CRONACA- Pagina 108

Primo trapianto di cuore e fegato con organi funzionanti fuori dal corpo del donatore

Primo trapianto di cuore e di fegato eseguito in Italia trasportando entrambi gli organi mantenuti funzionanti fuori dal corpo del donatore, presso l’ospedale Molinette di Torino Intervento eccezionale eseguito due giorni fa tra Cuneo e Torino. Il prelievo contemporaneo del cuore, del fegato e dei reni all’ospedale di Cuneo da un donatore in morte cardiaca ed il successivo trapianto degli organi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Detta così potrebbe sembrare la cronaca di un “normale” prelievo e trapianto multi-organo. In realtà si tratta di una importante tappa della trapiantologia italiana e non solo che conferma il trapianto come il risultato di uno stretto lavoro di rete tra ospedali diversi capaci di condividere tra loro alte professionalità e sofisticate tecnologie. Trapianti proiettati nel futuro. Le particolarità di quanto accaduto sono molteplici: la modalità di donazione che è avvenuta dopo arresto cardiaco, la distanza tra le sedi di donazione e trapianto, le tecnologie impiegate per la preservazione degli organi, il trasferimento di una équipe dedicata a questo particolare tipo di donazione in un ospedale non di Torino, il trasporto degli organi non fermi in ghiaccio ma piuttosto mantenuti in vita al di fuori del corpo del donatore in una condizione molto simile a quella fisiologica. La donatrice, una donna sessantaduenne della Valle Po, ricoverata a fine dicembre presso l’ospedale di Cuneo, ha donato i suoi organi dopo accertamento di morte con criteri cardiocircolatori. Per la gestione di questa modalità di donazione si è resa necessaria la stretta collaborazione dell’équipe dell’ospedale Molinette di Torino, formata dalla dottoressa Marinella Zanierato e dal dottor Raffaele Potenza, con l’équipe rianimatoria di Cuneo, composta dalla dottoressa Federica Lombardo e dal dottor Domenico Vitale, guidati dal dottor Giuseppe Coletta. Immediatamente dopo l’accertamento di morte, il cuore della donatrice è stato rivitalizzato da un’équipe composta da cardiochirurghi torinesi e cuneesi. Il professor Massimo Boffini e la dottoressa Erika Simonato della Cardiochirurgia delle Molinette, con l’aiuto del dottor Maurizio Roberto (Direttore della Cardiochirurgia di Cuneo) e del dottor Vincenzo Colucci sempre della Cardiochirurgia di Cuneo, hanno fatto ripartire il cuore prima del suo prelievo. Il dottor Damiano Patrono ha poi preparato il fegato, mentre i reni sono stati isolati dall’équipe urologica dell’ospedale di Cuneo. Per la tipologia di donazione e per la distanza della sede donativa (Cuneo) rispetto alla sede dove sono stati eseguiti i trapianti (Torino) si è reso necessario utilizzare delle sofisticate macchine di perfusione capaci di impedire che gli organi si danneggiassero durante il trasporto. In particolare il cuore è l’organo che più risente della cosiddetta ischemia, ovvero dell’assenza di sangue. Per questo motivo l’équipe di cardiochirurghi e cardioanestesisti torinesi ha posizionato il cuore prelevato nel sistema di perfusione ex-vivo OCS per poterlo trasportare in sicurezza fino a Torino, irrorato dal suo sangue e battente fuori dal corpo umano. Una volta arrivato a Torino, l’organo è stato trapiantato con successo su un paziente affetto da una grave malattia cardiaca terminale dal professor Mauro Rinaldi (Direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette) e dagli anestesisti del professor Luca Brazzi. Allo stesso modo il fegato è stato trasportato a Torino mentre era mantenuto ben funzionante all’interno di una macchina di perfusione normotermica portatile. Il successivo trapianto è stato poi eseguito su una paziente affetta da cirrosi epatica complicata da epatocarcinoma da parte dei chirurghi dell’équipe del professor Renato Romagnoli e degli anestesisti del dottor Roberto Balagna. Anche i due reni sono stati trapiantati a due riceventi iscritti in lista per trapianto presso il Centro Trapianto di Rene, diretto dal professor Luigi Biancone. La complessa organizzazione, che ha visto la collaborazione di decine figure professionali (tra medici, infermieri, coordinatori, tecnici, autisti) sia delle Molinette che dell’ospedale di Cuneo, è stata resa possibile grazie al lavoro del Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal Dott. Federico Genzano Besso) del Centro Regionale Prelievo (coordinato dalla dottoressa Anna Guermani), permettendo di attuare procedure altamente complesse in un ospedale non sede di trapianto, di garantire un trasporto sicuro a cuore e fegato mantenuti con un’attiva circolazione sanguigna al di fuori del corpo, ed infine di effettuare quattro trapianti in pazienti gravemente malati.

