- “A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria è ancora più indispensabile accendere i riflettori sulla giornata del 2 aprile per ricordare l’importanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo. È compito delle istituzioni collaborare a quei processi che favoriscano l’integrazione sociale delle persone autistiche e sollecitare una maggiore conoscenza su questo disturbo con politiche attive a favore dei soggetti che ne sono affetti.
- È essenziale investire nella ricerca scientifica, fondamentale per scoprirne l’origine, le cause e i migliori interventi abilitativi per i disturbi dello spettro autistico”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia alla viglia della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebra il 2 aprile. Anche Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa subalpina, per l’occasione, sarà illuminato di blu.
805 imprese piemontesi hanno dato la propria disponibilità per contribuire alla campagna vaccinale, rispondendo positivamente al sondaggio lanciato da Confindustria il 10 marzo.
Il Piemonte è al secondo posto, a livello nazionale, nel rapporto tra popolazione e imprese disponibili a realizzare dei centri vaccinali nei loro impianti e uffici.
“È un risultato di cui possiamo andare fieri” dice Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.
Complessivamente sono 1.500 i locali messi a disposizione.
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.584 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 264 dopo test antigenico), pari al 6,0% dei 43.334 tamponi eseguiti, di cui 29.401 antigenici. Dei 2.584 nuovi casi, gli asintomatici sono 961 (37,2%).
I casi sono così ripartiti: 357 screening, 1.558 contatti di caso, 669 con indagine in corso; per ambito: 59 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 143 scolastico, 2.382 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 315.892 così suddivisi su base provinciale: 25.673 Alessandria, 15.199 Asti, 9.841 Biella, 44.625 Cuneo, 24.504 Novara, 168.820 Torino, 11.965 Vercelli, 11.523 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.379 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.363 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 376 (+0 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.887(+14 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 30.484
I tamponi diagnostici finora processati sono 3.779.566 (+43.334 rispetto a ieri), di cui 1.361.131 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 10.336
Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 10.336 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.474 Alessandria, 641 Asti, 394 Biella, 1.249 Cuneo, 846 Novara, 4.833 Torino, 469 Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
270.809 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 270.809 (+2.868 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.509 Alessandria, 13.291 Asti, 8.721 Biella, 37.189 Cuneo, 21.085 Novara, 144.196 Torino, 10.235 Vercelli, 10.317 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.234 extraregione e 2.032 in fase di definizione.
Sanitari vaccinati, 325mila dosi in Piemonte
L’obbligo vaccinazioni per il personale medico-sanitario è stato oggetto in commissione regionale Sanità del question time che il consigliere di Forza Italia, Carlo Riva Vercellotti ha posto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi.
Secondo i dati forniti dal Dirmei al 23 marzo 2020, poco meno di 325.000 dosi di vaccino contro il SARS-CoV-2 sono state utilizzate a beneficio del personale sanitario in Piemonte, creando le condizioni per garantire la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari e un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori e pazienti. Nonostante la massiccia adesione del comparto medico-sanitario alla campagna di vaccinazione, si sono registrate alcune situazioni di resistenza tra coloro che, per scelta personale, hanno deciso di non sottoporsi alla profilassi.
“Rispetto all’obbligo di vaccinazione contro SARS-CoV-2/COVID-19 – ha puntualizzato attraverso una nota scritta l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – è fondamentale un pronunciamento normativo nazionale che possa rendere obbligatorie alcune vaccinazioni o, in alternativa, adibire gli operatori ad altre mansioni in modo da rimuovere il rischio di contagio dei pazienti. Si tratta di un provvedimento fortemente richiesto dalle Regioni e proprio in queste ore è al vaglio del governo. In assenza di previsioni di legge nazionale non si può al momento obbligare nessuno a trattamento sanitario neppure con finalità preventiva, cosi come previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.
