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Il VaccineDay dei volontari della protezione civile


Sono 2000 i volontari piemontesi della Protezione civile che nel week end del 27 e 28 marzo riceveranno la prima dose di vaccino contro il Covid nei tre centri dedicati di Fossano (Cn), dove sono attesi 520 volontari, di Settimo Torinese (To) con 500 prenotazioni e di Alessandria, dove vengono somministrate circa 1000 dosi.

La due giorni conclude sostanzialmente la fase della prima somministrazione avviata lo scorso 12 marzo, che vede  coinvolti più di 5.000 volontari in totale, tra AIB Antincendi Boschivi, Coordinamenti territoriali e ANC Associazione Nazionale Carabinieri.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusihanno assistito alla vaccinazione nei tre centri. «Oggi si conclude sostanzialmente la fase prioritaria di somministrazione della prima dose ai volontari della Protezione civile – commentano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. Ci siamo battuti con impegno per attivare questa campagna: siamo stati infatti noi i primi a sottolineare che la Protezione civile sta dando un supporto essenziale al nostro sistema sanitario nella gestione dell’emergenza quando nessuno aveva ancora pensato alla sicurezza dei nostri volontari. Al di là dei ringraziamenti, che sono sempre sentiti e dovuti, abbiamo voluto fare un gesto concreto per quanti ogni giorno donano il proprio tempo e le proprie capacità per la sicurezza delle nostre comunità. La proposta di inserire la Protezione Civile nel piano nazionale di vaccinazione è giunta in Conferenza delle regioni proprio dalla Regione Piemonte e ha incontrato il consenso unanime da parte di tutte le altre. Siamo fieri che questo abbia consentito ai volontari di essere vaccinati, facendola così diventare un’opportunità per tutta Italia e non solo per il Piemonte».

La vaccinazione inizia con la registrazione e il controllo dei documenti fuori dal centro, segue l’attesa nell’apposita sala e successivamente la somministrazione del vaccino da parte del medico assistito da due infermieri, per poi concludere con un quarto d’ora di sosta nella sala post vaccino per verificare che non insorgano reazioni. Il personale è tutto volontario e può contare sul supporto della Croce Rossa Italiana, che serve completamente il centro di Settimo Torinese con squadre di 4 medici e 14 infermieri a rotazione, mentre altri 130/150 volontari sono a supporto di tutti i centri vaccinali del Piemonte.

La Protezione civile ha una capacità organizzativa tale da poter autogestire il percorso vaccinale ed è stato perciò messo nelle condizioni di poter procede autonomamente nella somministrazione del vaccino.  «Se la Protezione civile piemontese è la migliore d’Italia non è merito nostro, né di chi ci ha preceduto, lo dobbiamo proprio ai piemontesi – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. Domani il Coordinamento regionale compirà 10 anni; nell’ultimo anno i volontari e il personale si sono messi a servizio di un’emergenza di cui nessuno di noi sapeva nulla e, come sempre, hanno dimostrato una capacità straordinaria. Far operare in sicurezza il nostro esercito di angeli ci sembra il minimo. Appuntamento alla seconda dose per il 19-20 giugno».

La due giorni conclude sostanzialmente la fase della prima somministrazione avviata lo scorso 12 marzo, che vede coinvolti più di 5.000 volontari in totale, tra AIB Antincendi Boschivi, Coordinamenti territoriali e ANC Associazione Nazionale Carabinieri.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusihanno assistito alla vaccinazione nei tre centri. «Oggi si conclude sostanzialmente la fase prioritaria di somministrazione della prima dose ai volontari della Protezione civile – commentano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. Ci siamo battuti con impegno per attivare questa campagna: siamo stati infatti noi i primi a sottolineare che la Protezione civile sta dando un supporto essenziale al nostro sistema sanitario nella gestione dell’emergenza quando nessuno aveva ancora pensato alla sicurezza dei nostri volontari. Al di là dei ringraziamenti, che sono sempre sentiti e dovuti, abbiamo voluto fare un gesto concreto per quanti ogni giorno donano il proprio tempo e le proprie capacità per la sicurezza delle nostre comunità. La proposta di inserire la Protezione Civile nel piano nazionale di vaccinazione è giunta in Conferenza delle regioni proprio dalla Regione Piemonte e ha incontrato il consenso unanime da parte di tutte le altre. Siamo fieri che questo abbia consentito ai volontari di essere vaccinati, facendola così diventare un’opportunità per tutta Italia e non solo per il Piemonte».

