del viaggio riscuote successo sui social, fa sognare e rappresenta una delle occasioni preferite per condividere foto e video. Tra le mete del Belpaese più taggate nei reel troviamo:

  • Milano

  • Roma

  • Napoli

  • Torino

TEMI DI INTERESSE

Ricette di piatti, reportage di viaggi, beauty tutorial, outfit inspo e tanto altro ancora… quando scrolliamo il feed di Instagram ci imbattiamo in reel di ogni tipo. Ma cosa hanno amato gli italiani su Reels? Ecco alcuni dei temi che hanno generato maggior engagement:

  • Food

  • Moda e beauty

  • Sport e benessere

Il food e, più in generale, il settore della ristorazione e ospitalità si è rivelato trending topic su Reels, con ricette step by step per stimolare l’appetito, best practice e curiosità su ingredienti e prodotti e racconti di ristoranti ed esperienze culinarie.

HASHTAG

Gli hashtag più utilizzati dimostrano che gli italiani creano reel anche per commentare una vasta gamma di argomenti, dai personaggi televisivi ai temi importanti legati alla società e all’attualità.

Il 2022 è stato l’anno del Metaverso e della realtà virtuale. Tutti ne parlano, tanto che alcuni termini e hashtag sono diventati di uso comune:

  • #ethereum

  • #bitcoin

  • #nft

  • #metaverse

Non potevano mancare temi di stretta attualità tra gli argomenti più commentati su Reels. L’elenco degli hashtag più utilizzati dimostra come i video brevi stiano diventando un nuovo strumento di informazione e di educazione. Gli hashtag più gettonati, in questo ambito, sono:

  • #iran

  • #ucraina

  • #royalfamily

  • #elezioni

Festival, programmi televisivi e celebrità sono da sempre al centro delle conversazioni sui social. La popolarità di personaggi del mondo dello spettacolo non si misura solo sul grande schermo ma anche e soprattutto sui social. I vip e gli hashtag più utilizzati nel corso dell’anno sono stati:

  • #violacomeilmare

  • #soniabruganelli

  • #francescachillemi

  • #oriettaberti

Anche lo sport si conferma tra i temi più popolari su Reels, con workout video e ricette healthy che spopolano tra i video brevi. Gli hashtag più utilizzati sono stati:

  • #gymroutine

  • #gymrat

  • #gymfreak

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, le persone hanno ricominciato a viaggiare. Il mare, si sa, resta la meta preferita e con grande sorpresa è il Made in Italy ad avere la meglio tra le scelte degli italiani. Ecco, quindi, gli hashtag più popolari:

  • #italy

  • #madeinitaly

  • #travel

  • #summer

  • #sea

CANZONI 

Da sempre, la musica accompagna le nostre giornate e i nostri momenti più importanti. Ecco le canzoni più utilizzate dagli italiani nei reel su Instagram, nel corso del 2022:

  • Tick Tick Boom di Sage The Gemini (feat. BygTwo3)

  • As it Was di Harry Styles

  • La dolce vita di Fedez, Tananai e Mara Sattei

Tuttavia, sempre più spesso è la Generazione Z a stabilire le tendenze musicali. Tra le hit più amate dai più giovani, ci sono:

  • SNAP di Rosa Linn

  • The Nights di Avicii

  • Hits 2021 (Mashup) di Trinix

  • I’m Good (Blue) di David Guetta e Bebe Rexha

Tra i due laghi sui binari del tram

Per più di tre decenni, dal 1910 al 1946, fu possibile raggiungere il lago d’Orta dal lago Maggiore viaggiando comodamente in tram.