“Il vaccino contro il Covid è doveroso sul piano etico e obbligatorio sul piano deontologico per quelle categorie di professionisti che vivono accanto ai malati e che hanno come missione quella di proteggere i loro pazienti – ha dichiarato il consigliere Carlo Riva Vercellotti – A livello nazionale, risulta che oltre il 90% degli operatori sanitari abbia aderito alla campagna vaccinale. Nonostante l’elevata percentuale di adesioni da parte del comparto medico-sanitario alla campagna di vaccinazione, sono diversi i casi di rinuncia alla profilassi. Tali operatori sanitari continuano però a svolgere regolarmente la propria professione all’interno delle strutture ospedaliere, rappresentando un possibile vettore di contagio per sé stessi, i pazienti e l’intera comunità. In caso di contagio, oltre al grave danno arrecato nella guerra contro il covid19, gli operatori in questione risultano essere destinatari dell’indennità di infortunio”.
Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Federico Perugini (Lega) su misure a sostegno delle aziende vitivinicole; di Silvio Magliano (moderati) su richiesta di inclusione del personale ostetrico nell’esecuzione dei tamponi naso faringei e nella campagna vaccinale anti Covid-19 a sostegno del Servizio Sanitario Regionale; di Maurizio Marello (Pd) su Indagine su compost inquinante, traffico illecito di rifiuti; di Diego Sarno (Pd) sulla progettazione definitiva ed esecutiva ospedale unico ASL TO5; di Sarah Disabato (M5S) sull’eseguire a domicilio il test molecolare per casi di infezione da SARS-CoV-2 a chi non può raggiungere in sicurezza gli hotspot; di Marco Grimaldi (Luv) su richiesta di chiarimenti in merito al presunto grave atto censorio da parte dell’Assessora alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, al Sociale e alle Pari Opportunità; di Domenico Ravetti (Pd) su Dimissioni della Presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti Piemontesi; di Francesca Frediani (M4O) su utilizzo ospedale quinto padiglione dell’ex area esposizioni del Valentino.
M5S: “In Piemonte erogati 400 milioni per l’export”
I dati gennaio-ottobre 2020 del Fondo 394 legato al Patto dell’Export
Deputato XVIII Legislatura – Commissione Attività Produttive
Responsabile Nazionale Innovazione M5S
Membro dell’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione
Caro direttore, sul capitolo ‘ristori’ adesso, però, serve una parola definitiva. Nei giorni scorsi la Regione Piemonte si è mossa con tempismo e con precisione attorno ai criteri che dovranno essere individuati per la redistribuzione delle risorse stanziate dallo Stato.
Ma se si vuole procedere con celerità e senza ulteriori rinvii e tentennamenti che rischiano di compromettere sempre di più il futuro e la prospettiva di una intera filiera, queste risorse non possono più tardare.
È evidente a tutti che con la Presidenza Draghi la macchina dello Stato ha avuto una accelerazione accompagnata da una miglior efficacia. Del resto, con un Governo di emergenza che ha tre priorità da risolvere – quella sanitaria, quella economica e quella sociale – non poteva essere altrimenti. Ma quello che conta, in questa stagione, è di accelerare questa decisione per evitare di far pesare sulle spalle degli operatori locali una situazione ormai sempre più compromessa.
In discussione, infatti, c’è il futuro di un intero comparto e la prospettiva di un settore produttivo che conta migliaia di lavoratori e centinaia di piccole e medie aziende.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.
Il bollettino Covid di mercoledì 31 marzo
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.298nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 312dopo test antigenico), pari al 8,8% dei 26.085tamponi eseguiti, di cui 12.233 antigenici. Dei 2.298nuovi casi, gli asintomatici sono 904 (39,3%).
I casi sono così ripartiti: 363 screening, 1.395 contatti di caso, 540 con indagine in corso; per ambito: 35RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 144 scolastico, 2.119popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 313.308così suddivisi su base provinciale: 25.483 Alessandria, 15.114Asti, 9.744 Biella, 44.180 Cuneo, 24.330 Novara, 167.447Torino, 11.855 Vercelli, 11.437 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.372 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.346 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 376(+7rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.873(+18 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 30.810.
