CULTURA- Pagina 100

Fondazione Torino Musei, riaprono la biblioteca e l’archivio fotografico

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso in data 3 dicembre 2020 “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione, e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica”.

Pertanto la Fondazione Torino Musei comunica la riapertura della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio fotografico, non più soggetti all’obbligo di chiusura, a partire da mercoledì 9 dicembre.

Il servizio rivolto agli studiosi sarà gestito solo su prenotazione, con modalità di fruizione contingentata.

 

Consulta le REGOLE DI ACCESSO alla Biblioteca d’Arte e all’Archivio fotografico della Fondazione Torino Musei.

 

ORARIO

Dal lunedì al venerdì 10-13;  14-17

Il servizio di distribuzione dei volumi termina alle 16.30

 

Prenotazione / informazioni

Biblioteca d’Arte – Fondazione Torino Musei

Via Magenta, 31

10128 Torino

biblioteca@fondazionetorinomusei.it

011 4429585

 

Informazioni bibliografiche / richieste di prestito interbibliotecario

0114429532 | stefano.musso@fondazionetorinomusei.it

0114429534 | andrea.ferraris@fondazionetorinomusei.it  

 

Informazioni relative all’Archivio storico dei Musei Civici

0114429530 | franco.stella@fondazionetorinomusei.it  

Gli inverni lontani di Rigoni Stern

“Sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”

 

A segnalare l’arrivo dell’inverno, da sempre, è per primo lo scricciolo che si avvicina alle case degli uomini. È il più piccolo degli uccelli europei, un batuffolo raccolto di piume brune con fini striature più scure e una piccola breve coda sempre portata all’insù. Il suo richiamo è come un leggero tocco su un campanellino d’argento: è con questo che chiama la neve”. Così Mario Rigoni Stern racconta l’arrivo dell’inverno in Stagioni, scritto nel 2006 all’età di 85 anni, due anni prima di morire. L’inverno è la stagione più giusta per leggere i racconti di Mario Rigoni Stern che di sè diceva “ sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”.  Rileggere Mario è un po’ come sognare, immaginando di vederlo con gli sci in spalla in alta Val Formazza o in attesa della partenza per il fronte russo nel silenzio di quello strano e cupo inverno del ’42 quando la cosa più importante era dosare il sale, il tabacco e la grappa, con addosso l’angoscia per il futuro.

Nelle storie di Mario i grandi avvenimenti si collocano accanto alle tante minime vicende personali, in un largo movimento ritmato dal susseguirsi regolare delle stagioni. Con accenti spesso poetici Rigoni Stern ci narra di un mondo che continua a darci il senso e i ritmi del vivere. Offrendo, spesso, anche tante “istruzioni per l’uso” quando , ad esempio, racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell’orto, le patate di montagna ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perché non sporca il camino, e la temperatura si tiene d’occhio controllando che l’acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l’influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie.

Emerge da tanti consigli pratici il ritratto di un’esistenza vissuta secondo ritmi antichi, diversissimi da quelli che oggi caratterizzano questo mondo frettoloso, distratto e materialista. Ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.

 

Marco Travaglini

Al via il nuovo Salone del Libro online, a scuola, in libreria

“Vita Nova”: online da venerdì 4 a martedì 8 dicembre  e nelle librerie torinesi fino al 7 gennaio 2021. 22 lezioni con 26 autori e autrici italiani e internazionali, 34 librerie, 180 editori, oltre 700 titoli

 

Con, tra gli altri: Alberto Angela, Fernando Aramburu con Bruno Arpaia, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mario Calabresi, Eva Cantarella, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Silvia Federici, Giorgio Fontana, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Petros Markarīs, Susanna Mattiangeli, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi e un inedito Dialogo su Pavese con Carlo Ginzburg e Giulia Boringhieri

 

 

 

Venerdì 4 dicembre si apre Vita Nova, l’inedita iniziativa che il Salone del Libro ha organizzato, in una contingenza che continua a essere particolarmente difficile per il mondo del libro e della scuola, per dare un segnale forte, concreto, pratico di vicinanza, supporto e servizio alla filiera e alle scuole.

