politica- Pagina 311

Maimone, Sudisti Italiani: “Draghi dia priorità ai poveri e al Sud”

“Più impegno per gli indebitati. Banche e multinazionali possono aspettare. Il nuovo Governo faccia,  finalmente, vivere un’economia dal volto umano”

 

 “Poveri, indebitati e riscatto dei territori del Sud Italia urgono di essere collocati tra i temi prioritari, a cui porre mano, del programma del Governo Draghi. La povertà in Italia è drasticamente aumentata ed è doveroso offrire sollievo, innanzitutto, a chi si è drammaticamente impoverito e, successivamente, alle grandi multinazionali ed alle banche e non viceversa, come si è sempre verificato” ha dichiarato Biagio Maimone, fondatore del Movimento Sudisti Italiani e della nuovademocrazia.it, il quale ha
aggiunto: “I poveri non possono attendere ancora, perché il loro destino immediato è finire sui marciapiedi, per poi morire.
Per tale ragione, occorre far pervenire gli adeguati aiuti economici, in via prioritaria, ai cittadini che vivono in estrema povertà, agli indebitati, alle piccole imprese, alle partite iva e ad altre attività che non hanno risparmi adeguati, tali da poter attenuare l’impatto su di essi della miseria, che si è generata in seguito alla pandemia.
Le famiglie bisognose sono diventate un numero troppo elevato. Ad esse deve essere destinato un aiuto impellente: non si può più attendere.
Destinatari di investimenti economici dovranno essere, inoltre, la sanità, la ricerca scientifica ed i territori più poveri, come il Sud Italia. 
Le banche e le grandi multinazionali sanno cavarsela abbastanza, a quanto pare, anche se anch’esse hanno bisogno di impulso economico, che dovrà essere successivo all’aiuto, di carattere vitale, da far pervenire, con solerzia, al popolo indigente. 
La cultura umana deve essere la cultura ispiratrice del nuovo governo Draghi. Se così non dovesse essere, riteniamo che  il progetto di sviluppo fallirà, perché lascerà ai bordi della vita economica tanti, troppi cittadini, ormai stremati dalle conseguenze della pandemia e dalle conseguenze del malgoverno dei partiti che, da alcuni decenni, si sono avvicendati nella conduzione del governo dello Stato italiano, privi di una necessaria visione socio-economica, ma unicamente guidati dall’egoismo legato al proprio tornaconto personale.
E’ l’epoca storica in cui bisogna, inderogabilmente, porre in essere una grande trasformazione economica, non più rimandabile, che deve prendere le mosse dalla constatazione oggettiva del  fallimento di un modello economico che aveva dimenticato il destinatario principale della vita economica, ossia  l’essere umano. Pertanto, ora necessita porre al centro l’uomo e superare l’etica individualistica del potere fine a se stesso, che ha generato miseria e degrado morale, nonché morte, come la pandemia attesta inequivocabilmente .
Dovrà, inevitabilmente, pena il degrado irreversibile, essere costruito un nuovo modello economico, da noi, più volte, definito Economia dal Volto Umano“, tale in quanto , nel generare vita  per l’essere umano, genera vita per l’intero universo ed il suo ecosistema.
E’ tardi! Troppo tardi! Non aspettiamo un solo attimo ancora! Chi regge le redini della vita economica sa bene che è crollato il sistema economico attuale, sia a livello nazionale, sia a livello europeo e mondiale.
E’ crollato proprio in quanto ha preteso di reggere le sorti dell’umanità attraverso l’egoismo e non l’altruismo, che è il vero ed  unico motore della vita economica. Non vi è dubbio che sia questa la verità storica con cui occorre fare i conti perché l’umanità sopravviva. Draghi lo sa bene! Le risorse si stanno esaurendo, occorre ricrearle. Come? Includendo tutti, nessuno escluso, proprio in quanto il processo produttivo vive dell’apporto della creatività connessa all’opera edificatrice di ogni singolo  individuo.
Partiamo, perciò, dall’essere umano e non dai processi produttivi astratti! Partire, difatti, dai processi produttivi astratti è un modello che ha dimostrato la sua fragilità, a tal punto da essere crollato. Che fare, dunque? La storia ha posto in luce una meravigliosa verità, ossia che l’economia ha un’anima.
Ha un’anima proprio in quanto, al centro dei processi economici, vi è l’essere umano, che non è un oggetto, ma un soggetto, ossia un essere umano dotato di mente ed anima. Ciò equivale a dire che, al centro della vita economica, vi è il cuore pulsante delle donne e degli uomini che ne sono, nel contempo, artefici e destinatari”.
Simone Passanetti 
Ufficio Stampa Movimento Sudisti Italiani   

