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La Camera si impegna sui problemi della montagna

“Che le mozioni su montagna e aree interne, presentate dai partiti di maggioranza e opposizione, illustrate e poi votate o alla Camera dei Deputati, siano state approvate all’unanimità è un segno dei tempi. Politico, sociale e culturale.

Importantissimo per il Paese. Non solo per Alpi e Appennini. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile anche solo parlare di montagna dieci minuti nelle Aule parlamentari. Basti pensare quanto ci è voluto, 15 anni, per approvare la legge sui piccoli Comuni, importantissima e ancora da attuare. Le mozioni sono dense di proposte e opportunità. Sono lontane dall’assistenzialismo che qualcuno in passato ha chiesto e forse in parte ottenuto. Non è servito. Lo spopolamento e la desertificazione purtroppo proseguono. Sono lontane dall’imporre un centralismo dirigista che sceglie e fa fare ai margini quello che vuole il centro.

Con accezioni diverse, le mozioni si completano nelle necessità di dare sviluppo, servizi, diritti di cittadinanza, uguaglianza sostanziale, opportunità ai territori. Alle aree interne e montane che negli ultimi anni sono state destinatarie di provvedimenti che ora dovranno aumentare, anche nelle dotazioni economiche, e rispondere realmente alle sfide e proposte di comunità, imprese, esercizi commerciali, Amministrazioni locali, associazionismo, volontariato. Montagna, aree interne, ruralità, ma anche piccoli Comuni e impegno degli Enti locali. Si incrociano moltissimi temi nelle mozioni e nel dibattito di ieri e oggi a Montecitorio. Ora le azioni forte, attese dai territori, e anche da Uncem, sono molte.

Dovranno dare sostanza alle sfide del Green New Deal richiamato più volte in Aula, alla necessità di crescità economica e sviluppo, dovranno dare risposte alla crisi climatica che ha nei territori dei beni comuni un’espressione tipica e diversa dalle aree urbane. Mozioni e dibattito, con tutti i partiti protagonisti, riconducono al primato della Politica e anche al ruolo importante degli Enti locali, al centro delle scelte fatte e da fare. Come è stato per la Strategia aree interne, che deve ripartire con radicalità e opportunità per tutti i territori. Lavoriamo su nuova programmazione comunitaria e politiche ordinarie come ribadito oggi dagli importanti interventi dei Ministri Boccia e Provenzano. Venerdì tutti i temi delle mozioni saranno al centro degli Stati generali della Montagna, a Roma, nel quali saremo di certo impegnati con proposte, idee, pezzi di politica locale vitali e decisivi per le aree montane”.

Così il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, a poche ore dalla conclusione del dibattito e del voto a Montecitorio sulle mozioni montagna e aree interne.

Sicurezza stradale: i monopattini? Non sono equiparabili alle bici

Mentre proprio  ieri in corso Tassoni a Torino un’auto ha investito un monopattino, dal centrodestra arriva la proposta di sospendere l’equiparazioni monopattini-velocipedi e attendere nuove sperimentazioni

“Non possiamo che esprimere soddisfazione per la decisione, comunicata da PD-M5s nella seduta  della Commissione Trasporti, di aderire seppure con alcune modifiche alla risoluzione che abbiamo presentato.
La nostra risoluzione impegna il Governo a sospendere l’applicazione dell’equiparazione monopattini e velocipedi fino alla conclusione delle sperimentazioni già avviate in Italia e ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la sicurezza stradale fino ad arrivare a valutare la soppressione di tale norma”. Ad annunciarlo in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Rosso, primo firmatario della risoluzione, la deputata della Lega Elena Maccanti e il deputato Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia.
Concludono i tre esponenti del centrodestra: “Ora attendiamo che la maggioranza ci comunichi come intende integrare la nostra risoluzione. Sicuramente resta il pasticcio che hanno creato. L’equiparazione nasce infatti da un emendamento di Italia Viva approvato al Senato – Camera che non si sta occupando della riforma del Codice della Strada – e lo ha fatto in barba al parere negativo del Ministero dei Trasporti. Non possiamo che dirci fortemente preoccupati per questo approccio: un legislatore schizofrenico è già un danno, se poi lo fa a spese della salute dei cittadini è ancor più grave. Confidiamo che il Governo metta la parola fine a questa brutta pagina di storia parlamentare evitando che – prima di intervenire – ci scappi il morto”

Il Comune condanna episodi di antisemitismo

La Commissione si è riunita oggi per la prima volta dopo l’istituzione da  parte del Consiglio Comunale
La Commissione Speciale per il “Contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza”, attraverso le parole della presidente Daniela Albano e del vice presidente Domenico Carretta, ha espresso “dura condanna per i gravi episodi di antisemitismo accaduti pochi giorni fa a Torino e in Piemonte. Sono fatti intollerabili per una società che vuole essere inclusiva, libera e democratica, tanto più in una città come Torino, Medaglia d’oro della Resistenza. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle persone che hanno subito questi atti ignobili”.
La Commissione, riunitasi oggi per la prima volta dopo l’istituzione da  parte del Consiglio Comunale, ha stabilito di costituire un osservatorio sui fenomeni di razzismo, con il coinvolgimento anche di soggetti esterni, che rappresenterà uno strumento per esaminare, contrastare e condannare  i fenomeni di razzismo.