 

Vita Nova non è soltanto una rassegna culturale e letteraria, ma l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti in attesa di Vita Supernova, la XXXIII edizione del Salone nel 2021.

 

Vita Nova avrà due anime in una: sarà una grande occasione di incontro e confronto sui canali digitali del Salone, con 22 lezioni per “riconciliare gli opposti” a cura di grandi autori e autrici – e una programmazione pensata appositamente per le scuole – che saranno trasmesse da venerdì 4 a martedì 8 dicembre; ma sarà anche un percorso in 34 librerie torinesi, fino al 7 gennaio 2021. Le librerie, indipendenti e di catena, accoglieranno i 180 editori partecipanti, che avranno la possibilità di promuovere oltre 700 titoli in spazi dedicati allestiti ad hoc.

 

 

Alcune novità sul programma

Il titolo Vita Nova vuole essere un invito a riflettere sul presente e sul futuro, riconciliando gli opposti. Per questo il Salone ha invitato gli autori e le autrici coinvolti a riconciliare, nelle loro lezioni, concetti percepiti come contrapposti, con l’obiettivo di dimostrare che la realtà non è un elenco di contrari, ma di elementi che dobbiamo imparare a integrare tra loro.

 

Alberto Angela per riconciliare Antico-ModernoRichard Baldwin per riconciliare Uomo-MacchinaLetizia Battaglia per riconciliare Vita-MorteEva CantarellaHelena Janeczek e Petros Markarīs per riconciliare Stato-ComunitàRomeo Castellucci per riconciliare Inferno-ParadisoAndrea Colamedici e Maura Gancitano per riconciliare Maschi-FemmineSaverio Costanzo per riconciliare Interno-EsternoEmma Dante per riconciliare Famiglia-PartenogenesiDonatella Di Cesare per riconciliare Libertà-ResponsabilitàLuca Doninelli e Susanna Mattiangeli per riconciliare Realtà-FantasiaMathias Énard per riconciliare Oriente-OccidenteSilvia Federici per riconciliare Streghe-InquisitoriGiorgio Fontana per riconciliare Liberi-LegatiFumettibrutti per riconciliare Parola-ImmaginePaolo Giordano per riconciliare Cura-MalattiaRoberto Saviano per riconciliare Sud-NordVittorio Sgarbi per riconciliare Bello-BruttoManuel Vilas per riconciliare Emergenza-NormalitàSerena Vitale per riconciliare Scrittura-Traduzione; il Cardinale Matteo Zuppi per riconciliare Vecchi-Giovani.

 

Alle lezioni già annunciate si affiancano gli interventi di Mario Calabresi, per riconciliare Memoria-Oblio e Piergiorgio Odifreddi, per riconciliare Finito-Infinito.

Inoltre, il Salone del Libro è felice di chiudere il ciclo di Vita Nova con un evento d’eccezione: un Dialogo su Pavese con protagonista Carlo Ginzburg, insieme a Giulia Boringhieri. Il grande storico – figlio di Natalia e Leone Ginzburg, tra i più cari amici di Cesare Pavese – regala un ritratto inedito e intimo dell’autore. Inizialmente confezionato per il Premio Pavese 2020 e curato da Giulia Boringhieri, grazie alla collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese il video verrà trasmesso in anteprima come evento di chiusura di Vita Nova.

 

 

Vita Nova per la filiera del libro e per le scuole

In questo percorso di supporto alla filiera, ai librai e agli editori, il Salone dedica una importante iniziativa alla promozione della lettura nelle scuole, tra i giovani e i lettori del Salone. Grazie al sostegno della Regione Piemonte il Salone distribuirà 12 mila Buoni da Leggere del valore di 10 € spendibili nelle librerie torinesi aderenti dal 4 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021.