La vaccinazione inizia con la registrazione e il controllo dei documenti fuori dal centro, segue l’attesa nell’apposita sala e successivamente la somministrazione del vaccino da parte del medico assistito da due infermieri, per poi concludere con un quarto d’ora di sosta nella sala post vaccino per verificare che non insorgano reazioni. Il personale è tutto volontario e può contare sul supporto della Croce Rossa Italiana, che serve completamente il centro di Settimo Torinese con squadre di 4 medici e 14 infermieri a rotazione, mentre altri 130/150 volontari sono a supporto di tutti i centri vaccinali del Piemonte.

La Protezione civile ha una capacità organizzativa tale da poter autogestire il percorso vaccinale ed è stato perciò messo nelle condizioni di poter procede autonomamente nella somministrazione del vaccino.  «Se la Protezione civile piemontese è la migliore d’Italia non è merito nostro, né di chi ci ha preceduto, lo dobbiamo proprio ai piemontesi – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. Domani il Coordinamento regionale compirà 10 anni; nell’ultimo anno i volontari e il personale si sono messi a servizio di un’emergenza di cui nessuno di noi sapeva nulla e, come sempre, hanno dimostrato una capacità straordinaria. Far operare in sicurezza il nostro esercito di angeli ci sembra il minimo. Appuntamento alla seconda dose per il 19-20 giugno».

Bonus montagna, domande aperte dal 29

FINO AL 30 APRILE 2021,  PER MAESTRI DI SCI, TOUR OPERATOR E AGENZIE DI VIAGGIO SUL PORTALE «SISTEMAPIEMONTE» DELLA REGIONE

Il Presidente Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio: «Una boccata di ossigeno per le professionalità montane che sono un pilastro della nostra economia»

L’assessore Fabrizio Ricca dopo l’incontro di questa mattina a Roma con il Ministro al Turismo, Massimo Gravaglia «Le Regioni gestiranno i fondi del Governo destinati al comparto montano, con criteri di ripartizione basati sul numero di biglietti venduti dalle stazioni sciistiche nel 2019»

Torino, 26 marzo 2021

Da lunedì 29 marzo fino al 30 aprile 2021, saranno aperte le domande di richiesta di contributo economico dedicate a maestri di sci alpino e di snowboard iscritti all’albo del Collegio Regionale e per le agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse, danneggiate dalla mancata apertura delle stazioni sciistiche. «La Regione – hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio – ha fatto il possibile mettendo a disposizione risorse economiche che rappresentano una boccata di ossigeno per gli operatori del settore e per i professionisti della montagna. Ci siamo assunti l’impegno di mantenere alta l’attenzione nei confronti di questo pilastro della nostra economia».

Per tenere fede al percorso di «ripresa» del comparto concordato nelle settimane scorse tra la Regione e gli operatori dello sport, l’assessore Fabrizio Ricca ha incontro questa mattina il Ministro al Turismo, Massimo Garavaglia col quale è stata condivisa l’ipotesi di far gestire dalle Regioni i fondi del Governo destinati al comparto con un criterio di ripartizione dei sostegni basato sui tagliandi venduti nel corso del 2019: «Le montagne italiane – ha spiegato l’assessore Ricca – stanno vivendo un momento di grave crisi dovuta allo stop delle attività causato dalla pandemia. Lo sport invernale è un motore turistico non solo per il Piemonte ma per l’intero Paese e per questo motivo questa mattina ho incontrato il ministro Garavaglia. Gli ho esposto le preoccupazioni degli operatori del settore, piegati dalla crisi, e ho chiesto chiarimenti sull’ultimo Decreto Sostegni. Le risposte ricevute sono state più che soddisfacenti: saranno le Regioni, infatti, a gestire i fondi che il Governo destinerà al comparto, e questi fondi per la montagna saranno una quota importante del denaro impegnato per il supporto al Turismo. Il criterio di ripartizione, poi, si baserà sul numero di biglietti venduti dalle stazioni sciistiche nel 2019 ma il ministro si è detto disponibile ad aprire anche all’ipotesi che vengano presi in considerazione i numeri degli anni precedenti. Dobbiamo lavorare velocemente per salvare il turismo montano che sostiene da sempre il Piemonte e il Nord Italia, tanti uomini e donne contano su di noi per ripartire in sicurezza e finalmente l’interlocuzione con il ministero sta dando buoni frutti. La direzione è quella giusta».