Il collegamento venne garantito dalla tramvia Intra-Omegna, linea a scartamento normale che copriva il tragitto di venti chilometri con nove fermate, gestita dalla Savte, acronimo della Società Anonima Verbano per la Trazione Elettrica. Il materiale rotabile era stato ricavato dalle motrici usate per la ferrovia sopraelevata costruita per l’Esposizione milanese del 1906  che collegava, a sette metri d’altezza e per poco più di un chilometro e mezzo, il Parco Sempione e la Piazza d’Armi (l’attuale zona Fiera). Terminata l’Esposizione che in omaggio al traforo del Sempione,  inaugurato lo stesso anno, era stata dedicata ai trasporti, gran parte di quel  materiale venne acquisito dalla Savte che aveva in programma l’ambizioso progetto della tranvia tra i due principali centri del Cusio e del Verbano. Impresa di tutto rispetto che, divisa in vari tronchi, si concretizzò  in pochi anni. Il progetto iniziale prevedeva un collegamento tra la stazione ferroviaria di Fondotoce e la città svizzera di Locarno. Vari enti, tra cui la Banca Popolare di Intra, s’impegnarono dal punto di vista finanziario ma il progetto venne ripensato, realizzato solo parzialmente e con grande ritardo, tra Pallanza a Fondotoce. Il primo viaggio della tranvia avvenne il 16 Ottobre 1910. Ma si trattava , come scrissero i giornali dell’epoca, dell’attuazione “di una minima parte del grandioso programma che la Società Anonima Verbano ha tracciato e si ripromette di esaurire non oltre l’autunno prossimo“. In realtà il secondo tratto fino ad Omegna fu aperto nel gennaio del 1913 e , successivamente, furono posati i binari per il proseguimento da Pallanza all’imbarcadero di Intra. L’ipotizzato prolungamento fino a  Cannobio, a ridosso del confine con l’elvetico Canton Ticino, non fu mai realizzato. La giornata della tranvia era articolata con ventidue coppie di corse tra i due capolinea e poche altre limitate al segmento Gravellona – Omegna. Nel 1939 la Savte si rese conto della necessità di operare un restauro delle infrastrutture e dei tram, ma lo scoppio del secondo conflitto mondiale rese impossibile la fornitura dei materiali per la necessaria manutenzione. Terminato il conflitto i problemi legati al funzionamento della tranvia si palesarono in tutta evidenza e la Savte immaginò di abbandonarla per privilegiare il trasporto su strada. Fu ipotizzata la trasformazione in filobus, ma la linea venne definitivamente chiusa nei primi anni ’50, sostituendola “in via provvisoria” con il trasporto automobilistico. E, come tutte le cose provvisorie, la scelta della gomma a discapito del ferro diventò definitiva e segnò il tramonto della tranvia. Le uniche rotaie su cui sferragliarono ancora dei convogli fino ai primi anni ‘80, seguendo il vecchio tracciato per un breve tratto, collegarono la ferriera  omegnese della Pietra, ex Cobianchi, alla stazione ferroviaria di Crusinallo.

Marco Travaglini

Nonno Gelo a Torino

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

L’influenza sta galoppando oltre il Covid, molta gente ne è stata colpita. È nevicato e la temperatura è molto rigida. Il sindaco di Torino Lo Russo si ostina a limitare a 13 ore il riscaldamento, ignorando anche anziani, bambini e malati. In urss invece del Natale si festeggiava Nonno Gelo. Temo voglia farci passare il Natale in casa al freddo o a spendere cifre astronomiche in stufe elettriche, con un dispendio energetico notevole. Strano che un bravo perito industriale come Lo Russo non capisca queste cose. Sarebbe meglio che si occupasse di meno del Pd e del suo nuovo leader e di più dei cittadini al freddo. Tredici ore sono poche e che comportano interruzioni del Servizio che penalizzano fasce di inquilini. Intanto c’è chi usa il riscaldamento autonomo, ignorando i divieti del sindaco Lo Russo che forse rimpiange il gelo sovietico o ritiene che Torino abbia lo
stesso clima di Palermo.  Vorrei poter controllare se le tredici ore vengono rispettate anche nel suo studio di sindaco. Ci sta facendo tornare ai tempi del sindaco comunista Coggiola all’indomani della seconda guerra mondiale.

Arte e cultura per promuovere diritti umani e civili

Al via le raccolte fondi dei 15 progetti vincitori del bando Impatto+ 2022 del Gruppo Banca Etica

Dalla summer school sugli studi di genere all’audiolibro multilingue realizzato da bambini migranti; dal corto sulla disabilità al laboratorio di teatro interculturale: si possono sostenere su Produzioni dal Basso le campagne vincitrici del bando promosso da Banca Etica ed Etica Sgr. Se riusciranno a raggiungere in crowdfunding il 75% dell’obiettivo economico previsto, Etica Sgr erogherà un cofinanziamento pari al restante 25% a fondo perduto grazie al fondo per la microfinanza e il crowdfunding

Sono online su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – le campagne di raccolta fondi vincitrici del bando Impatto+ 2022, lanciato da Banca Etica ed Etica Sgr e incentrato su arte e cultura come veicolo per la promozione e la tutela dei diritti umani e civili.

Se i progetti riusciranno a raggiungere il 75% del budget grazie alle donazioni, Etica Sgr colmerà il restante 25% con un cofinanziamento a fondo perduto, grazie al fondo per la microfinanza e il crowdfunding. I progetti selezionati si sviluppano in modo capillare su tutto il territorio italiano, distinguendosi non solo per l’originalità ma anche per le modalità tramite le quali favoriscono l’inclusione sociale, al di là di ogni barriera e pregiudizio.

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Ecco i progetti vincitori che si possono sostenere su Produzioni dal Basso fino al 10 febbraio 2022.

Diritti all’Arte: diventa un artivista! Viaggio alla scoperta dell’arte militante e dei suoi Artivisti è il progetto promosso da Binaria per finanziare una serie di opere artistiche, mostre e eventi nella città di Torino, con l’obiettivo di portare l’attenzione su Paesi in cui la violazione dei diritti umani è una quotidiana realtà.

Laikos – Le voci di Torino è un’originale idea di Fuori Campo Film che vuole tessere un dialogo aperto e provocatorio con i cittadini di Torino, per scandagliare alcune tematiche fondamentali della nostra società: relazioni interpersonali, mondo del lavoro, rapporto con la propria città, sessualità, partecipazione culturale, libertà personale, percezioni sulla società contemporanea e previsioni sul futuro prossimo.