Si rinnova, poi, la collaborazione con l’AIB-Associazione Italiana Biblioteche. Protagonisti saranno i numerosi gruppi di lettura: nell’occasione di Vita Nova, alcuni rappresentanti rivolgeranno agli scrittori ospiti una domanda sul tema da loro trattato.

Oltre alle lezioni pensate ad hoc per studenti di tutte le età, in programma nella mattinata di venerdì 4 dicembre grazie alla collaborazione con la Fondazione Compagnia di San PaoloVita Nova arriverà nelle scuole con una serie di iniziative mirate, realizzate grazie al supporto di importanti partner del Salone, tra i quali il MIBACT Centro per il Libro e la Lettura, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte. Tra queste il primo modulo di Educare alla lettura, con sei appuntamenti online dal 3 al 16 dicembre (l’iniziativa ha già riscosso un grande interesse: sono pervenute oltre 3000 richieste di partecipazione da parte di insegnanti e bibliotecari), e Adotta un libro, con cui quattromila copie di un grande capolavoro della letteratura sarà distribuito gratuitamente alle classi quarte delle scuole superiori, grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte.

 

Momenti conclusivi di vari progetti del Salone e altre collaborazioni

Vita Nova sarà anche l’occasione per dare spazio a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre. Saranno ospitate anche due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, un video dell’Associazione Fiori di Ciliegio in ricordo di Mishima e un evento di Incipit Offresi.

 

 

Info pratiche

Tutte le lezioni saranno tradotte in LIS – Lingua dei Segni Italiana e tutti gli appuntamenti verranno trasmessi – gratuitamente – in live streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Salone.

Le Lezioni di Vita Nova e gli appuntamenti di Educare alla Lettura saranno disponibili anche on demand, a evento concluso, su SalTo+, la piattaforma digitale per la community del Salone. Contenuti speciali, approfondimenti, podcast e video on demand: uno spazio per lettrici e lettori, e per tutto il mondo delle professioni del libro, con materiali didattici e attività formative.

Il Polo del ‘900 ospita un wikimediano, esperto di sapere libero

Patrimoni culturali più liberi e accessibili: Alessandro Bollo, direttore Polo del ‘900: “Un’opportunità di crescita importante in una fase storica che richiede alle istituzioni culturali un surplus di consapevolezza, competenza e visione per affrontare le sfide della trasformazione digitale”

Con i suoi 22 Enti partner, 9 km di archivi sulla storia del ‘900 e oltre 400mila documenti disponibili online sull’hub 9centRo, il Polo del ‘900 di Torino si aggiudica il bando 2020 Wikimedia Italia dedicato alle istituzioni culturali.

Il bando ha premiato il progetto migliore, tra 43 candidati, partendo dal presupposto che ogni istituzione possiede, produce e commissiona contenuti culturali come pubblicazioni, ricerche, database, documentazione, video, immagini che possono trasformarsi in risorse accessibili a tutti, nell’ottica di una cultura libera e di pubblico dominio.

Una nuova opportunità per il Polo di continuare a valorizzare l’enorme patrimonio custodito, raggiungere nuovi pubblici, migliorare la visibilità dei propri contenuti e facilitarne la condivisione sui diversi progetti Wikimedia grazie ad un percorso di affiancamento con un wikimediano in residenza. L’esperto wikimediano rimarrà al Polo del ‘900 per 6 mesi e tra le attività principali si occuperà della formazione del personale del Polo del ‘900, alla scoperta di tutti i vantaggi dei progetti collaborativicontenuti aperti e licenze libere tipiche dell’ecosistema wiki. Altre attività del wikimediano in residenza riguarderanno modifica e scrittura delle voci di Wikipedia, caricamento di contenuti su Wikimedia Commons, utilizzo di Wikidata e il coinvolgimento della comunità dei volontari nella valorizzazione dei contenuti messi a disposizione.