Ruffino (Fi): “Doccia fredda sugli impianti di sci”

Commenta Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia:

     A 24 ore dall’annunciata riapertura degli impianti di sci, è arrivata dal Comitato tecnico-scientifico l’ennesima doccia scozzese con lo stop alla riapertura. Con ciò si conferma la totale assenza di ogni pianificazione da parte dello stesso Cts e dei ministeri interessati. Con il risultato di aggiungere ingenti danni economici a tutti gli operatori del settore: dagli alberghi ai gestori degli impianti di risalita, dalle scuole di sci all’indotto del commercio. Perché ognuno di questi soggetti ha sostenuto spese in attesa del 15 febbraio, data della riapertura annunciata.

     Una programmazione seria evita di alimentare attese. Molto più serio, invece, sarebbe annunciare che per quest’anno la stagione sciistica è out e programmare una politica adeguata di ristori. Tutti comprendono la necessità di arginare la diffusione della pandemia, con un virus diventato più aggressivo nelle sue varianti, ma allo stesso modo vanno comprese le esigenze di quei settori come il comparto sciistico che vivono di programmazione e di investimenti. Se alla scarsità dei ristori si aggiungono le spese sostenute per una riapertura mai avvenuta, è facile immaginare come per molte imprese il fallimento sia una prospettiva concreta.

Wolfalps, Grimaldi (LUV): In bocca al lupo? Viva il lupo!

In bocca al lupo? Viva il lupo! Mi spiace dover ricordare per l’ennesima volta che il lupo è una specie protetta da leggi nazionali ed europee, considerata di interesse comunitario e bisognosa di zone speciali di conservazione.

Il progetto LIFE Wolfalps, finanziato dall’Unione europea, va in questa direzione ed è incredibile che a boicottarlo sia il Presidente del Parco Alpi Cozie” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito alla contrarietà al progetto manifestata dal nuovo presidente del Parco Alpi Cozie, Mauro Deidier, il quale si è detto convinto della necessità di una “gestione numerica” anche attraverso l’abbattimento dei lupi.

“Come ha ribadito Legambiente, le politiche di protezione della natura e le attività economiche possono convivere in armonia nel rispetto delle diverse esigenze” – prosegue Grimaldi. -“I Parchi possono promuovere la conservazione della natura anche come opportunità di sviluppo sostenibile dei territori abitati, ma non sarà certo spalleggiando alcune lobby che si andrà nella direzione di una conciliazione”.

Un pizzico di delusione per il nuovo governo

Governo Draghi,  magari si poteva fare di più,  per ora accontentiamoci. Alla fine tutti hanno portato a casa qualcosa. Siamo decisamente curiosi se  e quando Matteo Salvini prenderà il primo aereo utile per Lampedusa per accogliere i migranti. Diciamocelo fino in fondo, Luigi Di Maio ancora Ministro degli Esteri è un pugno nello stomaco.