Carlevaris presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità

Cinzia Carlevaris (M5S) è la nuova presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino

È stata eletta nella seduta di oggi della Commissione, con il voto favorevole delle commissarie M5S (Azzarà, Buccolo, Carlevaris, Ferrero, Paoli, Sganga). Non hanno partecipato al voto le consigliere Foglietta e Grippo (PD) e Pollicino (Connessione Civica).

Nel programmare i prossimi lavori, la neo-presidente ha proposto – tra le altre cose – di ragionare sul tema delle migrazioni e di avviare un progetto organico sul contrasto alla violenza sulle donne, con interventi formativi anche nelle scuole, rivolti a insegnanti, studenti e studentesse e genitori. Per combattere stereotipi e discriminazioni ed eventualmente arrivare alla stesura di un protocollo sulla comunicazione rispettosa delle differenze di genere, sul modello di quello adottato da Bologna.

“Vogliamo produrre atti concreti e promuovere azioni coordinate – ha dichiarato – per fare prevenzione attraverso il cambiamento culturale e la formazione”.

Carlevaris succede a Marina Pollicino (Gruppo misto di minoranza – Connessione Civica), la cui presidenza era stata revocata lo scorso 22 gennaio.

Ancora da attribuire la carica di vicepresidente della Commissione, dopo le dimissioni dall’incarico di Eleonora Artesio (Torino in Comune) una settimana fa.

Revisionare la macchina politica dopo anni di nulla

Piero Fassino lapidario, come suo solito: l’ alleanza con i pentastellati non è all’ordine del giorno perché non contano nulla. Pragmatico. Ogni tanto ritorna nella sua città e aver perso con Chiaretta non gli è andata giù ancora

Ha ripreso le sue antiche ambizioni di politico a tutto tondo. Brillantissima la sua carriera politica. Segretario del PCI torinese quando il partito contava e contava ancora la città di Torino. Ottimi rapporti con la famiglia Agnelli e all’Avvocato dava del tu. Responsabile organizzativo quando con Occhetto fondarono il Pds.

Segretario dei Ds e ministro della giustizia e Commercio con l’estero. Tanto contento di fare il Sindaco di Torino non era,  ma ha interpretato fino in fondo il suo ruolo viaggiando in lungo e largo per il mondo. Obbiettivo, attrarre investimenti stranieri nella nostra città. A volte ci è riuscito, non sempre, comunque. E giusto per non lasciare nulla d’ intentato è stato anche Presidente Anci. Non sa stare con le mani in mano e soprattutto non sa stare fermo. Puoi non condividere il suo operato ma è sicuramente persona colta, competente e di esperienza. L’ esatto opposto di Chiaretta, tranne per la cultura, sulla quale  non abbiamo dubbi. Sulla competenza ed esperienza invece tanti. Non a caso il Lungo ( Fassino) l’ha sempre guardata dall’alto in basso. Ma oramai il dossier pentastellato è archiviato e nella logica del maggioritario se la vedranno centrodestra e centrosinistra. Vedremo i programmi, ma non basta, aggiungo io.

 

La storia è fatta anche dagli uomini. Su questo Torino aveva una solida e (potremmo dire) gloriosa tradizione dal Risorgimento in avanti, con delle rovinose cadute da cui ha saputo riprendersi. Da Camillo Benso Conte di Cavour a Presidenti della Repubblica come Einaudi e Saragat. Filosofi da Norberto Bobbio ad Antonio Gramsci. Culla del Liberalismo e del Partito comunista italiano con Palmiro Togliatti. Poi il miracolo della Fiat reso possibile da uomini come Vittorio Valletta. Non solo industria , ovviamente pure Don Bosco e la sua geniale “invenzione” degli oratori, fino all’ arte povera di Mario Merz ed amici.

 

Tradizione che in qualche modo si è, anche, riflessa nella politica. In particolare, per raggiungere gli scopi prefissati si determinavano scontri e contraddizioni. Tutto ciò faceva crescere e da ambo le parti si formavano nuove classi dirigenti. Anche nella seconda repubblica ci sono stati alti e bassi. Castellani un po’ deboluccio sugli aspetti amministrativi aveva Domenico Carpanini come Vice. Domenico grande conoscitore della macchina burocratica e con la visione di città. Come sull’ altro versante il governatore Ghigo, talmente convinto delle sue idee amministrative che, nonostante le critiche dei suoi, andava avanti per la strada intrapresa.