Da imprenditori a finanzieri

Chi non ricorda i tempi in cui le aziende, che ancora non erano multinazionali, erogavano ai propri dipendenti ed ai loro familiari una serie di prestazioni gratuite (o a costo ridottissimo) quali, ad esempio, colonie estive, regali di Natale, cure termali?

E che dire delle case, magari con box auto, che alcune aziende (pensate al Villaggio Leumann di Rivoli, alle case di Mirafiori sud per la Fiat) concedevano ai propri dipendenti con affitto a riscatto per permettere a famiglie anche numerose di avere un’abitazione più che dignitosa?

O delle case di cura, come Ville Roddolo a Moncalieri dove i dipendenti potevano effettuare la convalescenza postoperatoria?

Col passare degli anni, molti di quegli imprenditori si sono trasformati in finanzieri non accollandosi il rischio di impresa, non capendo la differenza fra maestranze coinvolte nell’azienda e maestranze sfruttate dall’azienda, giungendo così agli scenariattuali.

Un tempo era quasi un orgoglio personale non aver mai effettuato un giorno di malattia nell’arco di anni ed anni di lavoro o restare legati ad una sola azienda che avrebbe, per contro, premiato tale fedeltà con aumenti periodici di livello e premi economici; ora i dipendenti sono spesso costretti a porsi in mutua per i ritmi disumani, per lo stress insopportabile e per il mobbing.

Un modello socioeconomico aberrante ha via via sostituito quel modello di impresa con quello attuale, antieconomico (nel senso di molto costoso e, in rapporto, poco redditizio), provvisorio, raffazzonato.

Corsi di laurea, master dai nomi altisonanti non hanno ancora fatto capire ai nostri geni dell’imprenditoria che la vera ricchezza di un’impresa sono le maestranze; se lavorano bene l’azienda otterrà profitti ma se i dipendenti riducono il rendimento anche i profitti si ridurranno in proporzione e, in particolare, la qualità dei beni prodotti o dei servizi resi crollerà drasticamente.

In questi giorni ho sguinzagliato alcuni miei collaboratori che fingessero di acquistare alcuni prodotti nei negozi del centro di Torino: salvagoccia da apporre alle bottiglie di vino, snocciolatori per olive, e poco altro.

La situazione è stata a dir poco drammatica: non soltanto tutti i negozi interpellati (soprattutto quelli specializzati in articoli casalinghi o regalo) non sapevano cosa fossero (pur spiegandoglielo in italiano corretto) ma non li contemplavano tra gli oggetti in vendita.

Uno solo aveva uno snocciolatore, brutto e poco resistente, ad un prezzo decisamente eccessivo.

Un controllo fatto sul sito re dell’e-commerce non soltanto ha permesso di acquistare (simulazione) ben 8 salvagoccia a poco più di 3 euro (metallo e panno) ed uno snocciolatore alla stessa cifra, ma ha permesso di farlo da casa senza il pagamento del parcheggio, che a dicembre in centro è a pagamento (giusto per fare cassa, perché la rotazione dei posti immaginata e venduta ai cittadini quando il parcheggio è a pagamento è un’invenzione amministrativa).

Qual è la differenza tra i due sistemi? E’ evidente che quello tradizionale sia un commercio che è andato peggiorando neltempo, utilizzando personale non preparato, che non conosce assolutamente il settore in cui è chiamato ad operare, che non ha particolare voglia di passare la domenica lavorando anziché andando a sciare, complici i contratti effimeri che vengono loro stipulati e la retribuzione spesso da fame; quello recente dell’e-commerce mostra invece come l’imprenditoria possa essere efficiente, orientata al cliente, ed economica se l’imprenditore sa essere tale.

Certo, l’economia di scala conta molto: se il commerciante di prossimità acquista 10 pezzi di un oggetto il grossista applicherà un certo prezzo, mentre all’imprenditore che acquista 1000 pezzi direttamente dal produttore, questi applicherà un prezzo sicuramente minore.  Ma non è solo una questione economica, è soprattutto questione di aver rispetto per chi ti dà da mangiare, per chi scegliendoti ti permette di mantenere la famiglia, di andare in vacanza e cambiare l’auto.

Anni fa mi occorreva un adattatore dalla tensione domestica al 12 v per un frigorifero da auto; ho cercato quel componente in alcuni negozi di elettronica constatando che mi costava più l’adattatore di un frigorifero nuovo. Passando davanti ad un negozio arabo provai a chiedere e, con mia sorpresa, mi mostrò ciò che cercavo ad un prezzo notevolmente inferiore. Ma, e qui si vede la professionalità, prima di consegnarmelo volle provarlo: non funzionava. Ne cercò un altro nel soppalco, in alcuni scatole nuove ma niente, non ne aveva altri.  Cosa fece, allora, il commerciante? Uscì, si recò da un concorrente a pochi passi e mi portò ciò che avevo chiesto. Non importava non aver guadagnato, era importante aver soddisfatto un cliente.