Alessandro Bollo, direttore Fondazione Polo del ‘900: “Siamo felici e onorati che, tra tante richieste, il Polo del ‘900 sia stato scelto per sviluppare questo percorso con Wikimedia Italia. Innanzitutto, una nuova opportunità per valorizzare e condividere contenuti e saperi del Polo e dei suoi 22 Enti partner, rendendoli disponibili e accessibili a tutti. Rappresenta, inoltre, un ulteriore momento di formazione per il nostro personale e un’opportunità di crescita particolarmente importante in una fase storica che richiede alle istituzioni culturali un surplus di consapevolezza, competenza e visione per affrontare le sfide della trasformazione digitale”

“La risposta delle istituzioni alla prima edizione del bando ha superato ogni aspettativa.” commenta Marta Arosio, la responsabile delle relazioni con le istituzioni culturali di Wikimedia Italia “Ci sono arrivati per 43 progetti e la netta maggioranza di questi è di grande qualità e di sicuro interesse per le attività dell’associazione in sostegno dell’universo Wikimedia, composto da Wikipedia e dai progetti fratelli, tanto che la scelta è stata davvero ardua. Sicuramente non lasceremo cadere le proposte che gli enti ci hanno rivolto e che costituiscono una manifestazione di interesse del mondo della cultura verso le nostre attività preziosissima per noi. Troveremo il modo di valorizzarle tutte.”

“Esseri misteriosi nella tradizione popolare piemontese”

Per i tipi di “Atene del Canavese”, il nuovo libro di Donatella Taverna

Dalla medievale leggenda della fata Melusina a quella del sacerdote-medico Melampo, cui i serpenti avevano mordicchiato e “purificato” le orecchie.

Dai misteriosi “Pedoca” che abitano le cime e le valli segrete ricche d’oro, ai draghi serpentini e alati dalla bocca multilingue che emette fuoco, fino all’ “uomo selvatico” (òm searvy nelle vallate piemontesi), “mezzo uomo e mezzo scimmia” presente dai tempi dei tempi nella cultura popolare di molte regioni alpine e appenniniche: è “un mondo di fiaba che però contiene saggezze remote di cui troppo spesso ci si è dimenticati”, quello tracciato (fra scienza, letteratura e arte) dall’ultimo libro di Donatella Taverna ( torinese, scrittrice, giornalista e nota critica d’arte) che, dopo aver indagato in opere precedenti l’antico mondo del magico femminile, approfondisce ora l’argomento estendendolo ad esseri magici di natura differente nel suo recente “Esseri misteriosi nella tradizione popolare piemontese”. Oltre 200 pagine pubblicate dalla casa editrice “Atene del Canavese” (fondata, con nome altamente impegnativo, nel 2010 da Giampaolo Verga) e accompagnate dalle rigorose illustrazioni di Carla Parsani Motti – con cui la Taverna annovera una lunga storia di collaborazioni – il libro nasce da lontano. “Dall’interesse storico – ricorda la stessa Taverna – per il ruolo femminile nella società e dall’approfondimento su biografie femminili particolari dalla doppia valenza, storica e magica, come quella di Annette d’Alençon o della Regina Giovanna o di Anna di Cipro/Melusina: regine spesso trasformate in fate o in streghe nella legenda popolare e che acquisiscono poteri magici, taumaturgici oppure malefici. In alcune zone, ciò accade perfino a Maria Cristina di Savoia, la prima Madama Reale”. “Era dunque inevitabile, provenendo anche da una formazione postuniversitaria archeologico-antropologica, che mi lasciassi coinvolgere – sottolinea ancora la scrittrice – dalle correlazioni. Come nel caso delle fate che lasciano coppelle sui massi erratici, o di quelle che hanno zampe d’oca, di gallina o di mulo e rievocano tradizioni popolari che sono in realtà travestimenti fiabeschi di un passato remoto”. “Fate”. E “Pedoca”, “lontane genti di origini misteriose, con donne alte e bionde, bellissime, ma con i piedi palmati, che narrano di un modo mirabile in cui proprio fra le montagne piemontesi fu donata agli uomini una serie di consapevolezze importanti per la sopravvivenza, dalla fabbricazione del formaggio all’estrazione dell’oro”. “Ed é proprio attraverso le affabulazioni legate a questi esseri particolari– continua la scrittrice – che si rivela la civiltà del Piemonte preromano, ricca, straordinaria e complessa, studiata invece per lo più come se esprimesse soltanto rozzi pastori primitivi senza cultura e senza scrittura. Queste ricerche, sviluppatissime in Francia e in altre regioni italiane, in Piemonte sono state intraprese solo approssimativamente e di solito con scarsa cura e scarso approfondimento per le tracce rimaste, lasciando invece spazio a storielle di masche e fuochi fatui o a storie cupe di riti satanici che non hanno dal mio punto di vista alcun interesse archeologico e culturale, anche perché su questi argomenti si leggono troppo spesso vere e proprie sciocchezze prive di ogni fondamento”. Un libro dunque che intende anche colmare (attraverso la sua veste scientifica, con note e bibliografia in più lingue) spazi e desideri di “verità” storiche trascurate nel tempo. E che, nelle parole dell’autrice, già guarda a ben chiari progetti futuri. “Quelli più immediati – conclude infatti la Taverna – riguardano un ulteriore approfondimento dello studio di quelle genti lontane che precedevano la romanizzazione e che una così vasta e profonda traccia lasciarono nella nostra storia. Ma per creare un po’ di suspense dirò che l’intento è di ripartire dalla chioccia con i suoi dodici (o sette) pulcini d’oro…”. Un piccolo sasso gettato nello stagno delle curiosità. A noi individuare, nei cerchi dell’acqua, il giusto indizio. Per restare in tema di “misteri”.