Come le politiche di sostegno al Made in Piemonte. O finanziamenti all’Università di Pollenzo o al Salone del Gusto. Si era d’accordo o si dissentiva su qualcosa fatto o non raggiunto. Giunta Appendino?  Vuoto puematico. Fatto niente, in Consiglio comunale, se non percepire lo stipendio mensile per 5 anni. I pentastellati sono  oramai fuori gioco. Il classico fuoco di paglia. L’onere a chi arriverà dopo. Con due obbiettivi. Prima riavviare e revisionare un’ auto totalmente ferma da un lustro. Ma secondo ( e forse più importante) inventarsi una nuova e qualificata classe dirigente. Chiaretta comincia nel fallire il giorno della presentazione della sua Giunta. Mediamente incompetenti, non sapevano granché e i più sono rimasti ignoranti in materia. Chiunque vinca le elezioni ha il dovere morale e politico di resettare questa ignavia ed incompetenza.

 

Patrizio Tosetto

“Lo Stato tartassa le partite Iva ma è il primo fuorilegge”

Riceviamo e pubblichiamo / CORTE UE, MONTARULI (FDI): “AMENDOLA VENGA A RIFERIRE”

“Lo Stato tartassa le partite Iva ma è il primo ad essere fuorilegge. Il governo abbia un po’ di decenza e rispetti chi lavora, almeno chi lavora per lui”.

Va all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue che condanna l’Italia per i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione. “Amendola venga a riferire su quali provvedimenti intenda assumere. Come dicevamo noi – prosegue Montaruli -, non è bastato approvare la Legge europea del 2018 per evitare la pronuncia della Corte Ue. Anziché essere un buon pagatore il Governo ha solo cercato escamotage escamotage per ammazzare i suoi fornitori, che sono poi parte del nostro tessuto produttivo. Controlla i creditori senza controllare se stesso, un pessimo esempio. Quello che però fa ancora più rabbia – prosegue la parlamentare di Fdi – è che il fanalino di coda siano proprio il Ministero della Giustizia (23 gg nel 2018) e dell’Interno (37 gg nel 2018), quelli che dovrebbero far rispettare la legge e invece oggi sono totalmente fuori controllo. Su 105 comuni esaminati, poi, la Torino con amministrazione grillina “conquista” la maglia nera, con ben 42 giorni di ritardo (undicesima su 105 comuni). Una situazione inaccettabile in un paese civile”.

Scritte antisemite a Torino, la condanna di Allasia

“Condanno con fermezza le abominevoli scritte contro il popolo ebraico comparse ieri sui muri di un palazzo in corso Casale a Torino, realizzate proprio in occasione di una ricorrenza così importante come il ‘Giorno della Memoria’

Un atto indecente che richiama uno dei periodi più atroci della storia.

Ritengo come presidente del Comitato Resistenza e Costituzione che la memoria, custodita e tramandata, sia un antidoto indispensabile contro gli orrori del passato, per scongiurare il riemergere dalle tenebre del passato di fantasmi, sentimenti, rigurgiti razzisti, predicazione dell’odio”.

“Crepa sporca ebrea”, scritta sulla casa di una torinese. La Digos indaga

Dopo il caso di Mondovì un nuovo episodio di antisemitismo, questa volta a Torino

La scritta “crepa sporca ebrea” è comparsa ieri sera sui muri di un palazzo di corso Casale, nella precollina torinese, dove vive una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana. “Una frase terribile, soprattutto nel Giorno della Memoria. Termini vecchi, passati, che però fanno ancora male”, dice all’Ansa la signora Maria, che ha presentato  denuncia in Questura. Sulla vicenda indaga la Digos.

Dopo il voto in Emilia Romagna: il futuro è dei moderati?

Non mi sembra di difficile interpretazione questo voto. Matteo Salvini era convinto di dare la spallata finale a questo governo e si è preso una sbarrata sui denti

Matteuccio  ce l’ha messa tutta. Dal suonare i campanelli ad ingrassare a suon di cotechini e gnocco fritto, ma  non è stato sufficiente

E poi otto punti di distacco tra Bonaccini e, scusate ma non mi ricordo come si chiama la candidata leghista, dato che Salvini le ha rubato la scena, sono un enormità. 48 ore prima del voto tutto era in ballo. Poi l’ aumento dei votanti ha fatto il resto e, ammettiamolo le Sardine hanno tenuto botta. Altro dato: la Lega non è il primo partito. Lividi i leghisti. In Calabria scontata la vittoria del centrodestra e quelli di forza Italia sottolineano che senza i loro candidati non si vince. In altre parole,  Salvini “un uomo solo al comando” non va da nessuna parte. Come dargli torto. E anche qui i pentastellati passano da 17 parlamentari al 7 % con la sorpresa del PD al primo posto.