Ma se il commerciante avesse badato solo al profitto mi avrebbe venduto l’apparecchio senza provarlo: io per così poco non avrei riattraversato la città per cambiarlo, lui avrebbe guadagnato quel poco subito senza curarsi di fidelizzarmi; ovviamente sono tornato altre volte in quel negozio.

Una indagine di alcuni anni fa rivelò come la maggior parte degli imprenditori attuali siano affetti da turbe psichiche, incapaci di portare a termine progetti complessi e dediti a incassare quanto più si possa nel minor tempo possibile, anche a costo di mandare in fallimento l’azienda.

Gli imprenditori degni di tale nome, però, sono sempre meno ed alcuni nomi famosi compaiono spesso sui giornali per aver erogato premi considerevoli ai dipendenti anche in periodi di vacche magre, per aver aiutato famiglia in difficoltà o per aver convertito da contratto a termine ad uno a tempo indeterminato il contratto di una dipendente che nel frattempo era rimasta incinta.

Ecco, basterebbe evitare quelle imprese che non considerano l’essere umano come tale ma come schiavi e supportare chi fa della clientela il proprio punto di forza.

Sergio Motta

Qualità della vita 2022: Torino perde 12 posizioni. I risultati dell’indagine del Sole 24 Ore

Città Metropolitane in calo: Milano 8°, Roma 31°, Torino 40°

La provincia in cui si vive meglio è Bologna,

Firenze sale sul podio al 3° posto, il Trentino Alto Adige resta saldo al 2° con Bolzano e al 5°posto con Trento.

Alla seconda edizione l’Indice della Qualità della vita delle donne: la provincia di Monza e Brianza è prima

La classifica, nata nel 1990, debutta su TikTok

La 33ma edizione dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, pubblicata oggi, 12 dicembre, certifica la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze.

Un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle ricadute sul territorio dei grandi shock 2022: guerra in Ucraina, caro-energia, inflazione.

I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 40 aggiornati al 2022, presentano una serie di novità: due indicatori sull’inflazione; un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici; l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, IcityRank sulle città digitali).

Si confermano alcuni indicatori storici dell’indagine: valore aggiunto pro capite; prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato; imprenditoria giovanile; giovani Neet; ore di Cig ordinaria; infortuni sul lavoro; indice della qualità dell’aria; tasso di motorizzazione; indice di litigiosità nei tribunali; mortalità da incidenti stradali; numero di bar, ristoranti, librerie e palestre; agriturismi; indice di lettura; verde urbano; banda larga ultraveloce; amministratori comunali under 40.

Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore di lunedì 12 dicembre vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un’indagine del dipartimento di Scienze sociali dell’Università Bicocca su come cambia la percezione della qualità della vita sul territorio.

Analizzando alcuni risultati a livello regionale, l’EmiliaRomagna mostra un buon posizionamento: accanto al primato di Bologna la classifica vede Parma al posto e Reggio Emilia al 13°.

Le provincie del Trentino Alto Adige restano salde nella top ten, con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto.

In Toscana sono tre le province presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, le new entry Siena, che arriva al posto (+11 posizioni), e Pisa (+12 posizioni) al decimo posto.

Tra le città metropolitane, Milanoche nel 2021 era in seconda posizione resta nella top ten ma scende all’ottavoposto, mentre Roma scivola al 31° (-18 posizioni);Cagliari sale di due posizioni (18° posto), Genova è al 27° posto (perde solo una posizione), Torino al 40° (-12posizioni). Sul fondo Napoli (98° posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88° posto, + 7 posizioni)

Per quanto riguarda i sei ambiti in cui sono suddivisi i 90 indicatori, il podio vede in cima per RICCHEZZA E CONSUMI Belluno, Bologna e Bolzano; per AFFARI E LAVORO Milano, Trieste e Roma; per DEMOGRAFIA SALUTE E SOCIETA’ Bologna, Modena e Roma; per AMBIENTE E SERVIZI Pisa, Siena e Aosta; per GIUSTIZIA E SICUREZZA Oristano, Pordenone e Sondrio; per CULTURA E TEMPO LIBERO Firenze, Trieste e Gorizia.

L’INDICE DELLA QUALITÀ DELLA VITA DELLE DONNE, SECONDA EDIZIONE

Questo 33mo appuntamento della classifica vede anche la nuova edizione dell’Indice della Qualità della vita delle donne, che sintetizza 12 parametri. Ad offrire maggior benessere alle donne è la provincia di Monza e Brianza, seguita da Treviso (vincitrice della prima edizione, nel 2021) e Cagliari.

A dare slancio alla provincia lombarda sono, in particolare, i dati relativi all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (pari al 7,1% contro una medianazionale del 19,4%), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (il 75,3% del massimo teorico). Inoltre, è terza dietro a Cagliari e Trento per speranza di vita delle donne con 86,1 anni (circa quattro anni in più rispetto a Siracusa, ultima in questo indicatore).

L’EVENTO

Lunedì 12 dicembre alle 15:30 si terrà l’evento digitale “Qualità della vita 2022”, dedicato al commento dei risultati dell’indagine annuale del Sole 24 Ore.