Paura nel campeggio, a fuoco uno chalet

Uno chalet all’interno di un campeggio a Villar Pellice è stato distrutto dalle fiamme nella notte. Sono ancora sconosciute le cause che hanno provocato l’incendio scoppiato alle 22 e domato dai vigili del fuoco solo alle 4 di questa mattina. Non si registrano feriti.

 

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE COVID

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 3.6%, quella dei posti letto in terapia intensiva è all’1.9 %, mentre la positività dei tamponi è al 3.6%.

Per la quarta settimana consecutiva si registraun andamento decrescente rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.065.448 dosi, di cui 3.347.089 come seconde, 2.966.201 come terze, 835.496 come quarte, 259.778 come quinte, 46.697 come seste.

Tra giovedì 4 e giovedì 11 gennaio sono state vaccinate 6.590 persone: 48 hanno ricevuto la prima dose, 4 la seconda, 70 la terza, 769 la quarta, 4.016 la quinta, 1.683 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 4 a mercoledì10 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 124.

Suddivisi per province: Alessandria 11, Asti 6, Biella 4, Cuneo 13, Novara 8, Vercelli 3, VCO 4, Torino città 27, Torino area metropolitana 41.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 866 (-783). Questa la suddivisione per province: Alessandria 74 (-97), Asti 44 (-21), Biella 28 (-59), Cuneo 94 (-53), Novara 59 (-50), Vercelli 21 (-29), VCO 29 (-36), Torino città 192 (-174), Torino area metropolitana 289 (-219).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 410 gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 20.4 (-46.8%) rispetto a 38,3 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 5.9(-51.6%). Nella fascia 25-44 anni è 12.7 (-29-8%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 15.0(-53.1%). Nella fascia 60-69 anni è 23 (-54.4%). Tra i 70-79 anni è 40.7 (-49.6%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 62.7 (-39.3%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 4-10 gennaio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 21.8 (43.8%), nella fascia 3-5 anni 1.1(49%), nella fascia 6-10 anni 0.6 (87.4%), nella fascia 11-13 anni 0.9 (79.1%), mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 2.1 (19.2%).

Manuale dello sport integrato e piccole storie che cambiano il mondo

Un grande entusiasmo ha avvolto la presentazione di ‘Io sono l’altro – Manuale dello sport integrato e piccole storie che cambiano il mondo’. L’iniziativa si è svolta venerdì 12 gennaio alle ore 11.00 presso la ‘Biblioteca Archimede’ in Piazza Campidoglio 50 a Settimo Torinese. L’evento, che ha visto un’importante partecipazione, ha voluto promuovere quello che non è un semplice libro di istruzioni o di regole che tratta il tema dell’inclusione, ma il frutto di un lungo percorso che ha coinvolto tantissimi professionisti del settore.

La presentazione è stata l’apice del progetto ‘Io sono l’altro’ incominciato due anni fa e nato con l’obiettivo di raccontare il concetto di integrazione, di unione e di rete. Un progetto creato per collaborare e per rendere ogni giorno la nostra società un posto migliore.

Il libro ha visto la partecipazione, in qualità di autori, di Matteo Barosso, Daria Fera, Gianluca Carcangiu, Cinzia Piazzese, Carolina Uga Forcieri ed Elena Bollati. Il volume è stato scritto con la collaborazione di un comitato tecnico scientifico formato da tanti professionisti di vari settori.

L’incontro, moderato dal giornalista Carlo Morizio, è partito con la lettura della prefazione del libro a cura di Francesco Proietti, Presidente Nazionale di CSEN, interpretata dall’attore Riccardo De Leo. Hanno poi aperto la presentazione i saluti istituzionali delle padrone di casa Elena Piastra, Sindaco di Settimo, e Carmen Vizzari, Presidente del Consiglio Comunale di Settimo.

Sono intervenute autorità legate alle città coinvolte a più livelli in questo progetto: Francesco Casciano, Sindaco di Collegno, Alessandro Sicchiero, Sindaco di Chieri, Helen Ghirmu, Assessore di Rivarolo Canavese, Clara Bramardi, Consigliere di Chieri, Sonia Gagliano, Consigliere Circoscrizione 4, Mario Fadda, Consigliere di Castiglione Torinese e Luigi La Rosa, Vice Sindaco di Beinasco.

Dopo gli interventi degli autori del libro e di alcuni membri del comitato tecnico scientifico, l’evento è proseguito con Andrea De Beni, co-fondatore dell’Adaptive Academy di Rivoli che si è soffermato sulla parola ‘limite’ e della sua esistenza intesa come il sale della vita, l’alzarci ogni giorno e vivere le cose nel migliore dei modi possibile.