Gianni Milani

Nelle foto

– Cover libro
– Donatella Taverna
– Carla  Parsani Motti: “Draghi”
– Carla Parsani Motti: “Melusina”

 

Laboratori e giochi per le famiglie, i musei a casa tua

GAMPalazzo Madama e MAO sempre vicini, anche se da remoto

La Fondazione Torino Musei, anche se i musei sono chiusi, continua a essere presente sui canali digitali per stare vicino al suo pubblico. Le opere, gli spazi, le collezioni e le mostre sono visitabili, grazie alla ricca programmazione social e agli appuntamenti sulle piattaforme online. 

 

In occasione delle festività natalizie la GAM, il MAO e Palazzo Madama arricchiscono le consuete proposte con una serie di laboratori e giochi interattivi che si possono svolgere a casa: le famiglie potranno collegarsi ai webinar gratuiti e seguire passo passo le indicazioni del personale educativo dei musei per realizzare decorazioni a tema natalizio, oppure cercare le tracce per giocare tra le opere, o ancora scegliere di partecipare alle attività grazie ai video presenti sui canali YouTube e InOnda di GAM, MAO e Palazzo Madama.

 

Scopri tutte le proposte:

 

GAM A partire da mercoledì 23 dicembre 

ESCAPE ROOM GAM 

È il 23 dicembre e il museo è chiuso!

Tu non puoi entrare e noi, lo staff del Dipartimento Educazione, non possiamo uscire, siamo nelle sale della Galleria, come faremo? Semplice!  Guarda il video sul paesaggio e i suoi colori, che abbiamo preparato, risolvi intriganti enigmi, un po’ di fantasia e ci incontreremo per augurarci Buone Feste!

Dal 23 dicembre clicca su questo link per scaricare il video Paesaggi a colori (costo € 3,50), necessario per giocare e aiutarci a uscire. Una volta che hai visto il video collegati al sito: https://sites.google.com/view/escape-room-gam e inizia l’avventura!