All’incontro interverranno tra gli altri la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, il Ministro delle Imprese e del Made in ItalyAdolfo Urso, la vicepresidente Istat Monica Pratesi, il sindaco di Firenze e coordinatore Anci delle città metropolitane Dario Nardella e gli altri sindaci testimonial delle città che vincono le classifiche delle diverse categorie.

LA QDV SBARCA SUI SOCIAL NETWORK

Tutte le pagelle delle 107 province si possono trovare sul sito del Sole 24 Ore nella sezione del Lab24 dedicata alle classifiche della Qualità della vita: i risultati si possono consultare in modo interattivo provincia per provincia nelle diverse “pagine-città”, con la possibilità di conoscere anche il trend storico dei piazzamenti di ciascuna provincia dal 1990 ad oggi.

Anche quest’anno i risultati della Qualità della vita verranno rilanciati anche dagli account social del Sole 24 Ore: dirette e short video presenteranno i dati e il backstage dell’evento del 12 dicembre. Per la prima volta la Qualità della vita verrà raccontata anche su TikTok in collaborazione con la content creator Emma Galeotti.

Tutte le informazioni disponibili su www.qualitadellavita.ilsole24ore.com.

La provincia in cui si vive meglio è Bologna,

Firenze sale sul podio al 3° posto, il Trentino Alto Adige resta saldo al con Bolzano e al 5°posto con Trento.

Città Metropolitane in calo: Milano 8°, Roma31°, Torino 40°

Alla seconda edizione l’Indice della Qualità della vita delle donne: la provincia di Monza e Brianza è prima

La classifica, nata nel 1990, debutta su TikTok

La 33ma edizione dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, pubblicata oggi, 12 dicembre, certifica la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze.

Un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle ricadute sul territorio dei grandi shock 2022: guerra in Ucraina, caro-energia, inflazione.

I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 40 aggiornati al 2022, presentano una serie di novità: due indicatori sull’inflazione; un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici; l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, IcityRank sulle città digitali).

Si confermano alcuni indicatori storici dell’indagine: valore aggiunto pro capite; prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato; imprenditoria giovanile; giovani Neet; ore di Cig ordinaria; infortuni sul lavoro; indice della qualità dell’aria; tasso di motorizzazione; indice di litigiosità nei tribunali; mortalità da incidenti stradali; numero di bar, ristoranti, librerie e palestre; agriturismi; indice di lettura; verde urbano; banda larga ultraveloce; amministratori comunali under 40.

Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore di lunedì 12 dicembre vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un’indagine del dipartimento di Scienze sociali dell’Università Bicocca su come cambia la percezione della qualità della vita sul territorio.

Analizzando alcuni risultati a livello regionale, l’EmiliaRomagna mostra un buon posizionamento: accanto al primato di Bologna la classifica vede Parma al posto e Reggio Emilia al 13°.

Le provincie del Trentino Alto Adige restano salde nella top ten, con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto.

In Toscana sono tre le province presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, le new entry Siena, che arriva al posto (+11 posizioni), e Pisa (+12 posizioni) al decimo posto.

Tra le città metropolitane, Milanoche nel 2021 era in seconda posizione resta nella top ten ma scende all’ottavoposto, mentre Roma scivola al 31° (-18 posizioni);Cagliari sale di due posizioni (18° posto), Genova è al 27° posto (perde solo una posizione), Torino al 40° (-12posizioni). Sul fondo Napoli (98° posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88° posto, + 7 posizioni)

Per quanto riguarda i sei ambiti in cui sono suddivisi i 90 indicatori, il podio vede in cima per RICCHEZZA E CONSUMI Belluno, Bologna e Bolzano; per AFFARI E LAVORO Milano, Trieste e Roma; per DEMOGRAFIA SALUTE E SOCIETA’ Bologna, Modena e Roma; per AMBIENTE E SERVIZI Pisa, Siena e Aosta; per GIUSTIZIA E SICUREZZA Oristano, Pordenone e Sondrio; per CULTURA E TEMPO LIBERO Firenze, Trieste e Gorizia.

L’INDICE DELLA QUALITÀ DELLA VITA DELLE DONNE, SECONDA EDIZIONE

Questo 33mo appuntamento della classifica vede anche la nuova edizione dell’Indice della Qualità della vita delle donne, che sintetizza 12 parametri. Ad offrire maggior benessere alle donne è la provincia di Monza e Brianza, seguita da Treviso (vincitrice della prima edizione, nel 2021) e Cagliari.

A dare slancio alla provincia lombarda sono, in particolare, i dati relativi all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (pari al 7,1% contro una medianazionale del 19,4%), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (il 75,3% del massimo teorico). Inoltre, è terza dietro a Cagliari e Trento per speranza di vita delle donne con 86,1 anni (circa quattro anni in più rispetto a Siracusa, ultima in questo indicatore).

L’EVENTO

Lunedì 12 dicembre alle 15:30 si terrà l’evento digitale “Qualità della vita 2022”, dedicato al commento dei risultati dell’indagine annuale del Sole 24 Ore.