I tamponi diagnostici finora processati sono 3.736.232(+26.085rispetto a ieri), di cui 1.354.361risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 10.308
Sono 39 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 10.308deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.473 Alessandria, 641 Asti, 394 Biella, 1.242 Cuneo, 846 Novara, 4.815 Torino, 467Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
265.324 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 267.941(+2.617rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.244 Alessandria, 13.200 Asti,8.676Biella, 36.699 Cuneo, 20.856 Novara, 142.696 Torino, 10.068 Vercelli, 10.248 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.233extraregione e 2.021 in fase di definizione.
In Piemonte nuove misure anti Covid per Pasqua
In Piemonte i supermercati saranno chiusi nei giorni di Pasqua a partire dalle ore 13 e a Pasquetta
Entrerà in vigore divieto di recarsi nelle seconde case per i non residenti in regione.
Queste secondo quanto si apprende dalla Regione, le misure in programma nelle imminenti festività pasquali.
Il presidente Cirio ne discuterà domani in un incontro con i Comuni piemontesi.
In Piemonte solo il 2,76% della popolazione di tale fascia Giuseppe Falcocchio (Presidente ANAP Piemonte): “Ci appelliamo al senso di responsabilità dei politici per mettere al sicuro la popolazione maggiormente esposta al contagio attraverso un piano vaccinale più veloce e organizzato. I trasferimenti forzati da una casa di riposo all’altra sono l’altra faccia della pandemia”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO / “Gli anziani continuano a pagare un tributo troppo elevato, in termini di vite umane, a causa della pandemia. Il piano di vaccinazione, tenuto conto della volontà del Governo, si sta lentamente potenziando grazie anche all’intervento del Premier Mario Draghi che ha tenuto a sottolineare alle Regioni l’insufficiente attenzione per gli anziani, molti dei quali in attesa di essere vaccinati e che dunque continuano ad essere sempre i più esposti”.
E’questo il pensiero dell’ANAP Piemonte, l’Associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato, che, attraverso il Presidente Giuseppe Falcocchio, ha da tempo evidenziato l’esigenza di tutelare gli over 80 e le persone con età compresa tra i 70-79 anni ovvero la parte di popolazione più fragile ed esposta.
Leggiamo dai giornali che in Italia sono ancora 8 milioni gli anziani da vaccinare, in Piemonte gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino sono il 52,36%, mentre il 21,97% ha ricevuto entrambe le somministrazioni (il 47,64% è in attesa ancora della prima dose).
Se si guarda alla fascia 70-79 anni della popolazione da vaccinare i numeri precipitano: in Piemonte solo il 2,76% ha ricevuto la prima dose (al di sotto della media nazionale che è di 5,81%) e il 2,22% ha ricevuto entrambe le somministrazioni (i dati riportati si riferiscono a quelli di domenica 28 marzo).
“Ci appelliamo -riprende Falcocchio – al senso di responsabilità dei politici per mettere al sicuro la popolazione maggiormente esposta al contagio attraverso un piano vaccinale più veloce e organizzato. Se si guardano gli esigui numeri relativi alle vaccinazioni effettuate sulla fascia di popolazione tra 70-79 anni non nascondiamo la nostra preoccupazione e la paura che il virus possa essere loro trasmesso.”
“Un altro aspetto che ci preme evidenziare – continua Falcocchio – sono i trasferimenti repentini e forzati da una casa di riposo all’altra che si stanno verificando in alcune RSA del Piemonte con un preavviso temporale minimo e nessuna possibilità di scelta. Vogliamo inoltre capire se gli anziani trasferiti hanno rispettato i giorni di quarantena utili per scongiurare un eventuale contagio. La lotta al virus COVID-19 si deve fare sul campo con atti finalizzati, veloci e chiari che rassicurino i cittadini sulla volontà delle istituzioni di essere efficaci ed efficienti”.