 

Passiamo al dopo. Il governo tiene. Magari non farà nulla ma tre anni di stipendio assicurato sono un un ottimo collante. Forse  Zingaretti ci riesce nel fargli fare qualcosa, difficile ma non impossibile. Uno che ne esce malconcio è Matteo Renzi. Il gioco di sponda non gli è venuto bene. Scatenerà la Boschi a Roma su prescrizione ed altro. La vedo dura per i pentastellati toccare il boccino. Ci sono poi ( ancora) i rifondaroli e potere al popolo sempre più come i moscerini: fastidiosi ed inutili. Detto con tutto l’affetto possibile. Ma oramai nel nostro paese la vedo dura a prevedere tutto. Ecco mi sono ricordato: Bergonzoni. Che  ritornerà al suo anonimato continuando nell’ adorante visione del Capo. Nel mentre è sia senatrice che consigliera regionale. Buttalo via.   Il capo leghista? Penso che riposerà e si metterà a dieta. Ne va della sua salute. Anche troppi comizi fanno male, non dico che debba andare in convento  nel ritrovare se stesso. Ma mi sembra  che una pausa di riflessione sia  d’uopo. Insomma, in gergo calcistico il primo tempo si chiude in pareggio. Non era scontato.

 

Ed in Piemonte? E a Torino? Per ora nulla. Mi sa che anche qui si aspetterà la scadenza naturale del voto. Chiaretta rimane. Magari Beppe Grillo in ginocchio le  chiede di diventare coordinatore
nazionale. Fa finta di voler continuare a fare il Sindaco e passa il suo tempo a Roma magari con famiglia al seguito. E’ sempre una mamma. Rimane la novità del Rettore del Politecnico. Non penso che voglia essere lui il candidato del centrosinistra. Più importante il Politecnico. Ma ha detto ai 10 candidati in pectore del PD, lasciate stare, anche al candidato  ci pensiamo noi. Cari Torinesi , abituiamoci per altri 2 anni, l’ ignavia continua. A livello regionale se se la gioca bene è arrivato il momento di Cirio. Subito presente a Mondovì contro gli sciacalli antisemiti che oltre ad essere razzisti sono ignoranti. Due aggettivi complementari.  Non per opportunità, ma per convinzione. È il suo momento perché è un moderato. È il suo momento perché Crosetto pensa ad altro come la Meloni è attirata dal’l idea di prendere il posto di Salvini.

 

Mai darsi dei limiti in politica. Le sue ambizioni cozzano col suo estremismo. Magari anche lei si converte al centro. È il suo momento perché i leghisti locali si stanno azzuffano tra loro. E’ il suo momento perché sta gestendo bene la vicenda di Roberto Rosso ancora in carcere. Perché la proposta della candidatura del centrodestra destra a Torino è sua. Forse sono troppo razionale, almeno in questo caso. Di una cosa però sono convinto: l’estremismo non paga. Sia di destra che di sinistra. Sull’ estremismo di sinistra lo abbiamo già stigmatizzato nella sua totale inconsistenza. Su quello di Salvini: bene, puoi arrivare ad un 30% ma, come dimostra l’ Emilia, dopo non sai cosa fartene e perdi.

 

Patrizio Tosetto

Sant’Anna, PD: “Bene se prevale la ragionevolezza”

“Ora non si perda altro tempo: le bonifiche devono essere pronte a dialogo competitivo terminato”

 

“Sono lieto di apprendere che l’assessore regionale Icardi e la Giunta sono orientati a trasferire il Sant’Anna nel futuro Parco della Salute, desistendo dall’ipotesi dello ‘spezzatino’.

Una scelta ragionevole, che guarda alla salute e alla sicurezza delle donne e dei nascituri. L’ostetricia e la ginecologia non possono rimanere in un vecchio ospedale ante guerra (il Sant’Anna è del 1938), devono trovare collocazione all’interno di un polo ad alta complessità, in grado di affrontare anche le situazioni più complesse grazie alla presenza di tutte le specialità medico-chirurgiche. Ciò che conta è non perdere ulteriore tempo, senza mai dimenticare che gli attuali ospedali della città della salute sono arrivati al limite estremo di tenuta. In questi giorni è iniziato il dialogo competitivo tra le imprese interessate alla realizzazione del Parco. Quindi si proceda come da cronoprogramma, accelerando anche le bonifiche dell’area ex Avio che dovrà essere pronta non appena terminata la procedura di assegnazione. L’importante, ora, è evitare di disseminare la strada di ostacoli che potrebbero compromettere la realizzazione di un’infrastruttura sanitaria strategica per Torino e il Nord Ovest”.

Mauro SALIZZONI

Vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

Monica CANALIS

Consigliere regionale Pd