All’incontro interverranno tra gli altri la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, il Ministro delle Imprese e del Made in ItalyAdolfo Urso, la vicepresidente Istat Monica Pratesi, il sindaco di Firenze e coordinatore Anci delle città metropolitane Dario Nardella e gli altri sindaci testimonial delle città che vincono le classifiche delle diverse categorie.

LA QDV SBARCA SUI SOCIAL NETWORK

Tutte le pagelle delle 107 province si possono trovare sul sito del Sole 24 Ore nella sezione del Lab24 dedicata alle classifiche della Qualità della vita: i risultati si possono consultare in modo interattivo provincia per provincia nelle diverse “pagine-città”, con la possibilità di conoscere anche il trend storico dei piazzamenti di ciascuna provincia dal 1990 ad oggi.

Anche quest’anno i risultati della Qualità della vita verranno rilanciati anche dagli account social del Sole 24 Ore: dirette e short video presenteranno i dati e il backstage dell’evento del 12 dicembre. Per la prima volta la Qualità della vita verrà raccontata anche su TikTok in collaborazione con la content creator Emma Galeotti.

Tutte le informazioni disponibili su www.qualitadellavita.ilsole24ore.com.

Una serata per i diritti delle donne

Donne emblematiche a livello internazionale premiate per il loro coraggio nella lotta per i diritti umani.

La  Fondazione Millenium Ets , in collaborazione con l’Associazione Mediterraneos Production, con il supporto del Comitato dei diritti Umani della Regione Piemonte ed il sostegno della Fondazione Crt e con la partecipazione dell’ l’Associazione Wio, organizza per il 12 Dicembre alle ore 21 al Teatro Juvarra di Torino :  

EVENTO INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ 

              Una serata di Convegno, Premi e Spettacolo, con focus sulle donne ed i loro diritti spesso negati in tanti paesi e purtroppo vittime di violenze fisiche e psicologiche, abusi ingiustificati che si perpetrano nel tempo. Verranno premiate dalla Fondazione Millenium (presidente Carmelo Leo e vicepresidente Federico Valente)e dai vicepresidenti del Comitato dei diritti umani del Piemonte, Giampiero Leo e Sara Zambaia, donne emblematiche e rappresentative, provenienti da paesi quali l’Iran, il Venezuela, l’Ucraina. Luoghi nei quali (come purtroppo in molte altre parti del mondo) i diritti fondamentali e basilari di ogni essere umano vengono ignorati, stravolti, violati nei modi più diversi, sia da invasori esterni, come nel caso dell’Ucraina e del Kurdistan oppure da governi che si reggono al potere essenzialmente con la ferocia e la repressione, come nel caso del Venezuela e dell’Iran.

In tutte queste realtà le donne sono le più colpite, ma anche le più coraggiose e capaci di leadership conquistate sul campo. Insieme a loro saranno premiate anche alcune donne di rilievo sociale e morale, personalità italiane che dedicano la maggior parte della loro vita a quest’ opera di sostegno e promozione delle donne, a partire da quelle che versano in condizioni più disagiate o di fragilità.

L’evento  verrà presentato   dalla conduttrice, attrice e cantante  Elena Presti, con Gianni Gandi, compositore e musicista al sinty, l’attore e scrittore Pasquale Ruju, il pittore Paolo Bovino, la coppia di danze caraibichePietro e Yusely Mingarelli. L’evento diventerà anche trasmissione televisiva e verrà diffuso su circa 60 tv tra nazionali e regionali.

Ingresso libero e gratuito    

Il Prezzo dei Social Media

 

Tutti almeno una volta nella vita abbiamo scaricato uno di quei social media tanto in voga.