«Ringrazio il ministro Garavaglia per l’attenzione che ha mostrato verso la nostra regione – aggiunge il presidente Cirio -. Il Piemonte porta la montagna nel dna stesso del proprio nome. È il settore principale della nostra economia turistica, su cui si basa il lavoro e la vita di decine di migliaia di famiglie».

IL BONUS PER AGENZIE E MAESTRI DI SCI NEL DETTAGLIO

Per i maestri di sci alpino e di snowboard che hanno effettuato più di 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 il risarcimento è di 2.000 euro; per chi ha effettuato da 150 a 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 è di 1.000 euro; per chi ha effettuato meno di 150 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020, è di 200 euro. Per i nuovi maestri di sci e di sci nordico iscritti nell’elenco regionale dal 1° settembre 2020, è previsto un rimborso di 600 euro.

Per le agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse (con codici ATECO 79; 79.1; 79.11; 79.11.0; 79.11.00; 79.12; 79.12.0; 79.12.00; 79.9; 79.90; 79.90.1; 79.90.11; 79.90.19 aventi sede legale in Piemonte e attive al 30/12/2020) sono stati previsti 1.500 euro di sostegno una tantum.

Le indicazioni per ottenere il Bonus saranno consultabili a partire dalle ore 9 di lunedì 29 marzo 2021 sul sito istituzionale della Regione Piemonte e su quello di «Finpiemonte».

Profondo rosso per tintorie e lavanderie

Pulitintolavanderie: uno dei comparti artigiani maggiormente esposti alla crisi pandemica: svolgono servizi legati ad eventi di vita sociale.

 

 Stima del calo di fatturato in Piemonte: -33milioni di euro. Anna Oliva (Presidente Regionale del settore pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese Piemonte): “Per scongiurare una chiusura di massa servono ristori immediati e adeguati alle perdite subite”.

La pesante crisi economica conseguente a quella sanitaria che ha determinato la flessione dei ricavi in quasi tutti i settori dell’artigianato e l’incertezza acuita dalla recente recrudescenza dei contagi che ha portato, di fatto, ad un nuovo lockdown, determinano tensioni elevate e senza precedenti sulla liquidità delle imprese soprattutto di minor dimensione.

Uno dei comparti maggiormente esposti alla recessione scatenata dalla pandemia da Covid-19 è rappresentato dalle imprese di lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia.

 

Il dimezzamento delle presenze turistiche associato a restrizioni sulla mobilità delle persone nell’anno della pandemia ha influito sull’attività di ristoranti e alberghi e sull’utilizzo, e la relativa manutenzione, di capi di abbigliamento. La chiusura degli impianti sciistici ha ridotto la manutenzione dell’abbigliamento tecnico. Il diffuso utilizzo di smart working e la cancellazione di eventi e cerimonie ha ridotto l’utilizzo del vestiario di più elevata qualità, su cui viene richiesto un maggiore utilizzo dei servizi di pulitintolavanderia.

Nel 2020 il comparto della lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia, è costituito da 19.752 imprese registrate che danno lavoro a 48.052 addetti, mentre a livello piemontese il comparto è costituito da 1338 imprese, di cui 983 artigiane (71,1% l’incidenza sull’artigianato).