La presentazione è stata chiusa da un video con l’intervento del Ministro delle disabilità, Alessandra Locatelli, che ha presenziato ad uno degli eventi del progetto ‘Io sono l’altro’.

Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Ognuno degli autori ha contribuito in maniera eccezionale alla stesura del manuale. Come CSEN Piemonte siamo molto orgogliosi di averlo potuto presentare in questa straordinaria cornice. In tutto questo tempo abbiamo collaborato con amministrazioni locali di diversa appartenenza, ma tutte ci hanno fatto sentire a casa. Il manuale ha una parte iniziale di contesto, ma poi ci sono anche tanti esercizi pratici pensati con l’aiuto del comitato tecnico scientifico”.

About ‘Io sono l’altro’ – Progetto targato CSEN Piemonte e cofinanziato dalla Regione Piemonte. I temi trattati sono quelli dell’inserimento, del sostegno e dell’integrazione all’interno della cornice dello sport integrato. Gli obiettivi del progetto sono: la creazione di un manuale di lavoro contenente esercizi sportivi per l’integrazione, un corso di formazione per operatore sportivo per l’integrazione sociale, laboratori esperienziali nelle scuole secondarie di secondo grado ed eventi di promozione nei comuni che hanno aderito al progetto coinvolgendo le scuole secondarie di primo grado. I Comuni coinvolti sono Nichelino, Settimo Torinese, Castiglione Torinese, Beinasco, Torino (Circoscrizione 4), Collegno, Alpignano e Chieri.

About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.

Torino: “Poliziotto aggredito in carcere”

Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora violenza ignobile nella struttura detentiva di Torino.

Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri nel carcere torinese: “Ieri pomeriggio, intorno alle 16,30, presso la Casa Circondariale di Torino, un detenuto tunisino ha aggredito l’agente preposto al terzo piano del padiglione B. Il detenuto pretendeva di entrare all’interno di una sezione detentiva a lui non consentita per farsi consegnare delle sigarette. Al diniego dell’agente, il ristretto si è scagliato contro il poliziotto con violenza colpendolo con una testata e pugni all’addome e sulla bocca. Il detenuto è stato fermato e contenuto dal pronto intervento degli altri agenti. Solo la prontezza e la professionalità del personale di polizia ha impedito che l’accaduto abbia avuto conseguenze più gravi. Il poliziotto è stato accompagnato al nosocomio per le cure del caso a cui è stato diagnosticato una prognosi di 10 gg per contusioni miste”.

Santilli evidenzia che “ancora una volta il SAPPE deve segnalare l’ennesimo episodio di aggressione in un carcere regionale. La carenza di organico nelle carceri piemontesi non è più tollerabile, soprattutto se si tiene conto delle oggettive difficoltà del Personale a gestire detenuti problematici e psichiatrici. Al collega contuso va la mia solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione”.

Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà al poliziotto contuso a Torino ed è impietoso nella sua denuncia: “Cambiano governi, Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma non cambia l’indifferenza verso le violenze che quotidianamente subisce la Polizia Penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Ma sembra che a nessuno freghi nulla”. “Importante e urgente”, prosegue, “è invece prevedere un nuovo modello custodiale. È infatti grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Non è certo lasciandoli ore a far nulla nelle celle e nei corridoi delle Sezioni che si favoriscono condizioni di trattamento e rieducazione come prevede la nostra Carta costituzionale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.

Per Capece, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere: certo non indulti o amnistie. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità“.

Nascosta merce per 500 euro nello zaino schermato

Un uomo ha tentato un furto con lo stratagemma dello zaino schermato al Tigotà a Biella. Nel negozio ha cercato di rubare 500 euro di merce,  nascondendola in uno zaino “protetto”. Vistosi scoperto dal personale ha mollato tutto ed è scappato. I carabinieri stanno indagando.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Se le cabine elettriche (con un bando) diventano opere d’arte

IRETI, società del Gruppo Iren che gestisce la distribuzione di energia elettrica, e la Città di Torino promuovono il nuovo bando “Cabine d’artista”, rivolto ad artiste e artisti under 35 che vorranno raccontare, attraverso la street art, i valori e le sfide della sostenibilità per la città e per il territorio. L’obiettivo è selezionare cinque opere che verranno realizzate su altrettante cabine elettriche di IRETI dislocate nei quartieri torinesi.

Gli artisti e le artiste dovranno realizzare le loro opere ispirandosi ai valori della sostenibilità ambientale e sociale, partendo da alcune parole chiave: energia, decarbonizzazione, fonti rinnovabili, reti, territorio, sono solo alcuni dei principi-guida che potranno orientare le proposte.