Si sa che , comunque i pentastellati sono il Partito di maggioranza relativo. Manuale Cencelli docet. 9 ministri di Conte confermati. Mi sa che qui  la spinta propulsiva di Matteo Renzi si è spenta. Vedremo i sottosegretari. Forse, comunque, la  stessa solfa. Vero, nei Ministeri che contano Forza Italia non ci azzecca.  Ma vedere Berlusca raggiante non ha prezzo: fino a tre mesi fa nel cantuccio. Ora , addirittura tre ministeri. Lui che ha dato il maggiore contributo alla quota donna. Mario Draghi ha scelto in totale solitudine , come vuole la Costituzione. Ma qualcuno dei suoi ha trattato, mi sa! E Sergio Mattarella? Innanzitutto un grazie di cuore. Ha fatto tutto ciò che umanamente era possibile fare. Rimettendo a Mario Draghi il compito di proseguire. Insomma vedremo ma ammettiamo: siamo delusi. Non trovo altra parola. Ci si aspettava molto,  ma molto di più. Inutile negarlo. Si dovrebbe aprire una nuova fase. Anche se , contenti di ammetterlo , il governo Conte era sbilanciato al Sud. Ora il Governo Draghi è ( speriamo volutamente ) sbilanciato verso il Nord. Aggiungiamo noi:  meno male.
Infatti,  vorrei ricordare ai miei amati concittadini che Torino,  oltre ad essere stata la capitale d’ Italia è stata una delle capitali del Nord Italia. Giorgetti allo Sviluppo economico la dice lunga e se noi piemontesi , in particolare i politici piemontesi, non ci inseriamo,  siamo particolarmente stupidi. Il Piemonte è sempre più una regione per anziani. E questa non è una bella cosa. Torino ed il Piemonte devono risorgere. Viceversa la morte per conduzione è assicurata. A Berlusca non siamo mai stati simpatici.  Ma ha bisogno di radicarsi. Il Pd è meglio che si dia una mossa , viceversa perderà di nuovo a Torino. Molinari arriva da Alessandria. La provincia più devastata da covid e deindustrializzazione. A Biella i leghisti la fanno da padroni con quelli di Fratelli d’ Italia boccheggianti. Anche il nostro Governatore Cirio ci sta ripensando e non entra più in Fratelli d’Italia. Ora al Governo ci sono proprio tutti,  tranne quelli della Meloni.
Ma una mano ce la può dare anche Guido Crosetto. Lui di economia se ne intende. Cuneese doc. Molti cassaintegrati,  lavoratori , come gli operai EMBRACO,  sono disperati. Dicono di aver finito da un po’ i soldi. Aggiungono taluni che gli aiuti maggiori li hanno avuti dai genitori in pensione. Se non c’ è sviluppo,  mancheranno anche i soldi per le pensioni. Elementare. Archiviata la stupidaggine della decrescita felice , si deve ritornare allo sviluppo. Sia ben chiaro , allo sviluppo ecosostenibile.  Ma sempre sviluppo e non assistenza,  ed anche l’assistenza,  doverosa verso le fasce povere,  è possibile se c’ è sviluppo. Persino,  spero, i pentastellati lo hanno capito. Concretamente? Si voterà,  ora grandi discussioni, grandi confronti,  e perché no, grandi scontri. Ovviamente,  sempre,’  nell’ ambito del lecito. Confronto su quale modello di sviluppo. Siamo siamo curiosi di vedere l’elenco dei sottosegretari. Ad oggi nessun  piemontese come ministro. In questo contesto non è un buon segnale. Non dobbiamo rassegnarci. Soprattutto non si deve rassegnare la politica ed i politici  nostrani. L’ unico modo possibile è avere un rapporto con il territorio per gli  interessi del territorio. Tutti sono concordi nel dire,  nel sostenere che Mario Draghi ha una considerazione e credibilità internazionale. Ora , noi vorremmo che i nostri politici piemontesi avessero una considerazione e credibilità in Italia. Tra le altre cose il nostro ” cuneese ” Governatore Cirio in Europa c’è stato per tanti anni.  Speriamo che abbia mantenuto dei buoni rapporti per portare, diciamo così, il dovuto nella nostra Regione. Speriamo.

Patrizio Tosetto

Il Sindaco di Salbertrand aderisce a Italexit con Paragone

Nella giornata di martedì 9 febbraio il Sindaco di Salbertrand (Torino), Roberto Pourpour, ha ufficializzato la propria adesione al partito Italexit con Paragone insieme a Vice Sindaco e Giunta.