L’attività sarà a disposizione per tutto il periodo natalizio.

Per informazioni: Dipartimento Educazione GAM

Tel. 0114436999

e-mail: infogamdidattca@fondazionetorinomusei.it

 

PALAZZO MADAMA Mercoledì 30 dicembre ore 16
Webinar su piattaforma Teams
LA LUNA
Pittori, poeti, esploratori, tutti da sempre guardano alla luna affidandole sogni e speranze e ammirandone il profilo nella notte, la luce bianca e la bellezza. Proviamo anche noi a lasciarci ispirare dall’ultima luna piena dell’anno per dipingere il notturno cielo invernale.

Cosa occorre per il laboratorio?
– un cartoncino nero formato A4
– colla vinilica
– tempera bianca
– una matita bianca o da disegno

– pennello e piatto di carta

– una manciata di farina per la polenta

Per partecipare scrivi entro il 29 dicembre a: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

e riceverai l’invito a partecipare al laboratorio gratuito sulla piattaforma Microsoft Teams

 

 

INOLTRE… 

INONDA Il canale digitale di Fondazione Torino Musei
Una piattaforma on line per scoprire e approfondire i segreti di GAM, MAO e Palazzo Madama attraverso nuovi contenuti didattici. inonda.fondazionetorinomusei.it

Sui canali Youtube di GAMPalazzo Madama e MAO sono disponibili playlist speciali, con video realizzati dai direttori, dai conservatori, da colleghi e da professori universitari che approfondiscono le collezioni e le esposizioni temporanee.

 

Il catalogo della maggior parte delle opere dei musei è consultabile online. È possibile cercare gli artisti e le  opere preferite nelle collezioni di Palazzo Madama, della GAM e del MAO.

 

www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

Premio InediTo al traguardo della XX edizione

Il Premio InediTO – Colline di Torino giunge al prestigioso traguardo della ventesima edizione quando sembra sospeso il tempo di ogni corsa nell’incertezza che ci circonda, dopo aver premiato in tutti questi anni tantissimi autori affermati e nuovi talenti, di ogni età e nazionalità, sostenendoli e accompagnandoli verso il mondo dell’editoria e dello spettacolo.

Il concorso letterario, punto di riferimento in Italia tra quelli dedicati alle opere inedite, il cui bando scadrà il 31 gennaio 2021, è l’unico nel suo genere a rivolgersi a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica), in lingua italiana e a tema libero. Grazie al montepremi di 7.000 euro i vincitori delle sezioni Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto e Saggistica ricevono un contributo destinato alla pubblicazione e/o alla promozione con editori qualificati, mentre i vincitori delle sezioni Testo Teatrale, Cinematografico e Canzone un contributo per la messa in scena, lo sviluppo della produzione, la diffusione radiofonica e sul web. Inoltre, vengono assegnate menzioni agli autori promettenti, segnalazioni, i premi speciali “InediTO RitrovaTO”, “InediTO Young”, “Alexander Langer”, “Giovanni Arpino”, “Borgate Dal Vivo”, e il nuovo “Routes Méditerranéennes”. Con InediTO gli autori premiati non vengono abbandonati al loro destino: attraverso il premio si partecipa a rassegne, festival, fiere e si può ambire a vincere altri concorsi, come testimoniato dai tanti autori lanciati in queste edizioni.