I creativi e le creative selezionati potranno così realizzare opere legate agli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che fanno parte anche della visione e delle strategie di transizione ecologica e sviluppo sostenibile della Città di Torino e del Gruppo Iren.

Le cabine elettriche oggetto del bando si trovano nei seguenti quartieri: Mirafiori Nord (via Dandolo angolo via piazza Omero, all’interno del giardino Zena), Pozzo Strada (via Lancia angolo via Boggiani, all’interno del giardino Salvatore Morelli), Vallette (via Parenzo angolo via Val della Torre), Barriera di Milano (piazza Derna fronte civico 250) e Lingotto (via Nizza 277).

Questo bando mira a coinvolgere la cittadinanza, tramite la creatività di giovani artisti, sui temi della transizione ecologica, e accompagna il forte impegno di IRETI e del Gruppo Iren per il rinnovo e la resilienza della rete elettrica di Torino: a rafforzare il normale piano di investimenti di IRETI è infatti previsto, entro il 2026, un investimento di oltre 44 milioni di euro, finanziato anche dal PNRR – dichiara Emiliano Roggero, direttore Distribuzione Energia Elettrica IRETI -. Le opere che verranno selezionate permetteranno non solo di migliorare l’estetica di alcune cabine presenti sul territorio, ma di valorizzare un’infrastruttura strategica, che rimane perlopiù nascosta, e a volte sconosciuta, ai cittadini”.

“Gli scopi di questo progetto intrapreso con Ireti consistono nell’unire l’arte, uno dei mezzi più potenti ed immediati per veicolare un messaggio, la sostenibilità ambientale e la creatività giovaniledichiara l’assessora alle Politiche Giovanili e alla Rigenerazione Urbana della Città di Torino, Carlotta Salerno. Grazie a “Cabine d’artista” non solo giovani artiste ed artisti avranno l’opportunità di esprimersi liberamente rendendo una semplice cabina elettrica un’opera d’arte, ma potremo anche ribadire l’importanza della transizione ecologica, dell’attenzione ad assumere comportamenti meno dannosi nei confronti dell’ambiente e del nostro pianeta.”

Il bando, aperto fino al 1° marzo 2024, è gratuito e aperto a tutte le persone maggiorenni residenti in Piemonte che non abbiano ancora compiuto 36 anni alla data di presentazione della domanda. Ogni partecipante dovrà presentare, unitamente alla domanda di partecipazione uno o più bozzetti fino ad un massimo di cinque e realizzare un foto-inserimento dell’opera sulle immagini delle cabine, disponibili nei materiali. Tutti gli elaborati verranno esaminati da una commissione, che selezionerà i cinque progetti da realizzare sulla base di criteri legati alla coerenza al bando, originalità e innovazione del progetto.

Maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione e premi:  

http://www.comune.torino.it/torinogiovani/bando-cabine-d-artista

https://www.ireti.it/bando-cabine-artista

Omaggio a Falzoni nella photogallery del Pannunzio

Nella sede del Centro Pannunzio il presidente fondatore Pier Franco Quaglieni ha inaugurato una foto del dott. Gianfranco Falzoni, “salvatore della Reggia di Venaria”, nella galleria dei soci illustri del sodalizio culturale. Il dott. Falzoni ebbe il Premio “Francesco De Sanctis” ed è un benemerito del  Centro Pannunzio. Nella sua prolusione il prof Quaglieni ha citato il prezioso libro sulla Reggia di Venaria dell’architetto Gianfranco Gritella.

MARA MARTELLOTTA

Una pietra d’inciampo in ricordo di Giovanni Battisti

Un sampietrino in ottone è stato incastrato questa mattina nel selciato del marciapiede di via Bertola, all’ingresso della Galleria San Federico, in ricordo di Giovanni Battisti.

Venne arrestato il 12 marzo 1944 mentre lavorava come spedizioniere al giornale “La Stampa” e deportato a Mauthausen con il “trasporto n. 34” e «assassinato il 5 maggio 1944», come si legge sul sampietrino.

Alla cerimonia, che ha visto l’installazione della pietra d’inciampo numero 153 nella città, era presente per la Città di Torino l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia che ha sottolineato come “bisogna avere i piedi ben saldi nel passato per guardare al futuro soprattutto in questo momento dove ancora oggi donne e uomini innocenti muoiono e noi dobbiamo con questo ricordo fare in modo che questi eccidi e queste ingiustizie non ci siano più”.

Le Pietre d’Inciampo sono un progetto del  Museo Diffuso della Resistenza di Torino. Il polo museale da molti anni è impegnato a mantenere viva la memoria delle vittime dell’oppressione nazista e fascista. Le opere dellartista tedesco Gunter Demnig, sono blocchi di ottone incastonati nel marciapiede, che riportano nome e dettagli di una persona deportata o uccisa.