La decisione è maturata, nel rispetto di quel 67% di salbertrandesi che lo hanno votato, dopo una lunga riflessione sulle difficoltà che i piccoli comuni devono affrontare per soddisfare i bisogni della comunità e del territorio all’interno di un contesto, come quello dell’Unione Europea, che privilegia gli interessi di pochi a discapito del benessere collettivo.

In una dichiarazione congiunta con gli altri amministratori, Pourpour ha puntato il dito contro gli abusi ambientali che colpiscono l’Alta Valle di Susa: “Viviamo in un territorio martoriato da autostrade, ferrovie, cantieri e discariche abusive di materiali inquinanti e pericolosi: chi viene a lavorare in queste zone gode di una immunità de facto che gli consente di abusarne liberamente per il proprio profitto. Oggi sono necessari ingenti investimenti in bonifiche e interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico ma a Bruxelles dicono che non ci sono fondi”.

Pourpour non ha dubbi sulle priorità dell’Italia in questo momento storico: “Serve progettare una politica che rimetta al centro del dibattito il lavoro, i cittadini, i territori, le piccole e medie imprese e l’ambiente in modo da costruire un futuro migliore per noi e i nostri figli. Tutto questo non è possibile sotto i vincoli dell’Europa e della moneta unica”.

L’adesione è stata accolta con entusiasmo dai referenti locali e regionali del partito, Franco Trivero e Luciano Bosco: “L’ingresso di Pourpour e della giunta di Salbertrand per noi ha un valore speciale. Ciò che questi territori sono costretti a subire in nome dell’eco-mostro del TAV rappresenta esattamente quanto sta accadendo in Italia da 30 anni: l’imposizione coatta di una visione del mondo ormai superata e fallimentare, contro cui i cittadini hanno l’obbligo di opporsi”.

Italexit con Paragone

Torino Tricolore controlla piazza Carlo Felice

Riceviamo e pubblichiamo / Nei giorni scorsi quattro ragazze sono state
aggredite da due stranieri in piazza Carlo Felice. Un marocchino ha
atterrato una ragazza di 16 anni e ha iniziato a palparla. L’uomo, poi
fermato dalla polizia, è risultato irregolare sul territorio nazionale.
“Abbiamo saputo dai giornali ciò che è accaduto nei giardini di piazza
Carlo Felice, già altre volte scenario di aggressioni e covo di
malintenzionati, e abbiamo deciso di recarci subito a verificare con i
nostri occhi” ha dichiarato Matteo Rossino, di Torino Tricolore.
“La situazione che abbiamo trovato è, come previsto, disastrosa. In
pieno centro c’è un giardino terra di nessuno. Gruppi di tossici,
alcolizzati e stranieri. Non c’è da stupirsi se poi accadono queste
cose”, prosegue Rossino “non è possibile che le Istituzioni non se ne
rendano conto, non è un problema degli ultimi giorni, ma una situazione
che si trascina da anni.”
“Stasera abbiamo appurato che questo posto non è sicuro e, se chi di
dovere non interverrà subito – ha concluso Rossino – torneremo ogni sera
per presidiare questa bella piazza del nostro centro. E renderla di
nuovo vivibile per i torinesi”.

Franco Marini, un uomo schietto e coerente

Con la scomparsa di Franco Marini se ne va un pezzo, ancorchè significativo e di grande qualità, della storica tradizione del cattolicesimo sociale nel nostro paese. Un filone ideale che ha accompagnato e arricchito la crescita e il consolidamento della democrazia nel nostro paese e che ha partecipato attivamente, attraverso i suoi leader, ad affrontare e a sciogliere i nodi politici più difficili che si affacciavano di volta in volta all’attenzione dell’agenda politica italiana.

 

E Franco Marini queste sfide e queste difficoltà le ha vissute ed affrontate con la schiena dritta, sempre da protagonista e da combattente. Com’era, del resto, il suo carattere. Ruvido ma profondamente e autenticamente umano. Disponibile al dialogo e al confronto senza mai assumere atteggiamenti dettati da una valenza ideologica o riconducibili ad una chiusura pregiudiziale. Così è stato per lunghi anni nel sindacato, nella “sua” Cisl, e così è stato, a maggior ragione, nell’impegno politico, nel partito di ispirazione cristiana e come uomo delle istituzioni. Certo, era simpaticamente definito come “lupo marsicano” a conferma del suo radicamento territoriale e dell’amore per la sua terra d’origine, l’Abruzzo. Ma anche, e soprattutto, per richiamare la coerenza, la bontà e la solidità del suo carattere.