Magari dopo la sollecitazione di un amico o per la semplice curiosità di sapere cosa vi sta dietro… e poi cosa ci vuole, tanto sono tutti gratuiti!
Ma è proprio questo il punto. Cosa c’è dietro a quello schermo pieno di immagini? Qual è il suo costo? Scommetto che parole come cookies, termini e condizioni e quant’altro sono ormai ben note ad ognuno di noi, ma in quanti sanno davvero di cosa si tratta? Ecco, quello non è altro che il modo in cui i social media sopravvivono: le nostre informazioni personali. Ogni volta che clicchiamo “accetto” su un sito o su un’applicazione, stiamo consentendo a qualcuno di frugare tra le nostre questioni, stiamo permettendo che quel qualcuno ci tenga incollati allo schermo del nostro telefono. E a che scopo?
Fondamentalmente perché quel qualcuno ci guadagni, per nessun’altra ragione. Chi lavora dietro a queste piattaforme ha come unico obbiettivo il profitto.
Egoisticamente, a nessuno lì dietro interessa del benessere di noi altri. Infatti, noi in quanto utenti non ci guadagniamo nulla, anzi.
Sui nostri telefoni perdiamo il nostro tempo, ma anche le nostre personalità e qualità di esseri umani. Non a caso per la maggior parte delle persone dopo i primi utilizzi si è rivelato particolarmente difficile privarsi di quei social media, perché è proprio quello il loro compito.
Avrete notato che i nostri telefoni possono spesso diventare dei veri malati di attenzioni: mille notifiche, suoni, colori… e noi non possiamo resistergli, quasi come sotto una sorta di ipnosi. Ci convinciamo di poter fare a meno di quegli strumenti quando vogliamo, ma ci accorgiamo di averne bisogno per qualche misterioso motivo.
Notate: chi vi capisce meglio del vostro profilo facebook, twitter o instagram? Quando usiamo quei profili si apre un mondo enorme di informazioni relative alle nostre singole vite, e ciò che rende difficile il distacco è proprio questo, perché non c’è nulla di meglio di essere capiti, compresi, confortati.
E più passa il tempo più è difficile immaginarsi una vita senza social media. Perché altrimenti non potremmo più sapere dove sono i nostri amici, cosa fanno le nostre celebrità preferite, come agiscono gli altri in determinate situazioni. Perché altrimenti ci sentiremmo fuori dal mondo. Eppure, il mondo vero, quello autentico, sta là fuori ma quel mondo non ci basta più. In un certo senso potremmo dire che il prezzo dei social media è proprio questo: siamo noi!
Nella realtà che viviamo oggi poche cose sono davvero gratuite, anche ciò che viene promosso come tale nasconde qualcosa sull’altra faccia della medaglia.
Quando le cose sembrano troppo facili, bisognerebbe forse fermarsi a riflettere prima di agire.
Molto probabilmente in quel momento stiamo diventando oggetto di un gioco perverso del quale nemmeno ci accorgiamo.
Il giornalista Andrew Lewis sosteneva che “Se non stai pagando qualcosa, non sei il cliente ma il prodotto che stanno vendendo.”

Valentina Veronese

 

Partecipare alle scelte del futuro della propria città

Indagine EY-SWG: l’84% dei cittadini italiani vuole partecipare alle scelte che riguardano il futuro della città

La (piccola e media) città italiana può diventare un modello di riferimento: soddisfazione dei cittadini verso i capoluoghi italiani, in termini di vivibilità e fruibilità
Le amministrazioni locali sono considerate il soggetto chiave per la trasformazione smart dei comuni italiani (51%), ma è importante anche il peso attribuito ai comportamenti individuali (23%)
Margini di miglioramento sulla dimensione ambientale e di inclusione sociale
I cittadini chiedono ai sindaci e agli amministratori locali di mettere a terra l’ultimo miglio della trasformazione delle città

 

 I cittadini hanno un grande desiderio di trasformazione in chiave digitale, inclusiva e sostenibile delle città in cui vivono e ritengono le amministrazioni locali il soggetto più importante per migliorare la città. È quanto emerge da un’indagine realizzata da EY, in collaborazione con SWG, su un campione di oltre 1200 residenti in città italiane capoluogo di provincia, presentata oggi nel corso della XXXIX Assemblea annuale dell’Anci a Bergamo.

Nel contesto attuale le città italiane sono al centro di enormi sfide di cambiamento sociale, economico e ambientale e i cittadini richiedono alle amministrazioni locali uno sforzo per riprogettarle in base alle esigenze di sostenibilità ambientale, digitalizzazione e inclusività emerse durante la pandemia. Si tratta di un impegno verso tutta la comunità e le generazioni future, da realizzare insieme a istituzioni, enti locali, aziende e alle migliori energie del territorio, per mettere a terra – anche grazie alle risorse del PNRR – l’ultimo miglio della trasformazione delle città, cioè idee e progetti che consentano ai cittadini di vivere in uno spazio disegnato a misura di personacommenta Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West.

Qualità della vita nelle città italiane: promosse per vivibilità e fruibilità

Dalla rilevazione emerge che i cittadini italiani promuovono i capoluoghi in termini di vivibilità, valutando in maniera positiva la diffusione dei servizi pubblici (voto medio 6,6 in una scala da 1 a 10), la bellezza degli spazi (6,6) e la qualità dell’offerta culturale (6,4). Tuttavia, la qualità dell’ambiente e dell’aria (5,8) e la presenza di spazi di aggregazione (5,8) non ricevono la sufficienza. Il dato medio è sostanzialmente positivo anche per quanto riguarda la fruibilità delle città, dovegli aspetti di maggiore criticità riguardano l’inclusione (5,9), la sostenibilità ambientale (5,6) e la capacità di mostrare segni di crescita (5,5). Dati medi che nascondono forti differenze su base territoriale: ottengono punteggi più elevati le città di media grandezza (100-250 mila abitanti) e i centri più “human smart” (in relazione ai parametri dell’EY Human Smart City Index).

Per quanto attiene ai cambiamenti riscontrati dai cittadini negli ultimi 5 anni, le città sono percepite in forte miglioramento dal punto di vista delle infrastrutture digitali (+24) e della bellezza degli spazi (+10), ma in arretramento per quanto riguarda la qualità dell’aria e dell’ambiente (-15) e le relazioni sociali(-11).