Il concorso talent scout, organizzato dall’associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto dallo scrittore e cantante jazz Valerio Vigliaturo, ha coinvolto in questi anni migliaia di iscritti da tutta Italia e dall’estero (Usa, Europa, Australia, Asia), a conferma anche della dimensione internazionale acquisita. Il prestigio è caratterizzato dalla qualità delle opere premiate, dal riscontro dei media e dalle personalità che hanno formato il Comitato d’Onore e che hanno ricoperto il ruolo di presidenti e di giurati (tra i quali Paola Mastrocola, Umberto Piersanti, Luca Bianchini, Andrea Bajani, Aurelio Picca, Davide Ferrario, Morgan, Paolo Di Paolo, Davide Rondoni, Cristiano Godano e Maurizio Cucchi). La Giuria sarà presieduta nuovamente dalla scrittrice Margherita Oggero e formata da: Milo De AngelisMaria Grazia CalandroneEnrica TesioSacha NaspiniMarco LupoValentina MainiMichela MarzanoMassimo MorassoElisabetta PozziEmiliano BronzinoAlice FilippiPaolo MittonTeresa De SioWillie Peyote e dai vincitori della passata edizione tra i quali Alfredo Rienzi, Renato Gabrielli e Lisbona. A maggio si svolgerà la presentazione dei finalisti nell’Arena Piemonte del Salone del Libro di Torino, fino a raggiungere la meta finale della premiazione attraverso una grande festa dedicata alla consegna dei premi e ai reading delle opere dei vincitori (emergenza sanitaria permettendo), con il coinvolgimento di ospiti illustri (tra i quali hanno partecipato in passato Giorgio Conte, Franco Branciaroli, Eugenio Finardi, David Riondino, Francesco Baccini, Alessandro Haber, Laura Curino, Gipo Farassino, Arturo Brachetti, David Riondino, Red Ronnie e Lella Costa).

Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del MIBACT, e ottiene il contributo di Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, delle città di Chieri e Moncalieri, il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, delle città di Torino, Rivoli, Chivasso e dell’ANCI Piemonte, il sostegno di Fondazione CRT, Camera di commercio di Torino e Amiat Gruppo Iren, la collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino e Biblioteche Civiche Torinesi, la sponsorizzazione di Aurora Penne. I partner sono Premio Lunezia, M.E.I. (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza, Film Commission Torino Piemonte, Festival delle Colline Torinesi, Parole Spalancate di Genova, Borgate dal Vivo, Festival della Cultura Mediterranea di Imperia, Etnabook Festival di Catania, “I luoghi delle parole” di Chivasso (TO), Incipit Offresi di Settimo T.se, L’Altoparlante, Tedacà, Indyca, Officina della Scrittura di Torino, UJCE (Unione Giornalisti e Comunicatori Europei), Piemonte Movie, e da questa edizione AstiTeatro. I media partner sono «Leggere:tutti», «Corriere di Chieri», e «Radio GRP».

Per il bando completo consultare:

Walter Morando. La Sacra di San Michele ancorata al mare

E’ pittore, grafico, scenografo, scultore e, come tale, non poteva non essere affascinato dalla straordinaria imponente struttura in pietra della Sacra

 

Walter Morando, artista di livello internazionale, considerato da importanti critici il maggior esponente italiano vivente che tratta la tematica del mare e dei porti, è attratto da tutto quanto è memoria storica, artistica, ambientale, antropologica che egli trasfigura in iconografie simboliche attraverso la scultura in ceramica e in gres.

Rinnovando il processo alchemico dell’unione di acqua, terra, fuoco egli si ispira ad ogni reperto portuale corroso dal tempo: ganci, catene, bitte, corde, che, grazie al talento, riscattano il semplice ruolo funzionale per assumere dignità estetica e rappresentare il racconto della storia dell’umanità non come pura mimesi della realtà ma in modo sottointeso e allusivo. Morando è pittore, grafico, scenografo, scultore e, come tale, non poteva non essere affascinato dalla straordinaria imponente struttura in pietra della Sacra di San Michele, in cima al monte Pirchiriano a vertiginoso strapiombo sulla valle di Susa, che pare naturale prolungamento della roccia ascendendo al cielo.