Franco Marini però, al di là del suo lungo e ricco magistero sindacale, politico ed istituzionale, è stato anche e soprattutto un solido punto di riferimento della tradizione del cattolicesimo sociale nel nostro paese. La sinistra sociale di Forze Nuove, il suo fecondo e straordinario legame, umano e politico, con Carlo Donat-Cattin e con l’universo del popolarismo di ispirazione cristiana, hanno fatto di Marini per molti anni il punto di riferimento per eccellenza di questa nobile e qualificata corrente ideale. E proprio il protagonismo politico, sociale, culturale ed istituzionale dei cattolici popolari non poteva prescindere dal suo apporto, dalla sua storia e dal suo esempio concreto e tangibile. Un sodalizio, quello con Donat-Cattin, che ha segnato la sua presenza nella Cisl e nell’impegno concreto nella politica. Sempre all’insegna dei valori e della cultura del popolarismo di ispirazione cristiana. Una leadership, quella politica, che Marini assume in prima persona dopo la scomparsa di Donat-Cattin nel marzo del 1991. Prima attraverso la guida di Forze Nuove, la storica corrente della sinistra sociale nella Democrazia Cristiana e poi, dopo la fine della Dc, con l’impegno diretto nel Ppi, nella Margherita e infine nel Partito democratico.

 

Una “bussola nella tempesta” per citare il titolo di uno dei suoi tanti editoriali scritti sulla rivista di Donat-Cattin, “Terza Fase”. E Franco Marini, per molti anni, è stato veramente un bussola decisiva per l’impegno politico concreto dei cattolici popolari e dei cattolici democratici nella società. Aiutato, certo, anche dal suo carattere e dalla sua indole. Un uomo schietto, coerente, dove la mediazione non era mai un cedimento al ribasso ma lo strumento per raggiungere un obiettivo che aveva nella difesa e nella promozione dei ceti popolari il suo naturale epilogo politico. Era un uomo che puntava alle scelte concrete. La sua formazione culturale, ma soprattutto il suo apprendistato sociale, non potevano sfociare mai in dissertazioni astratte o virtuali. Al centro di ogni riflessione e di ogni discussione – nella corrente di Forze Nuove come nel partito, negli articoli sulle riviste come negli interventi ai convegni – c’era sempre la sottolineatura dei bisogni, delle istanze, delle domande e quindi della difesa dei ceti popolari. Un filo rosso che ha segnato la sua vita, il suo impegno sociale e politico, la sua presenza nelle istituzioni e anche e soprattutto il suo stile di vita.

Ecco perché il magistero di Franco Marini non si ferma oggi. Prosegue. Va avanti. La sua testimonianza ricca di valori, di scelte, di cultura politica e di azione concreta richiedono un rinnovato impegno dei cattolici democratici e popolari nella società contemporanea. E anche per ricordare il suo “coraggio”. Perché Franco Marini era soprattutto un uomo coraggioso. Le sue scelte nelle diverse fasi storiche, concrete e sempre ispirate all’universo valoriale del cattolicesimo democratico, popolare e sociale, fanno di Franco Marini un punto di riferimento insostituibile per chi vuole continuare a testimoniare questa cultura e questi valori nella cittadella politica italiana attuale.

Giorgio Merlo

Montaruli (Fdi): “Nipt test importante, ma aiuti per gravidanza”

“Il Nipt test è un importante servizio per le donne in gravidanza, ma non si dimentichi chi sceglie di far nascere un bambino anche se disabile” a dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, intervenendo sulla lettera diffusa oggi dal presidente di Federvi.P.A.., Federazione dei Movimenti per la Vita.