Confartigianato stima che nel 2020, il fatturato delle MPI del settore ha registrato un calo del 37,1% pari a minori ricavi per 499 milioni di euro nell’anno della pandemia. Sulla base di questi andamenti, si stimano cali di fatturato per le MPI del settore più elevati per Lombardia (-144 milioni di euro), seguita da Emilia Romagna (-59 milione di euro), Veneto (-56 milioni di euro), Lazio (-48 milioni di euro), Toscana (-43 milioni di euro) e Piemonte (-33 milioni di euro).

 

Confartigianato Imprese Piemonte stima che più di un terzo (33,9%) delle micro e piccole imprese possa subire seri problemi di liquidità fino a giugno 2021.

 

“Le pulitintolavanderie svolgono servizi prevalentemente legati ad eventi di vita sociale (quali cerimonie, manifestazioni locali, ridotti impegni personali e lavorativi) – commenta Anna Oliva, Presidente Regionale del settore pulitintolavanderie di Confartigianato Imprese Piemonte – alla ristorazione e al cambio di stagione. Tali aspetti sono fortemente mutati rispetto alle abitudini pregresse e nonostante le imprese del settore possano svolgere la loro attività poiché considerata essenziale, di fatto per le pulitintolavanderie le nuove restrizioni stanno incidendo negativamente sui ricavi determinando una flessione fino all’80%“.

“Ci auguriamo – conclude Oliva – che qualcuno a livello politico si faccia carico delle difficoltà del settore e che comprenda che per scongiurare una chiusura di massa, le imprese devono avere gli strumenti per resistere a questa fase, in buona sostanza servono ristori immediati e più adeguati alle perdite subite”.

Oltre 2600 nuovi positivi nel bollettino Covid di sabato 27 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.636 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 304 dopo test antigenico), pari al 7,9% dei  33.484 tamponi eseguiti, di cui 20.421 antigenici. Dei 2.636 nuovi casi, gli asintomatici sono 927 (35,2 %).

I casi sono così ripartiti: 316 screening, 1.523 contatti di caso, 797 con indagine in corso; per ambito: 45 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 182 scolastico, 2.409 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 306.102 così suddivisi su base provinciale: 24.930 Alessandria, 14.714 Asti, 9.589 Biella, 43.090 Cuneo, 23.747 Novara, 163.498 Torino, 11.611 Vercelli, 11.249 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.350 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.324 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 360 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.767 (+8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 31.450

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.656.641 (+ 33.484 rispetto a ieri), di cui 1.333.600 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.180

Sono 49 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.180 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.466 Alessandria, 631 Asti, 394 Biella, 1.224 Cuneo, 837 Novara, 4.745 Torino, 457 Vercelli, 338 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 88 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

260.337 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 260.337 (+2137 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 21.855 Alessandria, 12.873 Asti,8.521Biella, 35.515 Cuneo, 20.199 Novara, 138.430 Torino, 9.749 Vercelli, 9.995 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.210 extraregione e 1.990 in fase di definizione.

Più di 4 mila persone controllate dalla Polfer

16 indagati, 4.332 persone controllate, di cui 900 persone con precedenti. 236 pattuglie impegnate nelle stazioni e 7 in abiti civili per attività antiborseggio. 80 i servizi di vigilanza a bordo treno per un totale di 177 treni presenziati. 23 i servizi lungo linea e 50 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di prevenzione, vigilanza e contrasto alla  microcriminalità presso alcune stazioni nella provincia di Torino, Alessandria e Cuneo non presidiate dal personale di Polizia, tra cui Torino Rebaudengo Fossata, Pinerolo (TO) e Avigliana (TO), Acqui Terme (AL), Fossano (CN) e Mondovì (CN), con l’impiego di personale nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno.

 

A Torino gli operatori Polfer hanno denunciato un ventisettenne italiano per violazione del provvedimento di non ritorno nel comune di Torino. Sorpreso nella stazione di Porta Nuova, è stato controllato e denunciato per la violazione della misura di prevenzione.