Sedotto dal capolavoro medievale, opera corale di artisti, di maestranze, di anonimi scalpellini e tagliapietre che, con spirito unitario della fede, hanno dato prova di ingegno miracoloso, Morando ha voluto darne una propria interpretazione. Il suo immaginario poetico ha sentito la malia del richiamo dei grandi personaggi che qui sono vissuti e vi hanno lavorato: Guglielmo da Volpiano, il grande Nicholaus formatosi nella bottega di Wiligelmo, di cui rimane la firma sul Portale dello Zodiaco, Rodolfo il glabro cronista e leggendario affabulatore. Ne è nata una bella opera figurativa in cui la Sacra viene ancorata al mare da una simbolica catena che rappresenta una costante dell’arte di Walter e che, in questo caso, allude, dopo millenni, agli antichissimi legami del Piemonte con la distesa delle acque marine.

Giuliana Romano Bussola

 

 

Il “Pannunzio” in primavera alla Presidente Casellati

Oggi,  25 novembre,  il Centro “Pannunzio” avrebbe dovuto consegnare il Premio “Pannunzio” 2020 alla Senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica.

Per le misure normative di contenimento del contagio COVID – 19, la cerimonia non potrà aver luogo.

E’ rimandata alla primavera 2021.

 

(Nella foto, con la sen. Casellati,  il prof. Quaglieni del Centro Pannunzio)

Infinito: Come gli scienziati del passato hanno immaginato l’illimitato

Giovedì 26 novembre 2020 ore 17.45  su: www.giovediscienza.it con Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore

Primo appuntamento della trentacinquesima edizione di GiovedìScienza.

Il 26 novembre dal “palco virtuale” della rassegna di divulgazione scientifica, Piergiorgio Odifreddi racconterà l’Infinito.

Immenso, inesauribile, illimitato, indefinito, interminabile, incommensurabile, irraggiungibile, transfinito, trascendente… Sono solo alcune delle varianti linguistiche e concettuali dell’“infinito” che però nella sua essenza più pura si manifesta esclusivamente in matematica. Una essenza, peraltro, che ci mette di fronte a paradossi sconcertanti per il senso comune: per esempio una pluralità di infiniti e infiniti più grandi di altri. Piergiorgio Odifreddi si muoverà con il suo senso dell’umorismo e la sua cultura profondamente interdisciplinare in questo mondo che è anche quello del suo ultimo libro, in uscita da Rizzoli, Ritratti dell’infinito. Sarà una scorribanda tra artisti, poeti, scrittori, teologi, filosofi, scienziati e – immancabilmente – matematici. Sullo sfondo il grande dilemma tra analogico e digitale, continuo e discreto.

Piergiorgio Odifreddi

Ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica, insegnato logica matematica all’Università di Torino e alla Cornell University (Usa), collaborato con “La Stampa” e “Repubblica”. Attualmente scrive su “Domani” e “Le Scienze”. Nel 2011 ha vinto il Premio Galileo per la divulgazione scientifica. I suoi libri divulgativi più noti sono Le menzogne di Ulisse (2004) sulla logica, C’è spazio per tutti (2010) sulla geometria, e Il museo dei numeri (2013) sull’aritmetica.

È autore di best-seller che hanno diviso i lettori tra ammiratori e detrattori: Il Vangelo secondo la Scienza (1999), Il matematico impertinente (2005), Perché non possiamo essere cristiani (2007), Il dizionario della stupidità (2016) e La democrazia non esiste (2018). Un suo libro concepito come lettera aperta a Benedetto XVI, ha ricevuto una lunga risposta pubblica del destinatario. Ne è derivato Caro papa teologo, caro matematico ateo (2013), dove compare il testo dell’attuale papa emerito.

I suoi ultimi libri sono Il Dio della logica. Vita di Kurt Gödel (Longanesi, 2018), Il genio delle donne (Rizzoli, 2019) e Ritratti dell’infinito (Rizzoli, 2020).

www.giovediscienza.it