In questo contesto un ruolo chiave è attribuito alle amministrazioni locali: la metà degli intervistati ne valuta positivamente la capacità di prendersi cura della città e dei suoi spazi e per il 51% del campione le amministrazioni comunali e in seconda battuta i singoli cittadini (23%) sono i soggetti chiave per migliorare le città, rendendole più smart e vivibili.

Presenza e accessibilità dei servizi: la “città dei 15 minuti” esiste già, ma mancano i servizi smart

La città dei 15 minuti prevede di riorganizzare gli spazi urbani in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere: lavoro (anche in co-working), negozi, strutture sanitarie, scuole, impianti sportivi, spazi culturali, bar e ristoranti, luoghi di aggregazione. In questo modo, le persone non devono prendere l’auto o i mezzi pubblici, riducendo traffico e inquinamento, riappropriandosi del tempo perso negli spostamenti e riscoprendo la socialità nel proprio quartiere.Dall’analisi realizzata da EY, in collaborazione con SWG, emerge che la città dei 15 minuti per molti aspetti è già una caratteristica propria dei capoluoghi italiani, dove la maggior parte dei principali servizi disponibili sono facilmente e velocemente raggiungibili dai cittadini.

Diverso il discorso per quanto riguarda l’effettiva presenza dei servizi che più caratterizzano le smart city. Tra i servizi più appetibili e desiderati, ma ancora non presenti nei capoluoghi italiani: sistemi pubblici per garantire energia sostenibile e rinnovabile (il 62% degli intervistati afferma che nella propria città non è presente ma sarebbe importante averlo), sistemi di illuminazione smart per il risparmio energetico (61%), pannelli informativi su traffico, condizioni meteo e attività culturali ed eventi dislocati nelle strade/piazze (50%). I cittadini, inoltre,desiderano sempre più servizi comunali accessibili online (8,2 in una scala da 1 a 10), nettamente preferiti a quelli di sportello anche laddove l’ufficio di riferimento fosse posto entro 15 minuti dalla propria abitazione (7,3).

Inclusione sociale: la richiesta alle amministrazioni in questo senso è forte

La pandemia ha lasciato nelle persone e nelle comunità una condizione di vulnerabilità che ha riguardato soprattutto le relazioni e il modo di vivere il rapporto quotidiano con gli altri. Per quanto proprio attorno ai temi della partecipazione e della socialità ci sia la percezione di un decadimento delle relazioni nelle città, gli stessi intervistati dichiarano una partecipazione piuttosto ridotta alle attività organizzate: negli ultimi 6 mesi solo il 31% degli intervistati ha svolto attività nel tempo libero con gruppi organizzati, solo il 28% ha svolto attività di volontariato o beneficienza e il 27% ha svolto attività sportiva organizzata.

Allo stesso tempo la richiesta alle amministrazioni in questo senso è forte e vi è ampio consenso tra gli intervistati verso iniziative di inclusione a tutti i livelli: l’88% ritiene importanti i servizi per sostenere famiglie e persone in difficoltà, l’86% ritiene importante l’inclusione degli strati più deboli (es. giovani e donne) all’interno del mercato del lavoro e la promozione dell’imprenditoria giovanile, l’84% ritiene importante la possibilità di partecipare ai processi decisionali e alle scelte che riguardano il futuro della città.

Digitalizzazione e smart working: 1 su 4 si trasferirebbein una città diversa

Dopo l’adozione massiva dello smartworking durante il periodo pandemico, il ritorno in ufficio ha interessato il 60% dei lavoratori, ma il 40% degli intervistati dichiara di avere mantenuto, almeno parzialmente, la possibilità di svolgere una parte del lavoro da casa. In generale, il desiderio di una soluzione ibrida continua ad essere diffuso (65%) e solo poco più di un lavoratore su tre vorrebbe lavorare esclusivamente nella propria sede di lavoro. La possibilità di lavorare stabilmente a distanza porta quasi un quarto degli intervistati a valutare anche la possibilità di trasferirsi dalla propria attuale abitazione per andare a vivere (e a lavorare) in un contesto con una migliore qualità della vita.

Sostenibilità ambientale: interiorizzata a livello individuale, ma il lavoro da fare – a livello collettivo – è ancora molto

Nella valutazione dell’attenzione verso la sostenibilità ambientale, l’opinione diffusa è che l’altro sia meno attento di sé stesso, segnale che il valore della sostenibilità è stato ormai interiorizzato a livello individuale, ma si ha la percezione che a livello collettivo il lavoro da fare sia ancora molto.

La percezione dei cittadini sui temi di digitalizzazione, inclusione sociale e sostenibilità che emerge dall’analisi realizzata insieme a SWG rende evidente che è necessario che le amministrazioni locali mettano a terra le opportunità legate al PNRR. I dati mostrano infatti una chiara correlazione tra i comuni che hanno investito in digitale e il ritorno, a livello di soddisfazione dei cittadini, per gli amministratori che hanno messo in campo trasformazioni concrete, visibili e in grado di includere e dare servizi– conclude Antonelli.

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