Sempre nella stazione di Porta Nuova, un ventunenne nigeriano residente in provincia di Macerata è stato denunciato per oltraggio a Pubblico Ufficiale. Il ragazzo, da subito apparso nervoso, alla richiesta dei documenti ha inveito contro gli operatori Polfer rivolgendo loro epiteti offensivi. Accompagnato presso gli uffici di polizia, dopo gli accertamenti è stato denunciato.

 

Il personale del Nucleo Scorte compartimentale ha rintracciato, durante un servizio di vigilanza a bordo di un treno regionale, un trentatreenne marocchino per inottemperanza all’ordine del Questore di Cuneo di abbandonare il territorio nazionale emesso lo scorso mese di novembre. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà e messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione.

 

A Novi Ligure gli operatori hanno denunciato un ventiseienne marocchino per porto abusivo di oggetti atti a offendere. Il ragazzo è stato controllato a bordo di un treno regionale sulla tratta Novi Ligure (AL) – Alessandria e nel bagaglio al seguito sono stati rinvenuti 6 cacciaviti e una pinza, di cui non ha saputo giustificare il possesso. Dal controllo in Banca Dati effettuato negli uffici di polizia, sono emersi a suo carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Lo straniero è risultato già colpito da decreto di espulsione dal territorio nazionale. E’ stato denunciato in stato di libertà e gli oggetti sequestrati.

 

Ad Alessandria un settantenne italiano è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, procurato allarme e rifiuto di indicazioni sull’identità personale. Dopo essere stato sanzionato dal personale Polfer di stazione per violazione della normativa Covid19, l’uomo, ha più volte rifiutato di indicare le proprie generalità e ha richiesto l’intervento del 118 dichiarando di essere colto da malore. I sanitari intervenuti sul posto non riscontravano alcuna patologia. Pertanto, l’uomo è stato denunciato.

Sempre ad Alessandria, durante i servizi di vigilanza in ambito ferroviario, è stato denunciato in stato di libertà un trentunenne pachistano per inottemperanza all’ordine del Questore di Napoli di abbandonare il territorio nazionale.

Ad Acqui Terme (AL), durante l’intensificazione dei servizi in orario serale, è stato emesso un ordine di allontanamento dall’ambito ferroviario nei confronti di un cinquantatreenne rumeno, senza fissa dimora, sorpreso a bivaccare nella stazione.

“M’illumino di Meno 2021” Anche Chieri aderisce alla campagna

Da venerdì 26 a domenica 28 marzo

L’amministrazione chierese, guidata dal sindaco Alessandro Sicchiero, viaggia a pieni giri sul tema ambientale. Tema che da Palazzo Civico è stato posto in primo piano e fra le priorità dei suoi interventi sul territorio a favore della cittadinanza. A confermarlo, ancora una volta, la sua convinta adesione anche quest’anno a “M’illumino di Meno”, la campagna di sensibilizzazione radiofonica sul “Risparmio Energetico” promossa dalla trasmissione “RAI RADIO 2 Caterpillar”.


Così, nelle serate di venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 marzo saranno spenti i fari che illuminano il campanile della Chiesa di San Giorgio, la facciata romanico-gotica della Collegiata di Santa Maria della Scala (Duomo) e quella della Chiesa di San Domenico.
“Ancora una volta – commenta l’assessore all’Ambiente e all’Energia Massimo Ceppi – aderiamo senza riserve a questa iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre l’inquinamento luminoso e per promuovere uno stile di vita più sostenibile incentrato sul risparmio energetico”. “Aderire a ‘M’illumino di Meno’ – prosegue Ceppi – è anche un modo per ribadire e confermare l’impegno dell’amministrazione a promuovere ogni iniziativa che possa informare e rendere i cittadini protagonisti di buone pratiche volte a salvaguardare l’ambiente. Tra queste il risparmio energetico è sicuramente fondamentale ed è alla portata di tutti, anche se l’emergenza climatica richiama, senza dubbio, ad azioni ancora più decise e sostanziali”. Affermazioni che vogliono a chiare lettere sottolineare l’importanza, per l’amministrazione cittadina, del tema ambientale in senso lato ed energetico e climatico nello specifico, come vuole altresì dimostrare l’avvio, proprio in questi giorni della campagna di comunicazione “Come fai a non vederlo?”, tesa a lanciare “l’allarme sul collasso ambientale che rischia di colpire in nostro Pianeta”. “Peraltro – conclude l’assessore – stiamo anche lavorando per una riduzione della potenza impiegata negli impianti di illuminazione pubblica, sempre nel rispetto dei limiti normativi e della necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. Ma senza sprechi”.