“Le osservazioni contenute nel testo sono preziose e credo siano utili per avviare un dibattito sulle politiche per la famiglia. Le donne che scelgono di proseguire la gravidanza, nonostante l’esito del test, devono essere adeguatamente sostenute a livello economico e psicologico. Non si possono lasciare soli quei genitori che scelgono la vita, nonostante le difficoltà. Mi auguro che tutte le regioni italiane possano predisporre adeguati percorsi terapeutici, pediatrici e socio assistenziali gratuiti. Fratelli d’Italia presenterà alla Camera una risoluzione in questo senso, al fine di aiutare concretamente i genitori che scoprono la disabilità. Il test, senza preoccuparsi anche di questo aspetto, non ha un senso”.

Scuola fino al 30 giugno? Grimaldi (LUV): “idea sbagliata”

“Non si sottovaluti il lavoro a distanza svolto in questi mesi dagli insegnanti”

“L’interesse per la scuola è un buon segno, ma credo che sarà il Ministro competente a doversene occupare attraverso un confronto con quel mondo che ha operato in condizioni di grande difficoltà. Le uscite a gamba tesa non sono utili” – così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commenta le dichiarazioni del Premier incaricato, Mario Draghi, sull’ipotesi di “recuperare” le “ore perse” con un prolungamento dell’anno scolastico fino al 30 giugno.

“Quale tempo perso?” – prosegue Grimaldi – “In questi mesi gli insegnanti non hanno giocato, né hanno scelto loro di stare a casa. Non è certo loro responsabilità se è mancato un piano di adeguamento all’emergenza del trasporto pubblico, né il fatto che si sia scelto di offrire ai ragazzi con maggiori difficoltà una discriminante soluzione di ripiego, che tra l’altro ha comportato una presenza a scuola per metà tempo per molti insegnanti. Rinnegare il lavoro svolto a distanza con la Dad mi pare un insulto a chi con fatica se n’è fatto carico. Un conto è prevedere soluzioni flessibili per consentire un sostegno in più a chi è in difficoltà, diverso è un allungamento generalizzato del calendario che non tiene conto di un contesto variegato e di un divario formativo differenziato”.

Avetta (Pd): “voucher taxi per personale scolastico e sanitario”

 “Nella campagna vaccinale i taxisti devono essere considerati tra le categorie a rischio”

Paola Bragantini (CIGL TAXI): «Da mesi avanziamo proposte ma zero risposte. Chiediamo di essere coinvolti nei tavoli progettuali»

« In II Commissione consiliare abbiamo ascoltato le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali dei tassisti, che lamentano una situazione ormai insostenibile e chiedono che anche la Regione Piemonte avvii le iniziative messe in campo dal governo nazionale che ha destinato fondi specifici per l’integrazione del trasporto pubblico locale anche attraverso l’utilizzo di taxi ed NCC. La Giunta regionale deve ascoltare e recepire queste sollecitazioni, e magari replicare quanto fatto da altre Regioni, ad esempio il Lazio che ha stanziato 4 milioni di euro per finanziare voucher taxi destinati a docenti e personale Ata, alleggerendo così la pressione su bus e tram. Sarebbe importante fare la stessa cosa anche in Piemonte, favorendo non solo il personale scolastico ma anche per quello sanitario. Infine, anche i taxisti dovrebbero essere ricompresi tra le categorie a rischio ai fini delle vaccinazioni antiCovid19»: lo afferma il Consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd)  a margine dell’audizione dei sindacati dei taxisti a Palazzo Lascaris.

«È dalla scorsa primavera che ci rendiamo conto di quanto sia importante strutturare il sistema dei trasporti in modo flessibile e sinergico per assicurare maggiore efficienza, quindi minori assembramenti e occasioni di contagio-commenta Paola Bragantini (CIGL TAXI)-Abbiamo avanzato proposte di trasporti dedicati per studenti o professioni sanitarie: risposte zero. In molte realtà italiane si sono avviate fasi operative interessanti ed innovative, che riguardano il personale scolastico, qui in Piemonte non siamo stati nemmeno convocati ai tavoli progettuali. Riteniamo che il ritardo vada colmato con maggiore coinvolgimento, e soprattutto con maggiore capacità progettuale da parte della struttura regionale».