g. m.

Covid, il bollettino di venerdì 26 marzo: nuovi positivi sempre oltre quota 2000

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.117nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 327dopo test antigenico), pari al 6,6% dei 32.115tamponi eseguiti, di cui 18.135 antigenici. Dei 2.117nuovi casi, gli asintomatici sono 693(32,7%).

I casi sono così ripartiti: 233 screening, 1.212 contatti di caso, 672 con indagine in corso; per ambito: 34 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 138 scolastico, 1.945 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 303.466così suddivisi su base provinciale: 24.704 Alessandria, 14.592 Asti, 9.524 Biella, 42.601 Cuneo, 23.563 Novara, 162.108 Torino, 11.540 Vercelli, 11.185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.347 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.302 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 358(+1rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.759(+82 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 31.018

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.623.157(+32.115rispetto a ieri), di cui 1.326.266risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.131

Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.131deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.462 Alessandria, 628 Asti, 394 Biella, 1.214 Cuneo, 834 Novara, 4.719 Torino, 455 Vercelli, 337 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 88 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

258.200 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 258.200(+ 2.236rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 21.789 Alessandria, 12.780 Asti,8.479Biella, 35.144 Cuneo, 20.067 Novara, 137.135 Torino, 9.695 Vercelli, 9.934 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.207 extraregione e 1.970 in fase di definizione.

Covid, pressione sugli ospedali per i ricoveri in terapia sub intensiva

“La terza ondata della pandemia è partita con un alto livello di ricoveri e i numeri di oggi sono di circa 350 pazienti in terapia intensiva e oltre 3600 in degenza ordinaria: una situazione che cambia molto rapidamente, con poche dimissioni e molti decessi.

In questa fase l’età media dei ricoverati è molto più bassa di quelle precedenti, tra i 50 e i 70 anni, con casi di soggetti tra i 30 e i 40 anni. Molti casi sono ricoverati in sub-intensiva, quindi con un’elevata intensità di cure che si traduce in una forte pressione sugli ospedali”. E’ quanto hanno riferito al gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid, presieduto da Daniele Valle, il direttore e il responsabile dell’area ospedaliera del Dirmei, Emilpaolo Manno e Sergio Livigni, e il responsabile regionale della programmazione dei servizi sanitari Franco Ripa, sentiti per approfondire in particolare il tema della realizzazione di posti letto per pazienti Covid in base a quanto previsto dal piano Arcuri.
Come è stato rilevato, i posti in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale può mettere in campo per rispondere all’emergenza sono attualmente 774:  ai 327 strutturali disponibili all’inizio della pandemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire già durante la prima ondata, vanno infatti aggiunti i 160 posti garantiti dalla Regione, che ha provveduto tramite una procedura d’urgenza bandita da Scr all’acquisto delle attrezzature necessarie.
“Il piano – è stato precisato – prevede ulteriori posti letto, che al momento, salvo poche eccezioni, sono però ancora a livello progettuale, a causa di una serie ritardi, non della Regione, che hanno reso disponibili i finanziamenti solo a partire da gennaio-febbraio”.
E’ stato inoltre affrontato il tema dei ventilatori polmonari inviati dalla struttura commissariale, macchinari di fascia medio-bassa con possibilità di utilizzo non ottimali, su cui si è dovuto fare un grande lavoro di revisione e adattamento alle esigenze dei medici, mentre già a fine novembre la Regione ha finanziato con 22-23 milioni di euro l’acquisto di tecnologia, dando mandato al Dirmei. Tutto il materiale, di alta qualità e acquistato con un risparmio di 5 milioni rispetto a quanto preventivato, è stato consegnato alle aziende, che potranno utilizzare le attrezzature anche dopo l’emergenza.
Il consigliere Alessandro Stecco (Lega) ha posto domande sui lavori dei tavoli ministeriali attivati per rivedere la normativa sui posti letto e per una riforma strutturale della sanità territoriale, e sulla tutela delle reti emergenza-dipendenti come quella per gli ictus.
Domenico Rossi (Pd) e il presidente Valle hanno invece chiesto una serie di precisazioni sui ritardi dei fondi Arcuri che hanno determinato il conseguente rallentamento nel realizzare i nuovi posti letto.

Covid, il bollettino di giovedì 25 marzo: oltre 2500 nuovi casi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.582 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 342 dopo test antigenico), pari al 10,5% dei 24.575 tamponi eseguiti, di cui 15.334 antigenici. Dei 2.582 nuovi casi, gli asintomatici sono 944 (36,6%).

I casi sono così ripartiti: 512 screening, 1.350 contatti di caso, 720 con indagine in corso; per ambito: 40 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 143 scolastico, 2.399 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 301.349 così suddivisi su base provinciale: 24.620 Alessandria, 14.526 Asti, 9.511 Biella, 42.182 Cuneo, 23.388 Novara, 160.911 Torino, 11.443 Vercelli, 11.124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.342 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.302 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 357(+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.677(+69 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 31.258

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.591.042 (+24.575 rispetto a ieri), di cui 1.320.375 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.093

Sono 40 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.093 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.459 Alessandria, 627 Asti, 394 Biella, 1.209 Cuneo, 830 Novara, 4.700 Torino, 450 Vercelli, 336 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 88 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

255.964 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 255.964 (+ 2.198 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 21.680 Alessandria, 12.728 Asti,8.465 Biella, 34.801 Cuneo, 19.891 Novara, 135.807 Torino, 9.590 Vercelli, 9.842 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.203 extraregione e 1.957 in fase di definizione.

Anticorpi monoclonali, primo caso in Piemonte

Primo trattamento con anticorpi monoclonali in un paziente Covid-19 nella Regione Piemonte: oggi, presso l’Azienda Ospedaliera “SS Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria è stata effettuata la somministrazione ad un paziente che presentava le caratteristiche per il trattamento.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

«Insieme al protocollo delle cure domiciliari e ai vaccini – osserva Icardi -, gli anticorpi monoclonali forniscono al Piemonte un’arma in più contro covid-19 nella fase precoce della malattia. E’ un’opportunità importante, perché consente di affrontare il virus in modo attivo, senza aspettare l’aggravarsi del quadro clinico del paziente. In questo caso, si tratta di una cura da praticare in ambulatorio specializzato o in ospedale, ma l’aspetto fondamentale rimane la corretta e tempestiva interazione tra il sistema di medicina territoriale e gli ospedali. Una strategia che in Piemonte sta producendo risultati molto incoraggianti».

Il primario delle Malattie Infettive Guido Chichino dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria riferisce che ieri sera si è presentato al Dea un paziente con sintomatologia sospetta per Covid-19. Gli accertamenti eseguiti hanno confermato la diagnosi e stamane il paziente è stato arruolato per eseguire trattamento con anticorpi monoclonali (bamlanivimab).

Il trattamento è stato effettuato in seguito alla proposta della presa in carico da parte dei medici del Dea e la conferma dello specialista infettivologo. Il farmaco è stato autorizzato dall’Aifa. La somministrazione del farmaco è avvenuta senza problemi ed il paziente è stato dimesso nel pomeriggio. Presso l’Azienda Ospedaliera di Alessandria è stato creato un registro per il monitoraggio sia clinico che scientifico-osservazionale di questi trattamenti.